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calabria / ambiente e territorio - Saturday 14 April 2012 - 16:03
Ormai possiamo parlare di un processo infinito quando parliamo del processo per il caso della Marlane. Da tempo, ormai si assite alla tragica pantomima del rinvio, per cavilli burocratici, del processo che si dovrebbe tenere a Paola in merito alla fabbrica della Marlane di Praia. Questa fabbrica, uno dei tanti incubi industriali del meridione, ha determinato numerose malattie spesso tumori, che hanno portato alla morte quasi tutti i lavoratori della fabbria ma non solo, infatti il territorio circostante è stato pesantemente inquinato e devastato.
cosenza / ambiente e territorio - Friday 30 March 2012 - 20:40
Il ministro Clini, si proprio quel ministro che ha dichiarato di essere favorevole alla TAV al ponte sullo stretto, agli ogm, al nucleare, quello che non fa proprio niente per ripubblicizzare l'acqua (alla faccia degli ultimi referendum) è stato contestato a Cosenza da una cinquantina di attivisti della RDT. La protesta a Clini si è spostata anche al comune, dove si è tenuto un blindatissimo incontro di circostanza. Alla faccia dela democrazia e della partecipazione.
italia / repressione - Thursday 09 February 2012 - 23:08
AGGIORNAMENTI: PROCESSO RIMANDATO A DATA DA DESTINARE! Il prossimo 23 febbraio si terrà, a Roma, l'ultima tappa del tortuoso e lungo processo ai tredici attivisti della rete del sud ribelle, rimasti coinvolti in un fantasioso teorema a seguito del fatti del G8 di Genova del 2001. Ormai persa nella notte dei tempi, questa vicenda è diventata se non ridicola, poichè ha coinvolto e coinvolge le esistenze i numerosi compagni e compagne, sicuramente grottesca.
Assolti per non aver commesso il reato, questo si può leggere nelle motivazioni che hanno determinato la completa liberazione dei compagni nei precedenti processi di Cosenza e Catanzaro, invece no...occorre perseguitare non solo alcuni nomi, alcune persone, bensì processare e perseguitare tutto un intero movimento. Come detto in tantissime occasioni è necessario rifuggire l'idea di suddividere i manifestanti fra buoni e cattivi.
ASCOLTA il podcast dello speciale di indyradio realizzato per transizionedifase in occasione dell'assemblea al CPOA Rialzo di Cosenza dedicata al processo al sud ribelle.
italia / repressione - Saturday 28 January 2012 - 23:55
Il movimento italiano con gli arresti, i fermi e le perquisizioni dello scorso ventisei gennaio è stato colpito ancora una volta da un sistema repressivo che mira a dividere chi manifesta il proprio dissenso , la propria rabbia ed indignazione, in due tronconi: i buoni e pacifici da un lato i cattivi professionisti del riot dall'altra. La Val di Susa non è mai caduta in questa vecchia trappola usata ormai da molto tempo : dividere e comandare ...ma la valle ha sempre detto no! In Val di Susa ci sono tutti, con le proprie specificità, a manifestare...il movimento non si spacca: sempre e comunque solidarietà a chi di volta in volta è colpito dalla repressione. Oggi anche il movimento italiano colpito alla rinfusa da queste azioni repressive, mostra di aderire a questa idea : non ci sono buoni e cattivi, malgrado il manistream continui a spingere l'idea degli infiltrati anarco insurrezionalisti , vecchi terroristi anni settanta esponenti dei centri sociali rei a loro dire di inquinare con la loro attitudine alla rivolta come professione , una lotta particolare e quasi privata come quella della val di susa (ovviamente a loro dire).
Solidarietà a tutti i fermati, liberi tutti!
