Questo articolo è stato precedentemente pubblicato
in tedesco e in inglese il 4 marzo 2010.
Primo marzo 2010 - 24 ore senza di noi. Con questo
slogan, decine di migliaia di immigrati in 60 città italiane
sono scesi in piazza per protestare contro le politiche razziste
del governo Berlusconi, e per la parità dei diritti per
tutti.
Nella sola Napoli vi sono stati oltre 20.000 partecipanti,
10.000 a Bologna e circa 2.000 a Milano. Altre città chiave
sono state Roma, Firenze, Torino, Trieste, Varese, così
come Palermo. I manifestanti hanno portato cartelli scritti a
mano e striscioni con slogan come Limmigrazione non
è un crimine, Basta con il silenzio - parità
di diritti per tutti, Ognuno è uno straniero,
quasi ovunque.
Quasi 5 milioni di stranieri vivono e lavorano in Italia, ovvero
l8 per cento della popolazione. Nel settore agricolo, uno
su dieci lavoratori è di origine straniera. Circa la metà
degli immigrati sono cittadini europei, circa il 25 per cento
africani, e molti provengono o dalla Cina o dallIndia. Lavorano
soprattutto nel settore agricolo, nel turismo, nellindustria
tessile e nelledilizia.
Da quando le misure xenofobe del governo Berlusconi sono state
intensificate, le condizioni degli immigrati sono diventate più
difficili: ad esempio, un permesso di soggiorno e il suo rinnovo
costano fino a 200. Limmigrazione illegale è
trattata come un reato, punibile con multe fino a 10.000.
Immigrati clandestini possono essere incarcerati nei centri di
detenzione per un periodo fino a sei mesi. I comuni sono autorizzati
a mantenere le ronde, e gli insegnanti, gli infermieri e i proprietari
di case sono tenuti a segnalare gli immigrati clandestini.
Gli immigrati privi di documenti sono sempre più sottoposti
a condizioni di lavoro disumane, da cui anche la mafia trae benefici.
Nel mese di gennaio, migliaia di lavoratori immigrati africani
hanno protestato a Rosarno contro condizioni di lavoro comparabili
a schiavitù. Lavoravano nella raccolta delle arance controllati
dalla Nndragheta, subendo minacce di morte.
A metà febbraio, la morte di un giovane egiziano a Milano
ha causato scontri tra giovani egiziani e latino-americani. Gli
scontri sono stati subito sedati dalla polizia e dai militari,
ma hanno dimostrato quanto sia esplosiva la situazione.
Non sono solo i lavoratori stranieri ad essere direttamente
interessati; anche i lavoratori italiani sono esposti a una pressione
sempre crescente. Allinizio di questanno, lamministratore
delegato di Fiat Sergio Marchionne ha annunciato la chiusura dello
stabilimento di Termini Imerese in Sicilia e leliminazione
di migliaia di posti di lavoro. Ciò ha causato azioni disperate
dei lavoratori licenziati in Sicilia, che hanno occupato un tetto
dello stabilimento per due settimane. Ai primi di febbraio, il
sindacato dei metalmeccanici ha indetto uno sciopero nazionale
di quattro ore dei lavoratori Fiat il cui scopo era di far sfogare
la tensione.
I sindacati, fortemente nazionalisti, hanno preso le distanze
dalle pienamente legittime azioni degli immigrati. Guglielmo Epifani,
segretario generale della GCIL, ha dichiarato trovo sbagliato
uno sciopero di soli migranti, non credo sia la strada migliore
usare uno strumento che isola e contrappone.
Lazione del primo marzo è stata preparata principalmente
via Internet. Proteste e scioperi di immigrati hanno avuto luogo
lo stesso giorno anche in Francia, Spagna e Grecia. In pochissimo
tempo, la pagina di Facebook Primo marzo 2010. 24 ore senza
di noi ha ricevuto più di 50.000 messaggi.
Gli organizzatori tuttavia non avevano una prospettiva di ampio
respiro: volevano semplicemente che le proteste rendessero gli
immigrati in Italia più visibili. Varie organizzazioni
religiose e sociali, gruppi di interesse agricolo e Legambiente
hanno sostenuto lazione. La Confederazione Italiana Agricoltori
(CIA) ha chiesto la revisione della cosiddetta legge Bossi-Fini,
perché questa legge impone quote sul richiestissimo afflusso
di manodopera straniera.
Il ruolo di Rifondazione Comunista
Fausto Bertinotti, ex segretario di Rifondazione Comunista,
ha pubblicato un commento demoralizzato dal titolo Primo
marzo 2010: Rosarno e la sinistra, che non cè.
