Roma: Azione in strada contro sgomberi e arresti

Apprendiamo dai media locali che mercoledì 4 giugno, attorno alle 18.30, una quindicina di persone incappucciate ha posizionato alcuni cassonetti al centro della strada in Piazzale Prenestino e li ha dati alle fiamme.
Avrebbero in oltre esposto uno striscione contro i recenti sgomberi e gli arresti di compagni e compagne impegnati nella lotta per la casa. Dopo aver acceso dei fumogeni il gruppo si è dileguato su via Prenestina in direzione Grande Raccordo Anulare.

Roma: Mediterraneo Antirazzista @Metropoliz 23-25 maggio

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Metropoliz – Via Prenestina 913 – Roma

23 maggio 2014

ore 16 – Incontro Squat e migrazioni: esperienze in Europa a confronto_incontro con il collettivo SqEK (Squatting European Kollective)
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Roma: Tattoo Circus 2014, 2-3-4 maggio 2014

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Tattoo circus, a sostegno dei detenuti

“…neanche la macchinetta per tagliare i capelli è consentita a Regina Coeli. Tutto ciò con la scusa che modifichiamo tutto per fare i tattuaggi…come se bastasse a distogliere dalla volontà, o necessità a volte di imprimersi un nome sulla pelle…l’unico risultato son tant tattoo sbilenchi e tante teste rasate a zero e graffiate dalle lamette…Complici e solidali di ogni uomo che alza la testa.” da una Lettera di Enrico Cortese dal carcere di Rebibbia

La Tattoo Circus è un’ iniziativa che nasce a Roma nel 2007 con la collaborazione di alcuni spazi occupati della città su tematiche anticarcerarie. [Read More]

Roma: Incontro No Tav e dibattito con alcuni compagni dalla Valsusa

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COLPEVOLI DI RESISTERE, Lunedi 5 maggio, NO TAV TOUR. Roma h.17 Università La Sapienza

Incontro-dibattito con alcuni compagni No Tav che ci aggiorneranno sulla situazione della lotta in Val di Susa e sugli ultimi arresti per terrorismo.

Dal 9 dicembre 2013 infatti quattro No Tav, Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò sono stati arrestati e posti in regime di alta sicurezza (AS2) nelle carceri di Ferrara, Alessandria e Roma. L’accusa è quella di terrorismo per il sabotaggio di un compressore e per aver “danneggiato l’immagine dell’Italia”. Alla questione penale si aggiunge la canea mediatica e diffamatoria intesa a creare un clima di paura, da “anni di piombo”, per screditare tutto il movimento No Tav e con esso tutte le lotte popolari che attraversano l’Italia. [Read More]

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Roma: Due giorni di occupazioni

Sabato 8 Febbraio abbiamo occupato uno spazio in via Sant’angelo dei Lombardi (zona Villa Gordiani) a Roma. Tre serrande di proprietà dell’INPS, 200 metri quadri in passato utilizzati per un’attività commerciale, una torrefazione, da molti anni in stato di abbandono. Dopo aver aperto, mentre rendevamo il posto accogliente, molte persone incuriosite e ben disposte si affacciavano per conoscerci. Le prime ore sono trascorse serenamente, con una colazione e chiacchierate in strada. Dopo circa tre ore giungevano sul posto le prime volanti della polizia, seguite in breve tempo dalla Digos. Chiarite le nostre intenzioni, immediatamente interveniva la celere che, scesa dai blindati in tenuta antisommossa, si è subito schierata. Nel giro di poco tempo, vista la scarsa difendibilità del posto e l’atteggiamento delle guardie, ci siamo allontanati, scegliendo di determinare noi modalità e tempi della nostra azione.

In seguito allo sgombero un’ assemblea partecipata ha deciso di insistere sullo stesso posto.

La mattina successiva in una quarantina tra compagni e compagne abbiamo riaperto lo spazio.
Questa volta l’intervento di polizia e carabinieri è stato immediato: 5 volanti, due macchine di DIGOS, tre blindati dei carabinieri. Alcuni di noi si trovavano all’interno. Tutti gli altri di fronte all’entrata, compatti. Con forza ci siamo opposti alla pressione del plotone in antisommossa che dopo aver spostato e spintonato via le persone incordonate davanti all’ingresso, ha forzato la serranda stessa. Gli sbirri hanno poi condotto ai loro mezzi i tre che si erano barricati dentro.
Il morale era alto e cantando e intonando cori abbiamo preteso il rilascio immediato dei nostri compagni.
A quel punto un piccolo e rumoroso corteo ha lasciato il quartiere.

