Coordinate: 51°00′N 9°00′E / 51°N 9°E / 51; 9
La Germania, ufficialmente Repubblica Federale di Germania (in tedesco: Bundesrepublik Deutschland), è uno Stato membro dell'Unione europea situato nell'Europa centro-occidentale.
Confina a Nord con la Danimarca ed è bagnata dal mare del Nord e dal mar Baltico, ad est confina con la Polonia e la Repubblica Ceca, a sud con Austria e Svizzera, e ad ovest con Francia, Lussemburgo, Belgio e Paesi Bassi. Il territorio della Germania copre una superficie di 357.023 km² ed è caratterizzato da un clima temperato. Con oltre 82.438.000 abitanti, è il più popolato tra gli stati membri dell'Unione europea, e per destinazione dell'immigrazione internazionale è il terzo paese al mondo.[5]
La regione denominata oggi Germania fu abitata da diversi popoli germanici, conosciuti e documentati già dal 100 a.C. A partire dal X secolo questi territori tedeschi costituirono la parte centrale del Sacro Romano Impero che si protrasse sotto varie forme fino al 1806. Nel corso del XVI secolo, il nord della Germania divenne il centro della Riforma protestante. Come moderno stato nazionale il paese venne unificato nel 1871 dopo la Guerra franco-prussiana. Nel 1949, dopo la seconda guerra mondiale, la Germania venne divisa in due stati separati – Repubblica Federale di Germania (Germania Occidentale) e Repubblica Democratica Tedesca (DDR - Germania Orientale)- lungo le linee di occupazione alleate. I due stati si riunificarono solo nel 1990. La Germania Occidentale fu un membro fondatore della Comunità economica europea (CEE) nel 1957 (che divenne Unione europea nel 1993). Partecipa dal 1995 agli accordi di Schengen e ha adottato la moneta unica europea, l'euro, nel 2002 in sostituzione del marco tedesco (Deutsche Mark - DM).
La Germania è una repubblica federale parlamentare di sedici stati (Länder). Capitale e maggiore città per numero di abitanti è Berlino. La Germania è altresì un membro delle Nazioni Unite, della NATO, del G8, del G4, e firmatario del protocollo di Kyoto. È una delle più grandi potenze economiche del mondo, con la quarta più grande economia in termini di PIL nominale e la quinta in termini di parità di potere d'acquisto. È il secondo più grande paese esportatore dopo la Cina e il secondo importatore di merci. In termini assoluti, la Germania assegna il secondo più grande bilancio annuale in aiuti allo sviluppo internazionale,[6] mentre le sue spese militari la classificano come sesta.[7] Il paese ha sviluppato un elevato standard di vita e detiene una posizione chiave negli affari europei oltre ad una moltitudine di strette partnership a livello globale.[8] La Germania è riconosciuta come leader in vari settori scientifici e tecnologici.[9]
[modifica] Popolazioni germaniche
La Germania era abitata prima dell'arrivo dei Germani prevalentemente da tribù celtiche in particolare nelle regioni meridionali.
Espansione dei
Germani (750 a.C.-1 d.C.).
Provenienti dalla Scandinavia meridionale e dalla Germania settentrionale, alcune tribù germaniche iniziarono l'espansione verso sud, est e ovest intorno al I secolo a.C., entrando in contatto con tribù celtiche della Gallia come pure popolazioni baltiche e slave dell'Europa orientale. Poco si conosce delle fasi iniziali e più antiche della storia germanica, se non per mezzo degli interscambi e interazioni con l'Impero romano, ricerche etimologiche o ritrovamenti di reperti archeologici.[10]
Sotto Augusto, il generale romano Nerone Claudio Druso invase e conquistò la Germania (un termine usato dai romani per definire un territorio compreso tra il Reno e l'Elba mentre più ad est era la Sarmazia), e fu in questo periodo che le tribù germaniche entrarono maggiormente in contatto con le tattiche militari romane, pur mantenendo la loro identità tribale. Anche se non avvenne mai l'effettiva romanizzazione delle diverse tribù germaniche, tra il 12 a.C. e il 9 d.C. il paese si trovò sotto il dominio delle legioni, e diverse trasformazioni avvennero tra i suoi abitanti, che iniziarono a diventare sedentari e adottarono diverse innovazioni tecnologiche, civili e militari, portate dagli invasori. Nel 9 d.C. tre legioni romane guidate da Varo vennero annientate dall'esercito formato dalla coalizione di alcune tribù germaniche guidate da Arminio principe dei Cherusci nell'imboscata della foresta di Teutoburgo. Successivamente il generale Germanico, figlio di Druso, invase nuovamente il paese, schiacciando la lega ribelle guidata da Arminio in due battaglie presso il corso del fiume Weser, ma venne richiamato dall'allora imperatore Tiberio quando era vicino a riconquistare i territori fino all'Elba. Così, tutto il territorio oltre il corso del Reno e del Danubio rimase al di fuori del mondo romano. Dal tempo di Tacito, dal 100 a.C., tribù germaniche abitarono costantemente lungo il Reno e il Danubio (il limes renano), occupando la maggior parte delle regioni dell'odierna Germania. Il III secolo vide l'emergere di un gran numero di tribù germaniche: Alemanni, Franchi, Chatti, Sassoni, Frisoni, Sigambri e Turingi. A partire dal 260, le popolazioni germaniche ruppero il limes e attraversando ripetutamente ad ondate successive la frontiera del Danubio diffondendosi nelle terre sotto il controllo romano.[11]
[modifica] Sacro Romano Impero (962-1806)
Questa regione dell'Europa fu dominata da un impero medievale risultante dalla divisione dell'Impero carolingio nel 843 (precedentemente fondato da Carlo Magno il 25 dicembre 800), ed esistito sotto varie forme fino al 1806, con un territorio che si estendeva dal fiume Oder nel nord fino alla costa mediterranea a sud. Spesso denominato come Sacro Romano Impero (o l'Antico Impero), venne ufficialmente chiamato Sacro Romano Impero Germanico (Sacrum Imperium Romanum Nationis Germanicæ') a partire dal 1448, per adeguare il titolo ad un territorio più ridotto.
Sotto il regno della Dinastia ottoniana (919-1024), i ducati di Lorena, Sassonia, Franconia, Svevia, Turingia e Baviera vennero consolidati, e i re germanici vennero incoronati come imperatori di queste regioni dal 962. Sotto il regno degli imperatori della dinastia salica (1024-1125), il Sacro Romano Impero assorbì il nord Italia e la Borgogna. Sotto gli imperatori Hohenstaufen (1138-1254), i principi tedeschi aumentarono la loro influenza più a sud e ad est in territori abitati da popolazioni slave. Le città del nord prosperarono sotto la Lega anseatica.
Con la Bolla d'oro del 1356 si gettarono le basi di una definitiva forma istituzionale che durò fino allo scioglimento dell'Impero. A partire dal XV secolo, gli imperatori vennero eletti quasi esclusivamente dalla dinastia degli Asburgo d'Austria.
