Tag Archives: rivendicazione

Buenos Aires [Argentina]: Azione di solidarietà con gli anarchici arrestati nell’Operazione “Scripta Manent” (25/09/2016)

Testo rivendicativo:

Come risposta alla repressione sofferta dai compagni anarchici che abitano nella regione dominata dallo Stato italiano, condotta dalla DIGOS nell’Operazione “Scripta Manent”, abbiamo incendiato un furgone della Presidenza della Nazione argentina nel giorno del 25 settembre, all’una di notte, sull’incrocio tra la Marco Paz e Pedro Lozano, nel quartiere di Villa Devoto a Buenos Aires.
Anna, Marco, Sandrone, Daniele, Danilo e Valentina: dovete sapere che non siete soli, e che noi da quest’altra parte dei muri continueremo ad attaccare l’autorità e ad incendiare le città di tutto il mondo.

Libertà o morte (Federazione Anarchica Informale)

fonte: Anarhija.info

 

Valsavignone – [Toscana/Italia]: Bruciati due ripetitori della Wind/Ericson in solidarietà con i compagni arrestati

RadioAzione - chiarezza

Testo rivendicativo:

ll 13 settembre, in località Valsavignone, abbiamo burciato due antenne ripetitrici della Wind/Ericsson.
Una risposta minima alla recente incarcerazione dei/lle nostri/e compagni/e Anna, Vale, Alfredo, Nicola, Danilo, Daniele, Divo, Marco e Sandro.
Che ogni colpo inferto dal nemico sia un ritorno di fiamma inflitto al nemico: il suo volto è ovunque… beh, noi anche!
Che le nostre quotidianità, con o senza repressione, siano (anche) distruttive!
Che la solidarietà, una volta di più quando la repressione colpisce, sia (anche) attacco!!
Giuriam giuriam vendette, o Libertà o morte!

Fonte: Anarhija.info

Veracruz [Messico]; Attacco incendiario a concessionaria della Toyota

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Testo rivendicativo:

“Il progresso tecnologico della civilizzazione ci fa sentire la necessità di fare la guerra qui e ora contro ogni dominio e i tentacoli che ci imbavagliano.”

Nelle prime ore del mattino di Giovedi 25 giugno, abbiamo fatto esplodere un ordigno incendiario davanti alla concessionaria Toyota situata in Avenida Vallejo beffandoci delle loro misure di sicurezza ed evitando le pattuglie del sistema e le telecamere di sorveglianza facendogli capire che la guerra è qui ed ora – che le telecamere, le pattuglie, i proiettili e tutte le misure adottate per contrastare le nostre azioni sono inutili. Perché anche se le telecamere di sorveglianza del sistema spiano ogni strada e, anche se i loro scagnozzi sono dispiegati in tutto il paese noi continuiamo ad attaccare, aumentando i nostri passi contro la dominazione.

Noi rivendichiamo questa azione in nome di tutti i compagni uccisi, rapiti, minacciati, torturati, imprigionati e processati in Messico e nel mondo, per far capire che ogni proiettile sta per tornarvi indietro – anche se ci uccidono o ci imprigionano dovranno aver ben chiaro in mente che subiranno la stessa sorte. Per ogni compagno morto uccideremo mille di loro. Dicono che il Giugno Nero si è concluso il 7 giugno, invece noi diciamo che non termina né il 7, né in qualsiasi altro giorno o mese, questo è un appello a continuare la guerra in modo permanente.

Contro tutta la tecnologia ed è veleno che uccide la natura selvaggia!

Non solo nel mese di giugno, ma per una Guerra Nera permanente!

Fuoco alla civilizzazione!

Salutiamo anche i compagni fuggitivi Felicity , Chivo e Tripa – dalla clandestinità la guerra continua! Inviamo anche un caloroso abbraccio agli scioperanti della fame del coordinamento informale dei prigionieri , sappiamo che è possibile lottare per la salute, la libertà e la liberazione dei prigionieri di tutte le aree geografiche.

