Dallo scorso Venerdì, migliaia di manifestanti italiani
contro la guerra stanno bloccando i treni militari utilizzati
dalle forze armate degli Stati Uniti per trasportare soldati,
armi e carri armati da una base dellItalia settentrionale
fino a Livorno dove i materiali dovranno poi essere trasportati
via mare con luso di navi.
Il ministro italiano della Difesa, Antonio Martino, concedette
ai militari statunitensi di utilizzare linfrastruttura dello
stato iniziando dal 21 di Febbraio, permettendo il trasporto di
equipaggiamento militare, truppe e provviste per una guerra contro
lIrak. Furono anticipate un totale di 26 convogli per trasferire
armi e altri equipaggiamenti dalla caserma di Ederle, vicino a
Venezia, alle basi americane del Camp Darby.
Camp Darby era stata una delle più importanti basi statunitensi
in Europa sin dalla seconda guerra mondiale ed è collocata
tra Livorno e Pisa sulla Riviera Ligure, con un collegamento al
porto di Livorno e alla base aerea militare di Pisa. Questo è
il punto finale per ulteriori trasporti di truppe e materiali
in Turchia e nel Golfo Persico.
Secondo la costituzione italiana, le decisioni riguardo alluso
dello spazio aereo italiano, alluso delle facilità
e alle infrastrutture (strade, ferrovie, porti, aereoporti, ecc.)
da una potenza estera bisogna essere concordati dal Parlamento.
Ma il governo di Berlusconi ha dato permesso senza i voti del
parlamento italiano e lui fu poi anche appoggiato dal Presidente
italiano, Carlo Azeglio Ciampi.
Il 21 di Febbraio, come i primi convogli partirono da Padova
per arrivare a Pisa, furono bloccati per un paio di ore nel Monselice
vicino a Padova. Un gruppo di circa 100 persone bloccarono i binari
fino a quando furono rimossi violentemente dalle squadre speciali
della Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali.
Le squadre speciali conosciute come DIGOS hanno guadagnato
una reputazione a seguito delle loro misure violente durante il
vertice G8 a Genova del Luglio 2001 quando presero violentemente
dassalto il palazzo della scuola Diaz dove residevano i
manifestanti. Queste squadre presentarono simili metodi brutali
nel trattamento dei dimostranti che bloccavano i binari. Molti
dimostranti furono attaccati con manganelli e furono presi a pugni
e a calci. Nel Monselice, la polizia prese dettagli personali
dei protestanti che dallora furono minacciati con procedimenti
giudiziari.
Ora è lasciata la decisione al deputato magistrato statale,
Gaetano Santomauro, se accettare le denuncie della DIGOS e proseguire
con i procedimenti giudiziari delle persone che parteciparono
al blocco.
Ci sono inoltre azioni, inclusi i blocchi simbolici, vicino
a Vicenza, poi a Padova, Verona, Brescia, Bologna, Firenze e Pisa.
In un certo numero di occasioni, i treni furono costretti a tornare
indietro o a cambiare direzione solo per essere confrontati di
nuovo con altri blocchi. Le dimostrazioni spontanee nella solidarietà
per le attività contro la guerra ebbero luogo anche a Milano,
Firenze e Pisa.
A Fornovo, un piccolo paese vicino a Parma, una gran parte
della popolazione espressero la loro solidarietà per le
proteste ed il sindaco di un paese vicino si distese attraverso
i binari, indossando i segni distintivi funzionari. La popolazione
locale portarono bandiere bianche, appiccarono fuoco ai binari,
e beppero vino e grappa prima di essere portati via dalla polizia.
A Pisa, oltre 400 poliziotti furono radunati per accompagnare
un convoglio della stazione di ferrovia alla base aerea militare.
In aggiunta a bloccare la stazione ferroviaria, i dimostranti
manifestarono anche alla base aerea dove le scorte furono trasportate
dai cargo lifters. Dimostranti, portando bandiere di colore darcobaleno,
riuscirono a farsi largo ed entrarono nel suolo della base aerea,
tentando di fermare i movimenti dei carri armati e dei veicoli
militari.
In Migliarino, il macchinista di un treno passeggeri si rifiutò
di continuare il viaggio usando il suo treno per bloccare i binari
alla quale dovevano passare i trasporti militari. Soltanto dopo
alcune ore, essendo stato minacciato al licenziamento, acconsentì
a guidare il treno più lontano.
