Lo stato deve difendere il gioco d’azzardo lecito

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, visto che tanti si stanno scatenando contro l’Esecutivo per quello che non fa per il gioco lecito e per i casino online con bonus migliore, “alza gli scudi” e lo difende: innanzitutto “cominciando dall’inizio” quando, lo Stato circa quindici anni fa ha iniziato a combattere contro l’illegalità del gioco d’azzardo, ha creato -anzi ha partorito- il proprio figliolo chiamato “gioco lecito” cercando, già da allora, di sbaragliare quell’organizzazione illecita che tanta malavita e tanto malaffare stava portando sul territorio. Da allora passi ne sono stati fatti, il gioco lecito a piccoli passi è entrato nel “giornaliero di tanti” ed è stato anche accompagnato da compagne che lo hanno fatto sentire sempre più presente nella “famiglia italiana”: lotto, lotterie, gratta&vinci, video giochi… sino ad arrivare alle slot machine ed ai giochi online.

Poi, come per incanto, qualche anno fa il gioco lecito insieme quindi ai casino online aams italiani, è divenuto improvvisamente “forse vecchio”, forse troppo, forse inflazionato e lo Stato ha “allentato la presa” lo ha lasciato andare da solo. Ci si trova ai giorni nostri dove il gioco d’azzardo è solo argomento per discussioni, tavoli di lavoro, scontri politici. Lo Stato rimane fermo: da un lato -e sempre da quello- prende gli introiti che ne derivano e dall’altro lo lascia a “combattere” non più protetto dalle ali del proprio padre, ma da solo e senza un indirizzo comune ed il gioco è veramente disorientato e non riesce a riorganizzarsi, a ristrutturarsi a bisogno ancora di alzare lo sguardo e di trovare “qualcuno” che gli dica… cosa deve fare per sopravvivere.

Ludopatia: Il male del nostro tempo

Associazioni, rappresentanza di alcuni Comuni, guide complete sui casino online, psichiatri, psicologi che hanno avuto l’onere di presentare le problematiche sanitarie conseguenti al disagio della ludopatia, “male del nostro tempo”. Tanti erano seduti attorno a questo tavolo dove non poteva mancare, insieme a due associazioni “Codici” e “No Game” anche As.Tro che ha ben espresso il desiderio di un percorso comune tra i rappresentanti del mondo del gioco d’azzardo e le associazioni al fine di ottenere una collaborazione forte e programmatica per concentrarsi in un progetto di prevenzione del gioco d’azzardo patologico. Certamente, non si può “fare gli struzzi”: il disagio c’è, esiste e crea, a chi cade nella ludopatia parecchio “scontro con il sociale” e malessere nei confronti dello Stato che non lo assiste e che, innanzitutto, non avrebbe dovuto permettergli di cadere nella rete del gioco compulsivo.

Le associazioni che operano per assistere e consigliare i soggetti ludopatici che vogliono giocare con i casino online migliori fanno un importante lavoro, ma certamente se esistessero regole più precise e dettagliate e, sopratutto, se il gioco lecito fosse meglio gestito e ristrutturato, forse tanti sforzi avrebbero risultati migliori e riuscirebbero anche a mettere “in sicurezza” un settore che, per il disagio, è assolutamente abbandonato a sé stesso. I centri di ascolto ci sono, ma gli operatori sociali a volte non sono proprio a conoscenza “degli anfratti” della ludopatia e, non conoscendo in profondità il problema, non riescono ad “aiutare” come si dovrebbe. Quindi, ben vengano i convegni, i percorsi comuni tra associazioni ed industria del gioco, ma vi è l’assoluta necessità della presenza dello Stato… sempre.

