Abbiamo ora la possibilità di costruire una grande alleanza progressista in parlamento che segni i tempi per l'avvenire e che non può essere un'operazione di semplice collegamento fra i vertici delle forze parlamentari. C'è bisogno di un lavoro innanzitutto culturale. È arrivato il tempo in cui la sinistra riformista ritrovi la strada di casa. Non la strada di ieri ma una nuova strada da reinventare.
Rimane un'occasione per l'Europa: cambiare radicalmente la propria struttura politica ed economico-finanziaria (compreso l'euro) o dissolversi totalmente. Ribadisco: mi dispiace, ma non vedo alternative. Probabilmente, l'Europa avrebbe dovuto rimanere massimo a dodici membri ma con un assetto istituzionale davvero politico e davvero federale, concependo un allargamento solo sul piano del libero scambio e del mercato.
La sinistra e le forze democratiche sembrano incapaci di rilanciare. Rilanciare a partire dalle diseguaglianze crescenti; rilanciare un nuovo progetto politico per l'Europa, senza il quale i populismi nostrani continueranno a crescere. È questo il grande tema oggi: la ricostruzione di una forza di sinistra riformatrice, che tenga conto delle nuove povertà, sappia inventare nuovi strumenti di welfare e promuovere parità, eguaglianza, inclusione.
Sullo scranno del presidente del Parlamento Europeo siede un italiano. Ma a quale prezzo? Altissimo, per l'Europa. Tajani è stato eletto da forze disomogenee e antitetiche tra loro che hanno fatto virare a destra l'Europa, stendendo velluti rossi per Trump, May e Putin. Ora la commissione di Junker dovrà guardare a destra dell'emiciclo per far passare i provvedimenti. Saranno due anni duri e pericolosi per l'Ue.
Grazie, Donald Trump. Grazie perché hai fatto accadere il miracolo, in un Paese che in piazza non scende mai, e quando succede, come contro la guerra del Vietnam nel 1967 o a Selma nel 1965, fioccano libri e film. Non so se la Marcia Rosa delle "Pussyhats" ispirerà libri e film, di sicuro farà storia e resterà negli annali, a lettere d'oro.
Care donne americane, comprendo la vostra scelta di indossare liberamente il rosa decidendo voi stesse circa la vostra femminilità e rivendicandola, ma ci sono molti modi per rivendicare femminilità e libertà e forse avreste fatto molto più effetto, secondo uno spirito anticonformista, a marciare vestite di blu, o ancor meglio a vestirvi come vi pare con tutti i colori contemplati dallo spettro cromatico.
A differenza della vignetta su Amatrice oggi Charlie Hebdo sbaglia. Ma non sbaglia nel suo potere di satira che, lo ripeto, è sacrosanto, è intoccabile e che anzi andrebbe difeso ogni giorno e che, nel caso del settimanale francese ha colpito islamici, cristiani, attentati sul suolo patrio, tragedie altrui.
Possibile che l'Istituto che si occupa di osservare e studiare i nostri territori se la passi così male? Sono loro che stanno monitorando le aree dell'appennino umbro-marchigiano interessate dagli ultimi sismi. Sono sempre loro che forniscono dati sugli eventi traumatici che colpiscono le nostre regioni. Sono ancora loro che lanciano l'allarme. Ci mettono in guardia. Ma nonostante questo ruolo evidentemente più che importante sono allo stremo. Sopravvivono, facendo quel che possono.
Il 13 Luglio del 2015 Paola Clemente, bracciante di Andria, è morta in una campagna pugliese stroncata dalla fatica mentre raccoglieva l'uva per 27 euro al giorno. Quella di Paola è la storia di molte e molti che lavorano nei campi, in condizioni disumane succubi di vecchi e nuovi caporali. Da storie come questa è nata una legge importante che inasprisce le pene contro intermediari e datori di lavoro, tutela le vittime e chiama in prima linea le amministrazioni locali.
I progressi ci sono ma le discriminazioni sono dietro l'angolo. Si nutrono di stereotipi. Per questo servono un cambio di mentalità, di paradigmi culturali, di contesti educativi, dalla scuola ai luoghi di lavoro. Per abbattere quella piramide di cristallo che si nutre dei successi delle studentesse, riconosce il valore delle ricercatrici ma poi, via via che si salgono i gradini dell'insegnamento, interpreta la cultura con voce e corpo maschili.
