Roma
Roma (IPA: /ˈroma/[5], ) è la capitale della Repubblica Italiana, nonché capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Lazio; in virtù del suo status di capitale del paese, costituisce amministrativamente un ente territoriale speciale di livello comunale, disciplinato da una apposita legge[6]. Per antonomasia, è definita l'Urbe e Città eterna[7].
Con 2 863 624 abitanti[3] è il comune più popoloso d'Italia e il quarto dell'Unione europea, mentre con 1 287,36 km² è il comune più esteso d'Italia e tra le maggiori capitali europee per ampiezza del territorio[8].
Fondata secondo la tradizione il 21 aprile 753 a.C. (sebbene scavi recenti nel Lapis niger farebbero risalire la fondazione a 2 secoli prima[9][10]), nel corso dei suoi tre millenni di storia è stata la prima grande metropoli dell'umanità[11], cuore di una delle più importanti civiltà antiche, che influenzò la società, la cultura, la lingua, la letteratura, l'arte, l'architettura, la filosofia, la religione, il diritto e i costumi dei secoli successivi. Luogo di origine della lingua latina, fu capitale dell'Impero romano, che estendeva il suo dominio su tutto il bacino del Mediterraneo e gran parte dell'Europa, dello Stato Pontificio, sottoposto al potere temporale dei papi, e del Regno d'Italia (dal 1871).
Nel mondo artistico occidentale vanta una situazione di eminenza che si sviluppa quasi ininterrottamente dal 200 a.C. al 1700 avanzato. Il suo centro storico delimitato dal perimetro delle mura aureliane, sovrapposizione di testimonianze di quasi tre millenni, è espressione del patrimonio storico, artistico e culturale del mondo occidentale europeo[12] e, nel 1980, insieme alle proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, provvedimento esteso nel 1990 ai territori compresi all'interno delle mura gianicolensi, edificate per volere di papa Urbano VIII[13][14].
Roma, cuore della cristianità cattolica, è l'unica città al mondo a ospitare al proprio interno un intero Stato, l'enclave della Città del Vaticano[15]: per tale motivo è spesso definita capitale di due Stati[16][17].
Indice
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
Roma sorge sulle rive del fiume Tevere; l'abitato originario si sviluppò sulle colline che fronteggiano l'ansa nella quale sorge l'isola Tiberina, il solo guado naturale del fiume.
Territorio[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio comunale è ampio, avendo inglobato aree abbandonate da secoli, per la maggior parte paludose e inadatte all'agricoltura e non appartenenti ad alcun municipio: si estende su una superficie di 1 285 km², è il più vasto d'Italia (l'area amministrata è grande, all'incirca, quanto la somma dei territori dei comuni di Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Cagliari) ed è uno dei più estesi tra le capitali europee[18].
La densità abitativa non è elevatissima, per la presenza di aree verdi sparse nel territorio comunale[19]: Roma rappresenta un unicum nel mondo occidentale per la vastità della campagna che fa da corona alla città e la compenetrazione fra città e campagna[20].
Roma, inoltre, è la città italiana con il più alto numero di comuni confinanti: 29 comuni italiani più l'enclave della Città del Vaticano, per un totale di 30 territori limitrofi.
Il territorio su cui la città è sorta e si è sviluppata ha una storia geologicamente complessa: il substrato recente è costituito dal materiale piroclastico prodotto dai vulcani, ormai spenti, che cingono l'area della città a sud-est, il Vulcano Laziale negli attuali Colli Albani, e a nord-ovest, i Monti Sabatini, tra 600 000 e 300 000 anni fa. Da questi depositi si formano gran parte dei rilievi collinari dell'area. Successivamente l'attività fluviale del Tevere e dell'Aniene contribuì all'erosione dei rilievi e alla sedimentazione, caratterizzando il territorio attuale.
Il territorio di Roma, pertanto, presenta diversi paesaggi naturali e caratteristiche ambientali: alcuni rilievi montuosi e colline (compresi gli storici sette colli), le zone pianeggianti, il fiume Tevere e i suoi affluenti, le marrane, i laghi di Bracciano e di Martignano e quelli artificiali, un'isola fluviale (l'isola Tiberina), la costa sabbiosa del lido di Ostia, il mar Tirreno.
- Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003[21]
Orografia[modifica | modifica wikitesto]
Il nucleo antico della città è costituito dagli storici sette colli: Palatino, Aventino, Campidoglio, Quirinale, Viminale, Esquilino e Celio. Il centro storico comprende anche i colli Gianicolo, Pincio e Vaticano, oltre ai rilievi artificiali di Monte Testaccio e Monte Giordano. Fuori dalle Mura aureliane si estendono colline più alte, fra cui Monte Mario (139 m), Monte Antenne, i Monti Parioli, Montesacro e Monteverde.
Idrografia[modifica | modifica wikitesto]
La città, oltre che dal Tevere, è attraversata anche dall'Aniene, suo affluente a nord dell'odierno territorio urbano, e da piccoli corsi d'acqua come l'Almone e i numerosi fossi o marrane dell'Agro romano.
Il Municipio Roma X si affaccia sul mar Tirreno (Roma è il comune costiero più grande in Europa, con circa 20 km di costa[22]), il Municipio Roma XV sui laghi di Bracciano e di Martignano (con la sua exclave di Polline Martignano, nel parco naturale regionale del complesso lacuale di Bracciano - Martignano[23]).
Clima[modifica | modifica wikitesto]
Secondo la classificazione dei climi di Köppen, Roma appartiene alla fascia Csa, ossia al clima temperato delle medie latitudini, con estate calda[24].
Il clima della città mantiene un regime piuttosto clemente per tutto l’anno, con rari eccessi. Caratteristica che la rende visitabile in ogni stagione. Le stagioni intermedie, benché siano moderatamente piovose, sono le più gradevoli. L’autunno è nettamente più caldo della primavera che, al contrario, soffre di scampoli d’inverno. La primavera è fortemente variabile. Giornate soleggiate e miti si alternano continuamente a giornate piovose e fredde anche ad aprile inoltrato. L’inverno è piuttosto mite e piovoso. Aria più fredda può talvolta irrompere dai quadranti settentrionali accompagnata da raffiche di vento senza che si raggiungano, tuttavia, temperature eccessivamente basse. E' raro, generalmente, scendere al di sotto dei -2 °C.
Con una temperatura media massima superiore ai 30 °C, l'estate romana è per natura già molto calda. Nell’ultimo decennio, a causa dei cambiamenti climatici, ha subito trasformazioni ulteriori. È dimostrabile un aumento dell’intensità delle ondate di calore con temperature disagevoli e condizioni di malessere, giorno e notte, soprattutto per gli anziani. Il centro di Roma dista, grossomodo, 25 km dal litorale tirrenico. In estate l’influenza mitigatrice del Mar Tirreno è più avvertibile sui versanti occidentali della città grazie al caratteristico “Ponentino”, un delicato zéfiro che spira da ovest verso est inibendo l’eccessivo riscaldamento dei pomeriggi estivi e alleviando la sensazione di disagio. Diversa la situazione al centro, raggiunto solo parzialmente dal Ponentino a causa della forte urbanizzazione, la cui temperatura può registrare fino a 3°/4 °C in più rispetto al versante ovest. Ancora più caldi i quartieri orientali, quasi del tutto privi di ricircolo d’aria soddisfacente.
Hanno subito delle trasformazioni, di conseguenza, anche tutti i fenomeni meteorologici tipici dell’estate: il connubio tra tasso di umidità e temperature troppo elevate unito a una semplice infiltrazione di aria fresca da nord è la scintilla che dà vita a dei fenomeni temporaleschi di intensità pressoché sconosciuta nel passato. Situazione che si protrae fino al mese di ottobre, le cui infiltrazioni di aria via via più fredda incontrano un mare ancora molto caldo. Si generano in questo modo precipitazioni violentissime, con allagamenti e tutti i disagi che ne concernono. Durante il resto dell’anno si alternano periodi più asciutti a periodi moderatamente piovosi, con picchi massimi nei mesi di Novembre, Dicembre e Aprile. La media annua precipitativa si aggirava intorno ai 692 mm fino alla fine degli anni ’80. Valore attualmente salito a circa 750 mm.
In caso di irruzione di aria molto fredda dalla Valle del Rodano (Nord-Ovest) può apparire la neve. Tuttavia, fenomeni nevosi di una certa consistenza sono piuttosto rari (l'ultima modesta nevicata risale al febbraio 2012). La nevosità media di Roma, quindi, segue il classico andamento delle pianure litoranee dei versanti tirrenici italiani con accumuli pressoché nulli.
Roma Centro[25] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 11,1 | 12,5 | 15,3 | 18,6 | 23,2 | 27,5 | 30,5 | 30,1 | 26,6 | 21,2 | 15,8 | 12,2 | 11,9 | 19,0 | 29,4 | 21,2 | 20,4 |
T. min. media (°C) | 4,0 | 4,7 | 6,9 | 9,4 | 13,1 | 16,7 | 19,2 | 19,1 | 16,6 | 12,5 | 8,4 | 5,3 | 4,7 | 9,8 | 18,3 | 12,5 | 11,3 |
Precipitazioni (mm) | 75,0 | 65,0 | 67,0 | 63,0 | 51,0 | 34,0 | 14,0 | 24,0 | 64,0 | 113,0 | 108,0 | 90,0 | 230,0 | 181,0 | 72,0 | 285,0 | 768,0 |
Umidità relativa media (%) | 77 | 75 | 72 | 73 | 71 | 68 | 67 | 66 | 69 | 74 | 78 | 78 | 76,7 | 72 | 67 | 73,7 | 72,3 |
- Classificazione climatica: zona D, 1415 GG
Le origini del nome |
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Sull'origine del nome Roma sono state formulate diverse ipotesi[26]; il nome potrebbe derivare:
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Storia[modifica | modifica wikitesto]
Età antica[modifica | modifica wikitesto]
Fondata secondo la tradizione da Romolo il 21 aprile 753 a.C.,[35] Roma fu retta per un periodo di 244 anni da un sistema monarchico, con sovrani inizialmente di origine latina e sabina, e successivamente etrusca. La tradizione tramanda sette re: lo stesso Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo[36].
Espulso dalla città l'ultimo re etrusco e instaurata una repubblica oligarchica nel 509 a.C., per Roma ebbe inizio un periodo contraddistinto dalle lotte interne tra patrizi e plebei e da continue guerre contro le popolazioni italiche: Etruschi, Capenati, Falisci, Latini, Volsci, Equi. Divenuta padrona del Lazio, Roma condusse diverse guerre (contro Galli, Osco-Sanniti e la colonia greca di Taranto, alleatasi con Pirro, re dell'Epiro) che le permisero la conquista della penisola italica, dalla zona centrale fino alla Magna Grecia[37].
Il III ed il II secolo a.C. furono caratterizzati dalla conquista romana del Mediterraneo e dell'Oriente, dovuta alle tre guerre puniche (264-146 a.C.) combattute contro la città di Cartagine e alle tre guerre macedoniche (212-168 a.C.) contro la Macedonia. Vennero istituite le prime province romane: la Sicilia, la Sardegna e Corsica, la Spagna, la Macedonia, la Grecia (Acaia), l'Africa[38].
Nella seconda metà del II secolo e nel I secolo a.C. si registrarono numerose rivolte, congiure, guerre civili e dittature: sono i secoli di Tiberio e Gaio Gracco, di Giugurta, di Quinto Lutazio Catulo, di Gaio Mario, di Lucio Cornelio Silla, di Marco Emilio Lepido, di Spartaco, di Gneo Pompeo, di Marco Licinio Crasso, di Lucio Sergio Catilina, di Marco Tullio Cicerone, di Gaio Giulio Cesare e di Ottaviano[39], che, dopo essere stato membro del secondo triumvirato insieme con Marco Antonio e Lepido, nel 27 a.C. divenne princeps civitatis e gli fu conferito il titolo di Augusto[40]. Istituito de facto l'Impero, che conobbe la sua massima espansione nel II secolo, sotto l'imperatore Traiano, Roma si confermò caput mundi, cioè capitale del mondo, espressione che le era stata attribuita già nel periodo repubblicano. Il territorio dell'impero, infatti, spaziava dall'Oceano Atlantico al Golfo Persico[41], dalla parte centro-meridionale della Britannia all'Egitto.
I primi secoli dell'impero, in cui governarono, oltre ad Ottaviano Augusto, gli imperatori delle dinastie Giulio-Claudia[42], Flavia (a cui si deve la costruzione dell'omonimo anfiteatro, noto come Colosseo)[43] e gli Antonini[44], furono caratterizzati anche dalla diffusione della religione cristiana, predicata in Giudea da Gesù Cristo nella prima metà del I secolo (sotto Tiberio) e divulgata dai suoi apostoli in gran parte dell'impero[45].
Nel III secolo, al termine della dinastia dei Severi[46], iniziò la crisi del principato, cui seguì un periodo di anarchia militare.
