Pilemene
Pilemene | |
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Saga | Ciclo troiano |
Nome orig. | |
Epiteto | cuore di eroe |
1ª app. in | Iliade |
Parenti | Bilsate (padre), Arpalione (figlio) |
Nella mitologia greca, Pilemene è uno dei comandanti alleati dell’esercito troiano che iniziò la sua guerra contro gli Achei. Queste vicende sono narrate nell'Iliade.
Mito[modifica | modifica wikitesto]
Pilemene, il cui padre era Bilsate, capo degli Eneti, proveniente da una regione famosa per i suoi muli selvatici, guidava il contingente dei Paflagoni. Quando combatteva veniva paragonato al dio della guerra Ares per le sue capacità. Fu ucciso in combattimento da Menelao. Il suo giovane scudiero e auriga, di nome Midone, spronò i cavalli nel tentativo di fuggire, ma su di lui piombò Antiloco, che lo colpì di spada alla tempia dopo averlo stordito al braccio con una grossa pietra.
Pilemene ebbe un figlio chiamato Arpalione, anche lui partecipò alla guerra e non fece più ritorno.
Interpretazione e realtà storica[modifica | modifica wikitesto]
La sorte di Pilemene è una delle più controverse di tutto il poema, infatti dapprima lo si dice morto ad opera di Menelao, in seguito il personaggio ricompare ancora vivo pronto a prendere il cadavere del figlio e onorarlo con le giuste esequie. Questo potrebbe portare a pensare che l’Iliade fu scritta da più persone con pensieri diversi e non solo da Omero, oppure come spesso è solito riscontrare nel racconto vi erano più eroi con lo stesso nome.