Lerma is a comune (municipality) in the Province of Alessandria in the Italian region Piedmont, located about 90 km southeast of Turin and about 30 km south of Alessandria.
Lerma borders the following municipalities: Bosio, Casaleggio Boiro, Castelletto d'Orba, Montaldeo, Silvano d'Orba, and Tagliolo Monferrato.
LERMA is also a city in Mexico near Toluca in the Federal District
(A. Pagliuca - A. Tagliapietra)
In un mondo strano tutto tuo
fatto di figure di cartone
e di tante bambola di stoffa, vivi tu
Vivi chiusa in quelle quattro mura ;
non ricordi chi ti ci ha portato
e conosci solo chi ora gioca con te.
Tu non hai le ansie del futuro
per te il tempo non ha più valore,
ciò che hai fatto ieri tu domani rifarai.
E nei tuoi sogni
parli con gli angeli.
In un cerchio chiuso di pazzia
hai perduto la tua giovinezza
come un fiore tolto dal ramo a primavera.
Dai un nome a tutte le farfalle
e confessi al vento i tuoi amori.
Danzi sola nei corridoi vuoti quando è sera.
Stringi forte al petto il tuo cuscino
e sul muro bianco si disegna
il profilo di una donna con il suo bambino.
(A. Pagliuca - A. Tagliapietra)
Una luce chiara si affaccia lentamente
offre la visione di grandi bolle bianche
la gente che le abita vive un nuovo giorno
una nuova festa oggi come ieri.
Non ci son segreti nelle sfere trasparenti
si specchiano nell'aria si contagiano la gioia
limpidi e sereni volano i pensieri
le donne e le cicale discorrono d'amore.
Le case di cristallo si muovono col vento
scorrono le valli, rimbalzano sul mare
ruotano leggere nel sorvolare i monti
lasciano una scia come una cometa.
Quando cala il sole il vento si riposa
si fermano le sfere e formano un villaggio
la gente si ritrova e si corre incontro
(A. Pagliuca - A. Tagliapietra)
Cemento armato la grande città
senti la vita che se ne va
vicino a casa non si respira,
è sempre buio ci si dispera.
Ci son più sirene nell'aria
che canti di usignoli.
E meglio fuggire e non tornare più.
Dolce risveglio il sole è con me.
Nell'aria le note di una chitarra.
la casa è lontana, gli amici di ieri,
è tutto svanito , non li ricordo più.
Cemento armato la grande città
(A. Pagliuca - A. Tagliapietra)
Amore mio, scrivo per te una canzone
lascio i problemi un momento
voglio pensare un po' a te.
Ora sei tu l'unica cosa importante
l'unico vero messaggio
che la mia mente rincorre.
Sta girando il sole intorno a noi
senti il mondo che non grida più
ora ascolta le mie parole
fai posare la mente stanca
questo fragile amore folle
è tutto quel che hai
tienlo caro.
Sta girando il sole intorno a noi
senti il mondo che non grida più
ora ascolta le mie parole
fai posare la mente stanca
questo fragile amore folle
è tutto quel che hai
Poiché riconosco la tua canzone e il disegno sul tuo telaio
a te rivolgo, dolce Calipso, questo mio pensiero,
non sono un'austera divinità, ma solo un uomo che sta seguendo la via
illuminata dalla tua immensa statua.
Dona libertà per il tuo amato eroe accolto e poi nutrito
ora è molto triste, sai, rivuole la sua terra
anche se la notte era tanto calda sotto la bandiera di stelle.
Ora una barca ha costruito sotto il sole rosso e spietato
ha innalzato la bianca vela e aspetta sereno
il tuo soffio di vento.
Dona libertà per il tuo amato eroe, amico dei tuoi sogni,
ora si è svegliato, sai, non può aspettare il giorno,
Vento d'autunno intriso di sabbia
Posi il tuo velo sulla città ,
Il deserto la tua culla
Non conosco la tua età .
Porti il ricordo di antici pionieri
Spinti da un sogno di libertà .
Hai disperso i loro canti
Li hai guidati verso il mare
A una nuova realtà.
