Caserta

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Caserta
comune
Caserta – Stemma Caserta – Bandiera
Caserta – Veduta
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Regione-Campania-Stemma.svg Campania
Provincia Provincia di Caserta-Stemma.png Caserta
Amministrazione
Sindaco Carlo Marino (PD) dal 20-6-2016
Territorio
Coordinate 41°05′N 14°13′E / 41.083333°N 14.216667°E41.083333; 14.216667 (Caserta)Coordinate: 41°05′N 14°13′E / 41.083333°N 14.216667°E41.083333; 14.216667 (Caserta)
Altitudine 68 m s.l.m.
Superficie 54,07 km²
Abitanti 76 183[1] (31-7-2016)
Densità 1 408,97 ab./km²
Frazioni Vedi elenco
Comuni confinanti Capua, Casagiove, Castel Morrone, Limatola (BN), Maddaloni, Recale, Sant'Agata de' Goti (BN), San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, San Prisco, Valle di Maddaloni
Altre informazioni
Cod. postale 81100
Prefisso 0823
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT 061022
Cod. catastale B963
Targa CE
Cl. sismica zona 3 (sismicità bassa)
Nome abitanti casertani
Patrono san Sebastiano e sant'Anna
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Caserta
Caserta
Posizione del comune di Caserta all'interno dell'omonima provincia
Posizione del comune di Caserta all'interno dell'omonima provincia
Sito istituzionale

Caserta (Casert' in dialetto casertano) è un comune italiano di 76 183 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia in Campania. La città campana è nota soprattutto per la sua imponente Reggia Borbonica, detta la Versailles d'Italia, che, insieme al Belvedere Reale di San Leucio e all'Acquedotto Carolino, è inserita dal 1997 nel patrimonio dell'umanità dell'Unesco.

Indice

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Vista panoramica da Casertavecchia

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Caserta comprende, oltre al capoluogo, anche ben 23 frazioni, per una superficie totale di 56 km². Tra queste vanno ricordate San Leucio, comune a parte aggregato a Caserta sotto il Fascismo, famosa per il real belvedere e i setifici, e Casertavecchia, con il suo borgo medievale, il castello e il Duomo, del 1100, in stile arabo-romanico. Da alcuni anni il comune di Caserta è capofila di alcune iniziative, di cui fanno parte vari comuni tra loro confinanti per una popolazione complessiva di circa quattrocentomila abitanti, che hanno la finalità di concordare un unico e omogeneo piano di sviluppo territoriale[2].

Caserta è situata in una posizione strategica rispetto ai grandi assi stradari. In particolare, è servita da due uscite dell'A1, una denominata "Caserta sud", situata nel territorio del vicino comune di Marcianise, e l'altra denominata "Caserta nord", situata al confine tra i comuni di Caserta, Casapulla e Casagiove.

Caserta è altresì situato al centro della via Sannitica, la strada voluta dai Borbone.

Nella classifica dell'ecosistema urbano 2013 stilata da Legambiente[3], il comune di Caserta risulta al 34º posto su 45 capoluoghi di provincia con popolazione inferiore a 80.000 abitanti e, nel complesso, riporta un indice (38,23%) inferiore a quello di tutti gli altri capoluoghi di provincia campani.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Caserta.

Nella provincia di Caserta si trova la zona pianeggiante più estesa della regione e di ciò risente anche il clima.

La parte che va dalla costa sino ai primi monti che circondano il capoluogo, risente dei benefici influssi del mare, che si fanno sentire soprattutto in inverno con temperature miti e maggiore umidità (e conseguente clima moderatamente afoso nei mesi estivi). Durante la stagione estiva, invece, questa zona risulta una delle più calde della Campania, con temperature massime spesso superiori ai 30º e punte di 36º-38º anche in annate non eccezionalmente calde e nelle località di pianura (storica l'ondata di caldo dell'agosto 2007, con oltre 40° registrati presso la stazione meteorologica di Caserta, in questo caso però con un basso tasso di umidità dovuto ai venti di caduta).

L'inverno nella piana casertana nel complesso è mite (la stazione meteo di Caserta, situata nel centro cittadino, fa registrare circa 13º nella media delle temperature massime di gennaio), ma non sono da escludere periodi di freddo intenso (per citare qualche esempio recente, relativamente rigido risultò il bimestre dicembre 2001-gennaio 2002, con un breve episodio nevoso), con minime sporadicamente sotto lo zero anche nel capoluogo.

L'indice di nevosità è comunque uno dei più bassi d'Italia e persino d'Europa, assai più trascurabile che in città italiane situate alla medesima latitudine, come ad esempio Bari, peraltro meno piovose (il versante tirrenico si trova sottovento rispetto alle incursione di aria continentale da est rispetto al versante adriatico). Uno degli episodi nevosi con accumulo in tempi recenti sono tre, uno durante gli ultimi due giorni del 2014 (30 e 31 dicembre) in cui ci fu un accumulo di 3cm di neve, uno risale al dicembre 2007 ed un altro al 4 febbraio 2012 (per accumuli più significativi bisogna risalire al biennio 1985-86).

Assai diverso rispetto alla costa ed alla pianura casertana è il microclima dell'area matesina. La zona interna della provincia è infatti caratterizzata da numerosi rilievi sia collinari che montuosi e spesso sono investiti dalle correnti fredde da Nord-Est apportatrici di forti diminuzioni della temperatura con nevicate in inverno. La zona del Matese è una delle più piovose e nevose della regione.

CASERTA Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. mediaC) 12,6 13,4 16,1 19,9 24,1 28,7 31,5 31,4 28,0 22,7 18,0 14,6 13,5 20,0 30,5 22,9 21,8
T. min. mediaC) 6,6 6,9 9,0 11,5 14,8 18,9 21,2 21,2 18,8 14,9 11,3 8,5 7,3 11,8 20,4 15,0 13,6

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome Caserta deriva dal latino Casa Irta, toponimo che viene fatto derivare dalla circostanza che l'antico centro urbano (l'attuale Casertavecchia) sorgeva, durante il Medioevo e fino al XVIII secolo, in posizione elevata rispetto alla pianura circostante.

Età antica[modifica | modifica wikitesto]

Tombe sannitiche e dei corredi funebri risalenti al IV secolo a.C. rinvenuti nel 1990

La città di Caserta ha origini antiche ed incerte; l'area sulla quale fu edificata la reggia fa parte di un territorio naturale di importanza archeologica dove etruschi, sanniti e romani hanno lasciato testimonianze della loro presenza. Alcuni fanno risalire le sue origini agli Osci, altri agli Etruschi ed altri ai Sanniti. Nonostante tutto, dai reperti che sono stati ritrovati, persino nelle varie frazioni della Città, vi è una testimonianza di un passato assai remoto. Si pensa che il Borgo medievale nascesse sulle rovine dell'antica Saticulae fatto rilevante è che il monaco Erchemperto, nell'Historia Longobardorum Beneventanorum parla di Caserta quando gli abitanti di Calatia sono costretti a scappare per la distruzione di Pandone il Rapace, ma come una realtà già esistente. Nel 1990 furono ritrovate, nei sotterranei della Reggia, alcune tombe di epoca Sannita; si trattò dunque di una Necropoli del V secolo a.C. Intorno al 423 a.C. venne conquistata dai Sanniti sotto il nome di Calatia, nel 211 a.C. si schierò contro i Romani ed a favore di Annibale. Venne condannata all'esproprio e alla centurazione, il che significa frammentazione del territorio in grandi appezzamenti. Nell'VIII secolo fu distrutta dai Longobardi di Capua ad opera di Pandone il Rapace che fece costruire, nell'863, una torre in simbolo di conquista.

