![RadioAzione - mani che prudono](http://web.archive.org./web/20161102220033im_/https://radioazione.org/wp-content/uploads/2015/06/RadioAzione-mani-che-prudono.jpg)
Comunicato sull’attacco incendiario contro la SEDESOL e per un Giugno Nero
Ai villaggi, i quartieri e le comunità
A coloro che si organizzano e lottano
Ai nostri compagni
Ai mezzi di informazione indipendenti
Ai messicani
Terra bruciata è il vostro approccio
Sarò terreno arato
o terra desolata
Non voglio essere il cane che si prenderà cura della tua ombra
se non mi vuoi libero
dovrai vedermi morto
A dieci giorni dall’inizio del Giugno Nero i territori sono stati coinvolti in vortici di lotte e di scontri, di barricate incendiate che aprono la strada verso l’autodeterminazione e la costruzione dell’autonomia.
Incazzati e dando guerra dalle prime ore del Giugno Nero, abbiamo lanciato un attacco incendiario contro la sede della Segreteria Federale per lo Sviluppo -SEDESOL- verso le 4:40 a Xalapa, nello stato di Veracruz.
Attacco tanto veloce quanto efficace, del quale è stato riportato che:
“L’incendio ha distrutto gran parte dei mobili, articoli di cancelleria, attrezzature per ufficio, impianti elettrici e reti del sistema di comunicazione digitale”
In breve, il posto è andato in gran parte all’inferno
Nel luogo abbiamo lasciato la scritta “ABBASSO LO SVILUPPO CAPITALISTICO (A) GIUGNO NERO”
Ora, perché dovremmo radere al suolo la SEDESOL con rabbia e fuoco?
Bene, abbiamo dei conti in sospeso da un bel po’, infatti all’inizio ci hanno inventato una malattia, che hanno chiamato “povertà” e poi ci hanno convinti di averla, per venderci, regalarci o costringerci a ingerire la “cura”: l’idea dello sviluppo
Che ci cura nella misura in cui ci stermina e dissangua a vita, per rinchiuderci più facilmente nel loro gioco, nella loro idea di vita, nel loro “dover essere” sociale e cittadino.
Lo sviluppo non ha altro significato che il continuo sterminio di forme di vita, specie di flora e fauna, modi di vivere e di organizzarsi, di pensare, di amarsi, di parlare e festeggiare.
Quante lingue, parole o forme sono state strangolate e soffocate con km di mattoni e cemento? Oppure distrutte “con l’istruzione obbligatoria, pubblica gratuita” e programmi “di appoggio”, che sono le forme più vili e crudeli di controinsurrezione, e lo sono in quanto “politiche pubbliche”, cioè il nome che i governi danno alle proprie armi più mortifere e letali, quelle con cui sono state e sono ricoperte di cicatrici le campagne, spopolano territori, obbligano all’emigrazione, emarginano, intossicano.
È da decenni che ci fanno guerra in questo modo, perché sapevano in anticipo che i territori e gli ecosistemi sono forti e formidabili quando la vita scorre in essi; e che i suoi abitanti e difensori sono così resistenti proprio perché fanno parte di ecosistemi altrettanto forti, che non avrebbero mai assoggettato confrontandosi con la forza e di fronte.
Partendo da ciò, sanno che per costruire i loro Mega Progetti di morte (si tratti di urbanizzazioni, porti, autostrade, idroelettrica, eolica, estrazione o nucleare) hanno bisogno di indebolire ulteriormente i territori, appropriarsi delle loro acque, dividere le loro terre, incanalare i loro fiumi, versare il cianuro delle miniere e i liquidi tossici del fracking ai grandi manti e falde acquifere, in maniera tale che, con le spalle al muro e senza fonti di vita, ci sottomettiamo alla tirannia della società e del denaro.
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