R136a1 è una stella visibile nella costellazione del Dorado. È ad oggi considerata la stella più massiccia conosciuta, con una massa stimata in 265 volte la massa del
Sole. La stella è inoltre annoverata anche tra le stelle più luminose conosciute, con circa 8.700.
000 volte la luminosità del Sole.
La stella fa parte del superammasso stellare
R136, posto al centro della Nebulosa Tarantola, la più grande regione di formazione stellare del Gruppo
Locale, nella
Grande Nube di Magellano.
Scoperta
La notizia della scoperta è stata resa nota nel luglio
2010. Un gruppo di astronomi britannici capitanato da
Paul Crowther della
University of Sheffield, si è servito del
Very Large Telescope dell'
ESO e dei dati raccolti dal Telescopio spaziale
Hubble per studiare due ammassi stellari,
NGC 3603 e R136a. Inizialmente ritenuto un oggetto supermassiccio, di massa pari a 1000--3000 masse solari, R136a fu poi risolto tramite interferometria a macchie olografica in un denso ammasso stellare. Il gruppo di ricerca vi individuò diverse stelle con temperature superficiali superiori a 40.000 K e luminosità di diversi milioni di luminosità solari; inoltre, almeno tre stelle dell'ammasso raggiungono le
150 masse solari, e almeno una (R136a1 per l'appunto) le supererebbe.
Caratteristiche fisiche
R136a1 è una stella di Wolf-Rayet, caratterizzata da una temperatura superficiale di oltre 50.000 K. Come altre stelle prossime al limite di Eddington, R136a1 ha perso tramite un intenso vento una discreta frazione della massa che possedeva appena dopo essersi formata; si stima che la stella avesse in quel momento una massa di almeno 320 masse solari e che ne abbia perse 50 nel corso degli ultimi milioni di anni.
Mentre le stelle con una massa compresa tra 8 e 150 masse solari esplodono in supernovae, lasciando poi un residuo compatto sotto forma di stella di neutroni o buco nero, si ritiene che le stelle supermassicce, come R136a1, terminino la loro esistenza esplodendo in ipernovae, fenomeni affini alle supernovae ma oltre cento volte più energetici (1046 joule), e generando buchi neri. Non si esclude anche che la stella possa andare incontro alla sua fine anche prima che il nucleo collassi naturalmente all'esaurimento delle riserve energetiche per la fusione nucleare, dando luogo ad una supernova a instabilità di coppia: all'interno dei vasti nuclei che intraprendono la fusione dell'idrogeno potrebbero crearsi delle quantità abnormemente elevate di coppie elettrone-positrone, che potrebbero rompere l'equilibrio pressione di radiazione-collasso a vantaggio di quest'ultimo. Se R136a1 andasse incontro ad un'esplosione del genere la stella non farebbe in tempo a lasciare un buco nero, mentre il resto di supernova in espansione arricchirebbe il mezzo interstellare circostante delle diverse masse solari di ferro inerte che si starebbero formando al centro dell'astro.
Classificazione
Stella di Wolf-Rayet (o Ipergigante blu)
Galassia ospite Grande Nube di Magellano
Distanza dal Sole 165.000 anni luce
Costellazione Dorado
- published: 09 Sep 2013
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