L'Ungheria (Magyarország in ungherese, IPA /mɒɟɒrorsaːɡ/ ascolta[?·info] ) è uno Stato membro dell'Unione europea, costituito come repubblica e situato nell'Europa centro-orientale e nella pianura Pannonica.
Confina a nord con la Slovacchia, ad est con l'Ucraina e la Romania, a sud con la Serbia e la Croazia e ad ovest con l'Austria e la Slovenia; si tratta di uno stato senza sbocco al mare. La capitale e città principale è Budapest.
L'Ungheria è membro della NATO, dell'OCSE, del Gruppo di Visegrád e degli accordi di Schengen.
Repubblica parlamentare, l'attuale capo di Stato è János Áder e il capo del governo è Viktor Orbán.
La lingua ufficiale è l'ungherese.
L'ingresso nell'Unione europea è avvenuto il 1º maggio 2004.
L'Ungheria si trova al centro dell'Europa continentale ed è priva di sbocchi al mare. Il suo territorio occupa per larga parte la zona settentrionale della Pianura Pannonica, ed è quasi esclusivamente pianeggiante. Il territorio è attraversato dal Danubio che lo divide in due regioni: il Transdanubio, a ovest, e l'Alföld (o Grande Pianura Ungherese), a est.
Nella zona settentrionale del paese vi è una zona montuosa composta da rilievi non molto alti che superano di poco i mille metri, che si snoda da sud-ovest a nord-est per circa 400 km. La prima parte di questa catena prende il nome di Montagne del Transdanubio, ed è costituita dalla Selva Baconia (o catena dei Bakony), che inizia a nord del lago Balaton, seguita dai rilievi di Vértes, di Gerecse e di Pilis che giungono sino all'ansa del Danubio in prossimità della città di Visegrád. La seconda parte prende il nome di Rilievi precarpatici settentrionali, ed è costituita dal massiccio del Börzsöny, seguito dai Monti Mátra, dove si erge la massima elevazione del paese, il Kékes (1.014 m), e infine il massiccio del Bükk (959 m).
Tra i fiumi principali dell'Ungheria sono da segnalare il Danubio, che segna in parte il confine con la Slovacchia e attraversa tutto il territorio da nord a sud per circa 420 km, il Tibisco che attraversa l'Alföld da nord a sud per circa 600 km e la Drava lungo il confine con la Croazia.
Il lago Balaton (592 km²) è il più grande lago dell'Europa centrale; si trova nella parte occidentale del paese ai piedi della Selva Baconia. A pochi chilometri a est del Balaton si trova il lago di Velence, che con i suoi 26 km² è il terzo lago del paese per superficie. Altro lago è il lago Fertö (o Lago di Neusiedler) nella zona nord-occidentale al confine con l'Austria. Infine nell'Ungheria settentrionale si trova il lago del Tibisco (in ungherese Tisza-tó), è un bacino artificiale formatosi a seguito della costruzione nel 1980 dell'invaso Kisköre realizzato per il controllo delle piene del Tibisco. Il lago di Tisza-tó con una superficie di 127 km² è il secondo lago del paese.
il lago Balaton, detto anche "il mare degli ungheresi"
L'Ungheria ha un clima continentale: gli inverni sono mediamente rigidi con freddo asciutto e qualche precipitazione nevosa. Il mese più freddo è gennaio con medie di 2 °C per la massima e -3 per la minima. L'estate è piuttosto calda (medie intorno ai 30 °C e con punte che superano abbondantemente i 35). Le precipitazioni annue non sono molto abbondanti.
[modifica] Demografia e tenore di vita
In Ungheria vivono 10.100.000 persone. Il tasso di natalità è del 9 per mille circa ma il tasso di mortalità è del 13 per mille quindi la popolazione è in diminuzione. La popolazione si concentra nelle aree urbane per il 65%. La speranza di vita è di 70 anni per gli uomini e di 77 per le donne. La mortalità infantile è dell'otto per mille e il tasso di disoccupazione si attesta al 10% (il dato ha fatto registrare un aumento negli ultimi 4-5 anni.)
