Loredana Berté (Bagnara Calabra, 20 settembre 1950) è una cantante italiana.
Sorella minore di Mia Martini, è da molti considerata una delle più importanti cantanti italiane. Dotata di una forte personalità vocale e di un indiscusso talento interpretativo ha attraversato circa quarant'anni di carriera alternando grandi successi e importanti collaborazioni, a momenti più difficili, in cui ha prevalso la sua fragilità caratteriale di donna dalle vicissitudini spesso tormentate, talvolta sfociate in provocazioni e polemiche, mantenendo comunque la costante di un grosso impatto mediatico del suo personaggio.
Inizia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo verso la metà degli anni Sessanta come ballerina, e in seguito anche come comparsa in alcune produzioni teatrali, cinematografiche e televisive. Nel 1973 viene scoperta dal discografico Alfredo Cerruti, che le procura un contratto discografico per lanciarla come cantante sexy, vista la sua indiscutibile avvenenza. Nel 1975 arriva la vera notorietà con l'interpretazione di Sei bellissima, il suo primo grosso successo discografico, che esalta al massimo le sue capacità vocali ed espressive. Alla fine degli anni Settanta, intraprende un percorso artistico che la porterà verso la canzone d'autore, collaborando con Ivano Fossati, del quale incide Dedicato, il brano che la consacra e le apre definitivamente i circuiti televisivi. Il successo viene bissato l'anno dopo dal reggae di ...E la luna bussò, una hit che vende circa mezzo milione di copie, trainando anche Bandabertè, che è il suo primo album di grande riscontro commerciale.
Col sopraggiungere degli anni Ottanta, la Bertè diventa la cantante più ricettiva nei confronti di nuove mode e di nuovi stili musicali, pubblicando numerosi lavori di respiro internazionale. Dopo il reggae, si cimenta col funky di In alto mare (1980), e realizza negli USA l'album Made in Italy, per cui collabora con la Factory di Andy Warhol. Nel 1982 fa di nuovo centro rinnovando la collaborazione con Fossati, che le scrive Non sono una signora, suo brano-manifesto che vince il Festivalbar. Tra l'82 e l'84 escono ben tre album prodotti da Ivano Fossati, in cui emergono alcune delle sue interpretazioni più singificative come Traslocando, Jazz, Petala, Ragazzo mio (omaggio a Luigi Tenco riarrangiato per lei dallo stesso Fossati). Inoltre, dopo aver collaborato con Pino Daniele, la Bertè lancia un altro importante cantautore come Enrico Ruggeri, del quale porta al successo Il mare d'inverno (1983), una delle prove più importanti della sua carriera d'interprete. Nel 1985, si auto-produce dedicando un intero album al cantautore brasiliano Djavan, ed è probabilmente anche questo l'apice della sua popolarità.
Dopo un decennio di successi e di intensa attività discografica e concertistica, la sua partecipazione al Festival di Sanremo 1986 (dove si presenta con una pancia finta destando parecchio scalpore), crea di fatto uno spartiacque nella sua carriera, che da questo momento sembra entrare in una fase abbastanza controversa, in cui la sua produzione diventa di fatto più difficoltosa e incostante. Per di più, alla fine degli anni Ottanta si lega sentimentalmente al tennista svedese Bjorn Borg, che sposerà nel 1989: un matrimonio particolarmente discusso, che causerà un allontanamento della Bertè dall'Italia e dal mondo della discografia.
Il suo ritorno da cantautrice nel 1993 la vede duettare con la sorella Mia Martini al Festival di Sanremo, pubblicando Ufficialmente dispersi, da cui è tratta anche la hit Mi manchi, dedicata all'ormai "ex" marito Bjorn Borg. Un altro successo autobiografico, sempre presentato a Sanremo, è certamente Amici non ne ho (1994).
Ma la fine del matrimonio con Borg e la tragica scomparsa della sorella nel 1995, la segnano inevitabilmente, influenzando anche la sua attività artistica, sempre più difficile e tormentata. Scrive l'album Un pettirosso da combattimento, presentandolo al Festival di Sanremo 1997 con il brano Luna.
Dopo alcuni anni di silenzio artistico e discografico, ritrova la grande popolarità verso la metà degli anni 2000: l'album BabyBertè la riporta ai primissimi posti delle classifiche, rinnovando il suo successo di interprete per eccellenza del rock italiano[1]. Tra gossip, polemiche e provocazioni, seguono comunque numerosi impegni professionali. Seguono anche altre discusse partecipazioni al Festival di Sanremo, e collaborazioni con artisti come Gigi D'Alessio e Biagio Antonacci, che scrivono per lei due successi come Respirare e Cattiva, rispettivamente in duetto con lo stesso D'Alessio e con l'emergente Loredana Errore. Il suo ultimo singolo, Ma quale musica leggera, è stato scritto da Edoardo Bennato e segna, a distanza di trent'anni, il ritorno come produttore di Mario Lavezzi.
