AMINTORE FANFANI: NAPOLI VIII CONGRESSO DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA (27-31 GENNAIO 1962)
Amintore Fanfani (
Pieve Santo Stefano, 6 febbraio
1908 --
Roma, 20 novembre
1999) è stato un politico, economista e storico italiano. Ha ricoperto per cinque volte la carica di Presidente del Consiglio dei ministri fra il 1954 e il
1987 quando, all'età di 79 anni e 6 mesi, divenne il più anziano premier della
Repubblica Italiana.
Prime esperienze ministeriali
Fu ministro del Lavoro nel quarto (1947-1948) e quinto (1948-1950) governo
De Gasperi, dell'Agricoltura nel settimo governo De Gasperi (1951-1953), degli Interni nell'ottavo governo De Gasperi (1953-1953).
Nel 1954 formò il suo primo governo, senza però ottenere la fiducia. Fece invece parte del governo
Pella come ministro degli Interni.
Alla guida del partito e del governo
Sempre nel 1954 venne eletto segretario della
Democrazia Cristiana in quanto leader della corrente "Iniziativa Democratica"; come segretario si adoperò per dotare il partito di una fitta rete di sezioni. Nel
1958, a seguito del successo elettorale della DC, poté formare il suo secondo governo, con il sostegno di repubblicani e socialdemocratici, ricoprendo anche la carica di ministro degli Esteri.
Nel 1960, dopo la parentesi travagliata del Governo Tambroni,
Fanfani torna alla presidenza del Consiglio, formando il suo terzo governo. Si trattò di un monocolore democristiano appoggiato dai partiti del centro democratico, ma che poteva avvalersi anche dell'astensione non concordata dei socialisti e dei monarchici. Con Fanfani al governo e con
Moro alla Segreteria, la Democrazia Cristiana si prepara ad inaugurare definitivamente la coalizione di centro-sinistra. L'impegno dei due "cavalli di razza" del partito porta infatti il Congresso nazionale, svoltosi a
Napoli nel 1962 ad approvare con ampia maggioranza la nuova linea di collaborazione con il
Partito Socialista Italiano.
Nel 1962, subito dopo il Congresso DC, Fanfani forma il suo quarto governo, questa volta di coalizione (DC -
PSDI -
PRI e con l'appoggio esterno del
PSI), iniziando così l'esperienza delle maggioranze di centrosinistra. Sarà questo il periodo di maggiore successo della carriera di Fanfani.
In politica interna raggiunse importanti successi come la nazionalizzazione dell'energia elettrica, l'istituzione della scuola media unica (con i libri di testo gratuiti per i non abbienti), la definitiva industrializzazione del paese, l'avvio delle opere infrastrutturali come la realizzazione dell'
Autostrada del sole Milano-Napoli e - con la nomina di
Ettore Bernabei a direttore generale - la definitiva consacrazione della
RAI come servizio pubblico (con le trasmissioni
Non è mai troppo tardi per gli adulti analfabeti o Tribuna politica che dava spazio, in egual misura, a tutte le forze politiche)
.
. Venne eletto presidente dell'Assemblea dell'
ONU per il periodo 1965-1966.
Alla presidenza del
Senato
Dal 1968 al
1973 fu presidente del Senato, e il l0 marzo
1972 fu nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica
Giovanni Leone.
Nel 1973 fu rieletto segretario politico della Democrazia Cristiana dopo il congresso di Roma.
Lasciò la presidenza del partito nell'ottobre seguente, a seguito della sua elezione a presidente del Senato, carica in cui fu rieletto nel
1979 e che mantenne fino al dicembre
1982.
Durante il sequestro Moro fu l'unico esponente DC a osteggiare apertamente la linea della fermezza, fino al punto di negare al governo la sede deliberante - richiesta da
Giulio Andreotti - sui provvedimenti di polizia proposti il giorno dopo il sequestro di
Aldo Moro. La sua non ostilità alla linea della trattativa rimase però isolata all'interno del partito. Moro stesso, dalle lettere dal carcere delle
Brigate rosse, si rivolse a Fanfani facendo affidamento sul suo "gusto antico per il grande sfondamento"; il giorno prima dell'omicidio, però, quando si attendeva un ultimo gesto possibilista verso la concessione della grazia a un brigatista ferito da parte del capo dello Stato Leone, Bartolomei, il fanfaniano presente nella direzione della DC, tacque.
La famiglia Moro, in rotta con lo stato maggiore DC, rifiutò di partecipare ai funerali di Stato e pregò gli esponenti politici democristiani di astenersi dal partecipare ai funerali in forma privata a
Torrita Tiberina: soltanto Fanfani, a causa della posizione aperturista assunta durante il sequestro, avrebbe potuto recarsi alle esequie nella cittadina laziale, ma non poté fare in tempo ad assistere alla cerimonia funebre perché impegnato nella commemorazione di Aldo Moro al Senato.
Il 20 novembre 1999 si spense nella sua abitazione romana vicino a
Palazzo Madama. È sepolto a Roma nel Cimitero Flaminio.
Fino ad oggi Fanfani è l'unico
Italiano ad avere presieduto l'Assemblea generale delle Nazioni
Unite.
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