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Michele Santoro (Salerno, 2 luglio 1951) è un giornalista, conduttore televisivo, autore televisivo, opinion leader e, per un breve periodo, politico italiano.
Figlio di un macchinista delle ferrovie[1], si è laureato in filosofia presso l'Università di Salerno, dove ebbe per relatore Biagio De Giovanni[2]. Ha iniziato la sua militanza politica nel gruppo maoista Unione Comunisti Italiani[3] e, contemporaneamente, la sua carriera giornalistica sul periodico Servire il popolo, edito dalla stessa organizzazione e chiuso nel 1975 con lo scioglimento dell'UCI.
Successivamente passò al quindicinale del PCI campano La Voce della Campania, di cui fu direttore da marzo 1979 per nove mesi, quando venne allontanato per le sue posizioni eterodosse rispetto alla linea ufficiale del partito.[2]
Collaborò quindi con L'Unità, Il Mattino ed Epoca. Prima di essere assunto in RAI nel 1982, ha lavorato per la radio come conduttore di rubriche e autore di sceneggiati radiofonici (Via le odiate macchine, Radio Uno).
Nel 1998 vince il Premio Cimitile con il libro Michele chi? edito da Baldini & Castoldi.
[modifica] La carriera televisiva
In televisione, dopo una breve esperienza agli esteri del TG3, dove fu anche vicedirettore della testata, ha realizzato speciali e settimanali su Tresette, Oggi dove, Specialmente sul Tre e Tg terza. È stato autore e conduttore di vari programmi come Samarcanda, Il rosso e il nero e Tempo Reale. Nel 1991 ha pubblicato il libro Oltre Samarcanda (Ed. Sperling & Kupfer) e nel 1996 Michele chi? (Ed. Baldini e Castoldi).
[modifica] Il passaggio a Mediaset: Moby Dick
Con la vittoria delL'Ulivo alle elezioni del 1996 cambiano i vertici del servizio pubblico ed i rapporti tra Santoro e Rai cominciano a raffreddarsi. Viene deciso di cancellare la struttura giornalistica di Tempo reale ed il neo-presidente Rai, lo scrittore Enzo Siciliano, ad una domanda su Santoro, rispose Santoro chi?[4].
Nell’autunno del 1996 Santoro decide quindi di lasciare la Rai per passare a Mediaset, dove diventa il direttore della testata giornalistica di Moby Dick, seguito dagli storici collaboratori Sandro Ruotolo, Riccardo Iacona, Corrado Formigli e con volti nuovi come Luisella Costamagna, Pietro Suber e Laura Berlinguer[5]. Moby Dick viene trasmesso in prima serata su Italia 1, ma inizialmente non ottiene il successo sperato: il doppio appuntamento settimanale, il martedì ed il giovedì, viene ridotto al solo giovedì[6] e la trasmissione viene spesso battuta dal programma concorrente di Lucia Annunziata[7]. Solo successivamente otterrà successo e sarà affiancato da Moby’s, un puro reportage giornalistico senza dibattito in studio, in onda in seconda serata sempre su Italia 1[8].
Nel 1999 Moby Dick si dedicò molto al racconto della Guerra del Kosovo e molta eco ebbe una puntata condotta da Santoro in diretta dal ponte Brankov di Belgrado, nella quale intervistava gli operai serbi delle fabbriche bombardate dalla Nato e i civili che presidiano i ponti con i bersagli al collo. Le critiche furono aspre: Marco Pannella ribattezzò la trasmissione come TeleMilosevic; Antonio Di Pietro, in studio durante la diretta, tacciò Santoro di essere fazioso; CCD ed AN criticarono aspramente la puntata accusando Santoro di voler difendere Milosevic; anche Enrico Deaglio ed Enrico Mentana ne presero le distanze. DS, Verdi e Sandro Curzi lo difesero, sostenendo il diritto ad informare anche sui danni causati dalle bombe della Nato. Il Presidente di Mediaset Fedele Confalonieri giudicò la puntata da Belgrado un evento di grande rilievo e Santoro respinse le accuse sostenendo che anche le ragioni dei cittadini Serbi dovevano essere sentite e che si sarebbe dovuto trovare un modo alternativo alla guerra per ottenere la pace in Jugoslavia[9][10][11][12].
[modifica] Il ritorno in Rai: Circus, Sciuscià ed Il raggio verde
Lavora a Mediaset fino all'estate del 1999[13] ed in autunno Santoro ritorna in Rai, questa volta su Rai 1, con il programma Circus[14]. Circus è un programma di approfondimento giornalistico itinerante che viene trasmesso, veramente sotto un tendone da circo, con cadenza mensile nel 1999 e poi con cadenza settimanale dal gennaio fino al maggio 2000, tranne che in marzo ed aprile; al progetto collaborano sempre Ruotolo, Iacona e Formigli[15].
Nel marzo del 2000 Santoro lancia anche Sciuscià, il giovedì in seconda serata sempre su Rai 1. Sciuscià è un programma fatto di reportage girati e montati come se fossero un film, in onda da marzo fino ad aprile; la seconda serie viene trasmessa in estate da luglio fino a settembre sempre in seconda serata, ma su Rai 2[16][17][18].
Dall'autunno del 2000, fino all'estate del 2001, sbarca definitivamente su Rai 2 ed è autore e conduttore di un nuovo programma di approfondimento, in diretta e senza pubblico in stuido, in prima serata: Il raggio verde[19].
Subito dopo l'11 settembre 2001 propone, sempre su Rai 2, lo speciale Siamo tutti americani? seguito dalla serie Emergenza Guerra.
[modifica] Il caso Satyricon e le polemiche del centrodestra su Santoro
Nel 2001, la celebre intervista a Satyricon di Daniele Luttazzi al giornalista Marco Travaglio – in cui si parlò di fatti inerenti alla nascita di Fininvest, dei rapporti della famiglia Berlusconi con il boss mafioso Vittorio Mangano e dell'intervista di Paolo Borsellino due giorni prima della strage di Capaci – provocò roventi reazioni da parte dei politici di centro-destra, e divenne oggetto di approfondimento di Michele Santoro in una delle puntate della sua trasmissione Il raggio verde. Nel corso della puntata Santoro mandò in onda la registrazione integrale della video-intervista a Borsellino, suscitando forte scalpore, in quanto nella stessa il giudice rivelava che fosse in corso (nel 1992) un'indagine della procura di Palermo su Berlusconi, Dell'Utri e il boss Mangano.
