calabria / ambiente e territorio - Sunday 06 November 2011 - 15:59

Il 12 novembre a Crotone, città simbolo delle emergenze calabresi, manifestazione regionale, indetta dalla rete difesa del territorio "F. Nisticò" per rivendicare con forza e chiarezza la Fine del Commissariamento all’Emergenza Rifiuti in Calabria.

Radio transizionedifase e indymedia calabria seguiranno l'evento con diretta audio e aggiornamenti in tempo reale.

Se anche tu sei appassionato di mediattivismo o, più semplicemente, vuoi dire la tua contattaci indymedia calabria oppure info@transizionedifase.org e partecipa anche tu al mediacenter.

calabria / ambiente e territorio - Wednesday 02 November 2011 - 16:45

Crotone, la città costruita sui rifiuti tossici, la città che è forse impossibile bonificare per intero, la città simbolo di tutti i disastri ambientali e sono tanti dall'Aspromonte al Tirreno Cosentino della Calabria.

Crotone è stata scelta dalla Rete difesa del Territorio "F. Nisticò" per ospitare il 12 novembre prossimo, la manifestazione a carattere regionale per dire basta al commissariamento per l'emergenza rifiuti della regione. Il commissario, questa figura che scavalca i poteri dei sindaci in materia di rifiuti avrebbe dovuto soprattutto favorire la diffusione della differenziata e invece, dopo tanti anni, la raccolta differenziata in Calabria è praticamente un miraggio, tranne rarissimi esempi virtuosi.

Ciclicamente si assiste all'acutizzarsi dell'emergenza rifiuti  in varie città calabresi e così si riprende a parlare deal necessità di creare nuove discariche, e di costruire inutili e nocivi termovalorizzatori che attribuiscono valore solo alle tasche di chi andrà a gestirli e non certo ad un territorio già ambientalmente provato, saccheggiato ed ammalato. Si amplinano le varie discariche indifferenziate (un esempio è quella di Castrolibero) ma tutto questo non accade nel silenzio...i cittadini non ci stanno, ed è per questo che molti calabresi si chiedono a cosa serve continuare a distruggere i territori e le vite di chi vi abita.

E' evidente che la presenza di questo commissario non è servita a nulla...è necessario effettuare un decisivo cambio di rotta se si vuole realmente superare il problema rifiuti, si dovrebbe cominciare a parlare di rifiuti zero, ancor prima di lanciare una campagna sulla differenziata ma forse questo potrebbe minare i vari interessi politico-mafiosi che gestiscono la ricchezza della monnezza.

Guarda i video della conferenza stampa (1), (2), (3).

Ascolta lo spot audio per la manifestazione

Maggiori informazioni su difendiamolacalabria.org

italia / diritti e libertà - Saturday 22 October 2011 - 03:57

Il 15 ottobre 2011 sarà ricordato come uno dei primi momenti di contestazione globale. in numerose città , più di novecento, si è scesi in piazza  per manifestare la propria indignazione rispetto ad una crisi economica che fagocita le esistenze. In ogni paese  si sono registrate istanze , desiderimodalità diverse, ma la rabbia che ha mosso le proteste è una sola: la rabbia per una vita della quale non ci sentiamo più padroni, perchè assoggettata alle logiche della crisi del capitale.

Una rabbia globale quindi che la piazza Romana ha declinato in diversi modi. Non si arriva da nessuna parte, anzi probabilmente si fa il gioco del potere, se ci si continua a macinare il cervello su quelle sterili distinzioni fra manifestanti buoni e cattivi, fra pacifisti e violenti. Tutti  erano a Roma, in quelle strade, accomunati da un solo sentimento: rabbia. occorre quindi non tanto pensare a chi era avvolto nella bandiera iridata e chi, invece, vestiva il nero integrale, è necessario ripartire da quella rabbia, se davvero si vogliono fare dei passi avanti senza cadere nelle novelle sensazionalistiche dei giornalettini italiani.