[modifica] Magiari in Ungheria e nei paesi confinanti
I magiari rappresentano il 94,4% della popolazione dell'Ungheria, costituiscono anche il 10,7% in Slovacchia, il 6,6% in Romania, il 3,9% in Serbia, meno dell'1% in Croazia, lo 0,3% in Ucraina, lo 0,2% in Austria. Oltre che nell'Ungheria stessa vi sono minoranze magiare nei paesi confinanti:
- Slovacchia nella fascia meridionale che confina con l'Ungheria.
- Ucraina, nella Rutenia soprattutto al confine con l'Ungheria dove sono il 12% della popolazione.
- Romania soprattutto in Transilvania dove rappresentano il 19,6% della popolazione e addirittura l'84,9% nel distretto di Harghita e il 73,81% nel distretto di Covasna.
- Serbia, nel nord del Paese soprattutto in Voivodina (Bačka e nel Banato, pochi villaggi in Sirmia)
- Croazia, in alcuni paesi vicino al confine con l'Ungheria (Baranja, pochi villaggi in Slavonia occidentale), oltre a una piccola comunità a Fiume, unico sbocco al mare del Regno d'Ungheria.
- Slovenia, in alcuni paesi al confine con l'Ungheria (Oltremura)
- Austria, soprattutto nel Burgenland dove sono oltre il 7% della popolazione.
Generalmente gli ungheresi sono fieri della propria "diversità", rispetto agli altri popoli d'Europa che sono di lingua indoeuropea.
Non sono poi pochi gli ungheresi su cui ancora oggi pesano le mutilazioni territoriali imposte al loro paese dalle potenze vincitrici della prima guerra mondiale e a cui sono seguite le espulsioni di massa e le pulizie etniche ai danni dei loro connazionali (soprattutto dalle attuali Slovacchia e Romania).
La lingua ufficiale della Repubblica d'Ungheria è l'ungherese. Già nelle scuole elementari viene studiata una lingua straniera come l'inglese o il tedesco.
- cristiani 74,4% di cui:
- ebrei 0,1%
- non religiosi 14,5%
- altri e non dichiarati 11,1%[3]
[modifica] Relazioni con l'Unione europea
Queste le tappe già percorse del processo di integrazione:
Il premier ungherese Orbàn nel 2011 ha dichiarato in Parlamento, come presidente di turno dell'Unione europea:
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« noi non crediamo nell’Unione europea, crediamo nell’Ungheria, e consideriamo l’Unione europea da un punto di vista secondo cui, se facciamo bene il nostro lavoro, allora quel qualcosa in cui crediamo, che si chiama Ungheria, avrà il suo tornaconto[4] » |
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Fra il 35 e il 9 AC le legioni romane conquistarono la parte a occidente del Danubio dell'attuale Ungheria, la quale divenne la provincia romana della Pannonia, e rimase romana fino alla fine del IV secolo. Il Danubio fu fortificato come uno dei punti importanti della difesa, numerosi imperatori arrivarono o morirono nella provincia. San Martino di Tours nasce a Sabaria (attuale Szombathely). In seguito alle invasioni barbariche, nel VI secolo il territorio venne occupato da vari popoli eurasiatici, tra cui gli Unni, gli Ostrogoti, i Longobardi e i Gepidi; più tardi il regno degli Avari, popolazione di origine turcica. Il regno degli Avari fu distrutto da Carlo Magno nel 796.
Guidati dal loro capo Árpád, nel 896 gli Ungari, un popolo delle steppe formato da varie tribù, riconducibili al ceppo linguistico ugrico (la cui lingua principale era quella dei Magiari), provenendo dagli Urali (con una migrazione che durò molti secoli), attraverso la Khazaria, si insediarono nelle pianure del medio Danubio, che dopo la distruzione del regno degli Avari da parte di Carlo Magno e la successiva morte dello stesso Carlo Magno, era stata occupata parzialmente dal Regno Teutonico, dal primo impero bulgaro e da varie tribù slave della Grande Moravia di Svatopluk. Gli Avari, comunque, formavano ancora una parte significativa della popolazione della pianura Pannonica alla fine del IX secolo: sia le fonti contemporanee che un crescente numero di prove archeologiche suggeriscono che dei gruppi di Avari sopravvissero alla disintegrazione del loro impero.
