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Londra [UK]: SOLIDARIETA’ CON GLI ANARCHICI ARRESTATI IN ITALIA A SEGUITO DELL’ULTIMA OPERAZIONE DI POLIZIA

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All’alba del 6 settembre 2016, un’operazione cordinata dalla Digos di Torino ha portato alla perquisizione di 30 abitazioni in varie regioni d’Italia (Piemonte, Liguria, Lazio, Umbria, Lombardia, Abruzzo, Campania, Sardegna ed Emilia Romagna) e all’arresto di cinque compagne e compagni anarchici con l’accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo. Inoltre, due anarchici detenuti dal settembre 2012 hanno ricevuto la notifica in carcere.

L’operazione denominata “Scripta Manent” (dal proverbio latino “verba volant, scripta manent” – parole volano, gli scritti rimangono ) è solo l’ultima in una serie di altre simili portate avanti negli ultimi decenni, tutte miranti ad allontanare gli anarchici dalle strade rinchiudendoli nel carcere. Perché? Perché le idee e le pratiche anarchiche sono pericolose per il potere. Queste idee e queste pratiche, teoria e azione, che hanno un solo ed unico obiettivo inequivocabile: la totale liberazione e la distruzione di tutte le forme di repressione, a prescindere dal fatto se viviamo in tempi di “crisi” o meno. Ma, durante un periodo di “crisi” le persone spesso smettono di essere recipienti passivi di decisioni imposte dall’alto. Gli anarchici, in questo senso, possono diventare un esempio in termini di attacco, azione diretta e auto-organizzazione della lotta. Questo è il motivo che sta dietro numerose operazioni dai nomi fantasiosi (Cervantes, Nottetempo, Ardire ecc.) che sono costate a molti compagni tempo in carcere e procedimenti giudiziari infiniti. Continue reading

Operazione “Scripta Manent”: Aggiornamenti [1/11/16]

Dopo un colloquio di un parente con Alessandro si viene a conoscenza che il divieto di incontro tra i due compagni detenuti ad Alessandria, in AS2, persiste. Il motivo per cui continua tale misura sta nel fatto che Marco non ha ancora avuto l’interrogatorio con il pm Roberto Sparagna. Quindi, dopo due mesi di reclusione, i due comapgni sono ancora in isolamento dato che, essendo rinchiusi in AS2, non possono incontrare altri detenuti comuni.

Operazione “Scripta Manent”: Ricapitolando…[Aggiornamenti al 27/10/16]

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Allora ricapitolando la situazione dei compagni detenuti per l’operazione “Scripta Manent”…

Alfredo e Anna hanno messo fine al loro sciopero della fame, portato avanti mentre fuori regnava un silenzio mortuario, dopo che sono caduti i divieti di incontro tra i compagni arrestati nelle stesse carceri. Quindi Alfredo ha potuto reincontrare Nicola, ed Anna ha potuto incontrare Valentina.

Mentre vige ancora il divieto di incontro tra i compagni nelle carceri di Alessandria, dove sono detenuti Sandro e Marco, e in quella di Terni dove si trovano reclusi Danilo e Daniele nonostante quest’ultimo compagno non dovrebbe stare in regime di AS2 per le accuse  di cui è indagato.

I compagni ricevono la posta, sotto censura, quasi regolarmente (alcune lettere ed alcune spedizioni di materiale stampato con aggiornamenti da internet sono bloccati).

Ricordo di scrivere ai compagni per rompere l’isolamento che il carcere di per sè crea. Inoltre ricordo di inserire all’interno delle buste da lettera il necessario che possa essere utilizzato dai compagni detenuti per rispondervi (busta, foglio e francobollo), alleggerendo così la spesa che purtroppo sono costretti a fare una volta a settimana.

Rompiamo l’isolamento!

Solidarietà e Complicità con Alfredo, Nicola, Anna, Danilo, Valentina, Marco, Sandrone e Daniele!

