Ieri il Portail Catholique suisse ha annunciato che finalmente è stata consegnata a Papa Francesco la lettera che un gruppo di donne cattoliche svizzere aveva portato a Roma all'inizio dell'estate, con una lunga marcia a piedi dall'abbazia di San Gallo fino al Vaticano. La cosa incredibile è che questa lettera sia giunta nelle mani del Papa solo ora, attraverso un uomo, il cappuccino svizzero Mauro Johri.
È stato impressionante notare la differenza di umore e di percezione, che la figura di Fidel Castro, Cuba e Papa Francesco hanno ricevuto da parte dell'opinione pubblica e dei massmedia alla notizia della morte del Comandante in capo, rispetto a quanto avvenuto durante la visita di Bergoglio nell'isola caraibica.
I sindaci del Pd domani andranno nelle piazze a sostenere la riforma. Se andate per amore di partito fate pure, ma evitate di prendere in giro i vostri concittadini. Lo sapete che è una riforma contro le autonomie che allontana i cittadini dalla possibilità democratica di incidere su cose rilevanti che riguardano la loro vita concreta. Se i sindaci avessero voluto dare voce alle proprie istanze, coerenza avrebbe dovuto portarli a sostenere il No.
Sono una degli italiani all'estero che ha già votato. Ho votato No. Non serenamente: prima di tutto perché avrei preferito pronunciarmi su una riforma fatta bene e utile. E guardando a paesi come Istanbul, credo che la nostra sia una disputa di lusso. Spero che l'energia che tanti potenti stanno mettendo in questa battaglia referendaria, possa presto essere invece spesa per occuparci dei problemi veri di tanta dolente e coraggiosa umanità.
Ieri, passando per un mercato, mi è capitato di prendere un volantino distribuito da un comitato del No. Ci sono i 10 punti ritenuti più qualificanti la scelta di bocciare la riforma: un argomento più tendenzioso, falso e fazioso dell'altro. Vediamoli tutti e 10 e proviamo a rispondere nel dettaglio.
La quota di debito dei nuclei famigliari italiani sul Pil è del 43%, ben sotto la media europea (61%). Insomma gli italiani sono molto più ricchi dell'Italia stessa. È un cemento armato che nessun terremoto finanziario, provocato o meno, potrà incrinare.
La questione dell'instabilità di Governo presenta un profilo nuovo: mentre nei due casi di referendum confermativi della Costituzione (2001 e 2006) si è votato un testo di un Parlamento il cui mandato era già scaduto, il 4 dicembre gli elettori decidono su una proposta votata sei volte dal Parlamento in carica. Rischiamo di riportare l'orologio a subito dopo le elezioni del 2013 quando il sistema si era paralizzato. Meglio evitare.
Nella figura di Fidel Castro si sono concentrate una serie di contraddizioni che si sono propagate nel mondo e ancor più nella sinistra e in larga parte del mondo culturale italiano. A esaltare Castro è stato Putin, il che la dice lunga sulla miscela che compone l'ideologia dell'Eurasia, dal mito zarista della grande Russia, alla chiesa greco ortodossa, alla politica di potenza di derivazione sovietica.
Sabato 26 novembre, un corteo guidato dalle donne e formato da uomini e donne di tutte le età, ha sfilato per le vie di Roma per dire basta alla violenza di genere. Bene. Peccato che per i principali media questa manifestazione non c'è stata. Le donne in piazza no, non sono notizia. Per tutto il giorno precedente abbiamo detto che si fanno massacrare, come facciamo ora a descriverle insieme, forti e con un loro pensiero politico?
Lucia Annibali si è schierata per il Sì al referendum. Perché? Perché ha scelto di schierarsi in un gioco delle parti che divide come un derby all'Olimpico? Non penserà davvero che il suo voto a questo referendum gioverà alla causa delle donne abusate? Non penserà che una riforma costituzionale possa contribuire a un cambiamento sul modo di vivere il rapporto tra i sessi? Era un simbolo senza colore politico. E ora?
Anche se più volte son stato tentato di farlo, ho finora sempre evitato di ricorrere alla parola fascismo per definire ciò che si agita attorno alla controriforma renziana della Costituzione. Questa cautela però non ha più ragione d'essere dopo le ultime parole del presidente del Consiglio, quelle a commento della sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il decreto Madia.
