Cipro

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Cipro
Cipro – Bandiera Cipro - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Cipro - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Repubblica di Cipro
Nome ufficiale (EL) Κυπριακή Δημοκρατία
(TR) Kıbrıs Cumhuriyeti
Lingue ufficiali greco e turco
Capitale Nicosia  (430 616 ab. / 2004)
Politica
Forma di governo repubblica presidenziale
Presidente Nicos Anastasiades
Indipendenza 16 agosto 1960
dal Regno Unito
Ingresso nell'ONU 20 settembre 1960
Ingresso nell'UE 1º maggio 2004
Superficie
Totale 9 250 km² (161º)
Popolazione
Totale 1 141 166 ab. (2013) (155º)
Densità 91 ab./km²
Tasso di crescita 1,571% (2012)[1]
Nome degli abitanti Ciprioti
Geografia
Continente Asia (geograficamente)
Europa (culturalmente)
Confini Repubblica Turca di Cipro del Nord (territorio conteso) e Regno Unito (Akrotiri e Dhekelia)
Fuso orario UTC+2
UTC+3 in ora legale
Economia
Valuta Euro
PIL (nominale) 23 005[2] milioni di $ (2012) (102º)
PIL pro capite (nominale) 26 389 $ (2012) (29º)
PIL (PPA) 23 358 milioni di $ (2012) (121º)
PIL pro capite (PPA) 26 794 $ (2012) (38º)
ISU (2011) 0,840 (molto alto) (31º)
Fecondità 1,5 (2011)[3]
Consumo energetico 0,50 kWh/ab. anno
Varie
Codici ISO 3166 CY, CYP, 196
TLD .cy, .eu
Prefisso tel. +357; +90 (parte nord)
Sigla autom. CY
Inno nazionale Imnos is tin Eleftherian
Festa nazionale 1º ottobre
Cipro - Mappa
 

Coordinate: 35°N 33°E / 35°N 33°E35; 33

Cipro (AFI: [ˈʧipro]; Κύπρος in greco, Kıbrıs in turco) è la terza isola per estensione (dopo Sicilia e Sardegna) del Mar Mediterraneo, Stato membro dell'Unione europea dal 1º maggio 2004 e del Commonwealth dal 13 marzo 1961.

È situata a sud della penisola anatolica (70 km), a breve distanza dalle coste del Vicino Oriente (100 km) e 500 km a nord dell'Egitto. Il suo territorio è diviso in due dalla linea verde, che separa i territori governati dalla Repubblica di Cipro da quelli de facto sotto il potere della Repubblica Turca di Cipro Nord. Una parte del territorio è sotto giurisdizione del Regno Unito, si tratta delle basi militari di Akrotiri e Dhekelia (2,8% del territorio).

La Repubblica di Cipro[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Repubblica di Cipro.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

L'etimologia della parola greca Kypros è sconosciuta. Le ipotesi più probabili sono:

  • il nome greco del cipresso (Cupressus sempervirens), κυπάρισσος (kypárissos);
  • il nome greco della pianta dell'henné (Lawsonia alba), κύπρος (kýpros);
  • il termine eteocipriota che significa rame, derivato dal lemma sumerico che indicava il rame (zubar) o il bronzo (kubar), con riferimento agli abbondanti giacimenti di rame che esistevano sull'isola.

La più antica attestazione del nome dell'isola è in dialetto miceneo ku-pi-ri-jo, che significa "cipriota", nella scrittura sillabica Lineare B.[4]

Tramite il commercio marittimo, l'isola ha dato il suo nome al termine latino che indicava il rame, dall'espressione aes Cyprium, "metallo di Cipro", in seguito abbreviata in Cuprum.[5] Cipro, in particolare la costa di Pafo, fu secondo la mitologia greca uno dei luoghi di nascita di Afrodite, che era quindi conosciuta anche come Cipria.

L'etnonimo derivato da Cipro, in italiano, è "cipriota" o, più raro, "ciprio".

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

L'inclusione di Cipro tra gli Stati appartenenti all'Europa o all'Asia è, da tempo, controversa. Dal punto di vista storico-culturale, infatti, l'isola di Cipro si può ritenere uno Stato europeo (e questa considerazione è maggiormente avvalorata da quando la stessa è entrata a far parte dell'Unione europea), ma dal punto di vista geografico appartiene al continente asiatico, secondo la logica per cui un territorio fa parte di un continente in ragione della sua vicinanza geografica. Anche perché la Turchia, la cui costa è vicinissima all'isola, è universalmente considerata asiatica (tranne la Tracia).

Ne consegue che a Cipro ci si può riferire come paese europeo o asiatico, a seconda del criterio adottato.