RadioAzione

Messico: Lettera del prigioniero anarchico Fernando Bárcenas – “Non abbiamo bisogno di leggi per gestire le nostre vite”

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Nota RadioAzione: Nonostante abbia deciso di non aggiornare nulla su quanto riguarda i compagni anarchici oltre i confini italiani, penso sia necessario pubblicare questo scritto del compagno messicano Fernando Barcenas perché tocca argomenti molto importanti che non sono per niente diversi da quelli italiani.

“Non abbiamo bisogno di leggi per gestire le nostre vite”

La legge è un dispositivo che castra le capacità umane; essa pensa, dirige e crea le nostre vite per noi, e un tale concetto implica la mutilazione della più unica e autentica parte di noi.

Perciò chi decide di prendere la vita nelle proprie mani ai margini di questa putrida macchina viene considerato “diverso”, “antisociale”, “criminale” ecc.

Non possiamo avanzare delle soluzioni all’interno della “cornice democratica”, che attraverso politiche di sterminio terrorizza i propri abitanti con detenzioni, violenze e morte.

Ho sentito delle voci su un’amnistia promossa da alcuni partiti politici e istituzioni, e considero necessario precisare qui la mia posizione che rifiuta tutte le forme di strumentalizzazione delle energie di persone con lo scopo di mantenere l’ordine. Alcuni pensano che un’amnistia può essere indirizzata agli interessi delle persone, frantumati dall’imposizione della ricchezza a costo della schiavitù economica. Non vogliamo “lasciare” un carcere per entrare in un altro. Vogliamo essere completamente liberi, fuori dalle loro realtà virtuali, e se questo implica distruggere la loro società lo faremo, convinti che qualcosa di nuovo dovrebbe nascere per seppellire eternamente questa marcia civiltà, che ci costringe ad essere automi e ingranaggi del macchinario… Continue reading

Operazione “Scripta Manent”: Comunicato in solidarietà da Imola

RadioAzione - lettera di MOnic Caballero

Nota RadioAzione: Ieri era stato pubblicato un comunicato in solidarietà con i compagni arrestati per l’operazione “Scripta Manent”, proveniente da Milano. Se oggi si decide di eliminarlo c’è un perché…Per nostra disinformazione non avevamo capito quel “Forza Oberdan!” che concludeva lo scritto. Oberdan cercò di eliminare fisicamente l’imperatore austriaco per annettere Trieste all’Italia. Se in Italia ci sono piazze dedicate a questo martire dell’irredentismo, se a Trieste hanno fatto un sacrato (venerato dai fasci) ci sarà un motivo…

Comunicato da Imola:

 A PROPOSITO DELL’OPERAZIONE SCRIPTA MALET



All’alba del 6 settembre ha inizio l’operazione “Scripta Manent”, un’operazione coordinata dalla Digos di Torino che ha portato alla  perquisizione di 32 abitazioni in varie regioni d’Italia, e all’arresto di cinque compagni con l’accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo: Anna, Marco, Alessandro, Danilo e Valentina, oltre alla notifica in carcere per Nicola e Alfredo. Un altro compagno, Daniele, è stato arrestato in seguito al ritrovamento nella sua abitazione di alcune batterie e un manuale da elettricista: materiale atto alla fabbricazione di ordigni secondo gli inquirenti.

Passano gli anni, ma gli anarchici sono ancora il chiodo fisso delle questure e di uno stato ormai dedito “alla caccia alle streghe”.
L’inchiesta attuata dal Pubblico Ministero della procura di Torino Roberto Maria Sparagna, ci spinge ad assumere una posizione netta a sostegno di chi viene colpito dalla violenza repressiva; ci teniamo perciò ad esprimere piena solidarietà a coloro che, con i propri sforzi e la propria vita, cercano di rispondere colpo su colpo alle violenze che ogni giorno siamo costretti a sopportare.
Proprio per questo, con il cuore affranto ma colmo di vicinanza, vogliamo ricordare tutti i nostri compagni che sono attualmente detenuti nelle carceri del mondo “libero” per aver espresso coi fatti il proprio dissenso allo schifo al quale ci vorrebbero rassegnati.

