Adriano Celentano (Milano, 6 gennaio 1938) è un cantautore, attore, showman e regista italiano. È soprannominato "il Molleggiato" per via del suo modo di ballare. In tutta la sua carriera Celentano ha venduto circa 150 milioni di dischi[2][3][4][5][6][7][8]. Celentano è l'artista italiano con le più alte vendite di dischi stimati, parimerito con Mina.
Molto spesso anche autore delle musiche delle sue canzoni[9] (a volte co-autore di musica e testi, anche se, secondo la moglie Claudia Mori, li lasciò firmare ad altri),[10] grazie alla sua carriera e ai suoi grandi successi, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo, è considerato uno dei pilastri della musica leggera italiana. Il suo carattere ha fatto sì che attorno a Celentano si costruisse un personaggio divenuto un emblema e un'icona per molti italiani del secondo dopoguerra.
Uno dei meriti maggiori che gli viene riconosciuto[11][12] è quello di essere stato uno dei primi musicisti italiani a capire che qualcosa, nel mondo della musica (e del costume), stava cambiando, introducendo in Italia, influenzato dalle nuove stelle del rock and roll proveniente dagli Stati Uniti, un nuovo tipo di musica, sfrenata e di grande appeal soprattutto per i giovani di allora.
Celentano nasce a Greco, un quartiere di Milano, il 6 gennaio 1938 da genitori originari di Foggia, trasferitisi in Lombardia per lavoro.
Presa la licenza di quinta elementare, lascia la scuola e inizia a lavorare tentando diversi mestieri, tra cui per ultimo e il più amato quello di orologiaio. Tuttora Celentano si diletta di orologi nel tempo libero.[13]
Nello stesso periodo inizia ad interessarsi di musica, in particolare del rock and roll, che, come molti altri giovani italiani, inizia a conoscere nel 1955 con l'arrivo in Italia del film Blackboard Jungle, in italiano Il seme della violenza: nella colonna sonora c'è una canzone, intitolata Rock around the clock, cantata da un cantante sconosciuto in Italia, Bill Haley, accompagnato dal suo complesso, i Comets, e Celentano (come altri giovani) rimane folgorato, decidendo di voler anche lui diventare un cantante di rock'n'roll.
Forma di lì a poco un gruppo, i Rock Boys, costituito da quattro suoi amici: i tre fratelli Ratti alla batteria, al basso e alla chitarra (Franco, chitarrista, Marco, il bassista, diventerà in seguito un celebre contrabbassista jazz, oltre che musicista con Ivan Della Mea, mentre Giancarlo, il batterista, entrerà in seguito nel gruppo di Bruno De Filippi ed accompagnerà poi negli anni settanta Giorgio Gaber nei primi spettacoli del teatro canzone) e Ico Cerutti (torinese trasferito da poco a Milano con la famiglia) alla seconda chitarra, ed è con questa formazione che, dopo aver preparato alcuni brani di rock and roll americani (a cui Celentano, non sapendo l'inglese, cambia le parole[14]), i Rock Boys debuttano nel 1956 all'Ancora, locale di Milano, per poi passare in breve tempo al club Santa Tecla, molto più noto, ma continuando anche ad esibirsi in altri teatri di Milano.
In uno di questi, il teatro Smeraldo, alla fine del 1956, Celentano e i Rock Boys conoscono un complesso di rock'n'roll che arriva da Roma: sono un gruppo di fratelli guidati dal più giovane, il quindicenne Antonio Ciacci, ed uno di essi, il chitarrista Enrico, si mette in evidenza come il più dotato di tecnica musicale (anni dopo, Celentano ritroverà Antonio, diventato nel frattempo Little Tony).
Intanto si è aggiunto ai Rock Boys il pianista Enzo Jannacci proveniente dai Rocky Mountains (il gruppo che accompagna Tony Dallara), e che è stato presentato a Celentano da Pino Sacchetti, saxofonista amico di Jannacci che entra anch'esso nel gruppo. In questi primi spettacoli Celentano mischia alle canzoni intermezzi di cabaret (con l'imitazione di Jerry Lewis) e di ballo: lascia ai musicisti lo spazio per suonare, mentre lui balla in maniera dinoccolata e snodata.
Celentano conosce anche un ballerino, Alberto Longoni, che si esibisce con il nome d'arte di Torquato il Molleggiato (anni dopo diventerà famoso come Jack La Cayenne), e spesso lo porta con il gruppo durante le esibizioni: un giorno, annunciato in cartellone, Longoni non si presenta ad una serata perché bloccato dalla Polizia, e Celentano balla al suo posto, diventando lui Il Molleggiato.
[modifica] Il Primo Festival del Rock and Roll Italiano del 1957
Il coreografo e ballerino Bruno Dossena (che morirà tragicamente in un incidente stradale l'anno dopo) ha l'idea di organizzare un festival del rock and roll italiano a Milano (lo chiama "Primo Festival", evento che fu proseguito senza ballerini a Genova (1958), San Severino Marche (1959), Ancona (1960), Roma (1961), Verona (1962), Bologna (1963) e l'edizione fallimentare di Firenze del '64. Il primo festival si tiene il 18 maggio del 1957 al Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi, e vi partecipano gruppi milanesi, corrispondenti a[15]: "Celentano and his Rock Boys", "Ghigo e gli Arrabbiati", il Duo Corsaro (due acrobati che si esibirono in un numero mimico su base musicale, e che nulla hanno a che vedere con I Due Corsari), la Swing Parade, Tony Renis, i Colombet (soprannominati "Re del Cha Cha Cha") e la Original Lambro Jazz Band; ognuno di essi ha alcuni minuti a disposizione, per presentare tre o quattro canzoni (molto brevi, raramente raggiungono i due minuti di durata).
Il festival, denominato Trofeo Oransoda, ha lo scopo di premiare i più grandi ballerini di rock and roll supportati da alcune orchestre e cantanti ospiti presenti alla manifestazione. Vince il trofeo il Dossena Rock Ballett capitanato dal ballerino triplice campione del mondo Bruno Dossena, gruppo acrobatico che fu accompagnato dalla Lambro Jazz Band che all'epoca spopolava all'Arethusa e altri noti locali dell'ambiente meneghino.
È lo stesso Dossena che, nei giorni precedenti, invita Celentano a partecipare con il suo gruppo. A proposito di questa esibizione, sono nate alcune leggende metropolitane, forse per la cattiva memoria di alcuni protagonisti, che vanno smentite:
- la prima è che, tra i Rock Boys ci fosse anche Luigi Tenco al sax, ma Tenco, in quel periodo, è ancora a Genova, dove suona nel Modern Jazz Group di Mario De Sanctis[16]; solo nel 1958 Tenco si trasferirà a Milano, dove conoscerà Gaber e dove formerà I Cavalieri.
- La seconda è che Gaber si fosse esibito suonando nel gruppo di Celentano, invece si esibì per l'ultima volta alla chitarra con Ghigo Agosti; solo in seguito entrò nei Rock Boys[17]). Inoltre, che gli autori del testo di una delle canzoni cantate da Celentano, Ciao ti dirò, siano lo stesso Tenco e Gaber: anche questo non è possibile per i motivi scritti prima, ed inoltre lo stesso autore della musica, Gian Franco Reverberi, ha sempre affermato che il testo fosse di Giorgio Calabrese, che a sua volta ha polemizzato spesso su questo argomento con lo stesso Gaber[18].
- La terza è che Celentano si fosse aggiudicato il Festival del 1957, quando invece tale manifestazione, riportata sui manifesti dell'epoca come Trofeo Oransoda Rock and Roll, era una gara di ballo di rock and roll acrobatico, dove orchestre e primi urlatori erano esclusivamente ospiti di supporto a coppie di ballerini dilettanti, professionisti e gruppi acrobatici come la Nazionale Francese di ballo, che in finale perse il confronto con il vincitore Dossena Rock Ballet. A fine manifestazione ci fu la maratona finale in pista con tutti i ballerini concorrenti, dopodiché, il triplice campione del Mondo Bruno Dossena, consegnò il trofeo Oransoda nelle mani del suo gruppo acrobatico, costituito dai suoi migliori allievi, tra cui Giancarlo Gatti e Lilli Napoli, premiati nuovamente nel maggio 2008 al Memorial Bruno Dossena di Milano, evento che annualmente celebra la ricorrenza del festival 1957.
Tra il pubblico del festival, è presente il discografico Walter Guertler, che propone a Celentano un contratto discografico per una delle sue etichette, la Music, che infatti pubblicherà nella primavera del 1958 le prime incisioni di Celentano: tutte cover di brani di rock'n'roll americani, usciti su quattro 45 giri (e raccolti in due extended playing) di scarso successo, al punto da diventare delle vere e proprie rarità discografiche. I giornali del giorno dopo parlarono del nuovo divo Celentano, con note di merito per il gruppo acrobatico Dossena Rock Ballet che sconfisse la Nazionale Francese. La Notte del 19 maggio 1957, nella cronaca riportò presunti incidenti avvenuti al Palaghiaccio, intitolava: "Palazzo del Ghiaccio devastato dal nuovo divo del rock'n'roll", mentre sul Corriere della Sera Giorgio Bocca scrisse un articolo molto duro contro la nuova moda giovanile importata dall'America.
Poco prima del festival, vi era stata nei Rock Boys la defezione di Ico Cerutti, che aveva lasciato il gruppo per dedicarsi al jazz (entra infatti nell'orchestra di Franco Cerri con Renato Sellani, e ritornerà in contatto con Celentano anni dopo quando si dedicherà alla carriera di cantante), sostituito da Gino Santercole; subito dopo il festival, Cerutti venne imitato da Giancarlo Ratti, anche lui passato al jazz, mentre un altro dei fratelli, il chitarrista, si ritira dalla musica; i due vengono sostituiti dal batterista Flavio Carraresi (fiorentino, anche lui di formazione jazz) e da Gaber, portato nel gruppo dall'amico Jannacci.
Ma il 1957 è un anno importante per Celentano anche per un altro motivo: conosce infatti Miki Del Prete, che negli anni diventerà uno dei suoi più preziosi collaboratori, nonché spesso autore di testi. Del Prete è pugliese come Celentano, figlio del calciatore del Bari Mario Del Prete, e si è trasferito in Lombardia quando il padre è stato ceduto al Como; amico di Dossena, è anche lui un ballerino di rock'n'roll, e l'amicizia tra Del Prete e Celentano nasce quando Miki riesce ad organizzare due settimane di ingaggio per il vincitore del Festival del Rock'n'Roll italiano nell'estate del 1957, una al Morgana di Sanremo ed una al Muretto di Alassio. Celentano e i Rock Boys cantano gratis, in cambio di due settimane di villeggiatura pagata, e da quel momento nasce l'amicizia tra i due tuttora reciproca.
[modifica] I primi 45 giri
Nel 1958 la Music pubblica i primi 45 giri di Celentano: per il momento Guertler preferisce che il cantante incida cover di rock'n'roll americani (Rip it up, Jailhouse rock, Tutti frutti e Blueberry hill tra gli altri), tralasciando le sue composizioni in italiano: ma, visto il successo pressoché nullo di questi quattro 45 giri, Guertler decide di dirottare il cantante alla sua nuova etichetta, la Jolly, e di consentirgli di incidere anche brani in italiano: i primi (Buonasera signorina e La febbre dell'hoola hop) sono inseriti come lati B di brani ancora in inglese, ma finalmente nel gennaio del 1959 viene pubblicata Ciao ti dirò, la canzone con cui Celentano aveva vinto il festival del rock'n'roll italiano (ormai due anni prima); a novembre del 1958 la canzone era già stata pubblicata dalla Dischi Ricordi nell'interpretazione di Giorgio Gaber, e presto seguiranno altre incisioni da parte di Ricky Gianco, Guidone ed altri interpreti.
