Le campane della Basilica di Sant'Eustorgio, Milano
Concerto di 6 campane in Si2 crescente
Milano,
Basilica di Sant'Eustorgio
Concerto Solenne per la partenza della Processione dei Re
Magi, in occasione della solennità dell'Epifania del Signore
Sol#3 - Fratelli Barigozzi, 1873
Fa#3 -
Michele Comerio, 1840
Mi3 - Michele Comerio, 1840
Re#3 - Michele Comerio, 1840
Do#3 - Fratelli Barigozzi, 1960
Si2 -
Giorgio Pruneri, 1951
La basilica fu edificata su un'area cimiteriale, dove il santo apostolo Barnaba avrebbe evangelizzato i primi milanesi. I resti di questa prima chiesa sono visibili sotto l'abside, la cui muratura testimonia alcune successive trasformazioni d'età romanica.
Durante gli ultimi anni del
XIII secolo, la chiesa venne arricchita con quattro cappelle gentilizie e venne iniziata la costruzione della torre campanaria, che si protrasse fino al 1309. Nel 1251 fu nominato inquisitore pontificio di Milano e
Como, frate Pietro da
Verona, che venne assassinato il 6 aprile 1252 in un agguato tesogli da alcuni eretici presso il bosco di
Barlassina. Il frate fu canonizzato in meno di un anno e le sue spoglie, tumulate all'interno della basilica, divennero subito oggetto di venerazione. Durante il corso dei due secoli successivi, molte famiglie influenti manifestarono il proprio patronato su alcune delle cappelle della basilica, la principale delle quali venne cominciata intorno al 1470, su commissione del nobile Pigello Portinari. La
Cappella Portinari fu prescelta per contenere la reliquia del capo di san Pietro martire. Nel corso dei secoli successivi, il campanile venne dotato
di un numero consistente di campane, finché nel 1753 si arrivo ad avere ben cinque campane sulla torre, più una campana che chiamasse alle funzioni il capitolo dei canonici. Tra il
XVI e il
XVIII secolo, si verificò un buon numero di interventi di ricostruzione e di decorazione della basilica, che coinvolsero importanti artisti lombardi. Nel 1798 la
Repubblica Cisalpina decretò la soppressione del convento, che venne ripristinato durante la Restaurazione. Nel corso del 1840, la fonderia Comerio si adoperò per rifondere le cinque campane antiche in un concerto in scala musicale. Sul finire del
XIX secolo, la facciata della basilica fu oggetto di restauro. I lavori proseguirono fino al 1874 e si conclusero ufficialmente solo dopo il
1950, quando un secondo massiccio restauro restituì alla chiesa il suo aspetto trecentesco. Nel
1999 venne inaugurato il museo diocesano, situato nel chiostro distrutto dai bombardamenti del 1943.
Sulla torre campanaria sono presenti sei campane, tre delle quali sono ancora le Comerio del concerto del 1840.