Tivoli
comune |
|
|
Dati amministrativi |
Stato |
Italia |
Regione |
Lazio |
Provincia |
Roma – stemma Roma |
Sindaco |
Sandro Gallotti (centrodestra) dal 12/04/2010 |
Territorio |
Coordinate |
41°58′0″N 12°48′0″E / 41.96667°N 12.8°E / 41.96667; 12.8 (Tivoli)Coordinate: 41°58′0″N 12°48′0″E / 41.96667°N 12.8°E / 41.96667; 12.8 (Tivoli) |
Altitudine |
235 m s.l.m. |
Superficie |
68,50 km² |
Abitanti |
63 580[1] (31-12-2010) |
Densità |
928,18 ab./km² |
Frazioni |
Campolimpido, Favale, Tivoli Terme (già Bagni di Tivoli), Villa Adriana, Arci |
Comuni confinanti |
Castel Madama, Guidonia Montecelio, Marcellina, Roma, San Gregorio da Sassola, San Polo dei Cavalieri, Vicovaro |
Altre informazioni |
Cod. postale |
00019 |
Prefisso |
0774 |
Fuso orario |
UTC+1 |
Codice ISTAT |
058104 |
Cod. catastale |
L182 |
Targa |
RM |
Cl. sismica |
zona 2B (sismicità media) |
Nome abitanti |
tiburtini |
Patrono |
san Lorenzo e santa Sinforosa |
Giorno festivo |
10 agosto |
Localizzazione |
|
Posizione del comune di Tivoli nella provincia di Roma |
Sito istituzionale |
Tivoli è un comune italiano di 56.503 abitanti[2] della provincia di Roma nel Lazio.
Antica città latina con il nome Tibur, chiamata da Virgilio con il titolo di Tibur Superbum (Eneide, Lib. VII) che tuttora campeggia nello stemma cittadino, si vanta di essere più antica di Roma (1215 a.C.).
L'insediamento arcaico nacque e si fortificò sulla riva sinistra dell'Aniene, dove sorsero l'acropoli e gli edifici antichi (e tornarono poi ad arroccarsi i cittadini tiburtini del Medioevo), avvantaggiandosi della posizione dominante sul guado che costituiva il percorso più breve per la transumanza delle greggi fra il Tevere e l'Abruzzo, lungo la direttrice che sarebbe poi diventata la via Valeria. Ancor oggi il rione dell'antica acropoli si chiama Castrovetere.
Il fatto che l'antica Tibur fosse punto di confluenza di popolazioni diverse (soprattutto sabini e latini), è confermato dall'esistenza del grande santuario di Ercole Vincitore (restaurato dal giugno 2011), classico eroe latino divinizzato, i cui resti sono databili al II secolo a.C., ma che si può facilmente far risalire ad un più antico luogo di culto comune di popolazioni che si incontravano per commerciare.
Sistemato nel IV secolo a.C. il contenzioso con Roma in espansione, e riconosciuta municipio romano con la Lex Iulia municipalis nel I secolo a.C., Tivoli divenne fra l'altro sede di molte ville di ricchi romani, come testimoniano i numerosi resti.
Quelle ancor oggi note e identificate sono attribuite a Orazio, a Cassio, a Publio Quintilio Varo, a Manlio Vopisco (i cui resti sono incorporati nell'attuale Villa Gregoriana). Il culmine di questi insediamenti fu rappresentato dalla villa di Adriano, nel II secolo.
Nel Medioevo Tivoli fu sede vescovile e fortemente implicata nelle contese feudali. Sempre gelosa della propria indipendenza, ma stretta tra i baroni romani e il feudo benedettino di Subiaco, per sottrarsi al patrimonio vescovile si schierò con i ghibellini; tuttavia questo non le risparmiò di dividersi continuamente in fazioni e di rimanere ostaggio della contesa fra i potenti romani, come i Colonna e gli Orsini, per tornare infine, nel XV secolo, nel patrimonio della Chiesa, del cui stato seguì le sorti.
Nel 1867 fu testimone della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma con la colonna garibaldina Pianciani.
Durante la seconda guerra mondiale la città, che si trovava sul percorso della ritirata dei nazisti verso il nord lungo la via Valeria, fu duramente bombardata dall'aviazione anglo-americana, che puntava ad interrompere i collegamenti ferroviari e stradali che da Roma conducevano verso l'Adriatico[3].
