Lago di Lugano - paesi della Val Cavargna: CUSINO, SAN BARTOLOMEO e CAVARGNA
CUSINO:
Situato in una conca ai piedi del monte Monte Pidaggia (1.528 m s.l.m.), sovrastato da uno sperone roccioso detto "Sasso di
Cusino", Cusino è il primo paese della
Val Cavargna che si incontra salendo per la strada provinciale da
Carlazzo. Si trova a circa 50 km da
Como.
La chiesa della Natività di
San Giovanni Battista sorge al centro del paese nella piazza lungo la provinciale. L'elemento architettonico che certamente distingue questa chiesa è il suo campanile, di indubbio stile romanico, databile alla fine del
XII secolo. La volta e l'abside sono decorati a motivi geometrici e al suo interno conserva dipinti e alcuni strappi di affresco (tra cui "
San Cristoforo e
Santi") e la pala d'altare con il
Santo titolare di
Giovan Battista.
L'oratorio di Sant'Ambrogio, probabilmente la chiesa più antica di Cusino (il suo nucleo centrale si presume risalente almeno alla fine del Duecento), sorge lungo i tornanti della strada provinciale che da Carlazzo porta alla
Valle.
Il pezzo più importante che la chiesa conserva è certamente la scultura in marmo (databile all'XI o XII secolo) murata sopra il portale di ingresso, su cui è raffigurato il volto di un santo che gli abitanti vogliono essere Sant'Ambrogio ma che in realtà risulta essere una rappresentazione del Cristo.
Questa scultura è l'unico esempio di altorilievo romanico nel comasco.
SAN BARTOLOMEO
VAL CAVARGNA
Proseguendo da Cusino sulla provinciale si raggiunge
San Bartolomeo Val Cavargna a 850 metri d'altitudine.
Esso è il paese piu' popoloso della valle, oltre
1000 ab. detti quaiot (quaglie) ed è diviso in quattro frazioni: Calbino, Tavaino, Vora e
Sora, quest'ultima distaccata dal nucleo formato dalle altre. I principali sono: Oggia,
Costa,
Rus di Vora, Crisello, Rus di gacc (Rus dei gatti), Cavada, Vraghezzo, Ambesello, Tavagnago, Pradei. Molte di esse sono oggi raggiungibili tramite strade asfaltate che, seppur molto comode, non sono certo estetiche dal punto di vista paesaggistico. Al comune appartiene anche l'alpeggio di Sebol che si trova proprio sotto il monte
Tabor. Molte associazioni locali sono attive o hanno sede a
San Bartolomeo e promuovono svariati avvenimenti. Tra queste ricordiamo la
Biblioteca Comunale che ogni due anni organizza agli inizi d'agosto la
Mostra Mercato della Val Cavargna, il Gruppo Alpini, la Proloco, il Corpo Musicale
Santa Cecilia e il Gruppo Folclorico Val Cavargna . Un altro importante evento svolto in queso comune - oltre alla Mostra Mercato - è il
Presepe Vivente di Sora. San Bartolomeo è inoltre il centro scolastico della Val Cavargna in quanto sede delle uniche scuole della valle (elementari e medie).
CAVARGNA:
La Val Cavargna, sita nel territorio delle Alpi Lepontine, dista solo 50 chilometri da Como e si colloca tra il
Lago di Como e il
Lago di Lugano (tra
Menaggio e
Porlezza), da 600 m sopra il livello del mare. Il suo territorio, confinante con le valli
Rezzo e Sanagra, si estende su un intervallo altitudinale di oltre
1500 m. La valle si imbocca presso una svolta, in località "
Ponte di
Pino" (Carlazzo), raggiungibile salendo da Menaggio o venendo dalla
Svizzera (
Lugano).
In questa ampia vallata sono dislocati quattro piccoli comuni composti complessivamente da meno di
2300 abitanti; lungo la strada che giunge a Vegna (frazione di Cavargna) incontriamo in ordine: Cusino (
800 m), San Bartolomeo (850 m),
San Nazzaro (995 m) e Cavargna (1070 m); tutti centri dispersi lungo l'asse vallivo del
Cuccio.
La zona, attorniata da splendide montagne che conferiscono al paesaggio un aspetto aspro e selvaggio, rievoca nella mente dei visitatori immagini del passato.
L'asperità dell'ambiente e le difficili, (soprattutto nella stagione invernale), nei tempi passati, hanno fatto della valle, un luogo chiuso in se stesso ma altrettanto ricco di tradizioni e di costumi così cari agli abitanti.
Qui, infatti, durante alcune feste popolari, il turista può ancora respirare un'aria tutta antica e unica difficilmente riscontrabile in altre località. La valle, comunque, e in particolare il Passo S. Lucio, fu un'importante via di comunicazione nel corso dei secoli già a partire dall'epoca romana, in quanto è possibile spostarsi lungo il crinale che giunge al passo S. Jorio e da qui scendere fino a
Musso e a
Dongo.
Va ricordato, infatti, che in località Passo S. Lucio è probabile che esistesse un tempietto romano propiziatorio per il buon viaggio del viandante e che il nome Lucio, tipicamente romano, derivasse proprio da una stele o un'epigrafe ritrovata in loco che successivamente diede il nome al luogo.
Così il martire Luguzzone, Uguzo,
Uguccione, venne poi trasformato in Lucio prendendo il nome dalla località in cui fu ucciso. In questi luoghi, ancora lontani dai grandi centri urbani e dalla mano dell'uomo, si conserva un patrimonio naturale e storico di indubbio valore.