Quando salì al potere Diocleziano (284), la situazione di Roma era grave: i barbari premevano dai confini già da decenni, le province erano governate da uomini corrotti. Per gestire meglio l'impero, Diocleziano lo divise in due parti: egli divenne Augusto della parte orientale (con residenza a Nicomedia) e nominò Valerio Massimiano Augusto della parte occidentale, spostando la residenza imperiale a Mediolanum. L'impero venne suddiviso ulteriormente con la creazione della tetrarchia: i due Augusti, infatti, dovevano nominare due Cesari, a cui affidavano parte del territorio e che sarebbero diventati, successivamente, i nuovi imperatori[47].
Una svolta decisiva si ebbe con Costantino, che, in seguito a numerose lotte interne, centralizzò nuovamente il potere e, con l'editto di Milano del 313, dette libertà di culto ai cristiani, impegnandosi egli stesso per dare stabilità alla nuova religione. Fece costruire diverse basiliche, consegnò il potere civile su Roma a papa Silvestro I e fondò nella parte orientale dell'impero la nuova capitale, Costantinopoli[48].
Il cristianesimo divenne religione ufficiale dell'impero grazie ad un editto emanato nel 380 da Teodosio, che fu l'ultimo imperatore di un impero unificato: alla sua morte, infatti, i suoi figli, Arcadio ed Onorio, si divisero l'impero. La capitale dell'Impero romano d'Occidente divenne Ravenna[49].
Roma, che non ricopriva più un ruolo centrale nell'amministrazione dell'impero, venne saccheggiata dai Visigoti comandati da Alarico (410); impreziosita nuovamente dalla costruzione di edifici sacri da parte dei papi (con la collaborazione degli imperatori), la città subì un nuovo saccheggio nel 455, da parte di Genserico, re dei Vandali. La ricostruzione di Roma venne curata dai papi Leone I (defensor Urbis per avere convinto Attila, nel 452, a non attaccare Roma) e dal suo successore Ilario, ma nel 472 la città fu saccheggiata per la terza volta in pochi decenni (ad opera di Ricimero e Anicio Olibrio).
La deposizione di Romolo Augusto del 22 agosto 476 decretò la fine dell'Impero romano d'Occidente e, per gli storici, l'inizio dell'era medievale[50].
Età medievale[modifica | modifica wikitesto]
Con la fine dell'impero romano d'Occidente, per Roma ebbe inizio un periodo segnato dalla presenza barbarica in Italia e, soprattutto, dall'affermazione della Chiesa (con a capo il Papa), che si sostituì all'impero e gettò il ponte che avrebbe unito l'antichità al mondo nuovo[51].
Numerose lotte in ambito cittadino ed europeo non permisero l'instaurarsi di una struttura politica costante a Roma, che passò, così, attraverso varie forme di governo: venne dominata prima dai Goti, successivamente dai Bizantini[52]. In questo periodo è attestata l'esistenza di un ducato romano, che corrispondeva, grosso modo, alla città e al territorio ad essa circostante[53].
Nel 756, sconfitto definitivamente il re longobardo Astolfo, Pipino il Breve, re dei Franchi, donò le terre conquistate a papa Stefano II, sancendo la nascita del Patrimonium Sancti Petri, lo Stato Pontificio, di cui Roma divenne capitale[54].
La notte di Natale dell'800 papa Leone III incoronò imperatore Carlo Magno nell'antica basilica di San Pietro in Vaticano, istituendo così l'Impero carolingio/Sacro Romano Impero: Roma non ne fu la capitale (posta ad Aquisgrana), ma funse da centro religioso del nuovo stato teocratico[55].
Intorno alla metà del IX secolo, papa Leone IV, dopo l'incursione saracena dell'846, fece fortificare la Civitas Leonina (corrispondente all'incirca alla Città del Vaticano), confermando il potere politico assunto dai pontefici, che venivano protetti dalle famiglie nobili[56]. Anche queste ultime fortificarono le proprie residenze, fino a renderle veri e propri castelli: è il periodo compreso tra il 1100 ed il 1200, periodo in cui Roma allacciò rapporti con i comuni posti nelle sue vicinanze[57].
Intorno alla metà del XII secolo i cittadini romani instaurarono il Comune Consolare (che si insediò sul Campidoglio), rivale dell'autorità papale e dell'autonomia dei nobili; in questo periodo Roma si munì di nuovi ed efficienti sistemi di difesa[58].
L'era medievale, inoltre, fu caratterizzata dalle lotte tra le famiglie nobili filopapali e quelle filoimperiali, che frenarono lo sviluppo dell'area centrale della città fino al XVI secolo. Roma, centro politico del mondo grazie all'avvento dei Papi, si confermò città pontificia quando Bonifacio VIII, nel 1300, proclamò il primo Giubileo (evento che fece accorrere in città circa due milioni di pellegrini); lo stesso Pontefice, tre anni dopo, fondò lo Studium Urbis[59].
Ma quando nel 1309 papa Clemente V si ritirò ad Avignone, Roma fu governata dalle famiglie nobili in continua lotta reciproca: la città subì un'involuzione, e nel Quattrocento registrò appena 20 000 abitanti[60].
Il radicale mutamento della Roma medievale fu iniziato da papa Niccolò V, che decise di realizzare ex novo il nuovo centro di Roma, il centro della fede cristiana, diverso da quello pagano dell'antica Roma. Si spostò dal Laterano e concepì l'idea della costruzione della nuova basilica di San Pietro[61]: da quel momento, per circa quattro secoli, Roma fu sotto il completo dominio dei pontefici[62].
Età moderna[modifica | modifica wikitesto]
In seguito alla riforma luterana (1517) e al sacco di Roma da parte dei lanzichenecchi di Carlo V (1527), fu aperto il Concilio di Trento, terminato nel 1563, che confermò Roma come capitale dello Stato Pontificio, anche se da quel momento la figura del Papa smise di influire sulla politica europea[63].
Il periodo successivo al concilio tridentino fu caratterizzato da un rinnovamento urbanistico della città: i nobili e le potenti famiglie cardinalizie abbandonarono i loro palazzi al centro per costruirsi nuove dimore sulle colline; ma il vero artefice della grande opera di modernizzazione architettonica, culturale ed economica della città di Roma, fu papa Sisto V, pontefice per soli cinque anni (1585-1590)[64]. Nel 1626 fu inaugurata la nuova basilica di San Pietro in Vaticano, emblema del dominio papale.
Dominio papale che venne interrotto solamente un secolo e mezzo dopo, quando il 15 febbraio 1798 fu proclamata la Repubblica Romana e fu deposto papa Pio VI[65]. La nuova forma di governo durò appena un anno, tra il malcontento generale del clero e dei romani, ma con l'avvento di Napoleone Bonaparte, Roma entrò a far parte del Primo Impero francese (1808). Lo stesso Napoleone incaricò l'artista Antonio Canova di rammodernare l'antica capitale imperiale: su ordine dell'imperatore corso, inoltre, iniziarono gli scavi archeologici (in particolar modo al Foro Romano) guidati dal francese Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy[66].
L'era napoleonica, si concluse con una serie di sconfitte decisive patite dal Bonaparte, tra cui quella nella battaglia di Lipsia (1813) e Waterloo (1815): Roma venne presa da Gioacchino Murat (novembre 1813), ma l'11 aprile 1814 Napoleone liberò papa Pio VII, fino a quel momento tenuto in prigione dai francesi: il Pontefice fece ritorno a Roma, riportando nella capitale il dominio papale e l'entusiasmo della gente[67].
Età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]
« Roma è la sola città d'Italia che non abbia memorie esclusivamente municipali; tutta la storia di Roma, dal tempo de' Cesari al giorno d'oggi, è la storia di una città la cui importanza si estende infinitamente al di là del suo territorio; di una città cioè destinata ad essere la capitale di un grande Stato. » |
(Cavour, Discorso al Parlamento di Torino, 25 marzo 1861) |
In seguito al Congresso di Vienna e al ritorno di Pio VII in Roma, la città visse un periodo turbolento, che culminò con la presa dell'Urbe e la fine del potere temporale dei Papi. Nel 1849 fu istituita la Seconda Repubblica Romana, governata da Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini e Aurelio Saffi; durò poco meno di cinque mesi, a causa dell'intervento dell'esercito francese di Napoleone III comandato dal generale Oudinot[68].
Nel 1861, in seguito all'unità d'Italia suggellata da Cavour, ebbero inizio le pressioni del re Vittorio Emanuele II nei confronti di papa Pio IX, invitato ripetutamente a lasciare il proprio dominio temporale[69]. Furono vani anche i tentativi di numerosi patrioti di annettere Roma al Regno d'Italia, e la situazione rimase invariata finché regnò Napoleone III, imperatore francese contrario alla sparizione dello Stato Pontificio. Tuttavia, quando cadde il Secondo Impero nel 1870, l'Italia non ebbe più ostacoli e poté procedere all'annessione dello Stato della Chiesa.
Il 20 settembre i bersaglieri comandati dal generale Raffaele Cadorna aprirono una breccia nella cerchia delle mura aureliane, nei pressi di Porta Pia, ed entrarono a Roma: Pio IX fu costretto a ritirarsi; gli vennero concessi solamente il Vaticano, il Laterano e la villa pontificia di Castel Gandolfo. Roma, pertanto, fu annessa al Regno d'Italia, di cui divenne capitale (legge 3 febbraio 1871, n. 33)[70].
In seguito alla cosiddetta età giolittiana, che caratterizzò i primi anni del XX secolo (in cui si alternarono, a più riprese, i governi di Giovanni Giolitti), e alla prima guerra mondiale, conclusasi per Roma e per l'Italia con la vittoria mutilata denunciata da Gabriele D'Annunzio[71], la città si venne a trovare in un clima di disordini e incertezza politica che, nel 1922, favorì l'ascesa al potere di Benito Mussolini (28 ottobre, la marcia su Roma)[72]. Durante il ventennio fascista, Roma fu al centro di una drastica rivoluzione urbanistica voluta e attuata dallo stesso Mussolini: il duce fece abbattere diverse zone, numerosi edifici medievali e seicenteschi, e decretò l'apertura di alcune grandi vie, come via dei Fori Imperiali, viale Regina Margherita e via della Conciliazione (costruita dopo l'abbattimento della spina di Borgo), che unisce Roma con la Città del Vaticano, stato indipendente istituito l'11 febbraio 1929 con la firma dei Patti Lateranensi[73].
Nacquero, inoltre, nuovi quartieri e nuovi ambienti, come l'EUR (costruito in occasione dell'Esposizione Universale di Roma del 1942, ma mai inaugurato a causa dello scoppio della guerra), la città-giardino Aniene, la città universitaria, il foro Mussolini e Cinecittà, il piccolo Stato indipendente del cinema italiano[73].
Nel 1940 l'Italia entrò in guerra; Roma, teatro di attacchi e massacri come quelli avvenuti in via Rasella e presso le fosse Ardeatine, dopo essere stata lasciata dai tedeschi come città aperta, fu liberata dagli Alleati il 4 giugno 1944[74]. Il 19 luglio del 1943 fu oggetto di un duro bombardamento ad opera di forze aeree statunitensi che causò la morte di oltre 3000 persone nei quartieri San Lorenzo, Tiburtino, Prenestino, Casilino, Labicano, Tuscolano e Nomentano.
Cessata la guerra, Roma, in seguito al referendum del 2 e 3 giugno 1946, divenne capitale della Repubblica italiana. Negli anni cinquanta e sessanta la città si sviluppò urbanisticamente e demograficamente e, a partire dal Giubileo del 1950, divenne una delle più ambite mete turistiche trasformandosi, in poco tempo, nella capitale mondiale del divertimento e del cinema, grazie alle numerose pellicole di affermati autori cinematografici[75].
Gli anni cinquanta e sessanta sono ricordati come il periodo della dolce vita, raccontata da Federico Fellini nell'omonimo film. Roma, divenuta una delle capitali internazionali del cinema, è frequentata dai più importanti personaggi del jet set internazionale, che si ritrovano nei locali di via Veneto. Nello stesso periodo diventa uno dei centri dell'alta moda italiana, con l'apertura delle boutique delle grandi firme su Via Condotti, Via Borgognona e Via Frattina.
In questo periodo la città si espanse in modo rapido: furono realizzati nuovi quartieri e le aree periferiche, fino ad allora in aperta campagna, furono urbanizzate. Venne realizzata la nuova stazione Termini e furono costruite nuove infrastrutture (tra cui il primo tratto della rete metropolitana e il Grande Raccordo Anulare) e gli impianti sportivi per i giochi olimpici che Roma ospitò nel 1960. Il 25 marzo 1957, inoltre, furono firmati a Roma i due trattati che istituirono la comunità economica europea e la comunità europea dell'energia atomica; dal 1962 al 1965 nella basilica di San Pietro si svolse il Concilio Vaticano II[75].
Oggi Roma, città più popolosa e più vasta d'Italia, funge da centro della vita politica nazionale e centro della religione cattolica; in qualità di città capitale, godrà di speciali poteri amministrativi, trasformandosi da comune in città metropolitana[76].