Con la consapevolezza che un mondo nuovo potrà sorgere solo sulle macerie di questa misera realtà, proseguiamo il nostro cammino verso l’Anarchia.

Alcuni/e compagni/e anarchici/che imolesi

Carcere di Korydallos – Atene [Grecia]: “Per Alfredo e Anna – Finché non ci incontriamo” – Cospirazione delle Cellule di Fuoco (25/10/2016)

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In Italia il compagno Alfredo Cospito, dal 3 ottobre, e la compagna Anna Beniamino, dal 10 ottobre, stanno conducendo lo sciopero della fame contro l’isolamento imposto a loro e agli altri anarchici detenuti per gli attacchi della FAI (Operazione “Scripta Manent”).
Sapiamo che la lotta contro l’autorità è impari… Ma nonostante questo, abbiamo scelto la guerra per la libertà, invece della pace dalla paura.
Perché sappiamo che ci sono persone “libere” più incarcerate dei detenuti, e persone viventi più morte dei nostri compagni caduti nella battaglia per la libertà.
Perché per ogni battaglia che perdiamo, una nuova ne inizia.
“Perché se io non mi brucio, se tu non ti bruci, come farà l’oscurità a diventare luce…”
Per noi la solidarietà non è semplicemente “toccante”, ma un modo di vita, di diventare persone con un sogno a nostra misura.
Sosteniamo i nostri compagni Alfredo e Anna con tutto il nostro cuore e la nostra mente, finché i nostri sogni si incontrano…

FORZA E SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI IN SCIOPERO DELLA FAME
ALFREDO COSPITO E ANNA BENIAMINO

MAI PENTITI
MAI SCONFITTI

CCF/FAI – Cellula di Guerriglia Urbana
George Polydoros
Olga Economidou
Gerasimos Tsakalos
Christos Tsakalos
Carcere di Korydallos

 fonte e traduzione: Anarhija.info

Operazione “Scripta Manent”: Aggiornamenti al 24/11/2016

Attraverso i colloqui con i compagni detenuti si viene a conoscenza che nelle carceri di Terni ed Alessandria c’è ancora il divieto di incontro tra i compagni.

Inoltre il compagno Alfredo Cospito, il giorno 22 ottobre, ci fa sapere che continuerà lo sciopero della fame. Quindi non è da prendere in considerazione la notizia apparsa in rete che dichiarava finito lo sciopero della fame di Alfredo e Anna. Atterndiamo aggiornamenti che verranno subito pubblicati sui siti RadioAzione e Croce Nera Anarchica.

Invito i compagni che curano siti, blog, giornali e altri mezzi di controinformazione, a verificare sempre le voci di aggiornamenti sui compagni detenuti al fine di non creare confusione e, che in questo caso, isolerebbe ancora di più i compagni in uno sciopero della fame che già sta passando abbastanza sotto silenzio.

RadioAzione

Chiamata per un incontro a Pisa [Italia]: “Sempre A Testa Alta!”

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Incontro: Sempre a testa alta!

Iniziamo con un breve resoconto dei fatti.

L’operazione repressiva denominata “Scripta Manent” vede la richiesta di 15 custodie cautelari di cui 7 eseguite e 32 perquisizioni.

Un compagno, Daniele, il cui nome non figurava tra le richieste di custodia cautelare, viene arrestato con l’accusa di detenzione di materiale atto alla fabbricazione di esplosivi.

Tra le accusa risaltano, per la loro gravità, quella di tentata strage con l’evidente obiettivo di arrivare a pene detentive molto elevate fino all’ergastolo.

In seguito alla richiesta al tribunale della libertà viene confermata la custodia cautelare per tutti e cadono, per Anna, le accuse per alcuni reati specifici ( Parma e Cofferati).