Loredana Berté nasce a Bagnara Calabra il 20 settembre 1950, tre anni dopo sua sorella Mia Martini (Domenica Berté). Il padre, Giuseppe Radames Berté, e la madre Maria Salvina Dato erano entrambi insegnanti. Il padre è stato professore di latino e greco e in seguito preside di liceo, mentre la madre, morta nel 2003, era maestra elementare. La sua famiglia è costituita da quattro figlie: Leda (1945), Domenica (1947–1995), Loredana (1950) e Olivia (1958). Trascorre l'infanzia a Porto Recanati, nelle Marche, e si trasferisce a Roma nel 1965, dopo la separazione dei genitori, insieme alla madre e alle sorelle; qui inizia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo come ballerina al "Piper Club" (dove conosce Renato Fiacchini, successivamente affermatosi con lo pseudonimo di Renato Zero).
In un'intervista rilasciata nel maggio 2009 a Maurizio Becker[2], la Berté parla di un rapporto molto difficile con il padre, che lei definisce "padrone", violento con la moglie e le figlie, tanto da attribuire la morte della sorella Domenica, in arte Mia Martini, ai problemi psicologici derivati da tali difficoltà.
Nel 1966 entra nel gruppo di ballo dei Collettoni e Collettini, che accompagnavano Rita Pavone nei suoi spettacoli, iniziando così a lavorare con il regista Gino Landi ed il coreografo Don Lurio in trasmissioni come Partitissima e Canzonissima. Iniziano anche le prime esibizioni dal vivo con Renato Zero, in cui uniscono il canto, la danza ed il mimo.
Nel 1970 debutta in sala di registrazione, come corista assieme alla sorella per l'album di Chico Buarque de Hollanda Per un pugno di Samba, arrangiato da Ennio Morricone, prodotto da Sergio Bardotti e promosso dalla giornalista Nicoletta Costantino; nello stesso anno partecipa anche nei cori del 45 giri Gingi, pubblicato da Pippo Baudo.
Nel 1970 prende parte alla versione italiana di Hair nella parte di una ragazza incinta, recitando totalmente nuda in una scena e partecipando anche alla realizzazione del disco, come corista e come voce solista in un brano.
Nel 1971 partecipa ai cori del primo album della sorella Mia Martini, Oltre la collina.
Sempre nel 1971 continua l'esperienza teatrale con la commedia musicale Ciao Rudy, di Garinei e Giovannini, ispirata alla figura artistica di Rodolfo Valentino, dove ha l'occasione di recitare con Marcello Mastroianni, Alberto Lionello, Mita Medici e Paola Borboni; nell'album che racchiude le canzoni della commedia e che viene pubblicato l'anno successivo, canta il brano Piaceva alle donne.
In veste d'attrice, ottiene alcuni piccoli ruoli in pellicole come Quelli belli... siamo noi di Giorgio Mariuzzo (1970) e Basta guardarla di Luciano Salce (1971).
Nel 1972 è, insieme a Penny Brown, una delle narratrici dell'opera rock sperimentale Orfeo 9, di Tito Schipa Jr., pellicola trasmessa da Rai 2 e tratta dall'omonimo spettacolo teatrale andato in scena nei due anni precedenti.
Nel 1973 è tra le possibili soubrette di Canzonissima, condotta da Pippo Baudo, ma viene bocciata dalla dirigenza della Rai a causa della sua prorompenza fisica, giudicata inadatta al pubblico della domenica pomeriggio (sarà Mita Medici la prescelta, che della Berté è anche amica in quel periodo).
Appare sui rotocalchi durante una storia d'amore con il tennista Adriano Panatta.
A questo proposito è interessante citare qualche estratto di un'intervista pubblicata da Nicoletta Costantino sul settimanale Gioia nel novembre '73:
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« ...il nome di Loredana Berté serpeggia da parecchio nei corridoi delle persone-che-contano dell'ambiente dello spettacolo. La ragazza ha fatto colpo non solo per il suo fisico, ma per la sua reale bravura: canta come la sorella Mia, con un tono di voce forse meno impegnato, ma forse più squillante e aggressivo... »
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« ...Canta le canzoni della sorella Mia, per esercitarsi, dice. Invece no: a Loredana piace cantare, ne ha un bisogno fisico, lo fa a squarciagola... »
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« ...ha per la sorella una sorta di venerazione non solo dettata dall'affetto, ma dal rispetto professionale. Dice: "Mia sorella? Per me è la più grossa cantante che ci sia in giro attualmente. La più moderna, la più immediata. Spero di riuscire ad esprimere anch'io quello che sento mentre canto, come fa lei." »
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« "...Mia sorella mi ha sempre aiutato, mi dice tutto quello che devo fare, mi dà dei consigli preziosi, si farebbe a pezzi per me. E' stata proprio lei a portarmi alla casa discografica per la quale sto incidendo un disco. Io e Mia siamo sempre andate d'accordo. Lo sai che fino a poco tempo fa le disegnavo io i vestiti? Anche quando non era famosa, quando andava in giro con quelle cose lunghe che non andavano ancora di moda, gliele disegnavo io, e tutti dicevano quando passava: "Arriva la matta". Adesso tutti la copiano, ma io non ho più il tempo per seguirla e lei ha soldi per comprarsi le cose più strane. Ma l'idea della Mia Martini eccentrica, l'idea della "matta" era mia. Non per niente ho fatto il liceo artistico. Ora sfogo la mia fantasia artistica su me stessa: tutto ciò che ho addosso me lo sono disegnato da sola". Ha una penna con poco inchiostro, penso io guardandole i famigerati shorts. »
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Nel 1974 appare nella versione televisiva dell'operetta No no Nanette, per la regia di Vito Molinari. Nello stesso anno recita nella commedia musicale Forse sarà la musica del mare insieme a Minnie Minoprio e Lando Buzzanca, in cui canta la canzone L'onnipotente uomo con Renato Cortesi, contenuta nell'LP della colonna sonora. Inoltre, posa nuda in un servizio fotografico pubblicato sulla nota rivista Playboy.