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
La descrizione dello stemma del Comune di Roma è contenuta nel primo articolo dello statuto comunale[77]:
« L'emblema del Comune è costituito da uno scudo di forma appuntata, di colore porpora, con croce greca d'oro, collocata in capo a destra, seguita dalle lettere maiuscole d'oro S. P. Q. R. poste in banda e scalinate, cimato di corona di otto fioroni d'oro, cinque dei quali visibili » |
Altri simboli di Roma, oltre allo stemma comunale, sono la lupa capitolina, statua bronzea raffigurante la leggendaria lupa che allattò i due gemelli Romolo e Remo; il Colosseo, il più grande anfiteatro del mondo romano, riconosciuto, nel 2007, come una delle sette meraviglie del mondo moderno (unica in Europa)[78]; il Cupolone, la cupola della basilica di San Pietro in Vaticano, che domina tutta la città e simboleggia il mondo cristiano[79]. Simbolo della città durante l'antichità era l'aquila imperiale, effigie militare[80]; durante il Medioevo era il leone, animale emblema di supremazia.[81].
Il motto della città è SPQR, in latino Senatus PopulusQue Romanus (il Senato e il Popolo romano), che nell'antichità indicava le due classi che erano a fondamento della società romana, quelle dei patrizi e dei plebei[82].
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
La città di Roma è[83]:
- la quarta tra le 27 città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale", per azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo risorgimentale.
Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale | |
«A ricordare le azioni eroiche compiute dalla cittadinanza romana e dalle truppe romane nella campagna del 1848 e nella difesa di Roma del 1849. Preparata alla vigilia della ripresa della guerra contro l'Austria, la rivolta scoppiò il giorno della battaglia di Novara (23 marzo 1849). Guidati da Tito Speri – che sarebbe stato impiccato a Belfiore nel 1853 – gli insorti s'impadronirono della città, ma, al termine di un'accanita resistenza che valse a Brescia l'appellativo di "Leonessa d'Italia", dovettero cedere alle truppe austriache il 2 aprile.» — Roma, 21 aprile 1898 |
- tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione; insignita della medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici subiti della sua popolazione, tra cui i bombardamenti e l'eccidio delle fosse Ardeatine e per la sua attività nella Resistenza partigiana durante la seconda guerra mondiale.
Medaglia d'oro al Valor Militare | |
«Nel glorioso meriggio del Risorgimento nazionale 9 febbraio 1849 la migliore gioventù italiana correva a morire sugli spalti di Roma repubblicana, ispirata dall'infaticabile apostolo dell'Unità Giuseppe Mazzini e guidata dall'eroe nazionale Giuseppe Garibaldi. Roma combatté romanamente contro truppe agguerrite di quattro eserciti, mentre un'Assemblea Costituente legiferava sotto il tiro dei fucili rinnovando in un breve ma fulgido periodo le glorie militari e le virtù civili di cui è costellata la storia millenaria della Città Eterna. Per la meravigliosa epopea del 1849 Roma ridivenne il centro e la fiamma delle italiane speranze indicando la via del nazionale riscatto. Nel centenario degli eroici avvenimenti, sul colle capitolino ove sventola il gonfalone della Repubblica, il popolo di Roma, che nella recente tragedia della Patria, ha vissuto le memorabili ore del martirio e della riscossa, riassume i voti, gli eroismi, i sacrifici di tutte le Città che provate ma non scosse dalla sventura, cooperarono alla redenzione d'Italia.» — Roma, 1849 - 1949 |
Ricorrenze[modifica | modifica wikitesto]
- Natale di Roma, il 21 aprile; è la data in cui, secondo la tradizione, Romolo avrebbe fondato la città (753 a.C.)[84]. Il 21 aprile viene festeggiato con rappresentazioni in costume, eventi culturali e manifestazioni ludiche;
- 1º maggio, la festa dei lavoratori: i sindacati unitari organizzano un concerto gratuito in piazza di Porta San Giovanni in Laterano, a cui assistono centinaia di migliaia di spettatori;
- Festa della Repubblica, il 2 giugno; si svolge la tradizionale parata militare lungo via dei Fori Imperiali che termina a piazza Venezia, presso l'Altare della Patria;
- Festa de Noantri, si svolge a Trastevere. Si festeggia il primo sabato dopo il 16 luglio in occasione della ricorrenza della Madonna del Carmelo.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
« Roma è la capitale del mondo! In questo luogo si riallaccia l'intera storia del mondo, e io conto di essere nato una seconda volta, d'essere davvero risorto, il giorno in cui ho messo piede a Roma. Le sue bellezze mi hanno sollevato poco a poco fino alla loro altezza » |
(Johann Wolfgang von Goethe, Italienische Reise, 1813-1817) |
Roma si presenta come il risultato del continuo sovrapporsi di testimonianze architettoniche ed urbanistiche di secoli diversi, in una compenetrazione unica e suggestiva che mostra il complesso rapporto che la città ha sempre instaurato con il proprio passato, in un alternarsi di sviluppi caotici, periodi di decadenza, rinascite e tentativi, in età contemporanea, di ammodernamento del tessuto urbano.
Roma è la città con più monumenti al mondo[85] e inoltre è anche la città del mondo che ha più monumenti per metro quadrato.[86]
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
Le architetture religiose di Roma costituiscono una parte fondamentale del patrimonio monumentale della città capitolina: esse sono il simbolo dell'importanza culturale, sociale ed artistica della componente religiosa nell'intero arco della storia di Roma.
I più importanti edifici sacri dell'antichità furono i templi: non erano luoghi di raduno per i fedeli, ma ospitavano unicamente l'immagine cultuale della divinità cui erano dedicati. Si ritiene che in tarda età repubblicana Roma avesse circa un centinaio di templi[87].
Le chiese cristiane sono diverse centinaia e la loro storia si intreccia con la storia religiosa, sociale ed artistica della città. La cattedrale è la basilica di San Giovanni in Laterano, una delle quattro basiliche patriarcali o papali insieme con la basilica di San Pietro in Vaticano, la basilica di San Paolo fuori le mura e la basilica di Santa Maria Maggiore.
Le quattro basiliche facevano parte del cosiddetto "giro delle sette chiese" che i pellegrini dovevano compiere a piedi ed in un unico giorno. Le altre tre chiese facenti parte di tale itinerario sono la basilica di San Lorenzo fuori le mura, la basilica di Santa Croce in Gerusalemme e la basilica di San Sebastiano fuori le mura.
Roma è la città con il maggior numero di chiese al mondo[88][89], considerando anche il consistente numero di luoghi di culto protestanti, ortodossi e di altre confessioni cristiane.
Tra il 1984 e il 1992, nel quartiere Parioli, è stata costruita la più grande moschea d'Europa, che occupa una superficie di 34 000 m²; nel ghetto ebraico si trova il Tempio Maggiore di Roma, completato nei primi anni del Novecento.
Numerose sono anche le architetture religiose funerarie: a Roma sono presenti circa una sessantina di catacombe, i cimiteri sotterranei cristiani dei primi secoli dopo Cristo; i mausolei, tombe di eccezionale monumentalità, adornavano le vie consolari (in particolar modo la via Appia). Non mancavano sepolcri, ipogei, necropoli e tombe a forma di piramide, sul modello di quelle egiziane.
I principali cimiteri romani sono il cimitero del Verano, il cimitero comunale e monumentale della città; il cimitero Flaminio, il più grande d'Italia; il cimitero Laurentino, quello di più recente apertura (2002), terzo per grandezza dei cimiteri romani, anche noto come "cimitero di Trigoria"; il cimitero acattolico (o dei protestanti, o "degli inglesi"), istituito nella prima metà del XVIII secolo per la sepoltura degli stranieri praticanti un'altra religione o non religiosi; accanto a quest'ultimo fu costruito, verso il 1947, un piccolo cimitero di guerra riservato ai soldati del Commonwealth morti a Roma.
Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]
Le architetture civili di Roma consistono in diverse centinaia di edifici e altri monumenti che accompagnano la storia della città da circa 28 secoli: dall'arx Capitolina e le domus dell'antica Roma ai palazzi signorili dell'età medievale, dalle lussuose ville della Roma pontificia alle costruzioni moderne che caratterizzano l'EUR, come il Palazzo della Civiltà Italiana e i quartieri più recenti, fino alle opere dei più importanti architetti contemporanei realizzate negli ultimi due decenni.
Piazza del Campidoglio ospita il palazzo Senatorio, sede di rappresentanza del comune di Roma, e palazzo dei Conservatori e palazzo Nuovo, sedi dei musei Capitolini. Molteplici i palazzi storici della città, sede delle famiglie nobiliari, cardinalizie e papali che esercitarono il proprio potere in Roma: tra questi, palazzo Venezia, palazzo Farnese, palazzo Colonna e palazzo Barberini.
Dopo l'annessione di Roma al Regno d'Italia, molti palazzi furono adibiti a sede dei vari organi del governo provinciale, regionale e nazionale, come il palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica; palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica; palazzo Montecitorio, sede della Camera dei deputati; palazzo Chigi è sede del Governo italiano; palazzo Valentini, sede della provincia di Roma; palazzo Koch, sede della Banca d'Italia; palazzo della Consulta, sede della Corte Costituzionale; palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato; il palazzo di Giustizia (Palazzaccio), sede della Corte Suprema di Cassazione, e i vari palazzi ministeriali.
Numerose anche le ville e giardini facenti parte in passato di dimore nobiliari, a partire dai giardini urbani di proprietà dei personaggi di spicco della Roma antica (gli horti). Le più grandi ville urbane sono la Villa Doria Pamphilj, Villa Borghese, Villa Ada, Villa Giulia e Villa Torlonia.
Nel corso della sua plurisecolare storia, Roma è stata sede di centinaia di teatri ed altri edifici ad uso spettacolo, come i circhi (il più celebre il Circo Massimo, capace di ospitare circa 250 000 spettatori, record tuttora imbattuto) e gli anfiteatri (il maggiore dei quali, il Colosseo, è divenuto simbolo della città ed emblema della cultura mondiale).
Roma, inoltre, è ricca di fontane e di acquedotti: tra le fontane monumentali, la maggior parte delle quali sono state fatte costruire dai Papi all'inizio dell'età moderna, vi sono la fontana di Trevi, la fontana dell'Acqua Felice (o del Mosè), le Quattro Fontane, la fontana della Barcaccia, la fontana dei Quattro Fiumi, la fontana del Nettuno e la fontana delle Naiadi.
Gli acquedotti furono costruiti in età antica: la loro lunghezza complessiva arrivò a misurare circa 350 km; in età moderna i Papi li fecero restaurare e ne fecero costruire altri; gli ultimi furono costruiti nel corso del Novecento.
Caratterizzano il centro cittadino anche alcuni archi trionfali antichi (arco di Tito, arco di Settimio Severo, arco di Costantino) e i resti di diverse terme, uno dei principali luoghi di ritrovo durante l'antichità (tra cui le terme di Caracalla, le terme di Diocleziano e le terme di Tito).
Il Tevere e l'Aniene, i fiumi che attraversano la città, sono scavalcati da più di una trentina di ponti: nell'area urbana, 28 attraversano il Tevere (tra cui il ponte Milvio, il ponte Sant'Angelo e il ponte Sisto), mentre 5 sono stati costruiti per l'attraversamento dell'Aniene, tra cui il ponte Nomentano.
Tra le architetture contemporanee si possono annoverare l'Auditorium Parco della Musica di Renzo Piano, il MAXXI di Zaha Hadid, il MACRO di Odile Decq e il Museo dell'Ara Pacis e la Chiesa del Giubileo di Richard Meier.
Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]
Le architetture militari di Roma risalgono alle origini mitiche della città, quando Romolo avrebbe innalzato le mura della Roma quadrata, e ricoprirono un ruolo rilevante nell'intero arco della storia dell'Urbe, determinandone lo sviluppo e la difesa.
Roma è l'unica capitale europea ad avere conservato quasi interamente il circuito delle sue mura, che possono essere suddivise in sei distinti sistemi difensivi (dalle mura romulee alle mura serviane, dalle mura aureliane alle mura leonine, dalle mura Vaticane alle mura gianicolensi).
La principale cerchia muraria della città, fatta costruire da Aureliano, presentava 16 porte, la maggior parte delle quali coincideva con una via consolare: tra le altre, porta San Sebastiano, porta San Paolo, porta del Popolo e porta Pia.
Altra immagine caratteristica di Roma, soprattutto in epoca medievale, erano le torri e i castelli, dimore delle potenti famiglie baronali che spadroneggiavano in città tra il X e il XIV secolo: Gregorovius affermò che nel Medioevo Roma contasse circa 900 torri, la maggior parte di esse abbattuta nella seconda metà del Duecento; numerosi castelli sono, invece, sopravvissuti e caratterizzano il paesaggio dell'agro Romano. Tra essi, oltre al celebre Castel Sant'Angelo vi sono il Castello di Corcolle, il castello Medici-Strozzi, il castello di Giulio II, Casal de' Pazzi, il Barberini, il castello Borghese della Crescenza, il castello Caetani dell'Appia, il Monti di Leva, il castello della Cecchignola, il castello della Magliana, il castello della Spizzichina, il Castello di Isola Farnese e il castello Scandeluzza.[90]
Dopo l'unità d'Italia, la città venne protetta con un campo trincerato composto da quindici forti e quattro batterie che formavano un anello di circa 40 km intorno all'abitato.