Vento d'autunno , amico di ieri ,
Oggi nessuno si cura di te
La tua voce che si alza
Toglie il sonno a chi riposa
(A. Pagliuca - A. Tagliapietra)
Vorrei raccoglire il tuo mondo
e liberare i grandi sogni,
e colorare i tuoi disegni
di disperate notti bianche,
e ridere come chi vince
la sua vita in un gioco perdente.
Vorrei riprendere il viaggio
che ho già percorso al tuo fianco,
per diventare il tuo cavallo
e trasportare dolcemente
il peso del tuo amore,
cancellando ogni dubbio in te.
Vorrei tornar nei nostri luoghi
per risentire le parole
che sussurravi a un sordo,
ma ecco il tempo che non tace;
vorrei, vorrei far vivere
(A. Pagliuca - A. Tagliapietra)
Colgo il tuo sguardo e lo stringo nelle mani.
C'è nei tuoi occhi una paura antica;
sogni di cenere s'infiammano ora in te.
Quando i timori si dissolvono tu credi in me.
Una luce che ti abbaglia,
la purezza nello specchio e tu
ti avvicini a me.
Piange il cielo sopra i vetri;
la tempesta è nel tuo cuore e tu
tremi accanto a me.
Colgo il tuo sguardo e lo stringo nelle mani;
c'è nei tuoi occhi una dolcezza nuova,
(A. Pagliuca - A. Tagliapietra)
Mi son svegliato all'improvviso
con tanto freddo intorno
guardo se c'è il sole.
Ma che cosa mi succede
ho un gran buco qui sul petto.
Cerco di uscire dalla stanza
ma la mia porta è chiusa
non posso più volare.
Cosa è cambiato questa notte
se ho voluto star con lei?.
Storia o leggenda dammi la chiave
Flauti incantati devo seguire
mentre sognavo un'altalena
oggi qualcuno mi ha preso il cuore.
Scende la sera breve
quante finestre già si chiudono
torna più grigio il fiume
forse una perla rester& sospesa.
....................................
Mi son svegliato all'improvviso
(A. Pagliuca - A. Tagliapietra)
La gioia di cantare , la voglia di suonare
il senso di raggiungere quello che non hai
ecco un altro giorno come ieri ,
aspettare il mattino per ricominciare .
La forza di sorridere , la forza di lottare
la colpa d' esser vivo e non poter cambiare
come un ramo secco , abbandonato
che cerca inutilmente di fiorire .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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La maschera di un clown in mezzo a un gran deserto
un fuoco che si spegne , uno sguardo verso il cielo
uno sguardo verso il cielo , dove il sole è meraviglia
Tace il mare nel mistero, più non vende i suoi tesori,
che cosa hai fatto, mio vecchio Pietro, in questo lungo inverno?
Forse son le tue reti corrose dal tempo e più non conosci i giochi dei =
venti?
Quando una nuova alba il gallo annuncerà le chiavi perderai.
Sentile queste voci, da lontano giungono,
sacre montagne e larghi fiumi ora attraversano,
fermo sulla scogliera rimani inerte
a contemplare un altro tramonto
l'acqua più fresca dal nulla ne scaturì
il sole si nascose, dal cielo scese il pane
e ritornò la quiete fra la gente.
Un altro mistero si aggiunge ai miei "perché?".
Oggi si scava il sogno sulla rovente sabbia
e il fiume sudore disseta radici nuove,
fugge il miraggio e un Paradiso già si rivela,
il fiore d'arancio profuma così il deserto.
Occhi che fissano il vuoto rimpiangono
figli lontani dispersi nelle città.
Nella mia terra i vecchi ulivi stanno pregando
stringono in pugno collane di perle nere;
la frutta dorata che il sole dona come rugiada
Ho conosciuto un mago che sa guarire qualunque male,
può salvarti dal malocchio e scacciare via l'invidia
spia i pianeti in cielo e ti gestisce l'avvenire
imprigiona il mal d'amore con ricette collaudate.
Sempre compiacente ti invita al suo banchetto
ma fattura i cibi e le bevande
quali sorprese ancora ci offrirà il futuro?
"Sono buone le noccioline? Sono buone le noccioline?"
Cogli il presagio Circe, le tue magie son superate
perché hai messo in piedi i porci se gustavano le ghiande.
segui il nuovo incanto, la pace regna in tutto il mondo
quale magico potere ha un sorriso affascinante.