Pietra romana (Casertavecchia)

In epoca longobarda e il centro cittadino si era formato attorno ad una torre di avvistamento e di difesa oggi integrata nel palazzo della Prefettura, un tempo palazzo dei conti di Caserta e residenza reale (dopo la vendita dei beni dei conti a Carlo III di Spagna). Infatti l'attuale centro cittadino, situato intorno a piazza Vanvitelli, allora piazza del mercato, era chiamato Torre, proprio per la presenza della costruzione longobarda che si situa nell'angolo nord occidentale della stessa.

Quindi, nonostante la perfetta simmetria nelle strade, quasi a ripetere la struttura delle città romane e la concezione di città tipica dell'Illuminismo, l'attuale città di Caserta esisteva già da tempo ed era già sede comunale e sede di cattedra vescovile. Il nucleo cittadino, infatti, si era trasferito qui nel XVI secolo, in quello che era chiamato la Torre, spostandosi da Casertavecchia, dopo qualche secolo seguì l'esempio anche il vescovo, che prese dimora nel borgo di Falciano, in un edificio poi adibito a caserma (oggi noto come ex Caserma Sacchi).

La città era nota per il suo mercato e per il palazzo degli Acquaviva, conti di Caserta, che la ereditarono nel 1511 dai conti della Ratta e che avevano ampliato la torre con un edificio rinascimentale fortificato e con un giardino che aveva entusiasmato diversi viaggiatori del XVI e XVII secolo.

Età medievale[modifica | modifica wikitesto]

La città fu a lungo contesa dai principati vicini di Napoli, Salerno e Capua, restando a quest'ultima nell'879, sotto Pandulfo di Capua che ne fu il primo Conte. Fino al IX secolo Casertavecchia vide un notevole incremento della sua popolazione: l'inizio delle incursioni saracene spingeva, infatti, gli abitanti della pianura a cercare rifugio in luoghi montani più sicuri e difendibili, il che portò al trasferimento della sede vescovile nel borgo montano. Fino al XII secolo la storia di Casa Hirta si confonde con quella della contea di Capua, inserendosi nelle lotte interne tra i signori Longobardi, Bizantini e Napoletani. Quando i Normanni la conquistarono nel 1057, Riccardo I, conte di Aversa, la eresse in contea per Roberto di Lauro nel 1062. Passò nel 1183 al figlio Guglielmo ed alla sua morte, nel 1199, al figlio Roberto. I nuovi conquistatori, pur nella loro durezza, portarono un po' d'ordine e di autorità. Accanto ad un maggiore sviluppo della popolazione e della vita urbana, sorsero la Cattedrale, voluta dal vescovo Rainulfo, il Palazzo Vescovile ed altri importanti edifici pubblici. Il Borgo, passato agli Svevi, conobbe il suo momento di maggiore importanza, anche nel campo politico, sotto il conte Riccardo di Lauro, del casato dei Sanseverino, valido consigliere e fiduciario di Federico II di Svevia.

Il campanile del Duomo di Casertavecchia

In questo periodo iniziarono i lavori del campanile e si aggiunse al castello la grande torre cilindrica, detta «Maschio», coeva delle famose architetture federiciane di Capua (1224-1239). Con la conquista angioina (1266) la contea fu affidata temporaneamente a Federico di Laisalto. Successivamente, re Carlo D'Angiò la confiscò per assegnarla a Guglielmo de Beaumont (italianizzato in Belmonte), l'ammiraglio francese che lo aveva salvato con la sua nave. Nel 1269, alla morte di Belmonte, la contea venne affidata a Bertando del Balzo e nel 1283 passò a Ludovico Roheriis, già giustiziere di Calabria e poi di Terra di Lavoro. Nel 1294 la città ebbe un nuovo feudatario, Goffredo Caetani di Sermoneta, fratello del Papa Bonifacio VIII. Quindi, nel 1310 passò al catalano Diego de Lahart (italianizzato in Della Ratta), di cui parla il Boccaccio nella sesta giornata del Decamerone, giunto in Italia al seguito di donna Violante d'Aragona. Il più famoso dei conti Della Ratta fu Francesco, che combatté vittoriosamente e il cui mausoleo si può ammirare nel Duomo di Casertavecchia.

Età moderna[modifica | modifica wikitesto]

La reggia di Caserta
Opera di Gaetano Barba, XVIII secolo.

Alla morte di Anna, ultima erede degli Acquaviva, il feudo passò nelle mani dei Caetani che, indebitatisi enormemente, furono costretti a vendere i possedimenti ai Borbone di Napoli. Questi, in particolare il suo Re Carlo III, pensarono di costruirvi la reggia borbonica, a partire dal 1750.

L'esigenza del Re di Napoli di costruirsi una nuova reggia aveva un triplice motivo. In primis il Re aveva la necessità di costruirsi una residenza che fosse più lontana dal mare rispetto al Palazzo Reale di Napoli, per mettersi in salvo in caso di attacco da parte della flotta francese. In secondo luogo, il Re coltivava da tempo il desiderio di costruirsi una residenza estiva per il riposo. Inoltre, come terza motivazione, era mosso da un impeto di orgoglio e infatti ordinò al Vanvitelli di costruirgli una residenza che per bellezza, imponenza e maestosità, fosse superiore a tutte le altre europee. Obiettivo questo che, a detta di molti, avrebbe poi raggiunto con la costruzione della Reggia di Caserta.

Il vecchio giardino degli Acquaviva (il cosiddetto "Bosco Vecchio") diventò il nucleo principale dell'attuale parco della Reggia, oggi uno dei più grandi parchi urbani del mondo con una lunghezza di 2,5 km. Un Parco pieno di fontane scenografiche, cascate, laghi, immensi prati, boschi fitti.

Sul finire del Settecento il Re Ferdinando IV fece costruire in località San Leucio una residenza reale con annessa una fabbrica adibita alla produzione della seta. Accanto al Palazzo del Belvedere, con sul retro un affascinante giardino all'italiana e con davanti la vista sulla piana di Caserta e sul Golfo di Napoli, il Re fece costruire i quartieri San Carlo e San Ferdinando, destinati agli operai della fabbrica della seta. Il Re emise anche un famoso editto nel quale in pratica sognava la costituzione (da qui l'utopia ferdinandea) di una sorta di società perfetta, chiedendo ai cittadini di San Leucio l'abolizione di ogni forma di lusso e assoluta uguaglianza economica. Insomma una società che, nella mente del Re, doveva essere auto sufficiente, vivere producendo la pregiatissima seta che poi farà il giro del mondo e oggi riveste le pareti del Quirinale, della Casa Bianca e di Buckingham Palace.

Età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Verso la fine dell'ottocento e l'inizio del ventesimo secolo, Caserta si presentava come una cittadina incentrata intorno alla Reggia. Dalla seconda guerra mondiale, dopo la Resa di Caserta, la città esce a pezzi, dilaniata nel suo cuore antico e tutta da ricostruire.

Con il boom edilizio degli anni ottanta nacquero i quartieri residenziali con buona qualità della vita grazie ad una edificazione di tipo estensivo (esempio ne è il Parco Gabriella), ma al contempo c'è stata pure una edificazione intensiva con la nascita di zone eccessivamente abitate e con pochi spazi verdi (ne è un esempio la zona Ex 167 - Parco degli Aranci).

