Lavoro, Sud e giovani sono le tre parole chiave che il premier Gentiloni ha scelto per sintetizzare il programma di governo del prossimo anno. Se questo esecutivo è nato come governo di scopo per andare a votare in breve tempo, faccia allora della occupazione dei giovani il suo scopo principale. Magari si andrà a votare con una legge elettorale imperfetta, ma con un Paese più unito e giusto.
La verità è un concetto complesso che sconfina nella filosofia e nella religione. Ma se fai il giornalista la post-verità è il tuo avversario perché è semplicemente una verità senza fatti fondata su un presupposto che non esiste ma che molti considerano vero. C'è bisogno di giornalisti scrupolosi con la voglia di andare in fondo alle cose. Nel 2017 ripartiiamo dalla bellezza del giornalismo: scoprire, verificare, raccontare.
Definire lo scontro tra Obama e Putin come un "ritorno alla guerra fredda" sarebbe insieme una forzatura e una manipolazione. Putin non è un comunista. Putin esprime una ambizione imperiale, un recupero della grande Russia. L'agnellino di Pratica di mare del 2002 è diventato una tigre che ha azzannato alla gola il buonismo e il politicamente corretto di Obama
Immaginare che i 35 agenti segreti in via di espulsione, schedatissimi, intercettatissimi e controllatissimi dalla Cia rappresentassero un pericolo per la sicurezza degli Stati Uniti è davvero azzardato. D'altronde non lo sono nemmeno i 35 agenti americani in Russia, conosciutissimi dal Kgb, che forse Putin si terrà in casa. La mossa di Obama è stata solo politica e politicamente utile sul piano della comunicazione interna ed esterna.
Possono sembrare cifre di poco conto ma in realtà non lo sono. Prendiamo per esempio un pensionato con la minima. Questo si vedrà tagliare la pensione di 50 centesimi al mese. Moltiplicati per 13 mensilità fanno 6,50 euro all'anno. Oppure prendiamo un pensionato con 1.000 euro, che perderà 13 euro all'anno.
L'anno orribile sta lasciando il posto a "quello che verrà". Ma la sua eredità pesa come un fardello sulle spalle degli umili, delle famiglie piccolo-medio borghesi e di quanti, che lavorino o che sperino di lavorare, rischiano di finire sotto la soglia di povertà.
Più della metà della popolazione siriana non ha più una casa, vive nella disperazione e nella paura. Il conflitto siriano ha prodotto almeno 300mila morti, ma il numero potrebbe essere più grande. Cosa si può fare? Il mondo dell'umanitario non ha una soluzione. Però sappiamo che serve un accordo politico. Presto ci si interrogherà su come è stato possibile che la Comunità Internazionale abbia permesso questa catastrofe umanitaria.
Come Clinton nel dicembre 2000, allo scadere del suo mandato, anche il segretario di Stato Usa, John Kerry, a 23 giorni dall'insediamento del nuovo presidente Donald Trump, il prossimo 20 gennaio, ha elencato, al termine di un appassionato intervento di un'ora, i sei punti cardinali necessari, a suo avviso, per porre fine al conflitto israelo-palestinese, e lo ha fatto sicuramente in accordo con il presidente uscente, Barack Obama.
Dietro la decisione di espellere 35 diplomatici russi dagli Usa più che una nuova guerra fredda si gioca una partita interna, non tanto tra democratici e repubblicani, ma tra i detrattori di Trump e chi invece ha intenzione di sostenerlo nel suo cammino, quando si insedierà alla Casa Bianca. Un rebus, che Donald deve evitare di politicizzare se vuole dare una lezione ai padri delle guerre in Iraq, Afghanistan e Libia. Primo fra tutti: Barack Obama.
Il rispetto delle scelte individuali è importante, ma questo rispetto non deve essere complice di comportamenti irresponsabili. Non si gioca con la salute dei nostri figli. Vacciniamo i nostri bambini. Condividiamo le paure, le angosce, ogni minimo dubbio che investe l'universo genitoriale: dalla condivisione delle informazioni corrette si può sviluppare l'anticorpo più importante, che è propedeutico al vaccino: la conoscenza. Perché l'ignoranza uccide.