calabria / repressione - Tuesday 10 January 2012 - 22:10
Da un articolo di F. Cirillo Il 23 febbraio del 2012 si terrà a Roma l’udienza in Corte di Cassazione che metterà fine al processo no global. Pochi giorni prima dalla diffusione di questa notizia , un'altra notizia aveva tenuto banco a livello regionale e nazionale. Il ritrovamento negli uffici postali centrali di Lamezia Terme di diverse buste contenenti proiettili ed indirizzate a capi di partito , dello Stato e del governo. Il ritrovamento ha suscitato grande allarme tanto da uscire su tutta la stampa non solo regionale ma anche nazionale. Subito qualcuno, ha gridato al terrorismo nascente , agli anni 70 in arrivo,alla galassia estremista calabrese fatta di centri sociali, soggetti rivoluzionari, vecchie conoscenze agli archivi della Digos. Un film già visto il 15 dicembre del 2002. Protagonisti di quel film , furono inconsapevolmente una trentina di militanti del Sud Ribelle, dei quali 18 vennero arrestati e processati. Un arresto durato solo 18 giorni grazie al Tribunale del Riesame di Catanzaro che ritenne , sin da subito, infondate tutte le accuse. Il processo a 13 militanti no global, invece si fece. Voluto dalla Procura Generale di Cosenza e sostenuto da vari magistrati nelle varie funzioni di GIP e PM. In prima fila il Pm Domenico Fiordalisi. Il processo durò due anni circa e finì dopo una sessantina di udienze tenutesi nel Tribunale di Cosenza. Tutti gli imputati vennero assolti con formula piena. Lo stesso avvenne a Catanzaro nell’appello voluto dalla Procura di Cosenza. Registi di questa follia giudiziaria furono la Digos di Cosenza governata dall’allora ben noto Cantafora ora trasferito a Roma, da tutta la Procura di Cosenza, in prima fila il magistrato Fiordalisi , anch’egli trasferito e promosso Procuratore del Tribunale di Lanusei in Sardegna, dopo la riabilitazione nel Tribunale di Paola da dove era stato allontanato negli anni 80 per incompatibilità ambientale. Su tutti i ROS del generale Ganzer, ancora oggi condannato in primo grado a 14 anni di carcere per traffico di droga. La firma di questo Movimento Armato Proletario, ricorda quella dei NIPR. Qualcuno forse vorrebbe in vista della Cassazione del 13 febbraio , continuare quel film precedente, lasciato a metà . C’è puzza in tutto questo. Se non del solito mitomane incazzato con le misure del governo, dei soliti registi, che ancora non si sono rassegnati della sconfitta subita nei due gradi del processo e che sperano in una rivincita nella Cassazione. Vorrebbero, questi registi, che la Cassazione annullasse tutti per inesistenti difetti costituzionali e che si ricominciasse daccapo .
italia / diritti e libertà - Saturday 31 December 2011 - 20:05
Violenza di uno squilibrato? No violenza della società maschilista che, come al solito, per disciplinare le menti e i corpi femminili usa violenza, ora verbale ora fisica...qui la morte. Si la morte ha colpito una compagna, una giovane studentessa, una militante, una femminista: Stefania Noce. Il carnefice, un mostro chiamato Loris Gagliano ha deciso di porre fine alla sua vita perchè non accettava la fine della loro relazione. Ora il mostro è stato arrestato, era in stato confusionale quando è stato fermato dalle forze dell'ordine...certo ora niente di più semplice che fingersi pazzo ma no, non è pazzo è anch'egli vittima di una società che pone il maschio su un piedistallo, il maschio dominatore che non non potendo dominare altro nella sua viscida vita domina le donne, le vuole schiave e sottomesse. L'omicidio di Stefania, di suo nonno che ha invano tentato di difendere la nipote dal cieco assassino, il ferimento di sua nonna, salva solo perchè datasi alla fuga, sono frutto di una società malata di maschilismo. Sono frutto di storture che alcuni credono ormai sorpassate: attenzione non facciamoci fregare! I mostri sono fra noi! Nostro compito è individuarli e isolarli.
calabria / ambiente e territorio - Sunday 06 November 2011 - 15:59
Il 12 novembre a Crotone, città simbolo delle emergenze calabresi, manifestazione regionale, indetta dalla rete difesa del territorio "F. Nisticò" per rivendicare con forza e chiarezza la Fine del Commissariamento all’Emergenza Rifiuti in Calabria. Radio transizionedifase e indymedia calabria seguiranno l'evento con diretta audio e aggiornamenti in tempo reale. Se anche tu sei appassionato di mediattivismo o, più semplicemente, vuoi dire la tua contattaci indymedia calabria oppure info@transizionedifase.org e partecipa anche tu al mediacenter.
