Omicidio

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L'omicidio di Jean-Paul Marat avvenuto per mano di Charlotte Corday in una tela di Paul Baudry.

L'omicidio è la soppressione di una vita umana a opera di un altro essere umano. L'omicida può provocare la morte altrui per mezzo di qualsiasi modalità (reato a forma libera), anche per omissione, ma in ogni caso la sua azione o inazione sono volontarie. Questa volontà generica non va confusa col dolo ed è presente anche nell'omicidio colposo e preterintenzionale, poiché volontà di compiere l'azione che causa la morte altrui (ad esempio, superare i limiti di velocità, finendo, poi, involontariamente per travolgere e uccidere un pedone). Si avrà omicidio volontario solo quando l'omicida, a causa della sua azione od omissione volontaria, intende specificamente causare la morte della vittima. L'omicidio volontario può essere premeditato oppure non premeditato.

In lingua italiana, la parola assassinio è talora inteso come sinonimo di omicidio; ma per alcuni lessicografi esso indica solo l'omicidio proditorio, o motivato dalla vendetta, o dall'odio o da scopi di rapina; si riferisce quindi solo l'omicidio volontario.[1][2] L'omicidio è una pratica condannata socialmente e punita come reato da tutte le legislazioni storiche. Tuttavia, nessuna società ha mai assicurato una tutela assoluta e incondizionata alla vita umana, vietandone la soppressione in qualsiasi caso.

Per esempio, quasi tutte le società ammettono l'uccisione del nemico in guerra; la generalità degli ordinamenti del passato e alcuni ordinamenti contemporanei ammettono l'abolizione della vita umana come sanzione penale (pena di morte); alcune società inoltre, praticavano il sacrificio rituale di umani alla divinità. Persino le società più moderne considerano, poi, lecita l'uccisione di qualcuno in presenza di circostanze in grado di giustificarla. Alcune di queste circostanze (scriminanti), per esempio la legittima difesa, sono considerate morali dalla società e in certi casi conformi anche ai dettami religiosi;[3] altre come lo stato di necessità possono essere invece del tutto amorali o in certi casi persino immorali.[4] Assumono denominazioni specifiche l'uccisione del padre (patricidio), della madre (matricidio), del coniuge (uxoricidio), di bambini (infanticidio), del fratello o sorella (fratricidio), del sovrano (regicidio), di una femmina (femminicidio).

Diritto[modifica | modifica wikitesto]

L'istituto dell'omicidio presenta sensibili differenze tra ordinamenti.

Italia[modifica | modifica wikitesto]

Stati Uniti d'America[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Voce assassinare del vocabolario Treccani.
  2. ^ Voce assassinare del Grande Dizionario Italiano Hoepli.
  3. ^ Catechismo della Chiesa cattolica.
  4. ^ Tullio Padovani, Diritto penale, X ed., Giuffrè, Milano, 2012, p. 175.

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