L'isola di Cipro, terza isola del Mar Mediterraneo per dimensioni, è situata nella porzione orientale dello stesso, a sud delle coste della Turchia. Ha una superficie complessiva pari a 9.250 km², di cui 3.355 km² ricadono nel settore turco cipriota mentre 450 km² circa appartengono alle basi britanniche. Lo sviluppo costiero è pari a 648 km. Cipro inoltre costituisce l'avamposto più meridionale, ma anche più orientale, dell'Unione europea nel Mar Mediterraneo. Il rilievo dell'isola è composto da due catene montuose: quella del Kyrenia, che si erge nel nord della penisola di Karpas, e quella di Troodos, nel sud-ovest dell'isola, dove svetta il monte Olimpo (1.953 m), la cima più alta dell'isola. La fertile pianura centrale di Messaria separa due catene di rilievi, ricchi di boschi: a nord il Pentadaktylos e a sud quella più imponente dei monti Tròodos, con al centro l'Olympos.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Gli unici fiumi che hanno un regime di portata regolare sono Yialias e Peidos, entrambi lunghi circa 100 km.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Clima mediterraneo.

Il clima dell'isola è di tipo mediterraneo-subtropicale, con estati calde e asciutte e inverni umidi ma temperati. Nella città di Nicosia il valore medio annuale della temperatura massima è pari a 25,9 °C, quello della temperatura minima raggiunge i 12,5 °C. Annualmente sull'isola cadono 500 mm di pioggia prevalentemente durante l'inverno. Le zone dell'entroterra cipriota sono caratterizzate in estate dalla siccità e dal seccume della bassa vegetazione, che favorisce lo sviluppo di incendi. Spesso su Cipro spirano venti caldi provenienti dai deserti africani. Il clima temperato ha modellato il paesaggio rendendolo l'habitat ideale per alberi come l'ulivo. In inverno sulle vette dei Troodos cade della neve e si registrano temperature anche sotto gli 0 °C.

Coltivazioni e allevamenti[modifica | modifica wikitesto]

Cipro è un'isola caratterizzata da coltivazioni tipicamente mediterranee. Il terreno messo a coltura è spesso secco e aspro, con caratteristiche comuni a molti suoli mediterranei, come quelli siciliani. Le colture più adatte a questi terreni sono l'ulivo, che rappresenta la principale risorsa agricola, i limoni, e altre varietà di alberi da frutto, resistenti tuttavia al caldo secco dell'estate. Vengono allevate quasi esclusivamente pecore, e alcune razze di capre. Con il latte degli allevamenti ovi-caprini viene prodotto il formaggio Halloumi.

Etnie[modifica | modifica wikitesto]

Secondo l'ultimo censimento ufficiale eseguito nel 1960, subito dopo l'indipendenza dalla neonata Repubblica di Cipro, la popolazione dell'isola è costituita per il 78% da greco-ciprioti, per il 18% da turco-ciprioti, mentre il restante 4% è costituito da altre etnie. La comunità greco-cipriota e quella turco-cipriota condividono molti costumi ma mantengono identità ben distinte, basate sulla religione, e profondi legami rispettivamente con la Grecia e la Turchia.

Mentre, precedentemente alla spedizione militare turca del 1974, le due comunità vivevano disperse sull'intero territorio dell'isola, successivamente la demarcazione si è acuita, a causa di una separazione geografica della popolazione forzata dagli eventi bellici: nella parte sud, la popolazione di etnia greco-cipriota rappresenta il 95% di quella totale, mentre in quella nord l'etnia turco-cipriota rappresenta il 98%. Ciò è dovuto alla deportazione di oltre 200.000 greco-ciprioti dalla parte nord dell'isola verso l'area sud. I loro beni sono stati confiscati e i loro simboli religiosi in gran parte distrutti. Lo stesso accadde per la popolazione turcofona del sud dell'isola. La guerra del 1974, ultimo di una serie di conflitti interreligiosi e interetnici, fu particolarmente sanguinosa e fece nascere numerose faide, familiari o di comunità, difficilmente risolvibili. I poteri politici decisero di risolvere la questione tramite una duplice e scambievole pulizia etnica.

Dopo l'intervento militare del 1974 da parte della Turchia, 150.000 turchi furono trasferiti dall'Anatolia o decisero di insediarsi nella parte settentrionale dell'isola. La proclamata Repubblica Turca di Cipro Nord garantì loro il cambio di cittadinanza. Questo ha portato l'etnia turco-cipriota a rappresentare quasi il 30% della popolazione dell'isola. Questi dati sono però contestati sulla base del presupposto che la Repubblica Turca di Cipro Nord non è riconosciuta dall'ONU e dalla comunità internazionale (con eccezione della Turchia), così come non le è riconosciuto il diritto di creare nuovi cittadini che pertanto continuano a essere considerati cittadini turchi. Il risultato di questa situazione è che le stime sulla composizione etnografica della popolazione dell'isola sono imprecise.

Lo scambio di popolazione forzato e l'insediamento di turchi anatolici sono le principali ragioni che rendono difficile la ricomposizione delle due parti dell'isola. Nel referendum del 2004, infatti, il 75,83% dei greco-ciprioti ha detto no all'integrazione incondizionata con la parte nord dell'isola.

