Genova: Incendiata finestra palazzo A.R.T.E contro sgomberi e sfratti

“GENOVA: INCENDIATA FINESTRA PALAZZO A.R.T.E.

“Straccetti di benzina”, qualche fiammela, cosi il 5 Marzo abbiam scaldato l’asettico palazzo di A.R.T.E., ente che sfratta chi non può più o non vuole pagare l’affitto. Questo un piccolo segnale ai nostri nemici, con l’auspicio che alla repressione si risponda sempre con più azioni, più occupazioni,con più voglia di mettersi in gioco nonostante l’oceano di merda in cui siamo immersi.

VIVA LE OCCUPAZIONI”

Genova: Rinvenute microcamere puntate su occupazione di vico superiore di Pellicceria

Questi i dispositivi ritrovati nei giorni scorsi nei vicoli intorno alla Casa Occupata di vico superiore di Pellicceria 1, Genova.
3 microcamere puntate sui vari ingressi dell’occupazione.

Ringraziamo gli inquirenti per la cortese attenzione e la Fondazione Spinola per la pronta disponibilità nel concedere gli spazi per spiare le vite altrui. I dispositivi infatti, erano posizionati su tre differenti finestre dei locali della Fondazione, nel comprensorio della chiesa di San Luca.

A buon rendere.

Di seguito i dati dei dispositivi:
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Genova: Nasce il blog del Mainasso

Dopo lo sgombero e la ri-occupazione, nasce anche il blog del MAINASSO.

La pagina ospiterà le iniziative proposte dal MAINASSO e non solo, oltre a testi e pubblicazioni proprie o comunque ritenute interessanti!

Genova: Sgomberato il Buridda

Apprendiamo dai compagni genovesi che a partire dalle prime ore della mattina sono iniziate le operazioni di sgombero del Buridda. Gli sbirri, dopo aver fatto irruzione all’interno dello spazio, hanno identificato gli occupanti che stanno procedendo a recuperare i propri materiali.

Genova: Nuova occupazione – P.S.M. che Passione!

NUOVA OCCUPAZIONE : P.S.M. CHE PASSIONE!

Nella notte del 27 maggio la questura ha sgomberato con un imponente spiegamento di forze il Mainasso occupato da appena 2 mesi. [Read More]

Genova: Sgomberato il Mainasso

IL MAINASSO SOFFIA ANCORA

Questa notte, 27 maggio, la questura ha sgomberato, con un imponente spiegamento di forze, il Mainasso occupato da appena 2 mesi.

Ciò non ci scoraggia, ma anzi ci spinge ad andare avanti per la nostra strada senza esitazioni.
Per 2 mesi uno spazio di proprietà delle Opere Pie (il famigerato Ente Morale), abbandonato da tempo (e che tale rimarrà, blindato e oscurato), è stato sottratto alle dinamiche imperanti del profitto, della passività e dell’alienazione. Non ponendosi obbiettivi specifici a termine, un semplice fondo di pochi metri quadrati è diventato un posto di ritrovo per chiunque si ostini a voler vivere il piacere dell’incontro, della condivisione e del confronto, per chiunque si ostini a voler vivere ancora le strade. [Read More]

Genova: 25 aprile 2014, Spezzone dei movimenti di lotta per la casa

Movimento_di_Lotta_per_la_Casa_Genova

Il 25 Aprile di Lotta, Resistenza e Autogestione!

Il Movimento di Lotta per la Casa porta in strada la voce di tutti coloro che resistono a sfratti e sgomberi, che occupano lo sfitto e che si organizzano per il risultato di ottenere una casa per tutte e tutti, senza la gabbia dell’affitto!

Unitevi allo spezzone del movimento di lotta per la casa per riportare lo spirito partigiano che guidò i ribelli al regime nazifascista. Unitevi nella lotta di tutti i giorni e diffondete le occupazioni, le resistenze agli sfratti e sgomberi, l’autogestione delle nostre vite e dei luoghi di lavoro. [Read More]

Genova: Giustiniani 19 – Ad ogni sgombero una nuova occupazione

AD OGNI SGOMBERO UNA NUOVA OCCUPAZIONE!

Oggi, nella mattinata del 10 Novembre, alcuni compagni hanno rioccupato per alcune ore lo stabile in via dei Giustiniani 19.

A causa dell’immediato intervento della digos e di polizia e carabinieri in assetto antisommossa, che non permettevano ai compagni e ai solidali presidianti di avvicinarsi allo stabile, non è stato possibile aprire e liberare dalle lamiere l’edificio sgomberato lo scorso 7 agosto.