Il disco che però riscuote successo è Il ribelle, che è anche il primo brano pubblicato scritto da Celentano (per la musica); successo replicato nell'estate da Il tuo bacio è come un rock, brano con cui il 13 luglio 1959 Celentano vince il Festival di Ancona e che vende, nella prima settimana, ben 300.000 copie (come riportano i dati di Musica e dischi di quell'anno).
In questo disco suona, per l'ultima volta, la chitarra ritmica Giorgio Gaber: infatti sia per la sua attività da solista che per quella in duo con Jannacci (i due hanno iniziato ad incidere insieme con lo pseudonimo I Due Corsari) Gaber decide di abbandonare i Rock Boys, imitato sia dal batterista Carraresi che dai due fratelli Ratti (i tre si dedicheranno al jazz, ma Carraresi avrà anche una certa fortuna negli anni sessanta come cantante e, in seguito, come autore di sigle di cartoni animati giapponesi).
Celentano (che, comunque, in sala di registrazione spesso si affida ai musicisti della Jolly) deve quindi trovare un nuovo gruppo di accompagnamento per i concerti: ingaggia quindi un giovane batterista mantovano, Gianni Dall'Aglio (soprannominato Cocaina perché i genitori gestiscono una drogheria), che suona negli Original Quartet, e con Jannacci alle tastiere, suo nipote Gino Santercole alla chitarra e Domenico Pasquadibisceglie detto Dino al basso e Giorgio Benacchio (nei dischi dell'epoca a volte il cognome è scritto Bennacchio) alla seconda chitarra forma I Ribelli.
Il debutto con il nuovo gruppo avviene a metà settembre, al Festival dell'Avanti al parco Ravizza di Milano, dove viene proposto il nuovo singolo Teddy girl (il cui testo è di un altro personaggio fondamentale per la storia di Celentano, Luciano Beretta): il pubblico apprezza i nuovi musicisti, in particolar modo il batterista bambino (che anticipa di un decennio Michael Shrieve).
L'attività musicale ha però uno stop forzato di un mese: il 22 settembre infatti Celentano ha un incidente automobilistico, alle due di notte, dopo essersi esibito con il suo gruppo ad una serata organizzata dalla ProLoco in occasione della fiera di Rivarolo del Re: è in compagnia della fidanzata Milena Cantù, del fratello di lei Eugenio Cantù e di sua nipote Evelina Santercole quando, nei pressi del paese, la macchina sbanda affrontando una curva a forte velocità e finisce in un fossato (ancora oggi esiste il luogo dell'incidente ed è chiamato dagli abitanti di Rivarolo "Curva Celentano"); Celentano subisce una contusione toracica e una frattura di una costola, e i medici gli prescrivono un mese di riposo.
Nello stesso anno si ha la prima collaborazione tra Celentano e Mina: la Tigre di Cremona incide infatti un 45 giri con la canzone Vorrei sapere perché, un rock'n'roll scritto per lei dal Molleggiato (con il testo della stessa coppia di Il tuo bacio è come un rock, cioè Piero Vivarelli e Lucio Fulci).
Infine, sempre nel 1959 Celentano gira il primo film di successo, I ragazzi del Juke-Box con la regia di Lucio Fulci (l'anno precedente ha fatto una prima apparizione in I frenetici): il titolo è quello della canzone sul retro di Il tuo bacio è come un rock, e tra gli interpreti di quello che è, a tutti gli effetti, un musicarello ante-litteram, sono da ricordare Fred Buscaglione, Betty Curtis e Tony Dallara.
[modifica] I primi 33 giri, il servizio militare e 24.000 baci
Finalmente, alla fine di marzo del 1960, dopo due anni di contratto, Guertler decide di pubblicare il primo 33 giri di Celentano, intitolato Adriano Celentano con Giulio Libano e la sua orchestra: il disco racchiude alcuni brani già pubblicati su 45 giri (come Il tuo bacio è come un rock), e gli unici due inediti, Personality e Il mondo gira, sono pubblicati su singolo contemporaneamente.
Dello stesso periodo è anche un disco inciso in coppia con la cantante Anita Traversi, contenente le canzoni Piccola e Ritorna lo shimmy. Il 1960 è anche l'anno della partecipazione al film La dolce vita di Federico Fellini, che chiede al Molleggiato di interpretare una sua canzone in una scena ambientata in un locale romano: Adriano, con i Campanino, canta Ready teddy, e la sua interpretazione viene apprezzata in modo particolare dal regista.
Il 30 novembre viene pubblicato Furore, il secondo album di Celentano, che contiene due inediti che non verranno stampati su 45 giri, se non quando l'artista abbandonerà la Jolly (Serafino campanaro, noto anche nell'interpretazione di Mina, e Hei Stella, inciso anche da I Due Corsari).
Poche settimane dopo l'uscita del disco, Celentano deve partire per il servizio militare: il CAR lo effettua a Casale Monferrato, dopodiché viene mandato a Torino nella caserma Morelli di Popolo di corso Unione Sovietica, dove tra i suoi commilitoni c'è un giovane tastierista, Mariano Detto, con cui lega particolarmente (e che coinvolgerà, terminata la naja, nella sua attività musicale). A febbraio del 1961 Celentano deve partecipare al Festival di Sanremo, ma è militare: c'è bisogno di una dispensa speciale, che viene firmata dall'allora ministro della difesa, Giulio Andreotti. Al festival Adriano ritrova il vecchio amico Little Tony, ed è in coppia con lui che presenta Ventiquattromila baci (canzone che, come Il tuo bacio è come un rock, è stata scritta da Pietro Vivarelli e Lucio Fulci su una musica di Celentano); Adriano scandalizza il pubblico voltandogli le spalle, e girandosi solo dopo il cambio di tempo dell'orchestra, ma la sua "Ventiquattromila baci" arriva seconda (vince Al di là, cantata da Luciano Tajoli e Betty Curtis), pur vendendo nelle settimane successive mezzo milione di copie.
Altro successo di quell'anno è Nata per me presentata a Canzonissima 1961 ove si classifica al secondo posto (dopo "Bambina bambina" di Tony Dallara), canzone con cui Celentano si allontana dal rock per accostarsi ad un filone più melodico. Nel frattempo, a maggio, ha vinto il premio La Stella d'Oro, che dovrebbe ritirare (insieme a Claudio Villa): ma proprio in quel periodo viene condannato a cinque giorni di prigione per "libera uscita arbitraria".
[modifica] C'era una volta il Clan
C'era una volta il "Clan" è il titolo di una canzone di Giorgio Gaber del 1968, dove il cantautore descrive, in maniera ironica, la fine ingloriosa (tra avvocati e citazioni in tribunale) dell'esperienza del Clan, una delle idee di Celentano che, passando poi dalla fase progettuale alla messa in pratica, si sono rivelate difficili da realizzare.
Il Clan Celentano nasce dall'esigenza di liberarsi dalle imposizioni che la Jolly fa al cantante, da un lato continuando a pubblicare 45 giri, a volte riciclando le stesse canzoni (nel 1962, ad esempio, stampano nuovamente 24000 baci con sul retro Il tuo bacio è come un rock) o impedendogli di usare i musicisti con cui suona abitualmente dal vivo nei dischi; confrontandosi con Ricky Gianco (che vive problemi analoghi alla Ricordi) e con altri amici come Memo Dittongo, Beretta e Del Prete, finalmente Celentano decide di creare una nuova etichetta discografica, che coinvolga i suoi amici musicisti e che scopra anche nuovi talenti, ispirandosi in una certa misura al Rat Pack di Frank Sinatra.
Il 1º maggio 1962 viene pubblicata "Stai lontana da me" (musica di Bacharach, testo di Mogol), canzone con cui nasce ufficialmente il Clan Celentano, e con cui Celentano partecipa al Cantagiro; in questa manifestazione, pur in testa, si ritira a causa di un presunto incidente al piede e salta alcune tappe ma, nonostante ciò, vince ugualmente, e la vittoria contribuisce al successo del 45 giri (disco tris che contiene anche Sei rimasta sola e Amami baciami), che vende un milione e trecentomila copie.[19]
Il Clan è molto più di una casa discografica: è una sorta di comune artistica in cui Celentano, che in quel periodo vende centinaia di migliaia di copie per ogni 45 giri, riunisce parenti (come il nipote Gino Santercole o la fidanzata dell'epoca Milena Cantù) e vecchi amici come Ricky Gianco, Miki Del Prete, Luciano Beretta, i Ribelli, Detto Mariano.
Contemporaneamente si dedica alla ricerca di nuovi talenti: ricontatta il vecchio amico e compagno nei Rock Boys, Ico Cerutti, che incide alcuni 45 giri, chiama il suo amico conosciuto durante il servizio militare, Detto Mariano, come arrangiatore ufficiale, e mette sotto contratto giovani sconosciuti come Don Backy, Pilade, Natale Massara, Ugolino; spesso questi artisti vengono fatti incidere con pseudonimi (Don Backy si chiama in realtà Aldo Caponi, Pilade è Lorenzo Pilat, Ugolino si chiama Guido Lamberti), e anche Gianco, finché incideva per la Ricordi, usava il suo vero cognome (Ricky Sanna).
La Jolly non accetta però la decisione di Celentano, e se da un lato lo denuncia per inadempienze contrattuali e rottura del contratto stesso (chiedendogli un risarcimento di 495 milioni di lire, poiché il contratto sarebbe scaduto il 30 aprile del 1962), da un altro continua a pubblicare su 45 giri canzoni che l'artista aveva registrato ma che erano rimaste inedite, facendo così concorrenza alle pubblicazioni del Clan: così, pochi giorni prima di Stai lontana da me viene pubblicato "Veleno" un 45 giri con etichetta Caramba (lo stesso nome che Celentano voleva dare alla sua casa discografica) seguito da Si è spento il sole, brano sullo stile di Frankie Laine poi eseguito in cover con il titolo Se oculta el sol anche dal gruppo musicale spagnolo Los Catinos) che riscuote un buon successo, tra Pregherò e Il tangaccio la Jolly diffonde nei negozi A New Orleans, e stampa e distribuisce addirittura un LP con alcuni 45 giri e qualche inedito.
La causa con la Jolly terminerà solo nel marzo del 1965, con la vittoria del Molleggiato che verrà quindi assolto dall'accusa e non dovrà pagare alcuna penale. L'esperienza del Clan dura però appena sei anni, uccisa dagli atteggiamenti dispotici del leader, da infiniti problemi contrattuali e anche dalle ambizioni di successo personale dei singoli artisti: in alcuni casi come Ricky Gianco o i Ribelli il distacco è indolore, mentre in altri si accompagna a processi e sentenze, ed è questo il caso di Don Backy.
Dal momento della separazione con Don Backy il Clan inizierà a ridurre la sua attività di lancio di nuovi cantanti, fino a distribuire, nell'ultimo periodo, solamente le produzioni di Celentano e di Claudia Mori.
