Verme

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Con il termine verme si indicano comunemente animali appartenenti a diversi phyla, invertebrati, generalmente di piccole dimensioni e dal corpo allungato e molle, senza arti sviluppati.

Proprietà[modifica | modifica wikitesto]

In particolare si chiamano così animali appartenenti ai seguenti gruppi:

Il termine è anche usato in riferimento a molte specie esclusivamente marine, come ad esempio:

Le teredini, per quanto vermiformi, sono classificate come molluschi.

I vermi patogeni causano una parassitosi definita elmintiasi.

Il termine verme si ritrova spesso nelle mitologie e nei poemi epici del nord Europa in riferimento ai draghi spesso raffigurati come dei mostruosi serpenti. Ne sono esempi classici il verme di Lambton e il lindworm, letteralmente serpente verme. Analogamente, nei Paesi alpini di lingua tedesca è presente la figura del Tatzelwurm ("verme con le zampe"), una sorta di draghetto serpentiforme con due piccole zampe o anche, secondo le versioni, un paio di piccole ali.

Già chiamati da Aristotele gli «intestini del suolo», i vermi sono stati oggetto di uno studio da parte del naturalista Charles Darwin (Muffa vegetale e vermi della terra, 1881) il quale ne sottolineva l'importanza per la vitalità di un terreno, sostenendo che essi sono capaci di ingerire la terra, scavandola in profondità, e di restituirla in una forma che consente la fertilità e la crescita della vegetazione.[1]

Altri significati[modifica | modifica wikitesto]

Il verme cerebellare, spesso chiamato semplicemente verme, è una parte del cervelletto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Peter Tompkins, Christopher Bird, La vita segreta delle piante, pag. 232, Il Saggiatore, 2009.

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