Il monaco Martin Lutero pubblicò le sue 95 tesi nel 1517, sfidando le pratiche della Chiesa cattolica romana, e avviando la riforma protestante. Una distinta chiesa luterana divenne la religione ufficiale in numerosi stati dopo il 1530. Conflitti religiosi portarono alla Guerra dei trent'anni (1618-1648), che devastò le terre tedesche.[12] La popolazione degli stati tedeschi si ridusse di circa il 30%.[13] La Pace di Vestfalia (1648) concluse la guerra religiosa, ma l'impero era de facto diviso in numerosi principati indipendenti (circa 350 stati sovrani). Dal 1740 in poi, il dualismo tra la monarchia asburgica austriaca e del Regno di Prussia dominarono la storia tedesca. Nel 1806 l'Imperium venne sciolto a seguito delle guerre napoleoniche.[14]
[modifica] Restaurazione e Rivoluzione (1814-1871)
Dopo la caduta di Napoleone Bonaparte, il Congresso di Vienna convocato nel 1814 fondò la Confederazione tedesca (Deutscher Bund), formata da 39 stati sovrani. Disaccordi con la politica di restauro portarono all'aumento dei movimenti liberali. Questi, tuttavia, vennero seguite da nuove misure di repressione da parte dello statista austriaco Metternich. La Zollverein, un'unione tariffaria, promosse profondamente l'unità economica degli stati tedeschi con a capo la Prussia. Durante questo periodo molti tedeschi erano stati influenzati dagli ideali della Rivoluzione francese, e il nazionalismo prese maggior vigore, soprattutto tra i giovani intellettuali. Per la prima volta, i colori del nero, rosso e oro sono stati scelti per rappresentare il movimento, che più tardi divennero i colori nazionali.[15]
Alla luce di una serie di movimenti rivoluzionari in Europa, che con successo avevano istituito una repubblica in Francia, iniziò la rivoluzione del 1848. Il re inizialmente assecondò le richieste liberali. Re Federico Guglielmo IV di Prussia al quale era stato offerto il titolo di imperatore, ma con una perdita di potere, respinse la corona e la proposta di costituzione, portando ad una temporanea battuta d'arresto per i movimenti liberali. Il conflitto tra re Guglielmo I di Germania e l'ala più liberale del parlamento scoppiò nel corso delle riforme militari nel 1862, e il re nominò Otto von Bismarck come nuovo Primo Ministro della Prussia. Bismarck condusse con successo la guerra in Danimarca nel 1864, e la vittoria prussiana nella guerra austro-prussiana del 1866 permise un'espansione territoriale e la creazione della Federazione tedesca del Nord (Norddeutscher Bund), escludendo di fatto l'Austria, l'ex leader del mondo tedesco, dagli affari dei restanti stati tedeschi.
[modifica] Impero tedesco (1871-1918)
La Germania venne unificata come moderno stato nazionale nel 1871. Dopo la sconfitta francese nella guerra franco-prussiana, venne proclamata a Versailles il 18 gennaio 1871 l'unione federale (Secondo Reich) degli Stati tedeschi, con capitale Berlino. Il Re di Prussia Guglielmo I di Hohenzollern venne proclamato imperatore tedesco da cui la notazione Impero tedesco. Esso rappresentava un'unificazione di tutte le regioni tedesche, ad eccezione dell'Austria (Kleindeutschland, o "Piccola Germania"). A partire dal 1884, la Germania iniziò a fondare colonie al di fuori dell'Europa.
Nel periodo Gründerzeit che seguì l'unificazione della Germania, la politica estera dell'imperatore Guglielmo I fu orientata a garantire una posizione centrale nel continente attraverso alleanze, isolando la Francia con mezzi diplomatici, ed evitando la guerra. Sotto Guglielmo II, tuttavia, la Germania, come altre potenze europee, attraverso un proprio corso imperialista entrò in attrito con i paesi limitrofi. La maggior parte delle alleanze in cui la Germania era stata precedentemente coinvolta non vennero rinnovate, e quelle nuove la esclusero. In particolare, la Francia istituì nuove relazioni con la firma dell'Entente Cordiale con il Regno Unito e garantendo legami con l'Impero russo. A parte i suoi contatti con l'Impero austro-ungarico e il regno d' Italia, la Germania divenne sempre più isolata.
La
Prussia all'epoca dell'Impero tedesco (1871-1918).
L'imperialismo tedesco, come quello di altre potenze europee, rivendicò un proprio dominio coloniale. In conseguenza dell'atmosfera politica creatasi con la Conferenza di Berlino alla Germania furono assegnati diversi possedimenti, tra cui Togo e Camerun. La spartizione dell'Africa causò tensioni tra le grandi potenze.
L'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Austria il 28 giugno 1914 portò la Germania alla Prima guerra mondiale, dalla quale risultò come parte soccombente contro potenze alleate in uno dei più sanguinosi conflitti di tutti i tempi. La sconfitta portò ad una rivoluzione nel novembre 1918, e l'imperatore Guglielmo II fu costretto ad abdicare. Un armistizio che pose fine alla guerra venne firmato l'11 novembre e la Germania fu costretta a firmare il trattato di Versailles nel giugno 1919. Il trattato venne percepito in Germania come un'umiliante continuazione della guerra con altri mezzi e la sua durezza viene spesso citata come fattore che agevolò l'avvento del nazismo nel paese.[16]
[modifica] Repubblica di Weimar (1919-1933)
Dopo il successo della rivoluzione tedesca del novembre 1918, venne proclamata la repubblica in tutti gli stati e a livello federale. La nuova costituzione del Reich entrò in vigore con la firma da parte del presidente del Reich Friedrich Ebert l'11 agosto 1919. Il periodo che va dal 1919 al 1933 è conosciuto come Repubblica di Weimar. Il Partito comunista tedesco, istituito da Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht nel 1918, tentò di rovesciare con un'insurrezione armata il nuovo governo socialista, ma senza successo. Il Partito dei Lavoratori tedesco, conosciuto in seguito come il Partito nazionalsocialista (o Partito nazista), venne fondato nel gennaio 1919.
La Germania soffrì pesantemente degli effetti della Grande depressione, delle dure condizioni dettate dal trattato di Versailles, e della lunga instabilità politica. Vennero istituite truppe paramilitari da parte di più partiti e vi furono migliaia di omicidi a sfondo politico. I paramilitari intimidivano gli elettori e seminavano violenza e rabbia tra gente che soffriva di un elevato tasso di disoccupazione e povertà. Questo terreno portò alla nomina, da parte del presidente del Reich Paul von Hindenburg, di Adolf Hitler come Cancelliere del Reich il 30 gennaio 1933.
[modifica] Terzo Reich (1933-1945)
Il 27 febbraio 1933, il Reichstag venne dato alle fiamme, e di tale atto terroristico si ritennero responsabili i comunisti. Ciò spinse all'approvazione di un decreto di emergenza con il quale vennero aboliti i diritti democratici di base. L'attivazione di una legge diede ad Adolf Hitler pieno governo e potere legislativo. Solo il Partito socialdemocratico della Germania votò contro; i comunisti non erano in grado di presentare opposizione, in quanto i loro 81 seggi in parlamento erano stati annullati sulla base del decreto conseguente all'incendio del Reichstag.[17][18][19] Si creò uno stato centralizzato totalitario con un unico partito. L'industria venne strettamente regolamentata con quote ed esigenze, spostando l'economia verso una produzione di guerra.[20] Nel 1936 le truppe tedesche entrano nella Renania smilitarizzata. Incoraggiato, Hitler perseguì dal 1938 una politica di espansionismo per fondare una Grande Germania (dal tedesco Großdeutschland). Per evitare l'apertura di due fronti di guerra, Hitler siglò il patto Molotov-Ribbentrop con l'Unione Sovietica. Patto che venne rotto in seguito.
Nel 1939 le crescenti tensioni provenienti da nazionalismo, militarismo ed esigenze territoriali portarono alla guerra lampo (Blitzkrieg) del 1º settembre contro la Polonia, congiuntamente all'Unione Sovietica, a cui seguì due giorni dopo la dichiarazione di guerra da parte di Regno Unito e Francia, che segnarono l'inizio della Seconda guerra mondiale. La Germania acquisì rapidamente il controllo diretto (tramite occupazione militare) o indiretto (tramite alleati e stati vassalli) della maggior parte d'Europa.