Traduzione: RadioAzione

fonte

Genova [Italia]: Fuoco ad un ripetitore. Contro la dittatura tecnologica [testo]

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Testo rivendicativo:

CONTRO LA DITTATURA TECNOLOGICA

La società attuale è senza dubbi descrivibile come un sistema tecnocratico in cui a livello globale la scienza senza freni e i prodotti che mette sul mercato dominano e regolamentano la vita.
Da quando esistono, le multinazionali mantengono il loro dominio sul Pianeta attraverso gli Stati e le istituzioni internazionali (ONU, UE, FMI, BCE).

La società iper-tecnologica è la società perfetta per soddisfare le 2 esigenze principali del Potere: il profitto e il controllo sociale.
Grazie alla scienza e alla tecnologia, elevate a moderne divinità, il profitto non conosce più limiti: si passa dai dispositivi militari in continua evoluzione all’incredibile quantità di prodotti inutili messi in commercio.
Altrettanto il controllo sociale e della vita non potrà che essere sempre più capillare, passando dalle semplici telecamere all’utilizzo delle nanotecnologie.
Le persone, ormai già private di ogni autonomia e volontà propria, vengono introdotte nel favoloso mondo della scienza attraverso un parziale e fittizio accesso alla tecnologia.
Con la chimera di migliorare la qualità della vita, gli unici effetti reali sono una produzione sfrenata, l’atrofizzazione delle menti e delle proprie capacità, la cancellazione di emozioni reali, quindi della vita stessa.

Tutto mentre sotto i nostri occhi ciò che resta della natura viene devastato per costruire grandi opere che consentano di far viaggiare queste merci più velocemente e di reperirle con ancora più facilità.
Tutto mentre la televisione nell’indifferenza generale trasmette le immagini di popoli massacrati e ridotti alla fame per sfruttare le risorse indispensabili per aumentare la fabbricazione di queste merci.

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Repubblica Ceca: Azioni a Praga e Most contro le auto della polizia

RadioAzione - flames

Di seguito i testi rivendicativi di due azioni avvenute in Repubblica Ceca.

Traduzione: RadioAzione [Croazia]:

PRAGA [REPUBBLICA CECA]: BRUCIATA MACCHINA DELLA POLIZIA IN SOLIDARIETA’ CON ALEŠ KOČI

Mercoledì, 1 luglio 2015, è stata incendiata una macchina della polizia, ai margini del parco vicino alla stazione della metrò Srašnická. Come parte della sua lotta la SRB ha attaccato la macchina, inviando un saluto infuocato ad Aleš Kočí, l’anarchico convinto nella lotta di classe, caduto nelle mani della polizia. Fu arrestato il 28 aprile 2015 durante l’operazione di polizia “Fenice”, e successivamente accusato per il possesso illegale di armi da fuoco. E’ diventato ostaggio dello Stato e adesso si trova in custodia cautelare.

Le istituzioni statali possiedono un enorme arsenale di armi e creano il monopolio sul loro utilizzo. Le usano costantemente per mantenere in moto la costruzione della rete capitalista di relazioni fatte di sfruttamento e oppressione. Gli anarchici non accettano il monopolio di Stato sulle armi. La loro pratica si scontra con i valori che difendono la violenza statale e la riproducono. La violenza di Stato contro gli anarchici costruisce la violenza insurrezionale.

Aleš Kočí è un anarchico che si è armato e così ha infranto il monopolio statale sulle armi. La SRB sostiene una tale posizione. Mentre Aleš si trova nelle mani del nemico, le sue potenzialità di lotta sono molto limitate. Ma noi non intendiamo conciliarci con questa condizione. Parole di disprezzo, fuoco, armi da fuoco ed esplosivi. Tutto questo fa parte della nostra lotta. Una lotta rivoluzionaria contro le violenze perpetrate dallo Stato per preservare la miseria capitalista. Per adesso abbiamo dato fuoco ad una macchina. Ma non finisce qui.

Saluto dalla Cellula Incendiaria -⁠ Rete di Cellule Rivoluzionarie (SRB)

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MOST [REPUBBLICA CECA]: RETE DI CELLULE RIVOLUZIONARIE RIVENDICA L’ATTACCO INCENDIARIO ALLE MACCHINE DI POLIZIA

La Rete di Cellule Rivoluzionarie ha attaccato di nuovo, là dove il nemico non se lo aspettava. Nella mattina di 28 giugno 2015 sono state incendiate due macchine della polizia, davanti alla stazione di polizia nella via V. Řezáče. L’attacco è stato eseguito dalla cellula LEX, due mesi dopo l’operazione “Fenice” lanciata dalla polizia, durante la quale sono state perquisite le case degli anarchici e il centro sociale “Ateneo”, molti compagni sono stati portati in custodia cautelare, sono state confiscate cose personali e server, anarchici, i loro familiari e amici hanno subito delle molestie ecc. I danni inflitti dalla polizia sono enormi. Il suo comportamento è imperdonabile.

