Ayotzinapa a Bologna

Vi condividiamo il materiale prodotto in seguito alla visita di Omar Garcia al Vag61 di Bologna, lo scorso 13 novembre 2015.
Vi ricordiamo che Omar è uno dei sopravvissuti alla notte di Iguala del 26 settembre 2014 in Messico, in cui autorità locali, statali, federali ed esercito agirono in maniera coordinata e chirurgica contro gli studenti organizzati della Escuela Normal Rural di Ayotzinapa, ammazzando 3 ragazzi e facendone sparire nel nulla altri 43.
Da allora non si hanno notizie, il governo messicano continua a raccontare menzogne sul fronte interno ed estero mentre ragazzi, famiglie, avvocati, un’equipe indipendente di antropologi forensi e un ampio movimento nazionale continuano la ricerca dei 43 scomparsi.

VIDEO doppiato in italiano:
https://archive.org/details/AyotzinapaABolognaITA

Durata 19.08 minuti

VIDEO in spagnolo di una intervista a Omar:
https://archive.org/details/AyotzinapaABologna
Durata 19.08 minuti

AUDIO della CHIACCHIERATA in Spagnolo e Italiano:
https://archive.org/details/GiroDiDomande

Durata 47.38 minuti + giro di domande 1h16 minuti

 

La resistenza di Alvaro Obregon

Video che racconta la lotta del villaggio di Alvaro Obregòn contro la costruzione di un Parco Eolico, nell’Istmo de Tehuantepèc, in Messico.
Il video originale è di gennaio 2015, fatto durante una carovana libertaria che visitava i territori interessati dal progetto.Ê stato ripreso e doppiato a novembre 2015.

Pagina per il Download: https://archive.org/details/AlvaroObregon

Posted: novembre 18th, 2015
at 1:07 by prox

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Juventud Y Rebeldia ITA

Video che racconta la storia di Fernando Barcenas Castillo, ventenne anarchico messicano arrestato il 13 dicembre 2013 a Città del Messico.
È accusato di aver dato fuoco all’albero di natale della Coca Cola durante una manifestazione contro l’aumento della metropolitana e per questo sentenziato a 5 anni e 9 mesi di carcere con le accuse di attacco alla pace pubblica e associazione a delinquere.

Pagina per DOWNLOAD: https://archive.org/details/JuventudYRebeldiaITA

Posted: novembre 18th, 2015
at 1:04 by prox

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Audio su Fernando e Abraham

Di seguito pubblichiamo due AUDIO doppiati in Italiano, in cui una compagna ci parla dei casi di Fernando Barcenas Castillo e di Abraham Cortez Avila, due compagni detenuti nel Reclusorio Norte di Città del Messico dal 2013.

Intervista sul caso di Fernando Barcenas Castillo, compagno detenuto il 13 dicembre 2013, dopo una marcia contro l’aumento del metro di Città del Messico. È stato sentenziato a 5 anni e 9 mesi, accusato di aver dato fuoco all’albero di natale della Coca Cola. Da quando è stato arrestato non si è mai abbattuto anzi ha continuato a lottare dall’interno del carcere, scrivendo lettere, facendo denunce, impegnandosi alla pubblicazione dell’a-periodico “El Canero”, oltre ad aver appoggiato e facilitato altri prigionieri.

Intervista sul caso di Abraham Cortez Avila, arrestato il 2 ottobre 2013 e ultimamente sentenziato a 5 anni e 9 mesi di prigione. L’Audio ci racconta del suo caso specifico, il lavoro di diffusione che (assieme a Fernando Barcenas) porta avanti dal Reclusorio Norte, ma anche sulla criminalizzazione del movimento sociale e sui montaggi giuridici contro gli anarchici.

 

Per scrivere ai due compagni si può mandare una mail agli indirizzi: cna.mex@gmail.com, libertadparaabrahamyfernado@gmail.com

Per avere informazioni in lingua spagnola si possono consultare i seguenti link: www.proyectoambulante.org, www.regeneracionradio.org o www.abajolosmuros.org

Audios sobre Fernando y Abraham

En seguida publicamos dos audios, en donde una compañera nos habla acerca de los casos de Fernando Barcenas Castillo y de Abraham Cortez Avila, dos compañeros detenidos en el Reclusorio Norte de la Ciudad de Mexico, desde el 2013. Entrevista sobre el caso de Fernando Barcenas Castillo, compañero detenido el 13 diciembre 2013, despues de una marcha en contra del alza de la tarifa del metro de Ciudad de Mexico. Ha sido sentenciado a 5 años y 9 meses, acusado de quemar el albor de navidad de Coca Cola. Desde su detencion no ha claudicado, si no seguido en piè de lucha, escribiendo cartas, denuncias, trabajando a la publicacion del a-periodico Canero y apoyando y acompañando otros compas presos.