Ad ogni modo, dopo questa data si registrano le numerose reazioni a partire dalle perquisizioni  in tutta Italia scattate all'alba del 17 ottobre per giungere poi all'invocazione di leggi speciali che minano i diritti e le libertà ostituzonali non solo degli 'indignati' ma di tutti gli italiani. in questo clima da caccia alle streghe non poteva mancare il contributo cosentino, infatti coinvolti nelle perquisizioni sono stati anche molti compagni della provincia di Cosenza. Alcuni di essi ormai lontani dalle pratiche attive del movimento e all'oggi, senza nemmeno essere stati a Roma, hanno ricevuto le visite delle forze dell'ordine che cercavano armi e chissà cosa. Il risultato di queste perquisizioni è stato quello che doveva essere cioè nulla di fatto.

Nel frattempo, sempre in Calabria, si registrano le buffonate dei fascisti di CasaPound i quali poveri angioletti, carichi di denunce per violenza negli stadi, prima aggrediscono i compagni e poi li chiamano violenti nonostante le critiche agli organizzatori della manifestazione del 15 ottobre, in precedenza avevano provato a strumentalizzarla organizzando un corteo lo stesso giorno a Lamezia Terme e spacciandolo per un'iniziativa legata alla mobilitazione internazionale.

Forte in questo caso è stata la presa di posizione dei movimenti lametini e degli studenti antifascisti che hanno contribuito alla non riuscita della manifestazione, rinviata poi per "maltempo" e ci auguriamo che questo maltempo possa splendere per sempre sulle loro teste.

- lamezia terme / altro - Monday 26 September 2011 - 14:06

Domenica 9 ottobre, a Lamezia Terme, arriverà il Papa. Proprio lui, quel Ratzinger che si è scagliato, più volte, con violenza (verbale) contro gli omosessuali, i contraccettivi (lasciando di stucco anche molti cattolici stessi) , l'aborto, quello che voleva far chiudere indymedia per un fotomontaggio satirico  e che ha ricevuto una denuncia da due avvocati tedeschi per crimini contro l'umanità.

Lo stesso Ratzinger che fece parte della gioventù hitleriana e nella fanteria tedesca nel secondo conflitto mondiale , quello che ha cercato in tutti i modi di dividere le religioni e soprattutto le persone, ad esempio con il suo sproloquio di Ratisbona, lo stesso che ha sempre appoggiato, in maniera incondizionata, le politiche repressive, omofobe e razziste del governo Berlusconi, quel Papa che ha coperto la pedofilia di molti membri della Chiesa dagli Stati Uniti (1) all'Irlanda (1),lo stesso che continua a disinteressarsi, almeno in pubblico, degli affari dello IOR, la banca vaticana.

Con questo curriculum, il Papa approda in Calabria, in una città governata da SEL che in altre città si è resa protagonista di calorose accoglienze al papa Ratzinger. Ad ogni modo l'ex area SIR a Lamezia si prepara a ospitare il pastore tedesco  e tutta la città è in fibrillazione, si spendono e si spandono denari per dare il benvenuto a un capo religioso...ma non è questo uno schiaffo a quella idea di carità che molti cattolici invocano?

 

italia / spazi liberati - Tuesday 16 August 2011 - 18:51

In questa calda estate del 2011 fra crisi economica, finanziarie di sangue, progressivo smantellamento dello stato sociale si pensa bene, in varie parti d'italia e non solo, di  sgomberare, reprimere e violare spazi collettivi.

E' successo questo all'Università della Calabria - Cosenza -  dove, in pochi giorni, il Magnifico Rettore Giovanni Latorre ha deciso lo sgombero di numerosi spazi collettivi di varia natura e dalle diverse storie: così le ruspe  hanno divelto gli spazi dove operavano le compagnie di libero teatro e  rossosimona e lo spazio filorosso.

