Luca Massaglia (
http://www.lucamassaglia.com/) plays "Il fantasma di
Bianca Maria" (no. 7, last piece, from "La leggenda di Bianca Maria
Malaspina" -
Poema sinfonico in 7 quadri per organo) by
Carlotta Ferrari (b.
1975).
Hauptwerk system, Cavaillé-Coll organ of
St. Etienne Abbey Church in Caen, France.
Carlotta Ferrari (b. 1975) is an
Italian composer, organist, singer, and musical therapist. Educated at the "
Giuseppe Verdi" Conservatory in
Milano, she has composed in many genres. Notable works include the cantata "Giorno d'ira" (2008), written in memory of the victims of terrorism and performed in
Como under the auspices of the
President of Italy. Her "Suite da sala su temi di opere verdiane" ("Operatic Suite on
Verdi's melodies") has been performed around the world by the Bruno-Valcepina (
Giuseppe Bruno and
Paolo Valcepina) piano duet.
Ferrari's music appears on several cd recordings.
The
Symphonic Poem "La leggenda di Bianca Maria Malaspina", written in 2014, is dedicated to Luca Massaglia and includes seven movements:
1) Il castello di
Fosdinovo
2) Bianca Maria, vedendo lo stalliere, se ne innamora perdutamente
3) Bianca Maria è condotta a forza in convento, per dimenticare lo stalliere
4)
La fuga dal convento e il ritorno al castello
5) Bianca Maria e lo stalliere sono sorpresi nell'intimità dell'abbraccio
6) Bianca Maria è murata viva in una nicchia del castello
7) Il fantasma di Bianca Maria
The composer writes about her work:
"Narra una ben nota leggenda italiana di come, nell'ameno borgo lunigianese di Fosdinovo, una nobile fanciulla di nome Bianca Maria, appartenente all'antica famiglia locale dei Malaspina, si innamorasse di un giovane stalliere e di come ne fosse, purtroppo per lei, corrisposta.
Non ammettendo, l'amore al tempo dei castelli medievali, una tale differenza di classe sociale, la leggenda narra di come Bianca Maria venisse allontanata dal castello con l'intento (vano per lei come per molte e molti altri) di correggere una tale perigliosa inclinazione.
Ma ahinoi, le mura monastiche non furono troppo alte per non venire scavalcate dall'intrepida fanciulla di sangue blu; né lo stalliere, giovane abbastanza per non contenere i propri ardenti spiriti, fu così cauto da evitare di stringere Bianca Maria fra le braccia.
E fu così che, narra la leggenda, i due incauti amanti, sorpresi nella foga dell'amplesso, furono separati da mano crudele.
Dello stalliere, come sempre e disgraziatamente accade per quelli della sua risma, niente è stato tramandato. Di Bianca Maria è noto invece come fosse murata viva in una nicchia di quel castello che l'aveva vista farsi donna quel tanto che basta per conoscere l'amore, e venisse così avviata a lunga, triste, inquieta agonia mortale.
Ma non è solo per le cronache mondane che la leggenda di Bianca Maria è giunta fino a noi. Parte del merito va a quelle strane ombre, a quei rumori sospetti che talora, in una certa ala del castello, vengono uditi tanto dalla famiglia che ancora vi risiede quanto dalla moltitudine di turisti che ne affolla le sale. Giochi di luce e oscurità, sospiri, gemiti, lamenti incessanti. La memoria di un fiore appena sbocciato e subito reciso".
- published: 22 May 2014
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