Tra gli argomenti di chi sostiene il No al referendum e tra i dubbi di chi è indeciso e sta cercando di documentarsi, c'è il tema dell'elettività del Senato. In tanti sostengono che i cittadini saranno privati del diritto di scegliere i futuri senatori. È falso. Vorrei fare chiarezza una volta per tutte.
Berlusconi vorrebbe la botte piena, la moglie ubriaca e con al dito l'anello di Bulgari: cioè vorrebbe ricomporre il centro-destra, riprendere la leadership con Salvini messo in riga, ed essere riconosciuto come il "grande vecchio" che contratta a nome di tutti con un Pd e un Renzi che auspicano ammaccati dalla vittoria del No.
Le annunciate dimissioni di Renzi all'indomani della sconfitta referendaria è innegabile che aprirebbero un periodo di grande incertezza sul futuro politico del paese. Altro che stabilità! Non una porta, ma un portone si aprirebbe all'insaziabile voracità della speculazione finanziaria. Lo spread si sentirà più leggero e tornerà a gustare la sua passione per il volo.
L'Italia che incontro tutti i giorni, riassunta in un elenco populista e banale, mi fa pensare che il referendum costituzionale del 4 dicembre sia l'ultimo dei problemi. Come quello delle madri che non riescono ad andare in pensione, o gli amici senza lavoro. Per questo non riesco a scegliere. Perché nei quesiti non trovo risposte ai problemi quotidiani delle persone. E ora sono impantanato, come il Paese.
Oggi stavo tornando dall'ospedale, insieme a mio figlio, quando all'improvviso lui mi dice "Guarda là mamma, c'è un uomo a terra in mezzo alla strada". Abbiamo fermato l'auto, siamo scesi e io sono corsa subito a vedere cosa fosse successo. C'era un uomo, africano, disteso sul ventre, immobile al centro della strada. C'erano alcune persone che guardavano la scena dal marciapiede, ma nessuno aveva cercato di avvicinarsi.
Sono partita per Mosca con reminiscenze di vecchi pregiudizi: il freddo, gli alcolisti, i poveri per la strada, i negozi vuoti, omosessuali terrorizzati che rasano muri, grigiore e noia, gente chiusa e scontrosa, ineleganza e sporcizia... Non so bene se davvero mi aspettavo di trovare tutto questo ma di sicuro non ero del tutto tranquilla e gioiosa come quando parto di solito in viaggio. Invece Mosca e i moscoviti mi sono piaciuti.
Negli Usa, il Paese più potente del mondo, sta per iniziare, probabilmente, una nuova stagione. Questa nuova stagione è oggi scandita da Bernie Sanders che ha osato sfidare, a differenza di Hillary Clinton, l'establishement neoliberista, trascinandosi al suo fianco migliaia e migliaia di giovani oggi "disillusi" ma pronti a rimettersi in marcia con lui per cambiare la cultura americana, dell'onnipotenza, mai intaccata finora.
Sono intervenuto in aula in merito alla ratifica dell'accordo tra il governo italiano e il governo francese per l'avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova, controversa linea ferroviaria Torino-Lione. In Francia c'è preoccupazione e sempre minore consenso, dopo la bocciatura dell'opera da parte della corte dei Conti francese e l'intenzione di un gruppo di senatori di congelarne il finanziamento.
Un milanese su cinque è di origini straniere. Milano cambia veste e, dal 1987 ad oggi, si rifà il trucco diventando una città cosmopolita a 360 gradi, grazie ad un'affluenza considerevole di immigrati che, nel corso degli ultimi 28 anni, hanno popolato il capoluogo lombardo diventando dei residenti effettivi.
Il governo contro i professionisti e contro se stesso. Le casse dei professionisti contro i loro stessi iscritti col tacito consenso dei sindacati. È questo il duplice paradosso che emerge tra le pieghe della Legge di stabilità 2017 sul cumulo gratuito dei contributi pensionistici per chi li ha versati in gestioni previdenziali diverse.
Non è un mistero: non votai per Matteo Renzi alle primarie del 2012, quando con Roberto Speranza e Alessandra Moretti guidavo la squadra che lo sconfisse; non votai per lui allo scorso congresso del Pd; non voterò per lui al prossimo congresso. Al referendum del 4 dicembre, invece, voterò Sì. Con un'affermazione del "No", non credo avremmo nuove occasioni per molto tempo, non perdiamoci in tatticismi e politicismi letali.