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di Bronzo al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Medaglia d'oro al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro al Merito Civile
«Sede di Enti militari ed importante nodo ferroviario, durante l'ultimo conflitto mondiale furono bersaglio di numerosi bombardamenti che provocarono ingenti danni all'abitato e al patrimonio artistico. Oggetto di una feroce rappresaglia, contò numerose vittime civili ma, nonostante le violenze subite, mai piegò di fronte al pericolo e, tornata la pace, la popolazione tutta avviava la difficile opera di ricostruzione.»
— Caserta, 1943-1945

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall’UNESCO
UNESCO World Heritage Site logo.svg Patrimonio dell'umanità
Palazzo Reale di Caserta con il Parco, Acquedotto di Vanvitelli e complesso di San Leucio
(EN) 18th-Century Royal Palace at Caserta with the Park, the Aqueduct of Vanvitelli, and the San Leucio Complex
Caserta2008Mauro021.jpg
Tipo Architettonico, paesaggistico
Criterio C (i) (ii) (iii) (iv)
Pericolo Nessuna indicazione
Riconosciuto dal 1997
Scheda UNESCO (EN) Scheda
(FR) Scheda

Caserta possiede un patrimonio artistico nel quale rientrano il Belvedere di San Leucio (inserito con la Reggia nel patrimonio dell'umanità), il Borgo Medioevale di Casertavecchia col suo Duomo del 1100 e il castello della stessa epoca e poi ancora un numero consistente di Chiese e altri luoghi di rilevanza storico-culturale che necessitano solo di essere inseriti nei circuiti turistici. Per quanto riguarda i musei: Museo dell'Opera, Terre Motus, della Seta; negli ultimi anni hanno aperto i Musei delle Cere, d'Arte Contemporanea e Diocesano che hanno arricchito l'offerta turistica della città oltre il triangolo storico Reggia-Casertavecchia-San Leucio. Nel circondario di Caserta l'Anfiteatro romano di Santa Maria Capua Vetere a soli 6 km da Caserta, per dimensioni secondo solo al Colosseo[senza fonte] e al Museo Campano di Capua o ancora all'Abbazia di Sant'Angelo in Formis o alla Reggia di Carditello.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Caserta.
  • Cattedrale di San Michele Arcangelo
  • Duomo di Casertavecchia
  • Abbazia di San Pietro ad Montes
  • Complesso medievale di San Vitaliano. Il complesso medievale dell'Eremo di San Vitaliano si trova in frazione Casola, ai piedi del borgo di Casertavecchia. L'eremo è riportato nella Bolla del 1113 con cui l'Arcivescovo di Capua Senne conferma Rainulfo vescovo di Caserta elencandone tutte le chiese di competenza. L'Eremo è stato da poco restaurato e ricondotto alle sue linee architettoniche, sono state risanate le mura e recuperata tutta la copertura a capriata tipica dell'alto Medioevo. Lungo la stretta strada che porta all'Eremo, numerose cappelle dedicate a San Vitaliano. La Chiesa è preceduta da un portico a tre archi, quello centrale dà l'accesso alla chiesa, quelli laterali alle celle dei monaci. È a pianta rettangolare con presbiterio e cantoria molto spaziosi. La Cappella a sinistra conserva un antichissimo affresco di Madonna col Bambino scarsamente leggibile. Ad esaltare lo stile semplice e austero tipico delle strutture religiose medioevali c'è il campanile.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzi di Caserta.

Reggia di Caserta[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Reggia di Caserta.
Scalone interno della Reggia di Caserta

La Reggia di Caserta, o Palazzo Reale di Caserta, è una dimora storica appartenuta alla famiglia reale della dinastia Borbone di Napoli, proclamata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

Situata nel comune di Caserta, è circondata da un vasto parco nel quale si individuano due settori: il giardino all'italiana ed il giardino all'inglese. Il complesso del palazzo reale, con i suoi giardini lunghi circa 2,5 km, è uno dei più grandi d'Europa, ed ha conseguito il titolo di Parco più bello d'Italia nel 2009[4].

Sul lato ovest della reggia esiste la chiesa di San Francesco di Paola che fa parte di un complesso un tempo convento dei Frati Minimi, fondato nel 1605 da Andrea Matteo Acquaviva, oggi ospedale militare.

Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Belvedere di San Leucio.
Complesso Monumentale di San Leucio

L'utopia di Re Ferdinando di dar vita ad una comunità autonoma (chiamata appunto Ferdinandopoli) lascia a Caserta il Belvedere di San Leucio, i suoi appartamenti reali, il giardino all'italiana e l'annesso Museo della Seta, dov'è possibile visitare i macchinari del settecento col quale si tesseva la seta diventata famosa in tutto il mondo, tanto da arrivare ad arredare la Casa Bianca, Buckingham Palace e il Palazzo del Quirinale.

Borgo Medievale di Casertavecchia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Casertavecchia.
Panorama notturno della città visto da Casertavecchia

A 401 metri di altezza c'è l'antica Caserta, attuale Casertavecchia, un borgo interamente medioevale dal quale si ammira una vista dell'intera. Di pregevole interesse sono il Duomo dedicato a San Michele Arcangelo (proprio come la cattedrale nella Caserta nuova) dell'XI secolo, la contigua Chiesa dell'Annunziata, e il Castello Medioevale con la Torre. Nel borgo si tiene da quasi 40 anni il settembre al Borgo, manifestazione culturale di rilievo nazionale.

I monumenti storici[modifica | modifica wikitesto]

L'Arco Borbonico, la porta del Belvedere[modifica | modifica wikitesto]

Vista da dietro dell'Arco Borbonico, l'accesso al Real Belvedere di San Leucio

Nella frazione di San Leucio si trova l'Arco Borbonico, la porta del Belvedere. Risale al 1600 circa quando era l'ingresso della proprietà feudale dei principi Acquaviva, ed è alto 13 metri e largo 9, caratterizzato da un unico fornice, scandito dal bugnato rettangolare in travertino e sottolineato da due paraste. L'architrave è sormontato dallo stemma borbonico che troneggia con ai lati due leoni dello scultore Brunelli.

L'Arco di Trionfo del Monumento ai Caduti: sulla vetta la statua simbolo di Vittoria e Libertà

Monumento ai Caduti in guerra - Arco di Trionfo[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di un Arco di Trionfo in marmo bianco fatto costruire in epoca fascista per celebrare gli eroi della prima guerra mondiale. Sulla cima è presente una statua che rappresenta la Libertà e la Vittoria. Si trova all'imbocco di Corso Trieste.

Statua dell'Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

È una statua posta su di una base di pietra rappresentante l'Agricoltura, per secoli la principale attività di quella che una volta veniva chiamata la Campania Felix. Si trova in Piazza Gramsci davanti all'ingresso dei Giardini della Flora.

Monumento a Luigi Vanvitelli[modifica | modifica wikitesto]

La statua a Luigi Vanvitelli nell'omonima piazza

È la statua raffigurante l'architetto Luigi Vanvitelli, progettista della Reggia di Caserta. Il Vanvitelli è raffigurato con la mano destra ad indicare il Palazzo Reale e con la sinistra a stringere i suoi progetti. È stata fatta costruire dallo scultore Onofrio Buccini ed inaugurata nel 1879. Si trova nella piazza omonima, una delle principali della città di Caserta.

Monumento ai Caduti sul Lavoro[modifica | modifica wikitesto]

È una scultura in pietra inaugurata pochi anni fa e realizzata dall'Inail proprio di fronte alla sede stessa in piazzale Maiorana ed è dedicata a tutte le persone che hanno perso la vita sul posto di lavoro.

Le piazze[modifica | modifica wikitesto]

Piazza Carlo III

Piazza Carlo III[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Piazza Carlo III (Caserta).

Entrando nella città di Caserta ci si trova di fronte l'enorme Piazza Carlo III, intitolata al Re di Napoli che fece costruire la Reggia. La piazza, per dimensioni superiore a Piazza San Pietro, è tra le più grandi d'Europa[senza fonte]: costituita da un'immensa area verde che si trova davanti alla Reggia, con ai lati i due emicicli destinati alla servitù.