Entrevista sobre el caso de Abraham Cortez Avila, detenido el 2 octubre 2013 y ultimamente sentenciado a 5 años y 9 meses de prision. El Audio va sobre su caso especifico, el trabajo de concientización y difusiòn que (junto con Fernando Barcenas) lleva desde dentro del Reclusorio Norte pero tambien sobre la criminalizacion de los movimientos sociales y los montajes juridicos en contra de los anarquistas.

Pueden encontrar mas informacion en las paginas de: www.proyectoambulante.org, www.regeneracionradio.org o www.abajolosmuros.org Para enviar cartas pueden escribir a los correos: cna.mex@gmail.com, libertadparaabrahamyfernado@gmail.com

Posted: maggio 16th, 2015
at 10:58 by prox

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Nuova sentenza per Abraham Cortés: cade l’accusa di tentato omicidio.

Tradotto da CRUZ NEGRA ANARQUISTA MEXICO

Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto la notizia che al compagno Abraham Cortés è stata data una nuova sentenza per il giudizio che affronta dal 2 ottobre 2013. Ricordiamo che Abraham è l’unica persona che continua ad essere prigioniero per i fatti di quella giornata. Abraham affrontava un’accusa di omicidio, con la supposizione di aver lanciato delle molotov verso gli schieramenti dei poliziotti antisommossa. Oltra ad un’altra accusa per attacco alla pace pubblica in gruppo. Per queste accuse il compagno era stato sentenziato a 13 anni e 4 mesi di carcere; ma nei giorni scorsi arriva una nuova sentenza, in seguito al ricorso portato avanti. La nuova sentenza del compagno è di 5 anni e 9 mesi per il reato di attacco alla pace pubblica in gruppo, venendo meno l’accusa di tentato omicidio. Non c’è dubbio che si tratta di una buona notizia, però questo non significa che riconosciamo (nella sentenza) un’azione di giustizia del sistema giuridico-carcerario messicano. Sappiamo perfettamente che questo sistema non ci darà mai giustizia e se adesso mollano un poco la presa non dimentichiamo che il compagno continua ad essere prigioniero e intanto che lui ed altre migliaia di persone che attualmente popolano le prigioni continuano ad essere dietro queste mura, continueremo a combattere… ¡Per la libertà di tuttx! ¡Giù le mura delle prigioni! Cruz Negra Anarquista México

Posted: aprile 10th, 2015
at 11:26 by prox

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Da qualche posto del mondo: Lettera del compa Carlos López “Chivo”

Tradotto da CONTRAINFO

Compagni, scrivo queste brevi righe con l’intenzione di far conoscere la mia attuale condizione di vita, che da una prospettiva molto particolare ho deciso portare avanti per via di una serie di situazioni che si sono venute a creare nel recente contesto della lotta individuale e/o sociale e la repressione contro quest’ultima.

C’è una lunga lista di compagni e compagne che sono stati pressati e investigati per l’attività anarchica degli ultimi tempi qui nel paese, in particolare nella zona centro e sud, facendoli pedinare per osservare i loro movimenti e la gente con la quale si organizzano, mandando fottute spie schifose per prendere informazioni, segnalando i compas stranieri di finanziare le lotte e una lunga serie di eccetera; anche quando avvenne la detenzione che mi ha portato in carcere insieme alle mie compagne d’affinità Amelie e Fallon, hanno cercato di vincolare molte persone dell’ambiente libertario/anarchico per legarle al nostro caso (5E), perquisendo alcune case per cercare delle “prove” (senza riuscirci) e così avere maggiori argomentazioni per dare un duro colpo all’interno del piccolo mondo acrata.

Tutto ciò portò al successivo arresto del compagno “Tripa”1 (oltre alla persecuzione di altri compagni che dovettero allontanarsi) e fortunatamente in quel momento si è potuto contare sulla opportuna reazione dei compas del GASPA2 per tirarlo fuori d’immediato visto che le accuse erano infondate. Subito dopo (Tripa) decise di fuggire e non è che avesse molta scelta visto che, accusandolo dei suoi precedenti “delittuosi”, cercavano di legarlo alle indagini di terrorismo, sabotaggio e altre stronzate che volevano accollarci, non gli restavano molte alternative che prendere quella decisione.

