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Lotta di Classe, organo d'informazione dell'Unione Sindacale Italiana, fondato nel 1915 da Armando Borghi. Direttore Responsabile Alberto Lipparini, Reg. Tribunale di Milano n. 366 del 26.11.1979 Proprietà Unione Sindacale Italiana.


 

 
FUORI LA GUERRA DALLE NOSTRE VITE
Viviamo in tempi grami: tempi di crisi e di guerra.
Guerra che sta segnando negativamente le nostre vite e si sta stagliando sul nostro futuro con contorni sempre più cupi. In questi ultimi decenni l’Italia si è impegnata militarmente su diversi fronti: Kosovo, Iraq, Libano, Afghanistan. Sotto la falsa copertura di “missioni di pace”, l’Italia ha mandato i suoi soldati a combattere e uccidere in nome e per conto degli interessi di industriali e petrolieri. Ma è proprio in Afghanistan che le contraddizioni e le falsità della propaganda di guerra stanno venendo inesorabilmente alla luce: i militari italiani stanno tornando a casa dentro le bare, la produzione e l’esportazione di droga hanno raggiunto livelli record, le forze alleate hanno stretto rapporti con i capi talebani.
Inoltre i costi sempre maggiori che le missioni militari comportano, vengono pagati attraverso i prelievi fiscali sui nostri già miseri stipendi a scapito di SERVIZI ESSENZIALI QUALI SANITA',ISTRUZIONE,ASSISTENZA AI BAMBINI E AGLI ANZIANI. MA TUTTO CIO' NON INTERESSA AI POLITICI, ALLE LORO MAFIE! AI LORO INTRIGHI!!!
Stanno già investendo i nostri soldi nei famigerati F-35, aerei da combattimento che costeranno milioni di euro e che serviranno a portare morte e distruzione ovunque occorra “esportare democrazia” e “pacificare la regione”.
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SOLIDARIETA‚ CON LA POPOLAZIONE DI TERZIGNO
Da giorni si susseguono blocchi degli abitanti di Terzigno contro la discarica. Cariche e pestaggi della polizia contro chi manifesta per la salute e contro la devastazione del territorio. Scontri tra chi difende il proprio diritto ad una vita decente e agenti in tenuta anti-sommossa inviati in tutta fretta dal ministruncolo leghista e razzista Maroni.
Teppisti e manovalanza camorrista che fa degenerare la protesta, è quello che dicono politici dalla coscienza sporca e mass-media a loro compiacenti. Teppisti e violenti, così come hanno detto dei lavoratori che hanno imbrattato le sedi di una Cisl vergognosamente subalterna agli interessi dei padroni, così come in Francia chiamano casseurs (spacca tutto) i lavoratori e gli studenti che quotidianamente scendono in piazza contro la scellerata riforma pensionistica di Sarkozy.
Non siamo così sprovveduti da pensare che tutte le rivolte siano pure e immacolate, possibili sono infiltrazioni malavitose (quello dei rifiuti è in Campania, da sempre, un business e un rackett). Tuttavia non siamo nemmeno ipocriti e crediamo che se violenza nelle lotte si esprime, altro non sia che una risposta doverosa e inevitabile alla violenza che, quotidianamente, i padroni, lo Stato e i suoi apparati repressivi esercitano nei confronti dei lavoratori e dei cittadini.
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ARGENTINA: UN'ALTRA VOLTA, ASSASSINI
La Confederazione Generale del Lavoro di Spagna condanna l'assassinio di Mariano Ferreyra per mano di pistoleri della burocrazia sindacale argentina.
Non è la prima volta che succede, come neppure è la prima volta che le vittime cadono da questo lato della lotta. Carlos Fuentealba, insegnante, assassinato a Neuquén nel 2007, o Darío Santillán e Maximiliano Kosteki, militanti sociali, assassinati nel 2002, sono alcuni dei tanti casi in cui il sistema taglia di netto la vita dei lottatori sociali in Argentina.
Lo scorso mercoledì, 20 ottobre, è uscito nuovamente in scena il lato più selvaggio del  capitalismo per assassinare il lavoratore Mariano Ferreyra. In una manifestazione di lavoratrici e lavoratori, subappaltati, licenziati dalla Ferrovia Roca, è intervenuto un gruppo inviato dalla burocrazia sindacale dell'Unione Ferroviaria con armi da fuoco i quali hanno colpito tre lavoratori. Uno di essi, Mariano Ferreyra, di 23 anni, è morto appena giunto all'Ospedale Argerich.
La Confederazione Generale del Lavoro (CGT) di Spagna manifesta il suo orrore per questo assassinio, invia un messaggio di vicinanza per la sua famiglia in questi drammatici momenti e tutto il suo appoggio e solidarietà con la lotta sindacale e sociale del popolo argentino.
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Stato di mobilitazione in Francia.
15 ottobre: breve corrispondenza
Compagni,
vi inoltro una breve corrispondenza dalla Francia da parte di un compagno che vive a Parigi e al quale ho chiesto notizie:
"...la situazione in Francia è in piena ebollizione. Scioperi nelle raffinerie e al terminale petrolifero di Marsiglia. 11 raffinerie su 12 in sciopero e possibili penurie di carburante previste nei prossimi giorni. Scioperi a tempo indeterminato nei trasporti pubblici. Non interamente bloccati, ma in parte fortemente toccati. Oggi la CFDT parlava di blocchi degli autotrasportatori. Gli scioperi si stanno ancora estendendo in tutti gli altri settori: metallurgici, auto, funzione pubblica e insegnamento di ogni ordine e grado, con un un inizio di partecipazione dei liceali e a volte degli universitari. A Nanterre abbiamo votato lo sciopero del personale giovedi, per lunedi prossimo. Se si approfondisce, la situazione potrebbe essere socialmente più larga che nel 68. Domani è prevista una serie di manifestazioni a livello nazionale (varie centinaia). Martedi scorso i sindacati contavano 3,5 milioni di manifestanti. Il governo minimizza e riduce a un terzo, ma non puo' evitare di riconoscere che il movimento è in crescita. Ieri ci sono stati vari interventi polizieschi contro i cortei dei liceali, con vari feriti gravi. Penso che questa volta il governo l'abbia fatta troppo grossa e troppo in fretta. Invece di dividere i settori attaccati, ha attaccato tutti in un colpo solo, con una prevedibile reazione unitaria. Dovremmo ringraziarlo."
Saluti.
Guido
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