Lingue[modifica | modifica wikitesto]

Il greco è parlato soprattutto nel sud dell'isola (in particolare nella variante del dialetto cipriota), mentre nel nord è parlato il turco. In realtà, tale divisione risale all'invasione militare turca di Cipro del 1974, in seguito alla quale i greco-ciprioti del nord vennero espulsi verso il sud.

Prima del 1974 il greco nella sua variante cipriota era parlato da circa l'82% della popolazione ed era ampiamente distribuito nell'intera isola. Attualmente il turco è la lingua principale della zona nord. In seguito al dominio britannico, anche la lingua inglese è ampiamente utilizzata.

È in uso anche un dialetto arabo di tipo siro-palestinese in via di estinzione parlato dalla comunità maronita di Kormakiti, originato da uno stanziamento di cristiani maroniti libanesi nel XII secolo.[6]

Religioni[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa ortodossa di Cipro e Chiesa cattolica a Cipro.

Oggi i greci di religione ortodossa rappresentano oltre l'80% della popolazione dell'isola. La seconda religione è quella musulmana, praticata nella zona turca da circa il 18% della popolazione totale. Sono inoltre presenti una minoranza armeno-gregoriana, una maronita (Arcieparchia di Cipro), oltre ai cattolici di rito latino[7] che ammontano a circa 25.000 fedeli.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Preistoria[modifica | modifica wikitesto]

Il primo insediamento umano nell'isola è stato rinvenuto a Aetokremnos, situato nella costa sud, e indica la presenza di raccoglitori di cereali non-agricoltori (simile alla cultura natufiana), intorno al 10.000 a.C.

Nella prima metà del VII millennio a.C., a Cipro è già presente una fiorente e originale cultura neolitica, detta di Choirokoitia (dal nome della città dove è stato ritrovato il suo primo sito). Il villaggio, datato almeno attorno al 5.800 a.C.,[8] presenta abitazioni a pianta circolare e strade selciate. Data la sua rilevanza è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Il periodo neolitico culminò con il passaggio all'età del rame (calcolitico) iniziatosi con la colonizzazione proveniente dalla Palestina.[8]

All'inizio dell'Età del Bronzo (2500-2000 a.C.) si rileva, particolarmente nell'area occidentale dell'isola, la penetrazione di elementi culturali dall'Asia Minore (periodo definito Antico Cipriota).

Durante il periodo definito Medio Cipriota (2000-1600 a.C.), a Cipro vengono scoperti importanti giacimenti di rame. A seguito dello sfruttamento di questi giacimenti, l'isola diventa un importante centro commerciale mediterraneo, da dove partono - in particolare verso Creta ed Egitto[9] - sia il metallo pre-lavorato, sia prodotti finiti (utensili e armi). La rinnovata ricchezza viene testimoniata da una fiorente produzione artistica e artigianale.

Storia antica[modifica | modifica wikitesto]

Dal periodo definito Tardo Cipriota (1600-1050 a.C.), l'isola entra nella cerchia dei paesi satelliti dell'Impero Ittita. Poi, all'inizio del XV secolo a.C., dalla costa sud-orientale si riscontra una progressiva penetrazione di genti micenee. Si tratta perlopiù di mercanti e artigiani, portatori di una nuova cultura e più avanzate tecnologie. Questo comportò un forte progresso della cultura cipriota, testimoniato da un'evoluzione degli oggetti artistici, dalla realizzazione di imponenti fortezze, complessi palazzi e santuari. Per tutto questo periodo si consolidò la dominazione ittita.

La dominazione ittita dura fino al periodo generale di crisi delle culture mediterranee, che coincide con le invasioni dei cosiddetti Popoli del mare (fine XIII-inizio XII secolo a.C.). L'impero ittita, la civiltà micenea, e altre culture antiche, scompaiono; si rileva una crisi del commercio nel mediterraneo; in generale, declina l'Età del Bronzo. L'arrivo di una grande ondata migratoria a Cipro (probabilmente di origine achea), porta a uno stravolgimento culturale: da quel momento cultura, lingua e religione sono sostanzialmente assimilabili a quella greca. Cipro occupa un ruolo importante nella mitologia greca, essendo il luogo di nascita di Afrodite e di Adone; inoltre, la casa del re Cinira, Teucro e Pigmalione.

Con l'inizio dell'Età del Ferro (I millennio a.C.), Cipro si riapre ai commerci e alle influenze culturali del Vicino Oriente, rendendosi permeabile anche dal punto di vista etnico. Dall'VIII secolo a.C., colonie fenicie furono fondate sulla costa meridionale di Cipro, vicino alle odierne Larnaca e Salamina. Queste ultime riusciranno a convivere e prosperare anche con i successivi dominatori dell'isola (Assiri, Egiziani e Persiani).