Dopo diversi provini, alcuni dei quali successivamente incisi dalla sorella (Il guerriero, canzone che nel 1973 Mia Martini incise nel suo splendido album Il giorno dopo, era in realtà destinata proprio a Loredana), viene notata dal discografico Alfredo Cerruti che la vuole proporre come cantante sexy e le ottiene un contratto con la CGD che nel 1974 pubblica il suo primo album dal titolo Streaking (in inglese: irrompere nudi tra la folla). Nella copertina interna Loredana appare nuda in un'immagine dello stesso fotografo del servizio per la rivista Playboy, Mauro Balletti, collaboratore anche delle maggiori cantanti italiane; in effetti l'intero lavoro è un concept album sull'argomento del sesso, musicalmente sperimentale ma troppo audace e provocatorio per l'attivissima censura dell'epoca, che riuscirà a farlo ritirare dal mercato; in seguito verrà rieditato con differente copertina; il brano Il tuo palcoscenico si concludeva con la parola "cazzo" ed una suggestiva coda di chitarra elettrica.
Ma il vero successo discografico arriva nel 1975, con la celeberrima Sei bellissima, una delle sue più grandi interpretazioni, anch'essa vittima di censura per i versi a letto mi diceva sempre / non vali che un po' più di niente: nel complesso il testo viene giudicato "troppo forte", ed il disco esce in due versioni, una con le parole incriminate ed un'altra con i versi incriminati sostituiti da e poi mi diceva sempre / non vali che un po' più di niente (la copertina di quest'ultima versione è riconoscibile per la scritta "Questo disco per l'estate è stato scelto da Supersonic", la celebre trasmissione radiofonica).
La canzone, scritta da Claudio Daiano per il testo e da Gian Pietro Felisatti, ex componente del gruppo musicale beat dei Funamboli, per la musica, viene arrangiata da Vince Tempera (che si ispira a Bella senz'anima di Riccardo Cocciante); partecipa al Disco per l'estate, ma viene eliminata. Ottiene però un grande successo, ed il relativo 45 giri è il primo disco della cantante ad entrare in classifica, dove rimane per 14 settimane[3].
Il brano verrà inserito nel 1976 nell'album Normale o super, a partire dal quale inizia il suo vero discorso musicale; questo è il primo disco prodotto da Mario Lavezzi, con gli arrangiamenti di Vince Tempera, con cui intratterrà (dopo un breve flirt con Red Canzian, il bassista dei Pooh[4]) una love story che durerà sei anni.
Da segnalare parecchi brani di forte impatto come Indocina, Per effetto del tempo (primo brano firmato per lei da Ivano Fossati, insieme ad Oscar Prudente) e il singolo Meglio libera, che rimane in classifica per ben diciannove settimane e che continua, per quel che riguarda il testo, il filone femminista, confermato anche con il singolo successivo, Fiabe (1977, anche questo un discreto successo di classifica, molto trasmesso dalle emittenti libere).
Sempre nel '77 viene pubblicato il suo terzo LP, TIR: in copertina una sexy Loredana Berté ritratta dalla vita in giù, con i classici hot pants. Ai cori dell'album, partecipa anche Mia Martini.
Nello stesso anno, inoltre, interpreta la soubrettina Dori in Bambole non c'è una lira, uno show televisivo a puntate sulla tematica dell'avanspettacolo scritto da Maurizio Costanzo e Dino Verde per la regia di Antonello Falqui.
Nel 1978 collabora nuovamente con Ivano Fossati che le propone La mia banda suona il rock, Pensiero stupendo e Dedicato, che lei sceglie di incidere e che si rivela un grande successo che le apre definitivamente i circuiti televisivi, malgrado la censura del verso "ai politici da fiera", in favore di un inoffensivo "alla faccia che ho stasera"[5]; la Berté, comunque, dal vivo canterà sempre la canzone con il testo originale. Da notare che lo stesso anno anche Gianni Morandi incise la sua versione di Dedicato[6].
Nel 1979 ...E la luna bussò diventa uno dei grandi successi dell'estate, con la vendita di circa 400.000 copie. Con ...E la luna bussò è tra i primi artisti ad introdurre il Reggae in Italia (insieme, tra gli altri, a Rino Gaetano e Ivano Fossati[7]) e l'album Bandaberté è il primo dei suoi album a raggiungere importanti risultati di vendita, finendo per portarla ad una popolarità maggiore della sorella. L'album contiene anche Folle città, firmata da Alberto Radius, e due cover di Lucio Battisti molto efficacemente interpretate: Prendi fra le mani la testa e Macchina del tempo.