Secondo lo storico Gyula László, la classe dominante e la cavalleria armata del popolo di Arpad era turca[5].
Ma poiché i nomi degli insediamenti degli ungheresi di Arpad hanno sicura etimologia ungherese, lo storico Gyula László ha ipotizzato che all'arrivo nell'896 di Arpad il bacino dei Carpazi fosse già abitato, mischiati con Avari, da gruppi etnici ungari, giunti nell'attuale Ungheria intorno al 670 e conosciuti col nome turco on-ugor ("dieci tribù"; da cui deriverebbe il nome ungheresi)[6]. Questa teoria – detta della doppia conquista della patria – dopo una certa fama durante i primi decenni del '900 (in relazione alla diffusione di panturchismo e turanismo) e anche durante il regime socialista, è stata notevolmente ridimensionata dagli studi più recenti, benché anche in passato non fosse stata accettata da tutti.
[modifica] Regno d'Ungheria
Il ponte del castello di Sárvar, residenza di
Ferenc Nádasdy, il maggiore dei magnati ungheresi, alfiere in Ungheria della cultura italiana, promotore della rivolta contro Vienna che dopo la vittoria di Montecuccoli ha ceduto due città importanti alla Porta. Scoperta la rivolta, sarà decapitato. Archivio Nuova terra antica.
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Nel dicembre dell'anno 1000 venne incoronato il primo re d'Ungheria, Stefano I (1000-1038) che convertì il popolo magiaro al Cristianesimo. Durante il suo regno riuscì a stabilire uno stato feudale e costruire un paese potente nell'Europa Centrale, denominato variamente Hungaria, Turchia (soprattutto nelle fonti bizantine), Ungverjaland (nelle fonti scandinave). Dopo la sua morte Stefano venne canonizzato nel 1083 e da allora è venerato come santo Stefano d'Ungheria, fondatore dello Stato Ungherese.
Dopo il breve e tormentato regno del veneziano Pietro Orseolo (erede legittimo di Stefano), i discendenti del primo re d´Ungheria dettero vita alla dinastia degli Arpadi (Árpád in ungherese), che regnò fino al 1301.
Tra i secoli della storia ungherese, il XIII è sicuramente uno dei più complessi. A quest'epoca risale l'intervento legislativo della crisobolla (bolla d'oro) Super reformatione regni di Andrea II (morto nel 1235), con la quale il sovrano riorganizzò e definì la struttura feudale del regno, attribuendo ai feudatari determinate prerogative che non si sarebbero potute comprimere (nel corso del XIII secolo, inoltre, una serie di nuovi interventi contribuirono a limitare ulteriormente il potere del re a favore di quello del consiglio dei nobili).
In seguito alla devastante invasione mongola del 1241 il regno dovette essere però riorganizzato di nuovo. Il re Ladislao IV il Cumano cercò nuovamente di riorganizzare l'esercito e lo Stato appoggiandosi ai Cumani, da poco giunti nel regno (e quindi ancora pagani), ma fu fermato dall'intervento del papa Niccolò III che gettò il paese nella guerra civile e portò il sovrano alla morte.
Nel 1301 la dinastia degli Arpadi si estinse. Il trono venne di volta in volta attribuito a dinastie straniere: prima gli Angiò dal 1307; dal 1378 i Lussemburgo; dal 1437 gli Asburgo; al re Ladislao V Jagellone in unione con Polonia e Lituania tra il 1440 e il 1444. Durante il regno di Mattia I Corvino detto il Giusto (dal 1458 al 1490), venne varata una riforma che riorganizza la pubblica amministrazione. Inoltre, nel XVI secolo fu realizzata una raccolta di leggi, l'Opus Tripartitum di István Werbőczy.