Il 22 giugno 1941, la Germania denunciò il Patto Molotov-Ribbentrop, aprendo il fronte orientale e dando avvio all'invasione della Russia. Pochi mesi dopo, il 7 dicembre, il Giappone attaccò la base americana a Pearl Harbor, e la Germania dichiarò guerra agli Stati Uniti due giorni dopo. Anche se inizialmente l'esercito tedesco avanzò rapidamente in Unione Sovietica, la Battaglia di Mosca prima e quella di Stalingrado poi segnarono un importante punto di svolta nella guerra. Successivamente alla disfatta di Kursk, l'esercito tedesco iniziò la ritirata dal fronte orientale. La battaglia di Normandia (D-Day) riaprì il fronte occidentale chiuso quattro anni prima, con lo sbarco delle forze alleate ed i rapidi progressi compiuti in territorio tedesco, approfittando del fatto che la Wehrmacht fosse in buona parte collocata a est, a fronteggiare la riscossa dell'Armata Rossa, Operazione Bagration. All'inizio del 1945, con gli anglo-americani in Belgio e i Russi alle porte dell'Oder, la sconfitta della Germania era imminente. L'8 maggio 1945, le forze armate tedesche si arresero dopo l'occupazione di Berlino da parte dell'Armata Rossa.
In quello che più tardi divenne noto come l'Olocausto, il regime del Terzo Reich sterminò innumerevoli vite umane, in primo luogo ebrei, ma anche comunisti, zingari, omosessuali, massoni, dissidenti politici, sacerdoti, predicatori, religiosi, disabili. Durante l'Olocausto circa undici milioni di persone vennero assassinate, di cui sei milioni di ebrei e tre milioni di polacchi. La Seconda guerra mondiale ed il genocidio nazista furono responsabili di circa 35 milioni di morti in Europa.
[modifica] Divisione e riunificazione (1945-1990)
La guerra causò la morte di quasi dieci milioni di soldati e civili tedeschi, grandi perdite territoriali, l'espulsione di circa 15 milioni di tedeschi dagli ex territori orientali e dagli altri paesi e la distruzione delle più grandi città. Il territorio rimasto venne spartito tra gli alleati in quattro zone di occupazione militare; il territorio di Berlino in quattro settori.
Le zone occidentali, controllate da Francia, Regno Unito e Stati Uniti vennero unite il 23 maggio 1949, dando vita alla Repubblica Federale di Germania (Bundesrepublik Deutschland); il 7 ottobre 1949, la zona d'occupazione sovietica divenne la Repubblica Democratica Tedesca (Deutsche Demokratische Republik o DDR). Informalmente questi due stati divennero noti come Germania Ovest e Germania Orientale, e le due parti di Berlino come Berlino Ovest e Berlino Est. La parte orientale aveva come capitale Berlino Est, mentre la Germania Ovest scelse Bonn come capitale provvisoria.
La Germania Ovest divenne un'economia di mercato con una stretta alleanza con Stati Uniti e paesi dell'Europa occidentale, e godette di una prolungata crescita economica iniziata nei primi anni ‘50 (Wirtschaftswunder). La Germania Ovest aderì alla NATO nel 1955 e fu membro fondatore della Comunità economica europea nel 1958.
La Germania Est rientrò nel blocco orientale sotto il controllo politico e militare dell'URSS, e facente parte del trattato di Varsavia. Nonostante si fregiasse del termine di democrazia, il potere politico fu in mano esclusivamente dei principali membri (Politburo) del partito comunista (SED - Partito socialista della Germania). Il loro potere era assicurato dalla Stasi, un servizio segreto di immense dimensioni, e una serie di suborganizzazioni in grado di controllare ogni aspetto della società. A loro volta le esigenze fondamentali della popolazione erano soddisfatte a basso costo da parte dello Stato. La DDR divenne membro del Comecon. Mentre la propaganda si basava sui vantaggi dei programmi sociali della DDR e la presunta costante possibilità di un‘invasione, molti dei suoi cittadini guardavano verso l'Occidente per le libertà politiche e la prosperità economica.[21] Il muro di Berlino, costruito nel 1961 per fermare la fuga dei tedeschi dell'est verso la Germania Ovest, divenne un simbolo della Guerra Fredda.
Le tensioni tra Germania Est e Germania Ovest erano già state ridotte negli anni ‘70 dal cancelliere occidentale Willy Brandt e dalla sua intelligente Ostpolitik. Poi, alla fine degli anni ottanta, in una situazione di una crescente migrazione dei tedeschi dell'Est verso la Germania Ovest attraverso l'Ungheria e di manifestazioni di massa durante l'estate del 1989, le autorità della Germania Est indebolirono inaspettatamente le restrizioni di confine nel novembre 1989, consentendo ai propri cittadini di viaggiare verso l'Occidente.
[modifica] Berlino capitale (1990-oggi)
L'apertura delle frontiere portò ad un'accelerazione del processo di riforma nella Germania Est, e poi al crollo del regime comunista, che si concluse con la riunificazione tedesca del 3 ottobre 1990, quando i territori della Germania Est vennero annessi come nuovi Stati della Repubblica Federale. Berlino venne scelta per essere la capitale dello stato unificato, mentre Bonn conservò alcuni ministeri federali.[22] La delocalizzazione del governo fu completata nel 1999.
Dopo la riunificazione, la Germania assunse un ruolo attivo nell'Unione Europea e nella NATO. La Germania inviò una forza di pace per garantire la stabilità nei Balcani e truppe in Afghanistan come parte dello sforzo della NATO per assicurare la sicurezza in questo paese.[23]
Cartina topografica della Germania.
Il territorio della Germania copre una superficie di 357.093 km², costituito di 349.223 km² di terre e di 7.798 km² di superfici d'acqua. È il settimo più grande paese dell'Europa. Di forma simile ad un quadrilatero, si estende dalle alte montagne delle Alpi (punto più alto: lo Zugspitze a 2.962 m) a sud, fino alle coste del Mare del Nord e del Mar Baltico a nord, a est è delimitata dalla confluenza dei fiumi Oder e Neisse mentre a ovest la delimitano il bacino e la valle del Reno.
Le coste del mare del Nord sono pianeggianti con dune sabbiose (sandig) e fronteggiate da arcipelaghi come le Frisone Orientali e Frisone Settentrionali mentre le coste del mar Baltico hanno un profilo più irregolare con numerose lagune (dette Bodden) che si insinuano in profondità nell'entroterra. Fronteggiano la costa le due isole di Rügen e Usedom. Da un punto di vista geografico il territorio tedesco può essere suddiviso in quattro zone ben distinte:
- Il Bassopiano Germanico, un'ampia area pianeggiante situata nella parte settentrionale del paese
- I rilievi ercinici del Mittelgebirge, una zona di rilievi situata tra le pianure settentrionali e le Alpi comprendente diverse formazioni montuose tra cui le più note sono il Massiccio scistoso renano, la Selva di Turingia, la Foresta di Teutoburgo, la Foresta Nera, i Monti Metalliferi, la Selva Boema e la Selva Bavarese.
- L'altopiano Svevo-Bavarese situato ai piedi delle Alpi con un'altezza media di circa 500 m s.l.m. e con numerosi laghi morenici, è attraversato da diversi affluenti del Danubio
- A meridione si trova la zona delle Alpi tedesche che delimitano il confine con l'Austria: caratterizzate dalla presenza di numerosi laghi alpini, il loro punto più elevato è la vetta dello Zugspitze (2.963 m s.l.m.)