Ci sono serie avvincenti e altre noiose. O più banalmente serie belle e brutte. Normalmente, molte di queste puntano agli Emmy. Altre, invece, ambiscono alla verità e a raccontarla senza filtri. È il caso della serie-documentario Netflix "Making a Murderer" che sta appassionando milioni di spettatori, coinvolgendoli in una full immersion di interrogatori, ricostruzioni delle scene del crimine, processi e, soprattutto, verdetti.
Per trovare nella memoria storica l'ultima volta in cui le Forze Armate vennero usate per contrastare manifestazioni popolari bisogna tornare indietro agli anni Venti, durante il cosiddetto "biennio rosso" e i successivi anni del fascismo. Probabilmente negli intenti del Governo non c'è quello di impiegare l'esercito in questa funzione, ma la formulazione dell'art.54 della legge di bilancio è talmente ambigua che fa pensare male.
Esattamente una settimana fa, ero a Washington e mi preparavo a trascorrere la serata davanti a un paio di megaschermi, per partecipare alla conferenza biannuale Global Electoral Organisation. Se dobbiamo attivarci di più sui temi politici, dai diritti all'economia, dai cambiamenti climatici alla battaglia contro razzismo e xenofobia, non possiamo declassare le regole del gioco democratico e la loro correttezza a questione tecnica.
E la storia, Stallone lo capì, era quella: la tenacia dell'ultimo, la resistenza appunto. Se Rocky cede un attimo alla paura e poi riprende a denti stretti a saltare sulla corda, tutti possiamo. Se da mancino impara a usare il destro per difendere l'occhio malandato, allora tutti possiamo cambiare strada, verso, vita. È come se Stallone lo ripetesse al pubblico, ma soprattutto a se stesso, attraverso il suo personaggio.
Si parla spesso dell'esigenza di rilanciare la ricerca in Italia. Tra i settori che sono spesso individuati come maggiormente ricchi di potenziale in questo senso vi è quello delle terapie avanzate. In una semplice ma efficace definizione, ciò che la stampa ama chiamare "la medicina del futuro".
La sinistra italiana si è già giocata l'unica carta che aveva a disposizione: non ha ancora perso la partita, ma molto si saprà dopo il prossimo referendum costituzionale. Se dovesse vincere il no, il futuro di Renzi sarà gravemente compromesso, almeno nel breve e medio termine. Allora il riflusso contro-rivoluzionario sarà forte. Ma - molto probabilmente - inutile a contrastare l'ascesa, politica e perfino culturale, di Beppe Grillo.
A giudicare dai vari rumori - Brexit, Le Pen, Grillo, Trump, Geert Wilders, Austria, Ungheria - sarebbe forse giunto il momento di dire che le élite dell'occidente sono decisamente più illuminate delle alternative populiste. Ma questo non basta a vincere le elezioni.
Il fatto che un uomo come Trump sia stato eletto a capo del paese faro dell'occidente ci fa temere per gli equilibri globali, nonché per la sicurezza e la tenuta economica dell'intero sistema. È probabile che lo tsunami pro-Trump sia stato originato dalla stessa rabbia che percepiamo anche qui da noi. Ritengo perciò che le elezioni americane parlino anche all'Italia, specie a questa Italia che così animatamente discute e si divide.
"Caccerò tre milioni di migranti". L'orda sporca del populismo xenofobo siede sul seggio più alto del pianeta.
Gli States del "melting pot", resi grandi e potenti proprio dalle migrazioni, costruiti da migranti sul sangue e sulla terra dei nativi.
Stanno circolando su tutti gli organi di informazione e sui social network le immagini della reazione avuta dal ministro per le riforme Maria Elena Boschi di fronte alle ripetute contestazioni subite da una signora del pubblico durante un dibattito organizzato a Zurigo sul referendum costituzionale. Il punto è che non doveva essere il ministro a reagire alla contestatrice, ma il suo staff e il moderatore dell'incontro.
Al Pisa Book Festival 2016 non sono mancati i colori del paesaggio tra racconti di mare, storie di montagna e sguardi alla campagna espressamente rivolti ai bambini. Tra le tante promesse prereferendarie, almeno la letteratura ci lascia qualche certezza.