[modifica] Da cantante a predicatore
Anche durante il periodo del Clan i successi continuano: nel 1962 vince il Cantagiro con "Stai lontana da me", seguita dall'incisione di Pregherò (versione italiana di Stand by me di Ben E. King, ma stranamente firmata da Gianco e Don Backy): è il suo primo testo che affronta tematiche religiose, che presto diventeranno una consuetudine (nel giro di 3 anni incide Ciao ragazzi e Chi era lui).
Nello stesso anno, in ottobre, Celentano suona per una settimana intera all'Olympia di Parigi: si reca nella capitale francese con I Ribelli in treno, per la sua nota paura di volare (che nel 1964 gli farà rifiutare la proposta di un tour negli Stati Uniti fattagli da Frank Sinatra per lanciare un 45 giri con Il tangaccio e Sabato triste); torna nuovamente all'Olympia nel maggio dell'anno successivo.
Il 1963 è l'anno di Grazie, prego, scusi e di Sabato triste, il 1964 invece di Il problema più importante e il 1965 di Sono un simpatico, tutte canzoni diventate dei classici. Nel 1966, dopo cinque anni, Celentano decide di tornare al Festival di Sanremo: la canzone, Il ragazzo della via Gluck, presentata in coppia con Il Trio del Clan (composto da Pilade, Cerutti e Santercole), si classifica agli ultimi posti, non riuscendo a qualificarsi per la serata finale: avrà però un clamoroso successo di vendite, diventando (insieme ad Azzurro) la sua canzone per eccellenza, anche per il testo di Del Prete e Beretta, che racconta molti particolari dell'infanzia e dell'adolescenza di Celentano, ed affrontando per la prima volta il tema dell'ecologia e della speculazione edilizia, che da qui in avanti diventerà uno degli argomenti cardine del cantante.
Celentano in realtà avrebbe dovuto partecipare al festival con un'altra canzone, Nessuno mi può giudicare, di cui registrò anche il provino (pubblicato solo recentemente nella raccolta "Il cuore la voce" del 2001): ma non convinto del risultato, optò per Il ragazzo della via Gluck; a questa canzone, qualche mese dopo, l'amico Giorgio Gaber diede una risposta, in una canzone il cui protagonista cercava una casa per andare ad abitare con la sua sposa e non la trovava, perché a causa del piano verde della città abbattono tutte le case per creare dei prati (è la spiritosa La risposta al ragazzo della via Gluck).
Il ragazzo della via Gluck suscitò l'interesse di Pier Paolo Pasolini che progettò di trarre un film dal racconto della canzone, per sviluppare l'aspetto della civiltà urbana che stava distruggendo la cultura contadina. Il regista e Celentano (che doveva recitare ovviamente da protagonista nel film) si incontrarono spesso; il progetto, però, non andò in porto.
Mondo in mi 7ª, di pochi mesi successiva, continua questo filone a metà tra la protesta e la predica: scagliandosi contro i vari mali del secolo (tra cui un profetico, per i tempi, C'è persino corruzione dove c'è lo sport), Celentano ha qui l'idea di abbinare al testo di Mogol, Beretta e Del Prete una melodia basata su un giro armonico costituito da un solo accordo, appunto il mi 7ª: l'effetto è senza dubbio particolare, e l'abilità di Detto Mariano nel creare l'arrangiamento fa di questa canzone un altro evergreen.
Nel frattempo è entrato nel Clan come autore (presentato da Roby Matano de I Campioni) un giovane avvocato astigiano, Paolo Conte: il suo debutto per Celentano si ha nel 1966 con la canzone inserita come retro di Il ragazzo della via Gluck, intitolata Chi era Lui (il testo di Mogol e Del Prete parla di Gesù), con le tipiche atmosfere pianistiche che in seguito identificheranno le canzoni di Conte.
Paolo Conte scrive poi (in collaborazione con il maestro Michele Virano, suo concittadino) le musiche dei due successi degli anni successivi: il primo è La coppia più bella del mondo del 1967, dove il testo di Beretta e Del Prete elogia il matrimonio e la vita di coppia con gli ormai consueti toni predicatori (che si attirano le accuse di antidivorzismo), mentre la musica si trasforma da un'introduzione lenta ad un valzerone da balera.
Il secondo brano, del 1968, è Azzurro: qui la musica, non definibile (non è un rock, non è un lento, non è una ballata, non è un liscio) e senza dubbio originale, si abbina ad un testo che Vito Pallavicini pare aver scritto su misura per Celentano, in quanto racchiude tutte le sue tematiche (dall'amore all'ecologia alla religione) unite dalla cornice del celebre ritornello.
Una canzone che ha avuto un'infinità di versioni, tra cui forse la più strana è quella contenuta nel divertente (e censurato) film di Renzo Arbore del 1980, Il Pap'occhio, dove un fantomatico coro, la Premiata Fabbrica Il Pernacchio, la esegue a bocca chiusa con svariati pernacchi nei momenti più topici della melodia.
Il 45 giri che la contiene è uno dei rari casi in cui anche la canzone sul lato B è famosissima: si tratta di Una carezza in un pugno, una musica scritta da Santercole per lo zio, con un testo d'amore di Beretta e Del Prete noto anche per un clamoroso errore grammaticale (Ma non vorrei che tu/ a mezzanotte e tre/ stai già pensando a un altro uomo...). Il 1969 è anche l'anno di Storia d'amore una bella e celebre canzone d'amore con un finale contenente un lungo assolo di fisarmonica, suonata da Nando De Luca)
Il tono da predicatore ritorna in Tre passi avanti, Torno sui miei passi e, soprattutto, in Chi non lavora non fa l'amore (prima classificata al Festival di Sanremo 1970) che, pur portandolo costantemente in testa alle classifiche, lo rendono insopportabile da parte del pubblico dei giovanissimi (sono gli anni della contestazione giovanile) che lo bollano come reazionario e sorpassato (queste le accuse dei giornali giovanili di quel periodo, come Ciao amici o Big).
In particolare la canzone presentata al Festival viene vista come un inno al crumiraggio anche se, analizzando il testo della canzone, si può notare come il protagonista della canzone rivolgendosi al padrone gli faccia presente il disagio che si vive in famiglia a causa dei problemi salariali; ma le polemiche ebbero la meglio sulle analisi. Celentano però non se ne cura e ai successi in ambito musicale inizia ad affiancare quelli in ambito cinematografico.
Adriano Celentano e Claudia Mori nel 1970
Claudia Mori, nome d'arte di Claudia Moroni, attrice e cantante romana, incontra Celentano sul set di Uno strano tipo; e da quel momento i due formano una coppia ancor oggi indissolubile. Nel 1964 si sposano in gran segreto di notte, nella chiesa di San Francesco a Grosseto. Dal matrimonio nascono tre figli: Rosita nel 1965, Giacomo nel 1966, Rosalinda nel 1968. Nel 2002 nasce Samuele, figlio di Giacomo e sua moglie Katia e, attualmente, l'unico nipote di Adriano.
Nella prima metà degli anni ottanta il matrimonio attraversa un periodo di crisi: per qualche anno i due vivono separati e si mormorano notizie di divorzio imminente. Nel 1985 i due si ritrovano proprio sul set di Joan Lui e la crisi sembra acqua passata.
Dal 1991 Claudia Mori è amministratore delegato della casa discografica di famiglia, la Clan Celentano srl. Tra i suoi successi discografici: Non succederà più, La coppia più bella del mondo (duetti con il marito), Buonasera dottore, Il principe, Chiudi la porta.
Parteciperà in numerosi film del marito, ma dal 1994 si dedicherà completamente all'amministrazione del Clan, succedendo al fratello di Adriano, Alessandro Celentano.
[modifica] Prisencolinensinainciusol
In ambito musicale, i primi anni settanta vedono Adriano quasi costantemente in classifica con brani come Viola (che anni dopo verrà interpretata in duetto con Ivano Fossati) Sotto le lenzuola (ultima canzone con la quale partecipa al Festival di Sanremo nel 1971), ed Er più, scritta da Carlo Rustichelli.
Il 1972 è l'anno di un nuovo successo ecologista, Un albero di trenta piani, in cui Celentano attacca la speculazione edilizia e l'inquinamento, prendendosela in particolare, nel finale della canzone, con il grattacielo Pirelli di Milano (che ha, appunto, trenta piani); tradotta in spagnolo con il titolo ''Un arbòl de 30 pisos (sul retro vi è Ready teddy) ottiene molto successo anche sul mercato iberico e latinoamericano.
La canzone è contenuta in un LP, I mali del secolo, dove ogni traccia affronta un problema sociale (dalla droga alla crisi della famiglia); al disco collabora come corista Giuni Russo.
Ma è con Prisencolinensinainciusol, pubblicato il 3 novembre del 1972, uno stranissimo brano in lingua "celentanesca", cantato con suoni sconclusionati pseudo-inglesi che conquista un primato mondiale: la canzone, infatti (considerata da Celentano il primo rap italiano, il seme del rap, come ha definito la canzone in un rifacimento del 1994), entra in classifica negli Stati Uniti (al settantesimo posto) prima che in Italia[20], cosa più unica che rara per un cantante italiano.
Celentano motiva il testo della canzone sostenendo che «avendo appena inciso un album di canzoni che volevano dire qualcosa, avevo voglia di fare qualcosa che non volesse dire nulla».[21]
In Italia il successo non arriva subito, ci vorrà del tempo, quando la canzone diventerà sigla del programma radiofonico Gran Varietà riscontrerà un enorme successo anche in Italia.
Nel 1995 i fratelli Visnadi (all'epoca compositori e produttori di musica "house") remixano su commissione il brano e ne escono alcune versioni, una delle quali (che rispetta lo spirito e la struttura dell'originale, ma vi inietta nuova energia ritmica e sonora) viene pubblicata qualche anno più tardi anche nella raccolta "Unicamente Celentano" e Adriano la esegue da Fabio Fazio su RAI TRE a Che Tempo Che Fa, per rilanciare la canzone. Prisencolinensinainciusol è stata reinterpretata dal Molleggiato in una puntata del programma Francamente me ne infischio in coppia con Manu Chao e Piero Pelù.
[modifica] I successi degli anni settanta
Nel 1973 Celentano annuncia la sua partecipazione al Festival di Sanremo, con il brano L'unica chance (canzone che anticipa di 30 anni i dibattiti sui cibi transgenici): all'ultimo momento il cantante accusa una gastrite (secondo la versione ufficiale), e dà forfait, ma nel telegramma che spedisce agli organizzatori aggiunge anche che forse a fargli venire la gastrite è stato il modo in cui sono stati trattati alcuni cantanti popolari esclusi dalla gara, e conclude il telegramma scusandosi se questo festival sarà più pallido del solito per la mancanza della sua presenza.
Il brano musicalmente è un rock-blues, ma riscuote meno successo di altri, al contrario del 45 giri del 1974, Bellissima che, come si deduce dal testo, è una canzone d'amore. Torna alle tematiche sociali nel 1976 con Svalutation, analisi della situazione italiana dell'epoca (sono gli anni dell'inflazione e della nascita del terrorismo) a tempo di rock, con la chitarra di Santercole in evidenza; la canzone è stata reinterpretata dal Molleggiato in una puntata del programma Francamente me ne infischio in coppia con Piero Pelù.
Il 1977 è l'anno del ritorno di Celentano in tour, dopo sei anni dall'ultima serie di concerti, per sette date negli stadi (primo in Italia a usarli a tale scopo), di cui una, quella allo stadio Manuzzi di Cesena, viene registrata per un disco dal vivo che esce solo due anni dopo (Me, live!); tra i musicisti che lo accompagnano da ricordare Gianni Dall'Aglio alla batteria e Alberto Radius alle chitarre.
