24fotogrammi Produzione
Video Documentari
Bologna. www.24fotogrammi.com. Committente Aifo. In onda su Tv
2000.
Un viaggio affascinante alla scoperta di una nazione meravigliosa. La
Mongolia (
Монгол улс) è il più grande stato del mondo non avente accesso al mare. Confina a nord con la
Russia e a sud con la Cina, e, anche se non condivide un confine con il
Kazakistan, il suo punto più occidentale dista solo 38 km dalla punta orientale di quest'ultimo.
Ulan Bator è la capitale e la città più grande, dove risiede circa il 38% della popolazione.
Un paese di spazi immensi con una natura selvaggia,
un popolo nomade generoso ed ospitale, un viaggio indimenticabile in un mondo antico .
La Mongolia è un paese che colpisce per i suoi spazi immensi, per la sensazione di vuoto così lontana dalla nostra realtà quotidiana. I pastori nomadi vivono nelle gher, le tradizionali tende bianche di feltro, e l'incontro con la loro civiltà costituisce l'aspetto più interessante del viaggio; l'ospitalità è sincera ed ogni occasione è buona per offrire qualcosa all'ospite di passaggio. In un mondo sempre più globalizzato, dove tutti si stanno appiattendo sul modello occidentale, la Mongolia rappresenta ancora un ritorno alle tradizioni antiche, con i nomadi che vivono quasi come ai tempi di
Gengis Khan. Appena si lascia Ulaan Batar, la moderna capitale, la natura regna incontaminata.
Verdi praterie si estendono sterminate, punteggiate qua e là solo dai bianchi puntini delle gher. Salendo verso nord si raggiunge il lago
Khuvsgul, circondato da montagne coperte da foreste di larici siberiani e prati ammantati di fiori selvatici. Le stelle alpine da noi così rare sono brucate tranquillamente dalle capre. Il sud è il regno dell'immenso deserto del
Gobi, il più settentrionale del mondo. La lunga striscia delle dune di
Khongoryn Els, rallegrata dalla presenza dei "veri" cammelli, quelli con due gobbe, costituisce una delle immagini più belle del paese.
La Mongolia è uscita da poco più di un decennio dal lungo tunnel del regime comunista filo sovietico. Gli anni delle purghe staliniste sono stati tremendi: gran parte dei monasteri buddisti è stata distrutta e i monaci trucidati o deportati in
Siberia. Il periodo post-comunista è stato altrettanto difficile: sono venute meno le garanzie sociali offerte dallo stato con la "classica" conseguenza dell'aumento della disoccupazione. Il paese per tirare avanti deve contare sugli aiuti internazionali.
La vita è dura sia per chi vive in città che per i pastori delle campagne. Ad Ulaan Batar migliaia di bambini orfani vivono per strada rifugiandosi nel sottosuolo durante i gelidi mesi invernali, i salari sono bassi, anche se la situazione sta lentamente migliorando. Nelle campagne le temperature toccano punte di 50 gradi sottozero e i nomadi rischiano di perdere il bestiame, unico mezzo di sopravvivenza in una terra selvaggia dove è impossibile qualsiasi coltivazione.
Con il crollo del regime comunista, i mongoli si stanno riappropriando delle proprie tradizioni religiose, legate ad un buddismo lamaista contaminato da elementi di sciamanismo. I monasteri sopravissuti sono stati riaperti al culto mentre altri sono in fase di restauro o ricostruzione. Alcuni sono veramente affascinanti: basti pensare ad
Amarbayasgalant sperduto in una verde vallata. Naturalmente sono ricomparsi anche i monaci, ancora poco numerosi rispetto al passato, quando la Mongolia era uno stato teocratico. Assistere alle preghiere è un'esperienza intensa ed autentica.
Il turismo è limitato, ostacolato dal pessimo stato della rete viaria.
Solo un paio di strade è asfaltato e le piste devono essere percorse con mezzi a quattro ruote motrici. L'assenza di qualsiasi indicazione e i ridotti trasporti pubblici rendono necessario affittare un mezzo con autista. I campi di gher per turisti sono invece piacevoli e le possibilità di campeggio libero davvero infinite: piantando la propria tenda vicino alle gher dei pastori si è certi di essere invitati a casa loro e vivere uno spaccato di vita nomade. Naturalmente non bisogna abusare dell'ospitalità e contraccambiare sempre con qualche regalo. Il turismo, anche se limitato alla breve estate, può rappresentare una grossa risorsa ma c'è da augurarsi che il paese rimanga immune agli effetti devastanti del turismo di massa.
Regia di
Stefano Taurino
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- published: 31 Mar 2014
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