Il pm Sparagna, della procura di Torino, titolare dell’inchiesta ha ricorso alla mancata esecuzione del dspositivo di custodia cautelare che erano state chieste ma non eseguite.

Oltre a questo il pm dichiara la volontà di interrogare gli arrestati, nella speranza di ottenere una dissociazione. Funzionalmente a tale speranza mantiene i compagni in regime di isolamento, ed estende lo stesso procedimento a Daniele detenuto per un reato che non prevede l’alta sorveglianza.

Per rispondere a questo stato di cose il 3 ottobre Alfredo, e Anna il giorno 10, iniziano uno sciopero della fame ad oltranza.

Il pm inizia gli interrogatori, e i compagni rispondono alla maniera che ritengono più consona con un ovvio nuovo rifiuto a questa ennesima provocazione.

Dopo l’interrogatorio vengono revocati i divieti di incontro, finisce l’isolamento ed i compagni cessano lo sciopero della fame.

Tutto ciò non riguarda solo i compagni prigionieri, al di là delle singole posizioni c’è il tentativo di processare e condannare 20 anni di lotte anarchiche.

Crediamo sia necessario il confronto tra chi riconosce propria la responsabilità di rivendicare l’idea anarchica, le sue tensioni e pratiche.

Invito per un incontro il giorno

5 Novembre 2016, ore 14:00

Garage Anarchico – Chiassetto Santa Ubaldesca, 44 (zona San Martino) – Pisa

Come arrivare al Garage Anarchico

In treno:

Dalla stazione proseguire per Corso Italia ed arrivare fino a piazza banchi
da lì girare a destra in via san martino. Poco dopo che via san martino
diventa via Antonio Ceci, sulla sinistra c’è un arco che è Chiassetto
S.Ubaldesca

In macchina
Pisa Centro, Lungarno Guadalongo , Piazza Toniolo,
da Piazza Toniolo si prende a piede Via Antonio Ceci e dopo poco sulla
destra si trova Chiassetto S.Ubaldesca

Atene [Grecia]: Sullo sciopero della fame di Alfredo Cospito e Anna Beniamino nelle carceri italiane (10/2016)

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Non analizzeremo niente e non esporremo delle sterili e squallidi fanfare. La nostra solidarietà con i compagni detenuti in Italia è un dato di fatto. In ogni caso, il complesso delle relazioni ascendenti ci è completamente avverso e siamo in guerra con tutte le sue espressioni, specialmente con le sue forme armate (repressione, correzione). Dall’autorità e dal suo gregge ci aspettiamo il peggio, e non possiamo affrontarli in un modo tattico differente se vogliamo causare anche il minimo serio danno. Dalla nostra posizione noi percepiamo lo sciopero della fame, eccetto come strumento di resistenza contro la repressione, anche come strumento di ricatto e sfruttamento della maschera umanitaria che gli Stati cercano di mostrare sul palcoscenico culturale europeo, e con tale (strumento) speriamo di ottenere effetto e causa per far retrocedere il nemico.
Forza ai nostri fratelli/sorelle
Non lasciamo i nostri compagni detenuti nelle mani della repressione
Attaccare proprio qui, proprio adesso ogni espressione del meccanismo autoritario.

Come mimino gesto di solidarietà con Alfredo ed Anna abbiamo appeso uno striscione con scritto:
“Alfredo, Anna, FORZA!
Nello sciopero della fame dentro le celle, contro l’isolamento
e la repressione che lo Stato impone NULLA E’ FINITO! LA GUERRA STA DIVAMPANDO”

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fonte: Anahija.info

Anarhija.info [sito anarchico croato]: “Aut Aut” (Testo)

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Aut Aut

Quando tradussi e pubblicai l’opuscolo “Individualità e il gruppo anarchico”, firmato da una delle cellule della CCF, Cellula di Guerriglia Urbana, aggiunsi in nota che non l’ho fatto perché ne condivido il contenuto, ma per rendere pubblico quanto questo progetto, secondo me, si è allontanato da quella sua forma originaria di tensione per proporre (o riproporre) un individualismo anarchico che per certi versi può essere trovato nelle pagine di una diversa teoria insurrezionalista, però, in questo caso, avvicinandosi, o addirittura in certi punti sfociando in idee formali, cioè dell’organizzazione formale.