Oggi abbiamo un sistema politico confuso, con tre schieramenti, ciascuno alle prese con i suoi problemi interni. A cui si aggiunge la disaffezione popolare e tanta incertezza. In questo quadro i partiti sceglieranno l'azzardo di un sistema elettorale che consentirà a qualcuno di vincere o ne preferiranno uno in cui non perde nessuno? Non ho dubbi. Scommetto che voteremo con il proporzionale in autunno 2017 o più probabilmente a febbraio 2018.
Non servono molte parole. Bisogna agire rapidamente nella direzione opportuna. I referendum proposti dalla Cgil sui voucher, l'articolo 18 e gli appalti sono il primo grande banco di prova per capire chi vuole voltare pagina e chi vuole rimanere indietro. Perché, caro Renzi, il 4 dicembre ha detto a tutti una cosa chiara: voi siete la conservazione, noi il (possibile) cambiamento.
La Somalia dovrà aspettare ancora a lungo prima di poter avere un nuovo presidente. Ieri il governo ha dato l'annuncio ufficiale del rinvio, per la quarta volta, delle presidenziali previste entro fine 2016. Un faticoso processo elettorale che prevedeva il ritorno alle urne il 30 agosto posticipato al 30 ottobre, prima, e al 30 novembre, poi, per approdare infine all'ultimo stop lo scorso 23 dicembre con nuova data da "destinarsi".
In attesa del discorso di fine anno del presidente della Repubblica, il 2016 della politica si è concluso con due segni, di natura diametralmente opposta: l'incontro del presidente del Consiglio con la stampa e le considerazioni e le proposte di Bersani, sulle quali è urgente confrontarsi. Resta da augurarsi che l'anno che verrà, anche se non ci sarà tre volte il Natale, possa aprire una discussione vera. Noi ci saremo.
Fine anno: pensieri e tormenti, gioie e ferite. La voglia di ripercorrere il tempo andato. Di riprendere i miei temi esistenziali e narrativi. Nostalgia di Salgari e del Che. Bisognerebbe, penso, dare un seguito ai racconti che ci hanno appassionato quando eravamo giovani, ingenui e furibondi. E certi personaggi non solo non muoiono mai, perché restano lì, nelle pagine: ma meriterebbero di conoscere altri spazi, altri orizzonti e altre meraviglie.
Da giorni sulla stampa nazionale e sul web risuona con forza l'opinione di chi si dichiara certo della non correttezza del quesito referendario sul Jobs Act finalizzato a riportare in vita l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori nella sua versione originaria. L'assertività con cui sono presentati gli argomenti a favore dell'inammissibilità del quesito, se è ben spiegabile politicamente, giuridicamente è del tutto ingiustificata.
Congiuntivo addio, dunque? Forse. Ma con una lingua che diventerà più povera, involgarita, privata da essenziali sfumature di senso e sostanza. E con un evidente svantaggio per le componenti sociali più povere, fragili, poco colte. Il congiuntivo può fare da discriminante. Anche sul mercato del lavoro. Sul destino delle nuove generazioni. È necessario insistere se non sia il caso di difenderlo, invece. E usarlo di più. E meglio.
Quest'anno Netanyahu è tornato a Entebbe proprio per celebrare il quarantennale dell'operazione, insieme al governo ugandese in pompa magna. La celebrazione è avvenuta davanti ai resti dell'Aerobus Air France, che sono stati posizionati nel bel mezzo di una spiaggia sulle rive del lago, che provvidenzialmente è stata chiamata Aero Beach.
Ho redatto una classifica personale e ragionata dei primi dieci scrittori che hanno dato un segnale importante a questo travagliato anno, distinguendosi o per una produzione particolare o per impegno civile e politico, non solo a livello nazionale. Premetto che la lista sarebbe molto più lunga, mi sono imposta di delimitarla a una top ten. Sono presenti perfino delle scrittrici in numero maggiore di uno e - udite, udite! - addirittura viventi!
Fra i consigli letterari di fine anno 2016 ve ne suggerisco alcuni affinché voi lettori possiate fare gli acquisti giusti e rendere il destinatario felice del dono ricevuto. Di libri da acquistare ce ne sono tantissimi, ma questi sono davvero speciali.
Che l'esistenzialismo abbia radici nella storia della filosofia è evidente, come lo sarebbe per qualsiasi corrente filosofica, ma che sia avvolto attorno alla vita delle persone, è una novità in filosofia, dove non sempre le teorie filosofiche rispecchiavano la prassi e il modo di vivere dei pensatori.