Forza Italia, i cui esponenti erano del tutto irritati dal modo in cui ritenevano fosse veicolata in RAI la vicenda Mangano-Dell'Utri, avanzò contro Santoro un esposto all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) – capeggiata al tempo dal presidente Enzo Cheli, nominato dall'allora Presidente del Consiglio Giuliano Amato – con l'accusa di violazione della par condicio e di favorire l'Ulivo. In risposta l'Authority commentò che «Il raggio verde non è un programma di comunicazione politica o una Tribuna elettorale, ma una trasmissione di informazione e approfondimento che deve seguire l'attualità, le notizie», e che, essendo il regime di par condicio non ancora iniziato, non sarebbe possibile procedere contro la trasmissione in alcun modo. Secondo il centro-destra nella puntata incriminata non sarebbe stato permesso ai politici della Casa delle Libertà di esporre le loro ragioni, di fatto però furono gli stessi esponenti della CdL a scegliere di non intervenire nei dibattiti in RAI come azione di protesta al caso Satyricon finché non fossero state varate nuove regole per il servizio pubblico che li garantissero nella campagna elettorale (nella trasmissione le ragioni della coalizione di centro-destra furono comunque rappresentate dal giornalista Paolo Guzzanti de Il Giornale, candidato al Senato con Forza Italia).
Nella medesima puntata si ebbe inoltre anche un intervento telefonico di Silvio Berlusconi, nel corso del quale il Cavaliere accusò Santoro di svolgere «un processo in diretta» ed in cui ribadì per la coalizione di centro-destra la necessità di continuare a disertare i programmi RAI fino a che non vi fossero opportune garanzie di tutela. Per queste ragioni, nonché per il suo atteggiamento sul caso Satyricon, Berlusconi venne duramente criticato – su Telemontecarlo – dal giornalista liberale Indro Montanelli, che lo accusò insieme a Fini (colpevole di aver annunciato future epurazioni in RAI da parte della CdL in caso di vittoria alle elezioni) di «fascismo squadrista» e di «grave intolleranza e sensibilità verso la satira», con riferimento alla contestata puntata di Satyricon.
In una successiva puntata de Il raggio verde sul tema "Giornalismo e satira in TV" Santoro mandò in onda la videointervista di Telemontecarlo a Montanelli, provocando ulteriori polemiche. Immediate furono le reazioni di Vittorio Feltri, presente in studio, che accusò Montanelli di incoerenza, in risposta al quale Marco Travaglio, anch'egli presente in studio, ribatté parlando del «golpe» di Berlusconi alla redazione de il Giornale e del modo in cui questi sottrasse a Montanelli la dirigenza del quotidiano che egli aveva fondato venti anni prima. Infine anche Indro Montanelli intervenne telefonicamente in studio, ringraziando Travaglio, spiegando le sue vicende con Berlusconi sulla questione de il Giornale, ed in ultimo avendo con Feltri un dialogo sulla questione della sua presunta «incoerenza».
La trasmissione Il raggio verde fu accusata ancora una volta dal centro-destra di «faziosità», e fu sostenuto che in RAI fosse in atto un «tentativo di complotto politico». L'Authority, per garantire diritto di replica a Dell'Utri sul caso Mangano, ordinò a Santoro una puntata "riparatoria" con la presenza di Dell'Utri, dandogli così la possibilità di dibattere sul caso Satyricon.
Il 25 aprile 2001 Forza Italia presentò all'Authority il secondo esposto contro Il raggio verde per la puntata con Dell'Utri; l'esposto venne questa volta accolto dall'Authority, ma venne poi molto contestato dalla RAI: il capo dell'ufficio legale Rubens Esposito contestò duramente l'esposto per la presunta «inapplicabilità» e la mancanza di dettagli su come sarebbe avvenuta la violazione e la mancanza di possibilità di difesa e contraddittorio a causa della conduzione di Santoro, ribadendo invece per quest'ultimo «l'incomprimibile esercizio del suo diritto di opinione e di critica del tutto compatibile e coerente con il suo ruolo di conduttore di una trasmissione puramente informativa, e non a tematiche politiche». In seguito Forza Italia presentò altri due esposti all'Authority per chiedere la chiusura del programma, a seguito dei quali l'Authority decise che il verdetto finale sarebbe stato rinviato a dopo le elezioni politiche del 13 maggio 2001, in cui Silvio Berlusconi e la sua coalizione ebbero la vittoria (una vittoria che nei sondaggi venne prima vista come quasi certa, poi ritenuta sostanzialmente in bilico dopo lo svolgimento del caso Satyricon).
Il 20 maggio 2001, il neoeletto Presidente del Consiglio Berlusconi presentò il quinto esposto all'Authority, che venne nuovamente accolto. In definitiva l'Authority condannò la RAI a una multa di 40 milioni di lire con la motivazione di non aver dato sufficiente prevalenza a Dell'Utri nella puntata riparatoria. In realtà è dato per certo che nella suddetta puntata, che vide contrapposti Marcello Dell'Utri e Antonio Di Pietro, il primo parlò più del doppio del secondo (66 minuti per Dell'Utri, contro i 30 minuti di Di Pietro). Inoltre l'Authority, nella sua sentenza, non citò nessuna fonte o elemento della puntata incriminata che potesse essere a prova della sentenza. Per questi ed altri motivi il presidente della RAI Roberto Zaccaria rifiutò la condanna, difendendo l'equilibrio del programma Il raggio verde, facendo ricorso al TAR del Lazio. La causa non fu comunque più portata avanti dalla nuova dirigenza RAI nominata dal nuovo Parlamento di maggioranza centro-destra.