Altro[modifica | modifica wikitesto]
Le principali piazze di Roma, nate durante il Rinascimento o il periodo barocco, tendono a testimoniare la capacità creativa di un ideale di vita armonioso tra esaltazione umanistica e concezione soprannaturale[91]. Tra le più celebri piazze romane, vi sono piazza di Spagna, piazza Navona, Piazza del Popolo, piazza della Repubblica, piazza Venezia, piazza Colonna, piazza Farnese, largo di Torre Argentina, Campo de' Fiori e piazza San Pietro[92].
Tra le principali vie del centro cittadino, via del Corso, via del Babuino e via di Ripetta, che formano il Tridente; via dei Fori Imperiali, già via dell'Impero; via Veneto, resa celebre negli anni sessanta; via dei Condotti, la principale via dello shopping; via Margutta, la via degli artisti; via Nazionale, realizzata dopo l'unità; via della Conciliazione, che collega lo Stato italiano con la Città del Vaticano[93].
Roma è la città che conserva il maggior numero di obelischi: molti risalgono all'età imperiale, quando gli obelischi venivano trasportati direttamente dall'Egitto; altri furono realizzati dai romani, che usarono lo stesso granito degli egizi. La maggior parte di essi è stata fatta restaurare da papa Sisto V[94].
Fin dall'antichità, strade, piazze ed edifici di Roma sono ornati da statue di vario genere (equestri, statue in piedi, statue sedute, busti). Anticamente ad esse era attribuito quasi un potere mistico, in grado di proteggere il popolo romano e rappresentare il consesso degli dei. Particolari e caratteristiche sono le sei statue parlanti (tra cui Pasquino e la statua del Babuino), attraverso le quali il popolo, in modo satirico e pungente, esprimeva il proprio malumore nei confronti di chi deteneva il potere in città[95].
A Roma, nel corso dei secoli, sono state erette numerose colonne, a scopo commemorativo; tra le 14 ancora esistenti vi sono la colonna di Marco Aurelio e la colonna di Traiano[96]. Tra i principali colonnati della città, il più noto è probabilmente quello realizzato da Bernini nel Seicento.
Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]
Per la sua vastità di siti e reperti archeologici, Roma è un vero museo a cielo aperto.
La culla della storia di Roma è il Palatino, sotto il quale si trovano il Foro Romano, i Fori Imperiali e i Mercati di Traiano, i centri della vita politica, economica, religiosa e sociale del mondo antico[97].
A non molta distanza si trova il Colosseo, il monumento simbolo dell'antica Roma; sul vicino colle Oppio si trovano i resti della Domus Aurea, la casa d'oro di Nerone[98].
Procedendo da piazza Venezia verso il Tevere si trovano la Crypta Balbi (parte dell'antico teatro di Balbo), il Foro Boario, il teatro di Marcello con i templi dell'area di Sant'Omobono e del Foro Olitorio e l'area sacra di largo di Torre Argentina (dove fu ucciso Cesare)[99].
Altri siti archeologici presenti in città sono la basilica sotterranea di Porta Maggiore, le terme di Caracalla[100], le terme di Diocleziano, le terme di Tito, il mitreo di San Clemente, l'Auditorium di Mecenate, lo stadio di Domiziano, i resti del Ludus Magnus, gli Auditoria di Adriano e le case romane del Celio, sottostanti la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo[101].
Fuori dal centro abitato, si trovano gli scavi di Ostia[102]; il mausoleo di Cecilia Metella, il Castrum Caetani, il sepolcro degli Scipioni e la villa dei Quintili sull'Appia Antica[103]; la villa di Livia a Prima Porta[104]; l'area archeologica di Veio, con il santuario etrusco dell'Apollo[105] e il parco delle Tombe della via Latina.
Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]
L'insieme delle aree verdi libere copre una superficie complessiva di 86 000 ettari, il 67% dei 128 500 ettari di Roma Capitale. Tra questi si segnalano le aree naturali protette, il cui habitat è particolarmente ricco di specie vegetali e animali, comprendenti 19 parchi terrestri e uno marino, le secche di Tor Paterno[106]. Le aree protette sono una realtà recente, cominciata con l'istituzione del Parco regionale urbano del Pineto nel 1987 e di quello del Parco naturale regionale Appia antica l'anno successivo; nel 1997 nacque l'ente regionale Romanatura, che ampliò notevolmente il numero di zone protette.
Tra i parchi regionali e le riserve naturali ricadenti all'interno del territorio comunale di Roma da ricordare, oltre al parco dell'Appia Antica, la riserva naturale della Marcigliana, la riserva naturale di Decima-Malafede, la riserva naturale Litorale romano, la riserva naturale Valle dell'Aniene, la riserva naturale dell'Insugherata e la riserva naturale di Monte Mario, ai quali si aggiungono i parchi all'interno delle ville di Roma e i vari parchi urbani (es. Parco degli Acquedotti). Specifiche aree verdi sono destinate all'orto botanico ed al roseto comunale mentre, nelle zone più periferiche, sono pure presenti aree agricole.
La vasta area rurale, in parte pianeggiante ed in parte collinare, che si estende attorno alla città di Roma viene definita agro romano, che si differenzia dalla campagna romana in quanto contenuto nel territorio comunale[107].
Lungo il Tevere è presente l'oasi urbana gestita dal WWF.
Fauna urbana[modifica | modifica wikitesto]
Nella città eterna vivono migliaia di specie di animali, vertebrati ed invertebrati. Tipici della zona del Colosseo, per esempio, sono i gatti, dichiarati dal 2001 «patrimonio bioculturale di Roma»[108] (unico esempio in Italia di un provvedimento del genere). I gatti romani sono circa 300 000. Approssimativamente 120 000 vivono nelle case ed i restanti sono randagi, raggruppati in almeno 400 colonie feline definite habitat libero (previsto dalla Legge numero 281 del 1991 e dalla Legge Regionale numero 34 del 1997),[109] e moltissimi romani, principalmente le donne, se ne prendono cura. Da qui il termine di "gattare" per indicarle.[110]
Tra gli uccelli si ricordano gli storni, stimati in addirittura 5 milioni di esemplari[111][112]. Roma è, da anni, la città italiana con il maggior numero di questi volatili, che hanno colonizzato l'ambiente urbano a partire dal primo dopoguerra, in seguito alla distruzione di molte zone umide periferiche, trovando pochi predatori e facile riparo. Le prime aree invase da questi uccelli sono state le zone verdi di Palazzo Venezia, di Villa Torlonia e piazza Cavour, seguite nel 1970 da Villa Ada, Villa Pamphilj, via XX Settembre, viale Trastevere e via Appia Nuova. In seguito hanno colonizzato i platani della riva destra del Tevere, tra ponte Matteotti e ponte Sant'Angelo,[113] per arrivare infine ad entrambe le rive. Nelle stagioni di migrazione causano, con le loro deiezioni, notevoli fastidi[114].
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Con i suoi oltre 2 865 000 abitanti, Roma è il comune più popoloso d'Italia. Nel contesto dell'Unione europea, il comune di Roma si colloca al quarto posto in termini di popolazione, dopo Londra, Berlino e Madrid. Annoverando anche pendolari, militari, studenti, residenti vaticani, politici e diplomatici, il totale degli abitanti di Roma in un normale giorno lavorativo raggiunge la cifra di circa 4 000 000 di persone[20][115].
Abitanti prima dell'unità d'Italia (migliaia)
Abitanti censiti (migliaia)[116]
Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
Roma è il comune italiano con il maggior numero di residenti stranieri[117]: al 31 dicembre 2014 sono in totale 363 563[118], provenienti da 180 stati diversi (compresi 5 cittadini vaticani), il 12,66 % del totale della popolazione. Le comunità più numerose sono quelle provenienti da:
Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]
Il latino fu la prima lingua di Roma; subì la stessa evoluzione e trasformazione della città: dapprima parlato solamente nell'Urbe e nel latium vetus (con poche varianti dialettali, ad esempio a Falerii e Preneste), subì l'influsso dell'etrusco e soprattutto del greco. Successivamente la lingua latina seguì l'espansione di Roma nella penisola italica e in tutto l'impero, fino a subire, insieme all'istituzione politica, una fase di declino. In epoca medievale si confermò come lingua ufficiale della Chiesa di Roma e come la lingua colta e internazionale dell'Europa occidentale[119].
L'idioma utilizzato comunemente dalla popolazione, oltre alla lingua ufficiale italiana, è il romanesco, che, come la maggior parte dei dialetti italiani, non ha alcuna ufficialità. Formatosi in età medievale, originariamente era affine ai dialetti meridionali, per poi subire l'influenza culturale del fiorentino durante il Rinascimento, che lo rese più simile alla parlata toscana.
Il romanesco, come tutte le lingue, si è poi evoluto negli anni (Giuseppe Gioachino Belli, nella prima metà dell'Ottocento, usa forme linguistiche che non vengono utilizzate da Trilussa all'inizio del Novecento), e dall'inizio del XX secolo si è diffuso anche in altre zone del Lazio, in conseguenza della crescita demografica.
Tra le maggiori creazioni letterarie in dialetto romanesco sono da ricordare, oltre i poeti già citati Gioachino Belli e Trilussa, Cesare Pascarella, Giuseppe Berneri, Filippo Chiappini, Crescenzo Del Monte. Numerosi attori hanno contribuito e contribuiscono all'espressione teatrale e cinematografica del romanesco nel Novecento: tra questi, Aldo Fabrizi, Elena Fabrizi, Alberto Sordi, Nino Manfredi, Gina Lollobrigida, Anna Magnani, Gigi Proietti, Gabriella Ferri, Enrico Montesano e Carlo Verdone.
Religione[modifica | modifica wikitesto]
« Virgilio lascia [qui] intravedere una concezione di Roma come spazio eternamente sacro, scelto già dagli dei in quell'era mitica quasi impensabile, prima che Roma fosse Roma. » |
(Mary Beard, Gli spazi degli dei, le feste in Roma antica[120]) |
Nonostante le origini indoeuropee, la religione romana, legata alla storia e alle tradizioni della città sin dalle sue origini, presenta caratteristiche proprie, dovute alla mentalità storica, giuridica e politica tipica della società romana.
Le divinità, a differenza di quelle greche, non avevano un'esistenza autonoma; la religio non dava adito a racconti mitici o riflessioni teologiche, ma era instrumentum regni: già dalla fase arcaica della storia romana, infatti, le istituzioni religiose non erano distinte da quelle politiche.
Accanto alle divinità maggiori (Giove, Giunone, Minerva, Vesta, Giano, Marte), antropomorfizzate, vi erano alcuni spiriti protettori, come i Lari e i Penati. La religione romana era caratterizzata anche da un ciclo principale di feste annuali, legato esclusivamente alla città di Roma; tuttavia, con l'espansione dell'impero, si diffusero in Roma numerose nuove religioni e culti misterici, provenienti soprattutto dall'Oriente.
Nel I secolo, come avvenne nei centri più importanti dell'impero, si diffuse rapidamente anche il cristianesimo: inizialmente ritenuti una setta giudaica, i cristiani, appartenenti a tutti i ceti della società, avevano una propria organizzazione (la chiesa, assemblea di Dio[121]), con a capo un vescovo (successivamente chiamato Papa), primo dei quali è considerato l'apostolo Pietro; egli morì a Roma come Paolo di Tarso, l'apostolo dei Gentili giunto nell'Urbe per la predicazione intorno al 60: entrambi sono i santi patroni di Roma.
In seguito alla svolta costantiniana del 313 e all'editto di Tessalonica del 380, il cristianesimo si affermò come religione di Stato e la Chiesa di Roma, che detiene il primato della sede di Pietro, accrebbe il proprio potere spirituale e liturgico e instaurò un rapporto con le istituzioni politiche che caratterizzò i secoli successivi.
Roma, da secoli meta di pellegrinaggio di numerosi fedeli, è sede dell'omonima diocesi e ospita al proprio interno lo Stato della Città del Vaticano, governato dal vescovo di Roma, che per uso della Chiesa stessa è sempre il papa regnante. Oltre al cattolicesimo, a Roma sono diffusi l'islamismo ed altri culti cristiani; in città, inoltre, dalla tarda età repubblicana è presente una folta comunità ebraica[122]. In particolare è presente la Chiesa Evangelica Valdese con una nota chiesa in Piazza Cavour e l'ortodossia con, specialmente, la chiesa dei russi vicino alla stazione di Roma San Pietro. L'Islam ha, come principale sede cittadina, la Moschea di Roma (la più grande moschea dell'Occidente)[123] in zona Acqua Acetosa. L'ebraismo ha una delle più grandi sinagoghe d'Europa, il Tempio Maggiore di Roma, nella zona del ghetto.
Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]
Uno dei principali festeggiamenti della tradizione popolare romanesca fu, dal XV al XIX secolo, il carnevale, ripristinato dal comune di Roma, seppur in forma del tutto diversa, nel 2010. Le sue origini si fanno risalire ai Saturnalia dell'antica Roma, caratterizzati da divertimenti pubblici, balli e mascherate[124]. I giochi carnascialeschi si svolsero dal X secolo sul monte Testaccio; qualche secolo dopo, papa Paolo III decise che il carnevale si svolgesse in via Lata, attuale via del Corso. Tra le maschere tipiche del carnevale romano vi sono Rugantino, Meo Patacca e il Generale Mannaggia La Rocca[125].
Roma è una città ricca di tradizioni, miti, leggende, costumi e folclore, già a partire dall'antichità e per tutto il Medioevo, età in cui fiorirono molteplici racconti popolari, in cui la sfera religiosa si univa al mondo magico, il sacro si combinava col profano.
Per le sue peculiari caratteristiche, una delle zone di Roma in cui è ancora possibile rintracciare frammenti e stimoli della cultura popolare è il pittoresco rione di Trastevere, con i suoi stretti vicoli, le trattorie, le chiese medievali e il colle Gianicolo[126]; è proprio a Trastevere che sorge il museo del folklore e dei poeti romaneschi, che ospita documenti della vita quotidiana e delle tradizioni romane, tra cui gli acquerelli di Ettore Roesler Franz sulla Roma sparita[127].
Nel quartiere Europa, inoltre, si trova il museo nazionale delle arti e tradizioni popolari, che raccoglie materiale tradizionale e folkloristico-popolare proveniente da tutta Italia.
Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]
La città è il centro di molte istituzioni finanziarie (banche ed assicurazioni), di centri di produzione televisiva, di aziende operanti nella moda e nella pubblicità e soprattutto dell'industria cinematografica.
Roma è anche sede di alcune agenzie internazionali delle Nazioni Unite, come il Programma Alimentare Mondiale (PAM), l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), e il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD); in città ha sede il collegio di difesa della NATO. La capitale italiana, oltre ai trattati che nel 1957 hanno istituito la CEE e l'Euratom, ha ospitato anche la firma ufficiale del trattato per la costituzione europea (29 ottobre 2004) e la stipulazione dello statuto della Corte Penale Internazionale.
Essendo capoluogo della provincia di Roma, della regione Lazio e capitale della Repubblica italiana, Roma ospita, oltre alle sedi comunali, le varie sedi del governo provinciale, regionale e nazionale, nonché lo Stato Maggiore dell'Esercito, lo Stato Maggiore della Marina, lo Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare e lo Stato Maggiore della Difesa.
Nel quartiere Tiburtino ha sede l'Istituto Superiore di Sanità, che opera al servizio del ministero della Salute; tra i principali ospedali romani, vi sono l'arcispedale di Santo Spirito in Saxia, l'ospedale pediatrico Bambino Gesù (appartenente al Vaticano), l'ospedale San Filippo Neri, l'ospedale San Gallicano, il policlinico Agostino Gemelli (dell'università Cattolica) e il policlinico Umberto I, l'ospedale pubblico più grande in Italia[128].
Qualità della vita[modifica | modifica wikitesto]
Secondo un'indagine realizzata dall'ufficio Statistica del comune di Roma nel 2007, la qualità della vita dei cittadini romani nel complesso è buona[129]: ciononostante, la capitale mostra vari punti di debolezza.
Tra questi, emergono i problemi di traffico, di inquinamento ambientale e acustico, causati dal crescente utilizzo dei mezzi privati; il decoro urbano soffre per la presenza massiccia di affissioni e cartellonistica pubblicitaria abusiva[130] oltre per la presenza di graffiti vandalici[131][132]. Un altro problema riguarda i servizi municipali, talvolta difficilmente raggiungibili, soprattutto dagli anziani[129].
Tra gli aspetti positivi, emergono la soddisfazione dei cittadini di vivere a Roma, godendo quotidianamente del patrimonio storico e archeologico cittadino, delle sue bellezze monumentali, artistiche e culturali, del clima mite, della vicinanza con il mare e con il centro della cristianità, delle varie opportunità di studio e formazione, dei diversi impianti sportivi e dei grandi spazi verdi[129].
Secondo un'indagine sulla qualità della vita realizzata nel 2015 dalla società di consulenza Mercer, nonostante gli aspetti positivi Roma occupa il 52º posto, penalizzata dal suo sistema di trasporti e da un contesto di business non ottimale, restando distante dal 41º posto di Milano[133].
A causa della criminalità organizzata crescente, nella città c'è uno dei tassi di reati più alti d'Italia (nel 2010, secondo l'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, Roma si è piazzata al secondo posto dietro Milano per numero di reati ogni centomila abitanti, con particolare criticità per furti d'appartamento, furti d'auto, scippi e rapine, mentre nel 2011 è schizzata in testa per numero di omicidi)[134]. Secondo l'indagine Insicurezza e degrado nelle periferie urbane realizzata nel 2009 dal dipartimento innovazione e società della Sapienza per conto dell'Osservatorio regionale per la sicurezza e la legalità, un romano su due considera pericolose le periferie, preoccupati soprattutto dalla criminalità e gli incidenti stradali. La maggioranza dei romani intervistati, inoltre, nota che in città ci sono zone insicure, dove sarebbe meglio non andare[135].
Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Istruzione[modifica | modifica wikitesto]
Archivi e biblioteche[modifica | modifica wikitesto]
Nella sua veste di capitale d'Italia, la città possiede due Archivi di Stato: l'Archivio Centrale dello Stato, che conserva (con alcune eccezioni) la documentazione prodotta dagli organi e dagli uffici dello Stato italiano sin dalla sua unità e l'Archivio di Stato di Roma, che fino al 1953 ha svolto anche le funzioni del primo.
La città dispone di numerose biblioteche, di varie tipologie e dimensioni.
Tra le più rilevanti si possono ricordare: la Biblioteca Angelica; la Biblioteca Apostolica Vaticana, in Vaticano; la Biblioteca Casanatense; la Biblioteca dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, la Biblioteca Hertziana; la Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II, la biblioteca più grande d'Italia; la Biblioteca Universitaria Alessandrina; la Biblioteca Vallicelliana. Con il nome di Biblioteche di Roma viene invece indicata la rete delle 37 biblioteche di pubblica lettura di Roma Capitale.
Numerose sono le biblioteche romane che partecipano al Servizio bibliotecario nazionale (SBN). Grazie all'OPAC SBN è possibile effettuare via web ricerche nei cataloghi correnti di oltre 100 istituzioni bibliotecarie della città, aggregate nei diversi poli regionali[136].
Ricerca[modifica | modifica wikitesto]
A Roma sono presenti sedi di enti dediti alla ricerca scientifica, tecnologica, medica o umanistica: tra gli altri, l'ISTAT, un ente di ricerca pubblico dedito ai censimenti sulla popolazione, sull'industria, sui servizi, sull'agricoltura e a varie indagini in campo economico; l'IsIAO, un ente pubblico che opera attivamente nel campo della promozione culturale fra l'Italia e i paesi dell'Africa e dell'Asia; l'IPOCAN, un'istituzione dedicata allo studio e alla ricerca delle problematiche connesse al Vicino Oriente islamico in età moderna e contemporanea; il Consiglio Nazionale delle Ricerche, ente pubblico nazionale con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale dell'Italia, con diverse sedi sparse sul territorio comunale e una forte concentrazione di Istituti in un'Area di Ricerca; l'Accademia Nazionale dei Lincei, una delle più antiche in Italia, fondata nel 1603.
Scuole[modifica | modifica wikitesto]
Roma è la città italiana con il maggior numero di scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di I e II grado, pubbliche e private[138]. La scuola a Roma ha origini remote: Plutarco affermò che la prima scuola pubblica romana fu aperta verso la metà del III secolo a.C., anche se verosimilmente si tratta di un'istituzione molto più antica; durante tutto l'evo antico, Roma fu uno dei principali centri di istruzione del mondo occidentale. Nel Medioevo, l'istruzione scolastica fu completamente affidata alla Chiesa; dall'epoca rinascimentale fino alla presa di Roma, fu in vigore l'ordinamento scolastico pontificio.
Tra i principali istituti scolastici romani si ricordano il Liceo ginnasio statale Augusto, il liceo Torquato Tasso, il liceo ginnasio statale Giulio Cesare, il liceo artistico Ripetta, il Liceo classico Ennio Quirino Visconti, il Liceo classico Dante Alighieri, il Liceo scientifico Camillo Cavour, il liceo ginnasio statale Terenzio Mamiani, ancora il liceo ginnasio statale Pilo Albertelli, il liceo scientifico statale Augusto Righi, il collegio San Giuseppe (istituto De Merode), il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II.
Università[modifica | modifica wikitesto]
Roma ha il maggior numero di atenei e di iscritti universitari in Italia; sul suo territorio sono presenti 22 atenei statali e privati e 24 atenei pontifici, per un totale di 46 atenei[139]. La più importante è la Sapienza, che nel 2013 è stata anche l'unica università italiana a comparire tra le prime cento del mondo secondo la classifica internazionale elaborata dal Center for World University Rankings, collocandosi al 63º posto[140].
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Musei[modifica | modifica wikitesto]
A Roma l'offerta museale è molto vasta per quantità e qualità: i musei contengono cultura, arte e scultura, tesori accumulati in città nel corso dei secoli[141].
Dai musei Vaticani (più di quattro milioni di visitatori ogni anno), ai musei Capitolini (il più antico museo pubblico al mondo), dalla galleria Borghese ai numerosi musei archeologici, e ancora Galleria Colonna, Galleria Doria Pamphilj, il Museo Nazionale Romano, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, il Palazzo delle Esposizioni, il Museo Barracco, il Museo napoleonico di Roma, la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea nonché i moderni MACRO e MAXXI[141].
Media[modifica | modifica wikitesto]
Radio[modifica | modifica wikitesto]
« Uri, Unione Radiofonica Italiana. 1-RO: stazione di Roma. Lunghezza d'onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. » |
(Annuncio della prima trasmissione radiofonica italiana, 6 ottobre 1924) |
Tra le emittenti radiofoniche italiane a diffusione nazionale, hanno sede a Roma Radio Capital, M2o, Radio Dimensione Suono, Radio Radicale e il settore radiofonico della Rai (Radio Rai). Vi si trovano, inoltre, la sede operativa di Radio 24, alcuni studi di Radio Kiss Kiss, una redazione di Radio Maria e una sede di RTL 102.5.
Il 6 ottobre 1924 Ines Viviani Donarelli lesse l'annuncio iniziale della prima trasmissione radiofonica italiana della URI dallo studio romano di palazzo Corradi (quartiere Parioli)[142]. Nel 1927 la URI divenne EIAR, con sede legale a Roma; a Torino vi era la direzione generale. Quest'ultima venne spostata a Roma nel 1952, otto anni dopo che l'EIAR assunse la denominazione di Radio Audizioni Italiane.
Stampa[modifica | modifica wikitesto]
A Roma hanno sede alcuni tra i più diffusi quotidiani nazionali: Il Messaggero (con sede in via del Tritone, fondato nel 1878), Il Tempo (fondato nel 1944, ha sede a Palazzo Wedekind), La Repubblica (il secondo quotidiano più diffuso in Italia[143]), Secolo d'Italia (fondato nel 1952), il manifesto (di stampo comunista), Corriere dello Sport - Stadio (uno dei tre principali quotidiani sportivi nazionali), Il Fatto Quotidiano (fondato nel 2009), L'Unità (fondata da Antonio Gramsci nel 1924); in passato fu anche sede di Liberazione, Il Popolo, e Il Riformista.
Tra i gruppi editoriali e le case editrici romane, vi sono il Gruppo Editoriale L'Espresso, il Gruppo Editoriale Italiano, l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, la Carocci, la Città Nuova Editrice, Caltagirone Editore, la Lateran University Press, la Newton Compton Editori, la Gremese, la Fanucci, la Nutrimenti la Editori Riuniti, la CISU e CIC Edizioni Internazionali.
Cinema[modifica | modifica wikitesto]
Roma è considerata una delle capitali mondiali del cinema: dalla costruzione di Cinecittà in poi, vi si è concentrata molta parte dell'industria cinematografica italiana. Cinecittà, inaugurata nel 1937, negli anni cinquanta e sessanta divenne, per i produttori americani, la nuova Hollywood: qui furono girati kolossal come Quo vadis?, Cleopatra e Ben-Hur.
Diversi luoghi della città sono legati a film, attori, registi: ad esempio, piazza del Popolo (Nell'anno del Signore di Luigi Magni), via Veneto e fontana di Trevi (La dolce vita di Fellini), Trinità dei Monti e via Margutta (Vacanze romane di William Wyler), Testaccio (Accattone di Pier Paolo Pasolini), la fontana di Trevi (Totòtruffa 62, con Totò e Nino Taranto). Vi sono, inoltre, film di grande successo legati alla città e alla sua storia, seppur girati altrove: sono numerosi, in particolar modo, i film sull'antica Roma, facenti parte del cosiddetto genere peplum (da Spartacus a Il gladiatore) e specialmente quelli filo religioso-esorcistico (Il rito, L'altra faccia del diavolo e Angeli e demoni).