Simili proposte (piattaforma informale, organizzazione strutturata e specifica) sono già state oggetto di critica, sia nello scritto del compagno Alfredo Cospito indirizzato ai compagni greci, che nel testo di alcuni compagni che costituivano le CARI-PGG, e recentemente nell’ultima riflessione, riguardo il testo in questione, del compagno di RadioAzione.

Questo che segue è solo una raccolta di pensieri sparsi che affioravano alla mia mente mentre traducevo il testo, di tasselli che non compongono un mosaico figurativo, ma un’ astratta immagine personale libera a interpretazioni, perché non possiedo verità da trasmettere, e tanto meno da mercificare.

Questo opuscolo tocca vari argomenti, e molti di essi, secondo il mio punto di vista, vanno a sgretolare il concetto dell’individualismo in sé (sia a livello teorico che pratico). E proprio coloro (almeno gli autori del testo) che abbracciarono l’idea della F.A.I., propagando la versione nichilista dell’anarchia, adesso propongono di snaturalizzare la prima, cercando di indirizzarla nelle forme (strutture) che sono più proprie ad un, oserei dire, “insurrezionalismo comunista” che anarchico, più affine forse ai gruppi come 17N, cercando di strutturare l’anarchia informale in piattaforme, organizzazioni fisse, cluster, gruppi, sotto-gruppi, gruppi di prova ecc. Il testo sta tentando di lanciare una proposta completamente antitetica alla F.A.I., però conservando lo stesso aggettivo “informale”. Non perché qualcuno detiene su di essa i “diritti d’autore”, ma perché va ad eclissare tutto quello che c’è di informale e di individualista in questo progetto. Partendo dalla mia esperienza personale, se ritengo che un progetto non soddisfa i miei bisogno sono libera di crearmene un altro, senza cercare di convincere gli altri di adattarsi ai miei bisogni. Questo, per me, significherebbe far politica. Continue reading

AS2 [Ferrara]: Comunicato di Alfredo Cospito sullo sciopero della fame e l’operazione “Scripta Manent”

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Nota RadioAzione: A seguire il testo del compagno anarchico Alfredo Cospito sullo sciopero della fame ad oltranza, che sta portando avanti anche la compagna Anna Beniamino, e alcune sue riflessioni sugli arresti per l’operazione “Scripta Manent” che tra l’altro lo vede, insieme al compagno Nicola Gai, riarrestato. Le restrizioni di ogni tipo, l’isolamento che dura da quasi due mesi, l’accanimento anche nel ritardare i colloqui di due compagni (Danilo e Valentina) con i loro piccoli figli, sta mettendo a nudo le voglie malate di un magistrato, Roberto Sparagna, che pensa di ottenere così una vittima, un’infame o qualcuno che si prenda la responsabilità di tutto. Tra l’altro essendo i compagni sottoposti a “censura” sulla corrispondenza cercano con mezzi da miserabili di non far arrivare la posta in uscita dalle carceri, mettendo la colla sui fogli da lettera scritti dai compagni detenuti che al momento dell’apertura  della busta si rompono. Godi anche , tu miserabile da quattro lire pagato dallo Stato; godi e ridi delle tue luridi torture ai danni dei compagni detenuti, ma ricordati che ride bene chi ride ultimo! E quella sarà la risata che seppellirà te e il tuo amato Stato!

Agli anarchici-e

Appello alla Solidarietà Rivoluzionaria

Il neo-inquisitore della procura torinese Roberto Sparagna vuole prendere il posto di Laudi, gioca sulla nostra pelle, all’annientamento. Tanto per cominciare contro l’isolamento (restrizione – tortura impostaci da Sparagna) sciopero della fame ad oltranza senza limiti fino alle estreme conseguenze.