Negli ultimi anni la piazza, che prima era intersecata da strade aperte alla circolazione veicolare, è stata sottoposta ad un lungo restauro. allo scopo di farla tornare al progetto del Vanvitelli. C'è stata una risistemazione del verde, dell'impianto di illuminazione e la piantumazione di decine di arbusti e alberi e la piazza è stata completamente pedonalizzata. Alla fine del 2009, con una solenne cerimonia, è stata inaugurata nella sua nuova veste che la rende più fruibile.

La Piazza del Mercato[modifica | modifica wikitesto]

Un'altra delle principali e più antiche piazze di Caserta è l'attuale Piazza Matteotti, che per tutti i casertani è Piazza Mercato. Questo perché da sempre vi si svolge un mercato sia alimentare che d'abbigliamento aperto tutti i giorni.

Piazza Vanvitelli[modifica | modifica wikitesto]

Piazza Vanvitelli dominata dal Palazzo del Cinquecento della casata degli Acquaviva

È una delle principali piazze della città, dove si trovava il palazzo Castropignano, sostituito nei primi anni sessanta da un anonimo palazzo moderno, attuale sede del comune di Caserta, il cinquecentesco Palazzo Acquaviva che ospita gli uffici di Questura e Prefettura, e il Palazzo della Banca d'Italia. Sono presenti nella piazza anche negozi, caffetterie, chalet, alberghi e banche. È una piazza costituita per lo più da una grande villa comunale con al centro di essa un monumento a Luigi Vanvitelli e una grande fontana. Fino a due secoli fa era la piazza del Mercato, poi trasformata in giardino pubblico.

Piazza Dante[modifica | modifica wikitesto]

È una delle piazze più antiche di Caserta. Ha una forma simmetrica ed è costituita da quattro palazzi con bei porticati tutti uguali che ospitano un antico caffè e le sedi del Circolo Sociale e del Circolo Nazionale. In passato si è chiamata prima piazza dei Quattro Canti, in riferimento appunto ai quattro palazzi che la perimetrano e poi Piazza Margherita. Congiunge il primo tratto di Corso Trieste con gli ultimi trecento metri dello stesso, quelli che conducono prima a Piazza Gramsci, sede dei Giardini della Flora e poi a Piazza Carlo Terzo, ovvero davanti alla Reggia di Caserta.

Piazza Dante

Piazza Duomo[modifica | modifica wikitesto]

La piazza Duomo di Caserta è una delle principali del centro storico della città. Ha una forma irregolare ed è caratterizzata dalla imponente mole della Cattedrale. La Chiesa, che è in stile tardo barocco - neoclassico, è a tre navate e conserva al suo interno diverse tele del Seicento. Nella stessa Piazza Duomo si trova anche la Chiesetta di San Giovanni, con un prezioso altare in marmo di Carrara del Seicento. Nella piazza affaccia poi il Palazzo delle Poste, costruito ad inizio del Novecento in stile neoclassico.

Piazza Sant'Anna[modifica | modifica wikitesto]

Piazza Sant'Anna, che segna il confine tra il centro storico e la zona sud della città, è così chiamata per via della presenza del Santuario di Sant'Anna (patrona della città). Il Santuario ha la facciata risalente al 1600 e gli interni divisi tra il barocco- neo classico dell'ingresso e il moderno del resto della struttura, e fu colpita dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Nella stessa piazza, di forma rettangolare, è presente l'ex ospedale di Caserta. Dalla parte opposta del Santuario si trova il monumento alla Madonna, eretto nell'anno mariano 1956, costruito in pietra e marmo su una base di piccola scalinata.

Piazza della Seta[modifica | modifica wikitesto]

La piazza della Seta si trova nella frazione di San Leucio ed è la via principale d'ingresso al Reale Belvedere. Il suo nome fa proprio riferimento all'attività serica che si svolgeva nel Belvedere. Dalla piazza si accede alla residenza reale attraverso l'Arco Borbonico risalente al 1600 circa.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

  • Necropoli Sannitica: nel 1990 vennero ritrovate sette tombe a cassa di tufo di epoca sannitica, della seconda metà del IV secolo a.C.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Parco della Reggia
Uno scorcio del Parco della Reggia

Nonostante la speculazione edilizia, per le aree verdi Caserta risulta, con 13,06 m²/ab., al 21º posto (su 45) nella classifica dei capoluoghi di provincia italiani con meno di 80.000 abitanti per verde urbano fruibile, secondo il Rapporto 2013 sull'Ecosistema Urbano stilato da Legambiente[5]. Ciò è dovuto principalmente all'enorme Parco della Reggia, lungo 2,5 km. Vicino al Parco della Reggia ci sono poi i Giardini della Flora, di dimensioni molto più contenute. Un polmone di verde molto importante è poi l'Oasi del Bosco di San Silvestro, area protetta gestita dal WWF, situata nella frazione di San Leucio, che fa da sfondo alla cascata delle Reggia vanvitelliana. Un'altra area verde molto grande è quella di Piazza Carlo III, davanti alla facciata principale della Reggia. Numerose aree verdi sono presenti in città, mentre diverse strade del centro sono dotate di alberi.

Parco della Reggia

Parco della Reggia di Caserta[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Reggia di Caserta.

Bosco di San Silvestro[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Oasi Bosco di San Silvestro.

La Reale Tenuta di San Silvestro faceva parte, insieme a San Leucio, al Parco Reale ed al Giardino all'Inglese delle "Reali Delizie" annesse alla Reggia di Caserta. Situata a nord del complesso monumentale, si estende sulle due colline contigue di Montemaiulo e Montebriano. L'area, di circa 76 ettari, venne scelta in quanto particolarmente idonea a creare una naturale scenografia alla cascata che anima, con le sue acque, le fontane del parco vanvitelliano. I territori che la compongono furono acquistati dopo il 1750 in momenti diversi e riuniti poi in un unico tenimento che venne delimitato con un muro perimetrale.

La tenuta di S. Silvestro, così come gli altri siti reali, fu destinata ad attività agricole e venatorie sull'esempio delle nuove mode di vita agreste diffuse nelle altri corti europee. In quest'area furono conservate, e in alcuni casi incrementate, le coltivazioni già esistenti come vigne, uliveti, frutteti, orti e giardini. Tra il 1797 e il 1801, in località "Parito", venne costruito, sotto la direzione del Collecini, già collaboratore di Luigi Vanvitelli, il Real Casino per dar ristoro al Re ed al suo seguito durante la caccia nei boschi vicini e per disporre di locali idonei alle diverse necessità dell'azienda agricola.

Il 13 maggio 1922 la tenuta di S. Silvestro, che faceva parte dei beni immobili della Corona, passò al Demanio dello Stato e fu consegnata al Ministero della Pubblica Istruzione. Nel dopoguerra, fino al 1970, il Real Casino ospitò una colonia antitracomatosa e nel 1983 l'intero Sito, gestito dall'Amministrazione provinciale, passò per competenza alla Soprintendenza ai Beni AA.AA.AA.SS. per le province di Caserta (CE) e Benevento (BN). In quest'ultimo ventennio il Real Casino, che già in passato era stato sottoposto a varie trasformazioni e interventi di "abbellimento", ha subito continui atti vandalici; sono state rubate statue, divelti e trafugati marmi del caminetto, asportati parati, distrutti servizi, ecc.

Il 6 febbraio 1993 il WWF Italia, dopo un lungo periodo di collaborazione con la Soprintendenza per la salvaguardia del Sito, ha ottenuto dal Ministero per i Beni Culturali e dal Ministero delle Finanze la gestione del "Bosco di S. Silvestro" che è così diventato la prima "Oasi del WWF" della provincia di Caserta. Il 10 aprile 1994 l'Oasi è stata inaugurata ed il giorno successivo aperta al pubblico mediante visite guidate.