Durante l'occupazione tedesca fu forte la presenza di nuclei partigiani. Ciò comportò sanguinose ritorsioni nonché la distruzione di infrastrutture da parte dei nazisti in ritirata.
Fino agli anni settanta del XX secolo Tivoli rimase città a vocazione fortemente industriale e con una solida base operaia, orientata politicamente a sinistra, almeno nelle elezioni sovracomunali[4]. Nella fase di deindustrializzazione che seguì, vi fu anche forte e sentita la contrapposizione politica degli anni di piombo. Numerosi[senza fonte] furono gli estremisti di destra e di sinistra anche di rilevanza nazionale provenienti da Tivoli o legati alla città.
- Villa Adriana;
- Villa d'Este;
- Villa Gregoriana;
- Tempio di Vesta;
- Tempio di Sibilla;
- Tempio della Tosse;
- Santuario di Ercole Vincitore;
- Anfiteatro di Bleso;
- Rocca Pia;
- Corso del fiume Aniene;
Mentre la parte moderna della città, costruita o ricostruita dopo la seconda guerra mondiale, presenta caratteristiche architettoniche e urbanistiche modestissime, la parte antica conserva persistenze medioevali di rilievo e permette percorsi interessanti e pittoreschi. Si trovano qui, anche, i principali e più antichi siti archeologici urbani, come l'acropoli, con il tempio di Vesta e il tempio della Sibilla, il tempio della Tosse, il Santuario di Ercole Vincitore.
Più in alto, sulla spianata che domina la campagna romana, sorgeva l'Anfiteatro di Bleso, costruito in età adrianea. I resti del monumento, parzialmente demolito e interrato nel XV secolo per riservarne la posizione dominante alla Rocca Pia voluta dal papa Pio II Piccolomini, tornarono alla luce nel 1948.
La città è ripetutamente citata nella memorialistica del Grand Tour e rappresentata in un gran numero di vedute[5]: principali punti di attrazione erano l'orrido della Villa Gregoriana e la cascata dell'Aniene, e le due ville oggi patrimonio dell'umanità UNESCO, la Villa Adriana e la Villa d'Este.
Le Chiese
- Chiesa di San Biagio vescovo e martire;
- Chiesa di Sant'Andrea Apostolo;
- Chiesa di San Francesco d'Assisi, detta anche Chiesa di Santa Maria Maggiore;
- Chiesa di San Silvestro Papa;
- Chiesa di San Bernardino da Siena;
- Chiesa di San Giorgio martire;
- Chiesa di San Pietro alla Carità;
- Basilica Cattedrale di San Lorenzo diacono e martire;
- Chiesa di San Michele Arcangelo;
- Chiesa Madonna della Fiducia;
- Chiesa di Sant'Antonio Abate;
- Chiesa di San Getulio;
- Chiesa di San Giovanni Evengelista;
- Chiesa di Sant'Anna;
- Santuario della Madonna di Quintiliolo.
Le Chiese scomparse
- Chiesa del Gesù;
- Chiesa della Madonna della Febbre;
- Chiesa di Santa Maria al Carciano:
- Chiesa di Santa Cecilia vergine e martire;
- Chiesa di Santa Maria del Ponte o di San Rocco;
- Chiesa di San Valerio;
- Chiesa di San Martino;
- Chiesa di Sant'Alessio;
- Chiesa di San Giovanni Battista;
- Chiesa di San Benedetto Abate;
- Chiesa di San Pantaleone;
- Chiesa di Sant'Agnese.
Tivoli possiede alcune chiese architettonicamente rilevanti e assai antiche: al papa tiburtino Simplicio è attribuita dalla leggenda la fondazione del Duomo, e delle chiese (in effetti romaniche) di San Pietro alla Carità, San Silvestro, e di Santa Maria Maggiore. Nella Chiesa di San Giovanni Evangelista, attualmente all'interno dell'omonimo complesso ospedaliero, è visibile un ciclo di affreschi del secondo Quattrocento, attribuiti o al Perugino o al Pinturicchio, o a Melozzo da Forlì.