Tra il XV e il XVIII l'Ungheria, che in questo periodo assunse il nome di Ungheria Reale, visse uno stato di guerra continua contro l'Impero Ottomano, con risultati alterni ora di vittoria (battaglia di Belgrado, 1456), ora di sconfitta (battaglia di Mohács, 1526).
Il regno subì, a partire dal XVI secolo, la dominazione dell'Impero Turco Ottomano finché, nel corso del '600, venne progressivamente assorbito dall'Impero d'Austria: l'unione fu sancita nel 1697 e confermata nel trattato di Carlowitz nel 1699.
Fino all'epoca napoleonica e romantica il regno d'Ungheria era essenzialmente il "regno della Sacra Angelica, et Apostolica Regni Hungariae Corona", con il latino lingua ufficiale fino al 1846. A tal proposito sono esemplari le parole che vengono attribuite allo stesso Stefano I d'Ungheria:
- «Lascia agli stranieri la loro lingua e le loro abitudini, giacché il regno che possiede una sola lingua e da per tutto i medesimi costumi è debole e caduco» («unius linguae, uniusque moris regnum imbecille et fragile est» nella versione originale dei Consigli al figlio Amerigo: «Sancti Stephani primi regis Hungariae de regum praeceptis decem ad Sanctum Emericum ducem»).
Durante i moti rivoluzionari del 1848 l'Ungheria dichiarò la propria indipendenza dall'Impero Austriaco con l'intento di creare una repubblica. La rivolta fallì (a causa di un massiccio intervento russo e per le divisioni interne al movimento antiaustriaco che divisero gli ungheresi al loro interno - vedi scontri tra István Széchenyi, Lajos Kossuth e Miklós Wesselényi - e gli ungheresi dai rumeni).
Con il crescere dei nazionalismi (già dal XIII secolo) l´Ungheria perse il carattere sovra-etnico per diventare uno stato multi-etnico del quale alla fine tutti i movimenti nazionalisti a base etnica cercarono di liberarsi. Nel 1867 l'Impero austriaco concesse un'ampia autonomia agli Ungheresi, creando un compromesso: l'unione personale l'Impero Austro-Ungarico.
Nel 1918, con la dissoluzione dell'Impero (in seguito alla sconfitta nella prima guerra mondiale), in Ungheria viene proclamata la repubblica. Nel 1919 i comunisti instaurano la Repubblica dei consigli d'Ungheria, con a capo Béla Kun. Dopo la repressione della medesima, il 31 luglio dello stesso anno viene proclamata la monarchia che dà vita a un sistema politico parlamentare, fondato sul pluralismo dei partiti, ma limitato dal ruolo straordinario del "governante", il capo dello stato.
Il 4 giugno 1920, l'Ungheria perde più di due terzi del suo territorio mediante il trattato di pace firmato nel Grand Palais de Trianon. 231 448 km quadrati vengono annessi ai paesi circostanti, soprattutto alla Romania, alla Slovacchia e alla Jugoslavia. Milioni di persone di identità ungherese restano all'interno degli stati eredi in qualità di minoranza.
Il 21 giugno 1941 entra in guerra a fianco della Germania e dell'Italia. Alla fine della guerra il regime filo-nazista viene rovesciato e il paese è invaso dall'Armata Rossa, entrando così nell'area d'influenza dell'Unione Sovietica.
[modifica] La Repubblica Popolare d'Ungheria
Bandiera della Repubblica Popolare d'Ungheria
La Repubblica Popolare d'Ungheria (Magyar Népköztársaság), fu il nome ufficiale dello Stato ungherese durante il periodo comunista. Fu ufficialmente costituita subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1949, dopo l'invasione sovietica. Il 23 ottobre 1956 inizia la rivoluzione ungherese. Quindi, il 1º novembre, l'Ungheria esce dal Patto di Varsavia e tre giorni dopo l'Armata rossa invade il Paese e i moti rivoluzionari vengono repressi. Con oltre 3 000 vittime (circa duemila e 800 ungheresi di entrambe le parti e 700 sovietici, 225 giustiziati). Il paese resterà nel Patto di Varsavia fino al 1989.