Parco Maria Carolina d'Asburgo[modifica | modifica wikitesto]

Confinante con Piazza Carlo III e ubicato di fronte alla sede delle Facoltà di Psicologia e Studi politici della Seconda Università degli Studi di Napoli. L'area, prima di proprietà dell'Aeronautica Militare, è stata acquisita dal Comune di Caserta, che l'ha trasformata in un grande parco verde. È stato intitolato a Maria Carolina d'Asburgo, che volle la realizzazione del Giardino Inglese della Reggia e scrisse il codice delle leggi leuciane.

Peschiera Grande della Reggia di Caserta[modifica | modifica wikitesto]

Peschiera Grande nel Parco della Reggia di Caserta

Si tratta di un lago artificiale costruito nel Parco della Reggia nell'anno 1769 dall'architetto Collecini. Il lago, con un isolotto al centro, è lungo 270 metri, largo 105 e profondo 3,50. Tra il 1769 e il 1773, progettato per il divertimento del Re Ferdinando IV, vi si svolgevano finte battaglie terrestri e marittime con modelli di navi in scala ridotta. Vennero anche insediati in alcune abitazioni nei pressi della vasca dei marinai con le loro famiglie; "Liparoti" per poter organizzare i giochi nautici. Dal 2002 si svolgono ogni anno i Giochi Sportivi Studenteschi di Vela Radiocomandata "Radio Sailing".

Altre aree verdi[modifica | modifica wikitesto]

  • Giardini della Flora, alla fine di Corso Trieste, sul lato est della Reggia
  • Giardini di Piazza Padre Pio, nel centro della città
  • Giardini di Piazza Cattaneo-Piteşti
  • Giardini di Piazza Vanvitelli
  • Villa Giaquinto
  • Giardini di Piazza Carlo III, di fronte la Reggia
  • Villa Comunale, situata lungo il Corso Trieste (Caserta)

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 1º gennaio 2016 gli stranieri residenti in città sono 3.605[7], pari al 4,72% della popolazione. I gruppi più numerosi sono quelli di:

fonte Istat

Qualità della vita[modifica | modifica wikitesto]

Anno Qualità della Vita (Sole 24 Ore)
2008 94º (-2)
2009 103º (-9)
2010 105º (-2)
2011 104º (+1)
2012 98º (+6)
2013 103º (-5)
2014 104º (-1)
2015 108º (-4)
2016 108° (0)

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

  • La Biblioteca Comunale Alfonso Ruggiero venne fondata nel 1946 e possiede un patrimonio librario di oltre 34.000 volumi tra cui edizioni del Cinquecento, Seicento, Settecento, Ottocento.
  • La Biblioteca del Seminario vescovile di Caserta sorge relativamente tardi rispetto al Seminario, che viene fondato tra il 1567 e il 1575 per opera del vescovo Agapito Bellomo (1554-1594) in obbedienza ai decreti del Concilio di Trento.
  • La Biblioteca Comunale Giuseppe Tescione, ubicata in largo San Sebastiano possiede un ricco e prezioso patrimonio librario di circa 25.000 volumi, donato al Comune di Caserta dal Prof. Giuseppe Tescione (1914-2002), di illustre famiglia casertana, pediatra e storico insigne, al quale la Biblioteca è intitolata.

La Biblioteca comunale è stata inaugurata ed aperta al pubblico il 16 dicembre 2002.

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune sono presenti istituzioni prescolastiche, scolastiche di primo grado e di secondo grado, inferiore e superiore. Quelle di secondo grado superiore comprendono: quattro licei di vari indirizzi, due istituti professionali e tre istituti tecnici.

Conservatorio[modifica | modifica wikitesto]

A Caserta presso tre aule dell'Istituto I.T.C. 'Terra di Lavoro' sono attivi due corsi del Conservatorio di Avellino (flauto e pianoforte) per un numero massimo di 60 allievi. Questo primo passo, patrocinato e finanziato dall'ente Provincia di Caserta, è indirizzato all'apertura in un prossimo futuro di un Conservatorio autonomo della città di Caserta.[senza fonte] L'inaugurazione della sezione del Conservatorio di Caserta è avvenuta alla fine di settembre 2009 con un concerto di musiche di Wolfgang Amadeus Mozart al Teatro di Corte della Reggia di Caserta.

Università[modifica | modifica wikitesto]

Caserta è la città in cui ha sede l' Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli". Dalla fine del 2011 la città ospita anche la sede del Rettorato all'interno della Reggia di Caserta.

Le facoltà che hanno sede a Caserta sono: Scienze matematiche, fisiche e naturali, Scienze del Farmaco per l'ambiente e la salute (ex Scienze Ambientali), Psicologia, Studi politici e per l'Alta formazione europea e mediterranee "Jean Monnet" presso il Belvedere di San Leucio, nata nel 2005 dalla trasformazione dell'omonima scuola di alta formazione e una sede della Facoltà di Medicina, sita presso il Centro Direzionale in frazione San Benedetto.

Da settembre 2010 la Facoltà di Scienze Ambientali, inglobando il corso di laurea in Farmacia, si è trasformata in Facoltà del Farmaco e dell'Ambiente, sempre con sede in Caserta in via Vivaldi presso il Polo Scientifico.

Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

La Scuola[8] ha una sede in un'ala della Reggia a cui si accede tramite lo scalone monumentale. Nelle immediate vicinanze della Reggia, nell'emiciclo destro, ha sede il Centro Residenziale e Studi, struttura logistica di accoglienza annessa alla Scuola.

I musei[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Musei di Caserta.

Sono diversi e con un'offerta molto varia i musei di Caserta. A quelli storici che si trovano nella Reggia e nel Belvedere di San Leucio, negli ultimi anni se ne sono aggiunti altri, come il Museo delle Cere e quello d'Arte Contemporanea che hanno accresciuto l'offerta turistica della città, ormai non più limitabile solo al triangolo Reggia-San Leucio-Casertavecchia.

Museo degli Appartamenti Reali[modifica | modifica wikitesto]

Reggia All'Interno.
Presepe Reale del XVIII secolo

All'interno della Reggia la visita agli Appartamenti Reali è una tappa d'obbligo, perché ogni stanza della Reggia merita non pochi minuti per essere visionata per quanto è ricca di particolari e dipinti enormi che spesso ricoprono intere pareti e inoltre alla fine del giro tra le stanze del Re, c'è la visita al Presepe Reale del settecento, con una riproduzione straordinaria della Natività.

Museo dell'Opera e del Territorio[modifica | modifica wikitesto]

All'interno della Reggia di pregevole importanza vi è poi il Museo dell'Opera e del Territorio, che raccoglie dipinti, testimonianze, suppellettili e tutto quanto ha riguardato la costruzione di una Reggia che ha pochi eguali nel mondo e che è da molti considerata, per imponenza e grandiosità, superiore a quella di Versailles. Vi sono inoltre conservati molti reperti antichi provenienti da tutta la provincia di Caserta. Attualmente è chiuso al pubblico.

Museo Terrae Motus[modifica | modifica wikitesto]

Sempre all'interno degli appartamenti reali è presente il Museo Terrae Motus, che ospita una collezione di opere d'arte moderna di autori quali Andy Warhol (circa cinquanta[senza fonte]), Joseph Beuys e Keith Haring.

Affresco negli Appartamenti Reali

Museo della Pinacoteca Reale[modifica | modifica wikitesto]

Nella Pinacoteca Reale sono custodite varie opere di natura morta di autori olandesi e italiani. Inoltre sono presenti numerosi ritratti della famiglia dei Borbone. Un'intera sala è dedicata a Ferdinando IV e a sua moglie Maria Carolina ed inoltre si trovano diversi ritratti di Maria Cristina di Savoia di pregevole bellezza.