Una breve discussione sul gioco d’azzardo

L’apparizione e la lettura della Legge di Stabilità 2016 non ha reso gli animi degli operatori del gioco tranquilli… e neppure i loro portafogli, visto e considerato che prevede aumenti sopratutto per coloro che gestiscono gli apparecchi da intrattenimento e che hanno a che fare con i casino online migliori che sono legali. In aggiunta, gli operatori dovranno anche sobbarcarsi bandi per nuove concessioni terrestri e, pure, un allargamento del gioco online che poteva essere una “scappatoia” per il gioco lecito, una sorta di sostegno. Insomma, su tutti i fronti il mondo-gioco ne esce “con le ossa rotte”, come se il nostro Esecutivo fosse cieco e non vedesse che tutti questi “provvedimenti” sembrano mirati a distruggere il settore (lecito), anzi che “migliorarlo”, e sopratutto sono provvedimenti a netto sfavore della tutela dei cittadini in quanto porterebbero sicuramente i giocatori nelle maglie della rete illecita, visto che quella legale è destinata “a brutta fine”.

La speranza, però, è che ancora… c’è speranza, in quanto i “giochi non sono ancora fatti” e c’è qualche possibilità che si intervenga affinché la nuova Stabilità non sia così “capestro” nei confronti della legalità e dia una forma di sopravvivenza agli operatori, anche legati al mondo italiano dei casino online sicuri, che vivono nel gioco lecito ed hanno scelto, assolutamente, di stare “da questa parte della barricata”. Purtroppo, la presenza dell’offerta illegale c’è, è ben presente ed anche agguerrita e pronta a sostituirsi a quella lecita, appena si venga a concretizzare il benché minimo sbaglio! É lì che aspetta a braccia aperte con offerte vantaggiose ed il giocatore, pur di giocare, quasi non si cura se sia legale o meno… purtroppo.

In lombardia ancora discussioni sul gioco d’azzardo

Sembrerebbe impossibile… ma è vero! La Legge Regionale lombarda sul Gap e sul settore italiano dei casino online autorizzati dai monopoli di stato contestata dal Comune di Cremona poiché enuncia poca chiarezza. Proprio in Lombardia, dove la battaglia contro il gioco per salvaguardare il territorio ed i cittadini sembra perfetta “qualcuno” si mette di traverso “contestando” qualcosa di fatto… Però è successo: il Comune di Cremona non ha mai posto un diniego per una denuncia di installazione di apparecchi per il gioco lecito come slot machine o Vlt, ritenendo la normativa regionale in essere complessa e scarsamente chiara. In più il Comune di Cremona si auspica che il Legislatore intervenga al più presto per mettere un “punto fermo” relativamente ad alcune definizioni nel testo. È un “temporale” che si abbatte sulla Regione Lombardia che da sempre ritiene di avere il “verbo” su tutto ciò che attiene il gioco, ed il suo mondo.

La cosa non chiara, secondo il Comune è la differenza tra “nuova collocazione” oppure “nuova installazione” che lascia un’interpretazione soggettiva al testo. Questa è comunque la “storia”: Forze di Polizia intervenute all’interno di un’attività posta a distanza inferiore ai 500 metri da un luogo sensibile, constatano la presenza di quattro apparecchi da gioco comma 6, a loro dire d “nuova installazione” poiché al 29.01.2014, data della citata delibera della Giunta, nel locale non esisteva alcun apparecchio. Il titolare dell’esercizio, e quindi non di un casino online italiano legale, è riuscito a dimostrare con documentazione che le apparecchiature erano presenti dall’anno 2012 senza alcuna interruzione, regolarmente denunciate ed il Comune non ha mai posto alcun divieto all’accensione del “parco macchine da gioco”. Quindi?

Riapertura di una sala di gioco d’azzardo

La guerra contro le sale da gioco e contro i siti con bonus di casino online italiani legali aams, e tutto ciò che circonda l’azzardo, è sempre più dura: basta veramente poco, od anche un solo sospetto sull’integrità del titolare o di coloro che frequentano un “esercizio ludico”, per gridare “alle streghe” e per suggerire una chiusura alle Forze di Polizia che intavolano indagini ed ispezioni apparentemente approfondite per avvalorare le proprie tesi. Accade, fatte queste premesse, che con una sentenza da poco emessa, il Tar del Lazio abbia accolto il ricorso di una società richiedente l’annullamento di un provvedimento della Questura di Roma con cui si sospendeva per 45 giorni la licenza ad un bar sala giochi romano, con la conseguente chiusura e con la revoca della licenza, che è uguale alla licenza dei casino online autorizzati dalla legge italiana, per l’installazione e l’uso di apparecchiature da intrattenimento.