Cavaliere in terracotta policroma, VIII sec.a.C. Museo del Louvre

Cipro fu governata dall'Assiria per un secolo (a partire dal 708 a.C.), poi dominata dagli egizi (per un breve periodo), infine, dal 545 a.C., dominata dai persiani. Secondo Plinio il Vecchio, la parte occidentale fu abitata da una tribù proveniente dall'Illiria, i Taulanti, abili navigatori, che arrivarono nell'isola intorno al 650 a.C.

I ciprioti, guidati da Onesilo, re di Salamina, si allearono con i greci delle città ioniche, durante la rivolta del 499 a.C. contro l'Impero achemenide. La rivolta fu repressa, ma Cipro riuscì a mantenere un elevato grado di autonomia, e rimase orientata verso il mondo greco. Durante questo periodo, una figura importante fu Evagora I, re di Salamina, che rinsaldò il legame con il mondo ellenico e, malgrado non riuscisse a sottrarre Cipro dal controllo persiano, portò comunque grande prosperità alla sua città.

L'isola fu conquistata da Alessandro Magno nel 334 a.C., durante la campagna che sconfisse definitivamente l'Impero achemenide.

Dopo la morte di Alessandro e la divisione del suo impero tra i suoi successori, Cipro entrò a far parte dell'impero ellenistico dell'Egitto tolemaico. Fu durante questo periodo che l'isola è stata completamente ellenizzata.

Nel 58 a.C, Cipro fu annessa all'Impero romano e la sua cultura si amalgamò in quest'ultima.

Tarda antichità[modifica | modifica wikitesto]

Quando nel 395 l'Impero Romano venne diviso in due, Occidentale e Orientale, l'isola entrò a far parte dell'Impero Romano d'Oriente, o Impero bizantino, e sarebbe rimasta parte di esso fino all'epoca delle crociate, 800 anni più tardi. Sotto il dominio bizantino, l'orientamento greco che era stato importante fin dall'antichità ha sviluppato il forte carattere ellenistico-cristiana che continua a essere un segno distintivo della comunità greco-cipriota. Nel 367 Salamina ebbe come vescovo metropolita Sant'Epifanio. A partire dal 649, Cipro aveva sofferto di devastanti incursioni lanciate dagli eserciti arabi del Levante, che continuarono per i successivi 300 anni.

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Il dominio bizantino fu restaurato nel 965, quando l'imperatore Niceforo II Foca ottenne vittorie decisive su terra e mare. Nel 1191, durante la terza crociata, Riccardo I d'Inghilterra conquistò l'isola contro Isacco Comneno di Cipro e la usò come base di rifornimento principale, dato che era relativamente al sicuro dai Saraceni. Un anno dopo venne venduta ai Cavalieri templari, che, a seguito di una sanguinosa rivolta, a loro volta la vendettero a Guido di Lusignano, che ne fondò un regno. Suo fratello e successore di Amalrico fu riconosciuto come re di Cipro da Enrico VI di Svevia.

Nel trecento divenne tappa dei pellegrinaggi in Terra santa.[10]

Era moderna[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte nel 1473 di Giacomo II, ultimo re Lusignano, la Repubblica di Venezia assunse il controllo dell'isola, mentre la vedova veneziana del defunto re, la regina Caterina Cornaro, esercitò formalmente il potere. Venezia annetté Cipro nel 1489, dopo l'abdicazione di Caterina. I Veneziani fortificarono Nicosia con la costruzione delle famose mura veneziane, usandola come un importante nodo commerciale. Durante il dominio veneziano, l'Impero Ottomano spesso fece incursioni nell'isola. Nel 1539 gli ottomani distrussero Limassol e quindi temendo il peggio, i veneziani fortificarono anche Famagosta e Kyrenia. Durante i quasi quattro secoli di dominio latino, esistevano a Cipro due comunità distinte, una greca e l'altra levantina.

Nel 1571 venne occupata dagli Ottomani con un assalto di 60.000 soldati, nonostante la resistenza degli abitanti di Nicosia e Famagosta. In seguito alla guerra russo-turca (1877-1878) e al Congresso di Berlino, Cipro fu affittata all'Impero Britannico che di fatto assunse la sua amministrazione nel 1878 (anche se, in termini di sovranità, rimase un territorio ottomano fino al 1914, insieme con l'Egitto e il Sudan) in cambio di garanzie che la Gran Bretagna avrebbe usato l'isola come base per proteggere l'impero ottomano contro un'eventuale aggressione russa. L'isola servì alla Gran Bretagna come base fondamentale militare nelle sue conquiste coloniali. Nel 1906, quando il porto di Famagosta fu completato, Cipro era un avamposto strategico navale che si affacciava sul Canale di Suez, la strada principale per l'India che era allora il possesso più importante d'oltremare della Gran Bretagna. A seguito dello scoppio della prima guerra mondiale e la decisione dell'Impero ottomano di aderire alla guerra a fianco degli Imperi centrali, l'impero britannico formalmente annesse Cipro, Egitto e Sudan il 5 novembre 1914.