Caro Matteo, leggendo i giornali e ascoltando le televisioni sono rimasto senza parole per le tue ultime affermazioni. Nel corso di una manifestazione per il Sì al referendum, hai sostanzialmente affermato che se vince il No non sei in grado di "fermare" la nascita di un nuovo governo tecnico. Ho pensato, inizialmente, che si trattasse di titoli forzati e invece, purtroppo, mi sbagliavo. Lo confesso, sono basito.
Molti commentatori si sono esercitati in queste ore a commemorare il leader della rivoluzione castrista, omettendo accuratamente le simbiotiche analogie con tutti gli altri dittatori che hanno fatto del familismo e del nepotismo lo strumento di controllo del potere, più ancora che l'oppressione e la violenza contro il proprio popolo.
È in corso da mesi negli Stati Uniti una battaglia importante a Standing Rock, nel Nord Dakota. In questo stato al confine con il Canada, nei pressi di una riserva indiana, a partire da aprile si sono raccolte progressivamente numerose tribù di nativi americani, in maggioranza Sioux: si tratta della più grande adunanza di indigeni del Nord America negli ultimi cento anni.
Dalla Revoluciòn alla Cuba attuale: saga della famiglia Castro, azionista di maggioranza dello stato comunista
Il social network più famoso al mondo vuole far breccia nelle rigide regole cinesi e per farlo gli sviluppatori di Menlo Park hanno creato un prodotto che potrebbe piacere perché garantisce restrizioni e un facile monitoraggio di community e chat. Si tratta di una sfida che può trovare diverse interpretazioni. Una su tutte il significato letterale della parola social e ancora, il senso di libertà che viviamo con l'utilizzo dei social network.
Le donne nutrono il mondo e se è vero che "la bellezza lo salverà" noi è dalla loro bellezza (che non è solo fisica) che dobbiamo ripartire. Forse i giovani, più di noi, hanno chiaro quanto il femminicidio, la violenza verbale e fisica sulla donna, sono uno dei mali del nostro secolo. Solo giocando insieme, istituzioni, associazioni, società civile e giovani, si può vincere questa battaglia. Di civiltà non meno di altre.
Cresciamo le bambine come principesse, mamme, dottoresse. Bambine dolci, pronte all'accudimento, alla cura. E chi cura le loro identità? Appena una bimba gioca nel terreno, si arrampica sugli alberi o si mette in porta per giocare a calcio la definiamo un maschiaccio. Una descrizione a metà strada tra ciò che non è e un dispregiativo. Inorridisco, ma nulla posso. Se non, educare al meglio i miei due figli maschi.
La recente decisione del Parlamento europeo di congelare le trattative per l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea non deve stupire nessuno. Sono ormai più di dieci anni che va in scena un vero e proprio teatrino del "tira e molla", dove da parte turca vengono promesse riforme pienamente democratiche che, puntualmente, non vengono mai attuate.
Negli ultimi anni, in Europa, i partiti della sinistra tradizionale, socialisti e socialdemocratici, hanno subito un forte ridimensionamento, sia elettorale sia di iscritti. A questo declino dei partiti della sinistra tradizionale non è corrisposto un successo di quegli altri partiti di sinistra che erano rimasti fedeli ai valori solidaristici ed egualitari. Per capire perché, può essere utile la lettura di un recente volume di Marco Damiani.
Per questo il 4 dicembre è un giorno molto importante: voteremo non solo sul futuro di Renzi, ma sulla capacità del nostro Paese di ricordare il passato e farne tesoro per provare a cambiare, in meglio, il futuro. Se pensiamo che non ci sia già oggi un grave problema democratico, se vogliamo conservare l'Italia così com'è, bloccata, immobile, rabbiosa, decadente da vent'anni, votiamo No. Io voto Sì.
il Genoa gioca novanta minuti con un ritmo forsennato: la Juve in apnea, pasticci da oratorio sulla catena difensiva, tre gol subiti in mezz'ora e un deserto di idee oltre la metà campo avversaria. La Juve esce da Marassi con le ossa rotte, e non solo nel punteggio. Bonucci e Dani Alves escono in barella, e si aggiungono alla lunga lista dell'infermeria: Dybala, Barzagli, Chielini, Pjaca. Una domenica bestiale.