Dopo altri successi, Ti avrò nel 1978 e Soli nel 1979 (quest'ultima con la musica scritta da Toto Cutugno, l'inizio di successive collaborazioni), con l'occasione dell'uscita del disco dal vivo effettua nuovamente un tour negli stadi, a soli due anni di distanza dal precedente, in cui batte alcuni record di presenza (45.000 persone al Comunale di Torino, 65.000 al San Paolo di Napoli e 50.000 allo stadio di Rimini).
Alla fine del decennio però, come Mina, anche Celentano decide di chiudere con i concerti: fino al 1994 (anno del tour europeo) non effettuerà più tournée.
[modifica] Gli anni ottanta
Nel 1980 rilascia a Roberto Gervaso un'intervista per il libro La mosca al naso - Interviste famose, in cui dichiara di aver trovato la fede all'età di vent'anni, di battersi per l'ambiente e per Cristo, di essere un cattolico praticante e di immaginare il paradiso come un posto pieno di animali parlanti[22]. Quest'ultima affermazione va letta in sintonia con la sua sensibilità animalista, dato che Celentano è vegetariano[23].
Nel 1982 pubblica un libro autobiografico con la collaborazione di Ludovica Ripa di Meana: "Il paradiso è un cavallo bianco che non suda mai". Celentano continua a incidere regolarmente pur essendo sempre più impegnato con il cinema (scala le vette di incassi con film come Bingo Bongo, Il bisbetico domato, Asso).
Incide due album-cover ("I miei americani..." e "I miei americani 2") in cui ripropone in versione italiana canzoni ultra famose americane come Susanna, Questo vecchio pazzo mondo (Eve of distruction), Il contadino (Hold on, I'm coming), Sei nel mio destino (You are my destiny) e tante altre. I due album riscuotono un discreto successo con circa mezzo milione di copie vendute a testa.
In tv Celentano si renderà protagonista per il suo "Fantastico 8 ", dando il suo tocco personale al programma-culto della Rai che si occupava della Lotteria. Il programma è accompagnato dall'album La pubblica ottusità. Tra una frecciata e l'altra, le famigerate "pause" (volute, o dovute a un'amnesia?) e gli inviti al pubblico a "spegnere il televisore" spazza via tutti i record di audience.
In periodo di campagna elettorale referendaria (l'oggetto era la legislazione sulle attività venatorie) resta memorabile il suo monologo contro la caccia in cui si definisce "figlio della foca". Dopo aver mostrato un filmato di Greenpeace che documentava la cruenta uccisione di foche cucciole da parte dei cacciatori per il mercato delle pellicce, invitò gli elettori a scrivere sulle schede elettorali la frase "La caccia è contro l'amore", ignorando che questo atto avrebbe causato la nullità delle schede stesse. La frase incriminata, vergata di pugno dallo stesso Adriano su una lavagna portata al centro del palco, fu causa di polemiche anche a causa di un grossolano errore di ortografia: Celentano infatti, scrisse "La caccia e contro l'amore" (con la e senza accento, come avrebbe dovuto essere) e continuò poi il monologo senza mai accorgersi dell'errore.
"Figlio della foca" è poi diventato il nome di un suo fan club ufficiale di breve vita.
[modifica] Gli anni novanta
Dal 1987 al 1990 Adriano non produce album. Nel 1992 è nelle sale quello che poi sarà il suo ultimo film (Jackpot) e che risulterà un flop memorabile, criticato persino dallo stesso Celentano[24]. Nel 1991 torna con un album intitolato Il re degli ignoranti insieme all'omonimo libro. L'album riscuote un ottimo successo con circa mezzo milione di copie vendute ma non è tra i più ricordati del cantante. All'interno dell'album alcune perle della sua discografia quali Fuoco e La terza guerra mondiale.
Re degli ignoranti diventò un altro popolare nomignolo di Celentano, ad affiancare lo storico appellativo di Molleggiato. Nello stesso anno conduce una serata su Rai 1, Notte Rock, dove si sottopone alle domande del pubblico e di Enzo Biagi. Nel 1992 è in tv con una sua trasmissione dopo 4 anni da Fantastico con Svalutation, andata in onda in due puntate su Rai 3 e condotta assieme a Bruno Gambarotta.
Nel 1994 torna con un album molto particolare: Quel punto. Il testo dell'omonima canzone è fortemente criticato per via del tema trattato (femminilità in pericolo a causa dei transessuali). L'album viene ritirato dal mercato per problemi di copyright dopo poche settimane per la presenza di una versione alternativa del brano Uh...Uh... L'album verrà immesso nuovamente sul mercato con la versione originale della canzone simile a quella pubblicata nel 1982.
Il 1994 è tuttavia anche l'anno del suo ritorno al "live": parte un tour italiano/europeo con tappa nelle più grandi capitali d'Europa, dove viene sempre registrato il tutto esaurito. L'ultima tappa è a Milano e viene trasmessa in diretta dalla Rai e seguita da quasi 8 milioni di spettatori. A tutt'oggi è il suo ultimo tour. Nel 1996 produce l'album "Arrivano gli uomini" con tanto di videoclip mandato in onda su Rai Uno. L'album non supera le 150.000 copie vendute nonostante il battage pubblicitario.[25] Nel 1997 Celentano si esibisce davanti a Papa Giovanni Paolo II in occasione del concerto per il Meeting Eucaristico di Bologna, rispolverando per l'occasione anche dei suoi vecchi brani come: Pregherò, cover dell'americana Stand by me di Ben E. King, Disse, e Ciao ragazzi.
[modifica] Duetto con Mina
Nel 1998, mentre prepara il suo ritorno in tv, le sue sorti discografiche sempre più in calo cambiano radicalmente. Incide infatti un album con Mina, altra grande cantante e amica di sempre, che assieme a lui mosse i primi passi nel mondo della musica leggera: il disco ha un enorme successo con 1.600.000 copie vendute[26], spopolando nelle radio con i duetti Acqua e sale e con Che t'aggia di', canzone in dialetto pugliese accompagnata da un videoclip a cartoon (Adriano e Mina appaiono come paperi così come nella copertina dell'album) mandato in onda su RaiUno. È di quest'anno l'inizio della collaborazione con Andrea Scrosati e Umberto Chiaramonte nella comunicazione del Clan e di Celentano, due giovani che allora avevano meno di 30 anni. Collaborazione che dura tuttora.
[modifica] "Io non so parlar d'amore"...
L'anno dopo, con Mogol e Gianni Bella, realizza l'altrettanto fortunato Io non so parlar d'amore (oltre 2.000.000 di copie) che è considerato da molti l'album della "rinascita" artistica di Adriano nel grande pubblico. L'album contiene canzoni come Gelosia, L'emozione non ha voce, L'arcobaleno scritta da Mogol su musiche di Gianni Bella e dedicata a Lucio Battisti e Senza amore del giovane Carlo Mazzoni che diventano ben presto veri tormentoni e trasportano questo album per tantissimo tempo ai vertici della hit parade italiana.
[modifica] Il ritorno in televisione: "Francamente me ne infischio"
Adriano "rafforza" il successo con uno show su Rai 1 in 4 puntate, Francamente me ne infischio affiancato da Francesca Neri. Tra gli autori del programma c'è anche il caro amico Miki Del Prete e tra gli ospiti apparsi in trasmissione ricordiamo: Teo Teocoli, Ligabue, Manu Chao, Compay Segundo, Jovanotti, Piero Pelù, Tom Jones, Joe Cocker, David Bowie (che definisce Adriano "an idiot"[27] ), Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Nada, Max Pezzali e tanti altri.
Lo show è spesso interrotto da filmati-shock preparati dallo stesso Adriano. Filmati che parlano di tematiche forti e anche "scomode", se vogliamo. Il programma verrà premiato con la Rosa d'Argento al prestigioso festival "La Rose d'Or de Montreux".
Gli ascolti sono altissimi, dopo quasi 8 anni da "Svalutation" (show televisivo su Rai 3 in onda per 2 puntate nel 1992), con punte di oltre 13.000.000 di spettatori[28].
Da ricordare che nel 1997 Celentano e la Rai avevano trovato un accordo per mandare in onda uno show intitolato "Il conduttore" ma che poi si arenò per problemi contrattuali tra le due parti.
[modifica] Adriano tra successo e 125 milioni di cazzate
Nel 2000, con lo stesso team, pubblica "Esco di rado e parlo ancora meno", altro grande successo (1.800.000 copie)[29].
L'album contiene una canzone scritta da Ivano Fossati dal titolo Io sono un uomo libero che sembra essere un manifesto per Celentano e un duetto con Nada nell'interpretazione di una struggente canzone dal titolo Il figlio del dolore scritta dallo stesso Adriano che narra la storia di uno stupro durante una guerra.
Il singolo di lancio è Per averti, grande successo radiofonico mentre la canzone Tir sarà la sigla di chiusura del contestatissimo show 125 milioni di caz..te, dell'anno seguente. Nel team degli autori è presente anche Miky Del Prete e i monologhi di Celentano, che spaziano dalle critiche a Bruno Vespa, Maurizio Costanzo e Fabio Fazio alla legge del "silenzio-assenso" in merito alla donazione degli organi, destano grandissime polemiche.
Tra gli ospiti ricordiamo: Enzo Jannacci, Antonio Albanese, Giuliano Ferrara, Dario Fo, Giorgio Gaber (sua ultima apparizione televisiva), Giorgio Panariello, i Lunapop, Shaggy (con lo spassoso sketch su sedia a rotelle: Celentano è ingessato ad una gamba a causa di una caduta durante uno sketch con Dario Fo nelle puntate precedenti), Carmen Consoli, Giorgia, Marco Masini, Fiorello.
Nel 2002 è la volta di Per sempre, il terzo album consecutivo elaborato con il team Mogol-Bella. I dati di vendita sfiorano il milione di copie. L'album non è accompagnato da nessuno show televisivo ma è traghettato per tutto l'anno da tre singoli (Confessa, Mi fa male e Per sempre) che restano in classifica per molto tempo.
Da notare la collaborazione con il prestigioso pianista Chick Corea che sfoggia la sua bravura nei brani "Per sempre" e "Radio Chick", ultima traccia dell'album che vuole essere uno spazio tutto per il pianista.
L'album contiene due chicche: una canzone "sociale" intitolata "I passi che facciamo" scritta da Pacifico e una ballata scritta da Francesco Guccini intitolata "Vite".
È uscito anche in versione CD+DVD nella quale si possono vedere i video di alcune canzoni dell'album più il live de "Il ragazzo della via Gluck" al concerto di Berlino del 1994.
[modifica] "C'è sempre un motivo"
Nel 2004 è la volta di "C'è sempre un motivo", album che vede la conferma del team Mogol - Gianni Bella. Un disco molto elaborato, dove è presente un inedito di Fabrizio De André e un duetto in lingua creola con Cesaria Evora, esponente di spicco della musica di Capo Verde che ripropone "Il ragazzo della via Gluck" con testo e arrangiamenti tipicamente capoverdiani.
È un album particolare in cui Celentano si esibisce in canzoni molto diverse tra loro che toccano più generi musicali, dal melodico al rock per arrivare al jazz.