Adducendo la motivazione dello stato di sequestro del palazzo, il PM Scolastico ha disposto immediatamente l’ordine di sgombero e d’arresto dei compagni.

Dopo lunghe trattative, mirate a garantire l’incolumità degli occupanti e il recupero delle attrezzature, la casa è stata abbandonata e i ragazzi all’interno identificati.

Non intimiditi/e da questo atto repressivo, poche ore dopo abbiamo occupato un palazzo di proprietà della Telecom in Vico dietro il Coro di San Luca. All’interno di esso verrà portato avanti il progetto di autogestione e le attività sociali che avevamo intenzione di riavviare nello spazio di Giustiniani 19.

Nei prossimi giorni vi aggiorneremo su assemblee ed iniziative. Lo spazio è aperto a nuove proposte.

Nessuno sgombero fermerà la nostra lotta. Da oggi ci troverete nella nuova occupazione e, come sempre,  in ogni situazione di conflitto sociale.

UNITI/E CONTRO LA REPRESSIONE,
OCCUPAZIONE E AUTOGESTIONE.

Genova: Vico Untoria, No alla riqualificazione

Qualche giorno fa il sindaco di Genova Doria ha fatto un giro per il Centro storico con il prefetto
Musolino per indicargli i punti sensibili della riqualificazione che la sua Giunta vorrebbe finalmente
realizzare dopo le tante chiacchiere, promesse e delusioni degli ultimi anni.
Facciamo un passo indietro, andiamo al 2004, quando Genova era Capitale europea della cultura
e la riqualificazione del Centro storico sembrava imminente, e traiamo alcuni spunti di riflessione
dai frammenti di un articolo dell’epoca sulla zona più “delicata” all’interno di quel progetto, il Ghetto.

VICO UNTORIA
Qui c’era il Ghetto ebraico e ai giudei del 1600 (sefarditi, dunque di origine iberica) pare venisse imposto di
sostare, nelle feste comandate della cristianità, sotto le immagini sacre (madonne, cristi, santi di ogni genere
e categoria) poste nelle nicchie (oggi vuote) di Vico del Campo, Vico Untoria, Piazzetta Fregoso, Vico delle
Cavigliere, Vico dell’Olio, Vico della Croce Bianca, Vico degli Adorno e – insomma – per farla breve, di tutti i
carrugi che stanno a ridosso di Via del Campo.

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Genova: Occupazione temporanea in Vico Del Duca

Testo distribuito l’11 settembre in via Garibaldi e in zona Maddalena durante la temporanea occupazione di Vico del Duca e, la sera, alla festa del PD durante l’intervento di Marco Doria.

A.A.A. prendesi casa… in tempi di crisi.

Come ogni anno Genova accoglie in piazza Caricamento la Festa Democratica.
Tra uno stand della Folletto, una piadina romagnola e dibattiti di basso livello il Partito Democratico rivela sempre di più la sua natura: un partito di amministratori in un epoca in cui amministratore coincide sempre più con affarista. Da anni non ha neanche più pretese pseudoriformiste, più che altro il PD fa affari. Li fa sulla sua Festa, dove le paghe sono misere e in nero, li fa sul Terzo Valico, li vorrebbe fare sulla Gronda.
A livello nazionale i suoi dirigenti sono perfettamente inseriti nella casta, intenzionati a rimanere al potere e in perfetta linea con le direttive europee sulle misure economiche e sull’austerity.
Dove il PD non fa affari, difende quelli altrui. Un partito di affaristi non può che governare in nome dell’economia, difendendo il profitto, privatizzando, svendendo, garantendo la speculazione edilizia e immobiliare.

Ieri alla Festa Democratica si parlava di casa (“A.A.A. Cercasi casa in tempi di crisi”). Non siamo andati a dire la nostra. Cosa dovremmo dire a chi parla di cose che non conosce? O a chi, se le conosce, si trova nell’impossibilità materiale di poterle affrontare? In un comunicato stampa del Ferragosto scorso in riferimento alle occupazioni di piazza delle Vigne 4 e vico Untoria 3 la Giunta invitava al dialogo e dichiarava di “prestare la massima attenzione all’emergenza casa” e di porsi in continuità con l’amministrazione precedente.
Si riferiscono forse all’Agenzia sociale per la Casa creata dalla Giunta Vincenzi, quella che pone come criteri minimi per potervi accedere un reddito tra i 10500 e i 30600 euro e non avere mai avuto sfratti per morosità?
Viene da ridere e verrebbe da chiedersi dove dovrebbero vivere i disoccupati, i clandestini, i precari, i lavoratori in nero, gli sfrattati… ma abbiamo poca voglia di stare a scherzare.
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