Nāṣiriya
Nāṣiriya capoluogo di Governatorato |
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الناصرية al-Nasiriyah | |
Drogheria a Nāṣiriya |
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Localizzazione | |
Stato | Iraq |
Governatorato | Dhi Qar |
Distretto | Non presente |
Territorio | |
Coordinate | 31°02′54.68″N 46°15′19.91″E / 31.048522°N 46.255531°E |
Abitanti | 632,135[1] (2008) |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+3 |
Cartografia | |
Nāṣiriya (talvolta scritta come Nasiriyah, Nassiriya o Nassiria; in arabo: الناصرية, al-Nasiriyah o an-Nasiriyah) è una città irachena, capoluogo del governatorato di Dhi Qar.
Indice
Geografia e demografia[modifica | modifica wikitesto]
Situata sulle rive dell'Eufrate, circa 360 km (225 miglia) a sud-est di Baghdad vicino alle rovine di Ur, l'antica città dei Caldei, Nāṣiriya ha una popolazione di 632.135 abitanti (dati del 2008[1]), in gran parte di religione musulmana sciita. Ma esistono anche piccole comunità di musulmani sunniti e di Mandei (Cristiani di San Giovanni).
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Le origini[modifica | modifica wikitesto]
La città nacque nel 1872 e prese il nome dal suo fondatore lo Shaykh Nāṣir al-Saʿdūn della confederazione tribale araba degli al-Muntafiq.
Durante la I Guerra Mondiale, nel luglio 1915, i Britannici conquistarono la città che a quel tempo faceva parte dell'Impero ottomano. Nella battaglia per Nāṣiriya morirono circa 400 soldati, fra Britannici e Indiani, e circa 2mila soldati dell'esercito turco.
Attualità[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2003 è stata coinvolta nella Seconda guerra del golfo. La guerra, e soprattutto il dopoguerra, hanno danneggiato molti edifici della città.
La scelta di Nāṣiriya come acquartieramento delle truppe italiane (3000 militari) della missione umanitaria, finanziato con 232.000.451 €, a fronte dei restanti aiuti italiani all'Iraq (l'ospedale italiano a Baghdad, protetto da 30 Carabinieri e costato 12.000.000 €) è sempre stata giustificata ufficialmente per ragioni umanitarie e anche culturali, a motivo dell'alto valore storico/archeologico della zona di Nāṣiriya. Tale scelta è stata oggetto di una interpellanza parlamentare (On. Antonello Falò - marzo 2004) in quanto, secondo anche un'inchiesta televisiva di RaiNews24, tale acquartieramento sarebbe stato dettato da motivi ben diversi, di natura prettamente strategico-economica.[2]
L'area attorno a Nāṣiriya possiede importanti giacimenti di petrolio, è attraversata da un importante oleodotto, ed è ricca di uranio (non ancora sfruttato). L'AGIP, in partnership con Repsol, controlla una raffineria a 4 km da Nāṣiriya, dove ha anche sede la Oil Distribution Company[2].
Il principale fatto d'arme del dopoguerra avvenne il 12 novembre 2003 quando in un attentato suicida morirono 28 persone, tra cui 19 italiani (12 carabinieri, 5 soldati dell'esercito e 2 civili). Altre azioni armate si verificarono il 6 aprile 2004 e il 27 aprile 2006.
Luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]
Il museo della città ha una importante collezione di reperti Sumeri, Assiri, Babilonesi, e Abbasidi. Le rovine delle antiche città di Ur e Larsa sono situate nelle vicinanze.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b PopulationData.net
- ^ a b Sigfrido Ranucci, In nome del petrolio - la verità scomoda su RaiNews24, RaiTV, 13 maggio 2005. URL consultato il 18 gennaio 2014.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Seconda guerra del golfo
- Attentati di Nasiriyya contro le truppe italiane, nell'ambito della operazione Antica Babilonia
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nasiriyya
Controllo di autorità | VIAF: (EN) 129127064 |
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