Andrò avanti deciso finché non cesserà isolamento.

Roberto Sparagna vuole piegarci recidendo tutti gli affetti infierendo con la censura e l’isolamento con l’obiettivo di annullare qualunque barlume di affettività, qualunque possibilità di resistenza.

Nelle prossime settimane mi giocherò la vita.

Non nascondo che il raggiungimento dell’obiettivo è complicato ma confido sull’odio che provo verso qualunque forma di potere e prevaricazione sulla solidarietà rivoluzionaria dei miei fratelli e sorelle anarchici-e e soprattutto sulla mia volontà.

La mia forza è un movimento anarchico multiforme in continua trasformazione. Solo se mettendo in gioco, giorno dopo giorno, vita e sicurezze. Solo sporcandosi le mani con l’azione (qualunque essa sia) si incide nel reale si fa la differenza.

Lo “sciopero della fame” (dal mio punto di vista impensabile fuori) nella situazione in cui mi trovo non include alcun disprezzo. Disperazione o sottovalutazione della mia stessa vita. Vita magnifica e gioiosa la mia proprio perché messa a rischio gettata nella mischia della lotta senza calcoli e opportunismi. Attitudine che continuerò ad avere finché avrò anche un solo filo di respiro. Continue reading

Porto Alegre [Brasile]: Attaccato una veicolo della polizia in solidarietà con i detenuti nelle gabbie dello Stato

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Testo rivendicativo:

All’alba del 25 settembre abbiamo collocato una ordigno incendiario sotto un veicolo della Prima stazione di Polizia Civile nella via Canabarro.
Anche se nella città si respira un’aria repressiva per l’arrivo della Forza Nazionale, abbiamo deciso di passare all’attacco. Ma non siamo gli unici ad attaccare la polizia, in questo territorio non è un esclusiva né una professione di nessuno. Salutiamo questo atteggiamento di irriverenza e celebriamo il fuoco nella stazione di polizia nel paese di Cruzeiro. Che la rivolta e l’attacco siano permanenti!
Tutte le forme di polizia sono nemiche della libertà. Non solo la Polizia Militare è repressiva e assassina. Esiste tutta una rete che difende “l’ordine sociale”: gli agenti in borghese svolgono il lavoro dell’Intelligence per accusare e incarcerare tutti coloro che non accettano di sottomettersi al sistema, la Guardia Municipale è quella che cura la “nettezza sociale” delle strade in città, perseguitando i nullatenenti o persone che vivono in strada, venditori ambulanti ecc… mentre nelle proteste si chiede la fine della Polizia Militare dimenticando che ogni tipo di polizia cerca di eliminare la divergenza… che tutta la polizia è nostra nemica.
Assieme al nostro piacere di attaccare questa forza repressiva, i nostri nemici di sempre, ci accompagna anche il desiderio di mandare un abbraccio ai nostri compagni. Agli indomabili guerriglieri urbani della Cospirazione delle Cellule di Fuoco che continuano a lottare dentro le carceri greche (siamo con voi oggi e sempre). Ai compagni in Italia sequestrati per gli attacchi della FAI FRI. A Rafael Braga Vieira, che è stato arrestato a Rio, assurdamente condannato per detenzione di una bottiglia di solvente durante una protesta nel 2013.
Per la fine di tutte le forme di polizia e per la diffusione degli attacchi contro il dominio.

Alcuni amici della rivolta

P.S: I media, come anche la polizia, non parlano dell’accaduto, ovviamente non sarebbe molto strategico esporre i propri punti deboli, per timore che gli altri “vandali” e ribelli potrebbero ispirarsi e cercare di attaccare nuovamente le “Forze dell’ordine” in casa propria.

fonte: Anarhija.info

RadioAzione: A Plague Upon You! [Reflections #12 Eng]

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“When she got infected she ran to her brother
when he got infected he ran to his dad
the plague gradually spread within the neighborhood
causing the invasion of the city”.
(from the song “1660 Peste ti colga”)

In the next lines, with my inelegant and crude, but definitely honest way, I will try to explain my point of view on some issues which are for me fundamental ways of being an anarchist.