L'album torna nel 2005 in versione DualDisc (da un lato musica e dall'altro DVD, primo artista in Italia a usare questa tecnologia) con l'aggiunta di un singolo scritto da Paolo Conte, 37 anni dopo Azzurro, dal titolo: L'indiano, una canzone che non decolla in termini di successo ma che vuole essere un "manifesto" Celentanesco sulla libertà di parola e di pensiero, argomenti base del programma tv RockPolitik dello stesso anno e per la quale la canzone funge da sigla finale dello show.
Il 20 ottobre 2005 va in onda su Rai 1 lo show televisivo Rockpolitik. Come d'abitudine, Celentano pretende dalla Rai "carta bianca" sui testi e sull'intero progetto, cosa che la tv pubblica non intende concedere. Dopo varie vicissitudini tirate avanti per un anno (tutto partì nel dicembre del 2004) e interventi legali, il programma prende il via dopo l'autosospensione provvisoria del direttore di rete Fabrizio Del Noce.
Lo show segna un grande successo in termini di ascolto con una media del 46% nelle 4 puntate[30]. Il picco massimo in termini di ascoltatori si è avuto con Roberto Benigni nella 2ª puntata con oltre 16 milioni di persone, nell'esilarante sketch della "lettera a Silvio Berlusconi" che si rifà al più celebre sketch di Totò e Peppino nel film Totò, Peppino e la malafemmina. Altrettanto fortunato è stato l'inedito duetto con Eros Ramazzotti nell'interpretazione de Il ragazzo della via Gluck con quasi il 70% di ascolto[senza fonte]. Ci furono anche altri ospiti illustri come Michele Santoro, Gérard Depardieu, Valentino Rossi (che fa con Celentano uno sketch "rock & lento"), Franco Battiato, Riccardo Cocciante, Patti Smith, Luciano Ligabue (che canta con Celentano "Bisogna far qualcosa") e Loredana Berté (che con Celentano canta "Impazzivo per te"), Eurythmics e Carlos Santana.
Il 20 novembre 2006 esce un libro omonimo scritto da Celentano e da Mariuccia Ciotta che racconta tutta la storia (e qualche retroscena) del programma.
[modifica] Unicamentecelentano - Oh Diana
Il 10 novembre 2006, Celentano lancia una raccolta (cofanetto in tre cd) che raccoglie 42 canzoni dal 1957 a oggi. Da notare la presenza di canzoni come "Miseria nera" e "L'unica chance" che non saranno tra le più famose del "molleggiato" ma che trattano temi di straordinaria attualità pur essendo tra le più vecchie del suo repertorio.
Nella raccolta è presente anche l'inedito duetto con Paul Anka nel rifacimento della canzone "Diana"...diventata ora "Oh Diana" con testo in italiano di Mogol e dello stesso Celentano. Vi è anche "Prisencolinensinainciusol" in una versione remixata, che rispetta in pieno lo spirito e la struttura del brano, ma vi inietta nuova energia ritmica e sonora.
La raccolta riscontra subito un discreto successo di pubblico: il disco si piazza al terzo posto della classifica FIMI nella prima settimana per poi militare per quasi tre mesi nella top ten italiana.
Secondo la rivista Rolling Stone la raccolta ha venduto 500.000 copie.
Il 2 dicembre 2006 Adriano è ospitato su Rai Tre nel salottino di Fabio Fazio, Che tempo che fa per un'intervista, evento più unico che raro data la scarsa disponibilità del cantante per questo genere di cose. Anche questa volta è un gran successo di ascolti: la terza rete Rai totalizza 6.200.000 di contatti (come riportato nei dati Auditel, riportati nei quotidiani dei giorni successivi).
[modifica] Celentano torna sul ring
Il 23 novembre 2007 pubblica "Dormi amore, la situazione non è buona", un album che porta in copertina un ritratto di Adriano da pugile disegnato da Wainer Vaccari. Come di consueto, ormai, il duo Mogol e Gianni Bella fa da padrone nel cd con 5 canzoni su 10 (più un Extra, una sorta di mix dell'album), ma le altre canzoni portano firme di Jovanotti, Neffa, Francesco Tricarico, Vincenzo Cerami e Carmen Consoli e un brano inedito di Domenico Modugno risalente al 1974, Ragazzo del sud. L'album è anticipato il 5 novembre dal singolo "Hai bucato la mia vita" che riscuote notevole successo nel mondo dei download, specie su iTunes.
Tutti i quotidiani, stranamente unanimi, commentano positivamente questa nuova opera del Molleggiato. Il disco vince 4 dischi di platino vendendo 400.000 copie in un mese e mezzo, così come comunicato da Musica & Dischi, la rivista che si occupa da 50 anni di rilevazioni di mercato musicale. Il 2º singolo estratto dall'album, "Dormi amore", esce l'11 gennaio nelle radio. Il terzo singolo estratto, a maggio, è "Aria...non sei più tu", canzone usata anche per uno spot sulle reti Sky in vista dell'Earth Day.
Il quarto singolo estratto a fine maggio è "Fiori" per il quale Celentano ha realizzato anche un videoclip; un cartone animato 3D che racconta la storia di un alieno sceso sulla Terra, una Terra arida e in bianco e nero dove le uniche cose belle sono, appunto, i fiori. Il video non ha circolato in tv, bensì nel web, 22.000 contatti sono stati raggiunti sul sito del Corriere della Sera dove era scaricabile gratuitamente. Il 5 giugno 2008, allegato al Corriere della Sera, esce la versione libro-cd di "Dormi amore la situazione non è buona" dove è possibile trovare tutti i testi delle canzoni.
[modifica] La situazione di mia sorella non è buona
Il 26 novembre 2007 su Raiuno Celentano torna in diretta con uno spettacolo in prima serata dal titolo La situazione di mia sorella non è buona, dove per "sorella" il Molleggiato intende il pianeta Terra (citando San Francesco d'Assisi della poesia del Cantico delle Creature (1215); e dove realizza una sorta di film in diretta tv cantando dal vivo alcuni stralci delle nuove canzoni dell'album), a suo parere "la trasmissione più difficile da fare" della sua carriera. Il programma è stato visto da 9.200.000 telespettatori con il 33% di ascolto. Per festeggiare i suoi settant'anni e i cinque decenni di attività, la Rai ha organizzato per sabato 5 gennaio 2008 uno speciale, in onda sulla rete ammiraglia, dal titolo "Buon Compleanno Adriano". La trasmissione, pur dedicata esclusivamente alla riproposizione di spezzoni di trasmissioni passate del "Molleggiato", ha fatto registrare il 28,65% di ascolto.
[modifica] Dal vivo dopo quattordici anni
Adriano riappare in pubblico sabato, 8 marzo 2008, per festeggiare il centenario dell'Inter, squadra di cui è notoriamente affezionato tifoso. Allo stadio "G. Meazza" di Milano, subito dopo il fischio finale della partita vinta dai nerazzurri sulla Reggina per 2-0, il "Molleggiato" entra in campo con tanto di chitarra in mano e sciarpa della "Beneamata" al collo, si esibisce cantando "Il ragazzo della via Gluck" modificata nell'ultima parte del testo con invettive politiche. Finita l'esibizione aspetta in ginocchio il presidente interista Massimo Moratti, e con quest'ultimo intona alcune strofe di "Sei rimasta sola". «Cantare con Celentano - ha sorriso Moratti - è come giocare con Pelé: fantastico».
L'esibizione infiamma i tifosi interisti, ma anche tutti i fan di Celentano, tornato, così, ad esibirsi dal vivo dopo ben 14 anni. Il 24 ottobre 2008, il "profeta cantante" lancia sul web un nuovo singolo, dal titolo "Sognando Chernobyl", attraverso un video-clip della durata di circa 2 minuti e mezzo. In realtà, si tratta dell'anticipazione di una suite di oltre dieci minuti, in cui Adriano lancia un messaggio forte ai potenti del mondo contro quei fenomeni che distruggono il pianeta. Emblematico e "catastrofico" il ritornello della canzone: «Tutti quanti insieme salteremo in aria bum». "Sognando Chernobyl", è il primo di due singoli inediti, presenti nel nuovo "best-of" di Celentano, uscito il 28 novembre 2008.
A fine 2008 è uscito prima della Vigilia di Natale il disco di Celentano, L'animale. La compilation è formata da due CD, uno con le canzoni d'amore e uno con quelle 'contro'. Entrambi i CD contengono 14 tracce vecchie e nuove. Nel primo si trova l'inedito La cura, canzone di Battiato che Celentano ripropone cantata da lui. Ci sono vecchi classici come Storia d'amore e pochi inediti. Il secondo invece ha più novità: si parte dalla canzone Sognando Chernobyl ad Il ragazzo della via Gluck. C'è anche un curioso remix di Prisencolinensinainciusol rivisitato e più moderno, ma con lo stesso ritmo e testo.
[modifica] Il ritorno alle scene e il nuovo album
Nel 2011, in occasione del referendum sull'abrogazione dell'energia nucleare e delle elezioni comunali; Celentano torna a farsi sentire sulla questione nucleare, lanciando appelli a favore del sì sul Corriere della Sera(il referendum chiedeva di votare si per abrogare il nucleare)[31] e intervenendo a più riprese, in collegamento telefonico e video, alla trasmissione "Annozero" di Michele Santoro; durante la quale si schiera a favore del candidato sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
A settembre giunge la notizia dell'imminente uscita del nuovo album di inediti del Molleggiato, a distanza di quattro anni da "Dormi amore, la situazione non è buona". L'album, intitolato "Facciamo finta che sia vero", esce ufficialmente il 29 novembre; anticipato dalla diffusione in radio del singolo "Non ti accorgevi di me" e dall'apertura su Facebook della pagina ufficiale dedicata al Molleggiato. Dal 2 dicembre viene trasmesso dalle radio il secondo singolo "Non so più cosa fare", brano cantato a quattro voci da Celentano, Franco Battiato, Jovanotti e il leader dei Negramaro Giuliano Sangiorgi.
Il 3 dicembre, in occasione di un concerto di beneficenza organizzato da Beppe Grillo per gli alluvionati di Genova, Celentano torna ad esibirsi in pubblico; cantando "Il ragazzo della via Gluck".
Il 13 dicembre viene divulgata la notizia, da parte del direttore artistico (poi dimissionario) Gianmarco Mazzi, della partecipazione certa di Celentano alla sessantaduesima edizione del Festival di Sanremo, in qualità di ospite[32]. A causa delle molte polemiche suscitate dal suo alto compenso[33], si dichiara che esso sarà devoluto, interamente, in beneficenza[34][35].
Nella prima puntata di Sanremo 2012 (14 febbraio), in un suo intervento assieme a Gianni Morandi a Pupo ed a Rocco Papaleo, Celentano parla di religione e di politica. In particolare parla dell'"obbligo" di preti e frati di parlare del Paradiso, e attacca i giornali cattolici Avvenire e Famiglia Cristiana, affermando che questi "andrebbero chiusi, si occupano di politica, anziché parlare di Dio e dei suoi progetti".[36] Critica anche la bocciatura del referendum sulla legge elettorale il 24 gennaio 2012[37] e il critico televisivo Aldo Grasso definendolo "...un deficiente che scrive delle idiozie sul Corriere della sera...".[38] Inoltre contesta la politica dell'Unione Europea citando le condizioni imposte dai governi tedesco e francese alla Grecia per risolvere la crisi economica attraversata da quest'ultima (acquisto di armi in cambio di aiuti monetari).[39]
Celentano propone anche due canzoni: una tratta dal suo ultimo album, la title track Facciamo finta che sia vero ed una vecchia, Il forestiero (del 1971) con Aldo Tagliapietra al sitar.