La polizia armata sorveglia lo status quo. Attacca coloro che infrangono il mito del capitalismo giusto, coloro che non credono nella favola sulla libertà garantita dallo Stato. Gli anarchici sono i primi che entrano nella lotta senza compromessi per una comunità senza classi e senza Stato. Noi rappresentiamo il pericolo per la classe dominante, perché vogliamo distruggere i loro strumenti di potere. Vogliamo strappare le nostre vite dalle grinfie degli sfruttatori. La polizia cerca di contrastare i nostri piani. I potenti inviano contro di noi i loro mercenari, noi rispondiamo sabotando i loro strumenti.

La caccia della polizia continua, ma la lotta rimane irriducibile.

SRB vive. Il fuco arde ancora.

LEX /⁠/⁠ Cellula della Rete di Cellule Rivoluzionarie (SRB)

fonte

Xalapa [Messico]: Attacco incendiario contro la SEDESOL e per un Giugno Nero

RadioAzione - mani che prudono

 

Comunicato sull’attacco incendiario contro la SEDESOL e per un Giugno Nero

Ai villaggi, i quartieri e le comunità
A coloro che si organizzano e lottano
Ai nostri compagni
Ai mezzi di informazione indipendenti
Ai messicani

Terra bruciata è il vostro approccio
Sarò terreno arato
o terra desolata
Non voglio essere il cane che si prenderà cura della tua ombra
se non mi vuoi libero
dovrai vedermi morto

A dieci giorni dall’inizio del Giugno Nero i territori sono stati coinvolti in vortici di lotte e di scontri, di barricate incendiate che aprono la strada verso l’autodeterminazione e la costruzione dell’autonomia.

Incazzati e dando guerra dalle prime ore del Giugno Nero, abbiamo lanciato un attacco incendiario contro la sede della Segreteria Federale per lo Sviluppo -SEDESOL- verso le 4:40 a Xalapa, nello stato di Veracruz.

Attacco tanto veloce quanto efficace, del quale è stato riportato che:

“L’incendio ha distrutto gran parte dei mobili, articoli di cancelleria, attrezzature per ufficio, impianti elettrici e reti del sistema di comunicazione digitale”

In breve, il posto è andato in gran parte all’inferno

Nel luogo abbiamo lasciato la scritta “ABBASSO LO SVILUPPO CAPITALISTICO (A) GIUGNO NERO”

Ora, perché dovremmo radere al suolo la SEDESOL con rabbia e fuoco?

Bene, abbiamo dei conti in sospeso da un bel po’, infatti all’inizio ci hanno inventato una malattia, che hanno chiamato “povertà” e poi ci hanno convinti di averla, per venderci, regalarci o costringerci a ingerire la “cura”: l’idea dello sviluppo
Che ci cura nella misura in cui ci stermina e dissangua a vita, per rinchiuderci più facilmente nel loro gioco, nella loro idea di vita, nel loro “dover essere” sociale e cittadino.

Lo sviluppo non ha altro significato che il continuo sterminio di forme di vita, specie di flora e fauna, modi di vivere e di organizzarsi, di pensare, di amarsi, di parlare e festeggiare.

Quante lingue, parole o forme sono state strangolate e soffocate con km di mattoni e cemento? Oppure distrutte “con l’istruzione obbligatoria, pubblica gratuita” e programmi “di appoggio”, che sono le forme più vili e crudeli di controinsurrezione, e lo sono in quanto “politiche pubbliche”, cioè il nome che i governi danno alle proprie armi più mortifere e letali, quelle con cui sono state e sono ricoperte di cicatrici le campagne, spopolano territori, obbligano all’emigrazione, emarginano, intossicano.

