http://it.euronews.com/ "Si è distinto per lealtà, fair play, correttezza e impegno sociale": queste le motivazioni che lo hanno recentemente condotto all'assegnazione del premio Etica nello sport, oltre alla
Panchina d'Oro e ai tanti raccolti nella sua vita, vissuta sui rettangoli verdi, da calciatore prima e da allenatore poi.
Cesare Claudio Prandelli, 55 anni da
Orzinuovi, paesotto del bresciano, è dal
2010 il commissario tecnico della Nazionale italiana, con la quale ha raggiunto il secondo posto ai campionati europei di calcio dello scorso giugno.
Roberto Alpino (euronews)
Cresciuto calcisticamente nella
Cremonese, in cui inizia a giocare da mediano, Prandelli è notato dall'
Atalanta, tuttavia il momento migliore della carriera lo vive alla
Juventus dove, fra il
1979 e l'85 vince tre scudetti, una
Coppa Italia, una
Coppa dei Campioni, una Coppa delle
Coppe e una Supercoppa europea, senza tuttavia riuscire a giocare con continuità.
Con lui chiacchiereremo a tutto campo, per conoscerlo un po' meglio ed ascoltare dalla sua voce ciò che pensa in riferimento ai tanti accadimenti che ne hanno contraddistinto vita e carriera, oltre naturalmente a questioni d'interesse sportivo tricolore.
Roberto Alpino: "
Benvenuto ad euronews e grazie per aver raccolto il nostro invito. Come giudica la sua carriera da calciatore?".
Cesare Prandelli: "Una buona carriera, nel senso che non avevo grandissime qualità ma sono riuscito a mantenere per dieci anni una professione, quindi direi una buona carriera".
Roberto Alpino: "Due battute sul Prandelli nonno".
Cesare Prandelli: "Un'esperienza meravigliosa, perchè ho già detto ai miei figli e a mia nuora che sarò un nonno come tutti, di quelli che vizieranno i nipoti".
Roberto Alpino: "Quindi sarà sempre presente?".
Cesare Prandelli: "Assolutamente si".
Il commissario tecnico ottiene i suoi primi risultati di rilievo come allenatore guidando l'
Hellas Verona, che porta e guida in
Serie A. Proprio quella squadra i cui tifosi sono nell'occhio del ciclone per gli scellerati cori durante la partita a
Livorno contro il defunto
Piermario Morosini, in difesa della memoria del quale Prandelli promuove l'indignazione fisica. "Se c'è un deficiente che fa cori del genere, mi alzo ed esco dallo stadio", ha detto.
Cesare Prandelli: "Si, ci dobbiamo indignare non soltanto a parole ma anche con gesti forti. Ci dobbiamo responsabilizzare tutti, non dobbiamo pensare che solo le società siano responsabili".
Prandelli rilancia la propria carriera di allenatore al
Parma nella stagione 2002-2003, quando inizia a valorizzare calciatori del calibro di Mutu,
Adriano e Gilardino.
Cesare Prandelli: "Ho avuto la fortuna di avere questi ragazzi straordinari che avevano ed hanno tuttora grande talento, ci hanno regalato delle magnifiche soddisfazioni".
Roberto Alpino: "A proposito di giovani, questo sembra essere l'anno degli allenatori rampanti".
Cesare Prandelli: "E' giusto che i ragazzi giovani che hanno voglia di confrontarsi lo facciano col piglio giusto, questi allenatori stanno dimostrando non solo di avere capacità tecniche ma anche capacità di gestione, il che per un allenatore giovane è qualcosa di importante".
Nella stagione 2005-2006, è scelto da
Diego Della Valle come nuovo allenatore della
Fiorentina. Prandelli assume una posizione forte anche nei confronti della Curva
Fiesole, che contro la
Juve si fa beffe dei 39 morti dell'Heysel del
1985. E' a
Bruxelles quella sera, entra a quattro minuti dalla fine quando sugli spalti la tragedia si è ormai consumata.
Roberto Alpino: "Lei una volta ha affermato che occorre rispetto e che anche questo rientra nella categoria dell'indignazione.
Parole legittime per un avvenimento tragico indelebile, come quello dell'Heysel".
Cesare Prandelli: "Non dobbiamo far finta di niente, ma ci dobbiamo anche mettere la faccia, così come ho fatto io a
Firenze. Se poi capiscono che sei onesto e sincero, le risposte sono sempre positive".
Il 30 maggio 2010, la
FIGC annuncia l'accordo: sarà lui il nuovo CT per 4 anni, in sostituzione di
Marcello Lippi dopo l'ingloriosa conclusione del Mondiale del "waka waka".
Prandelli stabilisce un "codice etico", in base al quale i calciatori che si rendono protagonisti di azioni aggressive e antisportive non saranno convocati. Sotto la sua guida, la Nazionale ottiene agevolmente la qualificazione al campionato europeo.
A fine
2011, si ricade nuovamente in pieno scandalo scommesse, che porterà a sentenze approssimative, in taluni casi finanche politiche.
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- published: 16 Nov 2012
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