Il 23 agosto del 1989 l'Ungheria inizia a smantellare la Cortina di ferro, causando l'esodo di migliaia di tedeschi della DDR (iniziati l'11 settembre dello stesso anno) e quindi la caduta del Muro di Berlino. Con la caduta della Cortina di ferro e il conseguente scioglimento del Patto di Varsavia e quindi la dissoluzione dell'Unione Sovietica) e il rovesciamento del sistema comunista, il paese si orienta verso modelli economici e politici dell'Europa occidentale. La Repubblica popolare cessò di esistere nel 1989 a seguito delle proteste di piazza che portarono all'apertura alla democrazia da parte di tutti i paesi appartenenti al blocco orientale.
[modifica] L'entrata nell'Unione europea
Nel vertice Ue di Copenaghen svoltosi il 13 dicembre 2002, fu deciso che dal 1º maggio 2004 l'Ungheria (assieme ad altri 9 Stati) entrasse a far parte dell'Unione europea, decisione che venne confermata il 12 aprile 2003 con un referendum al quale partecipò il 45% degli aventi diritto al voto e l'84% dei votanti votò a favore della Ue.
[modifica] Percorso di adesione all'Unione europea
Oltre che nell'UE, l'Ungheria è, dal 23 dicembre 2007, nell'area Schengen.
[modifica] Ordinamento dello Stato
Secondo la costituzione del 1990, l'Ungheria è una repubblica parlamentare. L'Assemblea Nazionale (Országgyűlés) è il Parlamento nazionale unicamerale dell'Ungheria. Consiste di 386 membri, eletti ogni 4 anni. Per poter accedere al Parlamento, i partiti devono superare la soglia del 5% dei voti popolari.
[modifica] Suddivisioni amministrative
L'Ungheria è suddivisa in 19 province (in ungherese al singolare megye, plur. megyék). Budapest è un distretto a sé stante.
[modifica] Città principali
Le principali città, oltre alla capitale Budapest, sono: Debrecen, Miskolc, Szeged (Seghedino), Pécs (Cinquechiese), Győr, Nyíregyháza, Kecskemét, Székesfehérvár (Albareale), Eger, Esztergom (Strigonio).
Il 19 settembre 2006, la diffusione di una registrazione effettuata nel maggio precedente, durante una riunione riservata del Partito Socialista al governo (già Partito Socialista Operaio Ungherese, al potere durante il regime comunista), durante la quale il primo ministro Ferenc Gyurcsány diceva d'aver mentito e deliberatamente nascosto agli elettori la grave situazione del paese al fine di vincere le elezioni e di non aver fatto nulla, come governo, per rimediarvi, scatena una serie di manifestazioni contro il governo.
Durante le manifestazioni, che chiedono le dimissioni del primo ministro, per il momento non concesse, alcune frange di manifestanti (numericamente esigui, ma molto violenti), secondo la polizia legati agli ultras delle squadre di calcio, hanno compiuto numerosi atti vandalici per tre notti consecutive, assaltando anche la sede della televisione nazionale. Il 22 settembre il presidente del Parlamento dichiara che i manifestanti non hanno formalizzato le proprie richieste e che pertanto non si è ancora posto il problema delle dimissioni del governo o dell'autoscoglimento del parlamento. Il 24 settembre i manifestanti decidono di continuare la protesta nelle piazze. Il Fidesz, principale partito di opposizione, annuncia di iniziare la battaglia politica in parlamento, chiedendo formalmente le dimissioni del governo e nuove elezioni politiche, la richiesta viene fatta il 25 settembre.