Roma è legata a tanti altri cineasti, tra cui registi come Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, Giorgio Bianchi, Luigi Comencini, Luigi Zampa, Dino Risi, Steno, Pietro Germi, Ettore Scola, Sergio Leone, Lucio Fulci, Dario Argento, Nanni Moretti, Matteo Garrone, sceneggiatori come Suso Cecchi d'Amico, Ennio Flaiano, Leonardo Benvenuti, Age e Scarpelli, Flavio Mogherini e anche ad attori come Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Silvana Mangano, Alberto Sordi, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Gian Maria Volontè, Enrico Montesano, Gigi Proietti, Christian De Sica, Carlo Verdone, Sergio Castellitto.
Prima di Cinecittà, tuttavia, vi furono altre case di produzione: la Cines, sorta nel 1906 dalla trasformazione in società anonima della Alberini & Santoni, la Scalera Film, alla circonvallazione Appia, e la De Paolis; contribuirono allo sviluppo dell'industria cinematografica anche la Settimana Incom e l'Istituto Luce[144].
Televisione[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1952 la direzione generale della R.A.I. si trasferì da Torino (città in cui nel 1924 nacque la URI) a Roma: qui la società, il 10 aprile 1954, divenne operatore televisivo e assunse la denominazione RAI - Radiotelevisione Italiana. La sede legale e direzionale e la direzione generale della RAI si trovano in viale Mazzini, nel quartiere Della Vittoria. Il principale centro di produzione si trova a Saxa Rubra; altri sono siti in via Teulada (Della Vittoria), via Ettore Romagnoli (Monte Sacro Alto) e al teatro delle Vittorie in via Col di Lana (Della Vittoria); l'auditorium RAI, invece, si trova al Foro Italico.
A Roma si trovano anche due centri di produzione Mediaset (il Centro Safa Palatino e l'Elios), una sede di Sky Italia e la sede di La 7; hanno sede, inoltre, varie aziende televisive (come LT Multimedia, Fox Italia, Telecom Italia Media, NBC Universal Global Networks Italia e sedi di rappresentanza di tv estere), le reti televisive del Lazio e alcuni canali televisivi (come TV2000) che collaborano con il Centro Televisivo Vaticano.
Numerosi sono i programmi andati in onda da Roma e le fiction televisive girate nella città capitolina: da Canzonissima a Rischiatutto, da Non è la RAI al Maurizio Costanzo Show, da Un medico in famiglia a I Cesaroni.
Arte[modifica | modifica wikitesto]
Roma è oggi considerata una fra le più importanti città d'arte del mondo; nel suo territorio vi sono opere testimonianza di tutte le civiltà che l'hanno abitata nelle varie epoche, dalle opere romane a quelle medievali, rinascimentali, barocche, romantiche e contemporanee: per questo essa risulta essere la città che possiede più monumenti al mondo.[145] L'arte romana fu fortemente influenzata da due correnti culturali differenti: la cultura italica (in particolar modo etrusca) e la cultura greca ellenistica; i Romani, tuttavia, non davano molta importanza al mondo dell'arte, considerata causa di corruzione del mos maiorum.
A Roma, fin dai primi secoli, si affermò la ritrattistica, legata al culto degli antenati. La conquista dei popoli stranieri fece confluire nella città capitolina immense ricchezze derivanti dalla spoliazione dei templi e delle città nemiche: la definitiva conquista dei territori ellenici, inoltre, la mise a diretto contatto con i tesori dell'arte greca.
L'architettura romana basava i propri schemi costruttivi sul principio dell'arco e della volta; la cupola fu la vera e propria invenzione romana, insieme con la fitta rete stradale che collegava Roma con le altre città dell'impero. La pittura romana, probabilmente simile a quella ellenistica, viene convenzionalmente suddivisa in quattro stili, detti pompeiani; a Roma si sono conservati alcuni esempi in varie dimore patrizie, ad esempio nella villa di Livia e presso la Casa della Farnesina.
L'arte romana può essere divisa in due filoni: arte aulica (o patrizia) e arte plebea, da cui derivò l'arte paleocristiana e gran parte dell'arte medievale. Proprio il cristianesimo modificò l'aspetto della città, che si arricchì di catacombe, di basiliche (costruite sull'esempio di quelle civili), di chiese con decorazioni musive. Dopo secoli di decadenza, dovuta alle invasioni barbariche, a Roma l'arte conobbe una nuova fase in seguito alla discesa dei Franchi in Italia e, soprattutto, all'incoronazione di Carlo Magno, che volle ricostituire un impero paragonabile a quello romano, per estensione e potenza, ma anche per arte e cultura.
Dopo il Basso Medioevo, caratterizzato dal dominio di nobili famiglie che arricchirono il volto della città con centinaia di torri, simbolo del loro potere, e la definitiva affermazione del papato dopo lo scisma d'Occidente, Roma cambiò la propria immagine, divenendo il più importante luogo di produzione artistica dell'intero continente; in questo periodo, in città lavorarono, al servizio dei Papi, i maggiori architetti e pittori del tempo: Masaccio e Masolino, Leon Battista Alberti, il Beato Angelico, Piero della Francesca, Pinturicchio, Botticelli, Bramante, Raffaello e Michelangelo.
Dopo il quinquennio di papa Sisto V, che mutò l'impianto urbanistico della città, nel XVII secolo a Roma nacque l'arte barocca, che ebbe in Carlo Maderno, Pietro da Cortona, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini i suoi massimi esponenti.
Nel Settecento, Roma perse il ruolo politico di principale capitale europea, e, nonostante la realizzazione di alcune grandi opere d'arte (tra cui quelle di Antonio Canova), la produzione artistica subì un lento declino, dovuto anche alle vicende politiche della città.
La svolta decisiva avvenne con la breccia di Porta Pia, che consegnò Roma al Regno d'Italia: la città dovette adeguarsi nuovamente al ruolo di capitale e conobbe una rapida espansione, urbanistica e demografica. Dopo la Roma umbertina di fine Ottocento e la Roma giolittiana di inizio XX secolo, si affermò il fascismo, che rinnovò il volto della città. La seconda metà del secolo è stata caratterizzata dalla creazione di nuovi quartieri, come l'EUR, in cui dominano l'arte e l'architettura moderna e contemporanea.
Teatro[modifica | modifica wikitesto]
Le prime forme teatrali presenti a Roma furono le espressioni popolari preletterarie: il fescennino, penetrato a Roma nel IV secolo a.C.; la satura, rappresentata durante i ludi scaenici istituiti nel 364 a.C.[146]; l'atellana, una farsa di tipo comico; il mimo, uno spettacolo di origine greca.
È proprio con la rappresentazione di un'opera teatrale che, tradizionalmente, ha inizio la storia della letteratura latina: nel 240 a.C., infatti, gli edili affidarono a Livio Andronico la composizione di una fabula, in occasione dell'anniversario della vittoria di Roma su Cartagine (prima guerra punica).
Fortemente influenzato da quello greco, il teatro latino annovera tra i principali autori Gneo Nevio, Marco Pacuvio, Quinto Ennio, Lucio Accio, Tito Maccio Plauto, Publio Terenzio Afro e Lucio Anneo Seneca; dal I secolo d.C. in poi, per il teatro latino iniziò una lunga fase di decadenza.
Dopo una fase buia durante tutto il Medioevo (caratterizzato dal cosiddetto teatro religioso), il teatro svolse un ruolo di primo piano dagli inizi dell'età moderna, nonostante la rigida censura dei pontefici: gli spazi pubblici dedicati alle rappresentazioni teatrali, tuttavia, iniziarono a comparire solo nel Seicento (secolo influenzato dalla presenza in Roma della mecenatica Cristina di Svezia), anche se il primo fu eretto sul Campidoglio per volere di papa Leone X nel 1513.
Il secolo d'oro per il teatro romano moderno fu il Settecento, quando furono costruiti i grandi teatri (l'Alibert, l'Argentina) e si diffuse il melodramma del romano Pietro Metastasio. Il teatro, dopo un declino nella prima metà dell'Ottocento, si rivitalizzò dopo l'unità nazionale (soprattutto il teatro dialettale e la prosa); negli anni 1880 fu costruito il Costanzi (il Teatro dell'Opera).
Nel Novecento furono realizzati numerosi teatri, nonostante la crisi del mondo teatrale dovuta alla nascita del cinema e della televisione; negli ultimi decenni è stato attuato un decentramento teatrale a favore delle zone periferiche della città capitolina.
Oggi Roma vanta una grande varietà di offerta teatrale, potendo annoverare. oltre ai sopracitati, il Teatro Eliseo, il Teatro Brancaccio, il Teatro Jovinelli, il Teatro Sistina, il Teatro Quirino, il Teatro Valle, il Teatro India, il Salone Margherita, il Gran Teatro, il Teatro delle Vittorie, il Teatro Tor Bella Monaca, il Teatro del Lido e il Teatro Arcobaleno.
Musica[modifica | modifica wikitesto]
La musica è presente nella storia di Roma fin dalle prime espressioni orali dei ceti dominanti della fase preletteraria (dai carmina convivalia alle neniae) e quelle popolari (canti, formule magiche, filastrocche, carmina triumphalia). Di origini etrusche o italiche, la musica romana ricopriva un ruolo fondamentale nella vita sociale, culturale e militare: i principali strumenti, infatti, venivano utilizzati durante le battaglie.
Con l'avvento del cristianesimo, si diffuse in Roma il canto cristiano, in cui è possibile riscontrare gli archetipi della cultura musicale occidentale. In seguito alla svolta costantiniana, a Roma fu fondata la prima schola lectorum, poi divenuta schola cantorum. Nella chiesa di Roma si sviluppò il canto romano antico, successivamente chiamato canto gregoriano perché attribuito a papa Gregorio Magno: tale canto è riconosciuto come canto proprio della liturgia romana[147]. Nel 1028 Guido d'Arezzo fu invitato da papa Giovanni XIX a Roma, dove soggiornò al Laterano, per illustrare alla curia papale le novità che aveva introdotto in campo musicale.
Fra il XVI e il XVII secolo, nel contesto della Controriforma, si affermò la Cappella Musicale Pontificia Sistina e fu attivo in Roma un gruppo di compositori alla ricerca di uno stile sacro rinnovato sulla base del canto gregoriano e della polifonia del XV secolo: il principale interprete di questo rinnovamento, da cui fiorì la nuova musica polifonica e barocca, fu Giovanni Pierluigi da Palestrina[148]. Nel 1584 è stata fondata l'accademia nazionale di Santa Cecilia, la più antica accademia di musica al mondo. Fu a Roma che, con Caccini prima e con Metastasio poi, si avviò la riforma del melodramma italiano.
Nei secoli successivi, Roma fu meta di compositori come Vivaldi, Mozart, Rossini, Franz Liszt, Charles Gounod e Debussy.
Nel XX secolo la città ha dato i natali ai compositori Ennio Morricone, Armando Trovajoli, Nicola Piovani, alla clavicembalista Chiara Massini, alla pianista Alessandra Celletti nonché ad alcuni tra i principali cantautori italiani, tra cui Claudio Villa, Lando Fiorini, Claudio Baglioni, Antonello Venditti, Renato Zero, Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia, Luca Barbarossa, Marina Rei, Jovanotti, Eros Ramazzotti, Max Gazzè, Alex Britti, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Simone Cristicchi e Giorgia.
Roma fu anche la sede dell'Eurovision Song Contest 1991, dopo la vittoria nell'anno precedente di Toto Cutugno.
Cucina[modifica | modifica wikitesto]
Alle origini della cucina romana vi è la cucina dell'antica Roma, descritta nel Satyricon di Petronio e nelle ricette di Apicio e basata su carni battute, legumi, ortaggi, pesci e vino.
La cucina romanesca, a partire dal Medioevo, si divise in cucina pontificia, consumata alla corte dei Papi, e cucina popolare, maturata sino ai nostri giorni[149].
Quest'ultima si basa su ingredienti semplici ma saporiti, sull'uso di erbe aromatiche, di avanzi e frattaglie, di strutto, olio e battuto a base di lardo, guanciale, ventresca e grasso di prosciutto[149].
Tra i piatti tipici, vi sono l'abbacchio al forno, la coda alla vaccinara, la coratella, i rigatoni con la pajata, i saltimbocca, la trippa di bue, i carciofi alla romana, l'amatriciana, la carbonara, il pangiallo e piatti della cucina ebraico-romanesca (tra cui i carciofi alla giudia e i calzonicchi)[150].