[modifica] L'editto bulgaro e l'allontanamento dalla RAI
Nel novembre 2001 Sciuscià viene promosso in prima serata e cambia nome in Sciuscià - Edizione Straordinaria[20]. La nuova versione di Sciuscià è in onda in prima serata il venerdì con nella prima parte un reportage e nella seconda il dibattito[21].
Il 18 aprile 2002, durante una conferenza stampa a Sofia in Bulgaria, Santoro, il giornalista Enzo Biagi e il comico Daniele Luttazzi vengono duramente attaccati dall'allora Presidente del Consiglio Berlusconi, il quale li definì come individui che hanno fatto un uso criminoso della televisione pubblica (episodio noto come Diktat Bulgaro). Santoro replicherà a questo atto di Berlusconi, definendo il premier come un vigliacco, che abusa dei suoi poteri per attaccare persone più deboli di lui, alle quali non concede il diritto di difesa[22]. Nella puntata di Sciuscià del giorno successivo, il giornalista, per protesta, inizierà la puntata intonando il canto partigiano Bella ciao[23].
Il 24 maggio Santoro vuole dedicare la puntata di Sciuscià al caso Biagi ed all'informazione in Rai e, siccome anche lui stesso sarà oggetto della trasmissione, intende far condurre la puntata da Maurizio Costanzo, allora personaggio di punta di Mediaset, ma trova il netto rifiuto del direttore di Rai 2 Antonio Marano[24]. Santoro però porta lo stesso Costanzo in trasmissione, come ospite, che arriva ad affermare: A me spiace dirlo in questo momento, ma se penso a Mentana, a me, ad Antonio Ricci, alle Iene e alla Gialappa's mi appare molto più libera Mediaset rispetto alla Rai[25]. Nonostante la puntata sia seguita da oltre 5 milioni di persone ottenendo il 21,98 %, i vertici della Rai sono furiosi, dal momento che non avevano approvato la doppia conduzione[26].
Il 31 maggio va in onda l'ultima puntata di Sciuscià: il Cda RAI, a maggioranza di centrodestra, cancella il programma, per motivi di tutela aziendale; verranno licenziati e allontanati dalla RAI anche Biagi (rapporto cessato per scadenza del contratto e non rinnovato) e Luttazzi[27][28]. Il Presidente Rai Antonio Baldassarre arrivò a dire che Il programma di Santoro non è degno di un paese civile. Può andare bene per il Venezuela, non per l' Italia[29].
Da questo momento Santoro inizia la sua battaglia legale per ritornare a condurre un programma in Rai. Nel dicembre 2002 il Giudice del Lavoro Pagliarini ordina alla Rai di ricollocarlo nelle sue mansioni precedenti di cui al contratto del 14 aprile 1999 ovvero alla realizzazione e alla conduzione di programmi televisivi di approfondimento dell'informazione e di attualità[30] e nel febbraio 2003 la Sezione Lavoro del Tribunale di Roma respinge il ricorso della Rai e conferma l'ordinanza di Pagliarini[31].
Nel giugno 2003 il giudice Pagliarini dispone i termini nei quali il provvedimento del dicembre 2002 deve essere attuato: l'azienda di Stato deve affidare a Santoro un programma di approfondimento d'informazione di attualità in prima o seconda serata con un tema unico e con una durata oscillante tra i 90 e i 150 minuti[32]. Nel luglio 2003 però il Tribunale collegiale di Roma ha restituito ieri alla Rai il diritto di fissare collocazione, durata e risorse del nuovo programma d'approfondimento di Michele Santoro; conferma, invece, gli altri punti: la realizzazione di un approfondimento giornalistico sull'attualità[33].
[modifica] L'esperienza politica all'Europarlamento ed il reintegro
Da questo momento trasforma quella che ritiene la sua personale battaglia per la libertà di informazione in un impegno politico: aderisce al programma del leader del centrosinistra Romano Prodi e si candida al Parlamento europeo alle elezioni europee del 2004 come indipendente per la lista di Uniti nell'Ulivo. Candidato nelle circoscrizioni nord-ovest e sud ed eletto in entrambe, Santoro viene eletto eurodeputato ricevendo in totale circa 730.000 preferenze, il più alto numero di preferenze tra i non capolista[34], ed aderisce al gruppo parlamentare del Gruppo del Partito del Socialismo Europeo insieme alla collega Lilli Gruber, candidata nella medesima lista.
Fino ad allora, Santoro non si era mai apertamente schierato a favore di un determinato schieramento politico. Solo nel 1996, in un'intervista a Famiglia Cristiana, Santoro affermò di aver votato la formazione centrista di Lamberto Dini, Rinnovamento Italiano, smentendo quanti gli rimproveravano una sua presunta vicinanza con il Partito Democratico della Sinistra. Nella medesima intervista, Santoro aveva rivelato di aver votato, in passato, per il Partito Radicale e per il Partito Repubblicano Italiano, e di vedere con favore la nascita di una formazione politica guidata da Antonio Di Pietro (ciò si concretizzerà due anni avanti, con la fondazione dell'Italia dei Valori)[35]
Intanto Santoro, al Parlamento europeo, diviene membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni; della Commissione per la cultura e l'istruzione; della delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Croazia; della delegazione alla commissione di cooperazione parlamentare UE-Russia.
È autore di quattro interrogazioni parlamentari[36] con una percentuale di presenze del 57%[37].
Intanto continua la battaglia legale, che arriva ad un dunque nel gennaio 2005 con una sentenza del Giudice del lavoro del Tribunale di Roma che dà ragione a Santoro e quindi condanna la RAI ad un risarcimento danni pari ad 1 milione e 400 000 € e ordina la reintegrazione del giornalista nelle funzioni in RAI per programmi di prima serata.[38].
[modifica] Il ritorno in televisione: Annozero
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Per approfondire, vedi la voce Annozero. |
Il 19 ottobre 2005 presenta le sue dimissioni da parlamentare europeo, ponendo così fine al suo impegno politico durato circa un anno, per partecipare alla prima puntata del programma televisivo di Adriano Celentano, Rockpolitik, al fine di non dover sottostare alle limitazioni sulla presenza di politici in TV imposta dall'Autorità garante[39].
