Grazie a questo profilo ho incontrato virtualmente donne over 50, e oltre, che mi ispirano sì nei look ma con cui condivido il desiderio di ribellarsi ai famosi "canoni estetici" che vorrebbe noi over 40 piano piano scivolare nell'invisibilità destinata a chi nei canoni di cui sopra non rientri.
Parlare di una concretizzazione delle profezie di Oriana Fallaci e della Sottomissione pronosticata da Michelle Houellebeqc, come ha fatto l'editorialista de La Stampa, è forse eccessivo. Bisogna però ammettere che le divise della discordia segnino la fine di un certo senso del gusto e dell'immagine che aveva sempre contraddistinto la nostra compagnia di bandiera. Ormai meno italiana e più araba.
"Maschile" e "femminile" sono parole aggrappate come edera a cliché-tronchi senza vita. Bipolarismi linguistici da collezione: il sistema binario del vuoto. E non è una questione di maschi che si fanno sopracciglia ad ali di gabbiano o femmine che bestemmiano e sputano come caricature di vecchie commedie teatrali.
Alessandra Moretti doveva davvero essere se stessa, trovando il giusto mix tra il tacco 12 e le ballerine, tra la manicure e l'accetta. Aveva ragione Erica Jong: "Che sia benedetta la moda che ci mantiene volubili e leggere, anche quando vorremmo essere profonde".
Se sei lesbica non ti puoi sposare ma ti è permesso se hai la french manicure con la linea bianca di 4 centimetri e i brillantini. Se ti chiami Maria non puoi sposarti con Laura, ma se ti sposi con Paolo puoi mettere le scarpe con il plateau alto come la torta nuziale.
Il tema della nuova edizione è lo sguardo al futuro in un gioco di rimandi tra le conquiste già realizzate dal progresso scientifico e l'immaginario di un domani ricco di evoluzioni tecnologiche straordinarie.
Croce e delizia di tutte noi, i tacchi sono uno dei simboli per eccellenza di femminilità. A spillo o con plateau, a punta o con zeppa, spuntate o con suola rossa, c'è né per tutti i gusti. Però ammettiamolo: i tacchi sono impegnativi e riuscire a portarli con disinvoltura non è dote naturale di tutti.
Sono di pochi giorni fa le controverse dichiarazioni di Domenico Dolce che ha qualificato come "sintetici" i figli delle coppie omosessuali. È stato subito lanciato in rete l'hashtag #BoycottDolce&Gabbana;, volto a far sentire il peso della comunità LGBTQI e la sua contrarietà alle parole dello stilista. Ma perché le associazioni LGBT si limitano "sostenere le donne", ma non ne sostengono le battaglie?
Eccoci arrivate a un nuovo cambio di stagione, l'appuntamento che due volte all'anno diventa croce e delizia di un periodo che va da mezza giornata (per le più esperte) ad una giornata intera. Non sappiamo voi, ma noi ogni volta rimaniamo ferme davanti ai nostri armadi chiusi e preghiamo di essere catapultate in un nuovo mondo.