È da decenni che ci fanno guerra in questo modo, perché sapevano in anticipo che i territori e gli ecosistemi sono forti e formidabili quando la vita scorre in essi; e che i suoi abitanti e difensori sono così resistenti proprio perché fanno parte di ecosistemi altrettanto forti, che non avrebbero mai assoggettato confrontandosi con la forza e di fronte.

Partendo da ciò, sanno che per costruire i loro Mega Progetti di morte (si tratti di urbanizzazioni, porti, autostrade, idroelettrica, eolica, estrazione o nucleare) hanno bisogno di indebolire ulteriormente i territori, appropriarsi delle loro acque, dividere le loro terre, incanalare i loro fiumi, versare il cianuro delle miniere e i liquidi tossici del fracking ai grandi manti e falde acquifere, in maniera tale che, con le spalle al muro e senza fonti di vita, ci sottomettiamo alla tirannia della società e del denaro.

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Città del Messico [Messico]: Attacco incendiario contro una filiale della banca Banamex [testo rivendicativo]

RadioAzione - Ombre nere

Testo rivendicativo:

12 giugno, dopo la mezzanotte.

Utilizzando un’arma molto semplice abbiamo deciso di attaccare una filiale della banca Banamex all’incrocio di Avenida Sullivan e l’autostrada del centro città Circuito Interior, nel cuore della città. Eravamo proprio di fronte al loro sistema di vigilanza: auto-pattuglia in circolazione per controllare le strade una dopo l’altra, telecamere di sorveglianza in ogni strada, ad ogni passo…morti-viventi passanti che si affidano ai poliziotti in occasione di qualsiasi strano incidente.

Avenida Sullivan è uno dei luoghi tradizionali della prostituzione in strada di Città del Messico, per non dimenticare, naturalmente, che il nostro obiettivo si trova a pochi isolati di distanza dalla sede della Corte Superiore di Giustizia per i casi di reato. Tutto sommato, questo poteva farci credere che un incontro faccia a faccia con il nemico sarebbe stato impossibile in una zona come questa, tuttavia con gioia violenta sperimentiamo nel presente la libertà che si scontra con l’ordine dello status quo.

Dopo l’attacco la polizia ha lanciato un’operazione che è riuscita unicamente a dimostrare la loro inefficacia e stupidità, dal momento che siamo fuggiti per le strade, con la notte come complice.

Attaccare una banca come Banamex, nel cuore del centro finanziario del Potere, è stato fatto per incitare tutti coloro che sono in affinità (gruppi di affinità, individualità anarchiche), per dimostrare che il controllo non è un ostacolo – e che i mezzi di attacco possono essere a buon mercato. Gli atti di sabotaggio possono diventare davvero semplici e facilmente riproducibili.

Possono riempire ogni angolo con telecamere per quello che ce ne importa; noi li attaccheremo dalle ombre della notte. Prima o poi saranno distrutti gli schermi di tutti i loro templi. Noi non aspettiamo, noi viviamo nel presente, e questo atto non è né il primo né l’ultimo nella lotta che abbiamo deciso di intraprendere contro l’imposizione del capitale sulle nostre vite.

Di fronte alle loro misure di sorveglianza, proiettiamo le nostre reti di sicurezza, complicità e attenzione.

LIBERI O MORTI
Gruppo di sabotaggio “Dormiamo poco”
Città del Messico, 2015.

PS. La banca ha finito per bruciare completamente , spargendo un’ombra di fumo nero sulla vita quotidiana della città.

fonte

Praga [Rep. Ceca]: Rivendicazione della Rete delle Cellule Rivoluzionarie (SRB) per l’incendio ad un’auto della polizia

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Venerdì 15 maggio 2015 è stata bruciata una macchina degli sbirri parcheggiata davanti alla stazione di polizia, nella via Hostivařska a Praga. Questo è il risultato del sabotaggio mirato della cellula M.A.P. Seguivamo le azioni della Rete di cellule rivoluzionarie, ma indugiavamo a trasformare la nostra rabbia nell’azione diretta d’attacco. Per molto tempo ci tormentavano la paura e l’indecisione. Poi è arrivata la svolta. Il 28 aprila 2015 la polizia ha lanciato un attacco contro il movimento anarchico nel paese in cui viviamo, e questo ha facilitato la scelta di attivarci. Crediamo che seguiranno altre scelte di questo tipo.
Una macchina della polizia bruciata rappresenta forse solo un piccolo passo in confronto a ciò che deve essere fatto per porre fine al capitalismo. Ma questo passo ci apre delle nuove possibilità. E ci era inaccessibile finché eravamo incapaci di oltrepassare i limiti delle proteste, che abbaiano molto ma non mordono mai i nostri nemici. Abbiamo spezzato le catene della moralità borghese. Per lo Stato e il capitale adesso non siamo più degli innocui vendifumo. Stiamo diventando una minaccia, perché abbiamo iniziato a distruggere quello che ci sta distruggendo. Ed è solo l’inizio! La lotta continua!