[modifica] Evoluzione demografica
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text:fonte ISTAT - elaborazione grafica a cura di Wikipedia
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[modifica] Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 6.766 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Romania 4.924 8,71%
Dopo la guerra l'afflusso di numerosi immigrati, soprattutto dai paesi montani limitrofi a Tivoli, da Abruzzo, Umbria, Marche, Toscana e dal basso Lazio - un discreto nucleo ciociaro è tuttora rilevante a Campolimpido - attratti dalla forte presenza di industrie (gomma, travertino, cartiere) diede vita ad un ingente aumento degli abitanti del comune e alla conseguente crescita dell'urbanizzazione. A partire dagli anni settanta, poi, le frazioni in pianura, costituite originariamente da piccoli aggregati di case sparse e generalmente abusive nati dopo la guerra in funzione delle fabbriche, delle cave di travertino, dell'attività edilizia e delle coltivazioni locali, cominciarono ad essere urbanizzati intensivamente senza alcuna programmazione (l'unica zona salvaguardata dall'edilizia intensiva fu la fascia degli oliveti che fronteggia la pianura). Rimase perciò invariato il dimensionamento delle infrastrutture stradali, con risultati di grave e costante congestione del traffico locale[6].
Tra le frazioni del comune di Tivoli la più antica è Tivoli Terme (già Bagni di Tivoli), località nota e utilizzata fin dall'antichità per le sorgenti di acque minerali sulfuree[7].
Altra frazione molto popolata è Villa Adriana, che si trova alle pendici del colle su cui sorge Tivoli, sul lato sinistro del fiume Aniene. La frazione si è sviluppata nelle vicinanze dell'omonima e storica villa fatta costruire dall'Imperatore Adriano[8].
Sul lato destro del fiume Aniene sono site poi le frazioni di Favale e di Campolimpido. Le due località, che fino al primo dopoguerra erano a vocazione prevalentemente agricola, e dove sorgevano solo alcuni casali di campagna, tra i quali il Casal Bellini, sono oggi oggetto di sviluppo urbanistico tipicamente residenziale.
La ricchezza di acque fu fino al XX secolo una delle principali risorse della città, sia per l'agricoltura, sia per l'industria, fiorente già in epoca papalina. A questa si aggiungeva, come nerbo delle produzioni locali, l'estrazione e la lavorazione del travertino, pietra regina dei rivestimenti dell'architettura romana.
Le produzioni agricole tradizionali (olivo e vite) non sono state abbandonate, anche se sono ormai ridotte a settore economico residuale, anche perché la natura del terreno non favorisce l'agricoltura industriale. Specifica della zona rimane la produzione del pizzutello, uva di forma e dolcezza particolari.
Tra l'800 e il '900 la città conobbe un forte sviluppo industriale, fondato sull'industria della carta, sulla produzione elettrica, che, avviata nel 1882, fece di Tivoli la prima città illuminata in questo modo in Italia, (e che diede poi elettricità ad una parte di Roma) sulla presenza di una grande industria manifatturiera (Pirelli), oltre che sulla produzione di travertino.
Dagli anni sessanta, e sempre più velocemente nei decenni successivi, la struttura industriale di cui la città viveva si è completamente disgregata, per problemi infrastrutturali (posizionamento delle fabbriche su strade che divenivano sempre più inadeguate, insufficienza della rete ferroviaria) e strutturali (mancati investimenti, ristrutturazioni industriali sistemiche, crisi delle produzioni manifatturiere).
Le produzioni industriali che non sono state dismesse si sono spostate a valle, in pianura (particolarmente in comune di Guidonia Montecelio), e la città vive attualmente di terziario (turismo, commercio, servizi), fortemente vincolata alla conurbazione romana di cui sta diventando una propaggine lungo l'asse della via Tiburtina, destino comune a tutte le piccole città troppo vicine ad un'area metropolitana.
[modifica] Ambiente ed inquinamento
- Subsidenze: Il territorio della parte bassa (zona Tivoli Terme) è soggetto a subsidenze (sprofondamenti improvvisi) dovuti alla fragile consistenza degli strati del sottosuolo di facile compressione. Il fattore umano, con gli emungimenti (estrazione travertino, pozzi, cementificazione), sembra stia accelerando tale processo. Il fenomeno è stato riconosciuto nel corso del 2006 come relativo a circa 140 edifici, e i sindaci di Tivoli e Guidonia Montecelio hanno richiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale per il territorio interessato, decretato con successivo atto dal Governo Prodi.
