Spagna: Parole di Francisco e Monica – “Allontanamenti, controllo e castigo. L’importanza della dispersione all’interno del sistema carcerario dello Stato Spagnolo”

RadioAzione - Massa nella rete

Nota RadioAzione: Anche se ho deciso di aggiornare la controinformazione riguardante unicamente l’Italia, e in particolar modo per l’operazione Scripta Manent e il caso di Alfredo e Nicola, ho pensato fosse necessario tradurre e pubblicare il testo dei due compagni cileni Monica e Francisco perché affrontano un tema che interessa molto il sottoscritto ed è di attualità anche in Italia dato i continui trasferimenti dei comapagni detenuti. Segue il testo di Francisco e Monica:

“Allontanamenti, controllo e castigo. L’importanza della dispersione all’interno del sistema carcerario dello Stato Spagnolo”

In questi quasi tre anni che siamo stati detenuti nelle diverse prigioni dello Stato spagnolo c’è un aspetto che ci colpisce particolarmente per la sua determinante importanza nella vita carceraria; parliamo della dispersione.

La dispersione è la politica delle Istituzioni Penitenziarie attuata dal governo socialista a metà degli anni ’80 che consiste nel trasferire i prigionieri più determinati nelle carceri lontane molti chilometri dal loro luogo di residenza. In molti casi questi trasferimenti sono incessanti e vedono i prigionieri trasferiti in brevi periodi da una prigione all’altra per evitare l’ambientamento e lo stabilirsi di relazioni durature con altri detenuti. Lo scopo di questa politica è stato fermare le rivolte e le proteste all’interno delle carceri in quegli anni allontanando drasticamente quei prigionieri considerati refrattari al sistema carcerario. Da un altro lato, la dispersione è stata applicata a tutti i prigionieri politici come una misura eccezionale per aggravare la pena e rendere la vita pesante alle famiglia costrette a fare centinaia di chilometri per vedere un loro familiare o un amico detenuto. Pertanto, già dai primi tempi della sua attuazione la politica di dispersione colpì sia i prigionieri politici che i prigionieri sociali, ed ancora lo fa, al contrario di chi pensa e dice che è applicata unicamente ai prigionieri “politici”. La differenza è, come abbiamo detto, che per questi ultimi è una misura eccezionale che riguarda tutti già solo per il motivo per cui sono arrestati, mentre ai prigionieri sociali viene applicata per quei comportamenti all’interno del carcere che sono visti come disturbatori per “l’ordine penitenziario”. E ‘importante notare che la differenza tra prigionieri politici e sociali non la facciamo noi, ma è per questa categorizzazione e per come è strutturata che funziona la misura in questione.

La dispersione vige ancora come all’inizio. Sicuramente ha raggiunto uno dei suoi scopi come la pacificazione all’interno delle prigioni dello stato spagnolo dove rivendicazioni e proteste sono quasi inesistenti, e dove c’è sempre più stretta collaborazione tra prigionieri e carcerieri. Possiamo vedere fino a che punto la prigione è un riflesso della società. La dispersione ha colpito così tanto la vita carceraria che lo spettro del trasferimento dal carcere (conduzione), pende in modo permanente sulla testa di ogni prigioniero. Si tratta di una minaccia costante che regola e controlla qui dentro il comportamento delle persone in modo che qualsiasi comportamento che sconvolge “l’ordine” e manifesti qualsiasi azione di rivendicazione viene punito con il trasferimento. Così, ogni iniziativa di rottura viene annullata da questo strumento di controllo, e i prigionieri trasferiti dovranno iniziare a instaurare nuove relazioni e complicità che se notate dalle guardie possono essere di nuovo motivo di trasferimento. Oggi ci sono prigionieri che per la loro storia di conflittualità, e per disposizioni dell’Istituzione Penitenziaria, non rimangono più di un anno nella stessa prigione. Continue reading

Operazione “Scripta Manent”: Sandrone trasferito a Ferrara

RadioAzione - Nikos ROmanos sciopero della fame testo

Proseguono i continui trasferimenti da un carcere all’altro dei compagni arrestati per l’operazione “Scripta Manent”. Ancora un nuovo trasferimento per il compagno Alessandro Mercogliano che dal carcere di Alessandria è stato trasferito in quel di Ferrara, sempre in AS2, dove già sono sequestrati i compagni Nicola Gai e Alfredo Cospito.