Per simili ovvietà e avendo la facoltà di scegliere liberamente, ho deciso prendere il cammino della fuga per varie ragioni, principalmente per la mia stessa sicurezza e quella degli altri compagni visto il tipo di persecuzioni che stanno prendendo il via. Non sarò né il primo ne l’ultimo a farlo, nell’aver scelto un percorso di lotta che in parte si accompagna con il riappropriarmi della mia stessa vita ma anche del lato violento, frontale e refrattario contro ogni autorità; per cui non è che sia cosa da eruditi capire che sarai nella mira di investigatori e pubblici ministeri che cercheranno di relazionarti/immischiarti in ogni caso di azione diretta che si generi nel campo di battaglia, e nel mio caso essendo uscito con la misura cautelare della firma è chiaro che mi avrebbero tenuto a disposizione per arrestarmi nuovamente quando gli venisse voglia, piacere che non voglio dargli, almeno nella misura delle mie possibilità. Read the rest of this entry »

Posted: aprile 10th, 2015
at 11:01 by prox

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Liberx Presxs 5E

TRADOTTO DA CRUZ NEGRA ANARQUISTA MEXICO

Dopo essere statx assoltx dall’accusa federale per il delitto di Danni da Incendio il 27 febbraio 2015 e dopo aver pagato una cauzione per la sentenza (locale) di 2 anni e 7 mesi per i delitti di Attacco alla Pace Pubblica e Danni, finalmente le compagne Amelie Trudeau e Fallon Roullier, così come il compagno Carlos Lopez “Chivo” sono statx scarceratx lo scorso 13 marzo.

Essendo di nazionalità canadese, le compagne Amelie e Fallon furono trasferite direttamente in una stazione dell’Istituto Nazionale di Migrazione, una prigione per coloro che non hanno i documenti necessari per passare le frontiere imposte per Stati e Capitale. Un carcere in cui passano le loro giornate centinaia di persone nell’attesa che si risolva la loro situazione per il fatto di non avere un foglio. Una carcere come tutte le carceri, dove imperano i maltrattamenti, le umiliazioni, l’ammontonamento, la insalubrità, etc. Lì hanno passato vari giorni. Viste le condizioni del posto: visite ristrette e scarsa informazione, la situazione delle compagne è stata poco chiara, fino al giorno 23 marzo quando sono state deportate al luogo di origine.

Anche se sono passati vari giorni da quando le compagnx sono uscitx dalla prigione, crediamo sia importante diffondere questa informazione per aggiornare sulla situazione dei nostrx compagnx prigionierx. Il fatto di essere statx assoltx da una delle accusa, più che parlarci di innocenza e colpevolezza, ci indica che lo Stato ha costruito male il suo teatro repressivo e che per questo ha finito per cascare, come successe per le accuse di Terrorismo che affrontarono i primi 40 giorni dell’arresto nei quali furono reclusx nel Centro Nazional de Arraigos.

Pensiamo che è probabile che lo Stato affini la sua mira per il prossimo colpo repressivo e per questo invitiamo a realizzare un costante esercizio di riflessione sulle nostre pratiche di sicurezza ed allo stesso tempo a restare preparatx, perché siamo sicuri che la campagna anti-anarchica dello Stato messicano continuerà.

Ci riempie di allegria sapere che i nostrx compagnx siano nuovamente in strada!

Ciò nonostante ci mancano prigionierx!

Libertà a Fernando Bárcenas, Abraham Cortés e Luis Fernando Sotelo!

Abbasso le mura di tutte le prigioni!

Cruz Negra Anarquista México

 

 

Posted: marzo 26th, 2015
at 1:50 by prox

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Messico: Scritto di Fernando Barcenas

Fonte

Ai compagni ribelli
Al popolo in generale
Innanzitutto un saluto fraterno, pieno di salute e anarchia e un abbraccio combattivo pieno di passione attiva e tenerezza sovversiva. Oggi comincia un nuovo panorama e, anche se l’orizzonte non è chiaro, dobbiamo affrontare con audacia e con valore quello che succederà.

Sono tempi difficili di lotta e guerra sociale, è arrivata l’ora di costruire un mondo nuovo, infatti le circostanze sono propizie per la rivoluzione sociale; sappiamo di vivere condannati alla immonda cupidigia degli stessi privilegiati che hanno optato per la dominazione e la cospirazione per sostenere la governabilità e la sottomissione della maggioranza.
Agiamo uniti, insorgiamo dal nulla come lo stesso terrore della natura che si sfoga violentemente e all’improvviso facendo paura ai grandi e piccoli proprietari, dimostrando la feroce energia con la stessa intensità dello schiavo che ha rotto le catene.