Dopo le elezioni amministrative (comunali e provinciali), svoltesi il 1º ottobre 2006, in cui il partito socialista di governo subisce una dura sconfitta, l'opposizione fissa al governo un ultimatum di 72 ore per dimettersi. Il 6 ottobre il primo ministro chiede e ottiene la fiducia del Parlamento in cui gode di ampia maggioranza.
Il 23 ottobre 2006, in coincidenza con la celebrazione del cinquantesimo anniversario dell'Insurrezione di Budapest con la presenza di rappresentanti di quasi tutti i paesi del mondo, sono riprese, in diverse zone della capitale, le manifestazioni contro il governo. Quando la polizia comincia, nelle prime ore del mattino, a evacuare piazza Kossuth (la piazza antistante il Parlamento, occupata da diverse settimane dai manifestanti antigovernativi) per permettere lo svolgimento della solenne commemorazione ufficiale del 23 ottobre, riprendono gli scontri in varie zone della capitale. Nel pomeriggio, avevano avuto luogo in tutta la città dimostrazioni da parte di gruppi di opposizione. In una piazza del centro, alcuni manifestanti si impossessano di un carro armato storico utilizzato per le cerimonie del 23 ottobre e con questo si dirigono verso le linee della polizia, ma vengono rapidamente bloccati e disarmati. In una zona non molto distante, alcune centinaia di migliaia di cittadini si erano radunate per la commemorazione del 23 ottobre organizzata dal Fidesz, questa si svolge in maniera pacifica. Più tardi iniziano gli scontri con la polizia e si protraggono per tutta la notte.
Il 24 ottobre, su richiesta dei partiti di opposizione (che accusano la polizia di aver volutamente provocato gli scontri), i gruppi parlamentari decidono che sarà aperto un dibattito in Parlamento sulle responsabilità degli ultimi scontri, che hanno provocato 160 feriti e 131 persone arrestate. Un dibattito vero e proprio finora non ha avuto luogo, ma dopo una serie di polemiche il prefetto di Budapest è stato confermato al suo posto dal premier e onorato con una decorazione dal sindaco della capitale. Il Fidesz intanto ha dato vita a un centro di documentazione per le persone che si considerano vittime o testimoni di abusi che la polizia avrebbe commesso il 23 ottobre, a tale centro si sarebbero rivolte finora centinaia di persone, tra le quali anche diversi stranieri, che sarebbero stati maltrattati dalla polizia ungherese, in occasione della festa nazionale.
[modifica] Risultati delle elezioni del 23 aprile 2006
Partito |
Seggi |
Percentuale |
MSZP - Partito Socialista Ungherese |
186 |
48,19% |
Fidesz - Alleanza dei giovani democratici (destra populista) |
164 |
42,49% |
SZDSZ - Alleanza dei Liberi Democratici (partito liberale) |
18 |
4,66% |
MDF - Forum Democratico Ungherese (destra moderata) |
11 |
2,85% |
MSZP-SZDSZ |
6 |
1,55% |
SOMOGYÉRT (per Somogy - lista provinciale) |
1 |
0,26% |
La coalizione di governo era formata da MSZP e SZDSZ che godeva in Parlamento di 210 seggi su 386.
[modifica] Elezioni del 2010
[modifica] Governi dal 1990
[modifica] Economia e trasporti
L'economia ungherese poggia soprattutto sull'agricoltura e l'allevamento (che insieme contano il 4% di addetti). Si coltivano legumi, cereali, frutta, ortaggi, uva, tabacco, lino, canapa e peperoni rossi, da cui si ricava la paprica, inoltre si allevano cavalli, bovini e ovini. Ma è anche un paese industriale, (con il 32% di addetti) soprattutto nell'area di Budapest. Le principali industrie sono quelle meccaniche, chimiche e farmaceutiche. Inoltre si estraggono la bauxite, la lignite, il carbon fossile e il gas naturale. Il settore terziario (64% di addetti) si basa sui trasporti e sul turismo. La rete dei trasporti è ben sviluppata; le autostrade e le linee ferroviarie si diramano a raggiera a partire dalla capitale. Budapest è l'unica città ungherese dotata di aeroporto internazionale, con i tre Terminal di Ferihegy 1, 2A e 2B. La compagnia di bandiera è la Malév; recentemente hanno aperto collegamenti con Budapest diverse compagnie low-cost (fra cui l'ungherese-polacca Wizz Air).