Abbiamo occupato ieri, abbiamo occupato oggi,  occuperemo anche domani.

Lo spirito  continua,

FLEX MOB nelle strade.

non ci fermeremo

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Roma: Sgombero di via Giusti 13: arresti, denunce e un cane ammazzato a calci

Non ci sono proprio più i fascisti di una volta! Quelli che mettevano le bombe alle stazioni e difendevano il loro territorio con spranghe e coltelli…I “fascisti del terzo millennio” sono dei cagasotto amici della polizia!

Il 12 ottobre è stata occupata una palazzina abbandonata in via Giusti 13 [2], a Roma. Una occupazione a scopo abitativo, la sola natura politica era in realtà nella scelta di classe di dare una casa ai tanti senzatetto del quartiere Esquilino, ma non si proponeva dichiaratamente altre intenzioni. Una occupazione nata nel contesto del movimento del 19 ottobre per la casa.

Ma a Piazza Vittorio i proletari che non sono “musi bianchi” devono dormire per strada, perché è il quartire di Casapound. Che i cagasotto del terzo millennio non avessero gradito si era capito subito, dalle minacce e provocazioni quotidiane. [Read More]

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Roma: Comunicato degli occupanti di via Giusti 13 sul vicinato fascista

Riceviamo e diffondiamo questo comunicato degli occupanti di uno stabile liberato a scopo abitativo, da qualche giorno in compagnia di un pessimo vicinato.

Oggi venerdi 1 novembre i morti anticipano il loro ritorno. Alle ore 6:00 di questa mattina sono usciti dalle tombe per risorgere in via Ferruccio, a poche decine di metri dall’occupazione abitativa “Sherkhan”.
Prendiamo atto di quest’ennesima provocazione fascista volta al solo scopo di supplicare un intervento dell’autorità pubblica che si occupi di spazzare via ció che loro,da soli, non riescono ad arginare. Dunque rimandiamo al mittente il soprannome “amici di Marino”, ribadendo forte e chiaro che non è nostro interesse impegnare altre energie con chi già da tempo si trova nella spazzatura della storia.

Ció che ci preme tutelare, invece, sono le famiglie che,con noi, hanno trovato una soluzione abitativa, e far in modo che il loro sforzo per recuperare un palazzo,altrimenti abbandonato,non vada vanificato da occupazioni strumentali e fittizie.

NOI NON CERCHIAMO IL CONFRONTO MA NON CI TIREREMO INDIETRO DI FRONTE ALLO SCONTRO. [Read More]

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Sambuci (Roma): Censimento con la pistola all’Improbabile Squat

 volantino distribuito nei paesi vicino allo squat, in seguito ad una visita delle forze dell’ordine:

CENSIMENTO CON PISTOLA

Tentativo FALLITO di sgombero all’improbabile squat

Oggi alle 9.00 una decina tra carabinieri, guardie forestali, vigilesse e digossini si sono presentati alla porta dell’improbabile squat, occupazione nata da 11 mesi sui monti tiburtini, in provincia di Roma, vicino Sambuci.
Una ragazza  si è trovata davanti un carabiniere che, con la pistola in pugno, pretendeva i documenti.
Davanti a tanta arroganza ci siamo barricati in casa. Gli sbirri hanno prima provato a sfondare la porta, senza riuscirci, e poi si sono accaniti con una finestra che hanno, in pochi minuti, aperto a picconate.
A quel punto ci siamo rifugiati sul tetto, dove per tre ore hanno provato ad indurci a scendere, frugando nel frattempo tutta la casa cercando non si sa bene cosa.
In breve tempo sono cominciati ad arrivare i primi solidali dai paesi vicini, che in questi mesi hanno avuto modo di conoscere in prima persona questa esperienza.
Dopo aver rimediato qualche documento estorto a passanti nel bosco e aver prelevato una roncola, strumento davvero insolito in una casa di montagna, se ne sono andati minacciando un ritorno in forze, senza dimenticare di sgonfiare le gomme alle auto parcheggiate lungo la strada.
Un abbraccio complice a tutte le persone solidali, che si sono dimostrate pronte a difendere con le unghie e con i denti un percorso sempre più condiviso.

Tutto questo non può che renderci ancora più determinati nel continuare a difendere questo spazio, e da questo continuare ad attaccare.