A causa delle sue dichiarazioni, il Molleggiato riceve forti attacchi dai mass media. Famiglia Cristiana lo chiama "un piccolo attivista dell'ipocrisia, un finto esegeta della morale cristiana"; giustifica il suo articolo sull'"ingaggio faraonico" del Molleggiato, e critica i modi in cui ha scelto di donare il suddetto ingaggio in beneficenza.[40]. Il direttore di Avvenire replica che Celentano "se l'è presa con i preti e con i frati...con Avvenire e Famiglia Cristiana...perché abbiamo scritto che con quel che costa lui alla Rai per una serata si potevano non chiudere le sedi giornalistiche Rai nel Sud del mondo", criticando anch'egli i modi in cui Celentano devolverà il suo ingaggio, "tradotto poi in beneficenza a suon di tromba"[40] nonostante le forti polemiche che portarono all'annuncio sulla beneficenza.[34] L'Agenzia d'informazione cattolica S. I.R. parla di "parole insensate, cioè impensate" ed afferma che Celentano non conosce o comprende il ruolo laico dei media cattolici.[40]
La serata finale del 18 febbraio sarà ricordata anche per le contestazioni a Celentano. Claudia Mori, nel lasciare l'Ariston, si è avvicinata a Verro, che era in prima fila in platea, gli ha stretto la mano e detto "Complimenti per la buffonata che avete organizzato".[41] Il suo monologo si apre con la critica al modo in cui i media hanno "estrapolato frasi dal contesto" e "cambiato il modo dei verbi" (in riferimento all'articolo dell'Avvenire dove si legge "vanno chiusi" invece di "andrebbero chiusi"), riaffermando che lui non ha mai parlato di voler chiudere o censurare quei giornali[42] Chiarisce che la sua intenzione era quella di "parlare del significato della vita, della morte, ma soprattutto per quello che viene dopo...della fortuna...di essere nati" e di "fantasticare su come e dove sarà il Paradiso,che riceverà chi ha vissuto santamente".[42] Insiste sulla necessità di "cercare in qualunque modo" Dio. Citando l'evangelista Giovanni, afferma che anche se "nessuno ha mai visto Dio" (Gv 1,18, 1G 4,12), cercare di "capirne, se anche lontanamente, i tratti del Suo volto" sarà interessante "per conoscerci".[42] Insiste che "su questi temi" dovrebbero basarsi i giornali da lui menzionati, "ma loro parlano della politica del mondo". Parla del Gesù "politico"[43] che "apriva il Suo cuore ai bisognosi" e parla anche di un Giuda Iscariota "politico"[44] che "voleva sfruttare la potenza del Figlio di Dio per i suoi fini consumistici e per la sua sete di potere". Conclude dicendo che "la vita di Gesù dev'essere un metro infallibile" e che dev'essere supportata da "una presenza quotidiana...che faccia rivivere la presenza di Gesù".[45] Durante il suo intervento Celentano canta anche due canzoni tratte dal suo ultimo album Facciamo finta che sia vero, La cumbia di chi cambia da solo e Ti penso e cambia il mondo con Gianni Morandi, e conclude con uno scambio di battute assieme a un Morandi commosso ed emozionato che, alla sua uscita, dichiara: "Adriano ama tutti. Adriano non odia nessuno."[46]
[modifica] Ritorno dal vivo con Rock Economy: debutto a Mediaset
Adriano Celentano torna dal vivo dopo 18 anni all'Arena di Verona con due concerti, l'8 e il 9 ottobre 2012. L'evento si chiama Rock Economy e viene trasmesso in diretta sulla rete di Mediaset Canale 5. Gli ospiti della prima puntata sono stati Gianni Morandi e l'economista francese Jean-Paul Fitoussi. La prima puntata dello show-evento ha avuto un boom di ascolti, con la prima parte seguita da 9.257.000 telespettatori e il 29,82% di share; la seconda parte seguita da 9.159.000 e il 30,87%; la terza parte dove mostra le prove del concerto da 8.509.000 e il 34,49%, con una media di 8.910.000 spettatori e il 31,83%. La seconda puntata dello show ha superato la prima ottenendo una media di 9.112.000 telespettatori e il 32,82% di share. La prima parte è stata seguita da 9.338.000 e il 30,74%; la seconda parte da 9.124.000 e il 32,70% e infine la terza parte da 8.653.000 e il 38,54% di share.
- Marzo 1960 - Adriano Celentano con Giulio Libano e la sua orchestra - Jolly LPJ 5008
- Novembre 1960 - Furore - Jolly LPJ 5017
- 1962 - Peppermint twist - Jolly LPJ 5021
- Giugno 1963 - A New Orleans - Jolly LPJ 5025
- 1965 - Non mi dir - Clan, ACC 40002
- Marzo 1966 - La festa - Clan, ACC 40006
- Novembre 1966 - Il ragazzo della via Gluck - Clan, ACC 40007
- Maggio 1968 - Azzurro/Una carezza in un pugno' Clan, ACC 40011
- Novembre 1968 - Adriano rock - Clan, BF 501
- 1969 - Le robe che ha detto Adriano - Clan, BF 502
- 1969 - Pioggia di successi
- 1970 - Il forestiero - Clan, BFM 700
- 1971 - Er più - Storia d'amore e di coltello - Clan, BFM 602[47]
- 1972 - I mali del secolo - Clan, BFM 701
- 1973 - La storia di uno... Adriano Celentano
- 1973 - Nostalrock - Clan, CLN 65764
- 1975 - Yuppi du - Clan, CLN 69120
- 1976 - Svalutation - Clan, CLN 86013
- 1977 - Disco dance - Clan, CLN 86026
- 1977 - Tecadisk - Clan, CLN 86033
- 1978 - Ti avrò - Clan, CLN 20053
- 1978 - Geppo il folle - Clan, CLN 20099
- 1979 - Me, live! - Clan, CLN 22203
- 1979 - Soli - Clan, CLN 20150
- 1980 - Un po' artista un po' no - Clan, CLN 20201
- 1981 - Deus - Clan, CLN 20257
- 1982 - Uh... uh... - Clan, CLN 20324
- 1983 - Atmosfera - Clan, CLN 20380
- 1984 - I miei americani - Clan, CLN 20445
- 1985 - Joan Lui - Clan, CLN 20485
- 1986 - I miei americani 2 - Clan, CLN 20545
- 1987 - La pubblica ottusità - Clan, CLN 20699
- 1991 - Il re degli ignoranti - Clan, 9031 74439-1
- 1994 - Quel punto - Clan, 4509 97319-1
- 1996 - Arrivano gli uomini - Clan, CLCD 74321 381192
- 1998 - Mina Celentano - Clan/PDU, 90011
- 1999 - Io non so parlar d'amore - Clan, CLN 13641
- 2000 - Esco di rado e parlo ancora meno - Clan, CLN 20482
- 2002 - Per sempre - Clan, CLN 20511
- 2004 - C'è sempre un motivo - Clan, CLN 20551
- 2005 - C'è sempre un motivo + L'Indiano - Clan, CLN 20551
- 2007 - Dormi amore, la situazione non è buona - Clan, CLN 2058
- 2011 - Facciamo finta che sia vero - Universal Music/Clan, CLN 2098
- 1958 - Rip It Up/Jailhouse Rock - Music 2223
- 1958 - Blueberry Hill/Tutti frutti - Music 2224
- 1958 - Man Smart/I Love You Baby - Music 2232
- 1958 - Tell Me That You Love Me/The Stroll - Music 2233
- 1958 - Happy Days Are Here Again/Buonasera signorina - Jolly J 20032
- 1958 - Hoola Hop Rock/La febbre dell'hoola hop - Jolly J 20045
- 1959 - Ciao ti dirò/Un'ora con te - Jolly J 20057
- 1959 - Il ribelle/Nessuno crederà - Jolly J 20063
- 1959 - Il tuo bacio è come un rock/I ragazzi del juke-box - Jolly J 20064
- 1959 - Teddy Girl/Desidero te - Jolly J 20068
- 1959 - Pronto pronto/Idaho - Jolly J 20069
- 1960 - Nikita Rock/Blue Jeans Rock - Jolly J 20079
- 1960 - Rock matto/Impazzivo per te - Jolly J 20080
- 1960 - Impazzivo per te/Crazy Rock - Jolly J 20080 Stesso numero di catalogo del precedente, ma con il lato B Impazzivo per te che diventa lato A
- 1960 - Personality/Il mondo gira - Jolly J 20089
- 1960 - Così no/La gatta che scotta - Jolly J 20090
- 1960 - Piccola/Ritorna lo shimmy - Jolly J 20092
- 1960 - Pitagora/A cosa serve soffrire - Jolly J 20106
- 1960 - Giarrettiera rossa/Che dritta! - Jolly J 20107
- 1960 - Furore/Movimento di rock - Jolly J 20124
- 1961 - 24 mila baci/Aulì-ulè - Jolly J 20127
- 1961 - Non esiste l'amor/Basta - Jolly J 20137
- 1961 - Gilly/Coccolona - Jolly J 20144
- 1961 - Nata per me/Non essere timida - Jolly J 20150
- 1962 - Forse forse/Peppermint Twist - Jolly J 20153
- 1962 - Ciao amore/Veleno - Caramba Jolly C 11000
- 1962 - Si è spento il sole/La mezza luna - Jolly J 20178
- 1962 - Stai lontana da me/Sei rimasta sola/Amami e baciami - Clan, ACC 24001
- 1962 - 24 mila baci/Il tuo bacio è come un rock - Jolly J 20185
- 1962 - Pregherò (prima parte)/Pasticcio in Paradiso - Clan, ACC 24005
- 1963 - A New Orleans/Un sole caldo caldo caldo - Jolly J 20197
- 1963 - Il tangaccio/Grazie, prego, scusi - Clan, ACC 24009
- 1963 - Serafino campanaro/Ehi stella - Jolly J 20220
- 1963 - Sabato triste/Le notti lunghe - Clan, ACC 24012
- 1964 - Una notte vicino al mare/Hello Mary Lou - Jolly J 20228
- 1964 - Non mi dir/Non piangerò - Clan, ACC 24015
- 1964 - Il problema più importante/È inutile davvero - Clan, ACC 24016
- 1964 - L'angelo custode/Bambini miei - Clan, ACC 24019
- 1965 - Ciao ragazzi/Chi ce l'ha con me - Clan, ACC 24022
- 1965 - Sono un simpatico/E voi ballate/Due tipi come noi - Clan, ACC 24024
- 1965 - La festa/Ringo - Clan, ACC 24027
- 1966 - Il ragazzo della via Gluck/Chi era lui - Clan, ACC 24032
- 1966 - Mondo in mi 7º/Una festa sui prati - Clan, ACC 24040
- 1967 - La coppia più bella del mondo/Torno sui miei passi - Clan, ACC 24051
- 1967 - Tre passi avanti/Eravamo in 100.000 - Clan, ACC 24058
- 1967 - 30 donne nel west/Più forte che puoi - Clan, ACC 24063
- 1968 - Canzone/Un bimbo sul leone - Clan, ACC 24073
- 1968 - Azzurro/Una carezza in un pugno - Clan, ACC 24080
- 1968 - L'attore/La tana del re - Clan, BF 69001
- 1969 - La storia di Serafino/La pelle - Clan, BF 69013
- 1969 - Storia d'amore/Straordinariamente - Clan, BF 69014
- 1969 - Lirica d'inverno/L'uomo nasce nudo - Clan, BF 69030
- 1970 - Chi non lavora non fa l'amore/Due nemici innamorati - Clan, BF 69040
- 1970 - Chi non lavora non fa l'amore (cantata da Claudia Mori)/EA - Clan, BF 69041
- 1970 - Viola/Se sapevo non crescevo - Clan, BF 69051
- 1971 - Sotto le lenzuola/Il forestiero - Clan, BF 70000
- 1971 - Una storia come questa/Brutta - Clan, BF 70010