Some of these aspects have already been discussed in the various and past “reflections #” on this site.

The reason why I returned to certain issues arose from reading the pamphlet of Gerasimos Tsakalos, translated in Italian and published recently by the comrade of Anarhija.info.

This long document of the Greek comrade indicates how projects, abbreviations, and acronyms sometimes are embraced without understand well what you are approaching to; even worse is the denaturalization of those projects-initials-acronyms that you are embracing …

Let me give an example. One day I decided to went on the attack tangibly against the system and I signed a document/claim “Cell X”, created in the moment by one who carries out the action, myself or with other individuals, and accompanied by an acronym “Y” which is a project of other comrades who have launched a propaganda of attack through a document that explains what they are, what they want and what they mean with their project.

If I decide to sign with the acronym of the project too, it means that I consider its basis as mine, otherwise it would be better to avoid the combination of the two signatures. Even more, if I have ideas, or visions, completely different from that project I will not denaturalize it with my reflections.

For example, if that project talk about “affinity groups” that are born and die at the moment when the action has achieved its purpose, I won’t name, with other individuals who operate with me, a “cell” always with the same name, even when the individuals are always the same. Because, in case of repeated signature I would risk to create, with the other individuals, only doubts and chaos in the minds of persons who read a document or claim. Continue reading

Sardegna: “Rumori dal confino” [testo del compagno anarchico Michele]

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N.D.S.

La notte trail 20 e il 21 aprile 2016, durante un ‘’controllo’’ di polizia su due persone che zitte zitte se la pisciavano in un aiuola nel buio desolante di Lungarno Generale Dalla Chiesa a Rovezzano (FI), un gruppo di persone, decise a non sottostare più al controllo da parte degli aguzzini dello stato, si oppone a questi ultimi e in qualche modo riesce ad evitare che i propri amici e compagni vengano portati via. Di li a poco (con una celerità che ha dell’incredibile), di fronte al locale dove il gruppo di compagni si gode un concerto, si materializzano una decina di volanti tra carabinieri, polizia e municipalotti (e, ovviamente, anche la DIGOS, immancabile in questi casi). Come è loro consueto fare, si scaraventano fuori dalle volanti, già col manganello in mano, e si lanciano sulle prime persone che incontrano (palesemente feriti nell’ orgoglio per il mancato arresto dei due pisciatori anonimi). Quello che forse non si aspettano è di trovarsi di fronte persone decise a resistere all’ ennesima operazione sbirresca, pronte a tutto pur di opporsi alla prepotenza dei cani da guardia dello stato. Ne scaturisce ovviamente uno scontro, Michele viene subito buttato in terra e ammanettato, e poco dopo caricato in volante. Il bilancio parla di 14 sbirri feriti e 3 compagni anarchici arrestati: Michele, e subito dopo Alessio e Francesca, presenti anche loro ad assistere a quel teatrino di ordinaria repressione. Le accuse: Resistenza pluriaggravata, Lesioni a pubblico ufficiale, Oltraggio e Danneggiamento aggravato.

Ma la notte non finisce con le sirene che corrono verso la Questura di Firenze. Mentre i tre erano intenti a prendere schiaffoni in questura, 4 molotov contro la stazione dei carabinieri di Rovezzano illuminano la notte fiorentina, danneggiandone parzialmente la facciata. A seguito di ciò, i tre venivano portati nel carcere di Sollicciano la mattina dopo, dove Alessio e Francesca soggiorneranno per 3 giorni, mentre Michele spenderà due settimane.

Rumore dal confino

“Sono passati quasi sei mesi da quella notte, e ad oggi le misure di custodia cautelare restano invariate. Dopo carcere e domiciliari, arriva l’obbligo di dimora, una misura cautelare non diversa dal confino. Continue reading