A fine marzo 2006 viene affidato a Michele Santoro un nuovo programma televisivo di approfondimento incentrato sul tema politico del dopo elezioni. Il programma, trasmesso da Rai 2 e intitolato Annozero, articolato in undici puntate, sarebbe dovuto iniziare il 27 aprile 2006. L'avvio del programma, tuttavia, di comune accordo tra Santoro e Rai 2, slitta a settembre[40] ed è avvenuto il 14 settembre 2006. Sono stati scelti come ospiti fissi il vignettista Vauro, i giornalisti Marco Travaglio e Rula Jebreal e la fotomodella Beatrice Borromeo, oltre al suo collaboratore storico Sandro Ruotolo. Uno degli argomenti di attualità che ha trattato la prima puntata del programma riguarda i frequenti maltrattamenti degli immigrati nei cosiddetti centri di accoglienza, detti anche centri di permanenza temporanea; molto spazio è stato dato inoltre a un reportage sulla situazione lavorativa degli operai dell'edilizia in Lombardia, soprattutto immigrati spesso irregolari[41].
Con Santoro sono ritornate le aspre critiche alle sue trasmissioni, definite faziose dal centrodestra.
Nella puntata del 16 novembre 2006, dedicata alla Sicilia, al lavoro che non c’è ed ai numerosi sprechi di denaro pubblico, Santoro è accusato di demagogia dal Presidente della Regione Salvatore Cuffaro. Cuffaro, alle domande del conduttore che lo incalza con le prime pagine dei quotidiani che parlano degli stipendi d'oro dei dirigenti regionali, risponde che sarebbe difficile spiegare perché Santoro guadagna alla Rai 810 mila euro, la stessa cifra di 5 presidenti di regione e 40 operai della Fiat[42].
Altre polemiche sono state scatenate anche dalla puntata del 1º maggio 2008, nella quale Santoro ha invitato in studio, tra gli altri, l'allora Assessore alla cultura di Milano, Vittorio Sgarbi, e ha mandato in onda le parti del comizio tenuto dal comico Beppe Grillo al V2-Day, nella quale erano criticate alcune azioni di Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica, e di Umberto Veronesi, ribattezzato dallo stesso comico "Cancronesi"[43]. Pesanti attacchi alla trasmissione furono effettuati contro Santoro e contro Grillo in modo trasversale. In più, durante la trasmissione, Sgarbi inveì contro Beppe Grillo ed il giornalista Marco Travaglio (presente in studio) accusando lo stesso Grillo di antiamericanismo (in riferimento allo spezzone di video nel quale Grillo criticava apertamente la presenza di più di 70 basi NATO in Italia) e difese le persone di Napolitano e Veronesi sovrapponendosi alla voce di Travaglio, affermando tra le altre cose che «Enzo Biagi non è stato cacciato dalla RAI» ma che «gli hanno proposto un altro programma su Rai 3 ad un diverso orario e lui non accettò».[44][45]
Il 15 gennaio 2009 è stato accusato da Lucia Annunziata, dal presidente RAI Claudio Petruccioli, dal presidente della Camera Gianfranco Fini,[46] dall'ambasciatore israeliano in Italia Gideon Meir e da diversi altri esponenti politici del centro-destra e del centro-sinistra[47] di aver impostato una puntata di Annozero in un modo estremamente fazioso[48]. All'Annunziata Santoro ha risposto invitandola ad entrare nel merito dei contenuti della puntata e di non fare critiche generiche al programma[48], invece a Fini ha risposto tramite il sito internet di Annozero, dicendogli di non scavalcare i suoi compiti istituzionali chiedendo una censura per un programma televisivo[46][47].
[modifica] La sospensione dei talk show: Raiperunanotte
Nella primavera del 2010 il Cda della Rai decide di sospendere tutti i talk show politici, Porta a porta, Annozero, Ballarò e L'ultima parola in vista delle prossime elezioni regionali[49].
Santoro si ribella a questa decisione ed organizza il 25 marzo, dalle 21:00 in diretta televisiva, radiofonica ed internet dal Paladozza di Bologna, Raiperunanotte, una puntata speciale di Annozero dedicata alla libertà di informazione in Rai, con vari ospiti, tra i quali Daniele Luttazzi, che era stato cacciato nel 2002 come Santoro. Il successo è enorme: il programma è stato seguito da oltre 125 mila persone in contemporanea sul web ed ha fatto registrare uno share del 13% nelle emittenti televisive satellitari e locali[50]. Il giorno dopo l'evento Santoro, in merito ai dati sugli ascolti, ha definito Raiperunanotte una scossa tellurica nel sistema della televisione italiana[51].
Il 25 giugno 2010, in occasione della Quinta edizione del Premio Giornalistico Internazionale S. Margherita Ligure per la Cultura, gli è stato assegnato il premio Nicola Abbagnano per il giornalismo. La motivazione: Michele Santoro da oltre vent'anni è impegnato in un coraggioso e difficile lavoro di approfondimento giornalistico televisivo, che è anche un raro esempio di informazione non pregiudizialmente schierata, e che lo ha portato a collezionare un uguale numero di polemiche e di scontri con governi di colori opposti[52].
Il 6 giugno 2011 il rapporto con la RAI si chiude consensualmente. Gli vengono retribuite a titolo di buona uscita, un indennizzo di 2.300.000 € pari a 30 mensilità della retribuzione ordinaria di ogni puntata di Annozero che avrebbe condotto fino alla fine del suo contratto di collaborazione con la RAI.[53] Pochi giorni dopo, il 17 giugno 2011 conduce insieme a Serena Dandini, presso Villa Angeletti a Bologna, l'evento Tutti in piedi, organizzato in occasione dei 110 anni della FIOM[54] il tema centrale della serata è il lavoro, raccontato da ospiti passati ad Annozero, che rivelano la loro condizione di instabilità economica e personale, a causa di un mercato del lavoro ritenuto sempre più flessibile e meno tutelato[55].
