Sono felice di annunciare che abbiamo riportato a dieci i giorni di programmazione della Festa, con un parallelo incremento nel numero di film presentati: insieme alla Selezione Ufficiale, le Retrospettive, gli Omaggi e gli Incontri Ravvicinati, ci sarà anche una fascia denominata Tutti ne parlano, nella quale saranno proiettati alcuni tra i migliori film presentati in altri Festival che non sono stati ancora distribuiti in Italia.
I migranti "ospitati" dal Baobab non sono numeri. Sono persone, spesso donne e bimbi, in fuga da guerre e carestie che, dopo un viaggio della disperazione, sperano di poter ricevere un aiuto dal nostro Paese prima di rimettersi in viaggio per la loro agognata meta quasi sempre fuori Italia. L'amministrazione Raggi, dopo un "tavolo" durato diverse settimane con i volontari del Baobab e le principali associazioni coinvolte, ha ammesso di non avere strumenti e risorse per risposte adeguate e ha passato la palla al Governo.
La distruzione delle tombe sufi, delle porte della moschea di Sidi Yahia e l'incendio della biblioteca di Timbuctu perpetrati nell'estate del 2012 dal gruppo Ansar Dine sono crimini di guerra. Lo ha stabilito nei giorni scorsi la Corte penale internazionale dell'Aia con la sentenza di condanna a nove anni di reclusione a Ahmad Al Mahdi, all'epoca capo della polizia islamica del gruppo Ansar Dine affiliato ad Al Qaida.
Gli scantinati che ormai da qualche anno sono stati trasformati in aule rimarranno vuoti e probabilmente alcuni saranno distrutti dalle bombe. I civili ormai sono il vero bersaglio e l'aberrazione è tale che vengono utilizzati ordigni creati appositamente per andarli ad uccidere in quei pochi luoghi dove cercano disperatamente rifugio.
Angela Merkel e la Bundesbank devono subito intervenire sulla Commissione europea per sospendere il bail in, la nuova regolamentazione sui salvataggi bancari che mette in capo ad azionisti, obbligazionisti e correntisti sopra i 100.000 euro l'onere di evitare un crack. Va immediatamente sancita la possibilità per gli Stati di intervenire, se il caso lo impone, per rinsaldare la capitalizzazione delle banche.
Sono orgogliosa di essere del Pd e penso con tenerezza a tutte quelle persone che sono state ingannate dalla Raggi e dal suo seguito, mi piacerebbe cambiare idea, lo dico con grande onestà intellettuale perché amo Roma e credo che quello che sta succedendo non lo merita.
Muraro è coinvolta in Mafia Capitale? No. Muraro ha una contestazione con aggravante mafiosa? No. Raggi ha persone colluse con la mafia in giunta o in consiglio? A quanto pare, proprio no. E dunque ecco un primo paletto, forte e per certi versi decisivo, che Virginia Raggi, la sua giunta, il Movimento Cinque Stelle e la stessa Muraro avrebbero da ore già dovuto piazzare: con la mafia non c'entriamo nulla, neppure di striscio, e diffidiamo accostamenti di qualunque genere.
La data delle mie dimissioni non è casuale. Il 10 agosto il consiglio dei ministri aveva approvato il nuovo Codice per l'amministrazione digitale (Cad) che tra le altre cose consente la nomina - per tre anni e a titolo gratuito - di un commissario digitale con pieni poteri per accelerare finalmente sui tanti progetti in corso.
Andavo spesso a discutere con Nemer Hammad nel suo ufficio in Via Nomentana, e lui mi accoglieva con amicizia e interesse. Forse lo preoccupava anche questa mia invasione di campo, che andava a turbare sfere di influenza da lui saldamente stabilite nella sinistra italiana in tanti anni, ma capiva che c'era qualche cosa di interessante e nuovo che si poteva aprire, e mi offriva tempo e spazio per discutere insieme.
Cantone fa esplicito riferimento al fenomeno per cui nei concorsi universitari e nell'attribuzione di cattedre, incarichi, borse di studio per ricercatori e fondi per la ricerca scientifica troppo spesso non prevalgono merito e qualità ma parentele, clientele, fedeltà ai "baroni" dell'università e della ricerca. "Siamo subissati da segnalazioni sui concorsi universitari", insiste. È una corruzione grave. Economica. Ma anche morale e civile. Devastante, comunque.
E a chi oppone a migliaia di km obiezioni a cattedrali nel deserto come il ponte sullo Stretto, potrebbe rispondere con la massima "Costruiscilo, e arriveranno".