Nella Sardegna, conflitti violenti ebbero luogo tra la polizia
e circa mille dimostranti nella quale bloccavano la base della
NATO della Isola della Maddalena. La polizia usò lacrimogeni.
Lorganizzatore principale di questi fatti fu il capo
dei Disobbedienti, un gruppo fondato dalla politica
di disobbedienza civile. Altri che parteciparono includono
membri dellorganizzazione del sindacato COBAS, membri della
Rifondazione Comunista, i Verdi Italiani, come anche tanti individui
non affiliati.
Luca Casarini, capo dei Disobbedienti, dichiarò
che fu solo il governo ad essere responsabile per il trattenimento
dei trasporti pubblici perchè autorizzò i trasporti
senza consultare il Parlamento. Domandò: Con quale
diritto possono usare i treni e gli impianti della ferrovia in
un modo militare e abusarli per una guerra che il popolo non vuole?
I macchinisti ed i lavoratori della ferrovia che furono ordinati
di accompagnare i convogli si rivolsero ai loro sindacati, la
CGIL, per ricevere un sostegno nel loro rifiuto nelleseguire
tali ordini. Il segretario del sindacato regionale della CGIL
in Toscana, Roberto Martelli, espresse che in principio i lavoratori
ferroviari non possono essere costretti ad assistere quei convogli
che trasportano morte e materiali distruttivi. Disse
che trasporti di merci che sono utilizzati per la guerra
sono anche un pericolo per la società in generale.
Comunque Guido Abbadessa, il segretario generale della sezione
di trasporto della CGIL espresse il suo rammarico che il sindacato
non potrà appoggiare i lavoratori ferroviari che rifiutono
di eseguire gli ordini per ragioni di coscienza, perchè
le ferrovie italiane hanno un impegno al ministro della Difensa
Italiana. Come segretario generale, lui dibatte che in primo luogo
deve rispettare le norme legali, oltre a badare agli interessi
dei suoi membri.
Il segretario generale nazionale della CGIL, Guglielmo Epifani,
ha chiesto di fare trattative con il governo. Da parte sua, una
persona che parla per il partito al potere (Forza Italia) del
Primo Ministro, Silvio Berlusconi, descrisse i boicotti e le proteste
come un terrorismo rosso.
Negli ultimi giorni, extra convogli furono sorvegliati al massimo
dai carabinieri e dalle forze armate, ma neanche loro furono capaci
di garantire passaggio libero per i treni. Fino a Martedì
sera, solo sei treni giunsero alla loro destinazione. Lunedì
e Martedì, i passeggeri tirarono i segnali dallarme
in vari treni per bloccare la linea tra Padova e Pisa.
Per il momento, la CGIL ha consentito di dichiarare uno sciopero
ufficiale per sostenere le misure di boicottaggio dei scaricatori
di porto che rifiutano di caricare materiali militari. Lo sciopero
fu confermato da Guido Abbadessa il 26 Febbraio nel giornale La
Stampa.
Un blocco totale dei treni morti fu pianificato
per il 26 Febbraio. Migliaia dimostrarono sulla Linea di Vicenza,
Padova, Ferrara, Bologna, Firenze, e Pisa fino a Camp Darby. Un
rappresentante del Forum Sociale Europeo spiegò: Noi
abbiamo intenzione di continuare quello che abbiamo fatto negli
ultimi giorni, senza creare rischi riguardo a noi e agli altri,
e non susciteremo alcun problema allintero popolo, e non
reagiremo a qualsiasi provocazione.
A Genova, una dimostrazione contro la guerra fu organizzata
allentrata della fabbrica di automobiliFIATper
tutti quei lavoratori dellindustria automobilistica che
desiderano partecipare alla protesta. Una dimostrazione centrale
fu anche organizzata a Pisa. Dimostrazioni su scala nazionale
sono programmate in Italia il Sabato.
Visto la protesta, il governo italiano sta considerando di
deviare i convogli al porto di Brindisi, locato nellItalia
meridionale. Secondo il giornale Il Manifesto, altri convogli
di treni saranno diretti verso i Balcani. Conforme a tali piani,
le forze armate degli Stati Uniti fecero una richiesta il Martedì
al governo sloveno di autorizzare il trasporto di venti treni
carichi di soldati, armi ed carri armati attraverso il loro paese
per arrivare alla Turchia.