Credo sia giunto il momento di chiedersi se Renzi abbia le qualità psicologiche, culturali e professionali per prendere le decisioni giuste nei tempi giusti o se sia soltanto un apprendista stregone che ha saputo ballare una sola estate. Al Pd di oggi non servono più intellettuali organici, innamorati del capo. Aiuterebbe di più riprendere con maggiore determinazione il cammino dei chierici vaganti
Come ha ricordato Gaetano Azzariti sul Manifesto di qualche giorno fa, già nel 2003 la Corte costituzionale si è trovata a valutare l'ammissibilità di un referendum abrogativo relativo all'art. 18 dello Statuto dei lavoratori (sentenza n. 41 del 2003, presidente Chieppa, redattore Zagrebelsky).
L'accoglienza, perché sia davvero diffusa deve avvenire su tutto il territorio nazionale. Ci sono oltre 5000 comuni, su 8000, che non accolgono. La scelta di accogliere non deve più essere un'opzione, ma deve essere resa obbligatoria. Serve il coraggio degli statisti e della grande politica.
Guardare e ritornare al passato, riproponendo la riapertura dei Cie, già ampiamente sperimentati come fallimentari, senza l'urgenza di una rilettura e di un radicale rinnovamento delle politiche migratorie nazionali, non può portare ad alcun progresso, ma soprattutto continuerà ad alimentare divisioni e paure.
Il 2017 si è aperto con due annunci: quello del ministro degli Interni, Marco Minniti, che vuole aprire un Cie (Centro di identificazione ed espulsione) in ogni Regione e quello del Capo della Polizia, Franco Gabrielli, che vuole rafforzare i pattugliamenti "per il rintraccio degli stranieri e allontanamento degli irregolari".
Che migliaia di italiani facciano la fila nel cuore della notte davanti agli ambulatori per accedere alla profilassi anti-meningite è un buon segno. Da un altro punto di vista, invece, l'isteria di massa sulla meningite da meningococco B e C e sulla conseguente necessità di vaccinarsi è un segno di come la scarsità o l'eccesso di informazione possano provocare risposte esagerate
Lo screenshot del video della Cnn, che intervistando il padre sopravvissuto ci ha raccontato la storia di Mohammed, come per Aylan è diventato virale ed è destinato ad essere la rappresentazione visiva del dramma sconosciuto della sua gente. Per noi è un deja vu che mai avremmo voluto rivivere. C'è chi non ha bisogno di una foto che fa il giro del mondo per parlare di crisi e di genocidi ignorati.
Contro il McDonald's vaticano è partita una campagna di alcuni residenti di Borgo Pio e degli stessi porporati. La lista delle lamentele è lunga: dai presunti effluvi delle cucine al presunto effetto negativo sui piccoli esercizi della zona. Eppure i residenti non hanno mai avuto niente da obbiettare contro il suq in cui negli anni si è trasformato Borgo Pio, pieno di esercizi commerciali che non rispettano norme e leggi di alcun tipo.
Vero e falso. Informazione e intrattenimento. Opinioni e fatti. Giornali e social network. Opinione pubblica e democrazia. Libertà di pensiero e censura. Intorno a queste parole ruota il confronto di questi giorni, le tante riflessioni apparse su un orrendo neologismo: post-verità. Parola dell'anno per l'Oxford english dictionary (post truth) che tuttavia non aveva nessun bisogno di crearne una nuova.
623 metri. Tanto distava via dello Stadio dalla casa in cui sono nato e cresciuto a Catania. 33 anni fa davanti al Teatro Stabile in quella via veniva ucciso Pippo Fava. Direttore de I Siciliani. Cinque colpi alla testa, mentre aveva appena parcheggiato fuori dal teatro, in attesa che uscisse la sua piccola nipotina, quel giorno attrice di uno spettacolo. Cinque colpi alla testa. Alla nuca, da dietro.
Era il 1984, 33 anni fa, una vigilia di Epifania che anticipava malinconia a Catania, Giuseppe Fava cadeva sotto la pioggia morto ammazzato, le sue denunce venivano mutilate delle sue mani preziose che sino a quel momento avevano punto il malaffare simbiotico con quegli strati sociali, quei poteri economici, affaristici e politici siciliani conniventi che nessuno si permetteva di disturbare, di seccare.