- PM10: Il controllo dell'inquinamento ambientale dipende dalla centralina di Guidonia Montecelio e con 57 sforamenti nei primi 10 mesi del 2006 ha superato il limite massimo di sforamenti pari a 50. Il tutto viene spiegato dalla presenza di industrie inquinanti quali la Trelleborg (ex Pirelli) a Villa Adriana di Tivoli, le Nuove Cartiere di Tivoli, la Buzzi Unicem nel vicino Comune di Guidonia Montecelio, le numerose cave di travertino[9].
[modifica] Cultura e società
[modifica] Dialetto tiburtino
Il dialetto di Tivoli è un dialetto di tipo centrale alquanto differente dal vicino romano nelle desinenze finali delle parole maschili che terminano correntemente in u, mentre nell'italiano e nel romano tale suono diventa o. Altra caratteristica del tiburtino è la gutturalizzazione dell'italiano gli in -gghi. Quest'ultimo è un suono gutturale duro intermedio tra la c di casa e la g di gatto. L'influenza preponderante del romano sulle parlate delle città vicine, pur portando una corruzione del tiburtino, non è comunque riuscita a cancellarlo. Anzi il tiburtino rimane forte specialmente nel nucleo storico della città e della frazione di Villa Adriana tant'è che si assiste - come del resto in altre città del Lazio - a una caratteristica triglossia italiano, romano e tiburtino. Il primo continua a essere usato nei rapporti formali e con le persone di fuori regione, il secondo con i romani e con i romanizzati; il tiburtino viene usato in famiglia, con gli altri tiburtini e con gli abitanti dei paesi della valle dell'Aniene che pur usando dialetti differenti hanno un'intercomprensione abbastanza netta con i parlanti tiburtino. È da notare che a Tivoli parlare tiburtino non è mai stato ritenuto sintomo di ignoranza o rozzezza.[senza fonte] Anzi ciò è stato considerato un arricchimento, addirittura un vezzo, essendo il tiburtino usato a ogni livello della vita sociale e restando un simbolo dell'appartenenza alla civitas tiburtina il cui uso ne distingue i parlanti dagli immigrati delle altre regioni d'Italia che accorsero in massa nel periodo tra le due guerre mondiali e dopo l'instaurazione dell'Italia repubblicana. Come si potrà notare in seguito, le parole maschili mantengono la u finale della desinenza dell'accusativo singolare latino con caduta della m.
Alcuni ritengono che, contrariamente a quanto si crede, in tiburtino non esista il genere neutro ma esistano alcune parole di genere maschile che hanno conservato l'uscita in -a del plurale neutro latino. Come avviene per l'italiano l'uovo, le uova, tali plurali sono di genere femminile e al femminile vanno coniugati gli aggettivi e gli articoli che vi si riferiscono. (es. il tetto, le tetta; un paru, do' para; lu levitu, le leveta;). E' però vero che in tiburtino vi è la presenza dell' articolo "lo" che differisce sia dal maschile "lu" che dal femminile "la" e si riferisce a nomi non contabili, aggettivi e avverbi sostantivati. Il che fa ben ritenere che tale articolo determinativo singolare sia per l'appunto di genere neutro così come i nomi che determina. Anche alcuni sostantivi di genere femminile, come quelli indicanti i frutti, conservano il plurale in -a (es. la persica, le persica).
Per alcuni sostantivi bisillabi femminili con il singolare in -a, si riscontra un inspiegabile plurale in -i (es. la casa, le casi; la palla, le palli; la cianca, le cianchi).
Gli articoli derivano dal dimostrativo ille, illa illud, come in italiano, con perdita della il iniziale.