Il ricorrente al Tar enunciava di aver subito un’ispezione di Polizia che accertava la presenza nel locale del fratello, (Gaetano Vitagliano), con precedenti penali in compagnia di un gioielliere napoletano e secondo gli agenti, entrambi dediti al commercio illecito di beni preziosi all’interno del locale e tale “losca” attività avveniva con il beneplacido del titolare. A seguito di questa ispezione, al ricorrente veniva imposta la revoca dell’autorizzazione per l’installazione di giochi e la sospensione per 45 giorni dell’autorizzazione commerciale. I Giudici, a motivazione della sentenza di accoglimento del ricorso, osservano che il gioielliere era lecitamente in possesso di quanto era stato oggetto di accertamento ed il titolare dell’esercizio ha sempre tenuto una condotta perfettamente irreprensibile. L’esistenza di qualsivoglia ipotesi di reato risulta assente ed inconcepibile.

Niente slot machine e niente gioco d’azzardo

Non vi è dubbio che contro la “Stabilità” vi saranno svariate iniziative perchè il mondo del gioco d’azzardo lecito non ci sta ad accettare “senza combattere” le misure che rischiano di affossare tutto il settore che già vive in modo assai precario. In testa a tutte le proteste la Fiepet-Confesercenti sarda lancia un accorato appello ai propri associati chiedendo loro di “staccare la spina alle slot in segno di protesta” per un’intera settimana. Non sarà l’unica voce che si alzerà questa della Fiepet: il disappunto è tanto e molto sentito poiché le misure inserite nella “Stabilità” mettono a repentaglio la sopravvivenza di tutto il comparto del gioco lecito.

In pratica, vi sarà per gli operatori del settore un ulteriore prelievo di 1.200,00 euro circa per ogni apparecchio da intrattenimento da condividere tra noleggiatore ed esercenti: la norma prevede ai noleggiatori di versare direttamente ai singoli concessionari l’intero importo della raccolta del gioco al netto delle vincite pagate. La conseguenza di ciò è che l’esercente differisce l’effettivo incasso della propria quota di circa due mesi e questo, sinceramente, appare inaccettabile oltre che “pericoloso” per la conduzione dell’attività. La norma, così come è stata concepita, ancora una volta risulta iniqua e va a penalizzare l’esercente ed il noleggiatore favorendo i concessionari vicini alle “stanze dei bottoni”. Senza l’esercente e senza il noleggiatore però… non ci sarà più gioco: lo Stato dovrebbe ben considerare le ripercussioni di un provvedimento che favorirà solo l’allargarsi del gioco illegale. “Sciopero delle slot”, quindi, magari ad oltranza…

Senza concessione aams non si gioca d’azzardo

Il Tar della Campania, quinta sezione di Napoli, ha messo un punto fermo respingendo il ricorso presentato da due gestori collegati al bookmaker austriaco Sks365 ai quali la Questura di Napoli non aveva rilasciato l’autorizzazione di pubblica sicurezza ad operare. I Giudici hanno ribadito la tesi che un bookmaker di un Paese dell’Unione Europea, come nella specie quello cui il ricorrente era affiliato -Sks365 Group Gmbh- al quale era stata rilasciata la licenza dalle competenti autorità del suo Stato di appartenenza (Austria), non può liberamente operare sul nostro territorio attraverso i centri di elaborazione aperti in franchising in tutti gli altri Paesi membri e, così anche in Italia, senza bisogno di autorizzazione italiana.