I fiumi principali sono il Reno, il Danubio, secondo fiume d'Europa per lunghezza con i suoi 2.888 km di cui 647 km in territorio tedesco, l'Elba, l'Oder, il Weser e l'Ems.[24]
La Germania nel suo insieme presenta un clima diverso dagli altri Stati. Buona parte del territorio della Germania subisce l'influsso dei venti atlantici provenienti da ovest, ciò fa sì che il clima sia meno rigido mano a mano che ci si spinge da sud verso nord e da est verso ovest. Le zone dal clima più mite possono essere identificate con le pianure a ridosso dei Paesi Bassi e le regioni affacciate sul Mare del Nord, tra cui la penisola dello Jutland che hanno un clima sostanzialmente oceanico. Di conseguenza, nel nord-ovest e nel nord, le precipitazioni si susseguono durante tutto l'arco dell'anno con un massimo durante l'estate. Gli inverni sono parzialmente mitigati dai venti umidi occidentali, la neve cade frequentemente ma gli accumuli sono per lo più irrisori, le gelate sono frequenti e le estati tendono ad essere fresche, ventilate e spesso temporalesche. Verso oriente il clima è più continentale; gli inverni sono spesso lunghi e molto rigidi e le estati generalmente siccitose. La Germania centrale è una regione di transizione tra clima oceanico e continentale. Il clima della Germania meridionale è il più continentale di tutta la nazione con forti escursioni termiche annue; gli inverni sono generalmente rigidi e nevosi con lunghi periodi di gelo intenso, il caldo estivo è spesso rotto da intensi temporali che si formano generalmente sulle Alpi per poi discendere verso le pianure.[25][26]
Popolazione dal 1800 al 2000, con numero di cittadini stranieri.
All'inizio dell'epoca storica le popolazioni insediate sul territorio della Germania attuale erano di tre stirpi, i Celti relegati nella parte più occidentale del paese, le popolazioni germaniche, originarie della Scandinavia, che si erano espanse verso sud partendo dalle coste baltiche e giungendo nel tempo fino ai confini dell'Impero romano e gli slavi in lenta espansione dall'area baltica. Con l'espansione verso Nord dell'Impero romano buona parte del Paese venne inclusa in esso: le città più antiche della Germania sono proprio di origine romana. A partire dal V secolo iniziarono le invasioni germaniche nei territori dell'Impero Romano: Franchi e Alemanni si insediarono nella regione del Reno. Nell'Alto Medioevo iniziò l'espansione verso est, i territori slavi furono progressivamente invasi, conquistati e convertiti al Cristianesimo. In alcune aree (Pomerania, Slesia) l'invasione fu pacifica e incentivata dai principi slavi. In alcuni territori slavi, come ad esempio in Polonia, rimasero popolazioni tedesche con privilegi particolari, coloni tedeschi si trasferirono anche in Slovacchia e Transilvania. Il movimento di espansione subì un arresto con la guerra dei trent'anni e successivamente si assistette ad un processo di riflusso nelle sedi occupate precedentemente da parte delle popolazioni slave, anche se tuttora nella parte orientale del Paese è rimasta un'importante minoranza slava, quella dei Sorbi.
Nel XIX secolo le migliorate condizioni economiche favorirono un progressivo aumento della popolazione, dal 1871 al 1939 si passò da 41 a 69 milioni di abitanti. In particolare l'incremento interessò la valle del Reno, l'area del medio corso dell'Elba, le grandi aree rurali non videro invece sostanziali cambiamenti della popolazione. Dopo la seconda guerra mondiale vi fu una ripresa demografica in parte provocata dal grande numero di profughi proveniente dall'est.
Con oltre 82 milioni di abitanti la Germania è il paese più popoloso dell'Unione europea. Tuttavia il suo tasso di fecondità di 1,39 figli per ogni madre è uno dei più bassi del mondo,[24] e l'ufficio federale di statistiche stima che la popolazione si ridurrà tra i 69 e i 74 milioni entro il 2050 (69 milioni con l'ipotesi di un saldo migratorio di 100.000 entrate all'anno; 74 milioni con un saldo migratorio di 200.000 entrate all'anno).[27] La Germania possiede un gran numero di grandi città; le più popolose sono Berlino, Amburgo, Monaco, Colonia e Francoforte. Il maggior agglomerato urbano è la regione Reno-Ruhr, che comprende la città di Düsseldorf (la capitale della Renania Settentrionale-Vestfalia), Colonia, Essen, Dortmund, Duisburg e Bochum.
A dicembre 2004 si stimava in circa sette milioni il numero di cittadini stranieri registrati in Germania, e ben il 19% della popolazione del paese era formata da residenti di discendenza straniera o parzialmente straniera. I giovani hanno maggiori probabilità di essere di discendenza straniera rispetto alla popolazione più anziana, 30% dei tedeschi con meno di 15 anni hanno almeno uno dei genitori nati all'estero. Nelle grandi città il 60% dei bambini di età compresa tra 0 e 5 anni hanno almeno uno dei genitori nati all'estero.[28]
La comunità straniera più numerosa (2,7 milioni di abitanti) è quella turca; seguono altre comunità straniere, come quelle provenienti da Italia, Serbia, Grecia, Polonia e Croazia.[29][30] Lo United Nations Population Fund rileva come la Germania ospiti il terzo più alto numero di migranti internazionali fra tutti i paesi del mondo, circa il 5% (10 milioni di abitanti) dei 191 milioni di migranti, che corrisponde a circa il 12% della popolazione della Germania.[31] Come conseguenza alle restrizioni poste in Germania alle disposizioni in materia di asilo e immigrazione, il numero di immigrati è in calo costante dal 2000.[32]
Dal 1 maggio 2011, una legge federale ha eliminato l'obbligo di una certificazione rilasciata dall'ufficio pubblico del lavoro, necessaria per assumere personale fuori dall'Unione Europea. La certificazione doveva dimostrare la mancanza di lavoratori tedeschi disponibili per lo stesso impiego.
Il cristianesimo è la principale fede religiosa dei tedeschi, con circa 50 milioni di credenti (58,8%)[33], al 2010 divisi in parti uguali tra protestanti (31,1% della popolazione) – concentrati nel nord e nell'est – e cattolici (30,6% della popolazione), concentrati nel sud e nell'ovest. Circa l'1,7% della popolazione è cristiano-ortodossa, con serbi e greci i più numerosi.[34][35]
La moschea Şehitlik a
Berlino. In Germania vivono più di 4 milioni di musulmani.
In Germania, più di 4 milioni di abitanti sono musulmani (4,9%), rendendo l'Islam la seconda religione del paese, di cui in maggioranza (74%) di fede sunnita[36], ma è presente una piccola comunità di sciiti.[37] Nel territorio tedesco si trovano circa 2.500 moschee[38] e oltre 300 000 associazioni islamiche.[35]
La terza religione più diffusa è il buddismo, con circa 250 000 aderenti (0,31%), di cui circa la metà di origine asiatica. In Germania si contano circa 620 organizzazioni buddiste.[39]
La Germania ha, nell'Europa occidentale, la terza più grande popolazione ebraica:[40] nel 2007, in seguito all'emigrazione di ebrei dalle ex repubbliche sovietiche, si contavano circa 200 000 ebrei, rispetto ai 30.000 prima della riunificazione. Città con rilevanti minoranze ebraiche sono Berlino, Francoforte e Monaco di Baviera.[35]
Altre minoranze religiose includono circa 100 000 induisti (0,1%) prevalentemente tamil.