cellula M.A.P./⁠/⁠ Rete delle cellule rivoluzionarie/⁠SRB

Traduzione: RadioAzione [Croazia]

fonte

Cile: Attaccata sede della Juventudes Comunistas

Testo rivendicativo:

La mattina del 3 maggio abbiamo allietato la Juventudes Comunistas rimodellando la facciata della loro sede in San Pablo, 9059, Pudahuel, con la pittura e qualche vetro spaccato a sassate.

Queste merde, che hanno cercato ampiamente la riconciliazione democratica contrattando con il potere e il suo apparato poliziesco si sono dedicati alle minacce sulla stampa, attraverso le loro richieste legaliste, contro gli anarchici per gli scontri che ci furono un anno fa, e sembra che alcuni abbiano dimenticato quello che è accaduto, ma per quanto ci riguarda il tempo trascorso non ha cambiato niente, questo attacco è il riflesso fedele, e andremo oltre…

Abbiamo rivendicato questa azione con dei volantini in solidarietà con i compagni Juan Flores, Nataly Casanova e Guillermo Durán (in sciopero della fame da 20 giorni) e con Enrique Guzmán, che si sono sempre dichiarati contro ogni forma di potere e di autorità.
Sappiate che prestiamo attenzione alla vostra situazione e che non avremo pace finché il potere non la finirà con la sua persecuzione.

Non c’è tempo né per scusarsi, né per le pause.

Solidarietà offensiva con i prigionieri in sciopero della fame.

Traduzione: RadioAzione

fonte

Cile: Progetto Fenice 2015 – Attacco ad impresa di sfruttamento animale. Per la liberazione umana, animale e della terra.

RadioAzione - animali

Ricevo, via mail, dai compagni cileni e pubblico il seguente testo rivendicativo:

Testo rivendicativo:

Giorno dopo giorno, minuto in minuto, il potere si mantiene e riproduce, nelle relazioni sociali di tutti quelli che accettano questo ordine basato nell’esercizio dell’autorità, il dominio e lo sfruttamento, ed anche in ognuna delle istituzioni, imprese e meccanismi che permettono il suo normale sviluppo, senza dimenticare mai l’azione volontaria dei dignitari del potere ed i loro complici: impresari, politici, polizia e cittadini difensori del potere e lo sforzo per la sottomissione per far si che l’ordine stabilito si mantenga e funzioni.

Quando si decide di affrontare l’autorità in tutte le sue forme ed espressioni, la lotta per la liberazione totale deve riguardare tutto quello che sono i diversi scenari sotto i quali il potere esegue il suo dominio. La nostra lotta non è parziale, ma intera, perché lottare per la libertà totale implica lottare anche contro lo Stato, il capitale, lo specismo, le gerarchie, la specializzazione e le varie espressioni dell’autoritarismo.

E nonostante gli sforzi dello Stato cileno per eliminare le idee e pratiche di rivolta, l’attacco diretto dei gruppi di azione anarchica continua.

All’alba del 7 di aprile abbiamo attaccato gli uffici amministrativi dell’impresa della carne Ganadera RIo Bueono S.A., interessata alla reclusione e mattanza di animali nelle sue prigioni lavorative per la commercializzazione come merce per un intenso consumo umano. Lo abbiamo fatto con un ordigno incendiario e un meccanismo di ritardo che funzionò senza problemi danneggiando parte della facciata dell’edificio.

I motivi sono chiari e tanti. Quando decidiamo di lottare per la liberazione lo facciamo lottando in maniera integrale e totale, senza gerarchizzare le specie. Per questo non possiamo rimanere passivi davanti al meccanismo specista ed assassino che rappresenta questa impresa, non possiamo rimanere passivi di fronte alla reclusione, isolamento e morte di centinaia di animali.