Da una parte un collezionista di case, cambiavalute, filiali bancarie, che è disposto a tanto per difendere il mero diritto di proprietà di un rudere fatiscente e abbandonato da 50 anni, dall’altra la possibilità di condividere un posto insieme alle persone che vivono questo territorio.
Da una parte un casale pieno di merda che cade inverno dopo inverno sotto i colpi della neve, e dall’altra un luogo dove sperimentare quella socialità, scambio di conoscenze, che è sempre più limitata dalla quotidianità che viviamo tutti i giorni.

ABBIAMO GIA DECISO DA CHE PARTE STARE, E NON SIAMO DISPOSTI A NESSUNA MEDIAZIONE!

9 maggio 2013
Improbabile Squat

Roma: Occupato Casale Alba 2 !

CASALE  ALBA2  OCCUPATO !

Il COORDINAMENTO PER LA TUTELA DEL PARCO DI AGUZZANO è un’assemblea aperta a tutti e tutte coloro che vogliono difendere e migliorare il futuro del parco d’Aguzzano, dei suoi casali, dei nostri quartieri e delle nostre vite.

Il Coordinamento da un anno sta costruendo un percorso che non si limita a difendere il Parco dall’ennesimo attacco speculativo, ma che ha rappresentato per molte persone un’ occasione per conoscersi e condividere idee e sogni.

Tale percorso è nato in opposizione al progetto I.C.A.M. (Istituto a Custodia Attenuata per Madri detenute con figli fino a tre anni di età) per il casale Alba 2.
Dopo aver elaborato un documento tecnico, tentato vanamente un minimo dialogo con le istituzioni, raccolto 3500 firme nel quartiere, dopo aver condiviso in questi mesi approfondimenti e ragionamenti siamo arrivati alla conclusione che e’ inaccettabile la realizzazione di un area militarizzata dove rinchiudere e quindi isolare le madri con i loro figli. Un folle progetto che inoltre aprirebbe la strada alla cementificazione del parco e delle zone limitrofe.
Alla speculazione opponiamo un nuovo modo di intendere la socialità e gli spazi, concepiti non come contenitori vuoti, ma come luoghi “vivi” di aggregazione, confronto e cultura. Non vogliamo più chiedere e reclamare per ottenere false promesse, bensì riscoprire la gioia della condivisione, del “fare” insieme con le proprie mani senza discriminazioni di colore, sesso, cultura, nazionalità.

In continuità con queste idee ci siamo riappropriati del Casale Alba2 (restaurato e inutilizzato dal 2009) per restituirlo alla collettività, integrandolo con il Parco e la sua originaria destinazione socio-culturale. Sogniamo uno spazio dove ripartire dal basso, sottratto alle logiche di potere e di profitto senza prevaricazione di alcun tipo, aperto alla libera condivisione di saperi e risorse, in cui le persone non si limitino ad usufruire passivamente di un servizio, ma siano attivamente protagoniste dei suoi percorsi, delle sue attività, della sua gestione, della sua volontà di armonizzare e valorizzare le diversità.

Abbiamo già in mente alcuni progetti come l’Osservatorio contro la cementificazione (indagine e informAazione contro la speculazione edilizia e per la salvaguardia dell’ambiente), laboratori pratici come la ciclofficina, il laboratorio di falegnameria, di erboristeria, di informatica (per la condivisione dei saperi e del saper fare), la biblioteca e la sala prove musica (luoghi di socialità, produzione, accoglienza ma anche di proposta sull’editoria cartacea e musicale autoprodotta), la BancarellaSprigionata (luogo di dialogo autogestito con le detenute di Rebibbia)…

Per cominciare a praticare queste idee e quelle che costruiremo insieme nel tempo iniziamo da subito i lavori utili nel Casale Alba2!

Ripartiamo dal basso, ci riprendiamo i territori!

Per partecipare, stabilire contatti, ricevere la Newsletter scrivere a:

coordinamentoparcoaguzzano [at] inventati [dot] org

Roma: Fuori fa Freddo…

Il suono piatto e spento del vostro quieto vivere ha condannato questo mondo e i suoi abitanti ad accettare ingiustizie continue, a pensare normale che interessi economici distruggano socialita’, a sostituire sogni e bisogni con i soldi. Non abbiamo dei mitra per sparare su chi, speculanti commercianti menzogneri, piega leggittimi desideri di trasformazione. Non mettiamo bombe per ricordarvi la violenza prepotenza di un quartiere invivibile periferia dimenticata, senza spazi per i giovani, senza alternative. Un muretto nella strada, emarginazione, una costosa discoteca, o tonnellate di cemento sul mare. Non abbiamo ucciso, per scrivere sui muri che 60mq 800milalire e’ un ricatto infame, scuole lager, eroina, mafia, governare gorvernati dagli interessi economici. [Read More]

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