Eventi[modifica | modifica wikitesto]
Ogni anno la Capitale è protagonista di eventi capaci di attirare diverse centinaia di migliaia di persone, come il Festival Internazionale del Film di Roma, in autunno, con palcoscenico principale presso l'Auditorium Parco della Musica[151]; la cerimonia di premiazione dei David di Donatello, presso l'Auditorium Conciliazione; l'Estate Romana, che prevede numerose iniziative (eventi artistici, performance teatrali, spettacoli di musica, rassegne di cinema, rassegne a base di reading, letture e concerti, manifestazioni dedicate ai libri e altri eventi)[152]; di rilevanza nazionale anche il Romaeuropa Festival, il Biennale d'Arte Internazionale di Roma[153] e il Quadriennale di Roma[154]. Presso la Nuova Fiera di Roma, si svolge il Romics[155], evento legato al fumetto e all'animazione, annuale fino al 2012 e semestrale a partire dal 2013.
Persone legate a Roma[modifica | modifica wikitesto]
Re, consoli, imperatori, papi, filosofi, letterati, scrittori, santi, generali, musicisti, architetti, scultori, pittori, attori, religiosi, archeologi, scienziati, conduttori televisivi, politici e tante altre personalità hanno lasciato traccia di sé, materialmente o idealmente, nella plurisecolare storia di Roma, dal leggendario fondatore, Romolo, a Giulio Cesare, il figlio più grande di Roma, da Pietro apostolo, primo Papa, a Cola di Rienzo, l'ultimo dei tribuni, da Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, a Giulio Andreotti, protagonista della scena politica italiana della seconda metà del XX secolo.
Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]
Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]
Suddivisioni storiche[modifica | modifica wikitesto]
La suddivisione storica è composta di 116 comprensori toponomastici organizzati in quattro gruppi:
- 22 rioni che compongono il centro storico, istituiti nel Medioevo sulla base delle 14 regioni augustee e ampliati alla fine del XIX secolo, tutti compresi entro le Mura aureliane tranne Borgo e Prati
- 35 quartieri che circondano il centro storico fuori dalle Mura aureliane, compresi i tre "quartieri marini" in cui è suddivisa Ostia
- 6 suburbi, territori oltre quartiere
- 53 zone scarsamente popolate a cavallo del GRA e fino ai confini comunali, che compongono l'Agro Romano
Esistono ulteriori suddivisioni e toponimi di uso corrente.
Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio di Roma Capitale è suddiviso in 15 Municipi[156] (ex Circoscrizioni) con autonomia gestionale, finanziaria e contabile, ed organi politici eletti direttamente.
Nel 1972 furono istituite le 20 Circoscrizioni, ridotte a 19 nel 1992 quando la XIV è diventata il Comune di Fiumicino, e denominate Municipi dal 2001, quando acquisirono maggiori competenze in base al processo di decentramento amministrativo. Lo Statuto di Roma Capitale articola il territorio in 15 Municipi a partire dal 2013, accorpando alcuni dei territori pre-esistenti.
A fini statistici, i Municipi sono ulteriormente suddivisi in 155 zone urbanistiche omogenee.
Frazioni[modifica | modifica wikitesto]
Economia[modifica | modifica wikitesto]
Roma è il primo comune in Italia per Prodotto Interno Lordo complessivo, e uno dei primi per reddito pro-capite, e qui si concentra gran parte delle attività economiche e dell'occupazione del Lazio.
Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]
Roma è il più grande comune agricolo d'Europa, con una superficie agricola di 517 km², circa il 40% della superficie comunale totale[157].
Industria[modifica | modifica wikitesto]
A Roma è presente una forte realtà industriale costituita di aziende medie e medio-piccole, che si è sviluppata intorno ad alcuni poli di sviluppo, come la via Tiburtina o Acilia.
Servizi[modifica | modifica wikitesto]
Con l'apertura del mercato delle telecomunicazioni, c'è stato un notevole sviluppo delle aziende legate direttamente o indirettamente a questo settore che hanno spesso scelto Roma per l'insediamento delle loro sedi. La presenza di tre poli universitari pubblici, insieme a decine a carattere privato, ha favorito negli ultimi anni lo sviluppo di attività legate alla ricerca e ai servizi tecnologici avanzati.
Turismo[modifica | modifica wikitesto]
Roma è la terza provincia italiana per presenze di turisti, dopo Venezia e Bolzano: ogni giorno è visitata mediamente da circa 70 500 turisti, per un totale di 25 752 160 presenze[158]. Il contributo del turismo costituisce circa il 12% del PIL cittadino[159].
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
Strade[modifica | modifica wikitesto]
« Tutte 'e strade pòrteno a Roma » |
(Proverbio romanesco[160]) |
La città è al centro di una struttura radiale di vie di comunicazione che ricalcano le direttrici delle antiche strade consolari (Aurelia, Cassia, Flaminia, Salaria, Nomentana, Tiburtina, Casilina, Prenestina, Anagnina, Appia, Ardeatina, Laurentina, Ostiense, a cui nel medioevo si aggiunse la Tuscolana) che, partendo dal miliarium aureum, il chilometro zero fisico[161], congiungevano Roma a tutti gli angoli dell'Impero.
Lo spazio urbano, un tempo delimitato dalle mura, a partire dalla seconda metà del XX secolo è definito dall'anello esterno di raccordo tra le vie di penetrazione, il Grande Raccordo Anulare, che rappresenta la congiunzione principale del trasporto su strada tra Roma e il resto d'Italia. Sul Raccordo convergono le quattro autostrade per Firenze (A1 diramazione Roma nord), Teramo e Pescara (A24/A25), Napoli (A1 diramazione Roma sud) e l'aeroporto di Fiumicino (A91, da cui si dirama la A12 per Civitavecchia), oltre alle due superstrade Cassia Veientana (SR 2 bis) e Pontina (SR 148).
Roma ha la rete stradale più ampia d'Europa, con circa 6 000 km di strade[162].
Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]
Posta al centro della penisola, Roma è anche il principale nodo ferroviario dell'Italia centrale, collegata mediante le linee ad alta velocità con Firenze e Napoli. Le altre principali direttrici di traffico ricalcano - almeno nella parte iniziale del percorso - il tracciato delle strade consolari: la linea tirrenica (Roma-Genova, lungo la via Aurelia); la linea verso nord inizialmente lungo la valle del Tevere (Roma-Firenze-Bologna); le linee verso l'Adriatico (Roma-Pescara, lungo la via Tiburtina, e Roma-Ancona, lungo la via Flaminia); le linee verso il meridione (Roma-Formia-Napoli, lungo la via Appia, e Roma-Cassino-Napoli, lungo la via Casilina)[163].
La stazione principale, e l'unica nel centro storico, è Roma Termini (la più trafficata stazione d'Italia), ma i treni ad alta velocità di Trenitalia e NTV e i treni nazionali fermano anche a Roma Tiburtina (destinata a gestire livelli di servizio pari a Termini) e Roma Ostiense. Le altre stazioni svolgono un ruolo importante per i servizi metropolitani-regionali; fra di esse le stazioni di Roma San Pietro, Roma Trastevere, Roma Tuscolana, Roma Prenestina e Roma Casilina.
Porti[modifica | modifica wikitesto]
Il primo porto romano si deve, secondo la tradizione, ad Anco Marzio che fece costruire alla foce del Tevere l'insediamento di Ostia, cui si aggiunsero in età imperiale sulla sponda opposta del fiume i due nuovi porti di Claudio e Traiano. Altri scali romani furono quelli fluviali, costruiti per l'approdo delle imbarcazioni che anticamente risalivano il Tevere per giungere in città: il porto dell'Emporio, abbandonato già in epoca medievale; il porto di Ripa, ricostruito nel 1642 con il nome di Ripa Grande; il porto di Ripetta, costruito nel 1704 a monte di Castel Sant'Angelo ma distrutto nel 1893; il porto Leonino, costruito nel 1827 per volere di Leone XII e distrutto nel 1863.
Tre scali servono la città, con scopi diversi:
- il porto turistico di Roma sito a Ostia Lido, inaugurato nel 2001 per le imbarcazioni da diporto[164]
- il porto canale di Fiumicino per pescherecci e traghetti verso la Sardegna
- il porto commerciale di Civitavecchia che collega Roma con le principali destinazioni del Mediterraneo, ed è uno dei principali terminal nazionali per le navi da crociera.
Aeroporti[modifica | modifica wikitesto]
La città è servita da quattro aeroporti:
- Aeroporto Intercontinentale Leonardo da Vinci, più noto semplicemente come Fiumicino, dal nome del comune che lo ospita: è il principale aeroporto italiano per i voli passeggeri e il terzo per merci e uno dei più importanti hub sia a livello europeo, sia nell'area mediterranea.
- Aeroporto Internazionale Giovan Battista Pastine, noto col nome di Ciampino, situato ancora nel territorio di Roma ai confini con il comune da cui prende il nome; è un aeroporto sia civile sia militare, lungo la via Appia; riceve un grande numero di voli di compagnie a basso costo.
- Aeroporto dell'Urbe, situato sulla via Salaria a circa 6 km dal centro; è utilizzato come scalo turistico ed è stato ristrutturato e destinato ad eliporto.
- Aeroporto militare Mario De Bernardi, conosciuto meglio come Pratica di Mare per via della vicinanza all'omonima frazione del comune di Pomezia. Confinante col territorio comunale di Roma a sud della capitale, è solo ad uso militare.
Non è più funzionante l'Aeroporto Francesco Baracca situato dentro la città nel quadrante est, che fu il primo aeroporto d'Italia inaugurato nel 1909, e di cui è ancora visibile una pista all'interno del Parco Archeologico di Centocelle.
Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]
Il trasporto pubblico locale si compone di:
- tre linee di metropolitana (Linea A aperta nel 1980, Linea B aperta nel 1955, più la sua diramazione B1 inaugurata nel 2012, linea C aperta nel 2014), per un totale di 60 km, gestite dall'ATAC, società in house di proprietà comunale (è in progetto la linea D[165]);
- otto relazioni regionali, operate da Trenitalia sul nodo ferroviario di Roma e numerate da FL1 a FL8, oltre al collegamento rapido Leonardo Express fra la stazione Termini e l'aeroporto di Fiumicino;
- le tre ferrovie regionali Roma-Lido, Roma-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo (o Roma Nord) gestite dall'ATAC.
- le linee di superficie su autobus, tram e filobus, gestite per l'80% dall'ATAC e per il restante dal consorzio privato Roma TPL, per un totale di 2 305 km, con 2 750 vetture e 401 linee[166].
Dell'estesa rete di tranvie extraurbane che un tempo caratterizzava l'area di Roma, fra cui la tranvia Roma-Tivoli e le tranvie dei Castelli Romani, dopo i tagli operati nel corso del Novecento non è sopravvissuto alcun impianto.
La mobilità privata è limitata dalle Zone a traffico limitato (ZTL) diurne e notturne del centro storico (con una disciplina particolare nel Tridente) e di Trastevere, e solo notturne a Monti, Testaccio e San Lorenzo[167]; dalle aree di salvaguardia ambientale dell'Anello ferroviario e della Fascia verde, interdette ai veicoli più inquinanti sempre o temporaneamente[168]; dalla sosta a pagamento nel centro storico e nei quartieri limitrofi[169]. La mobilità sostenibile è invece incentivata dai servizi di car sharing classico e a flusso libero[170], e dal bike sharing.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio comunale di Roma è amministrato da un ente territoriale speciale, denominato Roma Capitale, entrato in vigore il 3 ottobre 2010 a seguito della riforma del titolo V parte II della Costituzione italiana nel 2001 per garantire alla città maggiore autonomia, sostituendosi al previgente Comune di Roma mantenendone invariati i confini.
Dal 1° novembre 2015, dopo la decadenza da sindaco di Ignazio Marino, la città è amministrata dal commissario prefettizio Francesco Paolo Tronca.[171]
Ambasciate e consolati[modifica | modifica wikitesto]
Roma ospita le ambasciate straniere presso la Repubblica italiana (138 ambasciate)[172] e la Santa Sede (72), compresa, pertanto, anche l'ambasciata italiana presso la Santa Sede, unico caso di ambasciata entro i confini del proprio paese, che ha sede a palazzo Borromeo[173].
La città capitolina, inoltre, è sede di 25 consolati generali o onorari[174].
A Roma ha sede il Sovrano Militare Ordine di Malta, un ordine religioso dipendente dalla Santa Sede riconosciuto da gran parte della comunità internazionale come soggetto di diritto internazionale: villa del Priorato di Malta, sull'Aventino, sede storica dell'ordine, ospita le ambasciate presso la Santa Sede e presso la Repubblica italiana dell'Ordine, e gode del diritto di extraterritorialità.
Nella capitale, infine, si trovano le missioni diplomatiche permanenti presso la FAO degli stati membri dell'agenzia delle Nazioni Unite.
Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]
(FR)
« Seule Paris est digne de Rome; seule Rome est digne de Paris » |
(IT)
« Solo Parigi è degna di Roma; solo Roma è degna di Parigi » |
(Gemellaggio tra le città di Roma e Parigi[175]) |
Dal 1956 Roma è gemellata in modo esclusivo e reciproco con[176]:
Intrattiene, inoltre, accordi internazionali con diverse città, tra cui Pechino, Madrid, New York, Tirana, Tunisi e molte altre.