Si aggiudica il premio Vota la voce come miglior interprete femminile dell'anno, che aveva vinto già due anni prima, confermando le vittorie nel 1982, nel 1985, e nel 1986 con relativo record al femminile.
Nel 1980 pubblica LoredanaBertE', in cui sfrutta i ritmi funky particolarmente all'avanguardia nel panorama musicale italiano, come nell'hit In alto mare. L'album contiene anche Bongo Bongo e Prima o poi firmate da Alberto Radius, e le bellissime Un po' di tutto e Buongiorno anche a te firmate da Pino Daniele.
L'anno successivo trascorre alcuni mesi negli USA per incidere con i Platinum Hook (complesso che la seguirà anche nei live) Made in Italy, un altro lavoro di respiro internazionale con l'hit Ninna nanna. A New York entra in contatto con Andy Warhol e la sua Factory.
Nel 1982 ottiene consensi clamorosi al Festivalbar con Non sono una signora, suo vero manifesto musicale scritto da Ivano Fossati e incluso nel long playing Traslocando, prodotto sempre da Fossati e ancora una volta registrato negli Usa (con la partecipazione ai cori di Mia Martini).
Con Traslocando, la Berté passa da una vendita media di 50.000 copie per LP a un risultato che supera le 200.000 unità. L'album presenta picchi di qualità (e di vendite) mai raggiunte fino a quel momento dalla cantante: contiene Per i tuoi occhi (secondo singolo estratto) e Stella di carta di Maurizio Piccoli; Stare fuori, Traslocando e J'adore Venice sono firmate da Ivano Fossati, e poi una splendida Notte che verrà di Mia Martini e Guido Guglielminetti.
Successivamente la CGD pubblica Lorinedita, un album che contiene nove brani inediti appartenenti alle sessioni dei precedenti lavori discografici. Tra i brani spiccano Professore, dedicato al difficile rapporto col padre, Risveglio e Al mercato dell'usato.
Appare brevemente nel ruolo di se stessa nel film di Marco Ferreri Storia di Piera.
Nel 1983 incide Il mare d'inverno di Enrico Ruggeri, una delle prove più importanti della sua carriera, inserita nell'album Jazz, che segna il passaggio alla multinazionale CBS. L'album, ancora una volta prodotto da Ivano Fossati, ottiene consensi di critica e ottimi riscontri di vendite. Fu registrato tra Londra e New York con l'apporto di alcuni tra i più importanti musicisti americani del momento (Yogi Horton, Tinker Barfield, Harry Withaker, Doc Powell): la title-track Jazz (Sina in originale, successivamente incisa in inglese anche dai Manhattan Transfer con il titolo Soul food to go) segna anche l'incontro tra la Berté e il musicista brasiliano più in voga del momento, e cioè Djavan.
Si esibisce anche al Madison Square Garden e al Ritz, celebre club del Greenwich Village a New York. Si moltiplicano le apparizioni televisive negli show più importanti (Fantastico, ecc.) in cui è sempre la vedette n.1. I suoi dischi circolano in buona parte dell'Europa e la televisione russa trasmette uno special sulle sue canzoni.
Il 30 dicembre 1983 sposa a St. Thomas, nelle isole Vergini, Roberto Berger, figlio di Tommaso Berger, il miliardario fondatore dell'industria del caffè Hag e proprietario delle acque Sangemini. Lui ha dieci anni meno di lei e non vivranno mai stabilmente insieme, ed il matrimonio termina nel giro di qualche anno.
Nel 1984 esce Savoir faire, il terzo album consecutivo prodotto da Ivano Fossati (che nei crediti appare come Il Volatore, segno della sofferta e ultima collaborazione) a cui partecipa anche Phil Palmer. Spiccano una sua personalissima versione di Ragazzo mio di Luigi Tenco, Una sera che piove (scritta per lei da Bernardo Lanzetti), un'altra grande interpretazione di un brano di Enrico Ruggeri (Non finirà), e una splendida Petala, secondo omaggio a Djavan.
Nel 1985 lavora a quello che forse è il suo lavoro più ambizioso, realizzandolo anche in veste di produttrice: un disco incentrato sul repertorio di Djavan, artista a metà fra la tradizione brasiliana ed il rock. L'album Carioca viene inizialmente concepito in lingua portoghese, ma su imposizione della casa discografica verrà pubblicato in italiano con gli adattamenti di Bruno Lauzi ed Enrico Ruggeri, che traducono i testi. Uno dei più importanti capitoli della sua carriera viene sancito dal successo del singolo Acqua, sigla d'apertura del Festivalbar, che la vede ancora una volta protagonista assoluta.
Nello stesso anno prende parte al progetto discografico di beneficenza in favore dell'Africa, cantando Nel blu dipinto di blu, insieme ad altri artisti italiani.
Nel 1986 partecipa al Festival di Sanremo col brano Re (scritta da Mango e arrangiata da Beppe Cantarelli): la sua simulazione di gravidanza desta scalpore anche sui quotidiani.