Dopo 14 mesi di prigione ho imparato a guardare con odio, però con serenità, l’apparato dominante, ho conosciuto realmente l’aberrazione delle istituzioni e i loro vili e inumani propositi che sono riusciti a degradare l’umanità e il significato della libertà. Senza dubbio il carcere è il posto che lo Stato offre ai suoi spiriti più liberi e meno sottomessi; sono le prigioni i posti dove si trovano contemporaneamente criminalità, dissidenza e dignità tutte assieme in questo luogo oscuro e separato dalla società, però più libero e onorabile, dove lo Stato mette quelli che non stanno dalla sua parte, ma contro, e questa è l’unica casa dentro uno Stato repressore e criminale dove la persona rimane con onore.

E se qualcuno pensa che la nostra forza si possa perdere dentro un carcere, se qualcuno arrivasse a pensare che le nostre voci smettano di dar fastidio alle orecchie dello Stato e che non siamo più suoi nemici dietro le sue muraglie è solo perché non sanno quanto sia più forte, efficiente ed eloquente combattere l’ingiustizia quando si è vissuta sulla propria pelle. Da parte mia ho finito di vedere lo Stato come un colosso indistruttibile e forte ed ho cominciato a vederlo come un assurdo autoritario, che non essendo dotato di onore ed intelligenza, finisce per ricorrere al castigo fisico e violento, come un testardo solitario che teme per le sue ricchezze di oro e argento; è in quel momento quando più che paura ho sentito pena nei suoi confronti e ho perso completamente il poco rispetto che qualche volta gli ho avuto.

Non sono nato per subire violenza, sono di una stirpe troppo elevata per convertirmi in uno schiavo, un subalterno sottomesso a tutela, un servo docile, uno strumento di qualsiasi Stato sovrano del mondo.
Prigionieri in strada e che tutto esploda!
Salute, anarchia e rivoluzione sociale!

Fernando Bárcenas Castillo

Posted: marzo 10th, 2015
at 6:28 by prox

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Messico: Risposta di Carlos López “Chivo” alla Izquierda Revolucionaria Internacionalista (Sinistra Rivoluzionaria Internazionalista) “Buenaventura Durruti”

Fonte: Cruz Negra Anarquista Mexico

NOTA: Questo è un testo del compagno Carlos in risposta a quello della IRI-BD: Amelie y Fallon, de la arrogancia imperialista a la miseria pequeñoburguesa.

3 Marzo.

Rispondo a titolo personale alla diffamante aggressione scritta realizzata contro le mie compagne di affinità Fallon e Amelie.

Tra le cose che caratterizzano l’internazionalismo c’è la lotta contro l’idea di nazione, di potere e autorità, mettendo in discussione la validità delle frontiere fisiche e mentali che i governi hanno costruito, per evitare la fraterna e libera convivenza tra le persone nate in punti geografici differenti.

Per questo, arrivare a dire che queste anarchiche siano venute in questa regione “a vivere una esperienza tra i popoli del terzo mondo dopo aver abbandonato le loro vite nella civilizzata Quebec”, mi fa pensare nel disprezzo che voi, sinistroidi internazionalisti, avete dimostrato verso persone straniere che hanno deciso di mettere in pratica la loro passione distruttrice contro lo Stato/Capitale, sia esso canadese, messicano, europeo o di qualsiasi parte.

Almeno noi non cerchiamo la distruzione parziale di un solo Stato – infatti presi separatamente sono solo i tentacoli del potere mondiale – e nemmeno di unire sforzi/capacità esclusivamente fra messicani o con “i rivoluzionari del terzo mondo”; al contrario lottare assieme a qualsiasi persona libera, che sia nata qua o in Cina.

Ma cosa ci si può aspettare da chi propugna appartenere alla “ala classista del movimento rivoluzionario messicano”, accusando di arroganza imperialista o piccolo borghese a coloro che optano per organizzarsi mediante affinità o per condividere momenti di sovversione con chi gli pare?

Certamente la affinità non è esclusiva degli anarchici/libertari, infatti essa può sorgere fra qualsiasi individualità o gruppo che si identifichi nella lotta per la liberazione totale, (lotta) in cui più che puntare a uno “stadio in cui nessuno venga più incarcerato”, si pretende distruggere ogni edificio carcerario fisico e mentale e qualsiasi istituzione autoritaria, con tutto quello che ciò implica; questo potrebbe sembrare utopico ma credo che sia meglio finirla con la tiepidezza delle belle parole e, lungi dall’idealizzare la realizzazione dell’utopia, continuare con la conflittualità quotidiana permanente del contesto sociale. Read the rest of this entry »

Posted: marzo 10th, 2015
at 6:23 by prox

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