Nel nostro sistema giuridico, infatti, rimane vivo il cosiddetto “doppio binario”, che è costituito dalla necessità di ottenere -anche per l’attività di raccolta dati delle scommesse per un operatore estero come quella che il ricorrente vorrebbe esercitare- sia la concessione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sia l’autorizzazione di pubblica sicurezza di cui all’art.88 del t.u.l.p.s. Ovviamente, sottolinea il Tar Campania,la licenza di cui all’art. 88 del t.u.l.p.s non può essere rilasciata a chi non è in possesso della concessione ministeriale e di conseguenza la Questura è tenuta ad emettere un provvedimento di rigetto per insussistenza di uno dei presupposti di legge. Il Tar ha quindi chiarito la posizione della Questura, giustificandone appieno l’operato, e mettendo un punto fermo sul nostro ordinamento giuridico che, almeno in questo caso, è chiaro… e limpido. Fossero così tante altre norme!

Il linguaggio unico del gioco d’azzardo

Gli sviluppatori di giochi avranno un gran bel da fare per programmare i giochi con un linguaggio diverso per ogni piattaforma -iOS, Android, Windows Phone- oppure in un linguaggio che permetta di pubblicare su tutte le piattaforme in un solo colpo (ad esempio Html 5 e Javascript). È chiaro che nel futuro si utilizzeranno sempre di più i linguaggi “universali”e quelli “nativi” verranno utilizzati da una ristretta minoranza, quindi da società grosse che avranno le risorse per finanziare lo sviluppo ottimizzando ogni release a seconda della diversa piattaforma che la ospita. I giochi più complessi, destinati al Pc e alla console, continueranno ad essere realizzati in modo convenzionale. Il gioco del futuro dovrà necessariamente tenere conto della sua diffusione così “a vasto raggio” per merito di smartphone e tablet che si contraddistinguono per la facilità dell’utilizzo dei contenuti.

Quindi, il futuro vedrà un maggiore utilizzo delle App native e dei giochi Htlm 5 -praticamente l’evoluzione dei giochi Flash- che sono giocabili direttamente da fisso e da mobile con un solo click senza scaricare nulla, nessuna applicazione, basta la connessione con internet e sono velocissimi da programmare. Questo permetterà una “smart distribution” che avrà un costo di acquisizione utente bassa rispetto alla distribuzione tradizionale. In ogni caso al di là della piattaforma o dal linguaggio che verrà utilizzato non si dovrà dimenticare che al centro di tutti questi “programmi” ci sono i giochi e presto, anche se si è solo all’inizio, si assisterà all’ascesa delle vere rockstar del futuro: i game developer.

Nuovi strumenti per il gioco d’azzardo

Il mondo-gioco, si sa, è in continua e perenne evoluzione tecnologica per poter stare “al passo con i tempi” e per soddisfare -sopratutto- le “esigenze” dei giocatori sempre alla ricerca di novità “stuzzicanti”. L’avvento dei tablet e degli smartphone ha cambiato le abitudini di tanti, sopratutto dei giovani che sono particolarmente portati alla tecnologia “sin da piccoli”. Queste innovazioni hanno consentito di leggere la posta ed il giornali seduti comodamente dal salotto di casa oppure su di una panchina al parco, ma hanno portato una rivoluzione anche nel campo di giochi e dei videogiochi che stanno “mutando pelle e contenuti”. A questo punto come giocheremo negli anni prossimi? Con tecnologie sempre più innovative che “manderanno in soffitta” insieme ai videoregistratori ed ai mangianastri la cara e vecchissima console che ha tenuto compagnia per anni?

Si vedrà il futuro tecnologico cosa porterà, visto che oltre ai tablet e smartphone anche i social media hanno contribuito all’allargamento della platea dei gamers, ma si crede non vi possa essere futuro solo ed esclusivamente su questi apparecchi anche se non si può nascondere che le piattaforme hanno indubbiamente contribuito a portare il videogame al di fuori delle mura domestiche ed hanno alimentato nuove dinamiche sociali. Quindi, per il futuro le vecchie e care console si dovranno adeguare e “correre e competere” con i tempi e già offrono numerose possibilità di interazione con la rete e con gli altri giocatori. Ma sono solo i primi passi. Tutto cambia, tutto si trasforma… anche il gioco, ma i giocatori no, però.