Dopo pochi giorni anche il collettivo dell'LSA Assalto ha trovato la propria aula svuotata e occupata da operai, intenti nel tinteggiare gli spazi. Nello stesso giorno i ragazzi della P2, altra aula autogestita dagli studenti, hanno trovato la serratura cambiata, probabilmente non si era ancora fatto in tempo a svuotare tutto lo spazio. Ad ogni modo gli studenti e i  simpatizzanti accorsi sul luogo alla notizia dell'eventuale sgombero sono stati tutti identificati, senza alcun significativo motivo.

La normalizzazione dell'Università della Calabria avanza fra le menzogne  di un Rettore che, invece di accanirsi su queste realtà, meglio farebbe a ristabilire la reale democrazia in questo ateneo, infatti  il Magnifico si è reso protagonista di un atto che si può tranquillamente definire come totalitario: negli scorsi anni è stato capace di modificare lo statuto universitario per permettersi la riconferma alla carica di Rettore (nel passato non era possibile rinnovare per più di due mandati tale carica). Alla faccia della legalità alla quale inneggia, questi ha fatto di una università il proprio feudo personale. Latorre che ha tentato la scalata politica addirittura tra i partiti di sinistra (si alcuni anni fa in Calabria la sinistra era più di moda)non pensi di calmare gli animi con le sue bugie, nessuno crede  alle sue parole.
 
Oltre a quanto accade a Cosenza anche in tante altre città prendono corpo brutti episodi similari.

Rimaniamo in ambiente universitario scendendo però un po' più a sud: il 3 agosto a Palermo la polizia ha sgomberato lo studentato occupato anomalia, sorto in un'area degradata ossia un ex consorzio agrario che gli studenti avevano restituito ad usi sociali e collettivi. In una città dove mancano numerosi servizi, luoghi di aggregazione si pensa bene di sopprimere le realtà esistenti. Anomalia, infatti, aveva allestito una palestra popolare e stava approntando la realizzazione di trenta posti letto per studenti fuori sede. La notizia dello sgombero è stata appresa con somma soddisfazione della destra...dai comunicati che scrivono si comprende come aspirino ad una  assegnazione di quello spazio alle loro associazioni, i soliti parassiti insomma: dove altri hano costruito arrivano loro a rubare. 

Allo sgombero sono però seguite numerose attestazioni di vicinanza e solidarietà:

Per conoscere gli aggiornamenti sull asituazione dell'anomalia visita il loro spazio web 

Anche a Roma non si respira un bel clima.

  • Il 12 agosto è stato sgomberato enjoy pirateria con significativa militarizzazione dell'area che ha portato  all'apposizione dei sigilli alle porte dello spazio;
  • Il 4 agosto, sempre nella capitale, il volturno è stato sgomberato ma rioccupato nella stessa giornata;
  • Il 29 luglio in via dei volsci è stato cambiato lucchetto alla sede dove si riunisce il movimento in particolare il comitato Carlos de Fonseca.


Uno sguardo a quanto accade in Europa, che certamente non sarà esaustivo ma almeno esemplificativo del clima che serpeggia, ci dice che a Barcellona gli sfratti li esegue direttamente la polizia a colpi di manganello mentre a Parigi si registra l'espulsione di uno squat di sans papier a Montreuil.

Concludiamo con una buona notizia (almeno cos' si spera) a Genova  si parla di un piano per la rivalorizzazione dei centri sociali.

italia / migranti - Wednesday 10 August 2011 - 18:09

A Nardò in provincia di Lecce, i migranti che lavorano nelle raccolte di pomodori, frutta ed altri ortaggi che poi finiscono sulle nostre tavola, sono entrati in sciopero. Hanno deciso di dire basta allo sfruttamento, al lavoro nero ed a paghe da fame:circa 30 euro al giorno. Le loro condizione di lavoro, arricchiscono spesso multinazionali o piccoli signorotti locali, lasciando il sistema agricolo nele mani di chi ha il potere di decidere i prezzi all'ingrosso.

