Francesco Sforza, duca di Milano ( Cigoli, 23 luglio 1401 – Milano, 8 marzo 1466), è stato il primo duca della dinastia degli Sforza. Valente condottiero di ventura, per anni Francesco Sforza combatté al servizio dei vari principati italiani, dal Regno di Napoli allo Stato della Chiesa, per giungere infine alla corte del duca di Milano Filippo Maria Visconti. Nel ventennale servizio presso quest'ultimo, lo Sforza dovette destreggiarsi tra gli intrighi organizzati dal duca medesimo, invidioso e sospettoso della popolarità e delle abilità militari del suo capitano di ventura. Nel 1441, Francesco giunse a sposare la figlia di Filippo Maria, Bianca Maria Visconti, divenendo de facto il successore del potentato milanese.
Alla morte di Filippo Maria avvenuta nel 1447, però, Milano insorse proclamando la Repubblica, destinata a indebolirsi progressivamente a causa dell'influenza politica e militare che lo Sforza stesso riuscì a esercitare sul popolo meneghino. Dopo essere asceso al rango ducale nel 1450 ed essere stato legittimato davanti ai milanesi come consorte dell'ultimo esponente dei Visconti, Bianca Maria, Francesco Sforza fu il principale promotore della pace di Lodi tra gli Stati Italiani e della rinascita dell'economia, delle arti e del Ducato di Milano dopo decenni di instabilità, guadagnandosi la stima e l'ammirazione dei suoi contemporanei e di Niccolò Machiavelli.
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Papa Benedetto XIV, in latino: Benedictus PP. XIV, nato Prospero Lorenzo Lambertini ( Bologna, 31 marzo 1675 – Roma, 3 maggio 1758), è stato il 247º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 17 agosto 1740 (giorno dell'elezione al 255º scrutinio) alla sua morte.
Il suo pontificato, considerato uno dei più significativi della storia del papato in età moderna, attuò una serie di riforme pastorali nello spirito dell'Illuminismo cattolico di stampo muratoriano.
Uomo politicamente realista e moderno nell'affrontare i rapporti con gli atei e coi non cattolici, Benedetto XIV mise in pratica una serie di decreti volti a colmare le lacune politico-amministrative lasciate dai pontefici precedenti. Fautore di un mecenatismo non soltanto umanista, ma anche scientifico, papa Lambertini mutò atteggiamento a partire dagli anni '50, quando si fecero sempre più allarmanti le tendenze anticlericali dell'illuminismo, il quale vedeva come suo principale antagonista l'ordine dei Gesuiti. Oggetto di una vivace disputa storiografica, divisa tra storici favorevoli al papa bolognese per il suo spirito profetico nell'amministrazione della Chiesa, ed intellettuali critici nei suoi confronti per la sua arrendevole politica concordataria, oggi papa Lambertini è noto perlopiù al grande pubblico per la commedia Il cardinale Lambertini del bolognese Alfredo Testoni, in cui il commediografo mise in risalto il carattere "anticonformista" che contraddistingueva il Lambertini storico.
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