Senza trasformazioni vivrà la nuova arte
e nessuno saprà mai chi siamo.
(A. Pagliuca - A. Tagliapietra)
Come d'incanto lei si alza di notte ,
cammina in silenzio con gli occhi ancor chiusi
come seguisse un magico canto
e sull' altalena ritorna a sognare .
La lunga vestaglia , il volto di latte ,
i raggi di luna sui folti capelli .
La statua di cera s'allunga tra i fiori ,
folletti gelosi la stanno a spiare .
Dondola , dondola il vento la spinge ,
cattura le stelle per i suoi desideri .
Un' ombra furtiva si staccca dal muro :
nel gioco di bimba si perde una donna .
Un grido al mattino in mezzo alla strada ,
un uomo di pezza invoca il suo sarto
con voce smarrita per sempre ripete :
" io non volevo svegliarla così "
Il lungo viaggio che hai fatto è terminato qui
dal tuo sonno ora ti dovrai svegliare.
Io ti lascio al tuo destino, non ti servo più,
la mia nave ha invertito la sua rotta.
Smetti di sognare, amico,
e ricorda che domani è già oggi, per questo io ti dico:
Cambia, Mister Tambourine Man, a me non servi più,
la tua nave magica è un relitto ormai.
Lascia il tuo tamburo e vai in cerca di altri suoni
le tue ombre inutili nessuno segue più.
La nuova strada è già tracciata e la percorrerò
più sicuri sono ora i passi miei.
Le risate verso il sole
ora fanno solamente paura, per questo io ti dico:
Cambia, Mister Tambourine Man, a me non servi più,
la tua nave magica è un relitto ormai.
Lascia il tuo tamburo e vai in cerca di altri suoni
Un ruscello sulla luna,
Un giardino in mezzo al sole,
Un cipresso nel deserto,
tutti i prati color viola
E lei non c'è
lei non c'è
Un bel sole, un bel giorno,
Tante stelle in una notte,
dei sorrisi sulle labbra,
delle labbra sulle labbra,
E lei non c'è
lei non c'è
Una statua che si muove
della gente che le parla,
nasce un bimbo per amore
per amore un uomo muore
E lei non c'è
Ogni notte ti prepari
Sempre bella sorridente
Un' attrice che non cambia scena.
La tristezza della luna
Nella mani della gente
Che possiede la tua finta gioia.
Senza dirmi una parola
Sei fuggita all'improvviso
Hai capito forse che ti amo?
Vorrei dirti non importa
Il pensiero della gente
E che ho in mente quella sera
Era inverno e tu tremavi,
Sulla neve risplendevi
Dissi "e' la prima volta"
Mi stringevi forte, forte...
Ed un caldo, caldo, caldo...
Dissi "e' la prima volta"
Dissi "e' la prima volta"
Diecimila, ventimila
Sempre bella sorridente,
Un' attrice che non cambia scena.
Diecimila, ventimila,
Nelle mani del cliente
Sotto il letto il diavolo cantava già vittoria
E nel buio la paura di dormire
Per il primo giuramento che ho strappato al sole
A primavera il sasso nello stagno
Che rimbalzava così forte in noi
Nel rotolarci sotto il fieno
Soffriva il cuore frutto ancora acerbo
E l'estate a sera via di corsa all'osteria
Per ripetere a mio padre "la minestra è fredda"
Nel silenzio verso casa la sua mano triste
E le ragazze che ridevano
Dietro le spalle dei segreti ardori
Io mi sognavo di fermarle
Ma la mia voce si perdeva al vento.
Venne poi l'inverno dietro il sole grande e bianco
Quanto amore, quanto amore mi scoppiava dentro
Ricordo ancora quello strano giorno
Dissi sincero "non lo voglio fare"
Ma la pregavo di restare
Se io lavoro è perché non so che fare
Ho pochi amici con chi passare il giorno
E non vorrei che si parlasse male di me
Che si dicesse che cerco solo di guadagnare
Perché questo non è vero, non è mai stato vero.
Primavera, estate, autunno, inverno
Canto il giorno della terra in festa
E così sereno
Resto qui ad aspettar la sera.