Circa 28,5 milioni di tedeschi (34,8%)[35] si dichiarano non credenti. Secondo il sondaggio stilato dall'Eurobarometro del 2005, il 47% dei cittadini tedeschi concordava con l'affermazione "Credo che vi è un Dio", mentre il 25% concordava con "Credo che vi sia una sorta di spirito o forza vitale" e il 25% ha dichiarato: "Non credo vi sia alcun tipo di spirito, dio, o forza vitale".[41]
Il tedesco è la lingua ufficiale, la più parlata in Germania, È una delle 23 lingue ufficiali dell'Unione europea e una delle tre lingue di lavoro della Commissione europea, insieme con l'inglese e il francese. Minoranze linguistiche riconosciute in Germania sono danese, sorbo, rom e frisone, ufficialmente protetti dalla Carta europea per le lingue regionali e minoritarie. La maggior parte degli immigrati utilizzano lingue quali turco, polacco, lingue dei Balcani e della Russia.
Il tedesco è una lingua germanica occidentale, strettamente legato a inglese, olandese e frisone. La maggior parte del vocabolario tedesco deriva dal ramo germanico del ramo della famiglia linguistica indo-europea.[42] Alcune parole derivano dal latino, dal greco, in misura minore dal francese, e recentemente dall'inglese (noto come Denglisch). Il tedesco è scritto usando l'alfabeto latino. In aggiunta alle 26 lettere standard, il tedesco ha tre vocali con l'umlaut, vale a dire ä, ö e ü, così come l'eszett o scharfes S (S forte), che è scritta "ß" o, in alternativa, "ss".
I dialetti tedeschi sono distinte varianti del tedesco standard. Molti di loro non sono facilmente comprensibili a chi conosce solo il tedesco standard, dal momento che spesso differiscono nel lessico, sintassi e fonologia.
In tutto il mondo, il tedesco è parlato da circa 100 milioni di persone come madre lingua e da circa 80 milioni non-madrelingua.[43] Il tedesco è la lingua principale per circa 90 milioni di persone (18%) nell'Unione europea. Il 67% dei cittadini tedeschi affermano di essere in grado di comunicare in almeno una lingua straniera, il 27% in almeno due lingue diverse dalla propria.[44][45]
Una minoranza di danesi di circa 50.000 persone vive nello Schleswig, la maggior parte vicino al confine con la Danimarca, a nord; un piccolo numero di genti slave, note come Sorbi, vive negli stati della Sassonia (circa 40.000) e del Brandeburgo (circa 20.000). La lingua frisona, considerata quella tra le lingue vive più vicina all'inglese, è lingua madre per circa 22.000 persone in Germania, le altre vivono nei Paesi Bassi. Nelle aree rurali della Germania settentrionale viene ampiamente usato il Basso Sassone. Esiste anche una minoranza francofona, che ha anche una propria rivista in francese.
L'immigrazione ha creato una considerevole minoranza turca (più di due milioni tra Curdi e Turchi), e altre comunità più piccole tra cui italiani (600.000), serbi (600.000), greci (400.000), polacchi (300.000), albanesi (300.000) e croati (200.000) (dati del 2002).
Esistono anche un grosso numero di tedeschi immigrati e/o fuggiti dall'ex Unione Sovietica (1,7 milioni), dalla Polonia (700.000) e dalla Romania (300.000) (totale del periodo 1980–1999), cui viene automaticamente concessa la cittadinanza tedesca, e che quindi non compaiono nelle statistiche dei residenti stranieri; contrariamente agli stranieri questi sono stati insediati dal governo in modo uniforme su tutto il territorio tedesco. Molti di loro parlano la lingua della loro ex nazione di appartenenza.
[modifica] Ordinamento dello stato
[modifica] Suddivisioni amministrative
La Germania è divisa in sedici stati federati (in tedesco Bundesländer al sing. Bundesland ma più spesso chiamati semplicemente Länder, sing. Land):
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Un cartello dal confine con la Svizzera
Alcuni dei Länder sono suddivisi in distretti governativi.
I Länder sono amministrativamente suddivisi in Kreise (circondari), nel numero complessivo di 438.
A causa delle difficoltà economiche dei Länder orientali è attualmente in avanzata discussione la riunione di alcuni di essi in entità più grandi. Si prevede l'unificazione di Berlino con il Brandeburgo e quella di Amburgo con il Meclemburgo-Pomerania Occidentale e lo Schleswig-Holstein.
[modifica] Rivendicazioni territoriali, exclavi, enclavi
La Repubblica Federale di Germania non ha alcuna rivendicazione territoriale nei confronti degli Stati confinanti, memore degli esiti catastrofici, per l'Europa e per la Germania stessa, della politica imperialistica perseguita tra la seconda metà del XIX secolo e la prima metà del XX secolo. D'altro canto, l'espulsione e deportazione verso la Germania dei residenti tedeschi praticata negli anni immediatamente successivi al termine della Seconda guerra mondiale ha fatto sì che ad oggi nessuna significativa minoranza tedesca sia presente ad oriente della Linea Oder-Neisse e del confine con la Repubblica Ceca. Solo minoranze di esigua consistenza numerica sono rimaste nella Mitteleuropa e precisamente in Repubblica Ceca (39.106 tedeschi), Slovacchia (5.405), Polonia (152.900) e Ungheria (150.000). Nel resto d'Europa, solo Francia, Belgio (70.000 tedeschi), Danimarca, Slovenia ed Italia presentano minoranze di lingua ed etnia tedesca. Alcune di esse, come in Italia, hanno garantite particolari autonomie come rappresentano i casi dello statuto speciale per la provincia autonoma di Bolzano, dove i tedescofoni detengono la predominanza delle leve politiche ed economiche. In Francia, dopo tentativi di assimilazione da parte dell'una e dell'altra etnia, dagli anni sessanta hanno forte vigore i movimenti politici autonomisti come il Mouvement Régionaliste d'Alsace-Lorraine e l'Union du Peuple Alsacien.[senza fonte] Nel 1991 è stato inoltre varato un progetto di legge per introdurre forme concrete di bilinguismo.[senza fonte] Altre sacche di popolazioni germaniche (597.212 tedeschi), tutt'oggi di lingua tedesca, permangono nei territori delle repubbliche centro-asiatiche dell'ex Unione Sovietica.[senza fonte]. Una minoranza tedesca di una certa consistenza era presente anche nella Transilvania romena (Siebenburgen), la maggior parte di essa è rientrata in Germania, restano ancora in Transilvania alcune migliaia di tedeschi detti in Transilvania "sashi" (sassoni).
L'unica exclave della Germania è la località di Büsingen am Hochrhein situata sull'Alto Reno e che appartiene al circondario rurale di Costanza nel Baden-Württemberg. La superficie è di 7,62 km², è inserita all'interno del territorio svizzero, confinando con i cantoni svizzeri di Sciaffusa, Turgovia e Zurigo. Per la peculiare posizione della località, esistono particolari decisioni amministrative concordate tra la Germania e la Svizzera, i servizi postale e telefonico sono duplicati, ed è possibile richiedere l'intervento di ambedue i servizi di Polizia, e di soccorso civile tedesco oppure svizzero; per puri motivi di vicinanza il servizio svizzero è spesso preferito (il territorio è completamente circondato dalla Svizzera), appartiene comunque, concordatamente, al regime doganale svizzero.
