Sezione Italiana di ASPO International
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Cos'è ASPO Italia?ASPO Italia è la sezione italiana dell'associazione scientifica ASPO (Association for the Study of Peak Oil) il cui scopo principale è lo studio del Picco del Petrolio, delle sue gravi conseguenze sui sistemi ecologici, economici e sociali, e della mitigazione di questi effetti. Si occupa inoltre dell'esaurimento delle risorse non rinnovabili, dell'inquinamento, dei cambiamenti climatici, e più in generale dei limiti alla crescita economica. ASPO Italia è formata principalmente, ma non solo, da studiosi ed esperti nei campi dell'energia, delle risorse, dell'economia e dell'ambiente. |
Cos'è il Picco del Petrolio?Il Picco del Petrolio (Peak Oil, in inglese) è il momento in cui la produzione petrolifera di una regione, di una nazione o del mondo dovrebbe raggiungere il suo massimo. Dopo questo punto, essa declina inesorabilmente, con pesanti conseguenze sulla disponibilità di energia. Una fondamentale prova della correttezza di questa teoria fu data da M. King Hubbert quando, nel 1956, predisse correttamente che il picco della produzione petrolifera degli Stati Uniti sarebbe avvenuto intorno al 1970. Presentazione grafica sul Picco del Petrolio.Per rimanere aggiornati c'è il Blog Risorse, Economia ed Ambiente |
27/7/2016, dI Giuliano Rancilio
Un breve raggruppamento di dati e fatti sulla situazione attuale e sui possibili sviluppi della generazione da fonti rinnovabili secondo le fonti più autorevoli nel campo energetico.
Continua leggere nel pdf allegato.
07-05-2016
Massimiliano Rupalti e Roberto Ceccotti hanno tradotto un articolo di Gail Tverberg intitolato "La fisica dell'energia e dell'economia" che risponde a varie domande.
E' vero che possiamo far funzionare l'economia con poca energia? Perché avvengono i crolli economici? Quali sono i rischi per l'economia legati all'uso dei combustibili fossili? Qual'è l'influenza del Debito?
Buona lettura.
Lo sviluppo sostenibile necessita di politiche e di piani operativi studiati per trarre vantaggio da alcune delle nostre naturali propensioni e per limitarne al contempo alcune altre. Un articolo pubblicato su Nature e gentilmente tradotto da Roberto Ceccotti spiega come questo sia possibile.
Vedi allegato.
21/3/2016, Il Comitato Direttivo di ASPO Italia
Ci sono varie ragioni per rispondere con un "SI" e tutte queste ragioni hanno a che fare con la necessità di dare una svolta alla politica energetica del nostro paese, dell'Europa e del mondo intero.
Continua a leggere il Comunicato Stampa in allegato:
Di Nicholas Stern, tradotto da Roberto Ceccotti, 11/3/2016
Sinora gli attuali modelli climatici hanno largamente e sistematicamente sottostimato gli impatti derivanti da una rinuncia della gestione dei cambiamenti climatici. Ad esempio non tengono conto dei cambiamenti catastrofici o dei punti di non ritorno, e dell'aumento dei conflitti. Inoltre la maggior parte degli attuali modelli di impatto dei cambiamenti climatici si basa su due ipotesi errate: che le persone in futuro siano molto più ricche, e che le loro vite in futuro siano meno importanti che non oggi.
Continua a leggere nel pdf allegato.
Di Gail Tverberg, 21/12/2015, su OurFiniteWorld
Traduzione di Gabriele Spiteri
Un'analisi approfondita della trappola in cui è finita la Crescita, incastrata tra un Debito enorme e senza margini di riduzione ulteriore dei tassi, e tra un prezzo dell'Energia che è sotto i costi di produzione e non può durare.
Continua a leggere nel PDF in allegato.
Sabato 13 febbraio, presso la sala Multimediale del Camplus Bononia a Bologna si terrà l'Assemblea annuale dei soci ASPO Italia.
In allegato la locandina.
I lavori sono aperti a tutti.
23/12/2015, Luca Pardi
Un interessante documento dell'economista Spencer Dale è stato pubblicato sul sito della BP. Il documento si occupa della nuova economia del petrolio. Un'analisi approfondita che merita attenzione da parte nostra soprattutto perché riassume il punto di vista delle compagnie petrolifere sui fenomeni innescati dal picco del convenzionale e dallo sviluppo delle nuove fonti.
Continua a leggere nell'allegato.
9/12/2015
La ricerca ha individuato una serie di barriere psicologiche che possono impedire alle persone di credere e di agire dopo aver ascoltato messaggi sul cambiamento climatico. Per fortuna, ha anche suggerito strategie per superare queste barriere.
Una relazione in due parti di Paul Connor, un'attivista della campagna sui cambiamenti climatici e un ricercatore in psicologia sociale all'Università di Melbourne. Tiene un blog su www.paulconnor.org.
La prima parte è stata tradotta da Dario Faccini, la seconda da Gabriele Spiteri.
Originale in inglese pubblicato su: http://www.climatecodered.org/2014/04/climate-change-communication-key.html
Di Giordano Caputo, 22/11/2015
Il presente lavoro investiga il legame tra qualità istituzionale e dipendenza da beni combustibili, dal punto di vista sia dei paesi esportatori che importatori. L’argomento che sottende l’intera tesi consta nel fatto che un ambiente istituzionale arcaico alimenta il commercio in prodotti energetici inquinanti mentre ostacola lo sviluppo del settore delle fonti rinnovabili.
Continua a leggere nel pdf allegato:
Di Luca Pardi, 30/9/2015
Con un semplice modello del profilo estrattivo è facile dimostrare che nessun raddoppio della produzione di petrolio in Italia è sostenibile. Semplicemente abbiamo riserve troppo basse.
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