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Atene [Grecia]: Attacco alla stazione di polizia a Dafni [rivendicazione]

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Testo rivendicativo:

“Non importa cosa sia, non considerarla piccola, vivi la tua epoca con coraggio” Goethe

5 anni dopo lo scontro armato a Dafni
e nulla è cambiato,
5 anni e tu sei qui,
5 anni e continui ad ispirarci,
5 anni accanto a noi…
…UN’INTERA VITA ALL’ATTACCO
Lambros Foundas

Un combattente nel senso completo della parola. Austero con modestia e determinazione, richiesto nei tempi difficili della democrazia. Con chiarezza di spirito e pensiero acuto per prendere decisioni cruciali, quando loro sempre bruciano, sbloccando situazioni dallo stagno dell’immobilità.
Presente negli anfiteatri pieni di compagni, e negli incontri. Là, sotto la “pesante” sorveglianza della protesta, scrivere testi e discutere con quelli attorno, sempre attento ma anche con il sorriso per la lotta che stiamo combattendo.

Perché ha riconosciuto che la teoria e la pratica significano l’amputazione della percezione per l’intensità della dura lotta che dobbiamo combattere era presente agli incontri cospiratori, circoli perpetui verso la ricerca degli obiettivi in città, negli attacchi incendiari, nell’importanza di partecipare nella lotta armata.
Lambros, in questi tempi odierni quando gli altri mostrano tolleranza e attendono per “migliorare” le condizioni, convinti o meno da false promesse, tu avresti detto: “la libertà è ancora molto lontana…”

Quando loro promettono abolizioni o disarmano assassini in divisa, possiamo sentirti dire:”l’unica persona armata che io riconosco è un proletario con un arma in mano”.
Quando dichiarano (e non solo…) che le nuove carceri di Tipo C saranno chiuse, che quelle esistenti saranno “umanizzate”, che i campi di concentramento per gli immigrati eliminati, la tua voce vibra nell’aria…INCENDIA E BRUCIA OGNI PRIGIONE.

Quando viene promossa l’opinione che apparentemente nulla può cambiare adesso, che la rottura con le istituzioni dell’ambiente di “sinistra” è inutile, e che dovremmo marciare in pace per il governo, tu di nuovo gridi: AVANTI COMPAGNI, LA SALITA NON HA FINE…

Perché noi sappiamo, proprio come te, che i caduti per la RIVOLUZIONE SOCIALE non si piangono, e abbiamo scelto l’attacco, per preservare la memoria, ma anche come uno dei tanti modi per continuare la lotta in questo periodo di compiacenza riformista, ed è la strutturazione della nuova unità nazionale e della collaborazione di classe.

I nuovi leader del regime ovunque parlano della “continuazione” dello Stato.
Ricordiamogli che la nostra rabbia e la nostra passione per la libertà avranno la stessa continuazione, consistenza e determinazione per la distruzione di questo mondo e per la costruzione di uno nuovo che sogniamo.

Così abbiamo la stazione di polizia di Dafni il 28/03, in cui gli assassini di Lambros servivano, incendiando tre macchine degli sbirri ed un veicolo di servizi. Nonostante il fatto che la guardia era fuori e si rivolgeva direttamente a noi, anche sparando una volta nell’aria, l’attacco è stato eseguito in base ai termini che ci siamo posti.
“Dopo che ti hanno ucciso, il mondo rimarrà ancora bello, perché ci sei tu e il tuo cuore, Cuore, autentico nella posizione di colui che ci hanno portato via ancora batterà, e la gratitudine degli alberi che hai toccato ci coprirà…”
LAMBORS FOUNDAS – PRESENTE
TUTTO PER LA CAUSA
TUTTO CONTINUA
ATENE 29/03/2015

Traduzione: RadioAzione [Croazia]

fonte

Cile: Attacco a sede di assicurazione del gruppo Penta Security

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(volantino lanciato nell’azione)

Ricevo via mail il seguente testo rivendicativo:

Nel nostro attuale contesto storico, il potere globale e locale si plasma in numerosi ingranaggi utili al controllo sociale per la riproduzione delle relazioni di dominazione e sottomissione.
Dai grandi complessi industriali fino alla tecnologia sempre presente nella quotidianità della persona, la raccolta di dati attraverso le “reti sociali” e la promozione dell’ideologia della “sicurezza”, il potere si preoccupa di avere nelle sue mani la capacità di sostenersi attraverso il controllo mantenendo l’ordine sostenuto su privilegi, ricchezze ed oppressione.