Esiste inoltre una cosiddetta enclave "funzionale", il Kleinwalsertal (piccola valle dei walser), una vallata appartenente all'Austria ma raggiungibile, sia per via stradale che per vie d'acqua, solo attraversando il territorio tedesco. Anche per tale territorio sono in funzione particolari condizioni concordate tra Austria e Germania: esistono doppi sistemi postali, ed è costituita come zona extradoganale appartenente al regime doganale tedesco; in epoca precedente l'adozione dell'Euro vi era in vigore come moneta il Marco tedesco.
[modifica] Città principali
Le prime 15 città tedesche per numero di abitanti (2010) sono:
Berlino
Amburgo
Monaco (München)
|
|
Città |
Stato |
Popolazione |
Colonia (Köln)
Francoforte sul Meno
Stoccarda
|
1 |
Berlino |
Berlino |
3,439 100 |
2 |
Amburgo |
Amburgo |
1,769,117 |
3 |
Monaco |
Baviera |
1,330,440 |
4 |
Colonia |
Renania Settentrionale-Vestfalia |
998,105 |
5 |
Francoforte s. M. |
Assia |
671,927 |
6 |
Stoccarda |
Baden-Württemberg |
600,068 |
7 |
Düsseldorf |
Renania Settentrionale-Vestfalia |
586,217 |
8 |
Dortmund |
Renania Settentrionale-Vestfalia |
581,308 |
9 |
Essen |
Renania Settentrionale-Vestfalia |
576,259 |
10 |
Brema |
Brema (stato) |
547.685 |
11 |
Hannover |
Bassa Sassonia |
520,966 |
12 |
Lipsia |
Sassonia |
518,862 |
13 |
Dresda |
Sassonia |
517,052 |
14 |
Norimberga |
Baviera |
503,673 |
15 |
Duisburg |
Renania Settentrionale-Vestfalia |
491,931 |
Il Parlamento (Bundestag in lingua tedesca) è composto da 598 deputati, eletti con un sistema misto: per metà in collegi uninominali con il sistema maggioritario plurality e per l'altra metà con il sistema proporzionale del quoziente.
Il periodo di legislatura del Bundestag dura quattro anni. Il Bundestag tedesco tiene le sue sedute dal 1999 nell'edificio del Reichstag. I deputati portano il titolo di membri del Bundestag (MdB).
Il presidente del Bundestag viene eletto di regola nella seduta costituente del parlamento, è espressione del gruppo parlamentare più numeroso. Il presidente del Bundestag attuale è Norbert Lammert (CDU).
Il sistema legislativo tedesco prevede la presenza, oltre al Bundestag, anche del Bundesrat, il consiglio federale.
La
Mecklenburg-Vorpommern.
Nel 1949, al momento della sua istituzione, la Repubblica Federale di Germania non aveva un esercito, questo venne istituito solo nel 1955 quando, in seguito alla Guerra di Corea e alla crescente influenza dell'Unione Sovietica nel blocco orientale il paese entrò a far parte della NATO. Dopo il 1991 parte dell'esercito della DDR (chiamato Nationale Volksarmee) è stato integrato nell'esercito tedesco.
L'organizzazione generale militare è chiamata Bundeswehr (che tradotto letteralmente significa "difesa federale") ed è costituita dalle forze armate e dall'apparato logistico-amministrativo. Le forze armate sono divise in Esercito (Deutsches Heer), Aeronautica militare (Luftwaffe) e Marina militare (Deutsche Marine), si occupano invece delle attività logistiche e di servizi la Streitkräftebasis e il servizio sanitario centrale (Zentraler Sanitätsdienst).
In tempo di pace, la Bundeswehr è comandata dal ministro della Difesa. In caso di guerra, che secondo la Costituzione è consentita solo per scopi difensivi, il Cancelliere diviene comandante in capo della Bundeswehr.[47]
Nell'ottobre 2006, la Germania aveva quasi 9.000 uomini dislocati in paesi stranieri come parte di varie forze di pace internazionali, tra cui 1.180 soldati stazionati in Bosnia-Erzegovina; 2.844 soldati in Kosovo; 750 soldati come parte dell'EUFOR nella Repubblica Democratica del Congo; e 2800 come parte della missione ISAF in Afghanistan. Nel febbraio 2007, la Germania aveva circa 3000 soldati nella missione ISAF in Afghanistan, il terzo più grande contingente dopo quello degli Stati Uniti (14.000) e del Regno Unito (5200).[48] La Germania dispone di armi nucleari in quanto membro della NATO, sotto forma di armi nucleari degli USA dislocati in territorio tedesco.[49]
Le forze armate tedesche sono costituite da 257.000 militari e 125.000 civili (dati dell'aprile 2005), dal 2001 anche le donne hanno accesso alla carriera militare, nell'aprile del 2005 circa il 6,2% del personale militare era costituito da donne. Nel 2006 la spesa complessiva dedicata alle forze armate è stata di 27,9 miliardi di euro pari a circa l'1,5% del PIL,[24] una percentuale nettamente inferiore rispetto alla media dei membri della NATO (2,3% del PIL).
Il servizio militare è obbligatorio per gli uomini e dura 9 mesi, in alternativa è possibile prestare il servizio civile (nove mesi), il servizio civile all'estero (durata minima 11 mesi) o una collaborazione di almeno 6 anni con la Protezione Civile o i Vigili del Fuoco.
[modifica] Forze di polizia
In Germania la responsabilità di far rispettare la legge è unicamente dei vari Länder e non del governo centrale. Non esiste quindi un corpo di polizia paragonabile alla Polizia di Stato o ai Carabinieri o alla Police Nationale. Fra i pochi corpi di polizia di competenza esclusivamente federale, ci sono i servizi di polizia federale (Bundespolizei), di controllo dei confini e delle dogane. Le agenzie di polizia di ciascun land si chiamano Landespolizei, ciascuna indipendente dalle altre sebbene abbiano in comune equipaggiamenti e veicoli.
[modifica] Politica interna
Il sistema dei partiti nella Repubblica Federale si è sviluppato in tre fasi successive. Nella prima fase, dal 1949 al 1961, si è assistito ad una contrazione del numero di partiti, dovuta anche all'introduzione della soglia di sbarramento al 5%. Dal 1961 al 1980 si è avuto un sistema di tre partiti stabili e dal 1983 il numero dei partiti è di nuovo in espansione.[50]
Oggi i principali partiti sono
La Germania riunificata è andata alle elezioni il 2 dicembre 1990, 16 ottobre 1994, 1 ottobre 1998, 22 settembre 2002, 18 settembre 2005 (anticipate). I risultati videro la vittoria del cristiano-democratico Helmut Kohl nel 1990 e 1994 (coalizione CDU-CSU-FDP), del socialdemocratico Gerhard Schröder nel 1998 e 2002 (coalizione SPD-Verdi), e infine della cristiano-democratica Angela Merkel nel 2005 (coalizione CDU-CSU-SPD) e nel 2009 ancora della Merkel (coalizione CDU-CSU-FDP).
[modifica] Politica estera
La Germania è uno dei membri fondatori della Comunità europea, ora Unione europea
Sin dai tempi del primo cancelliere Konrad Adenauer, la politica estera tedesca si è sempre basata su due colonne portanti: l'amicizia transatlantica con gli Stati Uniti, consolidata con l'appartenenza alla NATO dal 1955, e la partnership con la Francia sviluppata nell'ambito dell'Unione Europea. A questi due pilastri irrinunciabili si è affiancato, rafforzandosi col tempo, il dialogo con la Russia.
