12 Giugno 2016 | International Soilidarity Movement, Gaza-team | Striscia di Gaza, Palestina occupata
Mercoledì scorso Rajab Abu Khaled Riela, 30 anni, con il fratello e due cugini ha lasciato il porto di Gaza, alle ore 12. Sono rimasti a pesca fino alle 1:30 del mattino. “Quando abbiamo iniziato il nostro viaggio di ritorno al porto una nave da guerra israeliana si avvicinava, i soldati hanno iniziato a insultarci attraverso il microfono e subito dopo hanno iniziato a sparare contro le nostri due piccole barche con munizioni da guerra”. “Poi la loro nave da guerra è venuta a speronarci. In quel momento ho deciso di provare a scappare, ma sono stato subito colpito a una gamba con proiettili veri “. Hanno portato Rajab e suo fratello al porto di Ashdod, dove non gli avrebbero dato alcun farmaco o cura per l’infortunio subito da parte delle forze israeliane. “Sono stato lasciato sanguinante fino alle 9:30”. Infine sono stati rimandati a Gaza, dove l’ambulanza lo ha portato direttamente dal confine di Erez all’ospedale, dove ha dovuto subire un intervento chirurgico.
Quando finalmente ha raggiunto lo Shifa Hospital, i medici sono riusciti a rimuovere i più grandi pezzi del proiettile – ma tanti piccoli pezzi rimangono ancora nella sua gamba.
![Rajab's mother shows the bullet removed from his leg](http://web.archive.org./web/20160616021033im_/http://palsolidarity.org/wp-content/uploads/2016/06/Rajabs-mother-show-us-the-bullet-removed-from-his-leg-600x336.png)
La madre di Rajab mostra il proiettile rimosso dalla sua gamba