Divenuta indipendente nel 1959, fu subito interessata da forti tensioni di carattere etnico, tanto che un colpo di Stato della maggioranza etnica greca fornì il destro alla Turchia d'intervenire militarmente, in base al Trattato di Zurigo, e di occupare una porzione di territorio assai più grande di quella su cui viveva la minoranza etnica turca. Nacque così la Repubblica Turca di Cipro del Nord, priva di riconoscimenti internazionali (salvo quello della Turchia) e di fatto strettamente legata ad Ankara.

In vista dell'adesione di Cipro all'Unione europea, nell'aprile del 2004 si è svolto un referendum, in cui i due gruppi etnici sono stati chiamati a pronunciarsi in merito alla riunificazione del paese.

Poiché l'esito di questa consultazione è stato negativo, solo la parte greca dell'isola ha potuto aderire all'Unione Europea. Tuttavia l'esito del referendum ha avuto risultati contrastanti nelle due diverse comunità dell'isola. Mentre tra i greco-ciprioti i favorevoli sono stati solo il 24,17%, tra i turco-ciprioti la maggioranza, il 64,90% si è dichiarato favorevole alla riunificazione.

Unione europea e Nazioni Unite[modifica | modifica wikitesto]

L'Euro a Cipro[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Monete euro cipriote.
Moneta da € 1,00 cipriota

L'arrivo dell'Euro a Cipro nel 2007 ha introdotto un cambiamento all'economia della nazione. La diffusione della moneta è avvenuta solo nella parte meridionale dell'isola. L'attuale moneta ha sostituito la vecchia valuta cioè la Lira cipriota, conosciuta anche come lira-sterlina di Cipro. Anche per Cipro, come per ogni paese aderente all'Euro, doveva essere scelto il disegno per le monete. Le monete euro cipriote sono state presentate in occasione di una mostra della Banca Centrale di Cipro sulla storia del denaro nell'isola. Stranamente, rispetto a quanto concordato fortemente in precedenza, non fu più inserito il nome di Cipro in inglese. Si scelse di inserire, per le monete da 1, 2 e 5 centesimi, una coppia di mufloni, un animale un tempo molto diffuso nell'entroterra isolano, oggi quasi estinto. Per le monete da 10, 20 e 50 centesimi si decise di coniare un disegno raffigurante la nave di Kyrenia. E infine per le monete di 1 euro e 2 euro si scelse l'idolo di Pomos, un personaggio della mitologia cipriota legato alla fertilità e all'abbondanza.

Le targhe automobilistiche UE e ONU[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Targhe automobilistiche cipriote.
La nuova targa cipriota.

Le targhe automobilistiche di Cipro sono composte da due o tre lettere seguite da due o tre numeri (ad esempio AB 12 oppure AB 123, ABC 12 oppure ABC 123). I caratteri sono neri e lo sfondo è bianco per la targa anteriore e giallo per quella posteriore. Attualmente, il materiale utilizzato per la realizzazione è la plastica, a volte anche il metallo. La stessa targa è usata sui motocarri, sui TIR, e su altri tipi di veicoli di uso non civile. Per i taxi e gli autobus di linea si usa la stessa numerazione, con una T all'inizio prima delle tre lettere, per distinguere, appunto, i veicoli a uso privato da quelli a uso pubblico. Le auto in affitto, invece, hanno le targhe rosse e la numerazione comincia sempre con Z e poi le tre lettere, seguite dai 3 numeri. Ciò serve a far capire che chi guida quel veicolo non è Cipriota e quindi potrebbe avere dei problemi con la guida a sinistra della strada e con il volante a destra.

La targa nella linea ONU

Per i residenti nella fascia "verde", che divide in due l'isola ed è controllata dall'ONU, le targhe delle auto e degli altri veicoli non sono quelle dell'Unione europea: sono invece state assegnate quelle d'ordinanza dell'ONU. Le cose non cambieranno finché la questione della divisione dell'isola tra lo Stato cipriota e l'area controllata dai turchi non verrà risolta. La targa porta il tipico colore celeste delle Nazioni Unite, con una serie di numeri.

La crisi finanziaria[modifica | modifica wikitesto]

Durante il 2013 Cipro affronta una grave crisi finanziaria, che mette in ginocchio il sistema bancario locale. Una cattiva supervisione del settore aveva portato alcune banche ad assumere dimensioni sproporzionate rispetto alle proprie risorse: così facendo hanno perso solidità. Inoltre il governo cipriota non si curò di contenere l'esposizione degli istituti creditizi verso la Grecia e quando quest'ultima ha decurtato del 50% il valore dei propri titoli di stato, le banche dell'isola hanno subito ingenti perdite. Si sono resi necessari per Cipro gli aiuti dell'Eurogruppo che il 16 marzo 2013 ha approvato un piano di salvataggio che prevede un prestito di 10 miliardi di Euro, a condizione che il governo vari un aggiustamento fiscale di 5,8 miliardi.[11]

Ordinamento dello stato[modifica | modifica wikitesto]

I distretti di Cipro

La Repubblica di Cipro è di tipo presidenziale; il presidente viene eletto a suffragio universale e resta in carica per cinque anni. Il Parlamento comprende 59 deputati, eletti ogni 5 anni a suffragio universale.