Anche ad Isola Capo Rizzuto, Crotone, scoppia la protesta nel CIE, proprio mentre il governo decide di inasprire il pacchetto sicurezza e mentre altri migranti muoiono in mare.

More info:

- Il blog dei braccianti di Nardò in sciopero

- "Tutto ciò che c'è di bello al mondo si ottiene lottando"

internazionale / storia e memoria - Monday 08 August 2011 - 14:46

In questi giorni è accaduta una di quelle cose che lasciano attoniti, senza parole. Ciccio Svelo, uno di noi, un nostro compagno non c'è più. Se n'è andato via facendoci sentire tutti un po' più soli.

Sempre pronto a dare una mano, un consiglio, sempre con qualche idea e qualche progetto nuovi e poi le discussioni, le vicende umane e politiche che vedevano coinvolto Svelo avevano sempre qualche cosa di particolare e mai banale.

Lo ricordiamo per tante e tante vicende, due episodi per tutti: i meeting di indymedia al Cartella dove ci ascoltava da lontano e interveniva ci tanto in tanto, chiarendoci qualche aspetto legale a noi oscuro, lo ricordiamo poi nella fantastica esperienza della lunga diretta ad Amantea, durante la manifestazione contro la nave dei veleni, li iniziammo alcuni di noi a fare radio e da li nacque poi l'idea di una radio vera e propria che divenen poi transizionedifase.

Tanti i ricordi legati a questa straordinaria figura, grazie Ciccio per quello che sei stato sarai sempre con noi. Ovunque tu sia trasmetti ...noi ti ascolteremo.

internazionale / repressione - Saturday 09 July 2011 - 17:40

La freedom flotilla 2 è una flotta di otto navi passeggeri e due cargo contenenti aiuti  diretti nella striscia di Gaza. Su questa flotta viaggiano circa 400 tra attivisti, giornalisti e scrittori.  Fra queste navi, lo ricordiamo,  c'è anche l'italiana "Stefano Chiarini".

Negli ultimi giorni però la flotta è sta fermata nei porti greci che non  consentono a nessuna nave di ripartire per Gaza. Da ultima è stata fermata anche la nave francese facente parte della Flotta, intercettate dalla guardia costiera greca  nell'isola di Creta proprio mentre stava salpando alla volta di Gaza, dopo aver effettuato il rifornimento di carburante.

Le proteste per questa grave azione del Governo Greco, evidentemente assoldato a quello israeliano, non sono di certo mancate e  continueranno a farsi sentire sia in Italia che all'estero, molti presidi, sit in e bandiere palestinesi esposte da molte finestre in segno di solidarietà.

Questo episodio non fa altro che dimostrare come  il mondo sia ostaggio di Israele, prova ulteriore di questo è la posizione espressa dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon che aveva manifestato la sua "preoccupazione" per  gli esiti della missione di freedom flottilla 2 e aveva difatti invitato tutti i paesi a far desistere la Freedom flotilla2 dalla sua missione   onde scongiurare, a suo dire, episodi di violenza che causarono addirittura dei morti durante l'assalto delle truppe israeliane alla prima esperienza di freedom flotilla.

Attualmente la nave greco-svedese Juliano naviga in acque internazionali poichè   è riuscita a risolvere tutti gli ostacoli burocratici addotti dalle autorità greche nel tentativo di bloccare la flotta.

Israle però non si ferma qui: ormai è padrona anche dei cieli, alcuni passeggeri vengono arrestati appena arrivati a Tel Aviv ,ad altri vengono rifiutati gl iimbarci dalle compagnie aeree in Europa, così oltre alla freedom flotilla ora è stata bloccata anche la missione BienvenuePalestine.