Venditore di Paprika Ungherese,
Budapest
Uno dei piatti tipici della antica cucina magiara è il gulasch, in ungherese gulyás, una zuppa che i gulyások (i mandriani, da gulya che significa mandria) cucinavano dentro un grande paiolo messo su di un fuoco di legna all'aperto. Questo piatto consiste in una sostanziosa minestra a base di carne, lardo, soffritto di cipolla e carote, patate e paprica.
Inizialmente cucinata solo dai mandriani, verso la fine del XVIII secolo arrivò a essere conosciuta dalle famiglie borghesi, per poi apparire sulla tavola del popolo insieme ad altri stufati di carne, di solito bovina, come i paprikás aggiustati con la farina, la paprica e la panna acida (tejföl), o il pörkölt, chiamata anche la rosolata della Puszta.
L'ingrediente principale del gulyàs, già citato sopra, è la paprica, che si ottiene dal peperone fatto seccare e macinato, ed è una delle spezie comunemente usate nella preparazione dei cibi. Il peperone arrivato a seguito della scoperta delle Americhe venne accolto in Ungheria con molto entusiasmo, cambiando così la cucina ungherese.
Una leggenda dice che una giovane contadina ungherese che era stata costretta con la forza a vivere nell'harem del pascià turco di Buda, avesse spiato a lungo i giardini del palazzo mentre coltivavano i peperoni e che, una volta liberata, avesse insegnato ai contadini del suo villaggio a coltivare la paprica.
Il momento del raccolto viene vissuto come un rito gioioso. L'8 settembre le donne, vestite con costumi sgargianti, raccolgono i peperoni nei campi e dopo averli infilzati con ago e filo fanno delle lunghe ghirlande che appendono a speciali sostegni di legno o ai muri delle case.
Un dolce tipico di Budapest è la torta Dobos, creata in onore di Francesco Giuseppe e la moglie Sissi all'esibizione nazionale generale di Budapest del 1885. Un'altra pietanza piuttosto diffusa è la palacsinta, sorta di crêpe dolce o salata.
Altri prodotti enogastronomici sono il lángos, il perec, il sajtos roló e i vini Tokaji ed Egri Bikavér.
[modifica] Citazioni sull'Ungheria
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« Non so se verun'altra nazione dopo la francese sia generalmente in sì buon piede di clero, quanto l'Ungheria » |
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« Vienna, l'Impero, ungheresi, tedeschi, moravi, cechi, serbi, croati e italiani, formavano un'unica grande famiglia, e all'interno di questa ciascuno intuiva in segreto che l'unico in grado di mantenere l'ordine, in quella marea di desideri, inclinazioni e passioni tumultuose, era l'imperatore, che era contemporaneamente sergente maggiore in servizio perpetuo e maestà, funzionario statale con i coprigomiti in lustrino e grand seigneur, bifolco e sovrano » |
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« La lingua magiara è la sola che il diavolo rispetti » |
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- ^ La nouvelle Constitution hongroise, aux accents nationalistes, entre en vigueur - LeMonde.fr
- ^ KSH (Uffico centrale di Statistica)
- ^ Censimento 2001
- ^ EastJournal
- ^ Gyula László, Árpád népe, Budapest, 1988 [2005], p. 38: Árpád népének uralkodó osztálya és lovashadserege feltehetõen török volt, szállásterületük helynevei nagyrészt magyarok
- ^ Gyula László, Árpád népe, Budapest, 1988 [2005], pag. 37 e pag. 38 (Árpád népének uralkodó osztálya és lovashadserege feltehetõen török volt, szállásterületük helynevei nagyrészt magyarok)
[modifica] Voci correlate
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