calabria / ambiente e territorio - Wednesday 02 November 2011 - 16:45
Crotone, la città costruita sui rifiuti tossici, la città che è forse impossibile bonificare per intero, la città simbolo di tutti i disastri ambientali e sono tanti dall'Aspromonte al Tirreno Cosentino della Calabria. Crotone è stata scelta dalla Rete difesa del Territorio "F. Nisticò" per ospitare il 12 novembre prossimo, la manifestazione a carattere regionale per dire basta al commissariamento per l'emergenza rifiuti della regione. Il commissario, questa figura che scavalca i poteri dei sindaci in materia di rifiuti avrebbe dovuto soprattutto favorire la diffusione della differenziata e invece, dopo tanti anni, la raccolta differenziata in Calabria è praticamente un miraggio, tranne rarissimi esempi virtuosi. Ciclicamente si assiste all'acutizzarsi dell'emergenza rifiuti in varie città calabresi e così si riprende a parlare deal necessità di creare nuove discariche, e di costruire inutili e nocivi termovalorizzatori che attribuiscono valore solo alle tasche di chi andrà a gestirli e non certo ad un territorio già ambientalmente provato, saccheggiato ed ammalato. Si amplinano le varie discariche indifferenziate (un esempio è quella di Castrolibero) ma tutto questo non accade nel silenzio...i cittadini non ci stanno, ed è per questo che molti calabresi si chiedono a cosa serve continuare a distruggere i territori e le vite di chi vi abita. E' evidente che la presenza di questo commissario non è servita a nulla...è necessario effettuare un decisivo cambio di rotta se si vuole realmente superare il problema rifiuti, si dovrebbe cominciare a parlare di rifiuti zero, ancor prima di lanciare una campagna sulla differenziata ma forse questo potrebbe minare i vari interessi politico-mafiosi che gestiscono la ricchezza della monnezza. Guarda i video della conferenza stampa (1), (2), (3). Ascolta lo spot audio per la manifestazione Maggiori informazioni su difendiamolacalabria.org
italia / diritti e libertà - Saturday 22 October 2011 - 03:57
Il 15 ottobre 2011 sarà ricordato come uno dei primi momenti di contestazione globale. in numerose città , più di novecento, si è scesi in piazza per manifestare la propria indignazione rispetto ad una crisi economica che fagocita le esistenze. In ogni paese si sono registrate istanze , desideri, modalità diverse, ma la rabbia che ha mosso le proteste è una sola: la rabbia per una vita della quale non ci sentiamo più padroni, perchè assoggettata alle logiche della crisi del capitale. Una rabbia globale quindi che la piazza Romana ha declinato in diversi modi. Non si arriva da nessuna parte, anzi probabilmente si fa il gioco del potere, se ci si continua a macinare il cervello su quelle sterili distinzioni fra manifestanti buoni e cattivi, fra pacifisti e violenti. Tutti erano a Roma, in quelle strade, accomunati da un solo sentimento: rabbia. occorre quindi non tanto pensare a chi era avvolto nella bandiera iridata e chi, invece, vestiva il nero integrale, è necessario ripartire da quella rabbia, se davvero si vogliono fare dei passi avanti senza cadere nelle novelle sensazionalistiche dei giornalettini italiani. Ad ogni modo, dopo questa data si registrano le numerose reazioni a partire dalle perquisizioni in tutta Italia scattate all'alba del 17 ottobre per giungere poi all'invocazione di leggi speciali che minano i diritti e le libertà ostituzonali non solo degli 'indignati' ma di tutti gli italiani. in questo clima da caccia alle streghe non poteva mancare il contributo cosentino, infatti coinvolti nelle perquisizioni sono stati anche molti compagni della provincia di Cosenza. Alcuni di essi ormai lontani dalle pratiche attive del movimento e all'oggi, senza nemmeno essere stati a Roma, hanno ricevuto le visite delle forze dell'ordine che cercavano armi e chissà cosa. Il risultato di queste perquisizioni è stato quello che doveva essere cioè nulla di fatto. Nel frattempo, sempre in Calabria, si registrano le buffonate dei fascisti di CasaPound i quali poveri angioletti, carichi di denunce per violenza negli stadi, prima aggrediscono i compagni e poi li chiamano violenti nonostante le critiche agli organizzatori della manifestazione del 15 ottobre, in precedenza avevano provato a strumentalizzarla organizzando un corteo lo stesso giorno a Lamezia Terme e spacciandolo per un'iniziativa legata alla mobilitazione internazionale.
- lamezia terme / altro - Monday 26 September 2011 - 14:06
Domenica 9 ottobre, a Lamezia Terme, arriverà il Papa. Proprio lui, quel Ratzinger che si è scagliato, più volte, con violenza (verbale) contro gli omosessuali, i contraccettivi (lasciando di stucco anche molti cattolici stessi) , l'aborto, quello che voleva far chiudere indymedia per un fotomontaggio satirico e che ha ricevuto una denuncia da due avvocati tedeschi per crimini contro l'umanità. Lo stesso Ratzinger che fece parte della gioventù hitleriana e nella fanteria tedesca nel secondo conflitto mondiale , quello che ha cercato in tutti i modi di dividere le religioni e soprattutto le persone, ad esempio con il suo sproloquio di Ratisbona, lo stesso che ha sempre appoggiato, in maniera incondizionata, le politiche repressive, omofobe e razziste del governo Berlusconi, quel Papa che ha coperto la pedofilia di molti membri della Chiesa dagli Stati Uniti (1) all'Irlanda (1),lo stesso che continua a disinteressarsi, almeno in pubblico, degli affari dello IOR, la banca vaticana. Con questo curriculum, il Papa approda in Calabria, in una città governata da SEL che in altre città si è resa protagonista di calorose accoglienze al papa Ratzinger. Ad ogni modo l'ex area SIR a Lamezia si prepara a ospitare il pastore tedesco e tutta la città è in fibrillazione, si spendono e si spandono denari per dare il benvenuto a un capo religioso...ma non è questo uno schiaffo a quella idea di carità che molti cattolici invocano?
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