Museo della Seta[modifica | modifica wikitesto]

Nel Belvedere di San Leucio il Museo della Seta conserva gli antichi macchinari del settecento per la produzione della seta divenuta famosa in tutto il mondo. Un museo in movimento visto che con quei macchinari, restaurati, si continua a tessere così come voleva la tradizione ferdinandea. L'Ingresso al museo della Seta è inserito nel ticket per il Belvedere di San Leucio.

Museo delle Cere "Le Muse"[modifica | modifica wikitesto]

Il museo si articola in tre sezioni. La prima, più ampia, è dedicata alla dinastia Borbone, da Carlo a Francesco II, con le rispettive consorti, senza trascurare l'architetto Luigi Vanvitelli e il ministro Bernardo Tanucci: questi fu apprezzato consigliere del re Carlo e del di lui figlio Ferdinando, mentre quegli fu l'artefice della "reggia" borbonica. La seconda richiama il mito e l'antica origine della nostra civiltà, dalla Sibilla cumana all'eruzione del Vesuvio. La terza proietta il visitatore nell'età moderna, presentando alcuni degli artefici e protagonisti della cultura campana, dalla letteratura all'arte, allo spettacolo. Troviamo, così, S. Di Giacomo, R.Viviani, E. De Filippo, Totò, V. De Sica, M.Troisi. Naturalmente i vari personaggi sono presentati in quadri scenograficamente armonizzati, con abiti appositamente confezionati dall'antica sartoria specializzata in costumi d'epoca e con stoffe pregiate tra cui le sete di S.Leucio. Il museo delle Cere di Caserta è in procinto di trasferirsi proprio presso il Belvedere di San Leucio, sede ritenuta più idonea e legata alla collezione oltre che meno gravosa sotto l'aspetto economico.

Museo Diocesano di Caserta[modifica | modifica wikitesto]

Museo d'Arte Contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Nel Real Belvedere di San Leucio, all'interno della Filanda dei Cipressi, si trova il museo d'Arte Contemporanea di Caserta che ha il riconoscimento di museo di interesse regionale. Il Museo ospita le opere di una trentina di artisti che, partiti dalla provincia di Caserta, hanno poi conquistato successo e fama in tutta Italia e talvolta anche all'estero. Autori del calibro di Antonio De Core, Bruno Donzelli, Mafonso, Battista Marello, Gabriele Marino, Andrea Sparaco, Antonello Tagliafierro, Giovanni Tariello, le cui opere prima erano sparse e poco valorizzate e che ora è possibile ammirare tutte insieme. Per gli amanti dell'Arte Contemporanea in visita a Caserta, una tappa d'obbligo insieme a quella al Museo Terrae Motus. Da maggio prossimo il museo troverà la sua definitiva collocazione in alcune sale del Complesso di Sant'Agostino, nel pieno centro storico di Caserta, dove ci sarà anche una mediateca e una biblioteca storica.

Museo di mineralogia e topografia Michelangelo[modifica | modifica wikitesto]

Il museo Michelangelo di Caserta è stato aperto al pubblico nell'aprile del 2004 in occasione della sesta Settimana della Cultura grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza di Caserta e Benevento e l'Archivio di Stato di Caserta e ha da poco ottenuto il riconoscimento di 'museo di interesse regionale'. Si trova all'interno dell'Istituto per Geometri di Caserta 'Buonarroti'. Il Museo offre in esposizione strumenti topografici dell'Ottocento e del Novecento, macchine di calcolo e modelli didattico- scientifici per la topografia costruiti tra la metà del Settecento e gli anni settanta del secolo scorso con particolare attenzione agli strumenti della scuola napoletana. Il museo ha anche una sezione di mineralogia che comprende diverse centinaia di esemplari di rocce (sedimentarie, metamorfiche, magmatiche) e minerali e documenta i principali sistemi geologici della provincia di Caserta e del resto d'Italia. Il Museo ha il triplice obiettivo di conservare la memoria storica della città di Caserta, tutelare e valorizzare oggetti storici e testimoniare saperi materiali andati perduti (tecnologie e conoscenze).

Museo Dinamico della Tecnologia Adriano Olivetti[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 2004 per volontà del Centro Studi ed Alta Formazione Maestri del lavoro d'Italia, è situato nella suggestiva Villa Vitrone a seguito di un'intesa con l'ente Provincia di Caserta. È dotato di un'aula multimediale, della sala Adriano Olivetti dove sono esposte le sezioni: macchine da scrivere storiche, macchine da scrivere da ufficio Olivetti, macchine da scrivere Olivetti portatili, sezione calcolo meccanico Olivetti. sala Camillo Olivetti: computer storici olivetti, sezione fotografia e cinematografia scolastica e domestica. Sono conservati prodotti dalla Olivetti Syntesis (arredo Ufficio).

Altri musei[modifica | modifica wikitesto]

Il museo delle Feste e delle tradizioni popolari, Chiostro di S. Agostino, documenta la memoria storica del territorio campano.

Planetario di Caserta[modifica | modifica wikitesto]

Il Planetario di Caserta è completamente digitale, un cluster di sette computer permette la visione del cielo e dei pianeti in tempo reale e la rappresentazione in 3D degli oggetti e dell'universo, potendo operare su diverse dimensioni di scala. Le immagini sono proiettate su di uno schermo a cupola di sette metri di diametro.

L'auditorium[modifica | modifica wikitesto]

In via Ceccano, in pieno centro cittadino, c'è l'auditorium provinciale, dove si svolgono incontri, dibattiti culturali, convegni, esibizioni teatrali e concerti di musica da sala.

Centro direzionale[modifica | modifica wikitesto]

Il centro direzionale di Caserta si trova nella frazione di San Benedetto, a poche centinaia di metri dall'uscita Saint Gobain della variante di Caserta ed è un edificio moderno di cinque piani che si sviluppa molto in lunghezza. Attualmente ospita la facoltà di Medicina e chirurgia, il giudice di pace, l'Università popolare di Caserta e gli uffici dell'INPS.

Tribunale[modifica | modifica wikitesto]

Caserta ospita gli uffici del tribunale civile e penale come sezione distacca di Santa Maria Capua Vetere, nonché gli uffici del giudice di pace.
La sede del Tribunale si è recentemente trasferita in via Leonardo, in una moderna struttura di quattro piani dotata di parcheggio interrato. Presso la stessa sede è ospitata anche la sezione di Caserta dell'Ordine forense, mentre gli uffici del giudice di pace si trovano all'interno del centro direzionale, dove prima si trovava lo stesso tribunale.

Caserta è l'unico capoluogo di provincia in Italia a non essere sede di tribunale proprio.[senza fonte]

Forze militari[modifica | modifica wikitesto]

Stemma Brigata Garibaldi

A Caserta è presente la Brigata bersaglieri "Garibaldi" che è una delle Grandi Unità che la Forza Armata annovera fra le "Forze di Proiezione". I Reparti:

A Caserta è anche presente l'Aeronautica Militare Italiana, con la "scuola specialisti".

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Negli ultimi dieci anni a Caserta si è assistito alla proliferazione di teatri e sale cinematografiche che sono andati a compensare il vuoto che c'era stato fino agli inizi degli anni novanta, quando le vecchie strutture chiuse non erano state rimpiazzate da altre impoverendo molto l'offerta culturale della città. Oggi le cose sono cambiate e il cittadino casertano ha un ampio ventaglio di proposte.