[modifica] L'uscita dalla RAI ed il mancato passaggio a La7
Dopo il divorzio dalla Rai, il passaggio di Santoro a La7 sembra cosa fatta, ma alla fine non avviene e ne scaturisce una forte polemica incentrata sul conflitto di interessi del premier Silvio Berlusconi nell'ambito del duopolio televisivo RAI-Mediaset. Infatti, nonostante le trattative sull'ingaggio a LA7 avessero raggiunto – come dichiarato da entrambe le parti – un accordo quasi definitivo[56][57][58] e nonostante il titolo della società Telecom Italia Media (editrice di LA7) per questo motivo avesse riscosso in borsa un rialzo del 17% in un giorno,[59] la trattativa fallisce «a causa di inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei rapporti fra autore ed editore».[60][61]
Secondo Santoro «un accordo praticamente concluso», «vanificato senza nessuna apprezzabile motivazione editoriale», è una «eloquente ed inoppugnabile prova dell'esistenza nel nostro Paese di un colossale conflitto di interesse», che impedisce a Telecom Italia, proprietaria della maggioranza delle azioni di TI Media (LA7), di svolgere in libertà la sua campagna acquisti per non esporsi altrimenti a possibili ritorsioni da parte del governo e del suo premier Berlusconi che non vorrebbero intaccare il duopolio televisivo RAI-Mediaset.[60][61][62] La notizia sulla rottura tra Santoro e la LA7 era in effetti coincidente con l'abolizione di una norma che imponeva a Telecom Italia (che controlla TI Media) l'esproprio delle strutture della rete telefonica fissa, norma introdotta provvisoriamente in una prima bozza della manovra finanziaria del governo proprio durante le trattative tra il conduttore e LA7.[63][64][65]
Per le sue dichiarazioni sul conflitto d'interessi Santoro è stato citato in giudizio da Mediaset per danni.[66]
[modifica] La multipiattaforma: Servizio pubblico
Per la stagione televisiva 2011-2012, dopo il divorzio consensuale con la RAI ed il mancato accordo d'ingaggio con LA7, Santoro decide di realizzare la sua nuova trasmissione Servizio pubblico seguendo il modello multipiattaforma di televisioni locali e streaming su Internet già sperimentato con Raiperunanotte e Tutti in piedi, trovando successivamente anche l'accordo con il canale satellitare Sky TG24.
La produzione del nuovo programma, in collaborazione con il Fatto Quotidiano, si è avvalsa anche del contributo economico (a partire da 10 euro) di circa centomila telespettatori, dove vi hanno preso parte anche molti volti noti della politica, della cultura e dello spettacolo.[67][68][69]
Figlia dell'esperienza problematica di Annozero e dei tentativi di censura da essa subìti nonché delle vicissitudini e controversie legali tra Santoro e la RAI, la trasmissione è caratterizzata già sul nascere da un acceso dibattito sulla libertà d'informazione in Italia, ed in particolare sul controllo del servizio pubblico RAI da parte dei partiti politici. Nel suo monologo d'introduzione alla prima puntata Michele Santoro dichiara che il suo nuovo programma, diffuso fuori dai tradizionali poli televisivi e sostenuto dal contributo economico di numerosi cittadini, costituisce il tentativo di una «rivoluzione civile, democratica e pacifica», «contro il degrado della TV generalista occupata dai partiti, sia nel pubblico che nel privato».[70]
[modifica] La candidatura a Direttore Generale della RAI
Già nel giugno 2011 Santoro aveva espresso "provocatoriamente" l'intenzione di candidarsi a Direttore Generale della RAI. Ma nel marzo 2012 ufficializza la sua candidatura a Direttore Generale della RAI insieme a Carlo Freccero (candidato come Presidente). La candidatura fu rettificata nelle ospitate a Tv Talk, In mezz'ora e Otto e mezzo. Queste candidature portarono a numerose polemiche da parte della politica, soprattutto dal Popolo della libertà (e a cui non seguì alcuna nomina).
[modifica] La nuova trattativa con LA7 e l'approdo al terzo polo
Nell'estate 2012 iniziano a circolare voci su una nuova trattativa in corso tra Santoro e LA7 dopo il fallimento di quella dell'anno precedente; la trattativa questa volta ha invece esito positivo; il 5 luglio 2012 viene infatti ufficializzato il passaggio del giornalista al canale del terzo polo televisivo italiano a partire dall'autunno 2012.[71][72]
[modifica] La questione della faziosità
Come già prima menzionato, più volte l'Authority e lo schieramento politico di centrodestra hanno denunciato la faziosità del giornalista, in un insieme di accuse che sono poi arrivate ad una serie di procedimenti e azioni volte contro Santoro. Secondo Marco Travaglio, la motivazione che sta alla radice di queste gravi accuse e dei procedimenti è direttamente proveniente dal mondo della politica e dovuta, in principio, alle controversie politiche sul caso Mangano-Dell'Utri e sul caso Satyricon, e successivamente su molti altri casi di condizionamento della gestione della RAI da parte dei vertici di amministrazione, che sono di nomina politica, riguardo alcune puntate della trasmissione Annozero (come per il caso De Magistris o per il caso Grillo-Sgarbi). Infatti[senza fonte] , come raccontato nel libro Regime (scritto insieme a Peter Gomez), il "meccanismo" che il mondo politico escogitò[senza fonte] più volte per epurare Santoro quale "personaggio scomodo" funzionò con tecniche che partirono dalle accuse di "faziosità" per lo screditamento in pubblico[senza fonte] , l'impiego degli esposti all'Authority per infliggere sanzioni, l'editto di Sofia, arrivando infine al licenziamento ufficiale dalla RAI per mezzo di scaramucce e scuse di vario genere. Infatti[senza fonte] , l'Authority (ideata dai Governi di centrosinistra)[senza fonte] è una agenzia lottizzata[senza fonte] , e quindi amministrata in toto dalle istituzioni politiche[senza fonte] , nelle quali molti politici (in particolare nello schieramento di centrodestra, come più volte menzionato), dimostrerebbero, secondo giornalisti e studiosi[senza fonte] come lo stesso Travaglio, "tutto l'interesse nell'epurazione di Santoro, quale "giornalista scomodo".