La Germania ha svolto un ruolo di primo piano nell'integrazione europea sin dal suo inizio, privilegiando soprattutto la riconciliazione con la Francia dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Questa alleanza, definita anche "asse franco-tedesco" oppure "asse Bonn–Parigi", è stata particolarmente stretta alla fine degli anni ‘80 e all'inizio degli anni ‘90 sotto la guida del democristiano Helmut Kohl e del socialista francese François Mitterrand. La Germania è in prima linea tra gli stati europei che cercano di far progredire la creazione di una politica comune più unita ed efficace.
Fin dalla sua istituzione, il 23 maggio 1949, la Repubblica federale di Germania ha mantenuto un profilo basso, in particolare nelle relazioni internazionali, sia a causa della storia recente, che a causa dell'occupazione da parte delle potenze straniere. Durante la Guerra Fredda, la Germania divisa dalla cortina di ferro è divenuta un simbolo delle tensioni Est-Ovest e un campo di battaglia politico in Europa. Tuttavia, la politica di Willy Brandt e della Ostpolitik è divenuta un fattore chiave per la distensione durante gli anni ‘70. Nel 1999, il governo del cancelliere Gerhard Schröder aprì una nuova fase per la politica estera tedesca, prendendo parte a pieno titolo alle decisioni riguardo l'internvento della NATO contro la ex Jugoslavia e l'invio di truppe tedesche per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale.
La Germania e gli Stati Uniti sono stretti alleati. Il Piano Marshall del 1948, con il sostegno degli Stati Uniti (JCS 1067) durante il processo di ricostruzione (Piani industriali per la Germania) dopo la Seconda guerra mondiale, come pure politiche volte alla fraternità, al sostegno alimentare, e i forti legami culturali hanno creato un saldo legame tra i due paesi, anche se la politica di Gerhard Schröder di opposizione alla guerra in Iraq ha suggerito la fine dell'atlantismo e un raffreddamento delle relazioni tedesco-americane. I due paesi sono anche economicamente interdipendenti: l'8,8% delle esportazioni tedesche sono verso gli USA e il 6,6% delle importazioni tedesche provengono dagli Stati Uniti. Altro segno dello stretto legame politico è la base americana di Ramstein (Ramstein Air Base, vicino a Kaiserslautern), che rappresenta la più grande comunità militare statunitense al di fuori dell'America.
[modifica] L'aiuto allo sviluppo internazionale
La politica per lo sviluppo portata avanti della Repubblica federale di Germania è uno spazio indipendente della politica estera tedesca. È formulata dal ministero federale per la cooperazione economica e lo sviluppo (BMZ). Il governo tedesco ritiene che la politica di sviluppo sia una responsabilità congiunta della comunità internazionale. Gli aiuti ufficiali allo sviluppo e gli aiuti umanitari tedeschi nel 2007 ammontavano a 8,96 miliardi di euro (12,26 miliardi di dollari americani), con un aumento del 5,9 per cento sul 2006, divenendo il secondo più grande paese donatore dopo gli Stati Uniti. Germania spende lo 0,37 per cento del proprio prodotto interno lordo (PIL) per favorire lo sviluppo internazionale, comunque al di sotto degli obiettivi del governo di aumentare gli aiuti al 0,51 per cento del PIL entro il 2010. L'obiettivo internazionale dello 0,7% del PIL non viene raggiunto da nessun paese.
La Germania ha la più grande economia nazionale in Europa, la quarta più grande in termini di PIL nominale del mondo, e la quinta in termini di PIL a parità di potere d'acquisto (PPP).[51] Il suo tasso di crescita però a causa della crisi economica mondiale nel 2009 si è contratto del 5%. Fin dalla rivoluzione industriale il paese è stato motore economico, innovatore e beneficiario della crescente globalizzazione.
La Germania utilizza la moneta comune europea, l'
euro
La Germania è fra i maggiori paesi in termini di esportazioni con 1.133 miliardi di dollari statunitensi esportati nel 2006, generando un avanzo commerciale di 165 miliardi di euro.[52].
Come nella maggior parte dei Paesi industrializzati, anche in Germania il settore economico prevalente è quello dei servizi (terziario), comprendente turismo, commercio, banche, assicurazioni, media, che contribuisce a circa il 72% del PIL.
Anche l'industria mantiene comunque un peso rilevante, producendo il 27,1% del prodotto interno lordo. Le principali industrie sono quelle automobilistiche, siderurgiche, chimiche, elettroniche e dei macchinari. Inoltre il Paese è anche un buon produttore di carbone e gas naturale. All'interno delle 500 imprese con maggior fatturato a livello globale, 37 sono imprese con sede in Germania. Le dieci più grandi sono Daimler, Volkswagen, Allianz, Siemens, Deutsche Bank, E.ON, Deutsche Post, Deutsche Telekom, Metro AG e BASF.[53] Tra le imprese con più forza lavoro vi sono Deutsche Post, Robert Bosch GmbH ed Edeka.[54] Marchi noti a livello mondiale sono Mercedes-Benz, SAP AG, BMW, Adidas, Puma, Audi, Porsche, Volkswagen, Infineon, Henkel e Nivea.[55]
Il settore agricolo ha invece un'influenza molto più limitata, tranne che in comparti come la zootecnica e la produzione di patate e cereali, e costituisce solo lo 0,9% del PIL.[56]
La Germania è una forte sostenitrice di una più stretta integrazione economica e politica a livello europeo, e le sue politiche commerciali sono determinate da accordi tra Unione Europea e stati membri, e dalla legislazione sul mercato unico. La Germania utilizza la moneta comune europea, l'euro, e la sua politica monetaria è fissata dalla Banca centrale europea con sede a Francoforte. Dopo la riunificazione tedesca nel 1990, lo standard di vita e il reddito annuo continuano a rimanere significativamente più elevati nella ex Germania occidentale.[57] La modernizzazione e l'integrazione della parte orientale continua ad essere un processo a lungo termine, con trasferimenti annuali da ovest a est, pari a circa 80 miliardi di $. Il tasso di disoccupazione è costantemente diminuito dal 2005 e ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 15 anni nel giugno 2008 con il 7,5%.[58] La percentuale varia dal 6,2% nella ex Germania occidentale al 12,7% nella ex Germania Orientale.
[modifica] Infrastrutture
Con la sua posizione centrale in seno all'Europa, la Germania è un importante nodo nel settore dei trasporti. Ciò si riflette nella sua densa e moderna rete di trasporto. Importante è l'ampia rete autostradale (Autobahn), classificata come la terza più estesa del mondo e caratterizzata dalla mancanza di limiti di velocità sulla maggior parte del tracciato.
La Germania ha istituito una rete policentrica di treni ad alta velocità. L'InterCityExpress o ICE serve prevalentemente le grandi città tedesche e le destinazioni nei paesi vicini. La velocità del treno varia dai 160 km/h ai 300 km/h ed è il più avanzato servizio nella Deutsche Bahn. I collegamenti sono offerti ad intervalli che possono variare dai 30 minuti, all'ora o ogni due ore.[59]
La Germania il quinto più grande consumatore di energia, mentre i due terzi della propria energia primaria è stato importato nel 2002. Nello stesso anno il consumo di energia elettrica ammontava a 512,9 miliardi di chilowattora. La politica del governo sottolinea la conservazione e lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili, come solare, eolica, da biomassa, idroelettrica, geotermica. Come risultato delle misure volte al risparmio energetico, l'efficienza energetica è migliorata dall'inizio degli anni ‘70. Il governo ha fissato l'obiettivo di soddisfare la metà delle richieste energetiche del paese attraverso fonti rinnovabili entro il 2050.