Le mafie ormai sono un problema di tutto il Paese, non solo di una parte. In questi anni, grazie alle inchieste della magistratura e al lavoro della Commissione Parlamentare Antimafia, infatti, abbiamo capito che le mafie al Nord ci sono (in particolare la 'ndrangheta), sono molto aggressive e cercano di non attirare l'attenzione per non creare allarme sociale, favorendo così una forte sottovalutazione del fenomeno nell'opinione pubblica.
Se dovessimo parlare il linguaggio semplice del dolore, dovremmo conoscerne a fondo la grammatica. Nella vicenda di Rigopiano il linguaggio, il codice, si è subito spostato sulle polemiche, e mentre un drappello di uomini, di notte, con i soli sci ai piedi, nella bufera, risaliva il costone di una montagna, non si è trovato accanto il supporto completo di un Paese. Si è trovato anzi attaccato, fino alla cruda vignetta di Charlie Hebdo.
Gli Stati Uniti sono stati la guida della nostra politica estera. Facciamo fatica a pensarli più lontani. Ma la svolta di Trump ci fa capire che la vecchia idea di un'alleanza atlantica confortevole e rassicurante comincia a traballare. Si apre un varco, e quel varco andrà riempito. O con una più matura integrazione europea. Oppure con il velleitarismo di chi immagina di poter fare da soli, piccola nave corsara nei mari della globalizzazione.
Londra? No. Secondo The Guardian la città inglese dove si vive meglio è Bristol, che da Londra dista un paio di ore di treno. Non troppo grande, non troppo cara e abbastanza verde e smart. Ma soprattutto Bristol è una città sorprendentemente artistica: sui suoi muri ha mosso le prime pennellate Banksy e da 30 anni la street art ne è la cifra distintiva.
Giuliano Pisapia non si offenderà se dico che la sua proposta di un Campo Progressista organico al Partito Democratico 'a prescindere', mi pare aver qualcosa a che fare con questa fenomenologia trattata da Piero Calamandrei. Più in generale mi pare che gran parte della storia ultima della sinistra italiana si possa spiegare in questi termini.
Non è scontato, né usuale. Al tempo delle piccole patrie e della gelosa custodia dei propri recinti, è un fatto nuovo e bello che un compagno di strada metta nero su bianco e pubblicamente ciò che pensa, in positivo, segnalando possibilità e rischi, rispetto al lavoro che una forza politica si appresta a intraprendere.
Lo scontro tra Gianni Pittella e Antonio Tajani per la presidenza del Parlamento europeo ha aperto ufficialmente una nuova fase politica. Fino ad ora l'Europa è stata governata da una sorta di grande coalizione, fondata sui Popolari e i Socialisti. L'alleanza fu siglata per ragioni oggettive, di necessità.
Il populismo è magico, perché i suoi messaggi sono semplici, coerenti e intercambiabili. Trump individua i nemici, è l'eroe che li sconfigge e porterà il suo popolo nell'età dell'oro. ABC.
L'unico elemento distintivo tra la narrazione obamiana e quella trumpista è forse la fisiognomica degli antagonisti. Per Obama erano figure dai tratti assai più populisti: la lotta al razzismo, alla povertà, alle disuguaglianze. Per Trump il grande male è rappresentato dall'establishment.
Per un attimo, con il burqa addosso, ho pensato che forse potrebbe essere giusto indossarlo ogni giorno. E guardandomi allo specchio, non ritrovando il mio viso, ma solo una nuvola nera, mi sono domandata se non sia forse questa una lezione che dobbiamo prendere dal mondo arabo: annullare la necessaria ossessione per l'immagine che tutte abbiamo.
Decine di morti nell'albergo di Rigopiano. Paesi sepolti sotto la neve e isolati. Il terremoto che si ripete. Occorre costituire un ministero della prevenzione sul territorio a cui assegnare dieci miliardi di risorse all'anno da spendere per arginare le alluvioni e mettere in sicurezza gli edifici pubblici e incentivare i privati a fare altrettanto. Sono convinto che anche l'Europa può e deve capire. Questa è la sfida vera e importante per la classe dirigente del Paese.
Mi torna alla mente oggi che, da giornalista, sono aggrappata agli aggiornamenti che arrivano da Farindola, dove i Vigili del Fuoco sono impegnata nel salvare la vita ai superstiti rimasti intrappolati nella slavina che ha spazzato via l'Hotel Rigopiano.