Ha sollevato la prospettiva di una alternativa politica solo al
condizionale. Ha scritto: i grandi temi che la crisi economica,
strutturale e sistemica delleconomia della globalizzazione
capitalistica metterebbe allordine del giorno, se vivesse
in Europa una qualche forza di alternative. Ha lamentato
che gli eventi di Rosarno hanno rivendicato che è
un fatto che chiederebbe un cambiamento profondo della politica
della sinistra sociale e politica ... Invece non è accaduto
niente.
In realtà, Rifondazione Comunista porta in sé
le responsabilità per la situazione attuale. Tutti i partiti
successori del Partito Comunista Italiano, sia Rifondazione
Comunista (PRC), che il Partito dei Comunisti Italiani (Pdci),
o il Partito Democratico (PD), hanno abbandonato la classe lavoratrice
per intraprendere il nazionalismo e la politica borghese.
Tra il 2006 e il 2008, lattuale presidente di Rifondazione,
Paolo Ferrero, è stato ministro per gli affari sociali
nel governo di Romano Prodi. In questo ruolo, ha approvato la
missione militare in Afghanistan, sottoscritto gli attacchi contro
le pensioni e i diritti sociali e ha difeso le prime liste di
espulsione per gli stranieri. Due anni del governo Prodi, con
la partecipazione di Rifondazione Comunista, sono stati sufficienti
a portare lodiato Silvio Berlusconi di nuovo al governo.
Dal fiasco del 2008, quando Rifondazione perse tutti
i suoi seggi parlamentari, il partito si è spostato ulteriormente
a destra. Con il pretesto della lotta contro Berlusconi, sta abbandonando
il proprio programma e rinuncia a presentare candidati. Nelle
prossime elezioni regionali del 28 marzo, Rifondazione
si è candidata sotto il nome di Federazione della Sinistra
(Alleanza della Sinistra) insieme al Partito Democratico e il
Pdci. In alcune regioni stanno addirittura sostenendo i candidati
del Partito Radicale e dellUdc.
Emergenza Ambientale
Lo stesso giorno che migliaia di immigrati scendevano in piazza,
unemergenza ambientale è stata proclamata nel nord
Italia a seguito dello scarico di materiali tossici nel
fiume Lambro. Ignoti hanno intenzionalmente aperto tre serbatoi
della vecchia raffineria di Villasanta, vicino Milano, e hanno
scaricato 3,5 milioni di litri di olio industriale nel fiume.
Lolio è finito nel fiume Po e da qui è finito
nellAdriatico. Minaccia popolazioni di pesci e di uccelli,
e sta avvelenando lacqua, fondamentale per lagricoltura.
Inoltre, ha bloccato svariati impianti di depurazione, causando
il flusso di scarichi non depurati nel fiume.
Il pubblico ministero sta conducendo unindagine, in quanto
si è trattato chiaramente di unopera di sabotaggio.
Non solo qualcuno ha aperto i rubinetti, ma è stato necessario
anche avviare le pompe del petrolio. Inoltre, lallarme catastrofe
è stato intenzionalmente ritardato. Non è ancora
chiaro se questo sia stato un modo per decontaminare la raffineria
di petrolio in disuso di Villasanta a buon mercato. Il sito è
in una zona costosa di speculazione nelle vicinanze di Arcore,
residenza di famiglia del primo ministro Berlusconi. Villasanta
è stata ristrutturata in una moderna Ecocittà
con piste ciclabili, aree ricreative, case a riscaldamento passivo
e appartamenti costosi.
La recente fuoriuscita di petrolio dal nord Italia ha riportato
alla memoria lo scandalo della spazzatura a Napoli. In Italia,
la corruzione, il nepotismo e le pratiche di tipo mafioso sono
diffuse.
Uneventuale caduta del governo Berlusconi di per sé
non cambierebbe nulla per la classe lavoratrice. Nellattuale
crisi economica capitalistica, ogni governo borghese, anche uno
del centro-sinistra, applicherebbe aggressive misure di austerity
contro i lavoratori. In tutta Europa, governi socialdemocratici
sono in prima linea quando si tratta di attaccare la classe lavoratrice.
Gli esempi migliori sono Papandreou in Grecia, Socrates in Portogallo
e Zapatero in Spagna.
Quando è entrata nella zona delleuro, lItalia
ha falsificato la sua reale situazione finanziaria, come è
stato reso noto in seguito. Oggi, i media stanno annunciando che
la crisi potrebbe diffondersi in Italia. Quindi, improvvisamente
lintera zona euro avrebbe un grande problema: la minaccia
della rottura dellunione monetaria, e quindi ... la madre
di tutte le crisi finanziarie,, ha dichiarato Claus
Hulverscheidt sul Süddeutsche Zeitung.