Data per favorita alla vigilia, deve accontentarsi di un nono posto. In pochi minuti, con una coreografia pensata per lei da Franco Miseria, infrange due tabù nel tempio della musica tradizionale italiana: quello del protocollo e quello della maternità. I dissensi generati dalla sua esibizione spingono la CBS a rompere il contratto e sfuma così il progetto di un album con la collaborazione di Mango.
Esce comunque la raccolta Fotografando... i miei successi, e la stessa Fotografando (lato B di Re) viene presentata in molte trasmissioni televisive e riscuote un buon successo radiofonico e al Festivalbar.
Dopo un anno sabbatico, è di nuovo in gara al Festival di Sanremo 1988 con Io, che anticipa un omonimo album dalle atmosfere più pop, realizzato a San Francisco, in California, con la produzione di Corrado Rustici che ne cura gli straordinari arrangiamenti.
Dall'album vengono estratti i singoli La corda giusta e Angelo amerikano, presentati al Festivalbar da una Berté sempre più eccentrica.
L'anno successivo il mensile musicale Rockstar inserisce l'album Traslocando tra i 100 migliori dischi del decennio e tra i primi dieci della produzione musicale italiana.
[modifica] Il matrimonio con Björn Borg
Nel 1988, durante una tappa del Festivalbar a Ibiza, reincontra dopo quindici anni il campione di tennis Björn Borg (la prima volta le fu presentato dall'altro suo ex, Adriano Panatta, al Roland Garros del 1973): è l'inizio di una grande e burrascosa storia d'amore.
Nel 1989 Borg tenta il suicidio ed è proprio la Berté a salvarlo[8]. Si sposeranno a Milano, nel settembre dello stesso anno, prima con rito civile e poi con rito religioso: il matrimonio causa un lungo periodo di allontanamento della Berté dall'Italia e dal mondo della musica. Infatti Borg, sin dall'inizio della loro storia, si dimostra insofferente ai suoi impegni musicali, discografici e promozionali al punto che la Berté annullerà anche una tournée col prestigioso management di David Zard, uno dei più grossi nomi dell'ambiente, conosciuto a livello internazionale.
Durante questo periodo, la stampa scandalistica italiana e soprattutto quella svedese, la aggrediscono sul piano personale con una pressante attenzione su tutto ciò che riguarda la coppia. In seguito, la Bertè dichiarerà di non essere mai riuscita ad amalgamarsi con la famiglia del marito e con il loro contesto culturale, anche a causa delle sue difficoltà con la lingua. Il suo temperamento e il suo personaggio, trasgressivo e dalle complesse vicende biografiche e familiari, vengono spesso fraintesi dagli svedesi. Malgrado tutto, la Berté riesce comunque a esibirsi anche in un gala di fronte al monarca Carlo XVI Gustavo di Svezia.
Al fianco del marito, ambasciatore all'epoca della monarchia svedese, la Bertè sarà più volte ospite alla Casa Bianca. Racconterà poi di aver incontrato per due volte proprio alla Casa Bianca Osama Bin Laden, ospite dei Bush insieme ai fratelli[9][10].
Nel 1991 ritorna alla canzone d'autore con una fugace apparizione al Festival di Sanremo, dove interpreta In questa città, scritta da Pino Daniele: il brano verrà inserito nella raccolta Best.
Nello stesso anno, la Berté rischia di perdere la vita per un tentato suicidio a Milano, due anni dopo quello del marito: viene salvata da un amico di Borg. Qualche tempo dopo, siamo già nel '92, subisce un collasso da stress. In quest'occasione, la sorella Mia Martini riesce a riallacciare il loro rapporto dopo anni di rottura.
Nel 1992, la cantante lascia Björn Borg e la città di Stoccolma, preparandosi a un ritorno alla musica con la firma di un nuovo contratto per la Sony.
Nel 2002, il tennista svedese si sposerà per la terza volta con Patricia Östfeldt, con la quale vive tuttora. In seguito a questo terzo matrimonio, Borg viene denunciato dalla Berté per bigamia: infatti, per l'anagrafe, i due risultano ancora sposati. La Berté chiederà, inoltre, cinque milioni di euro di danni per il mantenimento mai versato, risarcimento mai corrisposto.
[modifica] Il ritorno da cantautrice
Nel 1993 Loredana Berté e Mia Martini si presentano in duetto al Festival di Sanremo col brano Stiamo come stiamo, che introduce il nuovo corso musicale intrapreso a partire dall'album Ufficialmente dispersi, in cui la Berté presenta composizioni proprie.
Nell'estate viene presentato al Festivalbar il brano Mi manchi, che ottiene un grande successo radiofonico. Mi manchi è uno dei molti pezzi dell'album dedicati a Borg.
Nel 1994 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con Amici non ne ho, un brano particolarmente autobiografico che ottiene un buon riscontro di pubblico e critica. Amici non ne ho viene inserito nel suo primo live, intitolato Bertex - Ingresso libero, che viene pubblicato da Fonopoli, l'etichetta di Renato Zero e dove duetta ancora con Mia Martini.
Nel 1995 propone, sempre al Festival di Sanremo, la canzone ANGELI & angeli, che però non riesce a bissare il successo di Amici non ne ho. La raccolta Ufficialmente ritrovati rimanda all'album di due anni prima, come titolo e selezione dei brani.
