Muggia (Muja in dialetto triestino e in veneto,
Milje in sloveno[3]) è un comune italiano di 13 089 abitanti della provincia di
Trieste in
Friuli-Venezia Giulia. È il comune più a sud della regione Friuli-Venezia Giulia. Muggia giace su una penisola esposta a nord-est con tipico paesaggio collinare digradante verso il mare: dalle propaggini occidentali si può godere dello spettacolo (raro in
Italia) del tramonto sul
Mare Adriatico. Il territorio comunale muggesano si allunga sul versante settentrionale dell'omonimo promontorio dei
Monti di Muggia, di fronte alla città di Trieste, da cui è separato dalle acque del Vallone di Muggia. È l'ultimo lembo d'
Istria – oltre alle modestissime frazioni di
Caresana e Crociata in Comune di
San Dorligo della Valle/Dolina – rimasto all'Italia dopo la seconda guerra mondiale ed in seguito al
Memorandum di
Londra (
1954) ratificato dal Trattato di
Osimo (
1975).
Storia
Muggia sorse probabilmente come castelliere (villaggio fortificato) protostorico (età del ferro, VIII-VI secolo a.C
.).
Dopo l'inizio della penetrazione romana nel
Friuli e la fondazione di
Aquileia nel
181 a.C., il territorio venne conquistato insieme al resto dell'Istria con le campagne condotte nel 178-177 a.
C. I Romani vi posero un accampamento,
Castrum Muglae, per difendere le vie di comunicazione con la colonia dalle incursioni degli Istri e degli Avari.
Dopo la caduta dell'
Impero romano d'Occidente, a Muggia si avvicendarono le dominazioni del goto Teodorico, dei
Longobardi, dei Bizantini e dei Franchi. Nel 931 fu donata dai re d'Italia Ugo e Lotario al Patriarcato di Aquileia. Nel 1354 subì un attacco da parte dei Genovesi e scelse di passare nel 1420 con la Repubblica di
Venezia.
Alla fine del XV secolo, l'abitato sul colle fu progressivamente abbandonato e gli abitanti si trasferirono sulla riva del mare, presso il "
Borgo Lauro", dove tuttora si trova la cittadina.
Dopo la fine della Repubblica di Venezia (1797) e la brevissima parentesi napoleonica (1805-1814), passò sotto il dominio asburgico, sotto il quale sviluppò una fiorente industria cantieristica navale, continuata fino alla crisi solo nella seconda metà del XX secolo, in seguito alla mutata politica italiana del dopoguerra in merito alle strategie produttive. Dopo la chiusura del Cantiere S.Rocco dove fu varata la prima corazzata in ferro della marina Asburgica (con trasferimento di molte maestranze al Cantiere "
San Marco" di Trieste), e di quello chiamato Felszegy, sopravvisse solo il piccolo Cantiere Matassi che ha cessato un'attività piena solo nel
1990.
Nell'
Ottocento il dialetto muglisano, una parlata ladina, si estinse. L'ultimo parlante muglisano, Giuseppe De Jurco, morì nel 1889. Va rilevato che per lungo tempo il muglisano convisse con l'attuale muggesano, dialetto di tipo istro-veneto.
(Tratto da
Wikipedia)
- published: 30 Aug 2014
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