Ti svegli e cerchi sui social, tra le altre cose, ulteriori notizie della festa della tua squadra brasiliana del cuore, il Palmeiras. Pensi di trovare altre immagini della allegra follia collettiva, il commento dei tuoi parenti, quelli pro o contro il "Verdão". Invece, ecco arrivare il pugno nello stomaco. L'aereo che stava portando la squadra brasiliana Chapecoense è precipitato: 81 persone a bordo, 72 passeggeri e 9 componenti l'equipaggio.
Il referendum di domenica 4 dicembre è importante per l'Italia: la modifica della seconda parte della Costituzione è, ormai da qualche decennio, una necessità. Questa volta siamo a un passo dal traguardo: avere istituzioni più moderne e funzionali, realizzare una democrazia più aperta, forte e partecipativa. Il Sì al referendum è una scelta che ha in sé la fiducia e la speranza per costruire il domani del nostro Paese.
Siamo arrivati a dover giudicare insieme la riforma costituzionale e la legge elettorale non per un azzardo del caso, ma per una precisa volontà politica: i due provvedimenti si sono incrociati tra Camera e Senato, nel corso delle loro diverse letture, seguendo un'armonia prestabilita. Questo errore ha trasformato il voto da un lato in un plebiscito sull'azione del governo e dall'altro anche in una consultazione popolare abrogativa dell'"Italicum".
Lapo Elkan, quello della famiglia Agnelli, è quello che è, ha fatto quello che ha fatto e lo sanno tutti. Oreste, quello di Casalbruciato, la periferia di Roma dove io abito, quello che combina ce lo dice la sua faccia. Che dimostra settant'anni ma non ne ha più di cinquanta: trent'anni di sieropositività sul groppone e vivere solo con la pensione sociale ti riduce come ti riduce.
Hanno un sacco di soldi da spendere, a casaccio e per divertimento. Non hanno responsabilità e pur sperperando in un anno più soldi di quanti la maggior parte delle persone possa sperare di avere in una vita, sembrano soffrire di "sindrome da benessere", che li porta a mettersi nei guai con la stessa sprovvedutezza di un ragazzino, come è successo a Lapo Elkan, super-rampollo italiano di una casata storica e straricca.
Stupisce che la politica non senta il dovere di dare una risposta, come se non si sentisse chiamata in causa. Il femminicidio è il sintomo di una deviazione profonda e visibile dalla cultura dei diritti e dell'uguaglianza a cui si deve reagire con una cultura democratica, rispettosa delle libertà, con servizi all'altezza dei bisogni e con istituzioni - centrali e locali - presenti.
Oggi a Nairobi si apre la seconda Conferenza internazionale sulla partnership globale per l'efficacia dello sviluppo. La stessa città nella quale, un anno fa, il Premier Renzi annunciò che l'Italia sarebbe diventata il terzo o quarto donatore del G7 entro il 2017, anno in cui a Taormina sarà ospitato il summit. Ma oggi, a poco più di sei mesi di distanza dal G7 siciliano, cosa è stato fatto e quanto resta da fare per rispettare quella promessa?
Abbiamo il diritto di valutare il referendum a prescindere da Renzi, Salvini, Grillo, da chiunque. Perché le costituzioni restano, gli uomini passano. Abbiamo il diritto di discuterne serenamente, non di votare spinti dalla paura. Abbiamo il diritto di discutere del merito, abbiamo il diritto di non votare sotto ricatto. Votare influenzati dalla paura, significa votare sotto ricatto. E il ricatto è un impedimento alla democrazia.
A me il Medioevo è sempre piaciuto. Mi basterebbero le cattedrali romaniche e gotiche per zittire gli sciocchi che ripetono stereotipi sui secoli bui. Proprio in quei secoli riparte l'iniziativa economica, crescono testimoni di spiritualità e umanità senza paragoni, si riscoprono i fondamenti del rapporto uomo-natura, si riaccendono le università e quindi la ricerca del sapere e delle nuove scienze.
I diritti delle donne e le parti opportunità non sono solo il mio campo di specializzazione professionale, ma soprattutto la mia passione. La riforma ci porterebbe a realizzare una democrazia più piena e vitale, nella quale le prospettive di donne e uomini sono raccolte e portate aventi con ugual peso e dignità. Per la prima e l'unica volta nella nostra storia, siamo a un passo dal poter realizzare questa svolta: stavolta basta davvero un Sì.