Continuano, così, le notti insonni e paranoiche del miserabile pm Roberto Sparagna che pur di ottenere qualche prova, dato che non ne ha nemmeno mezza, si diverte torturando i compagni attraverso “divieti di incontro” (ricordo che per Sandro e Marco ad Alessandria, come Danilo e Daniele a Terni non è mai stato possibile incontrarsi in carcere), e trasferimenti continui.

Fuori da qualsiasi logica di “innocenza” o “colpevolezza” esprimo la mia totale solidarietà e complicità incondizionata a Sandrone e a tutti compagni arrestati per l’Operazione “scripta manent”.

RadioAzione, 21 novembre 2016

Indirizzi aggiornati:

BISESTI MARCO: Casa Circondariale San Michele – Strada Casale, 50/A – 15121  Alessandria (AL)

MERCOGLIANO ALESSANDRO: Via Arginone, 327 – 44122 Ferrara

BENIAMINO ANNA: Via Aspromonte, 100  –  04100 – Latina LT

CREMONESE DANILO EMILIANO:  Str. delle Campore, 32  –  05100 Terni TR

SPEZIALE VALENTINA: Via Aspromonte, 100  –  04100 – Latina LT

ALFREDO COSPITO: Via Arginone, 327 – 44122 Ferrara

NICOLA GAI: Via Arginone, 327 – 44122 Ferrara

CORTELLI DANIELE: Str. delle Campore, 32  –  05100 Terni TR

 

 

Bencivenga Occupato [Roma]: Nuovo incontro “A testa alta!”

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Per proseguire I discorsi fatti all’assemblea di Pisa il 5 novembre sulla solidarietà ai compagni arrestati nell’Op. Scripta Manent, invitiamo ad un secondo incontro il 3 dicembre al Bencivenga Occupato a Roma.

Pensiamo questi siano momenti importanti a prescindere dalle contingenze per discutere apertamente aldilà di retoriche e differenze, condividere stimoli e riflessioni, confrontrarci sulle proposte che sono state fatte e portare avanti percorsi di solidarietà, convinti della necessità urgente di distruggere tutto quello che limita le nostre passioni e tensioni.

Continueremo a essere fianco a fianco ai compagni anarchici che non si arrendono di fronte al dominio e a chi lo difende.

Sabato 3 dicembre 2016 ore 14 al Bencivenga Occupato – Roma

 

Ercolano [Italia]: “Inno agli insorti” – Testo dei compagni anarchici di Vesuvio Libertario

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“Inno agli insorti”
Morte violenta alle blatte bugiarde.
Attacco totale incondizionato al potere.
E’ bello agire contro i servi dello Stato e del capitale, oggi, domani e per sempre.
Sono le gesta che fanno la storia, le azioni che incendiano le menzognere carte della memoria di regime.
I fascisti di oggi rievocano le panzanate del ventennio, con dichiarazioni di roboante falsità, usate per giustificare una forgiante sconfitta.
Noi invitiamo a provocare sempre più scintille attraverso attacchi diretti allo Stato e al capitale.
L’unica solidarietà che invochiamo è l’azione diretta distruttiva contro il dominio nelle sue svariate forme per destabilizzare la codarda monotonia dell’esistente.
Rifiutiamo la solidarietà di politicanti, professionisti del comizio, teorici della rivoluzione, costituzionalisti, preti e massoni, i quali ancora una volta hanno approfittato delle pratiche Anarchiche per arraffare impunemente consenso politico.
Ribadiamo ancora la nostra perenne ostilità verso ogni autorità.

GLI ANARCHICI DEL VESUVIANO
(QUELLI DEL CIRCOLETTO)

Prendiamo distanze dalle dichiarazioni fatte a nostro nome e a nostra insaputa su Radio Onda Rossa e altri media.