Nel mese di maggio dello stesso anno, avviene la tragica morte della sorella Mia Martini, evento che segnerà la vita della Berté e che sarà il motivo ricorrente di ispirazione per le opere future.
Nel 1996, l'artista avrebbe dovuto pubblicare il nuovo album con la produzione di Renato Zero, ma in fase di missaggio i due entrano in disaccordo e la Berté vuole divincolarsi. Zero chiede all'amica ben cento milioni di lire[senza fonte] per i diritti sui brani (da lei scritti), ma incisi presso lo studio Fonopoli (di proprietà del cantautore), e successivamente viene denunciato dalla stessa. Pertanto, la Berté sarà costretta a reincidere per conto proprio il nuovo album (con l'aggiunta di altre due tracce), che uscirà l'anno successivo per la Sony Music.
L'amarezza del momento si fonde con la sua tipica forza interpretativa: Luna, uno dei pezzi migliori della sua carriera, in gara al Festival di Sanremo 1997, è contrassegnato da arrangiamenti fortemente rock e immagini evocative molto intense.
A ridosso del Festival di Sanremo, esce il disco Un pettirosso da combattimento, titolo tratto da un verso di Fabrizio De André, che le diede la benedizione. Altra perla dell'album è il pezzo Zona venerdì, con riferimento al giorno di morte della sorella. Nell'album viene incisa anche una poesia dell'artista dal titolo Buon compleanno papà, che allude in maniera criptica al tema dell'eutanasia.
Il disco viene presentato a Domenica In, dove Mara Venier la invita come ospite fissa del programma. Contemporaneamente ritorna in tour.
Nel 1998 raccoglie i suoi più grandi successi nel cd Decisamente Loredana, interamente registrato con l'Orchestra Aurora (60 elementi) e diretta dal M° Mario Natale, che ha accompagnato la cantante nel concerto tenuto al Testaccio Village di Roma. Dell'album fa parte anche l'inedito Portami con te, che riscuote un discreto successo radiofonico. Sulla copertina, la Berté indossa una parrucca blu elettrico per celebrare gli Azzurri ai Mondiali di calcio 1998.
Nel 1999 registra Non ho che te, un intenso duetto con Giovanni Danieli, prodotto da Red Canzian dei Pooh.
[modifica] Gli anni Duemila
Nel marzo del 2000 Dori Ghezzi la invita a aprtecipare ad un omaggio a Fabrizio De Andrè, ad un anno dalla sua scomparsa, al teatro Carlo Felice di Genova: Loredana offre una toccante interpretazione di Una storia sbagliata. Nello stesso anno conosce Asia Argento durante la realizzazione di una puntata del programma Rai Milano-Roma, e dall'incontro con l'attrice nasce il progetto "Loredasia", che comprende tre video di altrettanti tre pezzi registrati dalla Berté in quello stesso periodo.
Nel 2001 si inizia a parlare di un suo ritorno discografico: nella stagione estiva la Berté, evidentemente appesantitasi nel decennio precedente, appare in ottima forma fisica nel revival televisivo La notte vola, dedicato ai successi musicali degli anni '80.
Alla fine dell'anno si apprende dalla stampa che il suo management è ora affidato a Beghet Pacolli e Gianni Belleno, i due ex-mariti di Anna Oxa che nel frattempo hanno fondato l'etichetta discografica B&G, con cui la Berté firma un nuovo contratto discografico.
Entrambi decidono di portarla al Festival di Sanremo 2002, ed il brano presentato sul palco dell'Ariston è Dimmi che mi ami, ma la Berté appare in evidente difficoltà (tanto che si era parlato di una sostituzione in extremis con Ivana Spagna) e le sue esibizioni destano perplessità sul suo stato personale.
Esce un mini-album, Dimmi che mi ami, con altre tre tracce, che ottiene un buon successo di vendite, ma il disco vero e proprio tarda ad uscire. Ben presto, infatti, la collaborazione con la B&G si interrompe.
Nel 2002, a causa di continue violente liti con i vicini di casa, viene arrestata e obbligata al ricovero coatto al Guardia Seconda di Milano per un breve periodo, che la cantante ricorda come una delle esperienze più terrificanti della sua vita.
Alla fine del 2003 partecipa allo show del sabato sera di Raiuno Torno sabato... e tre di Giorgio Panariello, dove presenta per la prima volta l'emozionante inedito Mufida (in arabo "sorella"), dedicato ancora a Mia Martini e inizialmente destinato al Festival di Sanremo dello stesso anno.
Nel 2004 partecipa al reality show Music Farm, dove è protagonista assoluta, conquistando nuovamente la simpatia del grande pubblico anche se non sarà la vincitrice. In seguito, riesce ad auto-prodursi un nuovo album inciso in analogico. Grazie agli introiti ottenuti dopo questa esperienza televisiva decide di comprare azioni del giornale Il Manifesto, aggiungendo una donazione di ventimila euro.
Nello stesso anno i 2Black ripropongono il refrain di In alto mare utilizzato per la loro hit Waves of Luv, rinnovandone la popolarità.
[modifica] Il successo di Babyberté
Il 9 settembre 2005 esce l'album Babyberté, che debutta al secondo posto della classifica di vendita. L'album ottiene immediatamente il disco d'oro, segno di una lunga attesa da parte dei fans.