Il 12 aprile (ntd: sicuramente la data è sbagliata essendo ora in Marzo),all’alba, abbiamo attaccato una sede di un agenzia di assicurazione e permessi di circolazione del gruppo Penta-Security, nel comune di San Miguel, rompendo alcune delle sue finestre e lanciando volantini anarchici. Questo attacco non è per lo scandalo economico in corso, questo attacco è immerso nella lotta offensiva contro ogni autorità. È un’azione contro quello che questi sono e rappresentano: un ingranaggio del dominio con grandi centri di capitale finanziario (banche, assicurazioni, crediti, etc) che come si sa, finanzia coi suoi guadagni la classe politica cilena.

Che un vetro rotto chiami un altro. Che le azioni di attacco e la lotta contro il potere spingano verso il collasso del sistema di dominazione, per la libertà totale.

Inviamo i nostri saluti e solidarietà antiautoritaria ai compagni detenuti in Cile e nel mondo; ai membri detenuti della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e i compagni sequestrati dallo Stato greco in sciopero di fame; inoltre ai compagni in isolamento nelle prigioni dello stato italiano ed ai detenuti in sciopero della fame in Spagna.

Prigionieri in guerra dal Cile e nel mondo, liberi.
Fuoco ed attacco al potere ed i suoi rappresentanti.
Contro ogni controllo sociale, liberazione totale

Alcuni anarchici

Traduzione: RadioAzione

Atene [Grecia]: Incendiate scavatrici e veicoli di una società di sicurezza (17-22/02, 06/03/2015)

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Le città sono le locomotive del mondo moderno. Sono spazi dove si svolgono tutte le principali procedure capitaliste, statali e sociali, e dove vivono i padroni e i loro schiavi. La rete globale delle metropoli è il corpo del dominio, e le metropoli stesse sono i suoi organi vitali. Lo scopo di tutta la loro struttura e l’organizzazione è soddisfare i bisogni del sistema. La loro pianificazione urbana aiuta un agevole trasporto delle merci, il loro consumo e la concentrazione delle principali operazioni amministrative dello Stato. In questo carcere di massa, i detenuti lavorano quotidianamente e socializzano nei parchi e nei luoghi di ricreazione e di consumo, mentre i direttori del carcere accumulano profitti ed esercitano il controllo totale.

Il livello di “modernità” di una città è dimostrato dal grado d’integrazione di ogni Stato al carro autoritario globale. Gli amministratori politici della “crisi greca” hanno investito (e continueranno a farlo ancora più intensamente) nel raggiungimento di questo obiettivo. Rimodellamento radicale del centro della città, espansione di linee della metropolitana, creazione di aree residenziali e commerciali, costruzione di parchi metropolitani, e molto altro ancora è stato inserito nel centro del nuovo sviluppo urbano, dove i beneficiari sono le imprese di costruzione, i grandi capitalisti, le cornacchie delle corporazioni immobiliari e, naturalmente, gli amministratori politici che mietono il plusvalore politico della modernizzazione.

La città, però, come ogni carcere, ha anche i suoi carcerieri. L’altro lato dello sviluppo urbano è il controllo totale e la repressione. Nuove prigioni e le rispettive “istituzioni caritative” spuntano come funghi. Sbirri con attrezzature moderne, telecamere ad ogni angolo, guardie di sicurezza e vari sistemi di controllo assicurano il mantenimento dell’ordine, l’applicazione delle leggi e il conformismo sociale. Contemporaneamente, lo stesso ruolo assumono, consciamente o no, “i ben intenzionati” informatori piccolo borghesi. Non possiamo ignorare che le compagnie di sicurezza stanno diventando dei soccorritori vitali dell’ideologia di sicurezza, prendendo parti sempre più grandi sulla mappa della nuova sorveglianza dei centri urbani.

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