Genova [Italia]: Aggiornamento sul processo a mio carico per il reato 414 del c.p. (Testo del compagno anarchico Carlo)

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Ricevo e diffondo:

Come era facile prevedere mi hanno condannato a 14 mesi di carcere per lo scritto che feci uscire subito dopo le dissociazioni di alcuni personaggi ambigui.
L’accusa è di apologia mentre, l’ aggravante di terrorismo e la recidiva non è stata presa in considerazione così come, se pur richiesto dal p.m. Manotti, l’aggravante di averlo pubblicato in internet, visto che il decreto di Renzi che inasprisce il reato è stato introdotto dopo la mia pubblicazione.
Prosegue, quindi, la volontà di perseguire i/le compagni/e che scrivono articoli se quest’ultimi vengono considerati preoccupanti da parte degli inquisitori.
Di tutta questa storia rimane che due compagni per l’Azione compiuta contro Adinolfi sono in prigione, io che ho difeso l’ Azione sono stato condannato e quei personaggi che hanno scritto la dissociazione girano tranquillamente ancora tra i posti occupati.

SEMPRE AVANTI !
SOLIDARIETA’ AI PRIGIONIERI E ALLE PRIGIONIERE ANARCHICHE !

Carlo

Campania [Italia]: Comunicato in solidarietà con lo spazio anarchico vesuviano

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Ercolano, durante la mattinata del 15 novembre, 6 militanti di Casa Pound Golfo di Napoli erano impegnati a svolgere un’iniziativa antisfratto in corso Resina, dove in un immobile di proprietà della Curia occupato vivono alcune famiglie di Ercolano.

Durante la loro  iniziativa, una vettura con a bordo sei fascisti ha cercato di attaccare lo Spazio Anarchico Vesuviano che si trova nei paraggi. Qualcuno, bastoni alla mano gli ha spaccato la testa mandandoli all’ospedale.

Non ci interessa chi sia stato, siamo al fianco di chi pratica l’azione diretta e lascia a terra dei fascisti.

In seguito all’accaduto, numerosi Carabinieri, agenti di Polizia, Digos, Militari e Vigili Urbani si presentano fuori dallo Spazio Anarchico Vesuviano dove si trovavano barricati svariati compagni Anarchici.

Le guardie erano intente a identificare chi si trovava all’interno dello spazio, mettendo in relazione i compagni Anarchici con l’accaduto.

Dopo svariate ore barricati all’interno dello spazio i compagni hanno deciso, determinati a non farsi identificare, di aprire il portone e sfondare il cordone di guardie all’esterno. Durante il parapiglia numerosi compagni e abitanti del quartiere davano manforte durante la fuga, nel quale un agente è rimasto a terra ferito e sono stati fermati un residente della zona, un solidale, e due compagni Anarchici.

Uno di loro è stato processato per direttissima questa mattina del 16 novembre, e condannato con pena sospesa per resistenza a pubblico ufficiale.

Momentaneamente lo Spazio Anarchico Vesuviano è stato devastato dai carabinieri e posto sotto sequestro giudiziario.

Ci sembra più che evidente il piano che Stato e sbirraglia avevano architettato già da tempo: cercavano un pretesto per chiudere uno Spazio Anarchico in un territorio difficile come la provincia, considerato scomodo dalle autorità. Infatti non ci sorprende un dispiegamento di forze dell’ordine, che già in due diverse occasioni lo scorso inverno aveva tentato di entrare a ficcanasare in uno spazio che riteniamo casa nostra senza, però esserci mai riusciti perchè cacciati con determinazione.

In quanto Anarchici ci troveranno mai domi, a praticare e rivendicare con fierezza il nostro anarchismo e le pratiche, non mediate e mai recuperabili, che ci appartengono.

Siamo al fianco dei nostri compagni dello Spazio Anarchico Vesuviano.

Mandiamo anche un forte abbraccio a Carlo, nostro compagno Anarchico di Genova, che nella giornata di ieri 15 novembre è stato condannato a 14 mesi, per apologia di reato, in seguito a un suo comunicato scritto in solidarietà all’azione dei compagni Alfredo e Nicola.

 

Alcuni Anarchici in Campania

 

Genova [Italia]: Sentenza per il compagno anarchico Carlo

RadioAzione - Rage

Il compagno anarchico di Genova, Carlo, fa sapere che stamattina c’è stata la lettura della sentenza a suo carico. Il compagno è stato condannato a 14 mesi, ma è in libertà, con l’accusa di “apologia” mentre è caduta l’aggravante per terrorismo e la recidiva.