Secondo molti commentatori politici[senza fonte], Santoro è stato un giornalista e reporter che ha messo alla luce molti aspetti sconvolgenti del paese dando voce alle voci emergenti e minoritarie, compresi i piccoli movimenti politici (come il MSI o la Lega lombarda) oscurati in altre trasmissioni RAI. Per quest'ultima caratteristica di Santoro, Achille Occhetto lo definì un "leghista di sinistra".[senza fonte]
Nel 1994, Umberto Bossi dichiarò alla Commissione Cultura della Camera quanto di seguito: "Senza le trasmissioni di Santoro l'Italia non avrebbe preso coscienza degli sprechi di denaro pubblico e del disastro sociale del Sud".[73]
Secondo l'Auditel, le trasmissioni di Santoro hanno avuto un largo share televisivo in RAI, dal 1986 fino al 2008. A partire dal 1986, il programma televisivo Samarcanda, portò lo share di Rai3, inizialmente del 2%, fino al 15%, mentre il programma stesso raggiunse il 30% di share medio. Le puntate delle trasmissioni Il raggio verde e Sciuscià, a partire dal caso Satyricon fino all'epurazione di Santoro, ebbero share televisivi compresi tra il 18% e il 25%, pari al programma di attualità più visto in televisione.[senza fonte]
Santoro ha inoltre subito numerose critiche ed accuse di faziosità sia da politici di centrodestra e centrosinistra sia da una parte della stampa (Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa ecc.) a seguito della puntata di Annozero del 15 gennaio 2009 (trattante il conflitto israelo-palestinese ed abbandonata in diretta da Lucia Annunziata).[47][74]
[modifica] Presunti ospiti pilotati
Durante la puntata del 26 maggio 2011 di Annozero, Santoro si collega in diretta con il collaboratore Stefano Maria Bianchi da Taranto dove dipendenti di Teleperformance scioperavano a causa degli oltre 1400 esuberi proclamati dalla multinazionale francese per le sue sedi italiane di Roma e Taranto[75]. Alcuni lavoratori hanno poi criticato la gestione del collegamento accusando di essere stati usati ed aggrediti fisicamente dai membri della troupe[75].
La redazione di Annozero risponde a queste lamentele adducendole a ragioni di tempo.[76]
In un'intervista nel marzo 2011 a Scusi lei è favorevole o contrario, programma di Maria Latella in onda su Lei, Mauro Coruzzi (in arte Platinette) dichiarò: "Mi è stato chiesto di partecipare più volte in qualità di ospite ad Annozero però, a un certo punto, gli inviti sono stati ritirati. Poco prima avevo ricevuto la telefonata di una redattrice che pretendeva di conoscere in anticipo la natura delle risposte che avrei dato in studio".[77]
[modifica] Procedimenti giudiziari
- Il 5 novembre 2007, il Tribunale Penale di Varese ha condannato Santoro per diffamazione a mezzo televisivo per aver accostato l’associazione culturale Terra Insubre ad alcuni movimenti razzisti di estrema destra in una puntata de Il raggio verde del 2000. La sanzione è stata di mille euro di multa e un risarcimento stimato in diecimila euro per ognuna delle tre parti civili: l’associazione Terra insubre , il suo fondatore Andrea Mascetti e l'ideologo del carroccio (poi fuoriuscito) Gilberto Oneto[78].
- Il 5 febbraio 2009 il deputato PdL Giancarlo Pittelli ha denunciato Santoro, Sandro Ruotolo ed Antonio Massari alla Procura di Catanzaro per diffamazione. Secono Pittelli in una puntata di Annzoero del 18 dicembre 2008, dedicata alle inchieste Why not e Poseidone, fu mandata in onda e commentata la ricostruzione di una sua conversazione telefonica intercettata che non sarebbe stata corrispondente alla realtà[79].
- Il 24 novembre 2011 Santoro comunica di essere oggetto di un'azione civile da parte di Mediaset. L'azienda di Berlusconi afferma che le circostanze raccontate da Santoro in un'intervista al Fatto Quotidiano, sulle presunte pressioni dell'azienda milanese su Telecom per impedirgli di andare a La7, facendo saltare un accordo già siglato con Giovanni Stella (ad TiMedia), non sono vere[80].
- Il 20 febbraio 2012, il Tribunale Civile di Torino ha assolto Santoro, ma ha condannato la Rai e il giornalista Corrado Formigli a risarcire con cinque milioni di euro Fiat Group Automobiles per un servizio trasmesso da Annozero il 2 dicembre 2010 in cui era stata criticata una vettura prodotta dalla casa torinese, la Alfa MiTo, in un modo che il giudice Maura Sabbione ha definito «denigratorio»[81].
[modifica] Le minacce di morte
A seguito al fallito attentato di via Fauro a Maurizio Costanzo del 1993 da parte della Mafia, su mandato di Totò Riina, conseguente alla maratona Rai-Fininvest contro la mafia, che vide il Maurizio Costanzo Show collegato con Samarcanda di Santoro dopo l'assasinio di Libero Grassi, così come a Costanzo anche a Santoro viene assegnata una scorta, che però il giornalista rifiuta[82].