Perché ignoranza, paura, muri ed egoismi abbiamo già amaramente sperimentato che effetto producono sulle nostre vite. Le nostre città europee meritano politiche migliori, il nostro spazio comune va difeso in quanto tale. Chi si costruisce muri intorno non può far altro che morire di asfissia e solitudine, proprio come è successo 70 anni fa nel cuore dell'Europa trafitto da guerra e filo spinato.
In un periodo di tagli al comparto sicurezza, di crescente domanda di sicurezza dei cittadini e di riduzione degli sprechi, crediamo che il vizio di considerare la scorta come uno "status symbol" sia ancora purtroppo diffuso, aggravando con ciò i costi e sottraendo uomini che invece sarebbero indispensabili per scortare chi avrebbe davvero bisogno di protezione, come a esempio i testimoni di giustizia.
La questione ambientale incombe sul mondo e la Rai-Tv sopprime, proprio adesso due trasmissioni specifiche, una recente ("Scalamercalli" di Luca Mercalli) e l'altra venticinquennale ("Ambiente Italia", coordinatore Beppe Rovera), con le loro dirette sul campo, le loro inchieste dal vivo, le loro argomentate denunce su inerzie, abusivismi, sprechi, speculazioni, ecc.
Non c'è pace per Emanuela Orlandi, la quindicenne cittadina vaticana scomparsa il 23 giugno 1983. Questa volta sta serpeggiando in rete un audio diffuso dalla trasmissione "Chi l'ha visto" inerente a un nastro magnetico fatto ritrovare sotto la sede dell'agenzia Ansa, a Roma, il 17 luglio 1983. Nella registrazione sono chiarissimi i lamenti di una giovane ragazza, sottoposta a violenza e sevizie.
Migliaia di bambini siriani sono stati uccisi nell'indifferenza generale del mondo, sebbene le organizzazioni umanitarie, medici e volontari avessero sollevato la tragedia che li riguardava, sollecitando le istituzioni e gli organi di informazione internazionali. A quelli ancora in vita, l'umanità rappresentata dalle nazioni deve garantire, in virtù dei principi che ne reggono le democrazie e la vita sociale, il diritto alla sopravvivenza, alla casa, all'educazione, al gioco.
La variabile cruciale è, in verità, il tempo. Se un governo vivesse abbastanza a lungo da estrarre i benefici di un'opera del genere, il ponte esisterebbe da anni. Appare poco credibile pertanto l'impegno di un governo che ha una durata massima - nel migliore dei casi - pari a quella di una legislatura. Resta il mercato. Se il mercato, ossia gli operatori privati, avesse visto un beneficio da quell'investimento, avrebbe già fatto in modo di realizzarlo.
Non sono un medico, pertanto non spetta a me illustrarvi dati o ricerche che confermano la bontà dei vaccini. Voglio solo raccontarvi una storia per farvi capire come i vaccini possano salvare concretamente vite umane. Vite di bambini.
Il dito puntato della Serbia contro gli altri paesi balcanici, sembra ulteriormente ignorare anche altri aspetti che al momento condizionano l'impasse della mancata integrazione dell'area: non si fa il minimo cenno alla reale situazione della comunità croata in Bosnia, in particolar modo nella "Repubblica Srpska" di Milorad Dodik e dei mancati riconoscimenti e della compromissione di diritti inderogabili.
Ha l'aspetto di un gatto e come tutti i felini è indipendente e dispettoso nonostante sia solo un grafico. Il suo andamento mostra un dato incontrovertibile: le coppie saltano in due momenti precisi dell'anno: marzo e agosto, almeno negli Stati Uniti dove è stata effettuata la ricerca dell'Università di Washington.
L'area verde della casa circondariale Rebibbia nuovo complesso, dove si svolge questo evento, è il luogo che rende questo posto un po' meno squallido di quello che è in realtà. È il luogo deputato agli incontri con i familiari, spesso i figli bambini delle persone recluse, che così hanno l'occasione di sottrarsi alla "percezione" della galera per quello che è in realtà. Ai rumori delle chiavi nelle sbarre che si aprono/chiudono
Gli editori, intendo. Quelli per ragazzi. C'è un bel gruppo in Aie, forse il più costruttivo perché non ha potere o forse perché la maggioranza (non tutti, beh ci sono sempre delle eccezioni) di chi fa libri per ragazzi è consapevole di quanto difficile sia proporre buoni libri, non avere spazi sui giornali (molti degli adulti considerano Il Piccolo Principe un libro per ragazzi, tra i migliori..