Presto seguirà un testo del compagno accusato.

Ricordando che il compagno era stato accusato per aver risposto pubblicamente, su un sito anarchico, allo scritto “i puntini sulle i”, e ricordando, inoltre, la legge partorita dal governo Renzi in cui si vuole accusare chi scrive su siti e blog anche per terrorismo, non può esserci che una sola ed unica risposta: Fottetevi!

Almeno come RadioAzione mi sento di dire che più cercherete di reprimerci e più si alzerà il livello dei toni…non un passo indietro!

Con la carogna in corpo e il sangue agli occhi…

Solidarietà e complicità con Carlo!

RadioAzione

Umbertide [Italia]: Attaccata villa del Principe Emanuele Filiberto di Savoia

Attacco contro i ricchi in Umbria. E che ricchi!
Apprendiamo con gioia dai giornali locali che qualche notte fa a Umbertide (PG)  e’ stata attaccata da ignoti “vandali” la villa umbra del Principe Emanuele Filiberto di Savoia.
In particolare e’ stato incendiato il cancello di ingresso, mentre alcune piante di ulivo e vigne sono state esterpate, rubate o comunque abbattute e danneggiate.
Pensando a Gaetano Bresci e agli anarchici di oggi che ancora credono nell’azione diretta, divulghiamo quanto appreso dalla stampa di regime.
Un abbraccio ai prigionieri e alle prigioniere Anna, Valentina, Alfredo, Nicola, Daniele, Danilo, Sandrone e Marco.

fonte

Parigi [Francia]: “La rabbia tra i denti ed il sorriso sulle labbra”

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Volantino distribuito durante il “weekend di solidarietà con i prigionieri di guerra sociale”

“Anche quando le masse subiscono i governi, vegetando nella santa e vergognosa pace della propria rassegnazione, l’individuo anarchico si erge contro la società, perché tra lui ed essa la guerra è eterna e non conosce tregua, e quando nella svolta della storia incrocia la folla in rivolta, lui issa la sua bandiera nera e, con loro, lancia la sua dinamite. L’individualista anarchico nella Rivoluzione Sociale si rivela non un demagogo, ma un elemento demolitore, non un apostolo, ma una forza viva, attiva, distruttrice…” Renzo Novatore 1919

Nella mattina del 6 settembre 2016, sull’ordine di un P.M., i cani della DIGOS di Torino hanno fatto irruzione in una trentina di case degli anarchici in varie città italiane, con il mandato d’arresto per 7 di loro. Due si trovavano già in carcere per l’attacco al dirigente della Ansaldo Nucleare, una tra le aziende principali nell’industria nucleare in Italia. Un ottavo compagno è stato arrestato in seguito alla scoperta di materiale elettrico durante la perquisizione della casa. Continue reading

Operazione “Scripta Manent”: Aggiornamenti [10/11/16]

Da corrispondenza arrivata ieri 9 ottobre, alcuni dei compagni prigionieri ci fanno sapere che la posta arriva ed esce con abbastanza frequenza, ma sono trattenute lettere e pieghi libri di notizie e rassegna stampa a nome di vari compagni, compresa corrispondenza con alcuni redattori di CroceNeraAnarchica.

Invitiamo a continuare a mandar dentro con frequeza notizie, pubblicazioni e rassegna stampa.

CNA

RadioAzione: “Azione diretta! Le chiacchiere stanno a zero”(Riflessioni #13)

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Già dai primi minuti dopo un’attacco repressiv0 da parte dello Stato e chi in tutela di esso, come la magistratura, denuncia, indaga e arresta chi potrebbe essere una probabile “nocività” per la salute dello Stato stesso, è usuale sentire i soliti piagnistei.

Sempre la solita minestra riscaldata, congelata, scongelata e riscaldata di nuovo.