  • Teatro Comunale. Sul fronte teatro, la prima struttura cittadina è il Teatro Comunale, situato nella centralissima via Mazzini. Si tratta di un teatro moderno dislocato su due piani con circa 500 posti: vi si svolge la stagione principale della città con spettacoli di livello nazionale oltre ad una serie di rassegne di musica da camera e concerti di musica classica.
  • Teatro Civico 14. Situato in vicolo Della Ratta, traversa della centralissima Via Vico, il Civico 14 è uno spazio di circa sessanta posti, con una stagione teatrale ricca di nomi nazionali e compagnie emergenti, caratterizzato dal forte e costante impegno rivolto alle tematiche sociali e civili, e quindi civiche. Centro di formazione e di ricerca continua sull'attore.
  • Teatro Don Bosco. Altra struttura importante è il Teatro Don Bosco, di proprietà dei Salesiani di Caserta, un teatro di 400 posti tutto in marmo con una stagione nazionale grazie alla collaborazione con alcuni teatri di Roma.
  • Teatro Izzo. Nella zona sud della città, precisamente nel rione Acquaviva, c'è il Teatro Izzo, vero e proprio Teatro di Quartiere, 350 posti per una stagione soprattutto basata su spettacoli comici ispirati alla commedia napoletana.
  • Teatro Caserta Città di Pace. Nel quartiere Puccianiello vicino l'Ospedale Civile il Teatro Caserta Città di Pace offre il proprio palco e la propria platea di quasi 400 posti a tutte le compagnie amatoriali ma spesso vi si tengono anche spettacoli di livello nazionale.
  • Officina Teatro. A San Leucio nei locali di una vecchia fabbrica l'Officina Teatro, con una platea di cento posti circa, offre una stagione di teatro singolare e diversa dalle solite con una grande attenzione ai temi sociali che vengono spesso affrontati in commedie quasi di nicchia, riservate ad un pubblico particolare.
Teatro di Corte
  • Teatro di corte della Reggia di Caserta
  • Centro Teatro Studi. La piccola sala del Centro Teatro Studi (C.T.S.) ospita gruppi di teatro amatoriali che coltivano il sogno di calcare i palchi più importanti d'Italia.
  • Bottega del Teatro. Finalità simile per la Bottega del Teatro, altra piccola sala teatrale del capoluogo situata nel quartiere Acquaviva, zona sud della città. Anche qui spazio all'avanspettacolo e al teatro comico con grande spazio per le compagnie amatoriali.
  • Teatro Fabbrica Wojtyla. Unico e particolare nel suo genere resta il Teatro Fabbrica Wojtyla, vera fucina di giovanissimi artisti casertani che produce spettacoli originali con finalità altamente sociali.

A queste strutture al chiuso bisogna aggiungere le due all'aperto che vengono allestite in occasione di particolari rassegne:

  • Teatro dei Serici. Nel Belvedere di San Leucio, che ospita gli spettacoli del Leuciana Festival
  • Teatro della Torre. All'interno dei resti del castello Medioevale di Casertavecchia, che ospita alcuni spettacoli del settembre al Borgo.

Sul fronte cinema, il Duel Village, in pieno centro con 6 sale, parcheggio e ristorante- pizzeria annessi, è una delle strutture più frequentate in città. Presente anche il cinema Don Bosco, nella centrale Via Roma. Nella periferia della città, precisamente all'altezza del casello di Caserta Sud, il Big maxi- cinema con le sue 19 sale e il Cinepolis con altre 11 sale, rappresentano un'ottima alternativa alle sale del centro della città.

Media[modifica | modifica wikitesto]

Radio[modifica | modifica wikitesto]

  • Radio Primarete
  • Radio Alce
  • New Radio Network
  • Radio Caserta nuova

Stampa[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Mattino (redazione di Caserta)
  • Corriere di Caserta
  • Corriere del Mezzogiorno (redazione di Caserta)
  • La nuova Gazzetta di Caserta
  • quiCaserta (mensile)

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

  • TelePrima
  • Lunaset 2
  • Luna Sport
  • ItaliaMia
  • Julie Italia

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Premio internazionale di giornalismo "Le Buone Notizie - Civitas Casertana", noto anche come "Premio Buone Notizie"
  • Stagione Teatrale Città di Caserta (ottobre-maggio).
  • Premi Nazionali Letterari Caserta.
  • Torneo Internazionale Femminile di Tennis presso Tennis Club Caserta (maggio).
  • Festival del Cinema Indipendente (maggio).[senza fonte]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

La città ha ospitato diverse produzioni cinematografiche, specialmente nelle sue location della Reggia e del parco:

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

La cucina casertana è caratterizzata da piatti tradizionali come le salsicce di polmone, condite con i piccanti peperoncini locali. Molto buone sono le acciughe sotto sale, dissalate, in vasetto sott'olio, i fagioli "alla carrettiera" e le zite ripiene. Tipica è anche la mozzarella di bufala, visto che la provincia di Caserta è la zona dove è presente il maggior numero di bufale d'Italia. Tra i dolci c'è il Casatiello dolce, immancabile sulle tavole dei Casertani nel periodo pasquale. Tra i vini citiamo il Bianco d'Alife, il Conca Mondragone, il vino dei Campi Flegrei e il Pallagrello.

Strutture sanitarie[modifica | modifica wikitesto]

In attesa dalla inaugurazione del Policlinico, a Caserta ci sono un Ospedale Civile di rilievo nazionale e di alta specializzazione denominato "Sant'Anna e San Sebastiano" in onore dei patroni della città, e altre cliniche private.

Strutture alberghiere[modifica | modifica wikitesto]

La città di Caserta, specie negli ultimi anni, ha visto la nascita nel suo territorio di diversi alberghi importanti che hanno aumentato di molto la capacità ricettiva del capoluogo e hanno permesso lo sviluppo anche di un turismo congressuale.

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

  • La città distratta di Antonio Pascale, nel cui libro è descritta in maniera attenta e singolare la città di Caserta, che tuttavia dall'anno di pubblicazione del libro ha subito profondi cambiamenti sia in senso positivo che negativo.[senza fonte]
  • Complotto contro Carlo di Borbone di (Rosario De Simone), un giallo storico all'inizio della costruzione della Reggia di Caserta.
  • Garibaldi è stato ucciso a Caserta e altri racconti di Rosario De Simone, il racconto principale che da anche il titolo al libro tratta di un attentato a Garibaldi nella Reggia di Caserta, alla vigilia della battaglia del Volturno. Gli altri racconti, sempre ambientati nella Reggia, abbracciano un periodo di tempo che va dal Settecento ai giorni nostri.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

La città è legata senza soluzione di continuità dal punto di vista urbanistico con altri importanti centri della provincia, in particolare con Marcianise a sud, dove si concentra la gran parte di industrie del territorio casertano e con Santa Maria Capua Vetere a nord, dove sono presenti il Tribunale e i resti di un anfiteatro romano

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Briano, Casertavecchia, Casola, Casolla, Centurano, Ercole, Falciano, Garzano, Mezzano, Piedimonte di Casolla, Pozzovetere, Puccianiello, Santa Barbara, San Benedetto, San Clemente, San Leucio, Sala, Sommana, Staturano, Tredici, Tuoro, Vaccheria.