- 1971 - Er più/Una storia d'amore e di coltello - Clan, BF 70015
- 1972 - Un albero di trenta piani/Forse eri meglio di lei - Clan, BF 70018
- 1972 - La ballata di Pinocchio/I Will Drink the Wine - Clan, BF 70022
- 1972 - Prisencolinensinainciusol/Disc Jockey - Clan, BF 70026
- 1973 - L'unica chance/Quel signore del piano di sopra - Clan, CLN 1319
- 1973 - Only You/We're Gonna Move - Clan, CLN 1887
- 1974 - Bellissima/Stringimi a te - Clan, CLN 2443
- 1975 - Yuppi du/La ballata - Clan, CLN 3208
- 1975 - Un'altra volta chiudi la porta/Do dap - Clan, CLN 3633
- 1976 - Svalutation/La barca - Clan, CLN 4375
- 1977 - A Woman in Love/Rock Around the Clock/Don't Play That Song (You Lied) - Clan, CLN 5048
- 1977 - When Love/Somebody Save Me - Clan, CLN 5403
- 1978 - Ti avrò/La moglie, l'amante, l'amica - Clan, CLN 10089
- 1979 - Che cosa ti farei/Geppo - Clan, CLN 10120
- 1979 - Soli/Io e te - Clan, CLN 10174
- 1980 - Qua la mano/Gocce d'acqua - Clan, CLN 10251
- 1980 - Il tempo se ne va/Non se ne parla nemmeno - Clan, CLN 10252
- 1980 - Innamorata, incavolata a vita/Se non è amore - Clan, CLN 10305
- 1981 - L'artigiano (1ª parte)/L'artigiano (2ª parte) - Clan, CLN 10326
- 1982 - Crazy Movie/Roma che fa...te innamora - Clan, CLN 10371
- 1982 - Uel mae sae/We're Gonna Move - Clan, CLN 10393
- 1982 - Uh...uh.../Jungla di città - Clan, CLN 10442
- 1984 - Susanna/Il cantante folle - Clan, CLN 23001
- 1987 - Mi attrai/La luce del sole - Clan, CLN 10786
[modifica] Ultimi singoli
- 1969 - Pioggia di successi - Clan, BF LP 506
- 1970 - Adriano hits - Clan, BF LP 600 nostal rock
- 1973 - La storia di uno...Adriano Celentano - Clan, CLN 68215
- 1975 - Il meglio di Adriano Celentano - Clan, CLN 69133
- 1978 - Celentanando - Clan, 1978 CGD / CLAN
- 1979 - Antologia ('57-'80) - Clan, CLN 22504
- 1980 - Il tempo se ne va compilation musica
- 1982 - Il cinema di Adriano - Clan, CLN 25037
- 1983 - Le volte che Adriano è stato primo, CLN 20391
- 1988 - Antologia '57-'87 (6 dischi) - Clan, CLN 77002
- 1992 - Superbest - Clan, 4509 91216-1
- 1995 - Alla corte del ReMix - Clan, CLCD 74321 331042
- 1997 - Le origini di Adriano Celentano vol.1 - RTI Music, 11611
- 1997 - Und immer Azzurro - Seine 20 größten Erfolge 1962-1997 - Clan, CD 74314905623
- 1999 - Le origini di Adriano Celentano vol.2 - Clan, 496155
- 2000 - Questa è la storia di uno di noi
- 2001 - Il cuore, la voce - Clan, CLN 20501
- 2003 - Le volte che Celentano è stato 1 - Clan, CLN 20521
- 2003 - TRE
- 2005 - Una stella in mezzo al ciel
- 2006 - Le più belle canzoni di Adriano Celentano
- 2006 - Unicamente Celentano - Clan, CLN 20571
- 2008 - L'animale - Clan, CLN 2075-2
- 2010 - Il ribelle rock! - Sony Music
- 2010 - Il meglio di Adriano Celentano - NAR International
- 2010 - Antologia Italian Style - Venus Distribuzione
[modifica] Canzoni scritte da Adriano Celentano per altri interpreti
NOTA: spesso, nel firmare le canzoni scritte per altri artisti, Celentano ha usato lo pseudonimo Adricel
[modifica] Canzoni di Adriano Celentano interpretate da altri artisti
In questo elenco abbiamo elencato solamente le canzoni di cui Celentano è stato anche autore e che sono state interpretate da altri artisti (per questo motivo non sono inserite, ad esempio, le numerose incisioni di Azzurro).
[modifica] Partecipazioni
Nel 1956 canta la sigla dei titoli iniziali del film I frenetici (Don't Knock the Rock), di Fred F. Sears, nella versione distribuita in Italia.[48] La carriera cinematografica di Celentano comincia fin dagli inizi della sua attività musicale; nel 1959 è nel cast di I ragazzi del Juke-Box di Lucio Fulci e l'anno successivo fa una comparsa nel prestigioso film di Federico Fellini La dolce vita.
La sua prima regia fu Super rapina a Milano del 1964, in cui troviamo quasi tutti i suoi amici del Clan; un film che narra di una banda di rapinatori che a seguito di un furto fuggono vestiti da frati con la quale poi si scontreranno. Partecipa ad altre produzioni da attore (principalmente film musicali) ma la sua carriera cinematografica non decollerà mai veramente prima del 1969; è in quest'anno che esce il film Serafino di Pietro Germi, in cui Celentano ha il ruolo del protagonista. Il film narra la storia di un ragazzo di campagna e dei suoi problemi con un'eredità e con l'ambientamento alla modernità, tematica sempre cara a Celentano fin dai suoi esordi come cantante; la critica non accoglie particolarmente bene il film, ma il pubblico premia la pellicola con un grande incasso, rendendolo uno dei maggiori successi italiani di quell'anno.
A quel punto Celentano è lanciato anche come attore ma non prende parte ad un gran numero di produzioni e fino al 1978 girerà al massimo due film all'anno (in alcuni non avendo il ruolo del protagonista). Durante questo periodo lavora con registi affermati del calibro di Dario Argento (in Le cinque giornate) e attori del calibro di Anthony Quinn (in Bluff - Storia di truffe e di imbroglioni), a conferma della sua crescente abilità di attore. Nel 1974 Celentano dirige, scrive, sceneggia, interpreta e produce Yuppi du; anche in questo caso la canzone che prende il titolo dal film, scritta dal solo Celentano, è un successo.
Il 1985 è l'anno del suo film più discusso e sua ultima regia: Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì. Celentano realizza la sua pellicola spendendo cifre folli (circa 20 miliardi di lire), e il film si rivela un quasi fallimento ai botteghini italiani (incasserà circa 7 miliardi di lire),[senza fonte] seguito da una battaglia legale tra l'autore e i produttori.
Dopo lo sfruttamento arbitrario delle sale cinematografiche, Celentano rimontò il film portandolo alla durata di 125 min (originariamente erano 163). Verrà trasmesso anche in TV e distribuito in VHS. In Germania e in Russia, invece, il film riscuote un notevole successo al punto che viene invitato a Mosca a ritirare un premio e a fare un concerto nella capitale russa. Dopo la tremenda disfatta di Joan Lui, Celentano girerà ancora (solo perché è costretto per contratto a farlo) Il burbero, l'ultima commedia della carriera firmata ancora una volta da Castellano e Pipolo e che riscontra un discreto successo.
Farà ritorno nelle sale nel 1992 per interpretare il film Jackpot, di cui è anche sceneggiatore. Celentano è costretto a recitare in presa diretta e in lingua inglese un film tra fantascienza ed ecologismo che la critica accoglie molto male, definendolo uno dei peggiori film del cinema italiano, e che si rivela un flop commerciale visti i miseri incassi[49] (105 milioni di lire incassati a Natale a fronte di una spesa per il film di 18 miliardi). Sarà lo stesso Adriano ad ammettere che il film ha tanti difetti e che i critici, una volta tanto, hanno avuto davvero ragione.[senza fonte] Il film mise fine alla carriera cinematografica di Celentano.
- I ragazzi del juke-box, regia di Lucio Fulci (1959)
- Urlatori alla sbarra, regia di Lucio Fulci (1960)
- Juke-box, urli d'amore, regia di Mauro Morassi (1960)
- La dolce vita, regia di Federico Fellini (1960) cameo
- San Remo, la grande sfida, regia di Piero Vivarelli (1960)
- Balliamo insieme il twist (Hey, Let's Twist), regia di Greg Garrison (1961)
- Io bacio... tu baci, regia di Piero Vivarelli (1961)
- Dai Johnny dai! (Go, Johnny, Go!), regia di Paul Landres (1962)
- Il monaco di Monza, regia di Sergio Corbucci (1963)
- Uno strano tipo, regia di Lucio Fulci (1963)
- Super rapina a Milano, regia di Adriano Celentano (1964)
- I malamondo, regia di Paolo Cavara (1964)
- Per un pugno di canzoni, regia di José Luis Merino (1966)
- Serafino, regia di Pietro Germi (1968)
- La più bella coppia del mondo, regia di Camillo Mastrocinque (1968)
- Er più - Storia d'amore e di coltello, regia di Sergio Corbucci (1971)
- Bianco, rosso e..., regia di Alberto Lattuada (1972)
- Le cinque giornate, regia di Dario Argento (1973)
- L'emigrante, regia di Pasquale Festa Campanile (1973)
- Rugantino, regia di Pasquale Festa Campanile (1973)
- Yuppi Du, regia di Adriano Celentano (1975)
- Aria, episodio di Di che segno sei?, regia di Sergio Corbucci (1975)
- Bluff - Storia di truffe e di imbroglioni, regia di Sergio Corbucci (1976)
- Culastrisce nobile veneziano, regia di Flavio Mogherini (1976)
- L'altra metà del cielo, regia di Franco Rossi (1977)
- Ecco noi per esempio..., regia di Sergio Corbucci (1977)
- Zio Adolfo in arte Führer, regia di Castellano e Pipolo (1978)
- Geppo il folle, regia di Adriano Celentano (1978)
- Mani di velluto, regia di Castellano e Pipolo (1979)
- Venerdì, episodio di Sabato, domenica e venerdì, regia di Castellano e Pipolo (1979)
- Il bisbetico domato, regia di Castellano e Pipolo (1980)
- La locandiera, regia di Paolo Cavara (1980)
- Il prete ballerino, episodio di Qua la mano, regia di Pasquale Festa Campanile (1980)
- Asso, regia di Castellano e Pipolo (1981)
- Innamorato pazzo, regia di Castellano e Pipolo (1981)
- Bingo Bongo, regia di Pasquale Festa Campanile (1982)
- Grand Hotel Excelsior, regia di Castellano e Pipolo (1982)
- Segni particolari: bellissimo, regia di Castellano e Pipolo (1983)
- Sing Sing, regia di Sergio Corbucci (1983)
- Lui è peggio di me, regia di Enrico Oldoini (1984)
- Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì, regia di Adriano Celentano (1985)
- Il burbero, regia di Castellano e Pipolo (1986)
- Jackpot, regia di Mario Orfini (1992)
[modifica] Colonne sonore
- È zio della ballerina e coreografa Alessandra Celentano.