Suddivisione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Distretti di Cipro.

Cipro è divisa in sei distretti:

Nella mappa le due aree rosa scuro sono le basi britanniche di Akrotiri e Dhekelia. La fascia rossa indica la zona neutrale controllata dalle Nazioni Unite, mentre il giallo mostra la zona in prevalenza greca e il rosa chiaro quella a prevalenza turca.

Forze armate[modifica | modifica wikitesto]

Anche le forze armate, polizia, esercito, e guardie nazionali sono divise tra quelle cipriote, e quelle della minoranza turca. Le forze armate turche sono direttamente controllate e finanziate dalla Turchia, per garantire la sopravvivenza dell'area turca dell'isola.

Il servizio militare è aperto solo per gli uomini, diviene obbligatorio all'età di 18 anni. Ogni anno le spese militari della Repubblica di Cipro si aggirano intorno ai 320 milioni di $ pari al 5% del PIL. I corpi principali di stato sono tre:

  • Guardia Nazionale greco-cipriota (GCNG); è il principale corpo nazionale e quello che conta più arruolati. Include l'aeronautica e la marina militare, più qualche base per il servizio guardacostiero.
  • La polizia di Stato greco-cipriota. Può essere considerata come il "corpo di bandiera", possiede i mezzi che stazionano in città per il pubblico servizio.
  • Reggimento ellenico delle forze di Cipro è il secondario corpo d'esercito, organizzato per la lotta per la pace e l'unità dell'isola.

Cipro Nord[modifica | modifica wikitesto]

Le organizzazioni di forza armate salirebbero a quattro se considerate anche le "Unità terrestri" dell'esercito turco, manovrate dalla Turchia che raggiungono le 40.000 unità, dunque una delle prime per numero di arruolati.

Bandiera e inno nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Bandiera di Cipro.
La bandiera di Cipro nell'ambasciata in Vaticano

L'attuale bandiera cipriota venne adottata il 17 agosto 1960, dopo la liberazione del sud. La bandiera è bianca e mostra al centro la sagoma dell'isola di Cipro color rame, il quale è una delle risorse economiche principali grazie ai numerosi giacimenti presenti nel territorio, con due ramoscelli d'ulivo sotto di essa. È l'unica bandiera nazionale, al mondo, a riportare la sagoma e i confini dello Stato. Prima v'era un altro vessillo con queste caratteristiche, il Pakistan orientale, attuale Bangladesh. La bandiera di Cipro fu scelta dal presidente Makarios III fra tante proposte che sembravano le più neutrali e portatrici di speranza di pace: il bianco simbolo di pace e l'assenza dei colori delle bandiere greca e turca pesarono probabilmente sulla scelta. Per una volta si ebbe l'idea di un'isola libera da qualsiasi dominazione estranea. Questa bandiera, tuttavia, è sentita più che altro dai ciprioti del sud, quelli di origine greca, mentre ha poco seguito nella zona turca, dove ne venne adottata una propria. La bandiera cipriota viene usata anche come bandiera di comodo.

L'inno nazionale cipriota, in greco Ύμνος εις την Ελευθερίαν cioè "Inno alla Libertà", è un poema scritto nel 1824. Fu cantato per la prima volta a seguito dell'indipendenza dal Regno Unito. L'inno segue la stessa melodia di quello della Grecia, per intendere il legame fra i due popoli. Anche in questo caso l'inno non è sentito come proprio dalla minoranza turca a nord.

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1974 le istituzioni della repubblica esercitano la loro autorità solo sulla zona greca. Nel 2013 venne eletto presidente Nicos Anastasiades, del partito cristiano-conservatore Raggruppamento Democratico. È il presidente ad avere l'incarico delle nomine dei ministri.

Governo[modifica | modifica wikitesto]

Ministro Nome Partito
Presidente Nicos Anastasiades DISY
Ministro degli Esteri Ioannis Kasoulides DISY
Ministro dell'Agricoltura e delle Risorse Naturali e dell'Ambiente Nicos Kouyialis PE
Ministro dell'Energia, del Commercio, dell'industria e del turismo Georgios Lakkotrypis Indip.
Ministro delle Comunicazioni e dei lavori Marios Demetriades Indip.
Ministro della Difesa Christoforos Fokaides DISY
Ministro delle Finanze Harris Georgiades DISY
Ministro della Giustizia e dell'ordine pubblico Ionas Nicolaou DISY
Ministro dell'Interno Socratis Hasikos DISY
Ministro dell'Istruzione e della Cultura Costas Kadis Indip.
Ministro del Lavoro e Previdenza Sociale Zeta Emilianidou Indip.
Ministro della Salute George Pamboridis Indip.