Non è l'innocenza fino a prova contraria, non sono nemmeno i bizantinismi della legge a decidere del destino di chi abita nell'universo stellato. È la struttura che ha il dito sospeso sul tasto rosso e sul tasto verde, l'attivazione dei quali non passa nemmeno da una valutazione di carte, cavilli, accertamenti, approfondimenti. Ma da quel che Grillo e i pretoriani presumeranno sia grave o meno grave, sconveniente o meno sconveniente all'ecosistema interno. Nulla di nuovo nella fattoria delle stelle, dove tutti gli astri sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri. Più che garantista, la svolta di Grillo è orwelliana.
L'America in cui si riaccende la guerra politica interna avrà dunque molte poche sponde a cui aggrapparsi con una certa sicurezza, mentre viceversa noi alleati degli Americani abbiamo molte meno ragioni per poterci schierare con e per gli Stati Uniti. Un disvelamento non da poco, che ci porterà, nei prossimi mesi ed anni, a ri-tarare il nostro giudizio e le nostre previsioni su cosa sono gli Usa per noi e su cosa davvero ci conviene fare di loro, e con loro.
Non occorre essere un avanzo di galera per dare di matto in una situazione estrema come quella che ci si trova a vivere in un Centro di Prima accoglienza dove le tue libertà sono limitate in cambio di pranzo cena e colazione. Un posto che, a guardarlo bene, assomiglia più a un ghetto che a un albergo. Basta una morte ritenuta ingiusta per scatenare un inferno di ostaggi e paura. Questa volta l'inferno si è placato, ma non sono sicura che alla prossima scintilla, in qualche altro Cpa, non scoppi un incendio di morti e feriti.
Al momento l'unico sicuro perdente degli annunci del neo-presidente Donald Trump in materia di commercio estero è il Messico. Non tanto per le affermazioni xenofobe anti-messicane utilizzate in campagna elettorale per scaldare la parte peggiore dei suoi elettori, ma perché la fine annunciata, o almeno il ridimensionamento, dell'accordo Nafta che unisce i paesi nordamericani, minaccia la stabilità complessiva del Messico.
Maurizio Martina oggi su La Repubblica, presumibilmente non da Ministro dell'agricoltura, sollecita l'attuazione di misure di contrasto alla povertà. Ha ragione da vendere nel merito, ma servono alcune precisazioni. Anzitutto occorre ricordare che il decreto per applicare il SIA (Sostegno per l'Inclusione Attiva), da lui sollecitato, c'è già.
Il centro interdiocesano di Kinshasa è stato lo scenario di una singolare vigilia di Capodanno. Dopo mesi di grave tensione, finalmente una buona notizia: la firma di un'intesa, definita "accord politique globale et inclusif", per risolvere la crisi politica del Paese, frutto della mediazione dei vescovi locali, dopo i ripetuti appelli di Papa Francesco a trovare una soluzione concreta che fermasse il gravissimo conflitto civile in atto.
Il garantismo è un valore. Sempre. O ci credi o non ci credi. Le svolte garantiste a tempo non mi hanno mai convinta. Oggi più che mai. C'è eventualmente da tracciare una differenza tra garantismo e opportunità politica. La svolta di Grillo nelle ultime ore è da guardare con diffidenza. Colui che ha fatto del giustizialismo il suo cavallo di battaglia politico, avanzando il sospetto di marcio in qualunque cosa avesse a che vedere con la politica oggi cambia idea?
Il primo gennaio, da 50 anni, è la giornata mondiale della pace, ma quest'anno è stata la giornata mondiale del terrorismo. Il 2017 è iniziato sotto il segno del sangue e della violenza. In Turchia, mentre si festeggiava l'arrivo del nuovo anno e si cercava di "allontanare" i fantasmi del passato: morte e terrorismo; puntualmente la paura ha raggiunto tutti noi.
"Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori" cantava De Andrè. Ed è proprio quello che a Favara, paese dell'entroterra siculo, in provincia di Agrigento, noto alla cronaca locale per sgarri tra cosche mafiose è accaduto.
Il 5 gennaio del 1948, nasceva Peppino Impastato. Moriva trent'anni dopo, ucciso dalla mafia, che osava combattere e sfidare con le sole armi della sua nitida intelligenza: la poesia, la semplicità, l'ironia. È stato un eroe in piena regola, in carne e ossa, di anima e corpo. Peppino esercitava un'arte che liberava una forza pari a quella di Anteo: l'onnipotenza della mafia e l'arroganza dei burocrati, a questa asserviti, ne venivano sistematicamente ridimensionate.
Controllate compulsivamente il vostro smartphone quando siete per strada? Non potete fare a meno di averlo sempre tra le mani? E magari, essere sul limite di finire i Gb mensili vi mette un'ansia incontrollabile?Nessuna (ulteriore) paura, c'è un nome a questa comune patologia: con tutta probabilità, siete nomofobici.