Se io lavoro è perché non so che fare
Perdere tempo vuol dire restare indietro
E se dovessi tornare a nascere un'altra volta
Direi al Signore di darmi la forza del contadino
E non mi manca certo la gioia di vivere.
Primavera, estate, autunno, inverno
Canto il giorno della terra in festa
E così sereno
Come ogni sera sei sola nel buio;
Il tuo candore ti fa compagnia.
Senti il fruscio sulla soglia e non sai chi sarà.
Posi il giornale e ascolti in silenzio
Chi sta bussando a quest'ora?
Vorresti aprire e non sai come mai.
Non hai aperto... perché?
Comincerà il mio viaggio con te
arriverà io lo sento, è già l'ora
e la realtà fuggirà
e sempre il sole vedrò
Non finirà il mio viaggio con te
non finirà io lo sento, è già tardi
e la realtà fuggita
Ti sei fatta ritrovare
nel mezzo di un prato
dentro ai tuoi logori blue jeans.
Hanno detto che
sembravi addormentata
stringendo il tuo cappello nero.
Con la maglietta ancora
inzuppata di piogga
e col sorriso dei tuoi anni.
Hanno scritto che per te
la musica è finita
tra le quattro e le cinque del mattino.
Come l'acqua chiara del ruscello
che correva verso il mare
correva via così in un pallido mattino
l'ultima tua breve ora.
Ed il vento che ti aveva baciato
(A. Pagliuca - A. Tagliapietra)
Dove il cielo si nasconde dietro monili di mille stelle,
Dietro la polvere d'oro di un altro universo,
Due pianeti in armonia, ruotano insieme nel loro regno,
Dove ogni cosa non cambia all'infuori del tempo.
Come ampolle di clessidra, la sabbia scorre col suo potere
Così il destino coinvolge la vita lassù.
Dietro boschi di corallo, dietro sospiri di amanti veri,
Due rose gemelle non muoiono insieme.
E quando nasce l'alba sopra il mondo
Si sparge intorno un alito di vita
Le foglie color miele ne assorbono il calore.
Un vecchio guarda in alto e fa un sospiro
Dalle fontane sgorga l'acqua e il vino
Da giorni ormai lontani
persi nel tempo in questa terra grigia
non c'è che spazio per nere paludi
è mutato il grano in aride canne ingiallite.
Le piante, rare ormai,
portano in sé il peso dell' angoscia
non c'è che spazio per fili di lava
son cambiati i riflessi argentati in viscide squame.
Vecchie città in oblio
senza giardini, avvolte in intensa nebbia
come tra i fili di un baco da seta
Nel regno buio la luce risplende
In ogni corpo la fiamma si accende
L'amore è vivo nei loro sguardi
Ora li unisce nel nuovo domani
Il sole asciuga la nebbia impaurita
Le prime foglie salutano il vento
Un uomo torna dalla sua donna
Una ragazza va incontro al suo sogno
In quell'istante due mondi felici
Vibrano insieme nell'arco del cielo
E del dolore non c'è ricordo
Soltanto oggi comincia la vita
Ma mentre ancora esulta Sorona
Felona inizia il lento declino
Inesorabile la notte scende
E l'equilibrio ben presto finisce
La fine è il cerchio il cerchio è la vita
E si distrugge per poi costruire
Si aspetta sempre il nostro giorno
Non cambia niente all'infuori del tempo
"Qui sovrana ormai è la serenità
non c'è nessuno che
ha più bisogno di me".
Il bene fa dimenticare
chi c'è all'origine
da chi proviene.
La solitudine è un'ombra
che si rivela a chi
di sente inutile
e anche chi protegge il mondo
ne sente il peso se
Visi che un dolore eterno trasforma in maschere
voci che un silenzio antico ha reso senza suono
Si riuniscono in un concerto per salutare il buio
come un rito che si ripete per abitudine.
Coi loro passi stanchi lungo il sentiero consumato
sono uniti nella tristezza che si contagiano
In ognuno c'è solo fede per un miracolo
E nell'attesa inerte alzano mani verso il cielo.
La speranza di un sorriso li fa rinascere
vibra il corpo alla percezione di quello che accadrà