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Grazie alla sua particolare posizione, Cipro ha raccolto elementi culturali provenienti dalla Mesopotamia, dall'Egitto, dalla Fenicia, dalla Grecia e da Roma. La storia dell'arte cipriota si può suddividere in varie fasi: nella più antica, databile dal 4000 a.C. al 3500 a.C. sono stati rintracciati utensili litici e tracce di templi; la fase seguente, dal 3500 a.C. al 3000 a.C. ha portato alla luce prodotti ceramici, vasi dipinti con decorazioni geometriche e utensili di pietra; la scoperta delle risorse minerarie, come il rame è avvenuta dal 3000 a.C. al 2400 a.C., ma questo periodo è passato alla storia per la trasformazione dell'isola nel grande emporio per il Mediterraneo e anche per la maggiore complessità delle pratiche, delle costruzioni funerarie, delle statuette sacre. Dopo l'età del bronzo (II millennio), durante la quale l'isola raggiunse il suo periodo di maggiore floridezza, grazie alla miniere di rame e al legname utilizzato per la costruzione di navi, e testimoniato dalla fortezza di Nitovikla, dalle mura enormi, si è assistito, dal VII secolo a.C. circa, al periodo di inizio dello splendore per la scultura ben rappresentato dalle statuette in terracotta, per l'architettura con la costruzione di mirabili fortezze e palazzi, come quello di Vuni.[12]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

PIL (PPA)
23.358 milioni di dollari (2012)[2].
Cipro del Nord: 1.217 milioni di dollari.
Struttura del PIL
Agricoltura 4,3%; Industria e costruzioni 20,1%; Servizi 75,6%.
Crescita del PIL in termini reali
2%.
PIL pro capite (PPA)
26.794 dollari[2].
Cipro del Nord: 5.600 dollari.
Crescita economia annua
1,6%.
Cipro del Nord: 2,6%.
Inflazione
4%.
Cipro del Nord: 12,6%.
Tasso di disoccupazione
4,4% (2004).

Il Paese adotta l'euro dal 1º gennaio 2008.

A tal riguardo si veda il Report OCSE.

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Un A319 della Cyprus Airways

Cipro è collegata al resto del mondo principalmente per via aerea. L'isola dispone di più scali aeroportuali: il maggiore per traffico e dimensioni è l'Aeroporto Internazionale di Larnaca; lo scalo della capitale Nicosia è invece interdetto al volo civile e utilizzato come scalo militare dal contingente ONU; vi è infine l'Aeroporto Internazionale di Pafo. L'aeroporto internazionale di Cipro del Nord è Ercan, ma non essendo riconosciuto come scalo internazionale viene utilizzato solo dalle linee di bandiera turche.

Cipro aveva una compagnia aerea di bandiera, la Cyprus Airways. La compagnia aveva sede a Nicosia ed era controllata dal Governo di Cipro. La flotta comprendeva alcuni Airbus per gli spostamenti internazionali, precisamente due A319, sette A320, due A321. Le destinazioni totali della compagnia erano 29. Nel gennaio del 2015 la compagnia è fallita e ora il traffico aereo è garantito principalmente dalla compagnia Aegean Airlines.

Porti[modifica | modifica wikitesto]

Per la sua posizione al centro del bacino Mediterraneo orientale il trasporto marittimo è essenziale per Cipro. Il turismo è principalmente diffuso in forma marittima, e sono infatti tante le grandi navi passeggeri a far sosta sulle coste dell'isola. I principali porti commerciali sono: Famagosta, Kyrenia, Larnaca, Limassol, Pafo e Vassiliko. La flotta mercantile ammonta ad un totale di 1.414 navi.

Treni[modifica | modifica wikitesto]

Cipro non ha una rete ferroviaria. Fino al 1951 esisteva una linea ferroviaria a scartamento ridotto e alcune ferrovie minerarie di collegamento alle aree portuali per trasporto delle merci e dei minerali.

Rete viaria[modifica | modifica wikitesto]

Svincolo autostradale di Pafo

La circolazione è a sinistra. Cipro possiede una rete stradale lunga complessivamente 19.525 km, in buona parte asfaltata, che collega le principali città di Cipro. L'unica autostrada a 4 corsie senza pedaggio collega Nicosia a Larnaca, Limassol e Pafo. La cartellonistica autostradale è di colore verde anche nelle semiautostrade. Le segnaletiche sono scritte in greco, e nelle zone controllate dall'ONU in Inglese. Le reti autostradali di Cipro Turca del Nord hanno cartelli bianchi con scritte in turco. La velocità massima consentita è di 100 km/h, e di 80 km/h per i mezzi con rimorchio.