Articolo determinativo: lu, la, li, le e lo. L'articolo determinativo lo si usa in relazione a sostantivi non contabili (lo pa', lo sale, lo rame, lo feru), aggettivi e avverbi sostantivati (lo maro', lo pocu, lo troppu, il colore marrone, il poco, il troppo), infiniti verbali sostantivati (lo magna', lo beve, lo dormi')
Articoli indeterminativi: 'Nu, 'N, 'na
Pronomi dimostrativi: "quillu, quélla" = quello, quella "quissu, quéssa" = questo, questa
Aggettivi dimostrativi: "quissu, quessa = questo, questa. NB: la forma contratta 'ssu, 'ssa, esiste solo per l'aggettivo dimostrativo, non per il pronome, e si usa dunque solo in riferimento ad un sostantivo (es. Piame 'ssa forchetta! Quale? Quessa!). Tale forma è perciò spesso utilizzata come una sorta di articolo determinativo in riferimento a cose vicine a chi parla e/o a chi ascolta, tant'è che esiste anche nelle variante 'sso per i nomi non contabili (es. me ne pare male a gghietta' tuttu 'sso pa'). "quillu, quella" = quello, quella. Come nell'italiano moderno esistono solo due aggettivi dimostrativi; l'aggettivo "codesto" per indicare qualcosa vicina a chi ascolta è infatti caduto in disuso; contrariamente a quanto avviene in italiano, tuttavia, "codesto" in tiburtino è stato sostituito da "quissu", non da "quello". Le eventuali ambiguità vengono risolte con l'aggiunta di ècco, èsso, (es. quessa èsso = vicina a chi ascolta; quessa ècco = vicina a chi parla)
Pronomi personali "Io" = io "Tune" = tu "Issu, essa" = Egli, Ella "Nui" = Noi "Vui" = Voi "Issi, Esse" = Essi, Esse
IMPORTANTE: eccezion fatta per le parole che in italiano terminano in -one, le quali in tiburtino vengono troncate (es. scarpone > scarpo' ) il dialetto tiburtino NON TOLLERA parole ossìtone, specialmente se capitano alla fine di una frase. È perciò praticamente obbligatorio aggiungere una sillaba (di solito -ne) per renderle piane. Singolare il comportamento dei verbi all'infinito che, come avviene in molti dialetti dell'Italia centrale, vengono troncati, salvo poi, qualora capitino in fine di frase, essere di nuovo resi piani con l'aggiunta di -ne.
es. classico lo stornello tiburtino:
Fiore de pane, O Geso Cristu meu sarvaci tune, le moniche se vonnu maritane, alu conventu 'nci sse vonnu stane.
Una esemplificazione di componimento dialettale recente si può leggere qui.
DIALETTU NOSTRU
Non conoscemo ppiù lu dialettu
e non ze sendu ‘n giru li sfunnuni
quilli belli descurzi d'arempettu
pe' lli viculi che stannu deggiuni.
Ci diciu tutti che la lengua bbona
è quella nazzionale, l'itagghiànu
questa de ando' si nnatu è ppiù ccafòna
che tte fa esse bbifurcu foretànu.
Lo megghio se lo perdu de securu
li ggiuvini non sannu l'arecacci
biunzu, crinu e mancu mottaduru.
Sendete a mme pigghiemo a reparlacci
‘n' mezzu a le stradi e nnone muru muru
senza dialettu semo ppiù pporacci.
[modifica] Proverbi e detti
- Tivuli de lu bon confortu: o piove, o tira ventu o sòna a mortu
- Tivuli éra già rossu quanno Roma éra 'nfasce! (Tivoli è nata prima di Roma)
- Non t'arepperizzicà che t'arettummuli (Non ti arrampicare che cadi)
- Peppe pè peppe, me tengo peppe meu (nel senso che un marito vale l'altro, c'è poco da cercare di meglio in giro)
- Co'lla còlla e co'llu stuccu se cogghiona lu mammaluccu (riferito all'esperienza dell'artigiano o del professionista che riesce a nascondere le proprie mancanze o i difetti dei suoi lavori al cliente)
- Carnevale a Tivuli vogghio ì (parte di una canzone sul carnevale tiburtino che incita ad andare a Tivoli, in origine "Carnevale, a Tivoli voglio andare")
- È megghio lavorà con chi non te paga, che raggiona' con chi non te capisce! (È meglio lavorare con chi non ti paga, che ragionare con chi non ti capisce)
- "Piove e male tempu fa, alle case dell'ari non ci sse po' annà. Io non lo dico a te comare, ma se te ne vo ì, fa come te pare"."Comare mea, non è lu tempu che te noce, ma è la pizza sotto lu culu che te coce!" (Una comare entra nella casa di una vicina inaspettatamente e l'altra per non darle un assaggio della pizza che ha appena fatto le dice di non andare a casa degli altri mentre piove. L'altra Comare capisce tutto dall'odore e le risponde che non è il tempo che le nuoce ma la pizza sotto il sedere che scotta!!)