C’è chi sente il bisogno di prendere subito le distanze da chi è stato colpito dalla repressione, e di solito lo fanno quelle persone che la magistratura forse non conosce nemmeno ( o volgarmente detto “ non se li incula nemmeno di striscio…”) perché il massimo in cui si spendono è la puntuale dissociazione. Come un qualunque “cittadino” fedele allo Stato questa feccia che si definisce “anarchica” crede ai giornali, ai pm e agli sbirri che disegnano schemini, creano scenari e indicano gli autori del “male”, sente immediatamente la “necessità” di precisare cosa vuol dire “anarchia” aggiungendo qualche puntino sulle “i”. C’è anche, però, chi ha lo stesso atteggiamento e non si spende nemmeno a scrivere, per avere sempre una squallida e lurida via di fuga, ma lo fa attraverso la calunnia alle spalle, l’inciucio.

C’è chi butta giù righe di lacrime evocando la caccia alle streghe e alle montature, c’è chi scrive con toni solidali e complici per poi scomparire due secondi dopo aver inviato il “telegramma di cordoglio”, c’è chi utilizza termini forti…e poi?

“Solidarietà” non significa “cordoglio”, come si dice da sempre non è una parola scritta.

Solidarietà è aprire gli occhi al mattino e pensare che nella tua vita quotidiana ti manca qualcosa, ti manca un pezzo, ti mancano alcuni amici, fratelli, sorelle e compagni soprattutto. E ti mancano non perché sono lontani, ma perché un uomo di merda a corto di lavoro decide da un giorno all’altro di mettersi a “libro paga dello Stato” e te li rinchiude nei lager di nuova generazione .

Solidarietà significa pensare quotidianamente ai compagni detenuti e non fargli mancare niente, dall’appoggio alle lettere, ai francobolli, ai benefit che servono per sostenerli economicamente in carcere e nelle spese di difesa, al rompere quell’isolamento che mura di cemento armato, sbarre, blindi e cani da guardia tentano di imporre su di loro quotidianamente. Continue reading

Genova [Italia]: Bruciati bancomat in solidarietà con i compagni arrestati per l’operazione “Scripta manent”

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Testo rivendicativo:

“VERBA VOLANT,SCRIPTA MANENT,IGNIS ARDENS. Genova 01/11. Bruciati 2 postamat e 1 bancomat. Lo Stato incarcera, Mistral Air deporta, Unicredit finanzia Erdogan. Poste e banche continueranno ad essere attaccate. Solidarietà con Alfredo, Nicola, Sandro, Marco, Anna, Valentina, Danilo, Daniele e Divine”

Londra [UK]: SOLIDARIETA’ CON GLI ANARCHICI ARRESTATI IN ITALIA A SEGUITO DELL’ULTIMA OPERAZIONE DI POLIZIA

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All’alba del 6 settembre 2016, un’operazione cordinata dalla Digos di Torino ha portato alla perquisizione di 30 abitazioni in varie regioni d’Italia (Piemonte, Liguria, Lazio, Umbria, Lombardia, Abruzzo, Campania, Sardegna ed Emilia Romagna) e all’arresto di cinque compagne e compagni anarchici con l’accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo. Inoltre, due anarchici detenuti dal settembre 2012 hanno ricevuto la notifica in carcere.

L’operazione denominata “Scripta Manent” (dal proverbio latino “verba volant, scripta manent” – parole volano, gli scritti rimangono ) è solo l’ultima in una serie di altre simili portate avanti negli ultimi decenni, tutte miranti ad allontanare gli anarchici dalle strade rinchiudendoli nel carcere. Perché? Perché le idee e le pratiche anarchiche sono pericolose per il potere. Queste idee e queste pratiche, teoria e azione, che hanno un solo ed unico obiettivo inequivocabile: la totale liberazione e la distruzione di tutte le forme di repressione, a prescindere dal fatto se viviamo in tempi di “crisi” o meno. Ma, durante un periodo di “crisi” le persone spesso smettono di essere recipienti passivi di decisioni imposte dall’alto. Gli anarchici, in questo senso, possono diventare un esempio in termini di attacco, azione diretta e auto-organizzazione della lotta. Questo è il motivo che sta dietro numerose operazioni dai nomi fantasiosi (Cervantes, Nottetempo, Ardire ecc.) che sono costate a molti compagni tempo in carcere e procedimenti giudiziari infiniti. Continue reading

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