Cile: Compagno anarchico arrestato per gli scontri con la polizia. Parole di Sergio

RadioAzione - from Jail

Ricevuto via mail.

Traduzione: RadioAzione

Il compagno anarchico Sergio Alvarez è stato arrestato mercoledì 15 Luglio durante gli scontri tra polizia e incappucciati che partirono dall’università della città di Santiago. Dopo essere stato colpito ed aver trascorso la notte nelle celle poliziesche della democrazia, il compagno fu tradotto al cosiddetto “Centro di Giustizia” e mostrato come un trofeo davanti alle telecamere dei giornalisti carogne. In quel momento, Sergio, camminando a testa alta e braccato dalla polizia, esclamò: “La guerra continua, viva l’anarchia!”

Dopo che gli furono formalizzate le accuse per porto di ordigno incendiario, disordini e aggressione ai carabineros, una giudice decise di mandarlo agli arresti domiciliari totali per tre mesi, e cioè per la durata del periodo delle indagini.
Ma, dopo il ricorso in appello della procura, mercoledì 27 Luglio, Sergio fu portato al carcere di Santiago 1.
L’arresto di Sergio avviene in un contesto di altri giovani arrestati accusati di aver partecipato ai disturbi e per gli scontri con la polizia coinvolti dagli incappucciati nell’università.

Per quanto riguarda Sergio non si tratta di un “giovane studente vittima di una montatura”, ma il compagno è un individuo antiautoritario in guerra contro il potere e i ruoli imposti dall’ordine dominante.

Per ulteriori informazioni sulla sua situazione si può scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica, tramite la quale si possono lasciare anche delle parole e saluti al compagno che gli verrano trasmesse:
laguerracontinua@riseup.net

diffondiamo di seguito le parole del compagno Sergio invitando a mostrare solidarietà ribelle eliminando con l’azione qualsiasi silenzio e immobilismo.

LA GUERRA CONTINUA!
VIVA L’ANARCHIA!

Parole di Sergio:

Beh, è sempre complicato all’inizio, ma non è questo il caso…

Il giorno 15 Luglio nel contesto di una manifestazione partita dall’università vengo arrestato dentro l’Università del Cile, e più che parlare di ciò che contribuì al mio arresto o gli aggiornamenti delle indagini (ci sarà già tempo per questo), ritengo molto importante rendere chiara la mia posizione, e questa postura la manterrò identica e chiara come quando le carogne dei giornalisti cercarono di fare delle buone riprese del trofeo in cui mi avevano convertito e gli gridai forte e chiaro.

Non sono una vittima, e non avrò la postura più fredda che tiepida di chi pensa ad una montatura e dimentica da pentito lo scintillio ed il calore degli scontri, non sono uno che lotta per una miglioria/riforma per rendere più sopportabile l’esistenza dentro questo sistema, né mi rivendicherò come studente o lavoratore; sono un individuo anarchico, che cerca lo scontro con quelli che possiedono, rappresentano e difendono l’Autorità e qualsiasi forma di Dominazione su tutto quello che riguarda la ma vita e quella dei miei fratelli, con il desiderio eterno di espropriare la mia esistenza, di nutrirmi individualmente e collettivamente contro la rassegnazione e lo sottomissione cittadina.
Per adesso senza altro da dire dentro la voragine dei miei pensieri, sentimenti e sensazioni, con tutto mio l’affetto ed amore sperando di ritrovarvi tutti presto.

Nessuna sconfitta, nessun arresa!
La guerra continua!
Viva l’Anarchia!

Sergio Álvarez
Detenuto anarchico, antiautoritario e occasionalmente nichilista.
Carcere di Santiago 1