- Ghii a cercàne Marietta pe Roma (cercare qualcuno o qualcosa di introvabile)
- Fa lu giru de Peppe 'ndòrno all'aiòla (girare in tondo senza scopo)
- a li tempi de Checchennina (ai tempi di Checco e Nina, ovvero ai tempi antichi)
- Occhio e lengua va 'n Sardegna (con l'aiuto della vista e chiedendo informazioni si arriva dove si vuole)
- Quillu va cerchènno da lavorà, ma prega Dio de non trovà (detto di persona scansafatiche)
- È arivatu lu padrò de le pronga (è arrivato il padrone del prugneto, ovvero chi crede di essere a capo della situazione ma in realtà non crea che danni)
- Se febbraru non febbrareggia, marzu e aprile areppareggia! (se a febbraio non piove e non fa brutto tempo, lo fa a marzo e aprile)
- Sotto a 'lli panni no' z'annasconnanu l'anni! (i vestiti non coprono l'età che avanza)
- È megghio 'i alla vigna quanno piove, che giocà a briscola e fà 59! (È meglio andare alla vigna quando piove che giocare a briscola e fare 59!)
- È arivatu lu medicu a Napuli a tastà le puzza a le pere (è arrivato il medico a Napoli a tastare le bacature delle pere, detto di persona che tocca tutto o interviene anche su cose di non propria competenza)
- Ognunu all'arte sea e lu lupu alle pecore (ognuno ha la sua arte)
- Chi te perde ride e chi te trova piagne (meglio perderti che trovarti)
- Roma caput mundi e nui de Tivuli pe' secundi (Roma capitale del mondo, ma noi di Tivoli per secondi)
- nsignisunu (non sei una persona di importanza rilevante)
- te pozza bacià n'urzu ("ti possa baciare un orso" che ti capiti qualcosa di brutto)
- Sta' co issi (lett. "stai con loro", ovvero con gli altri, con la fazione avversa. Il senso: sei talmente incapace da sembrare schierato con gli avversari, o comunque da favorirli)
- Se tte vede la morte se ratta li cogghiuni (sei talmente brutto che la morte, incontrandoti, farebbe gli scongiuri)
- Ghiappa le gghiavi chè gghiemo ghiò ppè llà ppè lloco (prendi le chiavi che ce ne andiamo via)
- Fermate, me so cascate le 'ghiavi dentro alla bettina dell'ogghiu! (esempio dell'uso della g raddoppiata nel dialetto tiburtino)
- Ecco sotto ce piove (qui sotto ci piove, c'e' qualcosa che non va in quello che hai detto)
- Li giochitti so pe i reazzitti micchi sino se rumpu (Letteralmente: i giocherelli sono per i ragazzini piccoli se no si rompono. Non ha un'origine astratta popolare: trattasi di un avviso più o meno ufficiale realmente esposto per anni ai giardinetti pubblici di Villa Adriana, suscitante curiosità, simpatia e dotato di un retrogusto di saggezza)
- Megghiu 'n mortu 'n casa che un marchiciano fora 'a porta (Letteralmente: meglio un morto in casa che un marchigiano fuori la porta. Presumibilmente da trarre origine durante lo stato pontificio in cui la riscossione delle tasse, tributi e balzelli vari era demandata dal Papa agli abitanti delle "Marche"; pertanto la loro visita significava inesorabilmente spese e fuoriuscita di soldi.
- Casa sea non mena guera (a casa propria c'è pace e non c'è rischio)
- Ma vattene a cagà 'gghiò pe' l'orta! (si dice come risposta ad una affermazione palesemente falsa e ingigantita)
- Ma vattene a cagà allu fossu e l'obbaco! (si dice come risposta ad una affermazione palesemente falsa e ingigantita)
- Passa lu gobbo e se rompe la schina, arestemo allu puntu de prima. (detto di fare qualcosa ma ritrovarsi al punto di partenza)
- Sà fresca puzza troppu quà cacchiu sotto ci stà (quello che hai detto sa di strano, ci deve essere qualcosa sotto)
- C'è chi la mogghie se l'aresparmia a lettu e chi se la gode pe' le fratti (Alcuni si risparmiano la moglie a letto e vengono traditi da la stessa nei rovi...)
