Simon Wiesenthal

Missione Wiesenthal (1967)

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• published: 15 Apr 2014
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Missione Wiesenthal è un film per la televisione che Cottafavi girò nel 1967 nell'ambito di Teatro Inchiesta, serie che attraverso il repertorio tentò un originale connubio fra teatro e sceneggiato televisivo. Il film ripercorre le tappe che condussero Simon Wiesenthal all'arresto del rifugiato nazista Adolf Eichmann. In quello che oggi si definirebbe un docu-drama, basato rigorosamente su documenti esistenti, un giovanissimo Gigi Proietti fa la parte dell'attendente di Eichmann (uno dei pezzi grossi del nazismo scovati in giro per il mondo da Wiesenthal e dalla sua organizzazione) che cercando di sfuggire alla pena capitale, fornisce informazioni sul suo superiore. Una curiosità: si rifiutò di tagliarsi i capelli, così recitò con un cerotto color carne sulla nuca, che glieli copre. Come tutti sanno Wiesenthal fondò il Centro che porta il suo nome, nato per ricercare, perseguire e processare coloro che si resero responsabili di azioni legate allo sterminio delle popolazioni perseguitate dal nazismo. La storia della fondazione del Simon Wiesenthal Center parte proprio dalla fine della prigionia. Rinchiuso a Mauthausen, venne liberato nel 1945. Subito dopo la sua liberazione Wiesenthal non poté evitare di chiedersi che significato poteva dare alla sua vita, una volta che fosse ritornato alla società civile. Wiesenthal era un uomo molto pragmatico. Animato da un profondo senso di giustizia, fece una riflessione dalla quale partirono le mosse per la sua opera. Rispetto a quanto era successo nulla e nessuno avrebbe mai potuto trovare una "giusta punizione" per chi si era macchiato di crimini così orrendi. Nello stesso tempo neppure le vendette sarebbero state adeguate per tanto orrore. Ritenendo se stesso indegno di prendere il posto di Dio, però concluse che i criminali del nazismo non potevano comunque cancellare ciò che avevano fatto semplicemente cambiando identità, e in quel modo vivere il resto della loro vita come se nulla fosse successo, magari inculcando e trasmettendo ai figli e a coloro che entravano nella sfera d'azione le idee razziste di cui si son fatti latori all'epoca del nazismo. Fondò quindi quasi subito, nel 1947, il centro a Linz, in Austria. Scelse l'Austria e cercò con ogni mezzo di mantenere in quel Paese l'organizzazione principale perché agli Austriaci non fu mai chiesto di confrontarsi con le proprie colpe storiche, contrariamente a quanto avvenne in Germania. Wiesenthal voleva che questi uomini e queste donne fossero consegnati alla giustizia degli stati, voleva che avessero un processo, che si confrontassero con le proprie vittime. Voleva, soprattutto, che TUTTI coloro che hanno commesso crimini contro l'umanità non si sentissero MAI al sicuro in nessun punto della terra. Perché comunque ci sarebbe sempre stato qualcuno che non avrebbe dimenticato e li avrebbe cercati per tutta la loro vita. Personaggi e interpreti: Adolf Eichmann: Lucio Roma; Comandante tedesco: Carlo Castellani; Sthal: Corrado Annicelli; Von Kluger: Giorgio Bonora; Feiersleben: Max Turilli; Bauer: Germano Longo; Arthur Pier: Glauco Onorato; Friedman: Bruno Cattaneo; Giudice distrettuale: Consalvo Dell'Arti; Simon Wiesenthal: Vincenzo De Toma; Veronica Liebel: Greta Gonda; Dieter Von Wisliczeny: Luigi Proietti; Joseph Weisel: Franco Bucceri; Anne Marie Mistelbach: Marina Malfatti; Manos: Gianni Garko; Nellie Krawietz: Marisa Mantovani; Tenente Hart: Mino Bellei; Sergente americano: Carlo Reali; Soldato Ricella: Remo Foglino; Comandante americano: Tullio Valli; Guardaboschi: Evar Maran; Boscaiolo: Andrea Angioni; Interlocutore: Silvano Tranquilli; Bibliotecario: Enrico Ribulzi; Gad: Attilio Duse; Yigal: Luigi Montini; Dov: Ugo Cardea; Bod: Edoardo Florio; Dan: Aldo Massasso; Un passante: Alfredo Sernicoli Trama: A guerra finita Simon Wiesenthal, ebreo scampato ai campi di sterminio, dà la caccia al criminale nazista Eichmann. La ricerca dura quindici anni. Eichmann viene catturato in Argentina nel 1960, e poi processato da un tribunale israeliano, condannato a morte come uno dei responsabili dello sterminio di ebrei di diciotto paesi europei, e giustiziato nella prigione di Ramleh, a Tel Aviv, nel 1962.