Nel mese di giugno del 2009 la Digos indaga su una lettera contenente un proiettile di fucile Winchester e la scritta “morirai” inviata a Michele Santoro presso gli uffici della Rai. La Procura di Roma aprì un fascicolo contro ignoti.[83]
Nel maggio del 2010 alla redazione palermitana di Repubblica viene recapitata una busta contenente un proiettile e una lettera dattiloscritta contenente minacce di morte ad Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della procura distrettuale antimafia di Palermo, Sergio Lari procuratore di Caltanissetta, Michele Santoro, Sandro Ruotolo, Massimo Ciancimino e al collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza.[84]
[modifica] Talk show e programmi di informazione ideati e condotti
- Samarcanda (Rai 3, 1987-1992)
- Il rosso e il nero (Rai 3, 1993-1994)
- Tempo reale (Rai 3, 1994-1996)
- Moby Dick (Italia 1, 1996-1999)
- Circus (Rai 1, 1999-2000)
- Sciuscià (Rai 2, 2000-2002)
- Il raggio verde (Rai 2, 2001)
- Sciuscià - Edizione straordinaria (Rai 2, 2001-2002)
- Annozero (Rai 2, 2006-2011)
- Raiperunanotte (Current TV, Sky TG 24, televisioni locali, 2010)
- Tutti in piedi (Current TV, Sky TG 24, televisioni locali, 2011)
- Servizio pubblico (Sky TG 24, televisioni locali, Radio Capital, Cielo e Radio Radicale, 2011-2012; LA7, dal 2012)
[modifica] Puntate particolari
- Il 2 febbraio 1995, durante una puntata di Tempo Reale, Berlusconi telefonò per attaccare il giornalista Eugenio Scalfari.
- Il 13 aprile 1995 Silvio Berlusconi intervenne come ospite a Tempo Reale, è stata la prima e ultima volta in cui il leader del centro-destra ha partecipato ad un programma di Michele Santoro, presenti i giornalisti Gianni Riotta, Barbara Palombelli e Gad Lerner.
- Il 16 marzo 2001, nella trasmissione Il raggio verde, Berlusconi intervenne telefonicamente in diretta accusando Santoro di condurre «processi in diretta» e pronunciò la celebre frase: «Lei è un dipendente del servizio pubblico, si contenga!»
[modifica] Premi e riconoscimenti
- ^ puntata Annozero del 09/06/2011
- ^ a b Giulio Genoino. San, Italia Oggi, 6 ottobre 2009.
- ^ Stefano Ferrante, La Cina non era vicina, Sperling & Kupfer, 2008 (recensione su Repubblica.it)
- ^ RAI ADDIO, SANTORO VA DA BERLUSCONI, la Repubblica, 29 agosto 1996 — pagina 9
- ^ la Repubblica MOBY DICK DI SANTORO 14 ottobre 1996 — pagina 28 sezione: SPETTACOLI E TV
- ^ la Repubblica, DIMEZZATO IL MOBY DICK DI SANTORO 17 gennaio 1997 — pagina 41 sezione: SPETTACOLI E TV
- ^ E "Prima serata" batte ancora Moby Dick Pagina 4 (18 gennaio 1997)- Corriere della Sera
- ^ Santoro raddoppia, domani parte "Moby Dick", Pagina 35 (1 ottobre 1997) - Corriere della Sera
- ^ Adnkronos 16-04-1999 SANTORO-CONFALONIERI-MOBY-DICK-EVENTO-DI-GRANDE-RILIEVO
- ^ la Repubblica, Ma questa è Tele Milosevic, 17 aprile 1999 – pag. 8 sezione: POLITICA INTERNA
- ^ la Repubblica In tv la piazza di Belgrado 16 aprile 1999 - pagina 13 sezione: POLITICA INTERNA
- ^ Corriere della sera, Santoro, scoppia la polemica per la diretta tv da Belgrado -Pagina 9(17 aprile 1999)
- ^ Santoro ritorna in Rai e sfida Mediaset "Non offre tv di qualita" Pagina 36 (8 ottobre 1999) - Corriere della Sera
- ^ la Repubblica Torna Santoro sotto la tenda del Circus 08 ottobre 1999 — pagina 53 sezione: SPETTACOLI
- ^ Archivio Raiuno.
- ^ Archivio Raiuno
- ^ Santoro con "Sciuscia" rilancia il reportage, Pagina 39(7 marzo 2000) - Corriere della Sera.
- ^ Adnkronos 07-03-2000 RAIUNO: SCIUSCIA', REPORTAGE IDEATI DA MICHELE SANTORO
- ^ Santoro e ?Il raggio verde? Al via il nuovo programma, senza pubblico in sala 03 novembre 2000 — pagina -1 sezione: Spettacolo.
- ^ SCIUSCIÀ EDIZIONE STRAORDINARIA CON POLEMICA film.it
- ^ TV: SANTORO TORNA CON 'SCIUSCIA' EDIZIONE STRAORDINARIA'
- ^ Berlusconi: «Via Santoro, Biagi e Luttazzi» - Corriere della Sera, 18 aprile 2002
- ^ [1], Santoro canta "Bella ciao" e litiga al telefono con Saccà, fonte "La Repubblica"
- ^ Santoro cede il posto a Costanzo ma il direttore mette il veto, la Repubblica, 24 maggio 2002
- ^ Santoro "disobbedisce" e conduce con Costanzo, 24 maggio 2002
- ^ Saccà furioso con Santoro "Valuteremo azioni legali" - la Repubblica, 25 maggio 2002
- ^ [2], Diktat Bulgaro, fonte "Il Corriere della Sera"
- ^ - la Repubblica, Rai, via Biagi e Santoro
- ^ Baldassarre: lo show di Santoro può andar bene per il Venezuela - la Repubblica, 29 giugno 2002 — pagina 21 sezione: CRONACA
- ^ Rai, il giudice accoglie ricorso di Santoro - Corriere della Sera, 9 dicembre 2002
- ^ SENTENZA SANTORO
- ^ Santoro torni in prima serata - la Repubblica, 04 giugno 2003, pagina 23 sezione: POLITICA INTERNA.
- ^ Santoro, il tribunale corregge - la Repubblica, 25 luglio 2003 — pagina 13 sezione: POLITICA INTERNA.
- ^ SPECIALE EUROPEE 2004 gli eletti
- ^ Adnkronos, Santoro: ho votato Dini e mi piace il partito di Di Pietro
- ^ Interrogazioni parlamentari
- ^ http://www.europarl.europa.eu/mepatt/leg6/28333.pdf
- ^ Rai, "Santoro deve essere reintegrato". Corriere della Sera, 26 gennaio 2011. URL consultato in data 11 novembre 2011.