Carnevale tiburtino 2005: maschere
Si mantengono in vita alcune tradizioni locali:
- il Carnevale tiburtino, con carri allegorici e maschere;
- la Fiera di San Giuseppe, 19 marzo: ultima superstite di una serie di antiche fiere agricole, di bestiame e attrezzi;
- la Processione del Cristo Morto, il venerdì santo;
- la Processione della Madonna di Quintiliolo, la prima domenica di maggio;
- la Processione di Sant'Antonio da Padova, il 13 giugno
- la Processione di Santa Sinforosa, martire tiburtina e compatrona della Città. La Santa Tiburtina viene festeggiata anche nella località di Tivoli Terme, 18 luglio;
- la Processione di San Lorenzo martire, il 10 agosto Patrono di Tivoli, durante il pomeriggio e la processione vengono realizzate scene storiche sulla vita del Santo Patrono: in collaborazione con il Gruppo Storico di Villa Adriana;
- l'Inchinata, 14 e 15 agosto: festa religiosa con processione, molto popolare, che consiste in una sorta di visitazione tra due antiche immagini della Madonna e del Salvatore. La popolarità del rito è tale che l'istallazione di una statua moderna in Piazza Trento, dove esso si svolge, proprio di fronte alla Chiesa di S. Maria Maggiore ha provocato [1] grandi proteste ed una petizione popolare, tali che l'Amministrazione Comunale è stata costretta nel 2008, nel 2009 e nel 2010 a spostare la statua per far svolgere la sacra cerimonia. I cittadini di Tivoli si augurano che lo spostamento possa infine essere definitivo, [2] non giustificandosi filologicamente [3] la presenza nella piazza di tale statua (denominata dai cittadini "mezza capoccia"), tra l'altro opera pantografata, e simile ad altre sculture dello stesso autore.
- la Processione di San Francesco d'Assisi il 4 ottobre.
In anni recenti sono state avviate anche alcune iniziative culturali ricorrenti:
- il Settembre Tiburtino e la Sagra del Pizzutello: eventi e manifestazioni culturali vari lungo il mese;
- l'Along Came Jazz, nel mese di luglio: festival annuale dedicato alla sperimentazione dei legami della musica jazz con la musica classica e con la musica folk (sia mediterranea che nord europea);
[modifica] Amministrazione
[modifica] Trasporti e collegamenti
[modifica] Autolinee urbane
La città di Tivoli dispone di 11 linee di autobus urbani gestiti dalla CAT e che collegano i quartieri interni ed esterni con il centro cittadino.
Tivoli è inoltre collegata a Roma da numerose corse degli autobus COTRAL
[modifica] Personalità legate a Tivoli
- Publio Elio Traiano Adriano, imperatore romano 117-138 d.C., fece costruire la Villa Adriana
- Pirro Ligorio, architetto, antiquario, archeologo
- Emilio Segrè, fisico, premio Nobel per la fisica 1959
- Margaret Mazzantini, Famosa scrittrice, attrice e drammaturga vincitrice del premio strega nel 2002 con Non ti muovere;
- Little Tony, cantante, interprete di numerosi best e long seller come Cuore matto e 24mila baci;
- Augusto Fornari, attore, interprete nella serie televisiva Il commissario Manara;
- Marcello Conversi, fisico, fondatore della scuola di informatica italiana;
- Giuseppe Radiciotti Musicologo italiano (Iesi 1858 - Tivoli 1931).
- Fabrizio Pasqua Arbitro di Calcio - Serie B
Dal 1977 a Tivoli è presente l'A.S. Andrea Doria Volley Tivoli, che partecipa ormai da anni a numerosi campionati regionali ottenendo diverse promozioni alle categorie successive.
- A.S. Andrea Doria Volley Tivoli, dopo la sconfitta in finale play-off nella stagione 2010/2011 del campionato di serie D, viene ripescata dalla Fipav per disputare, la sua prima volta nella storia, al massimo campionato regionale: la Serie C.
Oltre alla formazione maschile che disputa il campionato regionale di serie C, ha anche una formazione femminile in coesione dalla stagione 2011-2012 con Palombara che affronta il campionato di serie D Femminile. Conta oltre 100 tesserati suddivisi nel settore giovanile e dal 2011 è riconosciuta come Scuola di Pallavolo Federale.
C'è una squadra di Rugby fondata nel 2003 militante nel campionato regionale di serie C.
C'è una squadra di calcio appartenente alla categoria di livello regionale:
Ultimamente sta prendendo sempre più spazio il TIBURSUPERBUM CALCIO, societá fondata da Vincenzo Conti ormai inserita pienamente nel panorama calcistico della città di Tivoli. La società è composta da più squadre della scuola calcio, e dalla squadra più rappresentativa che milita in prima categoria.
