Alpe Angeloga e Val di Lei

• published: 04 Sep 2015
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29-08-15 Escursione fuori provincia: un mini bus con trenta amanti della montagna del gruppo CAI Seniores di Bergamo arriva al punto di partenza della gita (organizzata da Amoldi R. e da Santini R.), risalendo con molta difficoltà e con tantissime manovre, i stretti tornanti che da Campodolcino (1071 m) portano a Franciscio (1330 m). Questo luogo deve buona parte della sua notorietà per aver dato i natali al beato don Luigi Guanella (che qui nacque il 19 dicembre 1842). La nostra prima meta è il Rifugio Chiavenna (2051 m) nella bellissima conca dell’Alpe Angeloga, caratterizzata dall’omonimo laghetto ovoidale, sulla cui superficie si rispecchia il maestoso Pizzo Stella (3163 m). Alcune casette, ben ordinate e disposte in modo concentrato come un piccolo villaggio si collocano a ridosso del limite settentrionale dei pascoli accanto alla grande struttura a tre piani del Rif. Chiavenna. Risalendo la valle Rabbiosa, percorsa da un torrente che ne prende il nome, giungiamo al pianoro erboso. La bellissima giornata soleggiata e il magnifico Lago di Angeloga, sono decisivi per dividere il gruppo: i soliti instancabili e desiderosi di scoprire nuove bellezze, decidono di proseguire per il Lago Nero (2343 m), quelli già paghi del posto preferiscono rilassarsi nei verdi prati in riva al lago ed ammirare le cime circostanti. Quindi riprendiamo in tredici a risalire il sentiero C3 che inizia alle spalle del rifugio, il pendio si fa sempre più ripido, con un panorama da cartolina sulla verdissima conca sotto di noi. Grazie ad una scalinata, superiamo un intaglio roccioso ben distinguibile nel profilo delle creste poste dietro al rifugio, nel quale s’infila un piccolo corso d’acqua e ci affacciamo sull'altopiano che ospita il Lago Nero. Il lago sembra una gemma incastonata nelle montagne, è invitante per una sosta rilassante dopo una salita faticosa. Di fatto, per poter ammirare la bellezza del nuovo panorama, alcuni compagni rinunciano alla meta successiva il Passo D’Angeloga (2363 m). In dieci percorriamo la riva destra del lago e costeggiamo, camminando in lieve pendenza una lunga serie di laghetti e pozze d’acqua e senza accorgercene, arriviamo al P.so d’Angeloga. Mossi da grandissimo desiderio di vedere il prossimo e più famoso specchio d’acqua, il lago artificiale della Val di Lei, non avvertiamo nemmeno la necessità di mangiare, nonostante l’ora tarda. Così in sei riprendiamo il cammino, riscendendo la Valle di Lei per il sentiero C3 . Purtroppo il lago non è visibile, fin quando non raggiungiamo una placca rocciosa (2363 m), dalla quale il Lago di Lei (1931 m) si mostra ai nostri occhi in tutta la sua lunghezza (ben otto chilometri!). In lontananza verso Nord, in territorio svizzero, la diga (curioso "morso" territoriale inferto all’Italia), conclusa nel 1961, alta 140 metri e lunga quasi 700, forma un bacino di 200 milioni di metri cubi. Di fronte alla sua magnifica bellezza rimaniamo a bocca aperta sena parole e decidiamo di rimandare il pranzo . Addentiamo in seguito dei panini, di fronte ad uno dei panorami più belli della giornata. A causa dello strappo al programma, ritorniamo a passo veloce, per raggiungere gli altri e recarci al mini bus dove il bravo autista Mario ci attende. Dante Consonni