Umm al-Hiran, un villaggio fuori dalle mappe

2 dicembre 2016 || International Solidarity Movement, Hebron/al-Khalil team | Palestina occupata

Umm al-Hiran è un villaggio beduino nel deserto del Negev nel sud di Israele. Il paese è circondato da un paesaggio aperto, le uniche strutture sono in vista. A circa quindici minuti di distanza si trova una piccola città chiamata Hura, dove i bambini del villaggio frequentano la scuola.

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Nel 1956, Israele trasferisce la gente del villaggio dalla loro sede originale nel Wadi Zubala vicino a Rahat a Umm al-Hiran. Circa 1.000 persone abitano nel villaggio ora, ed è uno dei tanti villaggi beduini non riconosciuti  in tutto il ’48. Lo Stato di Israele ha ora in programma di sradicare tutta questa famiglia ancora una volta, in modo che possano sostituire le loro case con un illegale insediamento israeliano ebraico che vogliono chiamare “Hiran”. E, questa volta, si stanno offrendo per inviarli a Hura, senza alcun vero piano su dove possono vivere. Il villaggio non ha intenzione di trasferirsi lì, e stanno ora lavorando su negoziati con Israele. Continue reading

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Vogliamo indietro i nostri figli!

29 Novembre 2016 | International Solidarity Movement, al-Khalil team | Hebron, Palestina occupata

Lunedi’ 28 novembre 2016 i palestinesi si sono riuniti per chiedere i corpi dei loro cari (fratelli, sorelle, madri, padri, figlie e figli) – uccisi dalle forze di occupazione israeliane – per la sepoltura. Molti di questi famigliari che hanno partecipato tenevano cartelli e manifesti dei loro cari e apparivano molto turbati.

Woman crying over family member

Donna piange per un membro della famiglia

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Bambini: meravigliose prove che la vita deve andare avanti qualsiasi cosa succeda

29 Novembre 2016 | International Solidarity Movement, al-Khalil team | Hebron, Palestina occupata

Bambini: meravigliosi esempi del fatto che la vita deve andare avanti qualunque cosa accada, anche se la loro crescita è influenzata dalle esperienze negative con i coloni, i soldati, le torture, le umiliazioni …

children-of-hebronAbbiamo sperimentato questo nei due giorni della festa ebraica di “Chaye Sara” nella occupata al-Khalil (Hebron), in cui sono arrivati 2.500 coloni, accampati in tende, andati nel loro tour lungo il souq palestinese e tutte le strade intorno alla moschea di Ibrahim. A quanto pare hanno pregato, ma … che cosa hanno chiesto al loro Dio?
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C’è solo una lotta

28 Novembre 2016 | International Solidarity Movement, al-Khalil team | Palestina occupata e Standing Rock

Qualche tempo dopo il 9-11, dipartimenti di polizia degli Stati Uniti (di Stato, locali, e Dipartimenti dello Sceriffo) insieme a molte forze dell’ordine degli Stati Uniti governative come Homeland Security, l’FBI e la polizia di frontiera e doganali, hanno cominciato a inviare i loro agenti in Israele per l’allenamento con la polizia israeliana  e le forze di occupazione israeliane. La formazione ha incluso misure antiterrorismo, controllo della folla, e proteste. Gran parte della formazione si svolge non in Israele propriamente detta, ma nella illegalmente colonizzata West Bank.

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I palestinesi in solidarietà con i protettori dell’acqua nella prima nazione che protesta. Photo: Fosna

Ci sono molte somiglianze tra ciò che sta accadendo in Palestina e ciò che sta accadendo a Standing Rock nel Nord Dakota ai Protettori dell’acqua. Molti degli agenti delle forze dell’ordine a Standing Rock sono stati addestrati in Israele. Le armi e le tattiche sono identici. L’uso di cannoni ad alta pressione ad acqua, proiettili di gomma, proiettili di acciaio rivestiti di gomma, l’uso di cani d’attacco, e granate assordanti sono gli stessi in entrambi i luoghi. Continue reading

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Non come al solito: coloni ad al-Khalil per una festa ebraica

27 novembre 2016 | International Solidarity Movement, al-Khalil team| Hebron, Palestina occupata

La festa ebraica / celebrazione del Chayei Sarah e la lettura della Torah per quanto riguarda Sarah hanno avuto luogonella occupata al-Khalil (Hebron) il 25 e 26 novembre 2016.

A cominciare dal venerdì centinaia di ebrei provenienti dagli insediamenti coloniali illegali all’interno della West Bank così come ebrei da Israele hanno cominciato ad arrivare. E’ stato stimato che ci possono essere fino a 1500 persone in arrivo per le loro feste. Sono stati realizzate tende enormi e aree di campeggio designate (alcune in zone di proprietà di palestinesi). Alcuni anche stanno con le famiglie e gli amici negli insediamenti illegali esistenti qui ad al-Khalil.

This lot was the play area for the Palestinian elementary and secondary school. Now it's being used for The Sarah event.

Questo lotto è stato il parco giochi per la scuola elementare e secondaria palestinese. Ora è utilizzato per l’evento Sarah.