Per informazioni in tempo reale, per essere aggiornati sulle varie iniziative di solidarietà, visita il siti di freedom flotilla 2.

italia / ambiente e territorio - Tuesday 28 June 2011 - 17:35

 Nella mattina del 27 giugno al presidio no-tav della Maddalena si assite ad autentiche scene di guerra civile. Le forze dell'ordine, contro i manifestanti, usano una quantità impressionante di lacrimogeni, costringono così a fughe fra i monti e fermano un pacifista che si era diretto, con il suo solo corpo disarmato, contro i mezzi dello stato che vogliono imporre una scelta calata dall'alto.

La meschinità di questa violenza di stato si manifesta proprio quando è aumentata l'attenzione per la difesa dei beni comuni, e la Val di Susa con la sua battaglia per la difesa del terriotorio, ha da sempre rappresentato un importante laboratorio politico di resistenza e lotta per la difesa del terrotorio e della salute pubblica che si vogliono sacrificare  in nome di profitti privati e sperperi di denaro pubblico.

Le Ferrovie dello Stato non sono nuove a episodi che le vedono impegnate a realizzare utili a scapito di sicurezza, equità e democrazia. Il progetto Tav, infatti, altro non è che un traferimento di denaro pubblico ad alcuni impreditori italiani riuniti sotto la sigla Impregilo che nasconde Ligresti, Gavio e Benetton e prima ancora la FIAT ed altri.

I valsusini non sono delle persone che difendono solo il loro territorio, ma sono consapevoli dello sperpero di denaro pubblico e della devastazione territoriale che il TAV ha portato in ogni cantiere aperto.

L'indignazione per queste azioni di forza ha generato in tutta Italia, da nord a sud, presidi e manifestazioni di solidarietà.

segui gli aggiornamenti costanti su:

<<<IN PARTICOLARE PER LA CRONACA DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 3 LUGLIO LEGGI:>>>

Solidarietà dalla Calabria:

italia / ambiente e territorio - Sunday 22 May 2011 - 10:38

Una cappa di silenzio mediatico attanaglia le nostre vite e minaccia le nostre esistenze, impedendoci una scelta libera e consapevole. Ormai in Italia ci siamo tristemente abituati: succede così per l'uso dei condom, per la procreazione assistita, per le scelte sessuali per non parlare poi dei servizi come sanità e scuola in primis picconati, nel buio della stanza dei bottoni, a suon di tagli.

Sappiamo bene che seguendo il tg troviamo notizie ben edulcorate e modificate se non taciute, una prova tangibile è quello che è accaduto, ultimamente, coi fatti dei giovani studenti fiorentini ad esempio, o ancora meglio oggi siamo un paese in guerra non sappiamo di esserlo.

A tutto questo siamo abituati ma in questi giorni la cappa mediatica scende inesorabilmente e minacciosa sui tre quesiti referendari. Blocchiamo il nucleare, sanciamo la pubblicità dell'acqua come bene comune. MA soprattutto il servizio pubblico stenta a dare spazio a questi temi. Pare che chi sta sopra le nostre teste ad alitare per governarci, abbia deciso che si possono spendere tanti e tanti soldi pur di non abbinare i referendum alle amministrative , l'obiettivo è chiaro i quesiti referendari devono fallire.

Quelle forze politiche che si appellano sempre più spesso al popolo, che sostengono di essere la voce del popolo, non fanno altro che impedire al popolo medesimo di esprimersi. Assistiamo a scene atroci: Berlusconi che fa candidamente delle ammissioni in pubblico circa la moratoria sul nucleare: mossa tattica per non far passare il referendum.

La libertà referendaria viene negata solo per interessi singoli. In Italia è ovvio che si vuole favorire qualche singola azienda capace di lavorare nel settore nucleare e nella distribuzione di acqua. Oggi diventa sempre più importante una mobilitazione diffusa,  il lavoro capillare, quasi porta a porta, per una corretta informazione sui referendum. il lavoro dei mezzi di comunicazione autogestiti diventa fondamentale nella battaglia di democrazia e libertà. Indymedia Calabria intende contribuire alla campagna di informazione per i referendum e per la libertà delle scelte popolari.

 

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