Delle 23 frazioni di Caserta, alcune hanno caratteristiche peculiari:

  • Casolla, ai piedi dei Colli Tifatini. Architetture importanti: palazzo Cocozza di Montanara, nel quale nel 1970 Pier Paolo Pasolini girò alcune scene del Decameron, e le "collere" ambienti alti e sfinestrati che un tempo servivano come luogo di essiccazione della colla.
  • Piedimonte di Casolla, ai piedi dei Colli Tifatini, sede di un'antichissima abbazia benedettina, un tempo tempio romano dedicato a Giove Tifatino
  • Briano, una delle più antiche frazioni del comune, incastonata tra il Parco Reale, l'Oasi di San Silvestro e il real sito di San Leucio.
  • Cattedrale di Casertavecchia
    Casertavecchia, antico centro del comune, sede di un borgo antico rimasto intatto con un Castello molto conosciuto e un Duomo romanico
  • San Leucio, sede del Palazzo del Reale Belvedere, di famose seterie reali.
  • Vaccheria, sede delle vaccherie reali per la produzione di cuoio e di mucche da latte.
  • Falciano, antica sede vescovile dal XVIII secolo e di un Palazzo della cavallerizza nel XVI secolo
  • San Clemente nata dall'antico villaggio di Macerata citato dalle fonti già intorno all'anno Mille, ma esistente in epoca longobarda e che comprendeva tre villaggi di capanne con al centro rispettivamente la chiesa di San Clemente, di Santa Maria e di Santo Stefano.

Rioni[modifica | modifica wikitesto]

Fanno parte del tessuto urbano anche molti popolosi rioni tra cui: Acquaviva, Aldifreda, Cerasola (anche detto Cerasole), Cappiello, Falcone, Michelangelo, Paschi, Petrarelle, Primavera, Santa Rosalia, Tescione, Vanvitelli.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Negli ultimi anni, l'economia industriale casertana ha visto il ridimensionamento o la chiusura di molte fabbriche "storiche" dell'area. Tra queste è doveroso ricordare quelle relative alla famosa seta di San Leucio, anche se ancora oggi sono attive delle fabbriche che continuano a lavorare la seta.

A Caserta vi è la sede del Banco delle opere di carità, un'istituzione benefica ivi nata e diffusasi in gran parte d'Italia.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Caserta è collegata alla rete autostradale tramite i caselli Caserta nord e Caserta sud dell'Autostrada A1 Milano-Napoli, nonché il casello Caserta dell'Autostrada A30 Caserta-Salerno.

Variante di Caserta[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2008 è stata inaugurata tra la Strada statale 265 dei Ponti della Valle e la Strada statale 7 Appia classificata dall'ANAS, che la gestisce interamente, come Strada statale 700 della Reggia di Caserta.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Stazione di Caserta

La stazione di Caserta, realizzata nel 1843, è una stazione di transito sulla linea Napoli-Roma via Cancello Cassino. La stazione è altresì collegata con una diramazione secondaria a quella di Aversa, con la quale è possibile effettuare interscambi per immettersi sulla linea principale Roma-Napoli via Formia. La stazione è collegata con Foggia e dopo la dismissione della ferrovia Napoli-Foggia, è un nodo di interscambio fondamentale per raggiungere la Puglia dalla Campania. Offre inoltre collegamenti diretti con la città di Salerno attraverso la tratta Caserta-Salerno via Sarno.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Precedentemente svolto dalla società ACMS (fallita nel 2012), da giugno 2012 il servizio di mobilità urbana è regolarmente svolto dalla società CLP che effettua sia il trasporto ordinario che quello scolastico. Operano anche società come la CTP e operatori privati.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Caserta.

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Sport a Caserta.
Lo Stadio Alberto Pinto di Caserta, sede delle partite della Casertana Football Club e di gare di atletica.

Per quanto riguarda lo sport, Caserta occupa un ruolo di primo piano nel panorama nazionale. Non a caso, durante la stagione agonistica 2014-2015 è stata rappresentata da tre squadre professionistiche in tre diversi sport di squadra: la Juvecaserta Basket nella pallacanestro, la Casertana Football Club nel calcio e la VolAlto Caserta nella pallavolo. Da ricordare anche l'annata 1990-1991, in cui la Juvecaserta, grazie al successo della stagione 1990-1991, è stata la prima società del Sud Italia a vincere il titolo nazionale di basket, mentre pochi giorni dopo, nel calcio, la Casertana vinse il campionato di Serie C1 1990-1991 conquistando la sua seconda promozione in Serie B, massimo risultato ottenuto dai rossoblù. Un'altra disciplina che ha visto una squadra cittadina trionfare è il softball, in cui il Caserta Softball ha vinto quattro volte di fila il titolo nazionale, dal 2009 al 2012.

Caserta è stata in più di un'occasione sede di arrivo di una tappa del Giro d'Italia (1964, 1982, 1994, 2002) ed ha ospitato la Formula 3 italiana di automobilismo fino al 1967, quando in una tragedia morirono i piloti Beat Feher e "Tiger" e "Geki" Russo.

La città della Reggia fu anche teatro, nei giorni 8-10 settembre 1969, della Rivolta del pallone, una violenta insurrezione, dapprima solo sportiva e in seguito caratterizzata politicamente, che i tifosi della Casertana scatenarono in seguito alla retrocessione della propria squadra dalla Serie B, appena conquistata sul campo, alla Serie C per un illecito sportivo che non è mai stato comprovato. La stagione successiva, tuttavia, i tifosi rossoblù poterono festeggiare nuovamente la promozione in serie cadetta.

Persone legate a Caserta[modifica | modifica wikitesto]

Manifestazioni culturali storiche e visite di esponenti storici della cultura e dell'arte[modifica | modifica wikitesto]

  • Il 25 giugno 1789 Giovanni Paisiello rappresentò a Caserta: Nina, o sia La pazza per amore[senza fonte]
  • Nel Giugno 1770, Martedì 19, giunse il quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart in visità alla Città ed alla Reggia. Successivamente, nei suoi viaggi italiani, anche Goethe, ospitato a Palazzo Vecchio da Hackert, giunse in visita agli splendori reali della Città.[senza fonte]
  • Nel 1819 si tenne presso il Teatro di Corte la prima rappresentazione italiana, dopo quella viennese del 1818, de Il Barbiere di Siviglia di Rossini.[senza fonte]
  • Nell'anno 1710 pubblicazione dei Concerti grossi op.VII di Giuseppe Valentini dedicati ai principi di Caserta: Michelangelo Caetani ed Anna Maria Strozzi
  • Nel luglio del 1994 la città fu sede della cena di gala in occasione del G7.
  • A gennaio del 2007 si è svolto presso la Scuola Superiore della pubblica Amministrazione che ha sede nei cortili della Reggia il "Conclave" del Governo, e per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana si è tenuto un Consiglio dei ministri lontano da Roma.
  • Negli ultimi anni, l'economia industriale casertana ha visto il ridimensionamento o la chiusura di molte fabbriche "storiche" dell'area. Tra queste è doveroso ricordare quelle relative alla famosa seta di San Leucio, anche se ancora oggi sono attive delle fabbriche che continuano a lavorare la seta.

Caserta, città culla degli scrittori[modifica | modifica wikitesto]

Negli ultimi anni molti scrittori casertani o anche giornalisti - scrittori, hanno poi avuto successo a livello nazionale e talvolta internazionale facendo meritare a Caserta l'appellativo di città culla di scrittori[senza fonte]. Fra questi si possono citare Francesco Piccolo, Antonio Pascale, Rosaria Capacchione e Roberto Saviano, quest'ultimo nativo di Napoli ma cresciuto scolasticamente a Caserta presso il Liceo Scientifico Armando Diaz. A Caserta nasce nel 2002 anche l'associazione culturale Liberalibri considerata dalla trasmissione radiofonica, del 5 agosto 2013, RadioTre Fahrenheit la maggiore associazione di bookcrossing in Italia senza fini di lucro.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 luglio 2016.
  2. ^ PRUSST
  3. ^ - Rapporto Ecosistema Urbano 2013 - XX edizione
  4. ^ Parchi più belli d'Italia: Reggia di Caserta
  5. ^ XX Edizione Ecosistema Urbano di Legambiente
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Statistiche demografiche ISTAT
  8. ^ Scuola Nazionale dell'Amministrazione - SNA IT

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