- Nel primo film di Emir Kusturica "Ti ricordi di Dolly Bell?" la canzone "24000 baci" è eseguita svariate volte dal complessino capeggiato da Dino, protagonista della pellicola
- In tutta la sua carriera Celentano ha venduto oltre 150 milioni di dischi[50][51]
- Don't play that song (1979) ha venduto 983.000 copie in Francia. È il più grande successo di Celentano in questo paese[52]. Il suo secondo più grande successo è Svalutation del 1976 (348.000 copie vendute[53]).
- Gli A Toys Orchestra, gruppo pop-rock italiano, lo citano nel titolo di una canzone contenuta nel loro album Midnight Talks.[54]
- Nel 1992 il cantautore genovese Francesco Baccini inserisce la canzone "Adriano Celentano" nel suo album Nomi e Cognomi. Nel testo Francesco Baccini ne critica i suoi atteggiamenti ritenuti da santone, invitandolo a limitarsi a fare il cantante. Celentano, in nome della libertà di espressione, lo inviterà nella sua trasmissione televisiva Svalutation.
- Nel 2006 l'Università degli Studi di Foggia decise di omaggiare il Molleggiato con una laurea honoris causa in Lettere e Filosofia, la quale venne gentilmente declinata con la motivazione che, con il conferimento di tale titolo, sarebbe stato "costretto a migliorare e non voglio prendermi troppo sul serio. Sono e resto sempre il Re degli Ignoranti”.[55].
- È un noto tifoso dell'Inter. L'8 marzo 2008, in occasione delle celebrazioni per i cento anni della squadra nerazzurra, si è esibito in un duetto col presidente dei meneghini Massimo Moratti sulle note di Sei rimasta sola.[56]
[modifica] Voci correlate
- ^ a b (EN) Adriano Celentano. AllMusic.com
- ^ L'inglese inventato di Celentano spopola negli Usa e su Internet - Corriere della Sera
- ^ Toh, gli Usa scoprono il Celentano rapper - Spettacoli - ilGiornale.it
- ^ http://www.gds.it/gds/multimedia/spettacoli/gdsid/209807/pg/5/
- ^ http://www.scolastic.it/blog/2012/06/torna-celentano-in-concerto-diretta-su-canale-5-pentagrammanews/
- ^ http://www.sceltiperme.it/catalog/50_ANNI_CON_ADRIANO/!4988.aspx
- ^ http://www.miticult.it/2009/12/adriano-celentano-padre-del-rap.html
- ^ http://vocearancio.ingdirect.it/focus/sanremo-2/
- ^ Per i dettagli, vedi gli autori delle singole canzoni trascritte nei link degli album di Celentano
- ^ "Fino a 15 anni fa ha scritto gran parte delle sue canzoni lasciando che altri le firmassero" Intervista a Claudia Mori, in TV Sorrisi e Canzoni del 26 novembre 2007
- ^ "Dizionario della canzone italiana", di Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), ed. Curcio, 1990; alla voce Celentano Adriano, di Nicola Sisto, pag. 338
- ^ "Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle" di Sergio Cotti, ed. Editori Riuniti, Roma, 2007; introduzione
- ^ Celentano sale sul ring - l’Espresso
- ^ Intervista di Franca Angelini, su Sorrisi e Canzoni dell'11 ottobre 1959
- ^ didascalia c/o locandina originale dell'epoca e citazioni sul Corriere della Sera
- ^ cfr.: Aldo Fegatelli Colonna - Luigi Tenco - edizioni Mondadori, Milano, 2002, pag. 29
- ^ Anche Gino Santercole, intervistato, conferma ciò: "Nel maggio di quest'anno al palaghiaccio di Milano si tenne il primo Festival del Rock: è stata una cosa esilarante, nessuno si aspettava questo successo strabordante. Un'affluenza di pubblico aldilà di ogni cognizione, tutto il quartiere pieno di gente che voleva entrare, tant'è che la polizia si è spaventata e ha chiuso i cancelli. La nostra formazione era composta da Adriano alla voce, me alla chitarra, Jannacci al piano, e altri tre ragazzi, un sassofonista, un bassista e un batterista. Gaber è venuto dopo.
- ^ cfr.: Enrico De Angelis - Luigi Tenco-Io sono uno - edizioni Baldini & Castoldi, Milano, 2002, pag. 246
- ^ Gianfranco Manfredi, Adriano Celentano, edizioni Lato Side, Milano, 1981, pag. 7
- ^ Come riportano tutti i numerosi volumi scritti su Celentano, tra cui Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle di Sergio Cotti, ed. Editori Riuniti 2007 pag. 94, ed ovviamente le classifiche americane
- ^ Sergio Cotti - "Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle" - Editori Riuniti pag. 94
- ^ Cfr. Roberto Gervaso, La mosca al naso, Interviste famose, Rizzoli Editore, Milano 1980, pp. 26-34.
- ^ Vedi l'articolo di Giovanna Cavalli Vegetariano un italiano su dieci nel Corriere della sera del 12 febbraio 2009.
- ^ nel suo sito ufficiale, alla voce "filmografia" questo film non appare
- ^ Celentano si prende gioco di Superpippo, "Corriere della Sera" del 9 maggio 1996. URL consultato in data 10-10-2009.
- ^ Sergio Cotti Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle, Editori Riuniti, Milano 2007, pag. 219
- ^ Il ritorno di Gaber con un duetto alla Blues Brothers
- ^ Sergio Cotti Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle, Editori Riuniti, Milano 2007, pag. 280
- ^ Sergio Cotti Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle, Editori Riuniti, Milano 2007, pag. 236
- ^ Sergio Cotti Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle, Editori Riuniti, Milano 2007, pag. 184
- ^ "La trappola radioattiva". URL consultato in data 16-03-2011.
- ^ Sanremo, ci sarà anche Celentano. URL consultato in data 13-12-2011.
- ^ Firmato contratto tra Celentano e la Rai.
- ^ a b Compenso di Adriano Celentano in beneficenza fino all'ultimo euro
- «"Quanto al compenso del Molleggiato che ha suscitato tante polemiche, Mazzi ha chiarito che il suo cachet "andrà in beneficenza fino all'ultimo euro. E non solo. Le tasse sulla beneficenza le pagherà lui di tasca propria. Quindi si dovrebbe vergognare chi ha gridato allo scandalo"."».
- ^ Le Novae - Sanremo, Celentano ci sarà. Tutto il compenso in beneficenza
- ^ Adriano Celentano contro tutti, la trascrizione integrale
- ^ Legge elettorale, referendum bocciato per il rischio di un vuoto normativo
- ^ sito [1].
- ^ sito [2].
- ^ a b c Sanremo-boom: 14,4 mln e quasi 50%
- ^ Sanremo, Morandi: Contestazioni a Celentano sicuramente pilotate
- «"Le contestazioni a Celentano sono state assolutamente pilotate. Erano quattro persone sparse ai quattro lati della galleria che urlavano nelle pause. Organizzata non so da chi, non ho sospetti. Ma sono convinto fosse tutto pilotato, non avevo mai visto cose del genere."».
- ^ a b c Torna Celentano, vince Emma
- ^ Omelia di Papa Benedetto XVI
- «"Una breve riflessione anche sulla questione centrale del tributo a Cesare. Gesù risponde con un sorprendente realismo politico"».
- ^ Udienza generale di Papa Benedetto XVI 18 Ottobre 2006
- «"Una seconda domanda riguarda il motivo del comportamento di Giuda: perché egli tradì Gesù? La questione è oggetto di varie ipotesi. Alcuni ricorrono al fattore della sua cupidigia di danaro; altri sostengono una spiegazione di ordine messianico: Giuda sarebbe stato deluso nel vedere che Gesù non inseriva nel suo programma la liberazione politico-militare del proprio Paese."».
- ^ Celentano attacca di nuovo i giornali del Vaticano: “Non devono fare politica, ma parlare di Gesù”
- ^ A Sanremo trionfa Emma
- ^ L'uscita dell'album Er più - Storia d'amore e di coltello era prevista prima di Il forestiero; essendo stata rimandata di qualche mese l'uscita del film omonimo, fu rimandata anche l'uscita del disco, pur mantenendo lo stesso numero di catalogo
- ^ Boris Zmijewsky, Elvis Presley, Gremese Editore [1997], p. 21. ISBN 8877421061 URL consultato il 30 settembre 2012.
- ^ Roberto Chiti, Roberto Poppi, Enrico Lancia, Dizionario del cinema italiano, Volume 6, Parte 1, Dizionari Gremese, Gremese, 1991, pag. 339. ISBN 8884400856, ISBN 9788884400857
- ^ L'inglese inventato di Celentano spopola negli Usa e su Internet - Corriere della Sera
- ^ Toh, gli Usa scoprono il Celentano rapper - Spettacoli - ilGiornale.it
- ^ InfoDisc : Les 45 T. / Singles les plus vendus en France
- ^ InfoDisc : Les 45 T. / Singles les plus vendus en France
- ^ A Toys Orchestra Celentano italian version - YouTube
- ^ [3]
- ^ Duetto Celentano-Moratti per il Centenario dell'Inter
- Umberto Simonetta, Celentano, Milano, Longanesi, 1966.
- Gianfranco Manfredi, Adriano Celentano, Roma, Lato Side, 1981.
- Silver Red e Sandro Lucas, Il re dello spettacolo, Milano, Forte, 1983.
- Lino Jannuzzi, Il profeta e i farisei, Milano, Rusconi, 1988. ISBN 88-18-57017-X
- Marinella Chiorino, Adriano Celentano, Milano, Targa italiana, 1991. ISBN 88-7111-052-8
- Aldo Fittante, Questa è la storia.... Celentano nella musica, nel cinema e in televisione, Milano, Il castoro, 1997. ISBN 88-8033-105-1
- Dario Salvatori, Adriano Celentano, Roma, Gremese, 1998. ISBN 88-7742-169-X
- Don Backy, C'era una volta il clan. Memorie di un juke box, 3 ('65-'69), Roma, L'isola che c'è, 1998. ISBN 88-900180-0-3
- Bruno Perini, Adriano, Milano, Rizzoli, 1999. ISBN 88-17-86222-3
- Mariuccia Ciotta, Un marziano in tv. Adriano Celentano. Francamente me ne infischio, Roma, Rai Eri, 2001. ISBN 88-397-1137-6
- Francesca Ebboli, Adriano Celentano. Dalla Via Gluck a Rockpolitick, Genova, Lo Vecchio, 2005. ISBN 88-7333-123-8
- Mariuccia Ciotta (a cura di), Rockpolitik. Adriano Celentano, Milano, Bompiani Overlook-Clan Celentano, 2006. ISBN 88-452-5734-7
- Sergio Cotti, Adriano Celentano. 1957-2007: cinquant'anni da ribelle, Roma, Editori Riuniti, 2007. ISBN 9788835959434
- Fabio Caressa, Azzurro. Conte, Celentano, un pomeriggio..., Roma, Donzelli, 2008. ISBN 9788860363077
- Maurizio Maiotti (con la collaborazione di Armando Buscema), "1944-1963: i complessi musicali italiani", Maiotti Editore, 2010, alla voce: Adriano Celentano e i Rock Boys, pp. 84-87.
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