Sport[modifica | modifica wikitesto]
Roma ha ospitato le Olimpiadi del 1960 e la prima edizione dei Giochi paralimpici, ed è ufficialmente candidata ad ospitare i giochi olimpici del 2024. Nella Capitale si sono disputate le finali dei due campionati del mondo di calcio organizzati in Italia (1934 e 1990). La città ha ospitato la II edizione dei campionati del mondo di atletica leggera nel 1987 e per due volte i campionati mondiali di nuoto (VII edizione nel 1994 e XIII nel 2009). È stata per tre volte tappa finale del Giro d'Italia (1950, 1989 e 2009), oltre che una delle sedi delle partite dell'NBA Europe Live Tour (nel 2006 e nel 2007).
Ogni anno, in primavera, ospita la maratona di Roma, con partenza e arrivo in via dei Fori Imperiali[177].
Principali società sportive[modifica | modifica wikitesto]
A Roma vi sono diverse società sportive che gareggiano nel massimo campionato della loro disciplina:
- l'A.S. Roma e la S.S. Lazio, che si affrontano nel derby di Roma (calcio);
- la S.S. Lazio Calcio a 5 (calcio a 5);
- la Pallacanestro Virtus Roma (pallacanestro);
- la Stella Azzurra Roma (pallacanestro)
- la S.S. Lazio Rugby, la Rugby Roma Olimpic, la Fiamme Oro Rugby e la Unione Rugby Capitolina (rugby);
- la S.S. Lazio Pallanuoto e l'A.S.D. Roma (pallanuoto);
- i Gladiatori Roma, i Grizzlies Roma e i Marines Lazio (football americano);
- i Roma Leones Lacrosse (lacrosse);
- L'A.S.D. Ginnastica Romana e la Olos Gym 2000 (ginnastica artistica) partecipano al campionato di Serie A.
Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]
Secondo la mappatura degli impianti sportivi siti nel territorio comunale romano realizzata dal Prisp (Piano Regolatore Impianti Sportivi)[178], a Roma sono presenti circa 2 500 strutture per lo sport, tra cui 1 700 palestre per giochi di squadra, 1 100 spazi per il wellness, 231 campi scoperti e numerosi spazi all'aperto e piccoli impianti[179]. Di seguito ne sono elencati i principali:
- Stadio Olimpico, inaugurato il 17 maggio 1953 come Stadio dei Centomila: ha ospitato la seconda edizione dei campionati del mondo di atletica leggera (1987), due finali di Coppa dei Campioni (1976-1977 e 1983-1984) e due finali di UEFA Champions League (1995-1996 e 2008-2009)e la finale dei campionati del mondo di calcio nel 1990.
- Stadio Flaminio: dal 2000 al 2011 ha ospitato le partite casalinghe della Nazionale Italiana durante il torneo di rugby Sei Nazioni;
- Foro Italico, impianto di nuoto, pallanuoto e tuffi;
- Centro Sportivo Giulio Onesti dell'Acqua Acetosa;
- Stadio dei Marmi;
- PalaTiziano: realizzato tra il 1958 e il 1960 quale impianto destinato ad accogliere alcuni eventi delle Olimpiadi del 1960, è tuttora in funzione e ospita manifestazioni sportive;
- PalaLottomatica (già PalaEUR), il più grande palazzo dello sport di Roma, inaugurato nel 1960, superbo esempio del Razionalismo italiano del XX secolo;
- Stadio Centrale del Tennis: qui si tengono ogni anno gli Internazionali BNL d'Italia, torneo di tennis facente parte del circuito ATP World Tour Masters 1000;
- Stadio del Nuoto;
- Ippodromo delle Capannelle (galoppo);
- Ippodromo Tor di Valle (trotto).
Personalità sportive legate a Roma[modifica | modifica wikitesto]
Curiosità[modifica | modifica wikitesto]
- Proverbi e modi di dire
Esiste un buon numero di proverbi e modi di dire che riguardano o nominano Roma:
- A Roma, comportati come un romano;
- Roma non fu costruita in un giorno; Un po' ppe' vorta fu ffatta Roma[181];
- Per conoscere Roma non basta una vita;
- È come andare a Roma e non vedere il Papa;
- Chi va a Roma perde la poltrona.
- Tutte le strade portano a Roma.
- Sono Pazzi Questi Romani (Asterix ed Obelix).
- Capire Roma per toma.
- Appellativi
Roma possiede anche diversi appellativi. È chiamata:
- "Urbs/Urbe": già anticamente la parola Urbs indicava Roma per antonomasia;
- Caput fidei, "capitale della fede";
- Caput mundi, "capitale del mondo";
- Urbs Aeterna, Città Eterna;
- Città Santa;
- Città dell'acqua, per i suoi acquedotti e le sue fontane, per il simbiotico rapporto con il Tevere e per la grande disponibilità di acqua in generale.
- Primati
- Secondo Sightmaps, Roma è la seconda città più fotografata al mondo dopo New York, prima in Europa[182].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Città-stato enclave di Roma.
- ^ Dati di riferimento alla superficie
- ^ a b Dato Istat al 30-6-2015. URL consultato il 2 novembre 2015.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
- ^ DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana. URL consultato il 14 giugno 2013.
- ^ Roma diventa Capitale. URL consultato il 14 luglio 2011.
- ^ Per la prima volta così detta da Albio Tibullo, cf. carmen 2,5,23 s.: "Romulus aeternae nondum formaverat urbis / moenia."
- ^ Cutrufo, p. 84.
- ^ Scoperte archeologiche rivelano che Roma ha 200 anni di più. URL consultato il 21 aprile 2014.
- ^ "Roma più vecchia di due secoli". URL consultato il 13 aprile 2014.
- ^ Il numero di abitanti della Roma augustea fu raggiunto solamente agli inizi del XIX secolo da Londra.
- ^ Centro Storico di Roma. URL consultato il 17 settembre 2014.
- ^ (EN) UNESCO - Centro storico di Roma. URL consultato il 23 agosto 2010.
- ^ Nel 1990 è stata pubblicata dall'UNESCO un'estensione e sono stati inclusi i beni compresi entro le mura di Urbano VIII.
- ^ Città del Vaticano. URL consultato il 5 agosto 2015.
- ^ Discorsi del Presidente Ciampi. URL consultato il 4 agosto 2015.
- ^ Le istituzioni salutano Benedetto XVI. URL consultato il 29 gennaio 2010.
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- ^ Aree verdi del comune di Roma. URL consultato l'8 agosto 2015.
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- ^ Parco naturale regionale del complesso lacuale di Bracciano-Martignano. URL consultato il 23 agosto 2010.
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- ^ I dati della tabella si riferiscono al periodo trentennale 1973-2003. URL consultato il 23 settembre 2010.
- ^ Rendina, 2007, 17.
- ^ a b c d L'ipotesi venne formulata da alcuni antichi cronisti di lingua greca e riportata dallo storico Plutarco.
- ^ L'ipotesi è una variante della leggenda troiana. Il nome avrebbe preso nome dai fondatori della città, anche se il vero fondatore fu solo uno dei due gemelli; cfr. Rendina, 2007, 17.
- ^ Ipotesi formulata da Servio Mario Onorato: Roma avrebbe significato "città del fiume".
- ^ Plutarco scrisse: "sulle rive dell'insenatura sorgeva un fico selvatico, che i Romani chiamavano ruminalis perché i gemelli vi furono allattati; i Romani chiamano Rumilia una dea che viene invocata durante l'allattamento dei bambini".
- ^ I due colli sono paragonabili, nella forma, a due mammelle.
- ^ In questo caso Roma avrebbe significato "città forte"; Plutarco scrisse: "[…] i Pelasgi, che, dopo aver visitato quasi tutte le terre abitabili e soggiogati quasi tutti i viventi, si fissarono dove sorge Roma, e per la propria forza in guerra diedero il nome alla città".
- ^ Liverotti.
- ^ L'ipotesi venne ritenuta possibile durante il Medioevo, ma, tranne un graffito pompeiano, non è documentata in nessun luogo.
- ^ Secondo Marco Terenzio Varrone.
- ^ Gabba, pp. 27-43.
- ^ Gabba, pp. 43-81.
- ^ Gabba, pp. 87-106.
- ^ Gabba, pp. 107-147.
- ^ Gabba, pp. 277-279.
- ^ Roma raggiunse formalmente il Golfo Persico solo dal 115 al 117. Altrimenti, il confine orientale era rappresentato dall'Eufrate e dal deserto siriano.
- ^ Gabba, pp. 303-314.
- ^ Gabba, pp. 315-326.
- ^ Gabba, pp. 326-395.
- ^ Gabba, pp. 413-416.
- ^ Gabba, 396-404.
- ^ Gabba, pp. 419-422.
- ^ Gabba, pp. 428-435.
- ^ Gabba, pp. 447-449.
- ^ Gabba, pp. 450-458.
- ^ Ferdinand Gregorovius, citato da Rendina, 2007, 257.
- ^ Rendina, 2007, 257-304.
- ^ Rendina, 2007, p. 297.
- ^ Rendina, 2007, pp. 304-325.
- ^ Rendina, 2007, p. 326.
- ^ Rendina, 2007, p. 335.
- ^ Rendina, 2007, pp. 404-418.
- ^ Rendina, 2007, pp. 419-449.
- ^ Rendina, 2007, pp. 449-450.
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- ^ Nell'antichità la fondazione di Roma veniva ricordata nell'enunciazione delle date in latino, Ab Urbe condita, "dalla fondazione di Roma", come data di riferimento.
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- ^ Focus Extra n° 35, autunno 2008, "Roma", p. 78.
- ^ Sugli storni e i crescenti problemi di ecologia urbana che creano, si veda l'ottima scheda di Ecologia urbana.
- ^ Al giugno 2010 l'anagrafe registrava 2 864 519 abitanti, a cui bisogna aggiungere circa 118 000 residenti di comodo (cioè che vivono stabilmente a Roma ma risultano residenti altrove), circa 100 000 studenti fuori sede, circa 23 000 persone senza fissa dimora e 799 residenti nella Città del Vaticano, per un totale di 3 106 318 abitanti. Insieme con circa 868 000 persone, che per motivi di lavoro, studio o turismo, quotidianamente si trovano a Roma, la città raggiunge la cifra di circa 3 974 318 abitanti; cfr. Roma oltre i tre milioni di abitanti. URL consultato il 5 settembre 2010.
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- ^ Google Maps rivela le città più fotografate del mondo. Prima New York, poi Roma, Barcellona, Parigi (FOTO)
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
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- Alfonso Traina, Giorgio Bernardi Perini, Propedeutica al latino universitario, 6ª ed., Bologna, Pàtron Editore, 1998, ISBN 978-88-555-2454-4.
- Emilio Gabba, et al., Introduzione alla storia di Roma, Milano, LED, 1999, ISBN 88-7916-113-X.
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- Massimiliano Liverotti, Il grande libro dei misteri di Roma risolti e irrisolti, Roma, Newton Compton Editori, 2007, ISBN 978-88-541-0894-3.
- Claudio Rendina, Roma ieri, oggi e domani, Roma, Newton Compton Editori, 2007, ISBN 978-88-541-1025-0.
- Andrea Giardina, Roma Antica, Bari-Roma, Editori Laterza, 2008, ISBN 978-88-420-7658-2.
- Maria Antonietta e Lozzi Bonaventura, Roma antica. Viaggio nel tempo alla scoperta della città eterna, Guide ITER, Subiaco, 2009, ISBN 978-88-8177-143-1.
- Vittorio Sgarbi, L'Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore, Milano, Bompiani, 2009, ISBN 978-88-452-6381-1.
- Mauro Cutrufo, La Quarta Capitale, Roma, Gangemi Editore, 2010, ISBN 978-88-492-1950-0.
- (EN) Stefan Grundmann, The Architecture of Rome: An Architectural History in 400 Individual Presentations, con la collaborazione di Ulrich Furst, Londra, Axel Menges, 1998, ISBN 3-930698-60-9.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Area metropolitana di Roma
- Dialetto romanesco
- Diocesi di Roma
- Età regia di Roma
- Fondazione di Roma
- Impero romano
- Lazio
- Provincia di Roma
- Repubblica romana
- Roma Capitale
- Sindaci di Roma
- Suddivisioni di Roma
- Sette colli di Roma
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Roma
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Roma nell'Enciclopedia Treccani
- Roma, in Open Directory Project, Netscape Communications. (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Roma")
- Sovrintendenza capitolina ai beni culturali
- Musei in Comune
- Storia dei monumenti, documenti storici ed eventi culturali
- Roma attraverso le sue suddivisioni
- Bibliografia romana
Controllo di autorità | VIAF: (EN) 145348938 · LCCN: (EN) n79018704 · ISNI: (EN) 0000 0001 2106 5979 · GND: (DE) 4050471-2 · BNF: (FR) cb12139445g (data) |
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