Vita di
Cavour è il titolo di un originale televisivo (soggetto privo di riferimento ad opere del passato e creato appositamente per la televisione), mandato in onda dalla
RAI nel marzo 1967. Dedicato alla vita di
Camillo Benso, conte di Cavour, venne strutturato in quattro parti:
Prima parte: L'attesa della libertà; Seconda parte:
Il grido di dolore; Terza parte: La guerra; Quarta parte: L'unità. Prodotto in un periodo di grande fortuna per lo sceneggiato televisivo italiano che poteva contare su numerosi attori specialisti del genere (molti di loro provenienti dal teatro) costituiva una sorta di ideale seguito di un altro noto sceneggiato televisivo di quegli anni,
Ottocento, trasmesso nel
1959 in vista delle celebrazioni per il centenario dell'Unità d'
Italia, che ricorreva nel
1961 (il 17 marzo del
2011 furono festeggiati i
150 anni dell'Unità d'Italia). La fiction venne diretta da Piero Schivazappa su sceneggiatura di
Giorgio Prosperi (con la consulenza del professor Carlo Pischedda dell'
Università di Torino). Venne trasmessa nel prime time della domenica dall'allora Programma nazionale dal 5 al
19 marzo 1967. Prosperi completò con questo sceneggiato la trilogia di Vite dedicate a grandi della storia - oltre a Vita di Cavour, Vita di
Michelangelo, del 1964, e Vita di
Dante, del
1965 - curata da
Angelo Guglielmi. Secondo la scheda che al lavoro di Schivazappa dedica l'Enciclopedia della televisione, un merito che va riconosciuto alla fiction è quello di non scadere nella "storia romanzata" fine a se stessa ma di aver saputo attingere a fonti storiche in grado di garantire una credibilità di fondo al progetto televisivo, con la produzione di documenti d'epoca e scritti e discorsi ufficiali di Cavour tratti da atti parlamentari. La fiction di Schivazappa non trascura tuttavia la parte più intimista e romantica della vita di Cavour: quella riguardante la sua relazione sentimentale giovanile con una nobildonna genovese -
Anna "
Nina" Giustianiani - testimoniata da un rapporto epistolare consolidato.
Cast imponente e ricco di nomi celebri. Una menzione sul piano della recitazione viene riservata, oltre a
Palmer/Cavour, a
Sergio Graziani come
Napoleone III e a
Glauco Onorato nei panni di
Giuseppe Garibaldi, eroe dei due Mondi qui impegnato alla testa dei suoi garibaldini nella spedizione dei
Mille.
Cast artistico principale:
Renzo Palmer:
Camillo Benso conte di Cavour;
Maria Grazia Marescalchi: Anna Giustiniani;
Laura Tavanti:
La Contessa di Castiglione; Marisa
Belli:
Bianca Ronzani;
Antonio Battistella:
Giuseppe Mazzini;
Renzo Giovampietro:
Vittorio Emanuele II; Glauco Onorato: Giuseppe Garibaldi; Mariolina Bovo:
Giuseppina;
Evi Maltagliati: La madre di Anna;
Piera Degli Esposti: la lavandaia;
Mario Chiocchio: Il marchese Giustiniani;
Mico Cundari:
Gustavo;
Adolfo Geri: D'
Azeglio;
Anna Maria Gherardi:
Teresa;
Renato Lupi: Rattazzi;
Michele Malaspina: Il padre di Cavour;
Renato Montalbano: Sauli; Sergio Graziani: Napoleone III;
Gino Donato:
Castelli;
Mario Righetti: La
Farina;
Francesco Sormano: Il
Generale La Marmora;
Gilberto Mazzi: Villamarina;
Aldo Massasso: il telegrafista;
Maddalena Gillia:
Clotilde di Savoia;
Walter Maestosi:
Costantino Nigra;
Daniela Calvino: L'imperatrice
Eugenia; Marcello
Bonini: Alessandro Bixio;
Tino Bianchi:
Minghetti;
Carlo Hintermann:
Walewski;
Mario Ferrari: Hubner;
Remo Foglino: Il
Nunzio Apostolico;
Fernando Cajati: Ricasoli;
Corrado Annicelli: Macchi;
Andrea Matteuzzi: Brofferio; Gualtiero Isneghi: Cowley;
Loris Zanchi:
Farini;
Edoardo Toniolo: Lanza;
Diego Michelotti:
Nino Bixio;
Gigi Reder: Bertani;
Franco Bucceri:
Bandi;
Giorgio Bonora: Litta Modignani; Manlio
Busoni: Il generale
Fanti;
Silvano Tranquilli: Un colonnello del re;
Calisto Calisti: Padre Giacomo;
Roberto Bruni: Il dottor Pantaleoni; Narratore:
Gianni Bonagura
Trama:
La vita dello statista piemontese dalla preparazione della seconda guerra d'indipendenza all'unità d'Italia attraverso i contrasti con il re Vittorio Emanuele II e
Garibaldi.
Dagli anni della giovinezza, segnati dal fervore rivoluzionario e dall'amore per la giovane Anna Giustiniani, al sorgere della questione romana, sullo sfondo di un'Italia per il momento ancora solo "forzatamente" unita ma non veramente "unica", il percorso politico e umano di Camillo Benso conte di Cavour, statista di livello europeo, figura assolutamente decisiva del
Risorgimento italiano, che ebbe in sorte di morire a soli 51 anni nel giugno del 1861, cioè a poche settimane, dalla proclamazione del
Regno d'Italia da parte di Vittorio Emanuele II. Giovane ufficiale del Genio del Piemonte, tecnico ed ideatore di innovazioni nel campo dell'agricoltura, primo ministro a quarantadue anni nel 1852, si trovò ad affrontare il banco di prova della Guerra di
Crimea e il nodo altrettanto spinoso della cosiddetta questione romana.
- published: 06 Mar 2014
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