Il singolo Non mi pento riscuote un buon successo radiofonico, mentre allo show televisivo di Adriano Celentano Rockpolitik presenta la sua versione de I ragazzi italiani (di Francesco De Gregori e Ron).
Nel febbraio 2006 esce il secondo singolo Strade di fuoco, accompagnato da un simpatico videoclip realizzato da ConiglioViola (che l'aveva già omaggiata sul web).
Il 26 maggio dello stesso anno esce la special edition di Babyberté con un dvd contenente i tre videoclip realizzati con Asia Argento.
In autunno intraprende una nuova tournée, affiancata ancora una volta dall'amica collega Aida Cooper e supportata dal management della Barley Arts, agenzia di altri colleghi come Luciano Ligabue, del quale si è dichiarata estimatrice.
Il 2 marzo 2007, esce il doppio cd Babyberté Live 2007, un live autentico e senza ritocchi, con alcune interpretazioni suggestive intercalate da bizzarri monologhi, peculiarità della nuova Berté.
L'album contiene anche un inedito, registrato in studio, dal titolo L'araba fenice, canzone scartata dalla commissione ascolti per Sanremo 2007.
Nel 2007 la Berté smentisce la notizia di un suo tentativo di suicidio in un hotel di Roma.
[modifica] Musica e parole
Nel 2008 partecipa al Festival di Sanremo con Musica e parole, un testo di Loredana Berté su musica di Alberto Radius (nei crediti del brano appare anche Oscar Avogadro). Nella giornata successiva alla prima esibizione della cantante, si scopre che la musica di Radius non è inedita, bensì era stata incisa nel 1988 dalla cantante Ornella Ventura con un altro testo (L'ultimo segreto). Gli autori e la Berté si sono giustificati parlando i primi di mera dimenticanza sulla versione già edita del brano, e la seconda di essere completamente all'oscuro di tutta la faccenda. Il brano è stato escluso dalla gara, ma è stato concesso all'artista di esibirsi sia nella serata dei duetti che nella serata finale: in entrambe le performance è stata accompagnata da Ivana Spagna.
La Berté ha vinto uno speciale premio alla carriera istituito dalla città di Sanremo, oltre al Premio Sala Stampa Radiotv (per la sezione Campioni).
Ha, inoltre, ritirato il Premio della Critica vinto dalla sorella Mia Martini nel 1982, con il brano E non finisce mica il cielo.
Musica e parole è stato inserito nel cofanetto Bertilation, contenente le esibizioni live registrate alla Tv Svizzera Italiana del 1980 e del 1984 (sia in cd che in dvd), unitamente a una selezione di brani da Babyberté Live 2007. Nel booklet sono presenti scatti inediti tratte dal servizio per Vanity fair (2006).
Il 13 giugno 2008 Musica e parole esce su cd singolo in duetto con Spagna più due versioni del brano da solista.
Il 21 luglio 2008, partecipa al Venice Music Awards e si aggiudica il "Premio come miglior interprete femminile dell'anno".
[modifica] Attività recenti e il ritorno al Festival di Sanremo
Agli inizi del 2009, esce l'EP intitolato Lola & Angiolina Project, che vede la collaborazione di Lola (così la chiamava la sorella Mia Martini) e Angiolina (secondo nome di Ivana Spagna). Il mini-album, distribuito da Edel Music, contiene sei tracce, di cui tre interpretate dalla Berté e tre interpretate da Spagna. Nel brano Comunque vada, originariamente destinato alla Berté, che ne registrò un provino, e successivamente interpretato da Spagna, vi è la partecipazione ai cori di Aida Cooper e della stessa Berté.
Nel giugno 2009 si ritira dal progetto di Laura Pausini Amiche per l'Abruzzo, a favore della popolazione aquilana colpita, dal terremoto a causa di polemiche con l'organizzazione. Nello stesso anno canta nell'ultimo album di Claudio Baglioni Q.P.G.A., nella canzone Tortadinonna o gonnacorta.
Nel 2010 torna in televisione con una esibizione nel programma Ti lascio una canzone, e partecipa all'album Donne, dei Neri per Caso, con i quali la Berté duetta in E la luna busso.[11]
Nel 2011 prende parte al programma di Rai Uno I raccomandati, in gara con alcuni storici colleghi come Fausto Leali e Marcella Bella, ed è ospite del serale di Amici, dove duetta con la giovane cantante Francesca Nicolì. Domenica in trasmette uno speciale in cui la Bertè interpreta alcuni brani dal vivo: Musica e parole, Luna, Sei bellissima e Stiamo come stiamo (in duetto virtuale con Mia Martini), il tutto allestito dal coreografo Luca Tommassini. È ancora una volta ospite ad Amici, dove duetta con Loredana Errore, ex-concorrente del talent show Amici di Maria De Filippi, in una canzone firmata da Biagio Antonacci, dal titolo Cattiva. Il singolo viene successivamente riproposto a Domenica Cinque. Partecipa, poi, alla IX edizione di O' Scià, tenutasi sempre a Lampedusa e nuovamente a Ti lascio una canzone con un'interpretazione di La mia banda suona il rock.