Turismo e Patrimoni Unesco[modifica | modifica wikitesto]

Il turismo marino e quello archeologico si sono molto sviluppati negli ultimi 30 anni. Le coste del sud dell'isola rappresentano gli ambienti simbolici del Mar Mediterraneo e del suo clima. Sono tante le crociere che scelgono Cipro come punto di sosta. Anche il paesaggio dell'entroterra (nonostante sia un po' isolato) affascina i visitatori, specialmente durante l'estate.

Cipro possiede inoltre delle grandi fonti di turismo protette dall'UNESCO come Patrimoni dell'umanità. In totale i siti tutelati sono 3:

  • Choirokoitia. Il sito è in buona conservazione; era un insieme urbanistico risalente al Neolitico, è un raro esempio di costruzioni per l'uomo di quel tempo. Infatti a differenza degli altri siti neolitici Choirokoitia, si presenta con delle costruzioni di massiccia e studiata lavorazione. La città (primato per quel tempo) era fortificata da imponenti bastioni e i suoi abitanti che vivevano di allevamento di pecore erano protetti da una cinta muraria.
  • Chiese dipinte di Cipro. Si tratta di 10 edifici (nove chiese e un monastero) costruiti in epoca bizantina, tra l'XI e il XVI secolo, e disseminati nella catena montuosa dei Monti Troodos, che occupa gran parte della superficie dell'isola ed è la principale. Fra le vette delle montagne, vennero erette nel corso dei secoli alcune chiese e monasteri, quasi tutti decorati con affreschi che ben rappresentano l'evoluzione pittorica nella cultura di Cipro. Le chiese hanno un tipico tetto spiovente con tegole.
  • Pafo (nome originale Pafos), antica città portuale all'estremità occidentale di Cipro, modernamente Kouklia, era nota per la presenza di un santuario dedicato ad Afrodite, divinità nata lì, secondo gli antichi. Una storia intrecciata con quella dell'Impero romano ha regalato imponenti palazzi a Pafo in cui sono ancora ben conservati mosaici raffiguranti eventi della mitologia, o della storia.

Commercio estero[modifica | modifica wikitesto]

Esportazioni
0,43 miliardi di euro (2000).
Importazioni
3,41 miliardi di euro (2000).
Settori/prodotti principali
turismo, industria (lavorazione dei metalli, prodotti chimici), legname, alimenti e bevande, tessuti, abbigliamento, calzature, agricoltura (patate, agrumi, ortaggi, orzo, uva, olive).
Principali partner commerciali
Regno Unito, Grecia, Germania, Francia, Italia, Russia, Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud, Giappone;
Cipro del Nord: Turchia, Regno Unito.

Festività nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Elenco festività.

  • Il 1º gennaio - Capodanno.
  • Lunedì Verde (50 giorni prima della Pasqua greco-ortodossa).
  • Il 25 marzo - Giorno greco dell'Indipendenza.
  • Il 1º aprile - Giorno del cittadino di Cipro.
  • Venerdì Santo.
  • Il 1º maggio - Festa del lavoro.
  • Il 16 giugno - Spirito Santo.
  • Pasqua greco ortodossa.
  • Pentecoste.
  • Il 1º ottobre - Festa dell'Indipendenza di Cipro.
  • Il 28 ottobre - Giorno Nazionale Greco.
  • Il 25 dicembre - Natale.
  • Il 26 dicembre - Santo Stefano.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Population growth rate, su CIA World Factbook. URL consultato il 28 febbraio 2013.
  2. ^ a b c Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013
  3. ^ Tasso di fertilità nel 2011, data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  4. ^ Palaeolexicon, Word study tool of ancient languages
  5. ^ Fisher, Fred H. Cyprus: Our New Colony And What We Know About It. London: George Routledge and Sons 1878, pp. 13–14.
  6. ^ Olivier Durand, Dialettologia araba, 2008.
  7. ^ I cattolici latini di Cipro sono sotto la giurisdizione del Patriarcato di Gerusalemme.
  8. ^ a b William Mallinson, Cipro. Sintesi della storia di Cipro, Ufficio Stampa Informazioni della Repubblica di Cipro, 2010,ISBN 978-9963-38-736-6, pag. 8
  9. ^ William Mallinson, Cipro. Sintesi della storia di Cipro, Ufficio Stampa Informazioni della Repubblica di Cipro, 2010,ISBN 978-9963-38-736-6, pag. 9
  10. ^ Lorenzo Calvelli, Cipro e la memoria dell'antico fra Medioevo e Rinascimento: la percezione del passato romano dell'isola nel mondo occidentale, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2009, ISBN 978-88-95996-15-8.
  11. ^ [1], Lavoce.info: Cipro: un altro pasticcio europeo, 18.03.13, Angelo Baglioni.
  12. ^ Le muse, De Agostini, Novara, 1965, Vol. III, pag.343

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lorenzo Calvelli, Cipro e la memoria dell'antico fra Medioevo e Rinascimento: la percezione del passato romano dell'isola nel mondo occidentale, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2009, ISBN 978-88-95996-15-8.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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