- ^ Santoro si dimette da Strasburgo stasera sarà ospite di Celentano - la Repubblica, 19 ottobre 2005
- ^ Santoro, slitta il ritorno in tv "Anno zero" spostato a settembre, la Repubblica
- ^ Santoro in tv: "Ce l'abbiamo fatta a quando Biagi, Luttazzi e Guzzanti?" - la Repubblica
- ^ Cuffaro e quella coppola esibita in tv «Ne sono fiero, ho sbeffeggiato la mafia» Pagina 15 (19 novembre 2006) - Corriere della Sera
- ^ Santoro rimandato al CdA di domani con una relazione di Cappon. Il giudizio di Costanzo | Televisionando
- ^ ilGiornale.it
- ^ Enzo Biagi - Ma quale epurazione?!
- ^ a b Repubblica.it
- ^ a b c Corriere.it
- ^ a b Repubblica.it
- ^ Rai, il Cda conferma lo stop ai talk show Il direttore Masi: «Decida la Vigilanza» - Corriere della sera, 15 marzo 2010
- ^ Raiperunanotte, 13% di share e boom di ascolti sul web. La Repubblica, 26 03 2010. URL consultato in data 26-03-2010.
- ^ Santoro: "Ho dato una scossa tellurica alla TV italiana. La Repubblica, 26 03 2010. URL consultato in data 26-03-2010.
- ^ Premio Sezione Nazionale "Nicola Abbagnano": Michele Santoro
- ^ Santoro-Rai, ora il divorzio è ufficiale "Rapporto risolto consensualmente". URL consultato in data 06.06.2011.
- ^ Tuttiinpiedi - Sito Ufficiale
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- ^ Santoro, Mentana: "A un passo da La7". Corriere TV (Corriere della Sera), 6 giugno 2011. URL consultato in data 11 novembre 2011.
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- ^ Santoro a La7, TiMedia esulta in Borsa. blitz quotidiano, 7 giugno 2011. URL consultato in data 11 novembre 2011.
- ^ a b Santoro-La7, interrotte le trattative. Lui: "Colpa del conflitto d'interessi". Corriere della Sera, 30 giugno 2011. URL consultato in data 11 novembre 2011.
- ^ a b g.d.m.. La7 rompe con Santoro. la Repubblica, 1 luglio 2011, p. 12. URL consultato in data 11 novembre 2011.
- ^ Marco Travaglio e Silvia Truzzi. Santoro: "Con La7 era fatta. Poi sono cominciati i pretesti sul nulla". il Fatto Quotidiano, 1 settembre 2011, p. 3. URL consultato in data 11 ottobre 2011.
- ^ Marco Travaglio. isseretni’d ottilfnoC. il Fatto Quotidiano, 3 luglio 2011, p. 1. URL consultato in data 11 ottobre 2011.
- ^ Giorgio Meletti e Carlo Tecce. Le vere ragioni della fumata nera della trattativa Santoro-La7, il Fatto Quotidiano, 2 luglio 2011, p. 2. URL consultato in data 11 ottobre 2011.
- ^ Mentana: "Santoro, l'azienda spieghi". Corriere TV (Corriere della Sera), 30 giugno 2011. URL consultato in data 11 novembre 2011.
- ^ Santoro: "Mediaset mi ha citato per danni". Corriere della Sera, 24 novembre 2011. URL consultato in data 27 novembre 2011.
- ^ "Comizi d’amore", raccolto oltre mezzo milione di euro per il programma di Michele Santoro. il Fatto Quotidiano, 14 ottobre 2011. URL consultato in data 30 novembre 2011.
- ^ Aspettando Santoro, arrivano i "Comizi della gnocca". Dagospia, data = 17 ottobre 2011. URL consultato in data 30 novembre 2011.
- ^ Annunziata: "Sosteniamo Michele Santoro". la Repubblica, 9 ottobre 2011. URL consultato in data 30 novembre 2011.
- ^ Carlo Tecce. Michele Santoro: Servizio Pubblico, terzo "canale" in Italia. Michele Santoro: "Rivolta contro il degrado tv". il Fatto Quotidiano, 4 novembre 2011, p. 8. URL consultato in data 11 novembre 2011.
- ^ ESCLUSIVA: Santoro firma con La7. Servizio Pubblico sul terzo polo televisivo. ParlandoDi.it, 4 luglio 2012.
- ^ Televisione: le indiscrezioni dell'approdo di Santoro a La7. ParlandoDi.it, 5 luglio 2012.
- ^ ilGiornale.it
- ^ selezione di articoli critici
- ^ a b Rai Due E se domani
- ^ Sergio Luciano. Il call center che piace a Santoro. ItaliaOggi. URL consultato in data 9-10-2011.
- ^ Stefania Rocco. Annozero demolito da Platinette: Michele Santoro pilota gli ospiti. TV Fanpage, 2 aprile 2011. URL consultato in data 9-10-2011.
- ^ Michele Santoro condannato a Varese pe r diffamazione (La Repubblica, 5 novembre 2007
- ^ Rai, diffamazione Pittelli: a giudizio Santoro-Ruotolo-Massari blitzquiotidiano
- ^ Santoro: «Mediaset mi ha citato per danni» Su «Servizio pubblico» il caso Finmeccanica
- ^ Fiat contro Annozero: Condannato Formigli, assolto Santoro
- ^ M. Costanzo, Chi mi credo di essere, Milano, A. Mondadori, 2004
- ^ Indagini della digos - Minacce a Di Pietro e Santoro due buste con proiettili| italia| Il SecoloXIX
- ^ MAFIA: PALERMO, BUSTA CON PROIETTILE A PM E GIORNALISTI | News Cronaca | La Repubblica.it
- ^ a b c d e f g Michele Santoro RICONOSCIMENTI Archivio Raiuno
- Nina Rothenberg, Political cleansing and censorship in public television – a case study of Michele Santoro and Enzo Biagi, in: Albertazzi, Brook, Ross, Rothenberg, Resisting the Tide: Cultures of Opposition During the Berlusconi Years, Londra, Continuum, 2009
- Oltre Samarcanda, Milano, Sperling & Kupfer, 1991.
- Michele chi?, Milano, Baldini & Castoldi, 1996.
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