Nel 2012 partecipa al Festival di Sanremo in coppia con Gigi D'Alessio con il brano Respirare, inoltre, durante lo stesso festival, si esibisce con Macy Gray e Gigi D'Alessio cantando Almeno tu nell'universo. Il 1º giugno ritorna con un nuovo singolo Ma quale musica leggera, scritto da Edoardo Bennato e realizzato con la produzione di Mario Lavezzi.
- Singoli
- Album in studio
- EP
- Raccolte
- Album live
- 1970: Hair (Musical)
- 1972: Ciao Rudy (Musical)
- 1973: Orfeo 9 (Musical)
- 1974: Forse sarà la musica del mare (Opera teatrale)
- 2001: Gerusalemme (Musical)
- 1986: con Re (Armando Mango, Mango) - 9º posto;
- 1988: con Io (Tony Cicco) - 16º posto;
- 1991: con In questa città (Pino Daniele) - 4º posto (a pari merito);
- 1993: con Stiamo come stiamo in coppia con la sorella Mia Martini (M. Piccoli, L. Berté) - 14º posto;
- 1994: con Amici non ne ho (L. Berté, P. Leòn) - 13º posto;
- 1995: con ANGELI & angeli (L. Berté, P. Leòn) - 19º posto;
- 1997: con Luna (Maurizio Piccoli, L. Berté, M. Piccoli) - 4º posto (a pari merito);
- 2002: con Dimmi che mi ami (P. Leòn, C. Tortora, D. Latino) - 17º posto;
- 2008: con Musica e parole (L. Berté, Oscar Avogadro, Alberto Radius) - Dopo la prima esibizione si scoprì che la musica non era inedita ed il brano fu squalificato, anche se fu concessa l'esecuzione fuori gara durante la terza e quarta serata della manifestazione;
- 2012: con Respirare (feat. Gigi D'Alessio) (G. D'Alessio, V. D'Agostino) - 4º posto.
- Nel 2005, avrebbe dovuto partecipare al Festivalbar, ma le fu imposto un brano diverso da quello scelto da lei, per questo motivo la partecipazione sfumò.
[modifica] Premi e Riconoscimenti
[modifica] Voci correlate
- ^ Tgcom - Articolo Tgcom
- ^ Pubblicata sul numero 4 della rivista Musica leggera
- ^ Questo e gli altri dati sulle posizioni in classifica di Loredana Berté sono ricavati dal volume di Dario Salvatori, Storia dell'hit parade, edizioni Gremese, 1989, pag. 86, e dalle classifiche pubblicate nel corso degli anni dai settimanali Ciao 2001 e TV Sorrisi e Canzoni
- ^ Notizia raccontata dallo stesso Canzian nel volume Quello che non sai, Edizioni Mondadori, Milano, 1997
- ^ Si manterrà la sostituzione del verso anche nella versione incisa dall'autore l'anno dopo nell'album La mia banda suona il rock
- ^ http://www.youtube.com/watch?v=scO2Pli5aoU
- ^ Il primo disco italiano di reggae risale però al 1970, ed è Ora che sei qui/Love Grows, inciso da Remo & Josie per la Joker
- ^ Berté censurata in Svezia. Corriere della sera
- ^ LOREDANA BERTE’: ho visto Bin Laden alla Casa Bianca « Rassegna Stampa di Dario Denni
- ^ La Bertè su Bush-Bin Laden censurata a La7
- ^ Le Donne dei Neri Per Caso
- ^ url=http://www.imdb.com/title/tt0229627/
- 1983: Rock Shots - 100 Ritratti in musica Libro fotografico pubblicato in occasione della Mostra (1983 Torino, Milano e Barcellona) sul fotografo Guido Harari.
- 1984: Miguel Bosé di Nicola Sisto e Gremese Editore, foto e didascalia su Loredana.
- 1990: Il dizionario della canzone italiana - Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), editore Armando Curcio); alla voce Berté Loredana, di Felice Liperi, pp. 158–159.
- novembre 1992: Björn till hundra procent (Björn al cento per cento) di Wahlstrom & Widstrand pubblicato in Svezia e nel 1993, in Germania; capitolo e foto su Loredana.
- dicembre 1994: Teleromanza - Quarant'anni di italiani cresciuti con la TV a cura di TV Sorrisi & Canzoni di Silvio Berlusconi Editore, diverse foto e citazioni su Loredana.
- maggio 2000: Loredana Berté - Non sappiamo le strade (ma sentiamo le cose) di Paolo Marsich e Bastogi Editrice Italiana.
- 2005: Loredana Berté - Amici non ne ho - Alfredo Del Curatolo, edizioni Bevivino, Milano.
- 2007: Piper generation - Corrado Rizza, editore Lampi di stampa, Milano.
- 2007: Enciclopedia del Rock Italiano - Autori vari (a cura di Gianluca Testani, editore Arcana; alla voce Berté Loredana, pp. 65–66.
- Maurizio Becker, La guerra non è mai finita, intervista a Loredana Berté pubblicata sul bimensile Musica leggera n° 4, maggio 2009, pagg. 12-35
- Foto e capitoli di Loredana si possono trovare sui numerosi libri dedicati a Renato Zero.
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