Questo significava automaticamente più forze di occupazione israeliane, più polizia di frontiera, molto più “sicurezza” ai posti di blocco che i palestinesi hanno bisogno di passare  su base regolare, come parte della loro normale routine quotidiana (andare al lavoro, shopping, ecc) Significava anche una completa chiusura di molti dei posti di blocco, non permettendo a chiunque non fosse qui per il festival (che è un’opera coloniale) di passare attraverso. Continue reading

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Il leader del BDS Salah Khawaja vede prolungato di 9 giorni l’interrogatorio; appello rinviato a Domenica

http://samidoun.net/2016/11/bds-leader-salah-khawaja-ordered-to-9-more-days-of-interrogation-appeal-hearing-on-sunday/

L’attivista palestinese Salah Khawaja,  segretario del Comitato Nazionale Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni , la più grande coalizione della società civile palestinese, che sostiene il movimento BDS, ha avuto ordine da un tribunale militare israeliano di nove giorni aggiuntivi in interrogatori da Mercoledì 23 novembre.salahhh

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Le forze israeliane sparano e uccidono un palestinese al posto di blocco di Qalandiya

24 novembre 2016 | International Solidarity Movement, al-Khalil team | Ramallah, Palestina occupata

E’ stato confermato che  Jihad Mohammad Khalil, 48 anni, è stato ucciso dai soldati israeliani al posto di blocco di Qalandia presto martedì mattina, 22 novembre. Khalil è del villaggio di Beit Wazan, ad ovest di Nablus nel nord della West Bank. Egli è stato colpito sul posto da un soldato israeliano, secondo il Ministero della Sanità palestinese. Una portavoce della polizia israeliana sostiene che l’uomo si stava avvicinando a una guardia di sicurezza con un coltello e così è stato neutralizzato, mentre un altro portavoce dice che stava cercando di colpire le forze di sicurezza israeliane.15218409_1115836848466289_1181324171_n
Finora non vi è stata alcuna prova per dimostrare queste affermazioni. Non ci sono soldati rimasti feriti durante l’incidente e nessun’altra lesione riportata. Dopo che hanno sparato, Jihad Khalil i soldati hanno lasciato sanguinare a morte, avendo negato l’accesso ai medici che correvano a dare il primo soccorso. Dopo l’uccisione, i soldati hanno chiuso il posto di blocco e hanno impedito ai palestinesi di attraversare verso la illegalmente annessa al Quds (Gerusalemme).

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Protesta nel centro di Hebron contro gli arresti dei bambini

23 novembre 2016 | International Solidarity Movement, al-Khalil team| Hebron, Palestina occupata

Lunedi 21 novembre, presso Piazza Ibn Rushd, giovani provenienti da Hebron si sono riuniti con gli adulti in una protesta contro la prassi israeliana di detenzione dei bambini palestinesi. La protesta è stata organizzata dal Club dei prigionieri  e dal gruppo difensori dei diritti umani che hanno condiviso con il pubblico le loro informazioni su oltre 350 bambini palestinesi nelle carceri israeliane.

[VIDEO]

Dal 2015, le forze di occupazione israeliane hanno arrestato più di 2.000 minori palestinesi, con imprevisti raid notturni  e incursioni nei campi profughi per gli arresti, o semplicemente rapiti dalle strade. I numeri sono in aumento e il loro trattamento è in peggioramento (vedi: Addameer, Human Right Watch, Aljazeera, e le statistiche recentemente rilasciate da B’Tselem)

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Giovani torturati nel campo profughi di Aida


20 novembre 2016 | International Solidarity Movement, al-Khalil team | Betlemme, Palestina occupata

 

La sera del 10 ottobre, un gruppo di circa 25 ragazzini che giocano al di fuori del centro della comunità alla porta del campo profughi di Aida, improvvisamente, e senza provocazione, venivano attaccati da soldati in abiti civili. Presi completamente alla sprovvista e presi dalla paura, il gruppo si è disperso e cominciò a fuggire verso il basso, le due strade che portano al campo, solo per trovare entrambe le vie bloccate da numerosi altri soldati, vestiti anche loro in abiti civili. Testimoni oculari descrivono i ragazzi presi a pugni, calci, gettati violentemente a terra e contro il muro. In quello stesso momento, un gran numero di soldati emerse dalla base militare (l’unica strada non occupata dai soldati in abiti civili), che hanno circondato i ragazzi in modo che c’era poca possibilità di fuga. Un totale di nove ragazzi sono stati arrestati quella sera.

Right: Amir. Left: Cuts on Armir's wrist from handcuffs

amir e i segni delle manette

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Nulla è semplice in Palestina

17 novembre 2016 | International Solidarity Movement, al-Khalil team | Umm al-Kheir, Palestina occupata, South Hebron Hills

Quasi nulla in Palestina è quello che ci si aspetta. E, questo è così vero delle cose negative che si vedono. Non importa quanto male si pensa che  le cose siano o ci si aspetta che siano,  è quasi sempre garantito che saranno peggiori (di solito molto peggio) di quando effettivamente li vedi. E se dici alla gente la verità si può pensare che stai inventando. Ma, questo è la Palestina e le cose sono così incredibilmente brutte. Questo era vero oggi per me (per usare un eufemismo). Parte del nostro team è stato invitato da un “ispettore” presso l’ufficio delle Nazioni Unite basato qui in Al Khalil per andare in un villaggio beduino nellle South Hebron Hills dove una demolizione ha avuto luogo ieri.

The two demolished structures - with the illegal settlement in the background

Le due strutture demolite – con l’insediamento illegale in background

Durante i miei viaggi multipli qui ho assistito a numerose demolizioni di case e sono rimasta con le famiglie per tutta la notte in attesa che le forze di occupazione israeliane arrivassero a demolire una casa. Non ero pronta per quello che ho visto oggi. Continue reading

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