Il 17 maggio 2008 ha ospitato l'arrivo della 8ª tappa del Giro d'Italia 2008 con la vittora di Riccardo Riccò.
A.S.D. Adrenalina Team Associazione sportiva dilettantistica per la promozione del ciclismo nel territorio di Tivoli.
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
- ^ Dato Istat al 30/6/2010.
- ^ Oltre a provocare numerosi morti, i bombardamenti distrussero vari edifici stravolgendo l'assetto urbanistico cittadino: ove sorgevano abitazioni e palazzi dinanzi all'allora via Garibaldi, nel secondo dopoguerra venne realizzata l'odierna centralissima piazza Garibaldi e al posto dei fabbricati distrutti vennero realizzate le attuali fontane
- ^ La città fino a detti anni nelle elezioni parlamentari, regionali e provinciali - a differenza di quanto invece spesso accadeva nelle consultazioni comunali - diede sempre la maggioranza relativa al Partito Comunista tant'è che la Democrazia Cristiana divenne primo partito solo alle elezioni politiche nel 1987 superando di appena un punto percentuale un PCI allora in forte e continuo declino. A tal proposito basti pensare che nella famosa sfida Togliatti-De Gasperi del 1948 la città premiò il primo (44,83% contro il 35,80%) in clamorosa controtendenza rispetto ai risultati nazionali (48% per la DC e 31% per i socialcomunisti) e ai risultati della vicina Roma (51,14% DC e 27,29% FDP). Si veda in proposito, in generale, la voce Elezioni politiche italiane del 1948.
- ^ Si vedano, per alcuni esempi, le immagini storiche di Tivoli su Commons.
- ^ Il percorso della Strada statale 5 Via Tiburtina Valeria attraversa ancor oggi il centro urbano di borgate intensivamente popolate, come Tivoli Terme e il conglomerato Villa Adriana-Paterno-Villanova (che appartiene al comune di Guidonia-Montecelio), mescolando traffico locale, traffico commerciale e traffico pesante con risultati di costante congestione.
- ^ Le terme Acque Albule, privatizzate e rinnovate dopo gli anni novanta, sono da molti anni luogo di cura per patologie, soprattutto respiratorie, per le quali il trattamento con le acque e le inalazioni di vapore sulfureo possono essere un aiuto nella cura. Le grosse piscine delle terme sono altamente frequentate l'estate dai numerosi bagnanti che le considerano una valida alternativa alle spiagge marine. È presente una grande struttura alberghiera all'interno delle mura termali.
- ^ Villa Adriana costituisce di fatto un unico agglomerato urbano con l'altra frazione tiburtina di Paterno da cui è separata dalla via consolare Tiburtina; le due borgate costituiscono ormai un unico tessuto urbano con Villanova, popolosa frazione del comune di Guidonia Montecelio. A Villa Adriana opera da numerosi decenni un importante e ampio stabilimento industriale di lavorazione della gomma già di proprietà della Pirelli, e ora recante il marchio Trelleborg, che fu, insieme alle cartiere della bassa valle dell'Aniene, il punto di coagulo della residenzialità locale. Oggi rimane attiva una sola industria cartaria, ma nella pianura si sono sviluppate manifatture di prodotti per l'edilizia e centri commerciali. Ivi sorge poi il Mausoleo dei Plauzi accanto allo storico Ponte Lucano, entrambi di epoca romana. La Tomba dei Plauzi è da pochi anni circondata da un muro che è stato costruito al fine di evitare le periodiche piene dell'Aniene nel piazzale antistante il predetto ponte Lucano. L'opera ha suscitato non poche polemiche[senza fonte].
- ^ Sulle questioni ambientali locali si possono consultare, tra l'altro:
- Atti del Convegno sul tema: "Il Travertino", a cura di Marco Giardini (2002);
- Le "Conversazioni di Ecologia" di Giuliano Montelucci, a cura di Marco Giardini e dell'Associazione culturale onlus "Amici dell'Inviolata" (2008);
- "La Piana dei Travertini, Conoscere, Conservare, Valorizzare", quattro proposte di Monumento naturale nei territori di Tivoli e Guidonia Montecelio, a cura del L.E.A. provinciale di Tivoli; Guidonia Montecelio dalla A alla Z, Libro Bianco sulla situazione ambientale del territorio di Guidonia Montecelio, a cura del Comitato Risanamento Ambientale di Guidonia (2007).
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
[modifica] Collegamenti esterni
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