Nel 2000 il governo tedesco ha convenuto una dismissione graduale dalle centrali nucleari entro il 2021.[60] Tuttavia le energie rinnovabili stanno giocando un ruolo modesto della produzione di energia. Nel 2006 la produzione di energia è venuta dalle seguenti fonti: petrolio (35,7%), carbone e lignite (23,9%), gas naturale (22,8%), energia nucleare (12,6%), energia idroelettrica ed energia eolica (1,3%), ed altre fonti (3,7%).
La Germania divenne, a partire dalla caduta dell'impero Romano d'Occidente, centrale nella scena storica, politica e culturale dell'Europa. Nell'Alto Medioevo città come Spira, Magonza e Bamberga videro la costruzione di superbe cattedrali romaniche mentre il gotico tardò ad affermarsi in Germania. Durante il Rinascimento artisti come Dürer e Grünewald si fecero notare nella scena europea anche se l'epicentro culturale in quel periodo rimaneva l'Italia.
Ma fu in particolar modo nei secoli XVIII e XIX che la Germania divenne un polo culturale senza eguali vedendo la nascita di diverse correnti artistiche e letterarie come il romanticismo e lo "Sturm und Drang" ma anche il periodo dell'attività di filosofi come per esempio Immanuel Kant.
Gli anni delle due guerre mondiali furono gli anni della perdita di capolavori artistici come la città di Dresda, Florenz an der Elbe cioè la Firenze sull'Elba, che venne parzialmente distrutta dalla RAF. Tuttavia dopo la fine della seconda guerra mondiale, la Germania si riprese con grande sforzo economico e sacrificio della popolazione, diventando nuovamente un polo di attrazione culturale di primo piano e all'avanguardia.
La letteratura tedesca raccoglie l’insieme delle opere letterarie scritte in tedesco, per cui vengono incluse la letteratura austriaca, quella della Svizzera tedesca e quella delle altre isole linguistiche tedesche. Si inscrivono nel campo della letteratura anche le opere che non perseguono in maniera diretta un progetto estetico, ma comunque frutto di particolare rigore compositivo, come gli scritti storiografici, delle scienze sociali, di filosofia, di storia della letteratura, inoltre diari ed epistolari. Le periodizzazioni letterarie sono sempre difficili da delineare. I periodi sono qui ordinati (fin dove sarà possibile) a seconda del loro inizio. In tal modo le interdipendenze tra le varie fasi potranno essere meglio ravvisate.
In campo musicale la Germania ha dato i natali a molti famosi compositori classici, i più noti sono Johann Sebastian Bach, Ludwig van Beethoven, Richard Wagner e Richard Strauss ma tedeschi erano anche Felix Mendelssohn, Georg Friedrich Händel, Clara e Robert Schumann, Johannes Brahms, Georg Philipp Telemann, Max Reger, Carl Orff, Paul Hindemith, Hans Werner Henze.
Tra i più celebri artisti Pop e rock vi sono Alphaville, Udo Lindenberg, Herbert Grönemeyer, Cinema Bizarre, Tokio Hotel, Nena, Dieter Bohlen, Xavier Naidoo e Guano Apes; nel campo del jazz vi sono artisti noti internazionalmente come Peter Brötzmann e Theo Jörgensmann.
Nell'evoluzione della musica elettronica hanno avuto un ruolo importante alcuni gruppi tedeschi come i Kraftwerk e Klaus Schulze. Tra i gruppi di maggiore notorietà internazionale vi sono i Blind Guardian, i Modern Talking e i Rammstein, questi ultimi sono, al momento, la band metal tedesca più famosa al mondo, con testi in lingua tedesca stabilmente presente nelle classifiche internazionali. Più recente è lo sviluppo dell'hip hop tedesco dove il maggior rappresentate è Bushido seguito da Farid Bang, Azad ed altri.
Durante gli anni settanta la Germania era teatro di numerose formazioni hard & heavy come gli Scorpions, ma anche di artisti d'avanguardia elettronica e del cosiddetto kraut rock (fra i vari nomi Neu!, Kraan, Klaus Schulze). Durante gli anni ottanta sono venute a costituirsi molte realtà, come la techno tedesca, thrash metal (Sodom, Kreator, Destruction, Tankard, Assassin, Holy Moses), il power metal (molto famosi sono i Blind Guardian, Helloween e Gamma Ray) e l'industrial elettronico (dove il nome più famoso sono gli Einstürzende Neubauten). Questi generi ebbero notevoli sviluppi negli anni novanta, in cui fecero la loro comparsa altri gruppi più mainstream che seppero ottenere ampi consensi in tutto il mondo, anche più di molte altre band del decennio precedente: sono noti per esempio i Rammstein. Sono presenti anche scene più ristrette di dark rock, folk acustico, elettronica sperimentale e hardcore (molto noti sono gli Atari Teenage Riot che riuscivano a combinare l'hardcore punk con l'hardcore elettronico, generi di cui spesso si dice che siano totalmente distanti nonostante il nome). Celebri sono anche i Toten Hosen, che combinano sonorità punk rock e metal e godono di una certa popolarità soprattutto nell'Europa orientale. In ambito nu metal e rapcore si fanno notare i Panik.
Un gruppo curioso sono gli Haggard, che uniscono un metal rude e potente ad ampie orchestrazioni di strumenti classici, con anche duetti fra voci maschili e femminili in rigorose tonalità liriche (ma anche ruggite, retaggio ereditato dal folk metal nordico). Da non dimenticare ovviamente gli Scorpions e da non sottovalutare i Die Apokalyptischen Reiter.
A Wacken si svolge un famoso festival Metal, il Wacken Open Air, arrivato oramai alla 22º edizione.
L'inno nazionale è la terza strofa di Das Lied der Deutschen.
La pratica sportiva è ampiamente diffusa fra la popolazione tedesca, nel 2006 circa 27 milioni di persone facevano parte di associazioni sportive. L'ampia base trova riscontro nella classifica dei paesi con il maggior numero di medaglie olimpiche nella quale la Germania occupa la quinta posizione (e raggiunge addirittura la seconda se si somma quelle ottenute nel periodo della separazione in Germania Ovest ed Est).
Lo sport più diffuso è il calcio, la federazione calcistica tedesca (Deutscher Fußball-Bund) ha circa 6 milioni di tesserati e oltre 170.000 squadre iscritte; la "serie A" tedesca è la Bundesliga. La Germania ha ospitato i campionati mondiali del 1974 e quelli del 2006. La nazionale tedesca è una delle più titolate al mondo; nel suo palmares figurano, fra gli altri, 3 titoli mondiali(l'ex Germania dell'Ovest) e 3 titoli europei.
Diffusi sono anche la pallamano il cui campionato nazionale è considerato uno dei migliori al mondo, nel 2007 la nazionale maschile è divenuta campione mondiale per la terza volta e l'hockey su prato di cui la nazionale maschile ha vinto i mondiali nel 2002 e quella femminile il titolo olimpico nel 2004.
Ampia diffusione ha il tiro a volo, la federazione nazionale ha circa 1,5 milioni di iscritti.
In anni recenti ha avuto una rapida diffusione il baseball (il massimo campionato è chiamato Bundesliga) e la pallacanestro, mentre è leggermente calata la popolarità del tennis, che godeva di forte seguito negli anni ottanta e novanta sulla scorta dei successi di alcuni giocatori tedeschi come Boris Becker e Steffi Graf.
Per quanto riguarda gli sport motoristici l'interesse è catalizzato dalla Formula 1; la Germania ospita il Gran Premio di Germania che attualmente si svolge ad anni alternati sui circuiti di Hockenheim e Nürburgring.
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