Dicembre 2026. Voi siete le mie bambine, e pensate di poter fare l'astronauta come la deputata o la senatrice. La presidentessa della Repubblica o del Consiglio. Le mie bambine a cui in questi anni abbiamo dimostrato che la politica è fatta di uomini e donne, donne e uomini. Dopo il referendum il nostro Paese è cresciuto e divenuto più forte. Per questo, il 4 dicembre del 2016, noi abbiamo votato Sì.
Le due letture di questo protagonista del '900 vedono contrapposto da un alto l'eroe rivoluzionario, dall'altro il desposta. Entrambe sono vere. Aldilà della nostalgia per l'utopia, il sogno di cambiare il mondo, la bramosia di battersi contro le ingiustizie convinti che i buoni non possano avere ombre, è giusto evidenziare come la deriva autoritaria abbia decretato il fallimento del castrismo. Come del comunismo.
Il "made in Europe" è spesso considerato una garanzia di qualità e di buone condizioni di lavoro eppure numerose inchieste realizzate nell'ambito della campagna Change Your Shoes, promossa in Italia da Abiti Puliti, hanno rivelato un lato nascosto dell'industria calzaturiera, dalle concerie toscane fino alle fabbriche dell'Est Europa.
Libia: gli orrori, le torture, le violenze a cui vanno incontro i migranti che sono costretti ad attraversare il paese per arrivare sulle coste del Mediterraneo. Nove su dieci portano ancora i segni delle violenze sul loro corpo. Insomma, tutto quello che può venire in mente a un sadico, in Libia è stato ben eseguito. Ma non finisco mai di avere sorprese, c'è sempre qualcuno più sadico di altri.
È stato pubblicato sull'Espresso un documento segreto. Il nuovo piano editoriale da cui dipende il futuro dell'informazione del servizio pubblico è stato rubato. Chi è il colpevole? È stato Carlo Verdelli, il direttore editoriale per il coordinamento dell'offerta informativa? No, è stato Antonio Campo Dall'Orto, il direttore generale. Che interesse avevano? Personalmente non credo proprio.
È questo forse il punto. L'Italia non cresce anche perché le poche risorse a disposizione vengono impiegate in maniera sbagliata.
La tragica bellezza e il fascino perverso dei contrasti di Cuba sono il nucleo della magistrale opera letteraria di Zoé Valdés, poetessa e scrittrice dissidente poco conosciuta in Italia e che si spera ritorni presto sugli scaffali (i nostri e quelli cubani), perché nel frattempo sono più di 20 i Paesi che hanno tradotto e venduto i suoi libri con successo.
Ogni anno vengono utilizzati 1 milione e 475mila quintali di pesticidi nei campi italiani. Un bel peso di prodotti chimici distribuito nei piatti di tutti noi. Se è vero che sono pochi i singoli prodotti alimentari convenzionali che risultano fuori norma alle analisi puntuali, nessuno ha mai indagato su cosa fa lo zero-virgola-qualcosa di residuo di pesticidi aggiunto allo zero-virgola-qualcosa aggiunto alla zero-virgola-qualcosa e così via.
Una società globalmente autistica? Giorni fa ero dall'altra parte dell'oceano per qualche chiacchierata a New York e poi a Boston dove ho incontrato alcuni ricercatori italiani di Harvard, splendide intelligenze prestate agli Stati Uniti per ragionare di futuro. Tra loro alcuni si interessavano di autismo, di quella perdita del contatto con la realtà e la corrispondente costruzione di una vita propria, che viene anteposta alla realtà stessa.
La legge di stabilità 2017 affida all'Agenzia nazionale dei beni confiscati un nuovo e rilevantissimo compito: definire la strategia nazionale per la valorizzazione dei beni e delle aziende confiscati alla criminalità organizzata. Fin qui tutto bene, almeno nelle intenzioni.
Può una trasmissione televisiva e una che in genere ti piace anche, procurare malessere fisico? Evidentemente si dato che è quello provato guardando in prima serata la bullistica performance messa in scena da due ospiti maschili della Gruber nazionale nei confronti di una signora, nei modi e nei fatti, come Sandra Bonsanti.
Prendere parola è certamente un momento essenziale non solo della consulenza filosofica, ma della vita umana. Si tratta infatti forse dell'atto umano per eccellenza: in esso ci si impegna ed espone, ci si mette in gioco, si calano sul tavolo le carte della credibilità, della veridicità, dell'autorevolezza e della fiducia. E questo accade in ogni caso, che se ne sia consapevoli o meno.